History Department Tulane University

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  1. .Rorschach
     
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    hebert_hall



    All'interno del campus della Tulane University, lievemente isolato dal resto delle aree, risiede il dipartimento di storia dell'università. L'edificio tinteggiato di giallo non è particolarmente grande, e non appare per nulla recente. Si rifà alla classica architettura americana dello scorso secolo, e a parte la recente ritinteggiatura, non sembra aver subito nessuna ristrutturazione.
    All'interno vi sono per lo più uffici dedicati al corpo insegnanti e assistenti che si occupa della gestione del dipartimento storico. Le poche aule del piano terra sono per lo più state trasformate in magazzini e archivi, e sembrano inutilizzate da parecchi anni.

    continua da qui
     
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  2. Harshy85
     
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    Mentre percorreva in auto le strade di N.O, ripensò al file che Kelly gli aveva inviato.
    <Non è possibile che sia così incompetente...> pensò amareggiato, <...come poteva pensare di fare il lavoro da sola?>

    Scosse il capo, <Non sarà facile. Abbiamo solo una notte e dovrò andarmene prima che sorga il sole...>
    Accelerò per quanto gli era possibile; voleva arrivare per vedere con i suoi occhi cosa c'era da fare e capire quanto tempo ci sarebbe voluto. Però di una cosa era cero, avrebbe fatto quello che Kelly non era in gradi di fare.
    Ma non per lei, ne solo per i soldi; lo avrebbe fatto soprattutto per se stesso, per dimostrare che lui poteva farlo.


    Ci mise mezz'ora a lasciarsi alle spalle i quartieri francesi e raggiungere il centro cittadino. Si spostava in quelle strade che stava imparando a conoscere in quelle notti, tra quei colori e quei profumi così diversi da quelli di New York nei quali era cresciuto. Eppure una parte di lui si era sempre sentito a casa in quella città, anche durante le brevi visite che aveva avuto modo di fare nel corso del periodo universitario.

    Quando raggiunse l'Uptown seppe di essere quasi arrivato. Lasciò l'auto in uno dei tanti parcheggi custoditi della zona, per poi inoltrarsi in quella folla di persone che in quelle prime ore della sera ancora facevano vivere la grossa zona residenziale; tra qualche ora molti di loro, soprattutto i giovani universitari, si sarebbero spostati verso i locali del centro.
    Gli era sempre piaciuta quell'atmosfera quasi febbrile, di chi sa per certo di avere ancora tutta la vita davanti e vuole assolutamente godersi ogni istante.
    Solo dopo un attimo si rese conto che un leggero sorriso gli era apparso sul volto, mentre un velo di nostalgia gli riportò alla memoria una serie di ricordi che non pensava più di avere e che sembravano appartenere a qualcun'altro.

    Fu così, quasi senza accorgersene, che si trovò d fronte al dipartimento universitario di storia.
    Si fermò un solo istante, per ammirarne la struttura, poi liberando la mente da tutto il resto si avviò a passo deciso verso l'interno, verso l'ufficio presso il quale era atteso.

    non credo sia necessario puntualizzarlo, ma faccio tutto il necessario per apparire "vivo". Finché posso evito la spesa di punti sangue, ma se fosse necessario per mantenere la simulazione, lo faccio


    Edited by Harshy85 - 22/12/2016, 11:00
     
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  3. .Rorschach
     
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    Il "se fosse necessario lo faccio" non è contemplato ;) . Devi dire espressamente "spendo 1 ps per simulare le funzioni vitali e apparire un po' più vivo" o la tua pelle rimarrà fredda e cadaverica.


    Il giovane Vampiro varcò la soglia dell'edificio. Notò con un certo piacere che le porte erano state lasciate aperte, probabilmente in vista della sua visita. Tuttavia l'atrio dell'edificio era completamente buio e silenzioso. Un fenomeno normale tutto considerato: erano le 9 passate, e raramente le persone in un istituto lavoravano fino a quell'ora.
    Di fronte a lui partiva una scalinata che si dirigeva verso il secondo piano, dove Brian sapeva trovarsi l'ufficio di Kelly. Ai lati invece due corridoi si inoltravano verso le estremità del dipartimento.

    Senza perdere ulteriore tempo, il letterato si mosse lungo le scale. Il vecchio legno cigolò rumorosamente sotto i suoi piedi, mentre a passo spedito percorreva i metri che lo separavano dalla sua destinazione, in quell'antro oscuro.
    Al piano superiore la calma dell'edificio era quasi inquietante. Anche lì il corridoio era completamente immerso nell'oscurità, ad eccezione di una flebile luce proveniente da quella che riconobbe come la stanza verso cui era diretto.

    La porta era stata solo accostata, e da essa non sembrava provenire alcun suono. Il silenzio opprimente che permeava tutto l'edificio non faceva eccezione nemmeno per l'ufficio di Kelly, all'interno del quale la ragazza stava evidentemente lavorando nella più totale concentrazione.
    Brian aprì la porta, e di fronte a lui si parò una scena completamente diversa da quella che si aspettava.

    La piccola stanza era rimasta quasi invariata dall'ultima volta che vi era stato. Pile di fogli erano sparsi un po' per tutto il pavimento in legno, insieme a grossi raccoglitori, fascicoli e scatole piene di documenti. A sinistra una grossa libreria piena di dizionari e libri di storia invadeva la parete, e una piccola scrivania al centro occupava il poco spazio rimasto.

    Kelly sedeva di fronte al tavolo, adagiata su di esso come se si fosse addormentata. La testa affondata sulle braccia, e il volto nascosto dentro di esse, in una posizione apparentemente scomoda. La flebile luce proveniva da una vecchia lampada accanto a lei rimasta accesa.

    per farti un'idea
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  4. Harshy85
     
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    ok...allora ti dichiaro che spendo un punto sangue per apparire meno morto quando sto salendo le scale dell'ufficio di Kelly^^


    Mentre percorreva quei corridoi bui, nonostante l'ovvia inquietudine dovuta anche dall'atmosfera un po' da storia noir, si beò di quei brevi momenti di assoluto silenzio.

    Gli era sempre piaciuto il silenzio, lo aveva sempre idealmente immaginato come una tavolozza bianca; carico di potenzialità e facile da rovinare. Gli piaceva soprattutto la promessa che il silenzio portava con se; quella di rompersi di fronte all'incontro di due menti che iniziavano a comunicare tra loro.
    Da sempre era sua ferma convinzione che se vi fosse più amore per il silenzio, nel corso di una vita si sarebbe costretti ad ascoltare molte parole vuote in meno.

    Mentre apriva la porta dell'ufficio liberò la mente da quell'ultima considerazione; avrebbe contemplato il silenzio ed i suoi significati un'altra volta.
    Rimase però leggermente stupito da quello che si mostrò di fronte a lui.

    "Una chiamata improvvisa, un ufficio buio, fogli sparsi per terra...se Kelly è morta dovrò iniziare a credere di essere finito in un racconto di Agatha Christie" pensò ironico, mentre perse qualche secondo ad osservare la ragazza addormentata sulla scrivania.
    Si mosse piano nella stanza, evitando di calpestare quei fogli sparsi sul pavimento che forse potevano avere una qualche utilità per quello che stavano per fare, avvicinandosi alla ragazza.

    "Avanti Kelly, già dovremmo buttare praticamente tutto quello che hai fatto fino ad ora e rifare da capo il lavoro, se non riesci nemmeno a restare sveglia andiamo proprio male..." considerò mentre posava piano una mano sulla spalla della giovane ricercatrice.

    <Kelly svegliati...abbiamo del lavoro da fare!> disse piano mentre la scuoteva leggermente, cercando di non svegliarla di colpo. Un leggero sorriso dipinto sul volto, così che la vista di un volto amico potesse rinfrancarla almeno un poco.

    Edited by Harshy85 - 27/12/2016, 12:26
     
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  5. .Rorschach
     
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    Brian scosse leggermente il corpo della donna, chiamandola con tono gentile. E tuttavia quest'ultima non si mosse di un millimetro. Nemmeno agitarla con più energia servì in qualche modo a sottrarla allo stato di catalessi nel quale la bionda era sprofondata.

    Il dubbio ironico che qualche attimo prima si era insinuato nella mente del vampiro, iniziò pian piano a germogliare, mentre questi realizzava che la studiosa non stava respirando.
    Gli ci volle qualche secondo prima che la verità si abbattesse su di lui con violenza: Kelly non stava affatto dormendo; quello che stava toccando era un cadavere senza vita.
     
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  6. Harshy85
     
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    <oh ma dai...andiamo...> pensò all'ennesimo tentativo fatto per svegliare la ragazza, mentre sentiva il panico iniziare a scivolargli addosso come un sudario.
    Quando finalmente realizzò che di fronte aveva un cadavere, dovette fare ricorso a tutta la sua forza di volontà per non farsi paralizzare dal terrore.
    Rimase attonito, fissando quel corpo privo di vita per lunghi interminabili secondi.
    <Ed ora...che cosa faccio?> era l'unico pensiero che riusciva a formulare, a far affiorare dall'abbraccio gelido di quell'angoscia che lo aveva assalito d'improvviso.

    Con sforzo quasi disumano si costrinse a riscuotersi dal torpore. Una folla di pensieri iniziarono a vociargli in testa come tante persone impazzite che urlavano l'una sull'altra per farsi ascoltare.
    <Cos'è successo? E' morte naturale o omicidio?>

    Poi, lo colpì con la forza di un sasso la consapevolezza di essere in pericolo.

    Di fronte agli occhi gli apparvero chiari i due scenari possibili:
    Se chiamava la polizia, sicuramente sarebbe stato sottoposto ad un interrogatorio. Non aveva nulla da nascondere, dopo tutto aveva i messaggi che testimoniavano la sua estraneità ai fatti, ma rischiava di essere convocato al distretto. Se l'alba lo avesse colto fuori dal proprio rifugio sarebbe stato terribile sotto molti punti di vista.
    Oppure poteva andarsene, fare finta di non essere mai stato li. Ma in quel caso, quei messaggi che lo potevano scagionare da eventuali sospetti sarebbero invece diventati indizi contro di lui. Senza contare che potevano già esseri segni della sua presenza sulla scena.

    Per la prima vota da molto tempo non aveva ben chiaro in mente cosa fare, e questo forse lo terrorizzò più del cadavere che aveva di fronte.
    A fatica iniziò a farsi uno schema mentale di quello che avrebbe dovuto fare nell'immediato.

    Lentamente tornò verso il corridoio. Cercò di fare piano e di non toccare nulla, prestando la massima attenzione ad ogni minimo movimento. Poi giunto sull'uscio dell'ufficio, chiuse gli occhi e restò in ascolto; la prima cosa da fare era capire se c'era qualcun'altro nell'edificio. Era improbabile, ma doveva comunque accertarsene.
    Obbligò la vitae che scorreva nel suo corpo morto a donargli quella mistica forza che gli permetteva ancora di camminare, amplificando in maniera sovrannaturale il suo udito per tentare di cogliere ogni piccolo rumore in quell'edificio buio e silenzioso.
    Si arrischiò a fare anche qualche passo nel corridoio, da una parte e dall'altra, per poter sentire meglio eventuali rumori giungere dai piani superiori e inferiori.

    Sapeva che, nel caso non vi fosse nessuno, avrebbe poi dovuto capire cos'era successo a Kelly. Comprendere se si trattava di morte naturale o di omicidio era la chiave per decidere cos'era meglio fare.
    Ma il tempo scorreva e lui doveva sbrigarsi.


    Uso Auspex 1 per amplificare i sensi, cercando di sentire eventuali rumori. Come da descrizione, il personaggio si sposta per sentire eventuali rumori dai piani superiori o inferiori, se serve arriva fino dalle scale. Per questa azione non uso volontà^^

    Se non dovesse sentire nulla (o vedere qualcosa di strano nel buio) torna indietro fino dal corpo e cerca di capire se si tratta di morte violenta o no. Per fare questo invece un P.v lo spendo. Eventualmente non ci fosse qualcosa di evidente, con auspex 1 cerco eventuali micro fori sul cadavere nelle parti del corpo più plausibili (collo e braccia), segni di strangolamento o di fratture del collo.
     
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  7. .Rorschach
     
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    Brian rolls 3 dice to Analisi corpo (Diff 9, used willpower) 7,8,10 [2 successes]


    Ogni cellula del corpo di Brian si drizzò, attraversata dal potere dell'auspicio. Sentì i suoi sensi che si facevano più acuti, mentre diventava più cosciente dello spazio che lo circondava. L'odore della carta e del legno invase le sue narici con prepotenza, e ogni contorno si fece più definito nonostante la debole luce attorno a lui. L'unico rumore che giune alle sue orecchie potenziate fu il ticchettio di un orologio, forse proveniente da qualche altra stanza.
    Uscire sul pianerottolo intensificò solo il rumore del ticchettio, senza però fornire ulteriori risultati.

    Tornato nella stanza Brian studiò con attenzione il corpo di Kelly. L'assenza di sangue evidente riduceva di parecchio l'insieme delle cause, e tuttavia gli era difficile determinare se fossero premeditate da una terza persona che era stata lì, o perfettamente naturali. L'espressione era vuota, gli occhi vitrei e la bocca lievemente aperta. Il corpo era ancora caldo, ma ciò era scontato considerando che aveva parlato con lei poco più di un'ora prima.
     
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  8. Harshy85
     
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    <Nulla...> constatò con amarezza, mentre scrutava con estrema attenzione il corpo di Kelly alla ricerca di un segno, di un indizio che lo aiutasse a capire. Eppure, più osservava il cadavere e più si convinceva di stare guardando nella direzione sbagliata.

    Per un breve istante sentì nuovamente la disperazione cercare di farsi strada strisciando fino in superficie, ma questa volta avvertì anche qualcosa di diverso; cordoglio.
    Osservando gli occhi vitrei di quella ragazza, la sua espressione distorta e impressa nell'eternità dall'improvviso sopraggiungere della morte, non era riuscito a fare a meno di provare una intensa tristezza. Nonostante non avesse avuto modo di conoscerla bene, la sua parte ancora umana non poteva restare in silenzio di fronte a quello che vedeva come una imperdonabile ingiustizia.
    Distolse lo sguardo da quel volto vuoto, ma mai come in quel momento una parte di lui provò un muto disprezzo per l'insana creatura che era diventato; non per qualcosa che aveva fatto, ma era troppo intelligente per fare finta di non sapere che era solo questione di tempo prima che per colpa della Sete si ritrovasse con le mani sporche di sangue.

    Scacciò l'ennesimo pensiero negativo della serata e si massaggio distrattamente le tempie cercando di fare un po' di ordine nei suoi pensieri, poi scrutò la stanza.
    Osservò la disposizione dell'arredamento, i fogli e i faldoni che intasavano il pavimento, provando a capire se il disordine della stanza fosse dovuta ad una colluttazione o se invece vi fosse un preciso schema.
    Poi, rispondendo forse ad un bisogno inconscio, cercò il manoscritto per il quale era venuto. Guardò sulla scrivania, per terra tra i fogli sparsi, lo avrebbe cercato anche sotto la testa del cadavere se necessario, ma voleva trovare assolutamente quelle pagine.
    Magari si sbagliava, ma qualcosa gli diceva che trovarlo era importante.



    Ispeziono la stanza. Se posso faccio una prova di investigare per cercare di capire se il disordine è dovuto ad uno scontro con un probabile aggressore oppure se i fogli sono stati messi volontariamente per terra. In quel caso, leggendo il contenuto di quelle pagine cerco di capirne il possibile motivo, magari andando a ricercare uno schema sia in quello che c'è scritto sia, paradossalmente, nella loro posizione fisica.

    Cerco anche il manoscritto. Avendolo portato io a Kelly dovrei sapere com'era fatto.


    Domanda. Il primo pallino della Taumaturgia del sangue, mi potrebbe aiutare a capire eventuali cause naturali (es: infarto) o innaturali (es: magia) della morte di Kelly? Seconda domanda: i segni dei morsi del bacio vanno via da un cadavere esattamente come da i vivi, oppure essendo che non vi è più cicatrizzazione naturale l'effetto non avviene e i segni restano
     
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  9. .Rorschach
     
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    Tiro di ricerca: percezione+investigazione...la stanza in disordine vorrebbe difficoltà 8, ma visto che stai cercando una cosa specifica che hai già visto, e che hai Auspex ancora attivo l'ho ridotta a 6

    Brian rolls 6 dice to Cercare il manoscritto 9,5,3,6,5, 1 [1 success]


    Era difficile definire se fosse effettivamente avvenuta una collutazione. La stanza era caotica come l'ultima volta che vi era stato, circa 10 gorni prima. Kelly non gli era sembrata una persona ordinata nemmeno allora. Intelligente e determinata forse, ma completamente disorganizzata.
    Se aveva in qualche modo lottato, lo scontro non era stato sufficientemente intenso da rompere qualcosa. Questo almeno da una prima occhiata superficiale.

    Dopo aver constatato questo fatto, Brian si dedicò ad un compito ben più importante. La ricerca del manoscritto che aveva procurato a Kelly: lo Shati Dari. Il tomo sembrava più una sorta di taccuino che un vero e proprio libro, e la sua immagine era ben impressa nella mente del Fratello.
    Gli ci vollero circa 10 minuti per perquisire la stanza, esaminando tutti i volumi in vista e quelli contenuti nei cassetti, ma non vi era traccia ne del plico, ne della valigetta imbottita che aveva utilizzato per consegnarlo. L'oggetto sembrava svanito nel nulla.

    Senza altra possibilità, Brian si avvicinò al cadavere, per controllare che la donna non fosse morta sopra di esso. Sollevare il corpo per il povero studioso si rivelò più difficile del previsto, in quanto tutto il suo peso sembrava poggiare sulla scrivania. Alla fine con un certo sforzo riuscì appena ad alzarla, e poté constatare che sotto di esso non vi era assolutamente nulla. Ne lo Shati, ne un computer o un qualsiasi altro oggetto che potesse aiutare la donna nel suo lavoro.

    Il corpo ricadde pesantemente nella sua posizione, mentre il vampiro mollava la presa che era riuscito a mantenere solo per un istante. Nel movimento però, un foglietto stropicciato scivolò dalla mano della ricercatrice. Su di esso era stata scritta una semplice parola.

    BLOODMAGIC?

     
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  10. Harshy85
     
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    Restò lunghi istanti ad osservare con preoccupazione crescente quel piccolo foglio di carte che aveva di fronte ai piedi, mentre come in un doloroso dejavu rivedeva un se stesso ancora vivo scrivere quella medesima parola su un foglio di carta del tutto simile a quello che ora osservava.
    Per un attimo passato e presento andarono pericolosamente in sovrapposizione e senti di nuovo la morte scivolargli dentro, cingendolo nel suo gelido abbraccio mentre stilla dopo stilla gli veniva sottratta la luce del sole in un fiume di atroce estasi.
    Ebbe la consapevolezza che anche per lui sarebbe potuto finire tutto così; la testa china del suo cadavere appoggiata alla scrivania, occhi vitrei aperti sul nulla.

    Con mani tremanti si risistemò gli occhiali, mentre faticava a togliersi quell'immagine da davanti agli occhi.
    Era certo che la povera Kelly si fosse imbattuta in qualcosa che non avrebbe dovuto trovare, sacrificata sull'altare della conoscenza. Non era la prima, non sarebbe stata l'ultima.
    <Ed ora?> domandò a se stesso, <perché non dovrei fare finire qui questa storia? Cosa mi impedisce di voltarmi e dimenticarmi di tutto quanto? Una chiamata alla polizia, un paio di risposte a poche domande veloci, e tutto diventerebbe solo un'altro brutto ricordo...solo uno dei tanti...>
    Se avesse potuto, avrebbe sospirato.

    Eppure, sapeva che non lo avrebbe fatto. Non si sarebbe fermato senza scavare, senza ottenere quella fatidica risposta che poteva finalmente saziare quel suo <perchè?>

    Voleva trovare la verità dietro la tenebra dell'incertezza, e purtroppo la motivazione che lo spingeva non era affatto nobile come avrebbe voluto.

    Provó a nascondersi dietro al suo lignaggio raccontandosi che lo faceva solo per il Clan e per quello che aveva trovato scritto tra le mani della giovane, perché gli era stato insegnato che era suo dovere preservare le conoscenze di cui loro erano custodi e signori.
    Provó a puntare il dito anche contro la sua umanità, che lo spingeva a trovare una spiegazione ad una morte ingiustificata di una persona che forse non lo meritava.

    Sapeva che non era così; ancora una volta era troppo intelligente per credere alle sue stesse menzogne.
    Certo, sia il suo dover obbedienza al Clan sia la sua restante umanità avevano il loro ruolo, ma vi era qualcosa che era molto più pressante ed insistente e che aveva iniziato ad urlare con tutta la propria forza nel momento stesso in cui aveva trovato il cadavere; vanità!
    Lui amava quei <Perchè?>, amava la sensazione di trovare una situazione impossibile da decifrare per la maggior parte della massa e uscirne vincitore con la sola forza della sua mente; la consapevolezza di essere trionfante li dove la stupidità degli altri non avrebbe visto altro che il vuoto. Era auto compiacimento fatto diventare quasi scienza.

    <Dopo tutto,> pensò con amarezza, <non è forse la vanità, oppiaceo naturale, il peccato preferito del diavolo...>


    Lentamente raccolse quel foglietto che aveva ai piedi.
    Che fosse stata uccisa era praticamente certo, se non altro per la mancanza sia del pc che del manoscritto. Il perché poteva quasi immaginarlo, restava da capire chi fosse stato e come. Iniziava a credere però che la sua morte fosse avvenuta in maniera sovrannaturale.
    Restava da sbrigare la chiamata alla polizia, ma prima voleva avere ancora qualche minuto di tranquillità in quella stanza. Non era un professionista del settore, era la prima volta che cercava indizi su una scena del crimine e molte delle eventuali prove presenti non le avrebbe notate. Però c'erano ancora un paio di cose che poteva fare.

    Per prima cosa cercò il cellulare di Kelly. Quasi certamente era in una tasca sulla sua persona o comunque vicino alla scrivania, per cui iniziò da quel punto.
    Dal cellulare avrebbe potuto risalire al committente; se la ragazza aveva tutta questa fretta era molto probabile che vi fossero o messaggi di testo scambiati tra lei e il datore del lavoro o quantomeno avrebbe trovato il suo numero di telefono tra le ultime chiamate.
    Sapere chi le aveva commissionato la traduzione poteva essere un buon punto di partenza.
    Avrebbe messo a soqquadro l'ufficio per trovare l'apparecchio. Sapeva che era possibile che l'assassino l'avesse portato via con se, ma doveva sperare che si fosse lasciato indietro almeno quello. Inoltre, dal cellulare avrebbe potuto leggere la casella di posta elettronica della ragazza.

    Ne avrebbe approfittato anche per dare un'occhiata agli appunti più recenti, sperando che fossero quelli sulla scrivania o nei pressi di quella. Anche se Kelly aveva lavorato male, qualcosa di giusto tra quelle righe tradotte avrebbe comunque potuto trovarlo. Non era il caso di soffermarsi a leggerle in quel momento, ma se si fosse portato via una decina di pagine in mezzo a quel marasma di carta dubitava che qualcuno se ne sarebbe accorto.

    Infine avrebbe dovuto fare la cosa più dolorosa.
    Se di mezzo vi erano altri Fratelli, era probabile che non si sarebbero fatti scappare la possibilità di nutrirsi della loro vittima. Anzi, era facile che la morte fosse avvenuta proprio per eccessivo dissanguamento.
    Per capirlo in modo veloce aveva solo un modo, appoggiare i suoi denti su quel cadavere e poi bere; saziare la fame che stava iniziando a sentire e vedere in maniera empirica se effettivamente vi era ancora sangue all'interno di quel cadavere.
    Al solo pensiero avvertiva una parte di se fremere dal desiderio, qualcosa di ferino che si muoveva nei recessi della sua anima in paziente attesa.

    Quello che avrebbe fatto dopo non lo aveva ancora deciso, aveva poco tempo e non era il caso di perdersi in troppe programmazioni. Se si fosse ritenuto soddisfatto avrebbe chiamato la polizia, altrimenti si sarebbe fatto venire qualche altra idea.

    Con questo in mente, iniziò la ricerca del cellulare...


    Ok, tutto sto segone per dirti che il personaggio cerca attentamente il cellulare, e nella prova di investigare utilizza anche Auspex. Nel caso lo trovasse cerca tra le chiamate ricevute/effettuate o i messaggi il contatto telefonico ed il nome del commettente (nel caso vi sia riportato). Se dovesse trovare solo una serie di numeri senza nominativo, se li salverebbe sul cellulare suo ripromettendosi di chiamarli in seguito.
    Sempre con il cellulare proverebbe a leggere la casella di posta, scommettendo sul fatto che tendenzialmente le impostazioni quali indirizzo e password sono salvate sul proprio cellulare.
    Guarda anche tra quelli che possono sembrare gli appunti più recenti. Nel caso a colpo d'occhio ci fosse qualcosa di interessante, mette tutto nella tracolla e poi leggerà con calma.
    Come ultima cosa (almeno per ora) si attacca al cadavere. Bevendo, oltre a prendere i punti sangue che gli mancano, prova capire se il corpo è dissanguato oppure se ha la normale quantità di sangue per una donna adulta di quella stazza.


    Edited by Harshy85 - 30/12/2016, 19:05
     
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  11. .Rorschach
     
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    Il vampiro si trovava accanto al corpo, e ritenne che fosse una buona idea iniziare a cercare il telefono da lì. In fondo la maggior parte delle persone teneva il telefono a portata di mano, e Kelly aveva utilizzato il telefono solo qualche ora prima. Aveva già controllato la stanza, e non vi erano borse ne altri accessori dentro i quali lo strumento avrebbe potuto essere riposto.

    Con la verve di un necrofilo, Brian cominciò a palpeggiare gli abiti della defunta, alla ricerca di rigonfiamenti che indicassero la presenza dello smartphone. L'operazione si rivelò più difficile del previsto in quanto la posizione del donna in sovrappeso rendeva il tutto più complicato. Gli ci volle qualche minuto per terminare l'ingrato compito ed essere certo che addosso a lei non vi fosse l'apparecchio che stava cercando. L'unico rimasuglio che occupava le tasche della giacca era un biglietto da visita di un ristorante locale e un paio di spiccioli. Apparentemente niente di utile.

    Nella stanza vi erano ancora molti luoghi dove avrebbe potuto nascondersi un piccolo oggetto: sotto al mobile ad esempio, o dietro le decine di pile di fogli disposte sul pavimento. E tuttavia al Fratello sembrava improbabile che il telefono fosse finito in uno di quei luoghi senza l'aiuto intenzionale di una persona.
    Prima di mettersi alla ricerca dell'oggetto, Brian diede una rapida occhiata anche ai pochi fogli sparsi sul tavolo.
    Questi comprendevano un saggio sulle componenti fonetiche di una lingua morta, e un paio di appunti su alcune traduzioni alle quali evidentemente la ricercatrice stava lavorando. Senza tuttavia conoscere il contenuto dello Shati, era difficile capire se gli argomenti erano attinenti.

    Dopo l'ennesimo buco nell'acqua si avviò verso il resto della stanza, pronto a trovare lo smartphone qualora fosse stato effettivamente nascosto. I suoi sensi erano ancora estesi ad una percezione più elevata pronti a captare le forme del telefono. Stava per avvicinarsi alla libreria, quando un rumore flebile dal piano di sotto attirò la sua attenzione. Un suono che riconobbe perfettamente, visto che lo aveva sentito circa mezz'ora prima: il rumore della porta principale che si apriva e si richiudeva.
     
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  12. Harshy85
     
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    Non gli piaceva quello che stava facendo, era come se stesse violando la privacy di Kelly. Poco importava che di lei ci fosse solo il corpo, era una sensazione sgradevole.
    E per di più non sembrava che lo stesse portando da nessuna parte. Quel maledetto cellulare sembrava scomparso assieme al libro, al computer e chissà assieme a che altro.
    Non si stava muovendo di un centimetro e stava finendo lo idee.
    Forse questa volta si era imbarcato in un'impresa al di là delle sue capacità. Dopo tutto lui era bravo a trovare le cose, non gli assassini. E la maggior parte delle volte aveva un'idea piuttosto chiara di dove cominciare a cercare.

    Sbuffando si mise in tasca il biglietto da visita del ristorante che aveva trovato frugando. Magari non voleva dire nulla, magari invece poteva essere utile.
    Mentre si stava rimettendo a cercare quel maledetto smartphone, dopo aver dato un'occhiata piuttosto superficiale ai fogli che aveva di fronte, si irrigidì di colpo.
    Aveva chiaramente sentito la porta del piano di sotto aprirsi.

    <Dio, che stupido che sono stato...> pensò mentre un brivido freddo gli percorreva la schiena <...era chiaro che prima o poi qualcuno sarebbe arrivato. Ci sarà un turno di ronda come in tutti i campus universitari>

    Forse avrebbe potuto gestire una guardia giurata, ma all'improvvisò fu conscio di tutto il tempo che aveva passato in quell'ufficio; se vi era un sistema di video sorveglianza avrebbe dovuto dare molte spiegazioni.
    Poco importava che fosse un evento piuttosto raro per una struttura universitaria essere dotata di un tale sistema di sicurezza. Non aveva modo di controllare la cosa, poteva solo sperare.

    Era però chiaro quello che doveva fare per cercare di limitare i danni, soprattutto in una situazione come quella dove stava rischiando ad ogni minuto per non trovare assolutamente nulla.

    Afferrò il suo cellulare portandosi lentamente verso l'uscio dell'ufficio mentre componeva il numero del 911.
    Restò fermo, in ascolto. Sapeva che le sue abilità gli avrebbero permesso di sentire avvicinarsi l'ipotetica guardia molto prima che vi fosse la possibilità di essere notato a sua volta.
    Nel caso se ne fosse andata senza salire al piano di sopra, avrebbe avuto qualche altro minuto per decidere in tranquillità quello che doveva fare. Se invece fosse salito, avrebbe fatto partire la chiamata alla polizia scommettendo tutto sulla sua capacità di convincimento.

    Se avesse potuto avrebbe trattenuto il fiato!

    Concentrandosi allo spasmo cercò di annullare ogni altra distrazione, intento solo a percepire la fonte di quel rumore, un dito pronto sul tasto per fare partire la chiamata...


    Uso Auspex per sentire eventualmente se qualcuno si avvicina. Nel caso salga al piano di sopra, aspetto cercando di intravvederne la sagoma per capire se effettivamente si può trattare di un guardia che fa il suo giro. Nel caso non fossi sicuro di chi sia o riuscissi a capire che davvero è la guardia giurata faccio partire la chiamata
     
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  13. .Rorschach
     
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    Nonostante i sensi amplificati e il silenzio che lo circondava, furono pochi i suoni che giunsero alle orecchie del vampiro. Pochi e confusi. Una flebile voce che sussurrava poche sillabe incomprensibili. "tu....rdi...to...va....sop....". Se chiunque si fosse introdotto al piano di sotto avesse parlato a voce alta, Brian era sicuro che lo avrebbe sentito con l'aiuto dei suoi sensi, ma questo misterioso individuo per qualche motivo aveva deciso di bisbigliare.

    Dopo una pausa, un nuovo rumore giunse al Fratello. Il cigolio sinistro della scala di legno, inquietante e famigliare allo stesso tempo. Poi un secondo cigolio, flebile ma sensibilmente più vicino. Non c'era alcun dubbio. Quel qualcuno stava salendo le scale.
    Brian rimase lì, addossato alla porta, mentre la distanza fra lui e il nuovo arrivato si accorciava scalino dopo scalino, a una lentezza esasperante. Sembrava che l'intruso cercasse di fare il meno rumore possibile, come se sapesse della presenza del vampiro e non volesse metterlo in allarme.

    Dopo quelli che sembrarono eoni, finalmente una figura emerse dalle scale. A prima vista Brian riconobbe una divisa, anche se al buio era difficile disitinguere qualche ulteriore dettaglio.
    L'uomo si voltò verso di lui, mettendo in bella vista un distintivo della polizia di New Orleans.

    Brian rolls 3 dice to Nascondersi (Diff 7) 4,1,4 (BOTCH x 1)


    Hei tu. Scattò improvvisamente il polizziotto estraendo la sua arma di ordinanza dalla fondina e puntandola contro il malcapitato vampiroVieni fuori con le mani in alto.
    Il gesto fu tanto inaspettato per Brian, che questi fece un balzo indietro, andando a sbattere contro lo stipite della porta e crollando a terra come un sacco di patate. Il suo cellulare gli scivolò di mano, e venne spinto via dall'urto con il pavimento, verso l'interno della stanza.
     
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  14. Harshy85
     
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    Mentre cadeva a terra, preso di sorpresa, un pensiero improvviso lo attraversò come una lama
    <Sono fottuto...>

    Con angoscia osservò il cellulare scivolargli di mano andando a finire lontano; doveva solo sperare che non si fosse cancellato il numero sul display. Forse, lo avrebbe potuto usare per dare forza alla menzogna che stava per raccontare.

    Appoggiandosi allo stipite della porta, cercando di darsi un'espressione di puro terrore, alzò velocemente le mani in aria.
    "La prego..la prego, non spari. Sono disarmato, la prego non spari..."

    Aveva osato troppo e si era fregato da solo. Iniziava ora il difficile.
     
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  15. .Rorschach
     
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    Il poliziotto ignorò la reazione del giovane vampiro. Invece si rivolse in direzione delle scale. Rey ho trovato qualcuno. Da un'occhiata che non ci sia qualche amico lì in basso. Scandì a voce sufficientemente alta perché chiunque si trovasse al piano di sotto sentisse.
    E tu....alzati in piedi lentamente e mettiti con la faccia contro il muro. Proseguì severamente il poliziotto, con il tono deciso di chi non ammetteva repliche.
    Una leggera occhiata dell'uomo in direzione della stanza, fece rapidamente intuire al vampiro che questi era intenzionato a perquisirla. La situazione sembrava davvero andare di male in peggio.
     
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31 replies since 20/12/2016, 21:41   278 views
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