Vampire GdR

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    Sentendo quelle parole la ductus capì che era il momento di muoversi, e in fretta.
    Vieni Bl...ehmmm Kayne, seguimi, abbiamo una questione da sistemare. Una questione importante.
    Gli fece cenno di seguirla, raccolse il suo fedele paletto con sguardo amaro, stanotte avrebbe potuto doverlo usare su una sua compagna.

    Posò la scatola chiusa e corse via verso la strada.

    Nonappena furono fuori dal bungalow lontano dalle orecchie della receptionist gli descrisse più o meno la situazione: Lucille mi ha detto che Plague potrebbe essere andata in frenesia e tu non so se hai presente che tipo di frenesie ha quella lì, dice che ha ucciso i suoi ghoul e poi si è messa a blaterare di "non riuscire a tenere a bada i frammenti dell'antico"

    Affrettò il passo.

    Non promette davvero NULLA di buono.
    E strinse le dita con forza sul paletto che teneva in mano.
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    IO LE ROMPO L'OSSO DEL COLLO, RICORDATEVELA QUESTA COSA, A MANI NUDE GLIELO ROMPO
    Proruppe la Ductus in maniera abbastanza casuale subito dopo aver aperto la scatola, probabilmente era il vinculum che parlava per lei, voleva molto bene a Plague, o meglio ci aveva fatto un numero di Vaulderie importante.

    Indicò la sua amica zingara.

    Ricordatelo Lucille, le spezzerò l'osso del collo a metà a quella. Guarda qua:
    E girò la scatola per farle vedere il contenuto.

    Poi chiuse la scatola e riflettè, provando a tenere la mente più fredda.
    Aspetta non ho capito bene, la cinese a cui spezzerò il collo l'hai incontrata PRIMA di incontrare Plague?
    Si grattò la testa.

    Ma quindi questo coso di chi è? Cosa vuol dire? Dove sono tutti? In che direzione è andata Plague? Dove sta Yami? Perché vogliono tutti indistintamente che io li uccida?
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    Eh sì, per non attirare troppo l'attenzione... per vedere come reagivate.
    Disse Exseven sbrigativamente mentre si alzava in piedi con una faccia poco convinta.

    Rivolta esclusivamente verso Blake gli fece tre gesti ben distinti che andavano a costruire una frase di senso compiuto:

    1) dito indice orizzontale che ruota su se stesso. Significato: Dopo.
    2) dito indice e dito medio che indicano i propri occhi. Significato: Dominare
    3) dito indice e dito medio che si incontrano a metà strada due volte. Significato: Tagliare.

    Più o meno un: "Tranquillo, dopo le cancello la memoria"


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    SOSTANZIALMENTE UNA VERSIONE LASOMBRA DI QUESTA ROBA QUA:

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    Poi andò subito alla finestra per sentire cosa voleva la sua Ghoul.
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    Un vampiro. Curioso.

    Si limitò a dire.

    Non aveva mai sentito nominare il nome di Ignatius Kramer, ma la battuta della ragazza la mise in allarme, si girò repentinamente verso Blake ed è lì che si palesò allora, in tutta la sua verace arroganza, il gesto italiano della mano chiusa a culmine, ondeggiando avanti e indietro accompagnata da una smorfia con la bocca a mezzaluna verso il basso che manifestava tutta la sua insofferente ignoranza su quel nome che sentiva proferito, era come se sulla faccia ci fosse proprio scritto, con la sua calligrafia: "E chi cazzo è?.


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    La femmina si girò verso l'altro Custode.

    Mi sembra sincera.
    Disse freddamente.

    La riguardò negli occhi, cancellò dalla sua memoria la parte in cui la minacciavano e le chiedevano informazioni, ma SENZA cancellare la parte in cui lei provava paura.

    Poi cercò di prodursi in un sorriso affabile che però data la sua indole sembrò più una smorfia di dolore di una maschera delle tragedie greche, con la nausea.

    Cosa puoi dirmi, cara, dei padroni di questo posto? Sai siamo degli investitori esteri.
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    La donna le venne incontro annuendo e sorridendo, come se fosse contenta di vederla. Strabuzzò gli occhi ficcandole lo sguardo dentro la cornea invadendole l'anima e la volontà.

    Immobilizzati e taci.
    Le disse senza cambiare espressione.

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    mesmerize.

    Se dovesse avere successo vado avanti:



    La ragazza si tirò su, quindi, una manica del giubbotto e si fessurò leggermente la vena radiale sinistra con i denti.
    Innanzitutto: BEVI

    E le spiattellò il polso in bocca, proprio ficcandoglielo dentro, aprendole la bocca.

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    comando


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    Anche qui se posso vado avanti.


    Dopo che ella ebbe bevuto la sua Vitae Exseven si sistemò il braccio e si rivolse di nuovo verso la ragazza.

    Buono eh?
    Dimmi: ci sono altri come noi in questo posto? Non ti farò del male se collabori.

    Provò a essere affabile e sorridente.
    Poi improvvisamente si ricordò di essere una persona maligna e manipolatoria e che non stava simpatica a nessuno mai.

    Se non collabori invece ti torturerò in un modo che neanche immagini, mi implorerai di ucciderti ma io ti farò patire un'agonia tanto crudele che cercherai disperatamente di ingoiarti la lingua e soffocare, ma io non te lo permetterò.

    Ci sono altri come noi in questo posto?

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    provo a intimidirla



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    se dovessi fallire qualche tiro, quando possibile riprovo nel round successivo, qualora dovessi botchare o dovesse esserci qualche altro impedimento allora edito il post.
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    Eccola!
    Disse con un tono divertito.

    Io la voglio interrogare, non avrò un'occasione migliore per capire cosa c'è di strano in questo posto. Rimani con me per favore, aspetta vicino alla porta, chiudiamole le vie di fuga qualora qualcosa dovesse andare per il verso sbagliato, che so io, uno spray al peperoncino, una roba del genere.
    Si sedette come se la stesse aspettando normalmente.

    ah e un ultima cosa: sono molto turbata, farò uno sforzo a controllarmi ma tienila presente questa cosa, mi raccomando.
    Suonava anche questa un po' come una minaccia, ma in realtà era solo un'autentica raccomandazione.
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    Exseven ascoltò le ultime parole e sembrò leggermente rasserenata.

    ...Assolutamente.

    Sbattè qualche volta le palpebre. Sembrava voler dire qualcosa ma invece non disse nulla.

    Braccia conserte, espressione accigliatissima, sguardo da delirio paranoide, sembrava continuare maniacalmente a studiare dettagli pressocché insignificanti di quella piccola, bislacca abitazione.

    Ci deve essere qualcosa sotto.
    Disse mentre studiava attentamente un pilastro.

    Voglio dire, ci dev'essere qualcosa qui sotto, sotto di noi, sotto il pavimento dico.
    Distolse quindi lo sguardo da psicopatico nel bel mezzo del trigger dal muro che era di fronte a lei e lo rivolse per terra.

    Una botola, qualcosa...
    Spostò tappeti, mobili, addirittura la macchina della gas e gli altri grandi elettrodomestici che c'erano.

    Se non trovo niente spacco il pavimento. Oppure mi trasformo in ombra e vado sotto.
    Fra un po' arriva la ragazza della reception, non ce lo siamo portati dietro il badile vero?

    Chiese un po' a se stessa un po' a Blake.

    Che era una domanda strana perché i piani erano altri: Exseven avrebbe dovuto fare di quella ragazza una schiava, non una testa di badile.
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    Blake entrò e trovò Exseven seduta sul letto, con lo sguardo strabuzzato che si guardava intorno in preda alla paranoia muovendo gli occhi da una parte all'altra.

    Lo vedi? Lo vedi che le finestre sono tutte in posti strani? Lo vedi che ci sono dei muri VOLUTAMENTE ciechi?
    Esplorava la stanza muovendo freneticamente gli occhi.

    Qui c'è qualcosa che non va. Anzi non c'è nulla che vada...
    Si alzò.

    Nessuno sano di mente costruirebbe un bungalow così, c'è chiaramente un secondo fine. Lo capisci che voglio dire? Siamo nella tana del lupo! E mentre lo diceva inspirò per sentire gli odori, subito ebbe uno strano sussulto ferino come un brivido lungo la schiena che chi la guardava poté proprio percepire con lo sguardo, le zanne le andarono in fuori e abbassò la testa, ingobbita dall'istinto predatorio.

    Cos'è questo odore? Ah... è solo un gufo.
    Disse terminando l'ultima parola con un chiarissimo ringhio animale, poi cominciò nervosamente a colpirsi la mano con il pugno, complice la forza sovrumana della vampira il rumore dei pugni sulla mano era talmente forte da risultare quasi comico, sembravano i rumori di un film con le scazzottate.


    Se ti stai chiedendo come mai sono così nervosa è che mi sono insospettita, e a me insospettirmi fa arrabbiare moltissimo.
    Come più o meno qualunque altra cosa che le capitava, la ragazza non brillava certo per il buon carattere.

    Non può essere una coincidenza!
    Disse indicando il bagno e la stanza da letto entrambi ciechi.

    Questa è casa di qualcuno, se la sono fatta costruire apposta così, io non ci dormo qui dentro se non lo liberiamo dal vecchio proprietario... solo quella donna può conoscere la verità e ora che viene la torchio come un'acquaforte settecentesca, la distruggo, impareranno a provare a mettermi in trappola, io ammazzo tutti, li scuoio e ci inchiodo le loro carcasse per chiudere le finestre, altro che assi di legno.
    Non era chiaro esattamente con chi ce l'avesse, blaterava improperi e minacce di morte più o meno all'aria.
    Nonostante fosse chiaramente in preda ad un delirio paranoide non è che il suo discorso non filasse.

    O SONO PAZZA IO?
    Chiese infine a Blake e rimanendo ad aspettare la sua risposta mentre grondava di emotività passivo-aggressiva e aveva l'espressione di un mostro delle fiabe, il tono della frase era effettivamente lo stesso di un "Questo vestito mi fa grassa?".
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    SPOILER (click to view)
    Se ho capito bene, insomma, non c'è alcun motivo per il quale il bagno non debba avere le finestre, eppure è così. Dico bene?


    Molto curioso.
    Disse la donna mentre analizzava bene i dettagli di quell'edificio.

    E' stata una scelta volontaria quella di farne una zona isolata.
    Provò a far funzionare lo sciacquone e poi si mise ad analizzare il tutto molto attentamente, d'altronde aveva del tempo da perdere, complice la sua paranoia. Ogni piccolo particolare che avesse potuto attirare la sua attenzione.

    Non può essere l'unico dettaglio bizzarro.
    Disse a se stessa.
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    La donna entrò nella stanza, si mise al centro con i pugni puntati sui fianchi e osservò bene la scena.

    Il posto non le piaceva, lo capiva subito, quei muri di legno sottili, le finestre e in particolare l'assoluta mancanza di un sotterraneo le provocarono un senso di immediato disappunto.

    Facciamoci andare bene questo cesso di posto per stanotte, ma già da domani dobbiamo essere in possesso di un vero e proprio rifugio, un posto dove non rischiamo di essere sorpresi dal sole come qui.

    Fece qualche lento passo, le mani sempre sui fianchi, avvicinandosi sospettosamente alle finestre.


    Che posto di merda.
    Biascicò tra se e se.

    Con la mano tastò la tenda sfregando i polpastrelli per testarne lo spessore, infine se la fesce scivolare via dalle dita quasi a volerne sottolineare la totale inutilità.

    Potrei costringere la vacca a procurarci del qualcosa da mettere sulle finestre, sì credo proprio che lo farò. Ci faremo portare un martello e dei chiodi e fisseremo il materiale che troverete e magari anche qualche coperta.

    Certo...

    Fece una pausa.

    L'ideale sarebbero delle assi di legno ma potrebbero fare insospettire un osservatore esterno. E noi non vogliamo che questo accada.

    Dopo che Plague e Lucille furono uscite per la loro caccia al tesoro esaminò il posto con attenzione.

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    Orientandomi per capire dov'è il nord e quindi l'est per potermi figurare il percorso del sole in relazione alle finestre e alla porta di ingresso vorrei passare qualche minuto a capire qual è in assoluto il posto più in ombra possibile nel caso in cui le coperture alle finestre dovessero cadere o qualcuno dovesse fare irruzione dalla porta esponendoci quindi ai raggi solari. @master Ho letto che lo aveva già chiesto Blake ma ho visto che non gli hai risposto percui ho pensato che possa valere la pena perderci un po' di tempo dichiarandoti proprio un'azione.
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    La donna si stava incamminando verso i bungalow ma si fermò per rispondere al sacerdote che le aveva posto un quesito.
    Fanno ribrezzo anche a me. Ma voglio che gli schiavi siano alle mie dirette dipendenze. E quindi...
    Fece una bizzarra pausa teatrale.

    Lo farò.

    Ma dopo questa basta: è la prima e l'ultima volta, ho già quella zingara lì. Erano anni che non parlavo con una vacca e ora ho non uno ma ben due schiavi di sangue. Facciamoceli bastare.


    Finì la frase e cominciò a odorare l'aria, con il naso in alto.
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    Ricomincio a odorare, in particolare se dovessi sentire odore di morte.
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    La donna annuì neutralmente, posò una mano sul bancone e non disse altro.
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    Non è un po' tardi per lasciare le stanze?
    Chiese la signora Turner insospettita.

    Non si dovrebbero lasciare prima delle 11 di mattina le stanze?
    E la squadrò bene per vedere se la domanda l'avesse messa in difficoltà, le guardò gli angoli della bocca, il centro delle sopracciglia e poi la gola, dove lasciò lo sguardo, per vedere se deglutiva tradendo del nervosismo.

    Fece fatica a non fare scivolare lo sguardo a pochi centimetri sulla sinistra, in concomitanza dell'arteria giugulare e questo perché era in difficoltà: soffriva molto questo suo stato di precariato costante: senza rifugio, con un branco di appena tre persone, un sacerdote che conosceva da 2 giorni e una tzimisce psicopatica che non la temeva più di tanto (e che aveva fatto dei riferimenti alla monomachia per prenderne il posto di ductus), e soprattutto con dei valori, quelli del comando fine a se stesso, che non riconosceva più del tutto come suoi.

    Non vedeva l'ora di ristabilizzarsi, avere un po' di tempo per studiare, per generare delle teste di badile, per fare nuove vaulderie.
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    Se ci tieni tanto farò la parte della mogliettina affettuosa.
    Certo pensavo che guardandoci allo specchio sembriamo comunque abbastanza minacciosi.

    Disse per poi correggersi subito:

    Hai sentito cosa ho detto? Se ci guardassimo allo specchio...
    Rise.

    Per i documenti possiamo fare così: ho delle ricevute del parcheggio del porto, sono in formato "card", potrebbero essere confuse per dei documenti.
    Le prese dalla tasca del giubbotto e glieli diede.
94 replies since 5/8/2014
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