Assalto a Chamale Cove

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    Poiché ci sono state preconcezioni e lamentele ricorrenti durante lo svolgimento della scena, ritengo utile – adesso che la scena è finita – dare alcune spiegazioni per disinnescare da subito possibili polemiche. Tutto quello che segue è rigorosamente off game.


    Perché questo attacco in massa di vampiri? Cosa è successo? Dove abbiamo sbagliato?
    Non avevate sbagliato nulla. Stavate procedendo nella quest in modo assolutamente regolare.
    Purtroppo uno di voi (Jax) ha commesso un errore talmente grave da portare non soltanto alla sua cattura, ma anche a compromettere la vostra missione. Non contento di essersi accertato che il Luna Park era molto sospetto (aveva infatti scorto dei contenitori che potevano benissimo essere, e in effetti erano, bare), ha fatto esattamente il contrario di ciò che vi avevano raccomandato i vostri padroni – nessun contatto con i vampiri –, creando problemi ai gestori del Luna Park, spacciandosi per un impiegato del comune, ecc., insomma ficcandosi in una situazione più grossa di lui.
    Da quel momento in poi la vostra missione era compromessa ed era solo questione di ore perché i nodi venissero al pettine. Infatti nonostante Jax non abbia effettivamente aperto bocca fino a quando non è stato Dominato, i gestori del Luna Park avevano già il cellulare di Jax (con le sue ultime chiamate, nomi, ecc.) e la capacità di cambiare facilmente il proprio aspetto fisico per imitare quello altrui (Vicissitudine).



    Va bene, Jax ha sbagliato, ma perché abbiamo dovuto pagarne noi le conseguenze? E perché si sono spinti fino a ucciderci?
    Perché nel bene e nel male siete un gruppo, e perché io cerco di costruire delle storie sufficientemente realistiche e aderenti all'ambientazione di Vampiri: Masquerade. Farvela passare liscia dopo quello che Jax aveva combinato sarebbe equivalso a dire "potete fare quello che volete, anche cacare in testa a gente più grossa di voi, tanto non vi succederà mai nulla".
    Il perché i vampiri si siano spinti fino a uccidervi dipende poi dalla loro identità e scopi, ovvero dal fatto che per vostra sfortuna Jax non è andato a disturbare proprio le persone più pacifiche e accomodanti del mondo.



    Come facevano a esserci due Jax? Chi dei due era quello vero? O Jax era sempre stato un traditore?
    Al contrario di quanto suggerivano le apparenze, il Jax "vero" era quello guercio, non l'altro – che poi infatti si è rivelato essere un impostore (reso identico a Jax tramite Vicissitudine) quando ha iniziato minacciarvi. In un certo senso però nessuno dei due Jax era quello che avevate conosciuto, perché anche il Jax originario aveva ormai subito dei trattamenti tali (Vicissitudine e Dominazione dei tipi più distruttivi) da non renderlo più un umano normale ma una specie di zombie.
    Per il falso Jax ho deciso di continuare a usare l'account del vero Jax, facendo giocare l'impostore al medesimo giocatore: ciò può avervi messo in confusione, ed era proprio questo il mio intento, dal momento che se gli avessi fatto usare un altro account o se l'avessi giocato come semplice png vi sareste insospettiti da subito, non ci sarebbe stato l'effetto sorpresa e lo spoiler avrebbe rovinato la giocata.



    L'attacco sembrava essere stato studiato praticamente in ogni dettaglio, come è possibile?
    Perché dal momento in cui il falso Jax ha trovato l'ubicazione del vostro Rifugio fino alla sera compresa non doveva far altro che studiarvi, associare i nomi in rubrica alle facce e capire che cosa ci facevate a Slidell, com'era strutturato il rifugio, ecc., e soprattutto fare in modo che foste tutti riuniti insieme per cena. Nel frattempo comunicava qualsiasi nuova informazione tramite cellulare.



    Avevamo qualche possibilità contro i vampiri o eravamo condannati in partenza a essere sconfitti? Che sfida è quella in cui non c'è possibilità di vincere?
    Non era una sfida: è proprio questo il punto. Io mi sono limitato a portare alle inevitabili conseguenze il corso narrativo avviato da Jax, tutto qui. A me non interessa porre sfide, ma narrare storie – anche storie differenti, se è il caso.



    Vabbè, chiamala come vuoi: sfida o storia poco cambia. Non avevamo possibilità: erano troppo forti rispetto a noi. Combattere non serviva a nulla, e nemmeno parlare. Che dovevamo fare, a parte crepare?
    Avete ragione, combattere serviva a poco o nulla: erano troppo forti per voi.
    Il combattimento non era assolutamente bilanciato, e nemmeno era pensato per esserlo: io non vi avrei messo un gruppo di vampiri contro se uno di voi non avesse fatto un errore talmente grave da portare a questo scontro.
    A prescindere dalla loro effettiva potenza, comunque, tutti avevate visto il tizio coi piercing spaccare il vetro della finestra ed entrare, e 3 di voi su 4 avevano sentito molti altri scoppi di vetro, indizio dal quale potevate intuire – con una facile associazione mentale – che c'erano vari altri avversari in arrivo. Invece non avete preso in considerazione la cosa nonostante vi avessi sottolineato l'importanza dei messaggi che vi avevo inviato. Peggio, nessuno di voi ha avvertito gli altri di aver sentito quei rumori. Non vi siete mai coordinati tra di voi, ma ognuno ha agito per proprio conto.
    E avete ragione anche sul fatto che non avevate possibilità di parlamentare. Questi vampiri erano chiaramente arrivati per uccidervi, non per discutere. Questo ho cercato di farvelo capire da subito quando il primo vampiro che è entrato ha subito attaccato senza fiatare, ma ci sono volute le minacce del falso Jax e della vecchia, e 2 preziosi round (decisamente troppo tempo), per farvi capire che quella strada non era percorribile per voi.



    Ecco, come volevasi dimostrare: non avevamo alcuna possibilità, fin dall'inizio. Allora tanto valeva fare un narrato in cui ci comunicavi che i nostri pg erano morti e basta. No?
    No.
    In realtà avevate una possibilità di salvarvi. Un'unica possibilità che nemmeno io da Master potevo togliervi, anche se l'avessi voluto.
    Ma non dovevate né combattere né parlare. Dovevate fuggire.
    Non solo: dovevate fuggire in fretta e soprattutto nella direzione giusta.
    Il primo a pensarci è stato Racoon, ma tardi (già al terzo round) e soprattutto correndo nella direzione sbagliata, buttandosi praticamente nelle braccia di un avversario di cui gli avevo segnalato la presenza sin da subito.
    In realtà i vampiri vi avrebbero inseguito e riacciuffato probabilmente ovunque, tranne in un posto.
    Vi avevo raccomandato di rileggere tutto il giocato e tutte le info nella vostra scheda nella speranza che foste voi a intuire verso dove fuggire. Nella descrizione di Chamale Cove, avevo infatti scritto:

    CITAZIONE
    Il canale che costeggiava tutta la zona significava avere un accesso diretto a diverse cose: percorrendolo in barca si poteva arrivare al porto industriale della cittadina e poi, proseguendo per le Bayou, attraversare tutta la Riserva fino ad arrivare al lago Pontchartrain e, di lì, volendolo anche al mare.

    Quando Roy mi disse che voleva studiare la sicurezza di Chamale Cove, io gli ho specificato che (sottolineatura mia):

    CITAZIONE
    Sul retro, a cui si accedeva facendo il giro della casa o dalla porta posteriore dell'edificio, era posta la banchina che dava sul canale. Questo punto in particolare poteva essere un punto debole ma anche una buona via di fuga in caso di necessità.

    Il canale era il posto migliore dove dirigersi perché, come ho scritto, esso attraversava le bayou. Se aveste provato a fuggire da lì, avreste trovato poco più avanti una piccola barca a a motore che avreste potuto usare per fuggire (questo, certo, non l'avreste saputo fino a quando non vi foste diretti in quella direzione; Marcus l'ha scoperto troppo tardi e soprattutto troppo solo, visto che per attivare la barca in tempi utili ci sarebbero volute almeno due persone). Nelle bayou i vampiri non vi avrebbero mai inseguito, e per una ragione fondamentale a cui sono certo che potete arrivare da soli off game, e a cui almeno uno dei vostri personaggi (Racoon) poteva arrivare con le proprie conoscenze in game.
    Avevate non 1 ma ben 2 esperti di sopravvivenza (Herman e Racoon) che vi avrebbero potuto guidare senza problemi attraverso le bayou.
    E anche in caso di incontri spiacevoli (del tipo grosso, peloso e ululante) non avreste avuto grossi problemi in quanto uno di voi (possiamo dire chi? Sempre Racoon) ha un Pregio unico che gli avrebbe permesso di gestire bene la situazione.
    Oltre alla fuga, c'era in effetti un'altra possibilità, una cosa che avreste potuto fare e che vi avrebbe se non altro fatto guadagnare tempo prezioso, cosa che però al momento non posso rivelarvi.
    Quindi: sono d'accordo che non era facile trovare la soluzione giusta, ma nessuno ha detto che doveva essere facile. Io vi avevo dato degli input, ma non era mia intenzioni fornirvi la soluzione su un piatto d'argento. Volendolo, avevate tutte le carte per arrivarci con un po' di ragionamenti e riletture di quello che avevamo giocato.



    Una curiosità: le pizze erano veramente avvelenate?
    No, era un miserabile bluff.



    Un'altra curiosità: perché quest'attacco così strano? Perché tutti i nostri avversari si sono limitati a Strette e a succhiarci il sangue? Perché siamo tutti morti dissanguati e tutti senza aver subito nemmeno un danno?
    Scommetto che ci siete già arrivati da soli – e a questo punto siete pronti a continuare qui, a partire da Marcus.
     
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