Vampire GdR

Posts written by Jonathan Robinson

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    Quest'anno sono stato un bravo bambino, quindi anche io avrò un regalo, giusto?
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    Le parole di Chi lasciarono il bambino leggermente confuso, quella donna non sembrava avere una grande considerazione degli Anarchici visto che li invitava a non fare l'errore di unirsi a loro.

    Jonathan si limitò a una smorfia di confusione, senza commentare. Perché questa necessità di dividersi in gruppi differenti? Non potevano andare tutti d'accordo?

    Questi momentanei pensieri vennero interrotti dall'arrivo di una donna dallo sguardo minaccioso con una vistosa cicatrice sul volto.

    Che brutta cicatrice, signora, chi gliel'ha fatta? domandò, molto innocentemente, senza rendersi ancora conto della situazione in cui si trovava.

    Ma io non ho rotto niente, e poi non ho neanche soldi, sono un bambino. fu il suo commento, dal tono a tratti adirato, quando lo Sceriffo chiese come pensavano di rimediare a quel casino, non capendo che "Chi rompe paga" in Italia è un modo di dire.
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    Il bambino annuì alla domanda di Rigoletto, prendendo la sua mano per rialzarsi, seguendo poi con volto visibilmente preoccupato la furia di Tosca che si scatenava sulla donna che si era presentata come la sua Sire.

    Smettila, le stai facendo male! urlò il bambino a Tosca, che tuttavia sembrò venir ignorato.

    La reazione di Tosca, che al momento aveva alquanto turbato il bambino, che al momento non era più tanto sicuro di voler starle vicino, irritò parecchio la sua sire, lo si poteva intuire dal tono della voce, anche se sembrò calmarsi mentre parlava.

    Prese posto tra le sedie, ascoltando Chi Fox con sguardo abbastanza confuso. Era diventato da poco un vampiro, quindi molte cose ancora le ignorava, come se non bastasse era pure un bambino, quindi ingenuo per natura, due elementi che uniti gli impedivano di comprendere per quale motivo i vampiri sentivano la necessità di aggregarsi a qualche "banda". Da come ne parlava Chi Fox, sostenere la banda Camarilla sembrava quasi un obbligo, eppure Jacqui e le altre non avevano belle parole per questa banda.

    Perplesso dalle parole di Chi Fox, il bambino alzò la mano come in genere si fa a scuola per prendere parola.

    Ma è proprio obbligatorio? Non credo che Jacquie e le altre la prenderebbero bene se entrassi nella Camarilla, non voglio farmele nemiche...
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    La reazione di Tosca fu decisamente imprevedibile per il bambino, che venne scaraventato per terra con ben poca delicatezza.

    Ahi!

    La caduta fu meno rovinosa di quanto potesse sembrare, fortunatamente, e il bambino si rialzò da terra leggermente indolenzito.
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    Fratello? Ma sei una femmina! esclamò il bambino, sentendo la risposta che la donnaccia diede ad Aurelio, confondendo palesemente le due parole italiane.

    Arrivati in una sala, i neo vampiri vennero subito esposti al pubblico ludibrio. I presenti in quella sala infatti non persero tempo a fissarli, giudicarli e schernirli senza nessun vero motivo, credendosi simpatici. Jonathan in quel momento era sicuro di aver capito perché Zamora e le altre non avevano molto in simpatia i vampiri della Camarilla.

    Il gruppo di vampiri, dopo questo episodio poco piacevole - se Jonathan avesse mai dovuto prendere una posizione, sicuramente non avrebbe preso quella della Camarilla, non dopo essere stato preso in giro da chi ne faceva parte - , raggiunto nel frattempo da Rigoletto, chiamato da Caronte molto poco garbatamente Topo di Fogna, venne accompagnato fino a una sala conferenze, dove erano attesi da una donna piena di tatuaggi, che mettevano il bambino leggermente a disagio ma allo stesso tempo lo incuriosivano. Tale figura si rivelò essere il vampiro che aveva trasformato Tosca.

    L'impressione che il piccolo vampiro ebbe di quella donna non fu particolarmente positiva, aveva come la sensazione che si sforzasse di sembrare gentile, non sembrava comportarsi in maniera del tutto naturale. Il scrollò la testa, mollando per un momento la mano di Tosca e alzando le mani come per dire "A posto così".

    A giudicare dalla reazione di Tosca, che non sembrava per niente contenta dell'incontro con la sire, il bambino non doveva essere il solo a pensare che quella della donna tatuata fosse una cortesia di facciata.
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    Il bambino rabbrividì alle parole della donna, stava già rimpiangendo le Femme Fatale.

    Dovevano davvero seguire una tipa tanto spaventosa? In verità non era troppo sicuro neanche di volerla seguire. Seria o meno nelle sue parole, quella donna era riuscita a intimorirlo.

    Uscì dall'ascensore titubante, cercando di evitare il più possibile il contatto visivo col mostro sotto al letto, come si definiva lei.
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    Il bambino osservò la donna apparsa alle loro spalle - anche se avrebbe giurato che prima non c'era, strano... - , l'abbigliamento da tipaccia, unito a tutto quel nero e le frasi che fecero pensare a Jonathan di avere a che fare con una cannibale, bastarono per non dargli proprio una bella impressione.

    Jonathan attualmente era convinto di avere a che fare con una poco di buono, la classica persona bella fuori ma brutta dentro, e il fatto che il suo riflesso fosse strano non contribuiva a farsi un'idea migliore della donna.

    Jonathan non disse nulla, rimase in silenzio nascondendosi quasi meccanicamente dietro Tosca.
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    Il bambino entrò nell'hotel col resto dei vampiri. La cosa che subito gli saltò all'occhio era che si trovavano in un hotel totalmente diverso da quella topaia dove si trovavano un paio di notti prima. Oltre quello... beh, a giudicare dalla gente che entrava e girava per l'hotel, aveva come l'impressione di essere totalmente fuori posto in quell'edificio, e la cosa lo metteva leggermente a disagio.
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    Jonathan rimase per un momento disorientato dalla domanda di Rigoletto.

    Si toccò il mento con un indice, con guance lievemente gonfiate e sguardo puntato verso l'alto, assumendo un atteggiamento pensoso mentre rifletteva su cosa avrebbero fatto personaggi come i Difensori, i Fantastici 4 o gli Avensers.

    Mmmmh. Beh, controllerebbero la situazione per risolverla se ci sono problemi. Quando si tratta di aiutare qualcuno sono disposti anche a mettersi in pericolo. il che lo portava a continuare a considerare l'idea di Ettore la migliore al momento.
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    Il bambino continuava ad ascoltare i discorsi degli adulti ciondolando la testa avanti e indietro con fare giocoso. Tutto quello che si stavano dicendo gli entrava da un orecchio e gli usciva dall'altro. L'unico vampiro a cui il bambino aveva prestato attenzione fu Ettore nel momento in cui li aveva invitati ad andare in Elisyum per incontrare la sire di Tosca, l'aveva detto in maniera così convincente che era difficile non dargli retta.
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    Il bambino continuava ad ascoltare quel gruppo di ragazzacce guidate dall'adone, in maniera distratta ma ascoltava, in pochi minuti quello scricciolo aveva aggiornato il suo repertorio di parolacce. Nessuno poteva dire cosa fosse meglio per il bambino, se stare dalla parte della Camarilla, detta amichevolmente scope in culo, o degli Anarchici, ma chiunque poteva dire che sicuramente le Femme Fatale avevano una pessima influenza su di lui e che avrebbe fatto meglio a tenersene alla larga se non voleva diventare sboccato come loro. Diamine, ogni volta che aprivano bocca sembravano non ricordarsi di essere in presenza di un bambino.

    L'attenzione del bambino venne attirata da Tosca quando questa lo nominò, chiedendogli poi se capisse cosa significava ciò.

    Il bambino inclinò la testa da un lato, incerto su quello che intendesse Tosca Credo di sì... non era troppo sicuro di quello che la donna intendesse in realtà, e voleva sperare che con quelle parole non intendesse che il bambino doveva rimandare la ricerca dei suoi genitori, quella era e rimaneva la sua priorità. Purtroppo aveva anche intuito che nessun vampiro l'avrebbe aiutato in quella ricerca, anzi, avrebbero cercato di scoraggiarlo nel fare ciò...

    Mentre questi pensieri giravano di prepotenza nella mente del bambino, Jaquie fece la rivelazione della serata, avevano trovato chi aveva trasformato Tosca in un vampiro, e per qualche ragione sembrava volesse incontrarla, anche se Tosca mostrava poco entusiasmo alla notizia. Questo fece tornare in mente al bambino che differentemente da Tosca lui non aveva alcun ricordo del suo sire...
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    Il bambino continuava ad ascoltare Zamora, ma a una rapida occhiata era evidente che non sembrava molto interessato a quei discorsi: di tanto in tanto fissava il soffitto e da seduto scalciava l'aria.

    Nulla di ciò veniva fatto con irriconoscenza verso chi li aveva aiutati, anche se ormai anche al bambino cominciava a venire il sospetto ciò non fosse stato fatto per puro spirito altruista, ma bisognava tenere conto di una cosa: Jonathan era un bambino, e si comportava come tale, e chiedere di prendere una posizione politica a un bambino che aveva realizzato da poco di essere un vampiro era pretendere troppo.
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    Il bambino continuò ad ascoltare in silenzio le parole di Zamora, annuendo, sebbene poco convinto, alle parle di Lidia, che fumetti si era letta per avere una simile considerazione degli Avengers?

    Ciò che comprese dalle parole di Zamora è che il movimento anarchico era guidato da una figura chiamata Barone e che non si rivelano ai mortali come fanno tutti i vampiri. Nessuno gli aveva ancora spiegato perché i vampiri non dovrebbero rivelarsi alle persone, l'unica cosa che gli veniva in mente è che le persone potevano reagire come nei film di Underworld.

    Prendere una posizione? Ma era davvero necessario? Sembrava una cosa così noiosa. Non era suo interesse prendere parte a litigi tra adulti.
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    Il bambino ascoltava distrattamente i discorsi di Zamora, ad essere onesti si stava annoiando e quanto detto dalla vampira non lo attirava più di tanto. Anche se ora era un vampiro, il suo modo di fare e pensare era comunque ancora quello di un bambino.

    L'azione improvvisa di Aurelio di tappargli le orecchie - perché l'aveva fatto poi? - prese Jonathan un po' alla sprovvista, per giunta ora non sentiva nulla. Ritenendo fosse giusto far notare l'ovvio, il bambino girò e alzò la testa verso la faccia di Aurelio commentando la situazione con un'innocenza a tratti commovente Se mi tappi le orecchie non sento nulla...

    Il resto della conversazione continuò ad ascoltarla con sguardo a tratti annoiato e a tratti confuso, non ce l'avevano una tv da fargli guardare?

    Quindi... breve momento di esitazione, come se non fosse troppo sicuro di quello che stava per dire Siete una sorta di Avengers versione vampiro? domandò infine, incerto.
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    Il bambino seguì il resto del gruppo con volto visibilmente imbronciato, era davvero arrabbiato con Rigoletto, Aurelio e Tosca per essersi goduti la presenza dei cani per più tempo di lui. La cosa peggiore era che non l'avevano neanche chiamato per dargli un ultimo saluto mentre venivano riportati dai loro padroni.

    Il gruppo venne riportato nella stanza della notte precedente, dove li aspettavano i due volti già noti di Zamora e Lidia, più uno nuovo, che stupì il bambino perché era un uomo. Con così tante donne si sarebbe aspettato l'ennesima femmina. Invece era un tizio che gli ricordava tanto l'antagonista comico di un gioco del Nintendo DS.

    Ma è Mid Boss!!!

    Il bambino salutò i tre col suo tipico e timido Ciao, poiché il nuovo individuo comunque metteva una certa soggezione. Secondo Zamora era anche vecchio, ma a vederlo non l'avrebbe detto. Come faceva a essere vecchio uno con quella faccia? Forse li stava prendendo in giro.

    Alla domanda di Zamora rispose semplicemente con uno sguardo confuso. L'unica cosa che sapeva del Movimento Anarchico era quanto detto da Jacquie: un gruppo di vampiri malvisti da un altro gruppo di vampiri, o qualcosa del genere. In verità Jonathan sapeva troppo poco della vita da vampiro per farsi una qualsiasi opinione sui vari "movimenti politici", se così li voleva chiamare, ma si sarebbe trattato comunque di qualcosa che difficilmente può interessare a un bambino.
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