Monolocale anonimo

Inarcò il sopracciglio senza troppi problemi prima di volgere l'attenzione verso il ragazzone che iniziò a parlare. Il tic all'occhio era ripreso ma forse, questa volta, non era per la tensione, ma quanto per l'irritazione di non riuscire a ricavare un ragno dal buco. Serrò le labbra in un moto di stizza che non cercò in alcun modo di celare prima di scuotere di poco il capo.

Come credete, riferirò. quasi glaciale, dopotutto era chiaro che fosse stato tagliato senza possibilità alcuna di remora. Restò qualche secondo sul posto senza fare altro per il momento prima di alzare le spalle Beh, allora credo che sia completamente inutile restare qui... vi lascio al vostro lavoro. borbottò senza troppi problemi con l'intento di muoversi verso la porta. Ovviamente voleva andarsene e, se non ci fossero stati "sviluppi di altro genere" l'avrebbe tranquillamente fatto.

Prima di uscire, tuttavia, avrebbe colto l'occasione per voltarsi e salutare i due con un Buonasera. nel chiaro tentativo di cogliere indizi per la stanza che rivelassero la presenza di qualche altra persona che al momento non si trovasse lì. Voleva cercare di capire, se poteva, con una buona probabilità stabilire che in quell'appartamento vivessero solo loro due. Questo sarebbe potuto tornare utili in seguito e avrebbe dato un senso, seppur vago, alla "passeggiata" che s'era filato quella sera.

Stava dirigendosi verso l'uscita quando la notò sopra quelle carte: la chiave dell'appartamento. Le implicazioni di possedere quella chiave erano paradossalmente infinite e, probabilmente, riuscire ad impadronirsene avrebbe dato un bel boorst alle operazioni investigative. Aveva pochissimo tempo ma il corpo agì come d'istinto irrorando velocemente con la vitae le articolazioni dell'immortale rendendolo più reattivo, più rapido e più flessibile. Fu un attimo, la mano si allungò rapida e discreta verso la chiave e... puff! Un secondo dopo era fuori, sul pianerottolo con il suo tesoro nella tasca.

Sorrise mellifluo tra se e se mentre il cervello tentava di rielaborare ciò che aveva appena fatto. Non era facile dal momento che la tensione era, per qualche istante, diventata insopportabile. Il ticchettio dell'occhio, ora che si trovava sul pianerottolo e fuori dall'appartamento, era praticamente incontrollato e il capo ebbe qualche spasmo forte verso destra. Prese a muoversi lentamente verso le scale, poco più avanti e quando arrivò ad esse, senza scenderle, il suo cervello aveva già elaborato una linea di azione. Afferrò il cellulare e mandò un sms ad Alice.

SPOILER (clicca per visualizzare)

Provo ad attivare Oscurazione 2: Presenza Inosservata e attendo. In pratica aspetto che mi contatti Thomas oppure che i due escano dall'appartamento. E in base a cosa succede prima, agisco

Si era abbastanza defilato dall'appartamento dei due e la Presenza Inosservata l'avrebbe aiutato a restare celato se eventualmente uno dei due fosse uscito dall'appartamento per "lavorare". Semplicemente restò sul posto attendendo la chiamata di Thomas e quando invece fu Julius Ford a contattarlo lui semplicemente rispose facendo scivolare via il potere del sangue contando di utilizzarlo di lì a poco.

Rispose al cellulare, o meglio, ci provò dal momento che Julius non gli permise di dire una sola parola prima di "aggredirlo" a quel modo. Si, qualcosa aveva trovato, altrimenti quella reazione sarebbe stata senza senso adesso doveva solo farsi dire ciò che gli serviva.

Ehi, amico... stai calmo. Come vuoi che si venga a sapere che hai indagato mezza volta su questa questione?! Certo... se magari la smetti di urlare ai quattro venti e ti calmi riusciamo a lasciare la questione in ambiente "privato" e non ci sarà bisogno che nessuno si metta nei guai... calmati dai! E dimmi cosa hai scoperto!

Gli occhi restarono fissi in un punto mentre l'inutile grassone ciarlava al telefono. Non era riuscito a trovare niente di concreto alla fine e, probabilmente, aveva persino rischiato di lasciare tracce che portassero direttamente a lui. Non che al Nosferatu fregasse più di tanto delle sorti del poliziotto ma... era meglio che non ci fosse niente che potesse ricondurre a lui in qualche modo. Sospirò tranquillo scuotendo il capo.

Non lo sapevo Ford... ti pare che ti cacciavo in un cazzo di casino federale?! Tutta quella segretezza... beh, il mio capo credeva di avere a che fare con gente non proprio raccomandabile e voleva informarsi.

Tentò di tirare su una scusa credibile perché Ford la smettesse di fare l'isterica.

Senti, mia moglie ha fatto una bella torta, diciamo grande il doppio della volta scorsa... appena ti becco te la porto per il disturbo! in realtà "torta" era il modo con cui loro si riferivano al denaro. Denaro che, ovviamente, era meglio non citare al telefono. Con quella promessa tentava di tenerselo buono evitando di farlo sbroccare e, soprattutto, rabbonirlo per la richiesta seguente.

E... senti, lo so che ti chiedo tanto ma... mi servirebbe che controllassi l'intestatario di un numero... puoi farmi questo favore?Dai fai il bravo con me... che lo sai che quando posso io faccio il bravo con te! ovviamente la voce era bassa, nel chiaro tentativo di evitare di farsi sentire. Era pur sempre sul pianerottolo dell'appartamento di uno della divisione bravo.

Scosse il capo quando arrivò anche il messaggio da Cimitiere e... beh, c'era davvero poco da fare se non levarsi subito dal cazzo dal momento che, a quanto pareva, non riusciva a stare un attimo tranquillo nell'attesa che qualcuno tra Thomas e i tizi lì dentro decidessero di muoversi. Borbottò qualcosa verso il telefono tornando quindi a parlare con Julius Ford

Senti... è buona. Ti ho mai deluso? Fai il bravo e controllami questo numero! A chi è intestato e l'indirizzo magari...

Borbottò prima di comunicargli il numero 222 della lista di Thomas. Occhi bassi quindi mentre lo salutava e chiudeva la chiamata muovendosi dal punto che aveva scelto come suo "nascondiglio" per iniziare a scendere le scale. Un rapido messaggio ad Alice.

Aggrottò la fronte limitandosi ad attendere che Cimitiere rispondesse. In verità si era completamente dimenticato di lui da quando poche ore prima s'era risvegliato trovando il pacchetto di Lonegate nel suo rifugio. Attese quindi che Cimitiere lo salutasse e quando pose quella domanda lui semplicemente inarcò il sopracciglio.

Beh... suppongo non sia niente di nuovo per te. Dopotutto tu eri con Lonegate alla Riunione della Nidiata ieri sera, giusto? borbottò tranquillamente all'indirizzo del suo Sire mentre, senza troppi problemi attendeva l'arrivo di Alice In ogni caso... sto lavorando per il nostro illustre amico. Ritengo che quella di ieri sera sia stata solo una... beh, una prova? Si... per capire quanto potevo essergli utile! Perché questo improvviso interessamento?