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.SPOILER (clicca per visualizzare)Continua da QUI.
Dopo circa venticinque minuti di tragitto nel traffico il taxi rallenta e si immette nelle più strette vie di Tremé, dove è costretto a lasciare ad un centinaio di metri di distanza dal locale i due passeggeri: basta uno sguardo per notare come il marciapiede di fronte al Blue Train sia pieno zeppo di mezzi in sosta, e non poche persone in attesa per entrare in quello che è uno dei club più antichi di New Orleans.
Il Blue Train è un locale vecchio stile, ben lontano dalle semplici discoteche e dai moderni pub del centro: la struttura è una delle poche in zona a non essere stata completamente ristrutturata per guadagnare in piani ed altezza, ma anzi si presenta come le classiche palazzine a due piani del centro, con una larga e continua balconata che costeggia il lato stradale. Il blu pastello si stende per tutte le pareti esterne, in combinazione al legno scuro delle porte-finestre dabasso e le colonnine smaltate di nero che sorreggono la balconata, già alquanto popolata nonostante manchi ancora all'inizio dell'esibizione. Dall'esterno arrivano cristalline le note di un piano e batteria, accompagnate da una voce che decisa canta dell'addio alla sua donna.
Delle cinque entrate solo due sono state aperte, e ognuna è sorvegliata da un uomo di colore in completo grigio, che silenziosamente tiene conto dei clienti in entrata grazie all'ausilio di un tally counter; sulla soglia due ragazze sorridono e porgono dei braccialetti, che pescano da delle particolari sacchette di vimini legate al fianco. Particolare la porta di mezzo sbarrata, più larga delle altre di forse mezzo metro e incorniciata da un archetto bombato; in quel punto il marciapiede è stato lavorato per incastonare un vecchio binario, di cui rimangono solo i tracciati in acciaio zincato.
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Khai.
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SPOILER (clicca per visualizzare)Durante la corsa in taxi Babele cercherebbe di contattare alcuni PR, allo scopo di reperire informazioni sugli ingressi e comprendere se sia possibile ottenere delle prevendite all ultimo secondo o cose del genere. Se richiesto tiro sociale, ovviamente soggiacio.
L'arrivo del taxi lascia momentaneamente in sospeso il discorso, e Babele è piuttosto concentrata a trafficare col proprio smartphone, fra tentativi di chiamata e messaggistica. Di tanto in tanto leva lo sguardo, gettandolo sulla strada che scorre fuori del veicolo, o per occhieggiare alternativamente Leland ed il conducente.
Quale che sia l'esito dei suoi tentativi di accaparrarsi degli ingressi che velocizzino l'entrata nel locale, una volta giunti a destinazione non resta che scendere dal taxi.... -
.SPOILER (clicca per visualizzare)PR specifici non hai idea di come contattarli, ma guardando nelle pagine social del posto e dalle locandine condivise sembra che la serata sia si a numero chiuso, ma il classico: chi prima arriva, meglio alloggia. Ecco perché i buttafuori con i contapersone alle entrate. Sei arrivata molto prima, sono circa le 9.15/9.30, o avresti trovato gli ingressi chiusi per pienone
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Khai.
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Delusa, forse più dalla propria mancanza di previsione che dalla coda, sbuffa ed afferra la manica di Leland, pur senza davvero strattonarlo. Viso deciso, di buon passo - che cozza con la mise un po' più femminile del solito - si fa strada per mettersi in coda assieme all improbabile accompagnatore, facendo di tanto in tanto come per parlare a dar sfogo al profondo urto, in buona parte del tutto infantile e profondamente umano, che di certo la possiede.
Apre le labbra, sbatte un paio di volte le palpebre come stupita, le richiude. Va avanti così per un minuto buono, ed alla fine pare decidere che non vale la pena star lì a lamentarsi, così si rivolge proprio all uomo.
Bisognerà avere un po' di pazienza, ma avremo il nostro drink. Una pausa, lo osserva con maggiore attenzione. Quindi. Esci molto spesso, o devi occuparti della concorrenza nel campo dei tour su barca? Domanda incrociando con leggerezza le braccia l'una sull'altra, all'altezza dello stomaco.. -
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Leland osserva confuso il gesto di lei, seppur continuando a seguirla. Il passo non è spedito come in precedenza ma si lascia condurre, arrivando ad unirsi alla coda. E' da qualche minuto che sembra più distratto, o meglio più distaccato nei confronti di Ada; tra di loro non c'è più l'irrisoria distanza dovuta al Comando di lei, caduto in favore di gestualità più naturali e volute. A proposito, ti ho chiesto che lavoro fai? Una volta in fila si leva la giacca a vento nera, tenendola sottobraccio. Concorrenza? Ognuno ha la sua zona, non ci calpestiamo i piedi a vicenda nel fiume. La fila avanza. Meglio avere qualcuno che ti aiuti in caso di cazzi, che ritrovarti nella merda per aver fatto lo stronzo, no? Spiccio e diretto, come sempre da quando si sono conosciuti.
Il buttafuori li fissa e clicca due volte, mentre la ragazza all'ingresso sorride e porge due braccialetti in cuoio, che molti dei clienti indossano subito al polso. Ma quei binari all'ingresso? Si fa sfuggire Leland, mentre guadagnano l'interno del locale.
Si ritrovano in un grosso ambiente unico -le cui tinte base vengono addolcite da calde e basse luci, che riescono a ravvivare anche la carnagione smorta della giovane- con un immenso bancone bar a governare l'intera parete sinistra; lungo circa dieci metri e presieduto da ben cinque baristi che sfornano drink in modo quasi corale. Dietro di loro i classici scaffali a specchio per i superalcolici, una fornitura che potrebbe bastare per una vita mortale. Sulla destra si stagliano vari tavolini bassi e qualche comodo divanetto, posti sopra ad un basso rialzo in rovere, coincidente con il soppalco che abbranca due lati del locale. Più avanti il palco per le esibizioni, ora occupato da un altro gruppo di appoggio preso in un duetto tra piano e batteria. Una ventina di persone seguono lo spettacolo da sottopalco, i più muniti di birra e intenti a godersi il mood offerto dai Bluesmen.
I clienti alle loro spalle portano nolenti i due ad avanzare ancora più all'interno, quasi al limitare dello spazio centrale: da lì facile notare la balconata interna ad L -animata quanto quella esterna, se non più - e le scale interne per raggiungerla, poste vicino ai servizi e locali adibiti al solo personale. In alto a sinistra del palco svetta un balconcino privato, simile a quelli presenti nei teatri dell'Opera. Niente scale visibili per salirci, e solo un uomo vestito come i due dipendenti all'ingresso a presiederla.
Nel camminare Ada ha la sensazione di aver calpestato qualcosa e finisce per guardare a terra, proprio nel bel mezzo del locale: due linee di binari quasi perpendicolari bombano leggermente il parquet, come se l'intera pavimentazione fosse livellata per essere pari all'altezza dell'incrocio e accorparlo così al locale.. -
Khai.
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In realtà no. Si trova ad ammettere lei, pervasa da una rinnovata aura di vaghe certezze, ora che si è scavata una tana nel codazzo di umani. Principalmente mi occupo di studi umanistici, anche se probabilmente sarebbe più giusto dire che oramai è una passione, più che un impiego. Esprime inarcando un poco le sopracciglia. Ciò che Leland espone a propria volta la lascia piacevolmente stupita, e non lo nasconde. Sotto la scorza da pirata trovo saggezza. Ride leggera E' un buon punto di vista, che appare semplicisticamente ovvio da applicare, ma che non lo è. Osserva. In molti scelgono la strada più semplice, anziché quella che hai imboccato tu.
La coda scorre con inattesa piacevolezza rispetto alle premesse, che svelavano aspettative ben più tetre; Ada sorride di rimando alla ragazza che le porge il braccialetto, prendendo quest'ultimo delicatamente, senza toccare la di lei mano.
Binari? Domanda sorpresa. Oh sì. Immagino si tratti di un'impronta di stile. Non riesce a non sorridere, cogliendo il riferimento al nome e dunque al tema estetico del locale. Da questo si lascia pian piano conquistare, al pari di una damina intenta ad assaggiare cautamente ogni rinfresco durante un the. La disposizione, la vivacità, le luci... Di queste, in special modo, approfitta. Babele non perde tempo, e ben mimetizzata - peraltro senza fatica o carica interpretativa - da neo frequentatrice, si guarda attorno, non mancando di acuire la propria vista.SPOILER (clicca per visualizzare)Again, a tua discrezione attiva Auspex Vista
Una prima perlustrazione visiva è tutta diretta alle zone sopraelevate, ai loro avventori ed agli accessi.
E' giunto il momento, Leland. Sorride, facendosi sottile per arrivare al bancone. Il tuo drink... Scivola oltre una coppia affiatata ...Meritatissimo, per giunta.
Approdata al banco, fa spazio anche a Leland; a questi sbologna il congetturalmente maschio dovere di richiamare l'attenzione di un/una bartender (Forse più UN che UNA, vista la mise da pescatore di gamberi dell altro, non certo una calamita per il gentil sesso), mentre ella invece si prodiga a spiare verso il palco. Disposizione della band, i visi, ma anche il passaggio per gli artisti che conduce all'ambiente ed all ingresso loro riservati; tutti particolari che andrebbe a cercare.
Edited by Khai - 3/4/2020, 14:09. -
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Te lo sai si...brontola, mettendosi in fila per bere. che non ho idea di cosa significhi studi umanistici? Tipo biblioteca? Gioca un po' con il braccialetto che ha in mano, stirandolo e torcendolo in quello che è un picco di nervosismo solitario, di breve durata. Ma la mia è la strada più semplice, stare tutti i giorni a misurarcelo non ha mai portato a niente.
Quando arriva il suo turno puntella il gomito destro sul bancone per mettersi quasi di lato, e continuare a guardare Ada nonostante si rivolga al bartender. Ehi. Null'altro, se non indice e medio alzati che vengono accolti con uno sguardo confuso dall'uomo dall'altra parte del bancone. Birre, birre. Mette subito in chiaro il pescatore, quasi con stizza.
Ce ne sono anche all'interno. Osserva tra sé, mentre Ada da un'occhiata in giro. Non appena spande la vista e cerca di guardare verso il palco si rende conto dell'errore: viene quasi accecata dai riflettori e dalle luci di scena, e in breve è costretta a distogliere lo sguardo dalla band, che già da prima le era sembrata sconosciuta. Una volta scomparsa la fitta alle orbite si rende conto che oltre alle entrate e porte già adocchiate qualche secondo prima non trova nuove, a parte una più fine considerazione delle persone che popolano il locale: non solo giovani ma anche persone più avanti con l'età, quest'ultime ben abbarbicate in tavoli e poltrone a penisola probabilmente prenotate. Inoltre non sono pochi i membri dello staff in giro, non fissi come i due all'entrata e quello sul balconcino, ma sempre in movimento e pronti ad una chiacchierata con la clientela.. -
Khai.
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Scuote il capino, in diniego, agitando i capelli mossi. Non potevo saperlo. Molti accademici, arrivati ad un certo punto, sono soggetti a cambiare completamente vita. Spiega. Per quel che ne so, qualche anno fa potresti aver persino insegnato alla Baton Rouge.
Tuttavia Ada è ben disposta ad illuminarlo, come se per lei fosse del tutto naturale rendere comprensibile ed assimilabile qualunque concetto del quale sia padrona. Si intende per studi umanistici, o materie o branche umanistiche, l'insieme di discipline di studio che riguardano ad esempio... Schiarisce la voce, e tenendo a mente ciò che Leland le ha appena confidato, aggiusta il tiro. La faccio semplice, diciamo la storia, oppure la letteratura, l'archeologia e così via. Una pausa. Nello specifico, sono piuttosto versata nello studio dei linguaggi, anche se mi sono occupata di altro. Inclina il capo, distogliendo lo sguardo dal viso di Leland, come a ripescare nel passato. Per questo poco fa ti ho confidato che potrei aiutarti con i clienti stranieri. Mi sarebbe facile rimediare degli studenti che ti aiutino a comprendere i clienti e metterli a loro agio. Certe accortezze fanno bene al turismo.
Yoda sostiene che la strada oscura è di fatto più semplice, ma come dici tu porta parecchie grane. Concorda. Sì, davvero. Possiedi una saggezza inattesa. La tua apparenza ingannerà molti, ne sono certa. Un sorriso complice speso per l'inconsueta compagnia.
Approfitta della finestra di possibilità offerta dal sopraggiungere del banconista per guardarsi attorno; ciò non le impedisce di seguire marginalmente il discorso. Sì, una birra per cortesia... Fatica a distaccarsi dalle considerazioni circa il Blue Train, ed infine si appropria del viso del bartender con un sorriso accennato e gentile. Ma per me un Vesper Martini. Babele lo emette con malcelata soddisfazione ed uno scintillio negli occhi verdi, intimamente compiaciuta di aver colto i bisogni sociali di Leland. Solitario, brutale, ma anche saggio, l'uomo alla prima concessione da parte di lei ha ordinato al posto suo, senza nemmeno domandarle l'ipotetica preferenza. La chiave per avere a che fare con lui potrebbe essere legata alla certezza della sua persona. Riflette. Ma minacciarlo suggerendogli che ha sbagliato scommessa nell'ordinare per me può renderlo ostile, anche se non direttamente.
La propensione manipolatoria tipica dei cainiti già si cheta, un'onda contro i frangiflutti della morale umana. Scusami, ho dimenticato di dirti cosa volevo... Ero distratta. Un cenno del capo; per un momento le viene molto difficile comprendere se si tratti di senso di colpa o di un'opportuna corsa ai ripari sempre guidata dai suoi istinti.
Perde certezza, torna quella confusione così familiare e simile alle tendenze depressive negli umani che non avvertono più le mani sul timone delle loro vite. Ada si chiude per alcuni istanti, silenziosa. L'improvviso bruciore alle retine la costringe a tornare indietro, letteralmente con lo sguardo e figurativamente con la mente.
...Cosa? Cerca distrattamente di ricomporre l'ultimo detto dell uomo mentre strizza gli occhi. Oh. Sì, è vero, ci sono anche dentro. Non... Non ci ho fatto caso. Sfrutta un dubbio infantile e legittimo per distanziarsi dal baratro interiore. Come avranno fatto secondo te? Intendo, a trovare dei binari ed a installarli poi. Con la scusa di guardare di nuovo verso la sala, ora va in cerca delle uscite di sicurezza presenti.SPOILER (clicca per visualizzare)Ho idea che finita la quest, a scapito di ogni spesa px intelligente o simil PP, mi sa che andrò sull'acquisto di Umanità. Ha reazioni ancora tanto coscienziose.. -
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No, ma una volta mi hanno pagato per vedere se avevo una soglia di tolleranza all'alcool più alta del normale. Test clinico l'hanno chiamato, io li chiamo 400 dollari facili. Un'alzata di spalle, per poi uscirsene con uno sghignazzare lesto, che porta qualcuno a girarsi in loro direzione. Oh beh... chiaramente indeciso su come rispondere al complimento di lei, decide di girarsi in toto verso il bancone e lasciar scorrere l'argomento.
Il barista lancia un segno d'intesa all'ordine e Leland annuisce secco al resto, dando poi qualche occhiata in giro, alle persone che lo circondano. Se paghi puoi fare quello che ti pare...anche se qui tanto tempo fa qui passava la ferrovia. Parlo del secolo scorso, eh... Viene interrotto dall'arrivo del cocktail e della birra, serviti da un giovane Bartender di colore che sorride cheto ad Ada, non calcolando poi molto il pescatore di gamberi.SPOILER (clicca per visualizzare)Mia opinione può andare anche adesso, se consideri anche il tuo punteggio di Coscienza e la Natura.
Edited by Shaitan - 6/4/2020, 17:09. -
Khai.
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Lo guarda per alcuni istanti, poggiata al bancone, con aria ammirata. 400 dollari e bevute gratis. Un buon affare. E non potrebbe desumere altrimenti. Leland lascia scorrere e lei non insiste; torna a guardarlo esprimendo del succinto interesse a proposito della storiografia della zona, che in parte fa luce sull'estetica peculiare del locale. Dischiude appena le labbra però nel momento in cui si avvede del bartender. Presso questi fa scorrere agilmente - ma senza fretta - le iridi verdi.
Ehi. Sorride. Poco fa non ti ho nemmeno salutato. Ero presa dalla conversazione. Accenna, inclinando il capo. Fa andare ora lo sguardo in direzione del palco, pur offrendo sempre il viso al ragazzo dalla parte opposta del bancone. Hai già sentito suonare i ragazzi del gruppo principale? Il genuino interesse nasconde comunque fini secondari, ben acclimatati alla circostanzialità dello scambio. Complice, guarda ora direttamente il bartender. La prima volta che sono stata ad un loro concerto avevano una voce, che fine ha fatto?
Nessuno in un locale sa più cose di un bartender: l alcol scioglie anche le lingue più recalcitranti, e se fai questo lavoro un po' filosofo ed osservatore devi esserlo.. -
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In pochi attimi cattura l'attenzione di un Bartender, un giovane smilzo e piuttosto alto tutto preso a spillare una chiara. Quelli delle dieci? Si, si esibiscono spesso qui...fanno un po' di tutto come generi, dal jazz al rhythm...una volta persino un pezzo con lo Jug! Deve alzare leggermente la voce per farsi sentire nella bolgia, continuando al contempo con gli ordini.
Il locale si va riempiendo, una calca da invidiare per la proprietaria del Walrus. Piacciono al capo, che tiene sempre un'oretta libera per loro nelle serate di calca. La mano di Leland si infila in mezzo alla conversazione, afferrando la sua birra. Olè, alla salute. Offre ad Ada il brindisi, prima di buttarsi nella spuma. Il ragazzo oltre al bancone lo scruta per un brevissimo attimo prima di rispondere alle curiosità di Ada. Non ne ho idea, ci avevo parlato l'ultima volta che si sono esibiti e andavano alla grande. Forse ha mollato, forse uno dei pelati ci ha provato con lei...non saprei dirti.. -
Khai.
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Di curiosità intraprendente, non può fare a meno di chiedere Con quante X? Tre, magari cinque...? Sorride alzando il volume vocale a propria volta. L'allegria ha un'ombra chiamata Bestia, che le sussurra - nemmeno fosse capace di staccarsi da lei e contare i golosi corpi ricolmi di vitae - di occasioni a non finire per soddisfare l'inestinguibile sete. Concordo, sono forti. Li ho seguiti durante altre serate. Concorda, e poco importa se questo seguirli sia stato dal vivo o meno. Aggrotta la fronte, annuisce. Mh, capisco. La musica unisce, ma a volte in modi che poi dividono, inevitabilmente. Peccato, gran voce. Dava quel qualcosa in più, non so se mi spiego. Accoglie quindi il brindisi con lieve ritardo, levando il Vesper scintillante, con la sua spira di lemon incastonata.
Prima di fingere di bere - non senza un vago dispiacere - il senso dell olfatto diventa un ring. Al primo angolo la nostalgia delle serate passate nei locali, dove il drink non era certo Château de Plaquettes, mentre al secondo l'ancòra in rodaggio disgusto per le vivande terrene batte i guantoni, combattivo e carichissimo.
Il nasino si arriccia e fatica - distrattasi - a far sentire compreso Leland, che comunque va a guardare per alcuni secondi. Il vederlo godersi quella birra la solleva.
Vorrei continuare a seguirla, se dovesse proseguire come solista od unirsi ad un altro gruppo. Rivolge al 'tender, donando il busto al sostegno del bancone. Sai a chi posso rivolgermi per saperne di più? Non so, hanno un manager qui stasera, o magari proprio al boss del Train?. -
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Tante x quanti i bis che il pubblico ha chiesto, quindi molte. Sorride prima di allontanarsi di qualche passo e riprendere il lavoro, frenetico. A tratti però ritorna a guardarla per sostenere la conversazione, da buon barista sa tenere i clienti a loro agio anche in quel marasma. Manager non credo, a quanto ho capito questo è un po' un secondo lavoro per tutti loro. Probabilmente adesso si staranno preparando dietro le quinte, ma dopo l'esibizione si fanno sempre una birra al piano superiore.
Nel mentre Leland sembra starsene un po' per i fatti propri, scambia qualche battuta con due uomini egualmente armati di bionda alla spina e si guarda attorno. Il Comando sembra esser finalmente dissipato, non segue più Ada in ogni suo passo ed agisce in modo assai più naturale. Anche l'espressione sembra meno contrita di prima, come se si fosse levato un peso dallo stomaco.
Il bartender torna sul pezzo. Potresti provare con il Boss, prima che salga in piccionaia. Starà ai tavoli a chiacchierare con qualche habitué. Gli sfugge con un sentore simile al Creolo, tacciato nelle prime battute.. -
Khai.
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Scuote la testa, una smorfia. Devo lavorare di meno e cercare più musica. Perdermi il jug non è stata una bella mossa. l'Antropologa all'interno della prigione di carne si agita. Come molti prima di lei, ha avuto spunti di ricerca sotto il naso per molto tempo e non ci ha fatto nemmeno caso. Pensosa, si gingilla le dita con il filo del death whistle. Socchiude gli occhi, annuisce. Giusto.
Approfitta del momento di lavoro appena più intenso che cattura il ragazzo al banco per dare un'occhiata a Leland. Lo studia. Ada non ha ancora molta familiarità con i suoi doni, e carpire particolari a riguardo è sempre una buona idea. L'uomo sembra più a suo agio, sollevato persino; Ada increspa gli angoli della bocca in un leggero sorriso.
...Uh, grazie. Sei gentile. Magari mi vedi di nuovo qui fra poco. Spia verso la sala gremita in cerca del tipo indicatole, quindi rivolge al 'tender prima di salpare dal bancone e lasciare posto agli altri assetati, con un sorriso più ampio.
Leland. Chiama poggiando la mano libera dal bicchiere sulla spalla del brusco uomo di fiume. Grazie per aver accettato il mio invito, e scusami ancora... Per il malinteso. Si sporge oltre la sua spalla per posargli un bacio sullo zigomo. Goditi la birra, passa una buona serata. Un'occhiata ai colleghi della birra. Ragazzi... Non fate troppi danni, e divertitevi. Ciao Lel, ci vediamo in giro.
Va per salutarlo quindi e lasciarlo in pace; ha qualche filo da tessere per arrivare alla soluzione di questo giallo, e forse è un bene per Leland che Babele si allontani.SPOILER (clicca per visualizzare)Dunque; sembra che Babele abbia varie opzioni per muoversi, e credo siano le seguenti al momento:
- Il capoccia del train può avere informazioni.
- Il bartender ha forse sentito qualcosa riguardo love interests fra la "ricercata" ed un membro della band, come supposto in precedenza grazie ad alcuni indizi.
Avvicinare la band prima dello spettacolo però può essere complicato, ed un espediente può o meno richiederle del tempo per venire attuato.
- Cacciare. Non c'entra molto con l'indagine ma è una necessità imprescidibile per i nostri vampiri.
Considerando le tempistiche che richiedono le varie attività, la più semplice ed anche quella più facilmente attuabile per prima mi sembra proprio avvicinare il boss del Blue Train. Per farlo occorre attraversare la sala, il che le permetterebbe di cominciare a guardarsi intorno per una possibile preda, ed in più inganna un po' di tempo per far proseguire lo spettacolo.
In sintesi, per le prossime azioni la farei muovere in questo senso: avvicinamento del capo del Blue Train, e come attività di corredo guardarsi intorno per possibili prede.. -
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Il boss si chiama Goode, Bellamy Goode. Il barista la saluta con un cenno e un sorriso, riemergendosi nel lavoro dopo averle indicato un tavolo in lontananza da cui arrivano forti risate. Seduti a chiacchierare ci sono tre anziani afroamericani e un giovanotto dalla carnagione bianco latte che, con un modo di fare quasi scenico, attira attenzioni e sguardi degli astanti. La voce è marcata, intonata anche nella chiacchiera. Intervalla ogni frase con una risata, che sfocia nel generale in pochi attimi prima che possa continuare a discorrere. La sua è un'eleganza passata, che trova nelle bretelle e in quel cappello tenuto storto delle note in plus. La neonata si sorprende a fissarlo per qualche attimo di troppo, prima di accorgersi di una donna in piedi dietro al padrone del locale. Anch'ella sfoggia una carnagione chiara, che in tandem con tratti leggermente androgini offrono una sfumatura alquanto nordica. Una prima impressione che viene appesantita dall'espressione attenta, che imbrunisce lo sguardo, e poi dal serio vestiario. Un abito a righe verticali, spezzato dalla più semplice delle camicie. SPOILER (clicca per visualizzare)Per comodità ti lascio qui alcune stat dei due e i pv, per aiutarti nelle reazioni.
Bellamy: Carisma 5 Aspetto 2 Voce ammaliatrice
Donna: Carisma 2 Aspetto 3 Intimidire 2
Leland si gira al tocco, inarcando un sopracciglio alle nuove. Ah...sicura? Ho ancora un oretta prima di dover andare. Il bacio sulla guancia è alquanto inaspettato, tant'è che si zittisce e la fissa dritta negli occhi. L'uomo ha dimostrato nell'ora passata assieme di esser spesso brusco, ma in questo frangente sembra più intento a ragionare che non a sfoggiare un brutto muso. Alla fine annuisce e storce la bocca -sorriso?-, lasciando che Ada molli gli ormeggi in solitaria. Allontanandosi potrà sentire qualche battuta dagli sconosciuti in merito al bacio, con il mortale lesto a zittirli con roca bestemmia.
Lasciatasi alle spalle quella strana parentesi di serata Babele, ancor armata di Vesper Martini, inizia ad allontanarsi dal bancone e guardarsi attorno. Nei minuti di chiacchiera il locale si è riempito e par pronto allo show principale, al quale mancano poco più di quindici minuti. La calca non è tale da impedirle di muoversi, e le permette di passare inosservata mentre cerca una preda adatta alla serata.
Si rende subito conto che molti sono in coppia o in gruppo, e a parte per i solitari che si dirigono verso i vari bagni e che le sembrano subito facili prede dovrebbe approcciarsi a qualcuno e tentar la sorte. Potrebbe attaccare bottone con quel duo di ragazzi a bordopista, che con i loro completi gessati sembrano esser appena usciti da un ufficio di banca oppure con la giovane, giovanissima coppia che tra una risata e l'altra si sta rollando una canna. Si accorge anche di qualcuno di già visto una decina di metri oltre al tavolo di Bellamy, volti noti. Una è una bella ragazza afroamericana, poggiata su una colonnina e intenta a fulminare chiunque si avvicini a lei per provarci. Tra le mani un drink a malapena toccato, stretto con così chiaro fastidio da far chiedere quanto poco manchi perché le si frantumi in mano. Accanto ha una donna bianca piuttosto corpulenta, con una chioma di un bel biondo e tratti rotondi e gentili. In mano un grosso boccale di birra mezzo vuoto, le labbra che si muovono a gogò nella chiacchiera propria degli alticci.
Le ragazze dell'altra sera.
Edited by Shaitan - 25/4/2020, 17:58.
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