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La donna rimase perplessa alla richiesta di carta e penna, ma non fece alcuna domanda, limitandosi a cercare quando richiesto in un cassetto di uno scaffale lì vicino per poi consegnarglielo.
La rosa osservò bene la zona, sia all'interno che all'esterno dello sgabuzzino, all'esterno nessuna telecamera puntava alla zona dello sgabuzzino, e come aveva già immaginato anche all'interno non vi era presenza di telecamere. Nessuna telecamera all'interno e nessuna all'esterno, il tormentabambini probabilmente era riuscito a trovare l'unica stanza in tutto l'ospedale dove poteva succedere ogni fottuta cosa e nessuno se ne sarebbe mai accorto, se non quando ormai era troppo tardi, meritava davvero un applauso per il suo impegno nell'essere riuscito a trovarla.
Lo sgabuzzino non aveva nulla di particolare, era semplicemente una stanza dove venivano accumulati strumenti e oggetti vari non più in utilizzo in ospedale, e, sebbene fosse certo che la strana creatura fosse passata per quella stanza, il dono della seconda vista non percepì nulla che richiedesse la sua attenzione.
Aspetti qui, torno subito.
Rimasto solo, Jack si avvicinò al buco nel muro, poggiandoci la mano e facendo uso della terza manifestazione del potere dell'Auspex. Ciò che vide fu alquanto rivoltante da vedere, ore prima da quel muro era uscito un ammasso di carne informe che iniziò rapidamente ad assumere sembianze umanoidi che potevano ricordare una persona anziana per via della pelle fattasi rugosa. Come già sapeva, la creatura aveva arti leggermente più lunghi di quelli di un umano, denti irregolari e a punta, occhi con l'iride gialla che emanavano una luce sinistra, lunghe unghie nere affilate e poco curate, orecchie a punta e vestiario alquanto particolare, in quanto il cilindro, la giacca e i pantaloni che indossava sembravano fatti con piume nere oltre che con stoffa. Era una creatura viva, che aveva bisogno di respirare. Sistematosi giacca e cilindro, la creatura si allontanò dal buco, e i ricordi che Jack aveva percepito si interruppero lì.
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Prende il foglio e la matita e poi entra nello sgabuzzino per ispezionarlo. Quel che aveva supposto si rivela subito esatto, la stanza è sicura per un individuo che si vuole intrufolare all'interno dell'ospedale e può usare metodi non convenzionali. Ragiona su quanto possa essere effettivamente conveniente al momento fare un indagine attiva, sulle implicazioni che un tale sforzo possa portare nella mente della preda che è anche predatore.
Questo è un punto di passaggio che lui considera sicuro. Ora che c'è del movimento da parte di non umani potrebbe incominciare a rivalutare alcune sue azioni. Eppure si sta muovendo in modo tale da essere scoperto. Sono già due i vampiri che lo hanno visto e di sicuro le sue azioni sono abbastanza eclatanti da suscitare più di un dubbio. Mi domando perchè proprio ora stia attirando l'attenzione, sempre che l'idea di Otto sul fatto che il mostro sia un predatore che usa abitualmente e in modo continuato nel tempo questo posto, sia giusta. Come mai ora, dopo anni in cui è riuscito a celarsi e ad agire indisturbato, ha deciso di fare queste mosse false? Cosa lo ha spinto ad avere un atteggiamento così leggero sulla sua sicurezza dopo lungo tempo in cui è rimasto tanto ben celato?
Qualcosa non mi torna e vorrei capirlo prima di trovarmi quel figlio di puttana attaccato alle chiappe.
Pur controllando approfonditamente la stanza non rinviene null'altro se non quello che ci si potrebbe aspettare di trovare. Deve però rendersi conto di una cosa: lui non sa minimamente se effettivamente qualcosa non dovrebbe trovarsi lì! Fiale e fialette, contenitori sterili, oggettistica varia...è tutta roba che può presumere si debba trovare in quel punto, ma come capire che cosa c'è di sbagliato?
Se fosse in uno studio di pittura potrebbe supporre che un elemento si discosta dal normale perchè non c'entra nulla. Ad esempio l'acetone per la carrozzeria di una vettura non è lo stesso prodotto che si usa sulle setole dei pennelli e quindi per lui sarebbe lampante la stranezza. Però lì in mezzo tutto quadra, stante la sua (non)conoscenza medica.
Si massaggia il mento pensieroso. Mettere ora una telecamera per studiare ulteriormente spostamenti in quella zona potrebbe essere utile, ma, come detto, ora il mostro sa di aver allertato più persone e potrebbe usare un diverso tipo di cautela, tra cui abbandonare del tutto la zona. Dovrà comunque proporre la sua idea a Coop e Trev.
Si avvicina dunque al muro e usa l'auspicio
Disgustoso!
Afferma, trovandosi comunque ad aver avuto ragione sul fatto che quel mostro ha caratteristiche da polipo.
Ne fa un ritratto da inviare come foto sia a Susan che a Cooper, aggiungendo la scritta: questo è il nostro "uomo".
Poi non gli rimane che aspettare l'arrivo della Scott. -
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La risposta di Susan non tardò ad arrivare, da Cooper invece non ricevette alcuna risposta. CITAZIONEBel tipetto, non c'è che dire...
Cosa sappiamo di lui? È un Fratello?
Nel mentre, l'infermiera fece ritorno, porgendo al Fratello un camice da infermiere.
Tenga, ho dovuto prendere un camice di riserva, pertanto non ha alcun cartellino identificativo, dovrà starmi dietro per limitare le possibilità che i miei colleghi si accorgano che non ne ha uno.. -
.CODICEne dubito. sto ancora sul pezzo comunque
Si mette il disegno in tasca e poi prende il camice e lo osserva un attimo
Andrà bene comunque.
Si aggiusta il vestiario affinchè il suo abbigliamento non contrasti con il camuffamento. Poi indossa una mascherina chirurgica ed uno di quei cappellini che portano i medici. Si mette in tasca un paio di guanti di plastica, utili per la scena, uno stetoscopio attorno al collo
Procediamo prima dal medico, onde evitare che se ne vada, poi andiamo verso l'archivio dove tenete i registri. Mi stia sempre accanto, userò lei per nascondere l'assenza del cartellino come da accordi.
Alla fine del giro possiamo tornare qui. Per chiamarmi può usare Elijah Bratt, eviterei il mio nome e cognome vero per ovvi motivi.
Se dovessero farci domande sulla mia presenza e l'assenza del cartellino, diremo che sono nuovo nella struttura ed il mio pass è in via di produzione.
Lei dirà che ha visto una carta firmata da un qualche primario che la invita ad accompagnarmi, molto dettagliata per essere un falso. Quindi in futuro potrà scaricare su di me ogni colpa e responsabilità, tanto dubito che tornerò qui più avanti. Se chi si impiccia dovesse insistere, lasci parlare me così da non avere alcun tipo di responsabilità futura. La mia presenza anzi dovrebbe seccarla abbastanza, ha cose migliori da fare rispetto a darsi al babysitteraggio per i nuovi, quindi le consiglio di avere un contegno di sufficienza nei miei riguardi e io non ne avrò a male per questo.
Immagino non ci sia altro da aggiungere, quindi possiamo andare.
Detto questo si affianca per seguirla, salvo differenti prospettive palesate dalla Scott.. -
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La Scott si limitò a un semplice Come preferisce. prima di procedere verso lo studio di Peacok. I due attraversarono diversi corridoi, superando diverse stanze e uffici, con colleghi della donna che si limitavano a un saluto quando i loro sguardi si incrociavano, senza badare troppo alla presenza di Jack.
Dopo vari corridoi e cambi di direzione, i due arrivarono finalmente all'ufficio di Peacok, che a giudicare dai rumori provenienti all'interno della stanza doveva trovarsi ancora lì.. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)considerato il mio livello di sopravvivenza tengo memoria di corridoi superati e varie svolte fatte.
Poi vado di auspex udito per cercare di sentire che suoni siano o se bofonchia qualcosa, prima di far bussare alla Scott e annunciarci
JB presta attenzione alle strade percorse dal triage alla stanza di peacok. I nomi dei reparti attraversati, punti di riferimento vari e ogni elemento utile per uscire anche da solo dalla struttura in caso le cose si fossero messe male.
Un occhio di riguardo va anche alla sorveglianza. Anche se i filmati relativi alle sere in cui il ragazzino era ospite non c'erano più perché quella Babele se li era portati via, comunque capire come le vie erano tenute sotto controllo poteva essere di aiuto.
Questo poteva essere di supporto anche per capire se la mancanza di interesse per l'ingresso di estranei, elemento percepito fin dall'inizio, era quanto meno parato da fattori tecnologici.
Arrivati alla porta, prima di lasciar bussare l'infermiera, JB le chiede un attimo con un gesto eloquente della mano.
Acutizza i sensi grazie ai propri doni, e indaga maggiormente per ottenere vantaggi sulla futura scena.
Magari, oltre al mero digitare sulla tastiera del PC, si poteva sentire un sommesso parlottio di qualche tipo.
Ottenute eventuali informazioni pre-ingresso, avrebbe lasciato alla Scott il compito di introdurlo nei modi già concordati precedentemente. -
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Jack fece ricorso all'uso dell'Auspex per ascoltare i rumori nell'ufficio. Ciò che sentì era un rumore di passi, seguito poi dal rumore di qualcosa che veniva spostato, qualcosa su cui venne appoggiato qualcos'altro di botto, seguì poi quello che sembrava il rumore di un cassetto che veniva aperto, seguito dal tintinnio tipico dei bicchieri di vetro, bicchiere che venne poi poggiato su una superficie solida, continuando ad ascoltare riuscì a sentire che veniva versato qualcosa, rumore che venne ben presto sostituito da sgraziati versi tipici di chi è occupato a bere ingordamente.
Al bussare dell'infermiera i rumori delle grandi bevute cessarono e si poté udire nuovamente un rumore di cassetto che veniva aperto e chiuso.
Avanti.
Aperta la porta dell'ufficio, ciò che si presentò agli occhi del vampiro fu un classico studio da psicologo, con librerie aventi diversi tomi di psicologia, diverse cornici con i suoi titoli sparse per i muri dell'ufficio, una scrivania, diverse poltrone, un computer e ad arredarlo era presente pure qualche pianta. Uno studio abbastanza normale, a tratti banale e scontato.
Seduto dietro la scrivania era presente la figura di un uomo sulla cinquantina con degli occhiali.
Buonasera dr. Peacock.
Buonasera a lei, miss Scott. A cosa devo la visita?. -
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JB sente che dall'altro lato il dottore non si vuole far vedere con le mani nella marmellata. Deve aver nascosto il bicchiere nel cassetto velocemente
Buonasera Dott. Peacock, l'infermiera Scott stava accompagnando me. Sono Elijah Bratt, mi occupo di medicina legale, da non confondere con medicina forense, per l'ambito assicurativo ospedaliero. Sono in visita per ricostruire un fatto non chiaro e per cui mi servirebbe una mano da tutti i medici e gli ausiliari ospedalieri che gestivano il signor Stephard Joshua di anni 6. La problematica è seria ed importante, rischiando la struttura una causa importante e per cui io sono qui a fare indagini anche informalmente pur di concludere il tutto il più in fretta possibile.
Sono stato informato del fortunato caso per cui la potevo incontrare ora e non chiederle di parlare durante l'orario di lavoro domani mattina con cancellazione di tutti i suoi appuntamenti. Detto tra di noi, vorrei sfruttare l'occasione anche per non mettere in mezzo quella burocrazia che porterebbe un'indagine approfondita con richiesta di permessi, vaglio di filmati e registrazioni varie. Come ben sa ciò recherebbe un danno all'ospedale che dovrebbe capire effettivamente di chi siano le responsabilità e perchè queste responsabilità...
lascia che lo sguardo indulga sul cassetto chiuso dove suppone sia stato messo il liquore, per poi riportarlo sul medico
...ci siano. Dunque le chiedo se è disposto ad assecondarmi, in questo caso avremo un colloquio solo tra me e lei visto che la signorina Scott ha questioni più rilevanti da trattare, oppure vuole che ritorni domani mattina, direi intorno alle 8.00, in modo molto più formale. A sua discrezione dottore.
Si mette in attesa di una risposta dell'uomo, con la faccia calma e pulita di chi non ha nulla da nascondereSPOILER (clicca per visualizzare)per questa pletora di stronzate spendo 1 punto volontà. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Brook rolls 9 dice to Ca**ate a non finire 6,2,10,9,8, 8,1,8,7 [6 successes] 7 per il punto volontà. Sto ridendo malissimo.
L'uomo squadrò Brook innalzando un sopracciglio, atteggiamento che non celava la sua perplessità. Forse non si aspettava che qualcuno sarebbe venuto a fare domande proprio a lui, o forse quel momento di perplessità era dovuto a un'orario dove la maggior parte delle persone, salvo casi particolari, di solito dorme.
Sicuro, nessun problema per l'orario. Prego, si accomodi. l'infermiera Scott a queste parole salutò e uscì dall'ufficio Anche se temo di non poter dire nulla in più di quello che ho già detto alla sua collega.. -
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JB non risponde alla questione "collega". Evidentemente Babele ha parlato con Peacok, ma con quale nome e quale identità?
Inoltre il moro non sa nemmeno che faccia ha la ragazza, ad eccezione di quei pochi dati forniti da Coop.
JB si concentra un attimo sulla mente del dottore per analizzarla con il dono dell'auspicio. La lettura dei pensieri data da telepatia gli avrebbe dato alcune immagini e informazioni molto utili a mano a mano che le domande sarebbero fruite. Inoltre poteva usare l'espediente per mettergli in testa qualche ricordo extra.
hmmm....
un leggero rumoreggiare di gola, mentre si accomoda e congiunge le mani in grembo con fare riflessivoSPOILER (clicca per visualizzare)considerando che al momento posso fargli credere di essere lui visto i successi, mi darei qualche secondo fingendo di star raccogliendo le idee.
In questo lasso di tempo uso auspex 4 per indagare nella mente del dottore e poi inizio ad interrogarlo.
Immagino che innanzitutto mi saltino fuori immagini di babele, almeno so come piffero è effettivamente fatta la ragazza. -
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Fingendo di prendersi il suo tempo prima di fare le dovute domande, Jack iniziò a sondare nella mente dell'impassibile psicologo, ciò che riuscì a percepire furono ricordi di Babele, la cui descrizione fisica corrispondeva effettivamente a quella fatta da Cooper, che si presentava col palese nome di fantasia di Evelina Randazzi (come avesse fatto Peacock a crederci lo sapeva solo lui). 
Da quanto potuto percepire da Jack, Babele aveva avuto la sua stessa idea, infatti anche lei aveva affermato di occuparsi di medicina legale e di essere lì per fare indagini atte ad evitare una possibile causa alla struttura per incompetenza del personale.. -
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Evelina Randazzi?!? Che nome da pornostar...
Pensieri scabrosi a parte, l'espressione di JB si fa grave
Evelina Randazzi...mora, capelli corti, chiara di carnagione. L'ultima persona che risulta aver incontrato è lei dott. Pecock, l'ultima perchè la mia collega risulta scomparsa da qualche sera e, dall'ultimo rapporto, ci risulta vi siate incontrati proprio di sera.
Gli lascia metabolizzare la notizia, ma prima che il medico si scaldi gridando alla sua innocenza, JB usa un timbro di voce più importante anche se non proprio forte, così da tenere la scena a sè
Da alcune indagini preliminari tenderei comunque ad escludere un collegamento tra lei e la scomparsa della mia collega, ma devo portare prove certissime a riguardo e queste prove si trovano nell'ospedale. Sono elementi collegati al bambino di cui sopra, per cui mi serve un quadro preciso e mi serve di sapere soprattutto questioni inerenti a qualsiasi elemento rilevante.
Si muove per la stanza, con le mani incrociate al petto e lo sguardo basso fisso sul pavimento
Presumibilmente c'è qualcosa di oscuro collegato al ragazzino, un individuo che forse è emerso in qualche storia o racconto che è stato magari carpito da un dottore della sua branca, qualcuno che sa ascoltare e avere deduzioni anche a seguito di ciò che non è detto.
Quindi
Si ferma e lo guarda fisso
Mi serve che mi aiuti a far chiarezza. Le chiedo di partire dall'inizio e le chiedo di soffermarsi particolarmente su quei particolari più vicini all'immaginazione che ad altro. Per caso il ragazzino ha mai parlato di un uomo con un cappello a cilindro? Fatto magari qualche osservazione su figure assimilabili a quella favoletta da film horror che ha lo slenderman come protagonista?
Se c'è un elemento esterno a questa storia, e Dio solo sa quanto l'ospedale ne ha bisogno, forse è proprio dai suoi registri che può saltar fuori. Se però la cosa la preoccupa per il segreto professionale, le rammento che noi due questa sera non ci siamo mai incontrati ed il mio lavoro è portare dati per l'assicurazione ed i legali della stessa, non nomi e cognomi precisi. Quelli poi si vedranno in tribunale con precise richieste da parte dei giudici che andranno a confermare o meno quanto l'ospedale riporterà.
Se però preferisce non collaborare, allora, come detto in precedenza, tornerò domani mattina alle otto in via ufficiale e, tra le domande, ci saranno anche quelle più precise sulla signorina Randazzi. -
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L'uomo non si scompose minimamente sentendo la descrizione di Babele.
Oh, sì, la ricordo perfettamente. Così come ricordo che non era proprio tagliata per un mestiere delicato come il vostro, troppe esitazioni tra una domanda e l'altra, sembrava quasi che non sapesse cosa chiedere. comprensibile, del resto anche Babele si stava spacciando per qualcuno che non era. Jack non aveva idea di cosa facesse Babele nelle notti della sua non-vita, ma di sicuro non si occupava di medicina legale.
Anche perché con tutte le telecamere sparse per l'ospedale e col personale onnipresente la vedrei un po' difficile fare sparire qualcuno. l'uomo si concesse una spensierata battuta in risposta all'affermazione di Jack sull'escludere la responsabilità dello psicologo per la scomparsa di Babele Prove certissime? Beh, escludendo la testimonianza del personale dell'ospedale, che sappiamo bene entrambi non verrebbe considerato attendibile in un eventuale processo, può chiedere i filmati delle telecamere ai responsabili della sicurezza, dove si vedrebbe chiaramente la sua collega uscire dal mio ufficio e dall'ospedale. già, se non fosse stato per il piccolo e non trascurabile dettaglio che Babele si era portata via i filmati di sorveglianza dopo aver lobotomizzato il personale con la Dominazione...
Partire dall'inizio? In realtà non è che ci sia molto da dire, il mio piccolo paziente era qui in attesa di un'operazione al naso a causa di un tumore interno che gli causavano difficoltà respiratorie. una breve pausa, mentre si alzava dalla sedia per andare a frugare in uno schedario, da cui tirò fuori una cartella da cui prese un foglio Io gli sono stato assegnato in quanto cominciò a manifestare una forma di nictofobia che lo portava a vedere nel buio cose che in realtà non c'erano, fobia che gli rendeva difficile prendere sonno.
L'uomo porse a Jack un disegno di quello che sembrava un grottesco uomo con un cilindro.
Questo è un disegno che ha fatto nel mio studio, quando gli ho chiesto chi fosse ha detto che si trattava del vecchio che abita sotto i letti degli ospedali. Da psicologo, posso affermare fosse una manifestazione della sua nictofobia.. -
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Prende in mano il disegno ed il ritratto è pienamente attinente con quanto anche lui sa riguardo l'aspetto dell'amico. Forse un'indagine sul folklore locale potrebbe arrivare utile, magari con google immagini può ottenere qualche risultato
Le dispiace se fotografo l'immagine? Potrebbe essermi utile, ma non ho intenzione di privarne il suo fascicolo.
dice mentre mette mano al cellulare, continuando comunque a parlare mantenendo il filo del discorso
A suo avviso dottore i tumori possono influenzare l'atteggiamento del paziente? Anche causandogli allucinazioni visive e soprattutto comportamentali? Sarebbe un aggravante il fatto che siano posizionati vicino al cervello?
La domanda è fatta prettamente per rimanere nel personaggio. Non sa nemmeno che cosa sia un reparto oncologico nè definire chiaramente la malattia che cosa causa. Si muove in un mare profondo, ma deve comunque dare prova di avere un attivo interesse a riguardo
Le chiedo queste cose, probabilmente per lei delle banalità, più che altro perchè forse in futuro potrebbe esserle chiesto un parere proprio a riguardo. Forse mi potrebbe dire qualcosa su questa fobia
cha cazzo è la mittofobia? Stai a vedere che ci faccio 'na figura di merda! Meglio che mi sposto da questa merda
Ragiona tra sè e sè, con una leggerissima strizza sulla possibilità di mandare tutto in vacca nonostante il suo eloquio investigativo
Vorrei capire più che altro se questa fobia porta ad avere questo genere di allucinazioni solo di notte oppure può capitare anche di giorno con il sole. Soprattutto ci sta differenza tra giorno e notte o, ancora meglio, tra buio e luce?
Nel senso, se il bambino fosse in un bosco anche di giorno, quindi con il sole che penetra poco i rami, il bambino potrebbe avere lo stesso allucinazioni di questo genere di mostri?
Devo arrivare ad una chiusura. Meglio vertere oltretutto sul rapporto tra il bambino ed il mostro
Ed ultima cosa, mi può dire meglio cosa raccontava il bambino della sua allucinazione? Non penso che un mostro del genere fosse piacevole, quindi magari il bambino diceva che la sua immaginazione lo portava a volergli fare del male o a fargli qualche atto strano...ma magari addirittura che questo mostro voleva portarlo via in qualche luogo ben preciso anche solo dell'ospedale se non esterno. -
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Beh, se un tumore fosse esteso fino a una zona del cervello sì, potrebbe causare al paziente disturbi come allucinazioni e comportamenti imprevedibili. Se il paziente poi non riuscisse neanche a prendere sonno questi disturbi non potrebbero che aggravare la situazione. Ma dai controlli fatti risulta che il tumore del piccolo Joshua non era esteso fino al cervello, le sue allucinazioni era tutte frutto della sua fobia e la perdita di sonno che questa gli causava. un breve momento di pausa, prima di rispondere alla richiesta sulla nictofobia La nictofobia, più conosciuta come acluofobia, è una fobia di cui non potrebbero mai soffrire i vampiri, se esistessero: una forte paura dell'oscurità e del buio, o più precisamente dei pericoli che possono nascondersi in essi. È una fobia abbastanza diffusa tra i bambini, mentre è meno comune tra gli adulti. altra pausa Per quanto riguarda la sua domanda, varia da individuo a individuo, per alcuni individui basta anche un angolino buio in pieno giorno per far manifestare la fobia. Lo trova assurdo? Comprensibile, dopotutto le fobie sono paure irrazionali. Nel caso specifico di Joshua questa fobia si manifestava solo di notte. altra breve pausa prima di rispondere all'ultima curiosità della Rosa Questo vecchio, come lo chiamava Joshua, dai suoi racconti sembrava limitarsi a fissarlo mentre assumeva forme grottesche. A volte era una mummia, a volte un uomo fatto di vermi, a volte un pagliaccio con gli occhi bianchi... Rimanga tra noi, ma credo che i suoi genitori gli facevano vedere troppa tv. Portarlo via? Joshua non hai mai detto nulla del genere, ma era fermamente convinto che il vecchio volesse mangiarlo. .
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