Blue Train Club

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  1. Khai
     
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    Si scopre assieme attratta e dubbiosa rispetto la scena sociale che le si presenta a quel tavolo. Il modo in cui Bellamy tiene banco, ad esempio, la condiscendenza dimostrata da coloro che lo circondano. Le è difficile persino comprendere se la carezzevole attrazione provata verso quel gruppo sia frutto del naturale carisma del manager, o se si tratti di altro, più affine a carnagioni così lattee. Arrischiarsi con altri sensi amplificati potrebbe essere controproducente, o nel peggiore dei casi minare la sua efficacia investigativa, dentro un luogo così gremito. Non ha altra scelta se non quella di procedere con intuito e buona volontà.

    E' con questi interrogativi che Leland la trova, e le sue parole la scuotono d impaccio. Oh, come desideri, in fondo. Ricordavo alcuni tuoi impegni, e magari volevi startene un po' in pace a divertirti. Sorride in risposta alla smorfia di lui, forse attribuendo a questa una qualche sfumatura positiva. Certo, mi farebbe piacere ancora un po' di compagnia da parte tua. Non lascia di rimando gli occhi dell uomo. Faccio un giro magari, e poi torno qui. Non si aspettava tanta volenterosa voglia di compagnia da parte dell uomo, visto che - più che un invito - per quanto si tratti di un'offerta di pace l'ha praticamente obbligato ad accompagnarla.
    Investe alcuni momenti per soppesare ancora il tavolo in lontananza, alla ricerca di ulteriori particolari che possano fugare i suoi dubbi. D'altronde, pallida è anche lei stanotte, e potrebbe non essere l'unica a pensare ad una caccia. Bellamy è di certo più istrionico, se vogliamo, mentre l'elegante donna lì nei pressi parrebbe più cauta e riflessiva. Che il Blue Train sia territorio di caccia di qualcuno? Riflette; Potrebbe venirmi utile. Meno possibilità di nutrirsi, ma forse maggiori possibilità di trovare informazioni. E' lì a proporsi in movenze che possano portarla al tavolo in questione, che si ritrova a fare una smorfia. Sarebbe più semplice se non mi fosse stato fatto divieto di parlarne a dei Fratelli, di questa storia. Il pensiero la fa esitare, ma oramai tornare indietro potrebbe essere più rischioso che il confronto sociale. D'altronde, può essere già stata scorta dai due guardare in quella direzione.
    Si fa dunque coraggio, e prosegue nell'avvicinarsi al tavolo di Bellamy e della formale bellezza sconsciuta.
    E' mentre prosegue in quella direzione che nota li due volti conosciuti, in disparte per il momento rispetto il roboante ambiente del locale. Le verrebbe da salutarle, ma così facendo potrebbe perdere l'occasione di rivolgersi a Bellamy; opta quindi per lasciare le due conoscenti dove sono, e magari ritrovarle in seguito, soffocando non poco una curiosità crescente riguardo al nervosismo di una di loro.

    L'abilità che possiede nel muoversi nel locale è sintomo delle ore di servizio al Walrus, che anche se non può competere con il Blue Train, ha veduto le sue modeste sale gremite, in qualche occasione. Gingillando il martini glass con le dita, spunta infine dietro le quinte della conversazione, nei pressi della donna in tailleur pinstripe, alla quale rivolge un breve sorriso timido ed un cenno del capo. Non pare intenzionata inizialmente ad interrompere la conversazione di Bellamy.
    Sfiora il bordo del bicchiere quel tanto che basta a bagnarsi le labbra col Vesper, per poi dire.
    Ciao. Una pausa, spesa per poter meglio guardare l'abito ed i lineamenti della nordica. Hai davvero buon gusto. Ti dona molto.
     
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    Ada si avvicina, rimestando nel cerebro nuovi dubbi e possibilità. Quella di Bellamy è di certo una figura "luminosa", che sa essere tanto protagonista quanto accompagnatrice di un discorso; le è però impossibile capire se vi sia qualche zampino innaturale nella scena, viste le sue lacune in materia. Sa che alcuni clan hanno si possibilità di attirare attenzioni grazie ad alcuni doni, ma le sue conoscenze non vanno poi oltre.

    Tenendosi prodiga nelle supposizioni avanza nella scena con fare di velluto, e guadagna il fianco della bionda. Ancor prima che le rivolga la parola nota un irrigidirsi appena accennato, presto disciolto quando si gira a fissarla. Il suo è uno sguardo attento ed indagatore, che scava in modo preciso lungo tutta la figura della Lunatica. Buonasera. Le ciglia sfarfallano al proseguo, come se non si aspettasse o non fosse una abituata ai complimenti. Grazie...lo preferisco agli abiti da sera. Guarda il petto di Ada, dapprima il Death Whistle a cui riserva una smorfia alquanto interrogativa e poi la figura intera; stavolta non scruta la donna quanto il vestiario, in una valutazione che la porta a rivelare una nota femminile in tutto quell'algido essere. Il tuo non potrei proprio permettermi di indossarlo...raddrizza il capo e sorride, il volto in parte coperto dalle lunghe e sparse ciocche. L'orecchio fine di Ada le pizzica, qualcosa nel parlare di lei par fuoriposto...forse impreziosito. Il suo inglese è troppo didascalico, privo di slang di sorta ma carico di una inflessione marcata in alcune consonanti. Nord europea, forse?

    Nel mentre Bellamy non par essersi accorto della nuova, continuando la chiacchiera con gli altri al tavolo. ...si, tra poco vado in piccionaia che si inizia. Però non te la do vinta, Marsh! Già l'altra volta... il resto della frase passa in secondo piano per la giovane, che d'un tratto inizia a sentirsi la mente annebbiata e confusa. La testa le dole leggermente, abbastanza per farle sfuggire una smorfia, mentre un nuovo sentimento si riversa da chissà dove, supporandole l'animo.

    Un forte senso di gelosia la pervade, un sentimento che comprende immediatamente essere esterno a lei e di certo maschile, per quanto un affetto possa esprimere il genere. La notte prima erano state poche parole precise e di aiuto, gocce di pazzia nel mare di coscienza formato dal costrutto di Agatha. Questa volta era diverso. Si trattava di sentimenti di terzi, una forta gelosia al solo vedere il viso di Bellamy Goode. Ma di chi?

    Scusami, non ho capito il tuo nome. La voce è quella della bionda, che la squadra alquanto stranita dalla reazione della sconosciuta, e da quel suo particolare ed improvviso mancamento. Dovresti andare a sederti, ti farò portare qualcosa dai camerieri. Il tono ora più affilato di prima, mentre si avvicina impercettibilmente a Bellamy.

    Visto il tuo valore di occulto conta che sai a grandissime linee cosa sia il primo livello di ascendente, null'altro.
    12:46:28 Ada rolls 6 dice to ??? (Diff 7) 1,10,10,1,9, 7 [2 successes]
    Una piccola specifica sulla gelosia provata, dopo l'attimo di smarrimento iniziale Ada non ha problemi a metterla da parte. La prova, ma comprende che in qualche modo è esterna. Ovviamente questo vuoldire che se vuole può anche decidere di provarla come emozione!
     
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  3. Khai
     
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    Ad altre persone, magari quella donna avrebbe messo a disagio, ma lei, abituata a vecchi barbogi arroccati sulle cattedre degli atenei, quella pare la conversazione più divertente del mondo. Figurati, è la pura verità. Sgrana un poco gli occhi arricciando un sorriso che poco mancherebbe dal reputarlo sguagliato. Non ci capisco niente e credo sia l'unico che ho nell'armadio. Tanto le piace l'estetica della sconosciuta che si mette a chiacchierare con lei Avrei bisogno di un corso intensivo di gusto, ma viene meno la volontà. Attenua il proprio divertimento, confessandole ammirazione per le parole spese con un commento marginale. Anche molto arguta. Mormora pur non specificando la ragione.

    la gestualità della mano sinistra annuncia chiaramente un ampliarsi del discorso, tuttavia le parole ed i pensieri le restano impigliate in una fastidiosa ragnatela di sensazioni Dipende... Il nome... Cerca di focalizzarsi ma al pari d un fiume in forte pendenza, le cui correnti sono troppo rapide da permettere alla canoa di uno sventurato trapper una direzione, viene sbatacchiata da un versante all'altro della fiumana. Strizza gli occhi, si porta la mano alla tempia. Non so se sia di qualcuno... Il Blue Train... La bocca si sera in una smorfia; morde il labbro inferiore. L'impulso del sistema nervoso può tenerla salda. Aspetta... Avvicina la mano ancora agile presso lei, ma senza toccarla. Ora mi siedo, ma forse tu puoi aiutarmi... Tu sei attenta... Sei quel tipo di persona che siede in fondo all'aula ma vede tutto... Scuote il capo e si concentra sul proprio equilibrio. Non adesso. Compie qualche passo, fino ad incontrare uno sgabello, dove si poggia con gli avambracci incrociati Non adesso. La sensazione è simile. Simile ma diversa, gli input sono diversi perciò diverso è il risultato. Gelosia, non adesso.
    Il vecchio trapper preda del corso d'acqua nel bel mezzo delle gole su per le Rocky Mountains. Bella analogia. Usala. Costruisce la scena quanto meglio può nella mente, alla velocità dello stesso pensiero. Il vecchio ha la faccia di Walt Whitman, e spreme ogni grammo di forza per timonare la canoa giù giù giù per le rapide. Il cervello sembra rispondere, almeno un minimo, così nella furia delle correnti sensoriali tenta di trovare una direzione precisa. Il naturalismo ti aiuta. E' tutto perfettamente nella tua natura, ascoltala...
    Alle sue spalle, non ha idea di cosa accada; Bellamy potrebbe già essersi dileguato, ma per qualche ragione è la formale bionda che ha trovato più interessante. La bionda osserva. E' attenta. La corrente è forte...

    A tua discrezione sfrutterei i momenti in cui simili eventi si sono già presentati nel corso della quest per "spingerla" verso la più classica delle reazioni Malkavian in questi casi: tenta di darsi la possibilità di timonarsi lungo il prepotente flusso di informazioni (in questo caso di natura emotiva), in modo da cogliere quanti più elementi possibile. Sempre che abbia capito bene la situazione.
    Se dovesse essere possibile e se dovesse richiedere un tiro, spenderei 1 FDV
     
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    In sottofondo la band di apertura annuncia l'ultimo pezzo, un'ottima cover di Mannish Boy di Muddy Waters. Il padrone del locale e i suoi tre anziani amici seguono con interesse e cantano in accompagno, mentre la bionda pare totalmente disinteressata alla musica. Si mantiene dritta e continua a rivolgere le sue attenzioni alla Lunatica, lanciandole uno sguardo che ben si accoppia con l'epiteto del Clan di Babele. Anche lei si accorge di essersi comportata piuttosto stranamente, eppure decide di lasciarsi abbandonare dalla corrente dei sensi e raggiungere così la fonte emotiva. Vede la donna che guardinga continua a parlarle, senza però udirla. Nota solo le labbra che scandiscono un'ulteriore domanda prima che l'ambiente sfumi e si senta risucchiata in avanti, sospinta da una forza estranea. Il legno del Blue train abbandona la sicurezza imposta dallo stato solido ed inizia a comportarsi come un fluido qualunque, con gli intarsi e gli snodi nella smaltatura che vorticano e spruzzano schiuma sul volto di Whitman, sovrapposto a quello della giovane. Le note blues lasciano il posto al furore delle rapide, l'urlo dei frangiflutti naturali che costeggiano il fiume in innaturale risalita. Invece di scendere e dirigersi verso valle il torrente risale verso l'alto, verso la sorgente. L'acqua è colorata di un rosso duro, su cui non riflette luce ambientale ma solo quanti di pura gelosia e possessività. Sa di dover evitare l'acqua, o quel sentimento la trascinerebbe a fondo e ad emergere sarebbe solo la Bestia.

    Un sentimento così forte da aver fatto breccia nella sua psiche, e al contempo permetterle di raggiungere una foce che si rende conto mai avrebbe potuto raggiungere con le sue sole forze.

    Improvvisamente le acque si calmano, permettendole di sbarcare. Il fiume continua il suo innaturale corso verso l'alto ma capisce che le è impossibile andare oltre, dove l'acqua si tingee di diversi colori e il torrente principale si ramificava in infiniti affluenti. La canoa sbatte sulla riva situata in un bosco composto in egual misura da alberi e travi di metallo, tra le quali capeggiano spesse tele di ragno. Sembra che sia il nido di un grosso aracnide, qualcosa che ama tenere sott'occhio ogni filo della sua rete. La coscienza ha di nuovo un salto avanti, calibrandosi in uno spazio poco distante dal punto di sbarco. Ha la sensazione di tovarsi in una tana di ragno, con vari bozzoli di diverse grandezze appesi a metri e metri d'altezza, persi in un continuo ciondolio. Qualcosa di vivo all'interno, che ad ogni respiro fa tremare i fili della ragnatela come corde d'arpa. Di questi solo uno è stato lasciato a terra, vuoto e divelto dall'interno.

    Come all'inizio del suo viaggio nota i contorni del luogo mutare in aspetto e consistenza, stavolta in favore di connotazioni più semplici. Oltre la tela onirica prendee forma uno studio sconosciuto e di certo più normale del resto della visione, di cui non riesce a compredere i dettagli. Due poltrone azzurre sistemate l'una di fronte all'altra, la prima vuota ma con un volantino già visto sul cuscino. L'altra occupata da qualcuno di cui riuscì solo a notare il profilo nero, gli occhi chiari. La presenza si gira verso di lei, e Babele capisce immediatamente che si trattaa della fonte, del nucleo di ogni gelosia. Sente chiaramente una Bestia sconosciuta, sconcertata dall'ospite indesiderato. Nel nero della silhouette il bianco dei canini estroflessi, un ringhio basso e di avvertimento.

    Resta al tuo posto e fai quanto ti è stato chiesto, Babele. Se tenterai di nuovo di raggiungermi farò in modo che tu non possa più tornare indietro, sappilo. E' un tono nuovo, mai sentito. Pronuncia ogni sillaba impeccabilmente, come se il parlato non fosse altro che un mezzo per esprimere non semplici termini, ma sensazioni. Ed è forse per quel motivo che la minaccia fa tremare la ragazza, spaventa la bestia in seno. L'intento è impresso con così tanta chiarezza, forza da risultare per lei chiara verità. Se lo avesse rifatto quel vampiro, perché si trattava senza dubbio di un Fratello, avrebbe tenuto fede alla sua promessa.

    Lo sconosciuto si perde in un gesto di mano alquanto infastidito, che con la sua semplicità scaccia Ada da quel luogo immaginario. Trovala, fai in fretta. Si è distaccata dalla Rete con la forza...non doveva. Sciocca ragazza. In ultimo, una richiesta che si dilata in eco mentre viene riportata alla realtà.

    La giovane si sorprende seduta e tremante, con accanto la bionda di prima. Quest'ultima le tiene un fazzoletto sul volto come per tamponare un'epistassi, ma le ha anche afferrato con forza la base del collo. Mi senti? Un sussurro indistinto nel momento in cui una scintilla di ragionevolezza torna a ravvivare lo sguardo di Ada. Non provare a finire in Frenesia nel locale, brutta stupida. Adesso asciugati quel sangue dagli occhi senza che nessuno ti veda ed alzati, vieni con me. Al primo movimento sbagliato ti spedisco dallo Sceriffo dentro una valigia, ci siamo intesi? Il tono accomodante di poco prima è sparito, sostituito da un fare aggressivo ma anche sorpreso dall'accaduto. Alzati, ora. Dietro di lei Bellamy la sta guardando per la prima volta, il volto velato dalla preoccupazione. Nel mentre la band ha terminato il pezzo, nonostante per la Malkavian sia iniziato poco prima. Applausi dal pubblico in piedi e seduto, ignorando completamente quanto accaduto a pochi metri da loro.

    Il tiro l'ho fatto usando i dadi fisici, 4 successi contando il fdv speso.
    Piccolo recap: 6ps -2fdv


    Questo è l'ultimo pezzo:


    Visto quanto dura capisci di esserti "assentata" un minuto buono, forse più.
    Nel caso tu faccia resistenza andremo di tiri, ricorda però che la bionda sembra non volerti mollare(Ha una mano sulla tua nuca, e se la segui la terrà fingendo di sorreggerti/abbracciarti)
    Nel caso di dubbi domanda pure.


    Edited by Shaitan - 5/5/2020, 17:42
     
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  5. Khai
     
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    Cosa... Cosa hai detto...? Lo pensa? lo dice? Non saprebbe dirlo. Cerca di comprendere la domanda rivoltale dalla elegante bionda dal solo movimento labiale. Non sente nulla, guarda uno schermo. Un film od una serie, forse una serie, sì, ma in muto. Ai margini la sua vista sfuma, immensi e magnifici colori ultraterreni incorniciano il viso della algida donna, come un quadro del tardo diciannovesimo secolo circondato da una rara cornice. Bellissima.
    Walt fa del suo meglio per vogare, per canalizzare l'energia infinita e mai imbrigliabile della Natura. Lui ce la fece, marginalmente, con le parole. Mani nodose sul remo, forza d'altri tempi e sete di completezza lo spingono a vogare su per le spumose correnti... Su? Non stava andando giù? Una direzione verso, o verso una direzione? La canoa piroetta su sé stessa, e lei con barba bianca e poveri abiti da trapper può discenderne. L'acqua è meravigliosa; vi immerge la mano e questa sfuma come la pittura degli impressionisti. Non ha mai visto nulla di così...
    Il nido di un lanuginoso turchese torreggia sull'ansa del delta sospeso nel vuoto; sfere appicciocose e resistenti su muovono come alveoli polmonari, ritmicamente. Uno di questi, aperto, giace ai piedi di Ada Whitman. Quando tenta di chinarsi per infilarci la mano e constatare ciò che la sfera organica cela, tutto attorno a lei si districa in cocci fluttuanti a mezz'aria, e la scena cambia di nuovo, permettendole di muoversi come se venisse disegnata da un animatore. Più fogli sovrapposti vengono girati, più la scena si definisce e lei può avanzarvi. La barba le cade dal viso, e lei stessa indossa di nuovo l'abito verde smeraldo.
    La meraviglia e lo stupore vengono strappate al suo cuore come acqua vomitata da un'anfora rovesciata; l'unica cosa che lo mantiene saldo all'udire quella voce, quella voce, sono gli stessi rapaci artigli che lo stringono iniettandovi terrore.
    I... Io... Lo dice? Lo pensa? Non saprebbe dirlo. E' consapevole di riuscire ad esprimere solamente lento diniego; occhi sbarrati, non riesce a chiuderli. Avverte il madido bruciore di quando si lasciano aperti per troppo tempo senza battere le palpebre, ma non riesce a chiuderli. La sua mente è aperta, e non sa come chiuderla, o muoversi in essa adeguatamente.
    Io non... Volevo... Non so. Sento... Ho seguito la sensazione. Esprime, ma non ha idea se queste parole possano raggiungere il Fratello. Ora si sente un recalcitrante pezzo di argenteria che viene portato via dalla tavola imbandita; non ci sono espressioni migliori per spiegare qualcosa del genere. Non c'è qualcosa del genere che possa essere spiegato. Si può solamente dire che al Fratello basta un cenno della mano per escluderla.

    Un rantolo da fame d'aria che erompe dal petto fa alazare il volume della serie tv da zero a trenta, almeno. Gli occhi sbarrati si piantano sulla donna appena conosciuta; Capisce di averlo raggiunto quel tavolo, appollaiata come si trova su di uno sgabello. Agli avambracci macchie... Goccioline di sangue? Perché?
    N-No, io non ci vado... No. Quel che la semi sconosciuta dice poi motiva quelle gocce cremisi. Forse ha avuto abbastanza senno da poggiarsi sul tavolino e sulle braccia incrociate? Non saprebbe dirlo. La consapevolezza la pungola. Lacrime... Oh... Oddio. Scuote il capo. Non è Frenesia. Le sussurra in un misto di gioia per la scoperta ed atavico orrore. Non so cosa sia, è qualche notte che sento... No, lo Sceriffo... La sua Lancia, sono qui per conto della Lancia... Mi dispiace. Si aggrappa alla donna come una fragile bambina, si lascia accompagnare ovunque l'altra voglia. Risponde allo sguardo di Bellamy col proprio, inconsapevole se possa davvero comunicare lui qualcosa solo con i propri occhi; se lui sarà abbastanza sensibile, coglierà un involto ripieno di scuse. Non aveva idea, non poteva avere idea... Ma forse, pur avendola, avrebbe fatto comunque ciò che ha fatto.
    Le nocche, già pallide, sbiancano del tutto tanto forte stringe l'avambraccio della donna; non invasivamente, ma quasi fosse capace di intuire che ella sia un porto sicuro: a lei si rannicchia, pur camminando con le proprie forze. Si guarda intorno con gli occhi sgranati ed imperlati di Vitae. Li asciuga col foulard, che si sfila ed appallottola poi, portandolo con sé. Gesti automatici, eseguiti mentre un pensiero fisso la tormenta: qualcuno sa di lei, qualcuno la conosce, ma quanto di quella voce è davvero nuovo? E' colui che l'ha creata? Crudele speranza le copre le spalle. Oppure il padrone della ghoul che sta cercando? Sa solamente che è osservata, ma che lui, lei, o qualche cosa, può essere osservato a propria volta.
     
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    Ada si aggrappa e viene al contempo sorretta dalla donna, che le trasmette al tocco un freddo distinto. Un tratto che in questo frangente ha del rassicurante, trovando ben più reale e solido il contatto con un altro Fratello in confronto a quel pazzo viaggio nell'Iperuranio. Come due amiche che si recano in tandem al gabinetto le due lasciano il tavolo -dal quale sfocia un finisco qua e ti raggiungo, Tanya. da parte di Bellamy- e si dirigono verso una delle porte di servizio per lo staff in fondo alla sala. La donna la costringe a proseguire lungo un corridoio interno in cui passano veloci addetti staff e dalle cucine, prima di entrare dentro un ufficio. La porta viene aperta con una card magnetica, sistema non presente negli altri ingressi, e poi richiusa alle spalle di Ada. Viene finalmente lasciata dall'altra vampira, libera di guardarsi attorno.

    Si trova in un ampio ambiente interno, un open space nato dal connubio tra un salone di benvenuto e un ufficio. Un divano a penisola occupa la parte centrale della stanza, mentre sulla destra capeggia una credenza con una nutrita scelta di liquori. Si fronte ad Ada una larga scrivania in legno occupata da una vecchia lampada rosso borgogna e un laptop, insieme ad un disordinato strato di fatture e appunti. Dietro la scrivania una libreria in legno e vetro a mosaico, dietro cui fanno capolino libri ed oggettistica varia tra cui una vecchia pipa tenuta diritta grazie ad un supporto ed una lucente armonica a bocca.

    Le pareti sono perlopiù spoglie, solo una vecchia chitarra resofonica di colore blu smaltato e due particolarissime maschere, che fanno a cazzotti con l'intero ambiente e l'immagine di Bellamy. Una sembra essere stata scolpita nella pietra lavica, porosa anche alla semplice occhiata e frutto di un lavoro alquanto accurato. Ad Ada vengono subito in mente studi passati riguardo le civiltà precolombiane e i loro officianti, che spesso portavano a termine sacrifici agli dei indossando delle maschere. La particolarità è che certe culture usavano molto più il legno che la pietra per certi manufatti.
    La seconda maschera sembra fatta d'argilla con struttura e denti in legno, di chiara provenienza africana. Si tratta in entrambi i casi di oggetti da museo, che non dovrebbero in alcun modo trovarsi in un locale Blues.

    Adesso tu ti siedi. Comanda seccata la bionda, indicandole uno dei divanetti. Mi spieghi chi sei, che cosa cazzo ti è preso in mezzo a tutte quelle persone indica la porta con indice accusatorio e soprattutto cosa ti ha mandato a fare qui una delle Lance della Miller. Poggia il culo sulla scrivania e incrocia le braccia al petto, stirando leggera il taglio d'abito. Scrolla il capo per levarsi dal viso i capelli, e non la molla un attimo.

    Prima maschera.
    https://images-na.ssl-images-amazon.com/im...._AC_UY445_.jpg

    Seconda maschera
    https://i.pinimg.com/originals/a1/a6/c6/a1...83d10d8b92a.jpg

    Pic per l'ufficio, ma affidati pù alla descrizione testuale.
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    Edited by Shaitan - 6/5/2020, 15:31
     
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  7. Khai
     
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    L'ondata di quella che da umana avrebbe definito adrenalina comincia a calare vertiginosamente a picco. Le gambe si fanno molli, ma i nervi tesi le impediscono i crollare. Passivamente si rende conto del percorso fatto, degli elementi con il quale è corredato, come la chiave magnetica, segno che sarà difficile togliersi d'impaccio, se d'impaccio si tratterà. Più che costringerla, l'altra - che sembra chiamarsi Tanya - si renderà conto che la malkava è piuttosto collaborativa, nemmeno avesse trovato una oasi nel bel mezzo del deserto. Che chitarra fichissima. è il primo pensiero veramente logico che la coglie lungo il tragitto e sin nell'ufficio, che inconsciamente le ricorda le scene più sociali di Mad men. Perchè penso a Jared Harris? è invece il primo quesito.

    Occhi fissi sulla maschera, come se questa la rapisse, approfitta del divano senza domandare, sedendo però sul ciglio di questo senza abbandonarvisi. Sono però le forti emozioni ad abbandonarla del tutto, presentandola in uno stato nervoso e confusionale. मैं बेबल हूं una pausa, spalle incurvate sul torso; si terge il viso ancora una volta, ritualmente, con il foulard coloro oro e terra. du Clan de la Lune. Guarda direttamente Tanya, fra una passata di tessuto sul viso e l'altra. No puedo pedirte ayuda, pero te debo una explicación... La sequela discorsiva viene emessa sulla struttura grammaticale e sintattica dell'Inglese, ma i foni, i fonemi, le parole nel loro insieme non appartengono a quella lingua. Cela il volto fra le mani, chiudendosi ancor più in sé stessa, a seguito dell'improvviso rilassamento. ...Non so da dove cominciare. E non sembra nemmeno rendersi conto di aver parlato quattro lingue diverse in pochi secondi; se ne prende altri per riordinare le idee e proseguire. Il mio Sire appartiene a questo dominio, ne era Arpia, ma è scomparso. Mi ha educata, certo, quel minimo che si può domandare... Ma è scomparso da tempo, mancando di presentarmi. Sono stata trovata poche notti fa dalla Lancia Malkavian della Miller riutilizza il nome udito poco prima, nel tentativo di confermare l'identità solamente supposta dello Sceriffo anche se sospetto che già sapessero di me,ma per qualche ragione hanno atteso. Dal canto mio, ho cercato di non interferire, restando ai margini... Ma un fatto ha portato la Lancia da me. Mi ha imposto di portare a termine un compito, che se dovessi compiere, mi garantirebbe una presentazione formale anche in assenza del mio Sire. Ammetto che sa di ricatto, ma comprendo la dinamica. Un breve sorriso spento. Sono nella posizione ideale per gestire la faccenda senza alzare poleveroni. La condizione, però, come ti ho detto, per portarlo a termine è non potere domandare l'aiuto di altri Fratelli. Una smorfia complice. Questo ti darà misura della natura riservata del compito stesso. La pista che seguo mi ha condotto qui, ma guardando Bellamy, che mi è stato detto dal bartender avere informazioni potenzialmente utili alla mia ricerca, mi sono resa conto pian piano che ero appena entrata in un dominio altrui. Spiega. A prima vista mi sei sembrata più adatta ad un approccio, hai... L'aria attenta. Saggia, in qualche modo. Ho ritenuto fosse meno invasivo per Bellamy e per il Dominio di New Orleans rivolgermi a te, ma... Poi è capitato quello a cui hai... Avete, purtroppo, assistito. Si massaggia le tempie ora, socchiudendo gli occhi, la testa ancora le rimbomba. Da quando è iniziata questa storia, avverto come... Delle interferenze, nella mia mente. Non mi era ancora mai capitato, anche se la fama del mio Clan fa vociferare su questi avvenimenti. Sono davvero spiacente sia capitato proprio qui, e stasera, ma non ho modo di controllare questa... Cosa. Non bene, almeno... Come hai potuto vedere.
    Torna a guardarla; le mani scorrono ora sulle braccia, e vanno a stringersi poco sopra i gomiti, a mò di protezione. A dirti la verità non so nemmeno se possa farti delle domande, o se le mie risposte vi possano mettere in una posizione precaria. "Non domandare aiuto" è una condizione molto vaga, ma anche costrittiva. Si stringe nelle spalle. Considerando però l'imbarazzo creatovi, credo che sarebbe utile d'altro canto rendervi almeno in parte partecipi. Non credevo che la pista mi avrebbe condotto in un dominio altrui, e per quanto l'ordine sia chiaro, non posso venire meno alla vostra autorità qui... Ma dimmi Le rivolge, Voi sareste, esattamente...? alla ricerca di coordinate come nomi, o clan di appartenenza.

    Hindi, Francese e Spagnolo: "Sono Babele, del Clan della Luna. Non posso domandarvi aiuto, ma vi devo una spiegazione."


    Edited by Khai - 6/5/2020, 16:10
     
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    Alla deriva linguistica Tanya ritrae indietro la testa piuttosto seccata, facendole cenno di fermarsi con una mano che poi scende a riposo sulla coscia. Inglese, ti prego. Viene accontentata, e ascolta la frammentaria spiegazione dell'altra approfittando delle pause per commentare. Clan de la lune...intendi i Malkavian, i pazzi esatto? Si fa sfuggire un leggero contrarre di labbra, a metà tra un sorriso accondiscendente e un'affermazione interna. Ok prima cosa, il tuo nome. Io sono Tanya, del Clan del Cacciatore. Qui possiamo parlare tranquille di certe cose, la stanza è protetta. Le assicura senza però mancare in quella posa insicura, come se fosse pronta a scattare ad un comportamento sospetto dell'altra. Per quanto si fasci con abiti costosi e alla moda la forza della sua stretta, provata da Ada poco prima e la sua stessa presenza le rendono chiaro che non si tratta di un Fratello tra i più indifesi.

    Penso di aver capito chi sia il tizio che ti ha sguinzagliato in giro... Un sospiro contrito, leggero diniego del capo. Sarò diretta con te...non mi piace che i casini altrui bussino alla nostra porta, un pensiero sicuramente comune. E credo che entrare in un locale pieno di umani con la testa ridotta in quello stato non sia stata una cosa intelligente. Hai iniziato a tremare e ti usciva il sangue dagli occhi, sia io che Bell ci siamo accorti che stavi per entrare in Frenesia. Abbassa lo sguardo. Per tutto il tempo l'hai guardato con occhi fissi, gli hai perfino mostrato i canini. Poi sei crollata, improvvisamente. Si sistema una ciocca dorata dietro l'orecchio destro, mostrando un collo esile e tirato che sparisce dentro il colletto largo della camicetta. E si, meglio se ti...

    Un forte battere alla porta interrompe la discussione, e a seguire il vociare distinto del padrone di casa. Dove dovevo infilarla la carta? Non si apre... Nel viso della bionda si fa largo un tracciato quasi disperato, che accompagna la risposta a mezzabocca. Dove c'è la luce rossa, fino a quando diventa verde... Guarda Ada. E' rimasto ai lucchetti.

    Dopo qualche tentativo la porta si apre, e Bellamy Goode entra nella stanza. Il suo ingresso porta entrambe le donne a fissarlo, sia quando chiude con il tacco la porta che nel suo tragitto verso la credenza colma di alcolici che va ad aprire. Scusate il ritardo...Prima su Tanya, poi su Ada. Non servirà un paletto, vero? Mi sembri tranquilla adesso... Si leva il cappello e lo molla sul divano, trafficando con dei calici. Ti va di dirmi chi sei, si?Con due frasi scontate sembra aver preso le redini della scena, senza fatica.
     
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  9. Khai
     
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    Perplessa dalla richiesta, la guarda, non capendo cosa intenda. Almeno inizialmente. Per fortuna la tensione accumulata va scemando, ed il discorso prende la giusta piega linguistica. Annuisce E' un modo per dirlo, sì. Ma a parte alcuni episodi, di solito sono piuttosto lucida. Si sofferma sulla propria stessa affermazione, inclinando il capo. ...Più lucida di altri. Una pausa. Capisci il francese, bene. Se mi innervosisco pare che cominci a parlare parecchie lingue tutte insieme, quindi forse ti sarà utile. Non me ne accorgo, ma pare sia così. Si porta una mano al petto. Quello che ho visto deve avermi messa alla prova più del previsto, se ho... Gesticola in direzione di Tanya. Quando questa le descrive i comportamenti ferali tenuti in sala, Ada impallidisce - in senso figurato. Oddio... Io... Non ho veramente parole per scusarmi. Non mi sono resa conto di niente. Aggrotta la fronte, concentrata su un particolare detto da Tanya Ti assicuro, ero completamente lucida prima di entrare, è come... Quando nei film cercano la microspia, con un altro apparecchio a frequenza. Comincio a... Grattare, vedo e sento cose. Non sarei mai uscita se fossi stata vicina alla Frenesia. Afferma convintamente. Al commento sui lucchetti, accenna un dolce sorriso docile ed un muoversi del capo, presso Tanya; comprensiva ed un poco divertita.

    Bellamy fa il suo ingresso, espone le proprie domande affabilmente, e c'è qualcosa che rende la sua presenza molto gradevole. Un velo impalpabile, la sicurezza di un luogo familiare. Non una compulsione, più un qualcosa di suggerito, od almeno questa è la sensazione percepita superficialmente da Babele.
    Sì, Mr. Bellamy. Sono tranquilla e padrona di me. Con un'occhiata comprende Tanya. Le stavo raccontando, appunto. Sono terribilmente spiacente per l'accaduto, pochi istanti prima ero... Normale, per così dire. Poi improvvisamente ho percepito qualcosa nella mia mente, l ho seguito, e da lì non ho memoria di quel che sia accaduto nella sala. Non era in nessun modo mia intenzione turbare il vostro dominio. Fa per alzarsi e presentarsi nuovamente, ancora tremula ma più sicura. Sono Babele, del Clan della Luna... Principia e termina il medesimo racconto esposto poco prima, rendendo cosciente anche l'altro della particolare condizione che grava sul suo compito per bocca e ordini della Lancia. In ultimo, aggiunge altro al proprio dire, mentre torce fra le mani il foulard lordatosi...

    ...Suppongo che l'interferenza, se vogliamo chiamarla così, ha a che fare con questa vicenda. E' chiaro, per me, poiché questi episodi sono cominciati dal momento in cui l'indagine è iniziata. Il compito consiste nel cercare una persona, che ha a che fare con la band che ospitate questa sera. Sapendo che avevano già suonato qui, Mr. Bellamy mi è stato indicato come la persona più adatta alla quale domandare, ma eravate impegnato nella conversazione... Così ho avvicinato Tanya. Ammetto di non sapere come comportarmi... Non posso chiedervi aiuto, ma indubbiamente mi trovo nel vostro dominio, e queste domande devo porle a voi. Dal momento in cui espone la natura della propria indagine, studia attentamente le reazioni di Bellamy; l'immane gelosia provata per contatto mentale ed il fatto che lo guardasse fisso con tanto di zanne estratte durante "l'episodio", stando al racconto di Tanya, le suggerisce che egli sappia qualche cosa di importante, e che il misterioso Fratello nella Rete non vada pazzo per lo stesso Bellamy.

    Sull'eventuale tiro per studiare le reazioni di Bellamy spenderei un punto FDV; Incerta sulla natura del nominativo "clan del cacciatore" tenterebbe un tiro di conoscenze.
     
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    Tintinnio di vetro sbattuto, il vampiro tira fuori una caraffa colma di un liquido rosso scuro. Babele babele...non ti conosco. Continua a trafficare andando poi a chiudere la credenza, dando modo a Tanya di rispondere. Non so il francese ma mi è venuto in mente il Claire de Lune, una volta me lo ha suonato al piano. Con un cenno indica Bellamy. Beh...allora resta calma, così non dobbiamo ingegnarci con google translate. Le scuse e la spiegazione non trovano grande accondiscendenza da parte della donna, ma Ada capisce bene che la sua è una reazione più che normale. Una sconosciuta che entra e rischia la frenesia non è la cosa più rassicurante, soprattutto nel mondo Cainita. Non ti avranno dominata?

    Da lì ritorna in auge Bellamy, che dopo aver raddrizzato una delle maschere sul muro e averle annuito si siede vicino a Babele, poggiando tre bicchieri sul tavolino di vetro e riempiendoli di sangue da una caraffa. Non essere melodrammatica, non c'è dominazione a questo mondo che possa costringere un Cainita Strano termine, quello. ad entrare in Frenesia. Non nel modo a cui abbiamo assistito. Quel gesto porta Tanya a fissare intensamente sia i due che lo spazio intercorso, ma è difficile comprendere appieno il perché di quello sguardo. Al contrario Ada ha ben pochi problemi a leggere l'uomo, che par alquanto interessato alla vicenda ma soprattutto non così sorpreso come dovrebbe. Piacere, Babele. Bellamy, del sangue di Haqim. Un nuovo nome, e un modo piuttosto particolare di presentarsi. Mai aveva sentito qualcuno presentarsi come "del sangue di...", così altisonante negli standard inglesi. Sembra un dire tradotto, figlio di fonemi lontani. Per lei il cacciatore è una figura fumosa, probabilmente collegata ad un clan orientale. Lo stesso termine le riporta in mente una parola araba, ḥashāshīn.

    Qui suonano tante persone, se però stai cercando un'artista che non si vede da un po' mi fai pensare ad una sola...tanto per fare due più due, ecco. Le porge un calice, con l'odore di sangue a colpirla decisa. Stessa cosa fa con Tanya, che dopo aver guardato imbronciata il compagno si stacca dalla scrivania e afferra il calice. Un'ugola d'oro, se ho ben inteso. E' lei, si?

    -1 fdv
    Ho fatto il tiro su conoscenze, ma conta anche una cosa. Ci sono cose che è difficile sapere senza avere un buon punteggio base di occulto(ovvero studi pregressi, tomi etc) e soprattutto essere in dati ambienti/avere qualche anno sul groppone.


    Edited by Shaitan - 6/5/2020, 18:11
     
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  11. Khai
     
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    L'animo ancora in buona parte umano (e piuttosto dolce) di Ada fa scoprire lei un sorriso dalle sfumature romantiche. Sembra una cosa così carina da fare... Appena complice nel dirlo, alterna sguardi che la sanno lunga fra Tanya e Bellamy, che coglie nell atto di trasportare una caraffa: ci fossero dentro dei pezzi di frutta, somiglierebbe ad una sangria, od a un punch britannico particolarmene denso.

    Poi con una punta di rammarico. Non mi rendo conto di quando succede, ma ora sono calma... Mh hm. Scuote il capo in diniego. No, no non credo. Non sono molto brava, ma conosco quella Disciplina. In qualche modo me ne sarei resa conto... E come ha detto Bellamy, non mi conosce, ed a buona ragione. Spiega. Mi sembri un Fratello bene inserito, che conosce parecchie facce. La mia non la conosci perché, vista la sparizione del mio Sire, ho tenuto un profilo molto basso, per prendere familiarità con la mia natura e non urtare altri Fratelli. Non ho particolari manie od esigenze, e le mie passioni non richiedono incredibili piani malvagi al fine di ottenere il potere sulla notte... Carica d'ironia e tono grottescamente grave, per alleggerire la tensione, ma l'idea la rende comunque chiara. Non frequento tuttora molti nostri simili... A dire il vero, siete i primi con i quali converso normalmente da molto tempo, se si esclude la Lancia... Ma quella non la definirei una conversazione normale.
    Le intuizioni di Bellamy corroborano bene quanto sostenuto da Babele, ed ella si limita a confermare con rinnovato assenso.

    Hai ragione. Le nozioni che mi diede il mio Sire specificavano che, almeno per comuni punti fermi del funzionamento della Dominazione, non si può imporre a qualcuno di farsi del male deliberatamente... Il che comprende indurre la Frenesia, dannosa per sé stessi e per altri. Si limita, udita la presentazione formale ed in qualche modo arcaica di Bellamy, a sorridere appena, sul filo del rasoio fra lieve imbarazzo e fascinazione per qualcosa di così esotico e non troppo comune.
    Quel termine che le viene in mente scatena in lei una sequela di connessioni mentali, per le quali, pur non nervosa, decide di usare la propria conoscenza dell Arabo. Sì, è lei. Può sorprendere la rapidità con la quale riesce a cambiare registro linguistico pur senza la spinta della propria alienazione, e - specialmente a Tanya, che ha avuto più tempo per assorbire la peculiare caratteristica della Lunatica - sarà chiaro che quello non è un sintomo, visto che è perfettamente padrona di sé al momento. Magari dal punto di vista dei Cainiti, sa fare poco, ma quel che sa fare lo fa dannatamente bene. Grazie. E' molto apprezzato.

    Socchiude gli occhi e porge il viso al calice, sondandone l'afrore con il proprio olfatto, ma senza ancora bere.
    Senza riaprirli immediatamente, esprime con naturalezza. Non voglio mettervi in una posizione scomoda, ma temo di dovervi domandare di lei. Per quanto abbia percepito sofferenza nella sua esistenza, e per quanto non apprezzi l uso dei ghoul... Perché forse sono troppo tenera... Io stessa non mi trovo in una buona posizione, e dovrò rendere direttamente conto allo Sceriffo, che mi sembra conosciate. Capirete quindi che non posso evitare di chiedere. Timidamente, torna a guardarli, decisamente incerta sul suo prossimo futuro. Potete raccontarmi?
    L'arancio simboleggia l uso dell'arabo. Per l uso di una lingua non inficiata dalla alienazione, mi è sembrato più rapido cambiare il colore piuttosto che scrivere tutto in un altro alfabeto. A tua discrezione utilizzerebbe Auspex 1 (Olfatto) per comprendere se si tratti di sangue umano, sangue cainita od un misto dei due.


    Edited by Khai - 6/5/2020, 19:43
     
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    Al complimento è solo Bellamy a rispondere, curvando le labbra in un ghigno gongolante. Normalmente ti direi di farti un giro in Elysium e conoscere qualcuno, ma noi stessi evitiamo viste le pantomime solite, e dato quanto poco è gradito il nostro Clan. Le spiega mentre la neonata annusa il calice: sangue umano, così dice il tartufo.

    Il cambio di lingua sorprende i due Assamiti, che si scambiano tra loro un gioco di sguardo figlio dell'abitudine. Bene...si, se vuoi continuiamo in Arabo. Sembri ferrata con le lingue. Le fa la donna in un Arabo sciolto, colorato da un dialetto sconosciuto a Babele e dalle inflessioni proprie delle sue origini europee. La lasciano così proseguire, rinfoltendo il flusso discorsivo nei momenti di pausa con brevi commenti, o assensi. I due osservano la piccola Malkavian macinare spiegazioni nella lingua propria del loro Clan, Bellamy con occhi sorpresi mentre Tanya più ammirata.

    ...mi ricordi il nonno. Il termine viene espresso in dialetto, acquisindo un derivare più affettivo che parentale. Lui ci ripete tutt'oggi che ad usare gli umani come strumenti si perde in cognizione d'essere. Incrocia le mani l'una all'altra. Un tempo giudici, proteggevamo i figli di Seth da quelli di Khayyin...questo era il nostro ruolo. Il ruolo che abbiamo dimenticato. Alle orecchie di Ada è come se citasse parole non sue, tirandole fuori dal suo personale cassetto di ricordi. Torna in breve alla realtà, allacciandosi al discorso. Non sapevo fosse di qualcuno... io si. Si intromette l'uomo. Non ho idea di chi sia ma fin dalla prima volta che l'ho incontrata non è mai invecchiata di un giorno, oltre a percepire in lei una seppur debole Bestia. Annusa il calice e si bagna le labbra, sciogliendo la lingua. Beh difficile non conoscerla. Non le abbiamo mai dato motivo di infastidirci ne lei lo ha dato a noi, per cui...buoni rapporti? Sembra chiederlo alla compagna, che di contro alza svogliatamente le spalle. Comunque, sulla donna. La chiamano Martha, la vidi per la prima volta penso negli anni duemila. E' arrivata con il suo gruppo tre anni fa, ma è da circa tre settimane che mi hanno chiesto di fare spettacoli strumentali perché la cantante si è data malata. Dopo una settimana ho riparlato con il gruppo e mi hanno detto che aveva lasciato la band per problemi personali, per poi tagliare i contatti. Hanno supposto fosse malata, ma vista la sua condizione non ci ho creduto. E' stata una mancanza orribile, la sua voce mi ricorda molto Beth Hart e duettarci mi calmava come poche cose al mondo.

    Però era strana. Stavolta è Tanya ad aggiungere carico. Se ti avvicinavi troppo e avevi i capelli lunghi saltava all'indietro, e girava tutte le chitarre acustiche che trovava in giro. Mi disse che era per non perdersi nei buchi... Affoga il tono sconcertato nel sangue. Una volta la vidi con un uomo, era una delle sere in cui non si sarebbe dovuta esibire. Cosa sarà stato...un mese fa, o poco più. Sembrava serena, se conti che di solito aveva sempre quello scintillio altero nei modi.

    Ora levami una curiosità, di chi è Martha? Se si è messa in mezzo una Lancia qualcuno con dei contatti, e che ci tiene. Mi domando perché non occuparsene personalmente, insomma. Per poi finirsi il calice, girarsi verso la maschera in pietra e fissarla con capo ciondolante. Ma poi perché vietarle di farsi dare una mano, mi chiedo.
     
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  13. Khai
     
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    Normalmente lo avrei fatto, ma come detto, usufruire degli Elysium sarebbe lecito dopo una vera e propria presentazione, così... Beh, pur essendo lontano, non nutro rancore verso il mio Sire. Ho cercato di non disonorarlo... Ed al momento per ordine della Lancia, anche volendo non potrei frequentarli. Cosa che a quanto pare, ritiene importante, segno per i due che sempre più probabilmente, non intende nascondere.

    Quando i due reagiscono ai suoni di quella lingua, in risposta alla di lei inziativa figlia dell'intuito, Babele pare di fatto la giocosa giovane donna che ancora in parte è; sorride loro, partecipe, ma non li scomoda con ulteriori domande su di loro, o su quel Clan misterioso. Sarà materia, forse, per situazioni meno imbarazzanti e più leggere. Che gioia, ho indovinato! Esterna senza riserve. La forse eccessiva prudenza delle mie notti non mi permette molti talenti, ma queso ancora lo possiedo, e lo coltivo. Accenna alle lingue, confermando. Ascolta poi quanto dice Tanya, sulla figura di un "nonno", forse un vezzeggiativo in uso nella loro cultura. Affascinata, Babele annuisce. In un certo senso la vedo così anche io... Ammetto che l'isolamento non mi ha reso troppo convinta di queste idee, ma sapere che qualcuno di nobile, per voi, afferma questo... Mi rincuora.
    La conversazione la trascina via dall'invitante odore sanguigno; la segue speditamente senza interrompere nessuno dei due, e lì sul divano, poco a poco riprende controllo del sistema nervoso, che aveva indotto la muscolatura ad uno stato di tensione.

    Giocherella con le dita, facendo scorrere il polpastrello dell'indice sul bordo del calice, ma questo è troppo pieno perché diffonda il suo rilassante suono.
    E' indubbiamente lei. Afferma infine. Le caratteristiche che avete esposto coincidono con quanto ho scoperto, e persino la presenza di quell'uomo nella sua... Vita, so che l'ha rasserenata per qualche ragione. Come detto, ho percepito della sofferenza, nel seguire le sue tracce.
    Storce le labbra. Questo non mi è stato detto, a malapena mi hanno resa consapevole che si tratti di una ghoul. Fa oscillare il calice con una mano, e meglio gesticola con l'altra a mò di "boh", con tanto di stretta di spalle. Ho messo insieme i pezzi dal nome, e da poco altro. Sono arrivata qui proprio grazie ai video dei concerti della sua ex band, ma non avevo idea che fosse il vostro dominio. Avrei fatto in modo di presentarmi prima a voi, e di esporvi la questione. Vedendomi preclusi anche gli elisei, non è troppo facile andare avanti, ma sinora me la sono cavata bene a parte... Poco fa. Abbassa un poco lo sguardo, vistosamente imbarazzata, ma subito si riprende, con un poco di preoccupazione in viso. Sapreste dirmi qualche cosa di più sull'uomo con la quale l'avete vista circa un mese fa, o sapete se la band magari sa qualche cosa di più a riguardo? Quasi sicuramente ha a che fare con la ragione per la quale ha lasciato... Alterna lo sguardo fra i due. ...Anche una minima cosa. Penso sia un batterista, ma non ne sono sicura. Si scuote di colpo, improvvisamente memore di un dettaglio importante. Ah, eehm... Forse verrà a ficcare il naso anche la polizia. Il dipartimento di Nola ha ricevuto una denuncia di scomparsa. Ho cercato di sapere il nome di chi ha denunciato, ma non ne ho avuto modo. Tentare di indurre un comando al detective dentro il dipartimento avrebbe potuto peggiorare di molto la situazione, anzichè avvantaggiarmi. Una pausa. Però a voi questa informazione può tornare utile, per la vostra salvaguardia.

    Al momento Babele è neutrale nei confronti dei due, certamente non sono amici ma lei allo stesso modo non è ostile, avendola loro "soccorsa" piuttosto che farle fare direttamente una brutta fine. Sarà certamente chiaro poi che cerca di mantenere buoni rapporti.
    Tuttavia cercherebbe di carpire altre info dai due, di misurare le loro reazioni lungo il proseguio dello scambio, e di scovare qualche incongruenza nelle loro parole. Non per partito preso o sospetto di radice prettamente negativa, quanto più perché si rende conto sia della delicatezza della situazione, sia che loro, per proteggersi, potrebbero mentire od omettere.
     
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    Quando si parla della polizia un velo di apprensione cala per tutto l'ambiente, portando gli sguardi dei due ad incontrarsi un'altra volta. La denuncia non è opera ne del domitor ne dell'Eliseo, almeno secondo me. Se verranno a chiedere parleranno con i baristi e il personale di sicurezza, o con la band. Noi due non ci siamo mai avvicinati troppo a lei, rimanendo semplici ed occasionali datori di lavoro. Bellamy guarda Tanya. Filmato della sicurezza? Proviamo. Svuota il calice e lo lascia nel tavolino, prima di mettersi alla scrivania e iniziare a digitare sul laptop. La luce spenta dello schermo rende alquanto spettrali i tratti della donna, divorando quel poco colore rimasto nell'incarnato. Per il batterista, quello della band avrà cinquant'anni e non era lo stesso uomo con cui l'ho vista. Quello era forse sui trent'anni, mai visto prima.

    Come ti dicevo a me la band ha detto che ha chiuso improvvisamente i contatti, e che questo li ha lasciati alquanto appiedati. Non so se possano dirti altro, ma pensaci. Se ci parli sarai la sconosciuta che ha chiesto della loro cantante appena prima di essere interrogati dalla polizia in merito. Un collegamento che meglio evitare, soprattutto perché qualcuno in sala stasera ti ha visto bazzicare vicino al proprietario e alla manager del locale ed avere un mancamento. Ti esponi e ci fai esporre...no. Per la prima volta usa un tono più deciso, che sembra voler sbarrare in toto quella strada. E' chiara la preoccupazione in merito alla polizia, e anche l'accortezza usata nell'includere entrambi nel possibile pericolo, per far fronte unito. Facciamo così, ti troviamo il viso di questo qui e farò io qualche domanda alla band. A modo mio, che non desterà sospetti. In cambio te ne stai lontana dalla polizia ed eviti di citare il locale o noi con la Lancia, non voglio essere collegato ad un Asservito a piede libero.

    Accordo tra gentiluomini?
    Le porge la mano.

    Dunque, su queste cose conto sempre quanto conosci quelli che hai davanti. Sono poco più di sconosciuti, per cui poco. Ciononostante quando ci sono gesti particolari li riporto sempre in descrittivo, non daranno sicurezze ma potrebbero essere appigli per i dubbi di Babele. Starà poi a lei l'interpretazione.
    Di certo c'è che Bellamy aveva il coltello dalla parte nel manico, visto il dominio ma si è dimostrato molto accomodante. Se metti insieme il fatto che non vuole la polizia, non ama gli elisei e le cariche capisci che vuole stare lontano dai riflettori sia della società mortale che di quella cainita.
    Tanya invece sembra non preoccuparsi di questa sfaccettature della faccenda, il suo è un approccio che ritieni ben più alla mano, via. E' la più espressiva e meno paracula dei due, infatti per tutti gli scambi avrai notato come in alcuni frangenti fosse un libro aperto.

    Se comunque hai altri dubbi o vuoi approfondire altri aspetti chiedi pure, nessun problema.
     
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  15. Khai
     
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    Va a portarsi distrattamente il calice alle labbra, ma quanto detto da Bellamy la perplime. Si interrompe e prende a guardarlo con maggiore attenzione Poco fa hai detto che avete duettato. Osserva, restando silente per alcuni momenti. Ma non ha poi importanza. Soggiunge, leggera. I rapporti che ha, od aveva, con altri Fratelli non sono affar mio, e se dovessi incappare in questo tipo di informazioni mi guarderei bene dal metterle in giro. Il mio compito è solamente quello di portarla dallo Sceriffo. Posa il calice ed alza intrambe le braccia in segno di figurata resa Mi chiamo Paul, ve li fate tra voi i vostri goal.

    Un lieve sorriso presso Tanya, che acconsente alla richiesta di esame dei filmati registrati dai circuiti interni. ...Grazie. E' un colpo di fortuna inatteso. Ritrova Bellamy. Mh sì, giusto. Il batterista della band. Dovevano proprio tenerci a lei, visto che si sono rasati i capelli. Una valutazione a freddo, espressa senza pensarci troppo.
    Silenziosa, ascolta il ragionamento di Bellamy, ma la successiva risposta di Babele non è motivata dalle sue doti persuasive , piuttosto da un comune buon senso. Come detto, generalmente sono più lucida di altri miei consanguinei. Generalmente. Il fatto che il Blue Train sia vostro ha cambiato le carte in tavola, e non posso avvicinarli subito, od in questo locale o... Nelle sue prossimità. Abbassa lo sguardo sulla mano protesa. Affare fatto, tranquillo... La polizia non la voglio intorno nemmeno io, figurati... Però, per almeno un paio di valide ragioni, io non sono certo un gentiluomo. Rotea gli occhi al soffitto. Sono piatta, va bene, ma si nota che sono... O no? Sta lì a gesticolare ad altezza seno e consulta timidamente Tanya, altra esponente del genere femminile, come a cercare sostegno morale, con gli occhi e l'espressione da cagnolina bastonata.
    S'imbroncia. Va bene va bene, te la stringo, ma non sono un gentiluomo, quindi tecnicamente l'accordo non è valido.
     
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100 replies since 1/4/2020, 14:34   1321 views
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