Vampire GdR

Posts written by Tosca Rinaldi

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    Quando Chi Fox esclude il coinvolgimento di un Camarillico nella disgrazia del piccolo Gionata venne colta da un leggero sospiro di sollievo, seguito fin da subito da un nuovo groppo alla gola. Se non era tra di loro dove mai avrebbero potuto trovare il responsabile? E non è possibile che qualcuno di... Si guardò tutt'attorno, indicando con un cenno del capo la sala, e di rimando il baraccone chiamato Camarilla. Lo abbia fatto anche senza permesso?

    Si, ecco. Spiccando in tandem a Rigoletto, alle sue domande. Perché? Alla risposta della Gangrel formulò un singolo termine, che ora più calma -o meglio, distaccata- sembrava riuscire a leggere nel volto della Sire. Paura. E in fondo... Ricordò il suo abbraccio. Non avevi idea di chi fosse veramente quel ragazzo della mia università, vero? E' questo che ti spaventa, potrebbero essere chiunque. Stira le labbra nel tentativo di trattenere le sue di paure, accentuate dai comportamenti della Volpe. Ora anche lei sembra notare qualcosa di strano nella donna...

    Non lo so. Quando le parla di protezione. Sinceramente non so ancora se voglio continuare a vivere in questo stato. La destra si levò al petto, acchiappando e stringendo il tessuto del maglione. Così. Un sospiro lieve, gettato su quanto perso.

    Tutto d'un tratto la porta da cui erano entrati si spalancò con malagrazia, e una donna dal viso deturpato entrò squadrando i neonati col cipiglio sicuro e indisponente, proprio di chi sta in alto. Caitiff? Si chiese mentre sosteneva lo sguardo dell'altra, più confusa che altro.

    E mano a mano che la donna -Chi Fox l'aveva chiamata Sceriffo- continuava in quel vero e proprio assalto la piccola Gangrel non poté fare a meno di notare incongruenze gettate nel discorso, per spaventarli. Signora. Per attirare la sua attenzione. Mi chiamo Tosca, piacere. Lei è? Ciondolio del capo, accompagnato da una ciocca davanti al viso. Una pausa scandita, per darle il tempo di presentarsi prima di dire la sua. Siamo stati invitati con l'assicurazione che non ci sarebbe stato fatto del male, così che entrambi potessimo discutere in pace. Un salvacondotto che pesa sul buon nome di tutti voi. Ma adesso ci minacciate. E per... Cenno verso le parole del Nosferatu, usate come starter. Qualcosa che non mette in pericolo voi, ma noi. Incrociò le braccia sotto al povero seno, assumendo una posa ligia e ferma. A quanto abbiamo capito siete in guerra da molto tempo con questa Inquisizione, e sicuramente ci saranno stati altri prigionieri e morti. Così altre...prove. Inteso sui soggetti, e nel modo meno rassicurante che uno possa immaginare. Nessuno di noi è stato interrogato, quindi non possono nemmeno avere le poche informazioni che sapevamo come il viso di chi ci ha -sguardo su Chi Fox- trasformato.

    Una cosa simile possono averla fatta anche in molte altre città, perché se ho ben capito la SI è ovunque. Calcò sull'ultima, affilando la spada di Damocle che pendeva su tutti loro, indistintamente. Quindi è chiaro...questo video rappresenta un pericolo per noi. Per voi solo il ripetersi di una scena già vista. Levando il fatto che siete stati così stupidi da condurre a casa vostra delle persone conosciute da chi vi caccia. Non solo noi, ma anche lei... Guardò la Sire, con un moto vicino alla tristezza. Che covo di pazzi.

    Avrebbe avuto altro da dire, ma si fermò sentendo Aurelio e il suo tentativo di mediare. Annuì a quanto detto e rivolse lo sguardo altrove, accodandosi. Era il modo più veloce di uscire da lì. Si. visto che ci riguarda in prima persona risolveremo, in modo che non dobbiate più impensierirvi.
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    Odiava quella donna con ogni fibra del suo essere, davvero. Non poteva fare a meno di fissarla e ribollire internamente, lottando con quella parte di sé che spingeva per perdere di nuovo il controllo. Per Tosca il suo unico valore era nelle parole, in quella spiegazione che più si protraeva più le dava l'idea di qualcosa di preparato...una presentazione, perlomeno non in PowerPoint.

    Quindi qualcuno ha dato il permesso per poter uccidere un bambino? Sei seria? Sbigottita, senza parole. Probabilmente disgustata, almeno è questo che la sua Sire poté notare nell'espressione di Tosca quando le venne spiegato il tutto... E' come se si parlasse neanche di bambini, ma di animali. Proprietà.

    Mosse le labbra a fil di voce, censurando il suo stesso commento. Lei non avrebbe mai avuto tanti problemi di fame, non se poteva contare sul sangue degli animali. Se la situazione è così perché prendere quattro nuove persone, che potrebbero solo metterli in pericolo? Non ha senso... Poi ripensò alle risate degli sconosciuti nell'altra stanza. I loro sguardi. Per loro non siamo altro che qualcuno da usare, da mettere tra loro e l'Inquisizione.

    Non è posto per me.
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    Si ritrasse con un balzello guardingo, osservando la sire sanarsi quelle orribili ferite. Sono stata io? Confusione totale nel sentire le vertebre saldarsi, il collo ritorto tornare in sede. Io??? A cui fece sponda un forte digrigno di denti e il miglior conato d'odio che un'occhiata potesse offrire, uno sguardo con cui uccidere.

    Le mani basse e rattrappite lungo i fianchi strinsero nervose la ruvida gonna, e il corpo fattosi ancor più piccolo nel tentativo di contenersi, dirigere tutta quella rabbia si contrì ancora di più, mettendo a nudo tutto quel caos. Anche solo evitare di risponderle con un ruggito costò caro alla Gangrel, ma perlomeno le vennero in aiuto i discorsi di Aurelio e Rigoletto, dietro i quali si trincerò.

    Ma non mancò di tenere sott'occhio quella rovinosa creatura, che la sua vita aveva disfatto.
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    La Bestia prese il volante, scostando via gli ostacoli e saltando in un impeto di furia su Chi Fox. Mani al collo, un grido di rabbia e dolore. Poco importa che la sua parte cosciente sappia quanto inutile sia quel gesto. La Gangrel continua a stringere il collo della propria Sire, guardandola negli occhi mentre rosse lacrime di tensione le rigano il viso.

    Mollò improvvisamente la presa e si ritrasse, tenendo le mani ancora protese in avanti. Confusa, al tempo stesso infuriata. Tremò tutta, fermata dall'assalto solo da una vistosa preoccupazione: l'aver fatto male al bambino.


    Non mi muovo ma mi giro, per controllare (per quanto possa capirne una sconvolta) se Jonathan si è rotto e tocca ripararlo con il superattack


    Edited by Shaitan - 28/7/2021, 15:01
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    Nel seguire la donna si accorse di venire osservata da un gruppo di malelingue griffate, capitanate da un uomo mai visto. La ragazza accolse la curiosità del tipo con un adocchiare infastidito e preso alla sprovvista, tant'è che filò veloce lungo la scia del Flagello. Qualcosa...per il mio lavoro. E' un'insegnante inaspettatamente utile. Si avvicinò di mezza tacca alla tipa e riprese. Chi sono quelli in sala? Si tenne sul vago, nonostante pensasse alla faccia da schiaffi appena incrociata, spiccata tra il capannello di risa.

    Accantonò il pensiero non appena superata la porta in mogano, non appena notato chi li attendesse. Fissò la sua creatrice per un tempo indefinito, ripassando ogni istante passato con lei. Tocchi, promesse, sensazioni. Il ricordo stesso della morte, dell'abbandono sfociato in rossa furia. TU! Le iridi si accesero a sfogo della Gangrel, che immediata snudò i canini e si inarcò scattosa, come un gatto nervoso. Sapeva che sarebbe stato difficile averla davanti, pensava di riuscire a controllarsi ed avere una conversazione quasi civile...ma non conosceva ancora la nuova se stessa. IUJA! Dalla bocca vomitò una serie di versi e insulti incompleti ma fin troppo comprensibili, lasciando poi la mano del bambino per levarla in alto e caricare uno schiaffo Spenceriano mentre tentava di avvicinarsi a gran passi a colei che le aveva distrutto la vita. Che le sorrideva, come se le avesse fatto un favore.
    Iuja: scrofa


    Edited by Shaitan - 6/7/2021, 15:37
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    Trattenne un sospiro nel sentire la pantomima della donna, di una pedanteria pari alla sua bellezza. Non serve nessun ramo d'oro? Chiese in coda alle parole dell'altra, seguendola con non poco nervosismo oltre le porte dell'ascensore. Porse la mano a Jonathan per non lasciarlo troppo vicino alla traghettatrice e gli sillabò un muto "tranquillo, ci siamo noi.", girando poi la testa in direzione del Ministro verso cui lanciò uno sguardo di preoccupata intesa. Di certo non aveva preso alla leggera la minaccia lanciata non proprio di sottecchi dalla sconosciuta, con fin troppa nonchalance per i suoi standard. Invitare in un luogo sicuro per tutti e minacciare come seconda cosa. Digrignò i denti per sfogare la Bestia infastidita, in allerta da quando si erano ritrovati quella strana femmina foderata in pelle alle loro spalle, dal nulla.

    Non sapeva fossimo cinque, Marco si è tenuto quel pazzoide e la notizia non era arrivata a questa donna. Brontolò tra sé, in un interno ragionare. Forse dovremo avvertirlo...
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    Ignorando il russo seguì con passo veloce il receptionist, come se volesse togliersi velocemente di mezzo; accodata all'uomo si accorse delle improvvise stranezze, e guardò Aurelio con un'espressione piuttosto dubbiosa. Tenne però la bocca ben cucita, rimanendo così sui suoi soliti toni spauriti.

    Una volta nell'ascensore non fece in tempo a richiamare l'uomo che le porte si chiusero, seguite da una mano estranea pronta a far capolino dalle spalle della Gangrel. Ma che?? Eruttò impaurita, buttandosi adesa alla parete. Sentì il bambino accanto a lei e lo tenne dietro, proteggendolo da quell'improvvisa troiona da combattimento.

    Rimase a guardarla piuttosto sbigottita per lunghi e lunghi attimi, rimpallandosi tra la stessa, il suo riflesso - Oddio, oddio! - e la precedente certezza sull'essere soli in quel maledetto ascensore. Ne era sicura. Da dove... Non riuscì a terminare l'ovvio domanda che la donna prese a parlare, così Aurelio.

    Lasciò i primi crismi all'altro, inserendosi di soppiatto solo quando la tipa si mise a contarli, come fossero mele in un cesto. Veramente c'è...un'altra persona con noi. Mosse le labbra, ma perse l'incidere proprio di un adulto nel rivedere quello strano riflesso, quel gioco d'anonimato portato dallo specchio. Solo che non può entrare dall'ingresso principale per problemi...particolarità... Si indicò il volto con una mano aperta, cercando inutilmente di spiegare il pasticcio che rispondeva al nome di Rigoletto.
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    Prima di uscire dall'auto Tosca guardò Rigoletto. Questo posto non è una bettola come il Cicerone, attireresti molta attenzione entrando bardato nella hall di un quattro stelle...cosa ne pensi se entro con gli altri e domando se hanno un'entrata meno in vista per te? Non vorrei ti facessero problemi... Il tono flebile di chi non sa ancora bene come comportarsi di fronte a quella pantomima che era la figura del Nosferatu.

    Attese risposta e poi si accodò insieme al resto della Coterie, lasciando a Rigoletto le proprie scelte. Superato le porte iniziò a guardarsi attorno in un modo che da umana non avrebbe mai fatto, inquadrando l'ambiente mentre nuovi odori e suoni si facevano largo, permettendole di farsi un'idea tutta sua di quel posto. Uhm. Mugugnare in risposta al Degrassi, alla sua figurata spintarella. Ok, si. “Tra le colonne di San Marco si muore di freddo”. Tra sé. Ci provo.


    Qualche passo verso l'accettazione, accenno di sorriso all'anziano receptionist prima di accalappiarlo con un saluto un po' impostato. Salve... Leggermente strascicata, come se sondasse l'altro. Avrei bisogno della mia chiave, per salire a cambiarmi insieme a mio marito e mio figlio. Sa, non mi aspettavo questo tempo...Dio, mi sento un po' una imbecille. Tra le colonne di San marco si muore di freddo. Si strinse un po', volendo sottolineare il messaggio.
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    Ascoltò i pareri di tutti, puntando all'interlocutore con quei suoi sguardi troppi evidenti, fissi. Tavolo dei campioni? Curvò il capo verso l'orribile Nosferatu, rispondendogli con una presa piuttosto diluita. Si, ma guarda...a me non interessa mostrarmi o no come ignorante. Voglio solo capire quali sono le mine che non dobbiamo calpestare, i sentieri da evitare. Leggero sbalzo del tono, allacciandosi ad alcune frasi di Rigoletto. E non dico che centrino con quanto successo, non l'ho mai pensato. Anche se fosse non avremmo modo di far nulla, a parte farci rodere il fegato.

    Mugugnò un assenso ad Aurelio, curvando il labbro superiore in un cipiglio meditabondo. Poi un nuovo assenso. Farli parlare senza indisporli, diventare una curiosità e non un problema? Chiese all'altro, proprio mentre Rigoletto e Jonathan si scambiavano qualche chiacchiera. Ascoltò ma non si intromise, seppur non mancò di mostrare al Setita un'espressione non molto sicura.

    Si rivolse di nuovo a Rigoletto, catturata dalla sua ultima proposta. Beh... Incrociò le braccia al petto, a sostenere la sua seconda scarsa. Preferirei andassimo da soli. Lo sfacciato senza niente e nessuno a coprirgli le spalle diventa velocemente un buffone...e non ho intenzione di provocare alcunché, come già detto. Proprio per questo temo che far così ci porterebbe più problemi che altro. Poi, al gruppo. Ma ditemi se sbaglio, non sono mai stata molto ferrata in queste faccende, se così possiamo chiamarle. Leggero gesto del palmo, rivolto agli altri due adulti. Questa escalation mi sembra via via più assurda...
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    Quando le Femme uscirono dalla stanza non parlò subito, ma si prese una decina di secondi per sé e per saggiare l'umore nella stanza. Voleva capire se anche gli altri si sentivano messi alle strette da quell'improvviso capitombolo di eventi.

    Madonna santissima... Un soffio debole, in apertura. Tutto questo sta accadendo troppo, troppo in fretta. Mi sembra di essere una coppia di dadi nel proverbiale bicchiere...se evitiamo di rispondere all'invito temo che finiremmo soli e senza nessun appoggio, che a quanto ho capito ci serve visto... Sciorinare della mano, piuttosto smorto. Beh, tutto quello che sembra succedere a nostra insaputa. Se andiamo potremmo finire in un gioco che effettivamente non conosciamo appieno e che probabilmente servirà come scusa per far scontrare questa gente tra di loro. Chiaro che intendesse le varie fazioni in gioco, a malapena snocciolate e comprese visto l'improvviso susseguirsi di eventi.

    Dobbiamo capire cosa fare una volta arrivati in questo Elysium... Occhiata alla destra, da dove poco prima erano usciti i padroni di casa. Non voglio metterli in difficoltà visto che ci hanno ospitato ma non voglio nemmeno finire in mezzo ad una guerra che non mi appartiene. Condensando al massimo i suoi dubbi. Voi cosa dite?



    Edited by Shaitan - 1/6/2021, 12:39
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    Le dita scesero da labbra a mento, scendendo poi a stringere l'altra mano in un gesto nervoso. Un guazzabuglio esterno, a riflettere l'interno. Tu non mi piaci. Pensò di Zamora, che gli dava fin troppo l'idea di una sfruttatrice fissata con la sua personale guerra. Esaltata. Quando poi entrò nolente nel discorso del Nosferatu e nelle sue elucubrazioni si perse in un basso soffio, irrigidendo le spalle e allargando al contempo le gambe, in una posa che per la Bestia doveva essere d'avvertimento generale.

    Nessuno scatenerebbe una guerra per una persona. Vi basta screditarla, a meno che Red stesso non voglia usarla in tal senso. Si sentì in dovere di mettere in chiaro, nonostante non conoscesse minimamente questo Red. Potrebbe trattarsi di un pazzo, e con quelli non c'è logica che tenga. Guardò le Femme Fatale, una ad una. Andrò ad incontrare questa donna... Annuì con uno stanco sorriso alle parole di Francy, che sembrava aver inteso cosa stesse turbando la Gangrel.

    Ettore, ricordati la tua promessa. Mi raccomando! E con ciò salutò la coterie, pronta a lasciare la stanza con gli altri
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    Blocco unico di termini ed intenzioni estranee, accompagnate con una irresistibile spinta di Ettore. La ragazza guardò confusa i due concentrandosi però più sul più anziano della combriccola, le sue spiegazioni e le sue promesse.

    Sembrate molto sicuri della loro etichetta... Soffiò via. Posso tentare di parlarci senza strozzarla. Alzò lo sguardo. Credo. Sempre su Ettore, fissandolo e martoriando al contempo l'unghia dell'indice con i denti. Ma si dovrà spiegare bene...

    Alla promessa dell'uomo si tese come in una vampa, incredula alla possibilità. Mosse leggermente il capo, in assenso. Che cosa farete nel caso in cui la mia Sire si rivelasse veramente una traditrice?
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    Il discorso venne prontamente troncato dall'entrata di Jacquie, che seria e senza riguardi sganciò sul gruppo -e soprattutto su Tosca- un boccone difficile, se non impossibile da digerire. Il mio Sire...? Eliseo...? Piuttosto confusa, cedette al vacuo interrogativo.

    Il nome funse da esca, riuscendo a riportare a galla ricordi fino a quel momento torbidi. Aprì la bocca, non ne uscì niente. Stava processando. Cercando di capire il da farsi, ma soprattutto immaginando cosa avrebbe fatto incontrandola.

    Ho paura che standole davanti e ripensando a tutto quello che è successo...potrei cercare di ucciderla. Le tremarono le mani, e dovette stringersi per evitare che il ricordo risalisse completamente in superficie. Guardò le Femme Fatale. Mi era stata presentata da un ragazzo...un mio dottorando. Lo stesso che mi impalettò poco dopo che Chi Fox...che Giovanna mi trasformò.
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    Alle spiegazioni di Zamora abbassò il capo, pensando alla situazione. Non mi piace...mi sembra un'esaltata. Magari mi sbaglio ed è mossa mossa da un fine nobile ma non riesco a levarmi di dosso la sensazione che la sua sia semplice propaganda, e che sentendo qualcuno della Camarilla finiremmo per sentire la stessa storia
    a parti invertite...tenta di far leva su ciò che vuole, nel modo che vuole.

    Penso che la prima cosa che noi tutti dobbiamo fare -guardò i compagni- è imparare a sopravvivere. Da morti non riusciremo a farci un'idea personale di questo nuovo mondo, di tutte le dinamiche che sono e stanno accadendo, nascoste nelle cose di tutti i giorni. Continuò, in generale. Inoltre c'è Jonathan. Si girò verso il bambino. Dobbiamo occuparci di lui, essere sicuri che sia in grado di sopravvivere. E lo guardò, in attesa di una sua risposta. Tesoro, capisci cosa voglio dire? So che ti stiamo chiedendo tantissimo, ma dobbiamo impegnarci.
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    Propensa all'adone sul divano, si avvicinò con il capo man mano che l'altro spiegava, centellinava dettagli che per la ragazza avevano dell'incredibile. Madame Estasi. Le apparve fin da subito come il nome di una dominatrice. E' incredibile, devo assolutamente parlargli. Ghirigoro dell'indice, a tracciare una nervosa correzione. Parlarle. prima che potesse continuare Zamora si intromise, mettendo un freno alle sue fantasie. Si ecco, intendevo nel caso in cui ci fosse... Cadenza saltellata, in cerca della prosa perduta. Possibilità...beh...mi piacerebbe. Scoccò un'occhiata furbina ad Ettore, assicurandogli che avrebbe continuato a tartassarlo in merito più tardi.

    La novella Gangrel lasciò così spazio alle spiegazioni di Zamora, soppesando il clima che seguì alla trafila. Lidia sembra la più infervorata. Ne evitò lo sguardo, non piacendole il modo con cui aveva risposto a Jonathan. Cosa ne può sapere un bambino di Fascismo e politica... Guardò in basso, lasciandosi sfuggire un lieve sospiro nervoso. E adesso spunta il nome di un partigiano morto. Capisco...ed effettivamente mi sembrano regole piuttosto basilari. Una logica facile da rispettare, anche se...i mortali -pronunciò il termine con timbro sfasato, come se non riuscisse a comprenderlo appieno. O meglio, come se ci si identificasse.- sanno già della nostra esistenza. Intendo questa Seconda Inquisizione. Guardò la Coterie e anche Aurelio, che aveva posto le domande più dirette in merito. Da quanto va avanti questa situazione? Il tono si fece da rampante a stupefatto. E' incredibile che siate sopravvissuti...

    Riuscì infine a riallacciarsi al discorso principale, spillando un assenso alquanto preso. Quindi c'è una mutua convivenza, come ai tempi delle Signorie. Non seppe come rispondere all'ultima della ragazza, se non con un leggero cenno di comprensione. Doveva molto alle Femme Fatale, ma non era una persona che si faceva trasportare dalle correnti. Non prima di averle provate sulla sua pelle.
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