Stanza strana

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    Julius aprì gli occhi. Nella sua testa, si sarebbe dovuto risvegliare nel suo rifugio, ma così con era. Si risvegliò invece in una stanza completamente nera illuminata scarsamente da una candela.

    C'era qualcosa di strano in quella stanza, era come se il Sapiente in quel si trovasse nel fondo dell'oceano, i suoi movimenti infatti risultavano rallentati proprio come se si trovasse sott'acqua.

    Non aveva idea di dove si trovasse, era tutto avvolto dall'oscurità, l'unica cosa che poteva vedere era ciò che la candela illuminava: la sedia su cui era seduto, il tavolo e la figura che si trovava di fronte a lui, di cui in un primo momento non si era accorto. Era Rebecca, e la cosa più curiosa era che era vestita con i suoi vestitini dubbi che usava per le foto onlyfans, con tanto di fascia con orecchie da coniglio.

    Uh, ti sei svegliato finalmente, anche se svegliato forse non è la parola più adatta.

    Se già era strano trovare Rebecca lì, era ancora più strano sentirla parlare con la sua voce.


    ***




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    Ares aprì gli occhi. Era abbastanza certo si sarebbe risvegliato dove il Priscus l'aveva lasciato la notte prima, ma così non era.

    Si trovava sdraiato per terra in una stanza mai vista prima, una specie di museo scarsamente illuminato completamente grigio, avvolto da spore e muffe. Un luogo davvero triste e opprimente, incredibilmente più delle catacombe dove il Priscus passava le sue notti.

    Di fronte a lui, poggiata su un cornicione, c'era Axelle, diventata di recente la sua Infante.

    Ti sei svegliato. No, svegliato non è proprio la parola adatta...

    Il Ravnos rimase perplesso, già è strano ritrovarsi in una stanza diversa da quella della notte precedente, ma sentire la propria Infante parlare con la tua voce andava ben oltre l'assurdo.
     
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    Di solito non si preoccupava molto del buio. Dormiva in un rifugio ben sigillato dal sole, e si svegliava ogni sera nelle vecchie e congestionate tenebre della sua camera, in cui solo la smorta luce blu della sveglia riusciva a tener banco. Ma quello era il suo buio, la sua casa. Un indefinito quasi...conosciuto. O ancor meglio, una paura vinta dall'abitudine.

    Questo invece era diverso, sconosciuto. Era il buio di qualcun altro, non il suo. "Dove sono?" Si chiese con il primo, confuso timore che segue una sveglia repentina. "Come ci sono arrivato?" Il fastidio di andare a dormire disteso e risvegliarsi seduto lo fece leggermente sussultare, e subito irrigidire. In quel preciso istante la Bestia si accorse della candela, piccola e docile; ringhiò indispettita, sommessa, costringendo il vampiro a guardare oltre e razionalizzare.

    Poggiò le mani sul tavolo, ancorandosi al tatto. Annusò l'aria come voluto dalla Bestia guardinga, e infine comprese l'altra presenza al tavolo. "E ora cosa cazzo...?" Un sopracciglio si levò alto, verso nuove quanto confuse vette. Ancora e ancora, sentendola parlare con sua voce. Fece per muoversi e si accorse della resistenza nell'aria, la pressione di fin troppe atmosfere. "Un sogno lucido?" Per questo il successivo movimento della mano sembrò più pesante e carico di quando volesse apparire, un gesto di accusa e torchio in slow motion.

    Aprì la bocca per risponderle, ma qualcosa lo fermò dal ringhiare accuse e dividere con un pugno tavolo e chiappe della Lunatica. Uno sfuggevole filo rosso, teso sulle sensazioni provate. Sulle parole, sulle figure.

    Lentamente abbassò la mano sul tavolo, con tempi dilatati dalla pressione e dai vecchi indotti sul razionalizzare, mantenere il controllo scolpiti a forza nel Sapiente. Strinse il legno, si guardò attorno e cercò di capire se gli fosse possibile riuscire a vedere oltre la tenebra, o sentire qualche rumore lontano.

    Rebecca era una questione a parte, che accantonò fino all'ultimo secondo utile. Era vestita in quello strano modo, quello con cui si vendeva online. Normalmente vederla conciata in quel modo lo avrebbe fatto sospirare e maledire la non-vita, ma quel frangente era perfino più esagerato del suo solito. Privo di una norma.

    Tanto da farlo dubitare.

    Ci sono. Si costrinse a controllare la voce e la voglia di usare su di lei lo Sguardo dell'Ascendente. Invece ne approfittò per capire se avesse il suo solito odore, se si muovesse ed esprimesse come al solito. Certo, levando il fatto che stesse usando la sua voce. Dimmi che cosa succede. Cercò di dimostrarsi pronto, rimestando un tono fermo e assurdo quanto la situazione. Una maschera di stoicismo, voluta dal suo addestramento. "E' lei?" Si chiese. "No, è certamente un sogno."

    "...ma quand'è l'ultima volta che ho sognato?" Il dubbio, fissando negli occhi l'altra vampira.


    Auspex 1 attivo su tutti i sensi. Tocco il tavolo, annuso l'aria, cerco di ascoltare eventuali rumori nel buio, attorno e anche da Rebecca e ovviamente cerco dettagli con lo sguardo evitando la candela.

    Il tono nelle due parole spiccicate è crudo ma tenta di essere fermo, per vedere come reagisce l'altra e metterla sull'attenti. Possiamo vederlo come un tentativo di tener banco, o meglio controllo. Questo perché giulio è un maniaco del controllo anche in quello che crede un sogno.


    Edited by Shaitan - 4/12/2021, 16:04
     
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    Lo sguardo vagò per la stanza per alcuni secondi, cercando di capire dove diavolo fossi finito, e soprattutto dov'erano gli altri.

    L'idea che durante il sonno i servitori della Maschera ci avesero spostati non mi faceva stare per nulla tranquillo, e subito iniziai a pensare a quali potevano essere state le motivazioni di quel trasferimento. La presenza di Axelle però spense subito i miei ragionamenti. Forse era desiderio del Priscus che mi prendessi le mie responsabilità e iniziassi l'addestramento della mia nuova Infante.

    Rimasi piuttosto sorpreso quando mi resi conto che parlava usando la mia voce. Era piuttosto strana come cosa e di certo non poteva essere casuale.

    Forse un qualche trucco mentale della maschera?
    Possibile Axelle conosca già alcune delle abilità vampiriche?


    Le domande si affollarono nella mia mente, me prima ancora di cercare di darmi delle risposte, decisi che valeva la pena interrogare direttamente Axelle.

    Axelle... Come sono arrivato qui?
    E soprattutto perche hai quella voce?


    Le chiesi di getto mentre mi alzavo finalmente in piedi, passando in sommaria rassegna gli indumenti prima di tornare a guardarmi intorno curioso.
     
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    Il Sapiente attivò l'Auspicio su ogni senso. Annusò l'aria, ma l'unico odore che riuscì a sentire era quello della candela che veniva consumata dalla fiammella; ascoltò ogni possibile rumore, accorgendosi che gli unici rumori che sentiva erano quelli prodotti da lui stesso e da Rebecca, intensificati da un'eco; toccò il tavolo, non trovandoci nulla di strano, forse era l'unico elemento normale in quella strana stanza... Oh, beh, almeno aveva potuto verificare di avere ancora il tatto.

    Rebecca, sempre che fosse davvero lei, non sembrò avere reazioni particolari al tono di voce del Sapiente, rimanendo immobile e composta sulla sua sedia, in realtà non sembrava reagire neanche alla vista della fiammella della candela, cosa decisamente strana visto che la Rebecca che conosceva lui era anche lei una vampira.

    Dritto al punto. commentò quando Julius chiesa cosa stava succedendo Potresti averne avuto il sospetto, ed in effetti è proprio così: stai sognando. Ti trovi qui perché il Re ti ha chiamato nuovamente a sé. È già successo in passato, ma non puoi ricordarlo perché ha fatto in modo che tu non potessi ricordartene. breve momento di pausa per dare al Brujah il tempo di razionalizzare su quanto appena sentito. Dimmi Julius, hai mai avuto la sensazione di aver fatto un sogno in passato ma di non riuscire a ricordare cosa era successo in quel sogno?


    ***




    Il ravnos si guardò intorno, si trovava in un gigantesco e deprimente museo, ogni singolo angolo e oggetto presente erano pieni di spore e muffe in una quantità tale che, se fosse stato umano, probabilmente avrebbe avuto difficoltà a respirare.

    La donna osservava inespressiva il Ravnos quando questo gli fece una domanda, quasi come se non provasse emozioni.

    Io non sono Axelle, se ne ho l'aspetto è solo perché era presente nei tuoi ricordi più recenti. continuò a fissarlo inespressiva Io sono te, la parte della tua mente che razionalizza tutto quello con cui hai a che fare. Tu stai sognando, sebbene questo non sia proprio un sogno normale. Ti trovi qui perché il Re ha provato a richiamarti a sé una seconda volta. Non puoi ricordarlo, poiché ti ha privato dei ricordi, ma sei già stato qui, nel suo regno.
     
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    Rimase a labbra serrate mentre l'altra parlava, soppesando tanto l'ambiente quanto le reazioni della proto-Rebecca. "No, non è lei." Giunse a questa conclusione con la sicurezza di chi conosce bene la persona e i piccoli dettagli annessi. "E' un ricordo." Si accigliò alle parole della donna, lasciando spazio al dubbio. "E la mia voce..."

    ...credo di si. Ammise con un tono quasi compunto, e stringendo a martello le mani. Si irrigidì leggermente, ma continuando a parlare con fare pronto. Ma ai tempi non gli ho dato molto spago. E' una cosa che da vivi succede spesso, mentre da morti...beh...tutto è possibile. Scrollò meditabondo le spalle, indicando la Rebecca in tuta da battaglia.

    Questo Re di cui parli, chi e cosa sarebbe? Se mi ha cancellato i ricordi... "A me, i ricordi? Sono sempre stato resistente ad ogni tipo di dominazione e potere mentale..." ...vuol dire che sapevo troppe cose. Cosa sai di quanto mi è accaduto e di quanto vuole da me questo Re? E se mi ha cancellato i ricordi in che modo tu puoi esserne conscio? "Non penso sia un'influenza esterna, allora...non tutto è stato cancellato."

    Il Sapiente si guardò attorno. Dici che mi ha chiamato, ma qui ci sei solo tu...ti sei messo in mezzo. L'ovvia conclusione. Spiegami tutto quello che sappiamo. Vediamo di dare un senso a tutto questo.
     
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    Ascoltai con attenzione la sua risposta, rimanendo di parola in parola più perplesso, quasi stupito.

    Un sogno?
    Pensai di getto mentre elaboravo le informazioni ricevute.

    Il Re?
    Continuai a chiedermi, ovviamente non avendo idea di che cosa stesse parlando.

    Un'altra occhiata all'ambiente, come se questo potesse aiutarmi a capire qualcosa che in quel momento continuava a sfuggirmi.

    Di che parli? Siamo in un sogno?
    Domande che uscirono di getto, frutto ancora acerbo della confusione del momento.

    Chi è questo Re di cui parli? Perche dovrebbe richiamarmi? Per fare cosa?
    Qualsiasi cosa stesse accadendo di certo valeva la pena cercare qualche risposta dall'unica persona che al momento poteva darmene, credibile o meno che fosse ciò che mi avrebbe detto.
     
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    Rebecca Due rimase ferma e inespressiva alla domanda di Julius. Non era troppo chiaro se stesse riflettendo sulle domande fatte da Julius, difficile dirlo quando una persona, se così la si poteva definire, ti fissa con la stessa espressione di chi ha appena avuto una paralisi facciale.

    Dopo dei lunghi secondi di pausa, Rebecca Due riprese a parlare.

    La natura esatta del Re non ci è dato saperlo. È possibile che chi ha permesso il nostro incontro la ignori, oppure riteneva irrilevante che la conoscessimo. In ogni caso, egli è il re dei sogni degli abitanti di NOLA, siano essi creature mortali o soprannaturali, ma il suo non è un trono da lui desiderato. Egli ambisce a tornare nel mondo della veglia.

    Parole un po' allarmanti quelle della falsa Rebecca, in genere il buon senso suggerisce che se un qualcosa si trova in una determinata dimensione lì deve restare.

    Rebecca Due rimase nuovamente zitta, forse pensando, quando il Sapiente le chiese in che modo potesse essere certa che Julius avesse dei ricordi mancanti.

    Io sono te, la parte della tua mente che razionalizza tutto quello con cui hai a che fare. In me sono presenti i tuoi ricordi dimenticati perché il Guardiano ha ottenuto il permesso di intervenire.

    Quando Rebecca Due nominò un certo Guardiano, nella mente del Sapiente riemerse un nuovo ricordo, come se qualcosa nella sua mente fosse stata sbloccata.

    Era un... coniglio? Dall'aspetto per nulla rassicurante c'era da aggiungere. Era lui il Guardiano?

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    Tu sei già stato qui, in questo regno onirico non voluto. Eri insieme ad altri sognatori, ma questi sognatori hanno distrutto una manifestazione del sovrano e siete diventati ospiti sgraditi. È stato in quel momento, prima di rispedirvi nel mondo della veglia, che il Re vi ha privato dei ricordi.


    ***




    Axelle, anche se non si poteva essere certi fosse davvero lei, continuò a fissare inespressiva il Ravnos, che nel frattempo si guardava intorno cercando di capire qualcosa in più di quell'ambiente. Ma su quell'ambiente c'era ben poco da dire, a parte che fosse il museo più triste e sporco del mondo.

    Il re è il sovrano dei sogni degli abitanti di NOLA, siano essi creature mortali o soprannaturali. La natura esatta del Re non ci è dato saperlo. È possibile che chi ha permesso il nostro incontro la ignori, oppure riteneva irrilevante che la conoscessimo. Ma questo sovrano odia il suo trono, in quanto è sia sovrano che prigioniero. Egli ambisce a tornare nel mondo della veglia, ma a causa della sua prigionia nella dimensione onirica è impossibilitato a farlo.
     
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    Con calma lo scambio iniziò a farsi più serrato. Due parti univoche che si incontravano, lavorando sotto lo stesso regime; in fondo erano due parti di un uno, no?

    Si estraniò qualche secondo, ricordando la figura del sedicente guardiano. Un coniglio, anche se non dei più canonici. E i suoi ultimi momenti, mentre con dolore veniva sbattuto fuori da quella tasca di realtà onirica. Si, c'era qualcuno con me. E improvvisamente questo Guardiano ci ha buttato fuori.

    Quindi il Re è costretto ad un trono che non anela, ad un compito che non vuole. Una sorta di prigione, forse? Provò ad ipotizzare. Ci manca il contesto. Ammise quasi subito, accompagnandosi con un gesto repentino della mano destra. Anche se al momento ci sono due domande che dobbiamo porci...questa nuova chiamata è da parte del Re o del Guardiano? E hai parlato di "permesso di intervenire" dato al Guardiano...ma da parte di chi? Solitamente carcerato e carceriere non vanno d'accordo, quindi è logico pensare ci sia qualcuno sopra al Guardiano. Qualcuno che lo ha posto lì, e questo strappo alla regola può essere un modo per impedire che chi viene chiamato agisca in favore del Re.

    Ma con che criteri ci ha chiamato la prima volta?
    Si domandò di sottecchi. Gli basta qualcuno con liberta d'azione o c'è altro?

    Cosa ne so di mondo onirico/high umbra e dei suoi abitanti? Nella storia mortale e soprannaturale di New Orleans c'è qualche riferimento, storia o sussurro in particolare riguardo a simili faccende? Storie da poco, timori di qualche saggio. O magari qualcosa che il mio vecchio poteva sapere e mi ha detto?
     
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    Sbuffai per un attimo, mentre l'assurdità di tutte quelle informazioni si ammassava nella mia mente, elaborata a fatica.

    Dunque..

    Vediamo se ho capito bene...
    Siamo in un sogno, in pratica sto parlando con me stesso... E c'è questo "Re dei sogni di New Orleans" che vorrebbe tornare nella realtà ma non può perche è in qualche modo.. "imprigionato" in questo mondo...


    Le mani si muovevano articolando i vari punti del discorso man mano che ne snocciolavo i punti salienti.

    Mi fermai per qualche istante a riflettere ancora un poco su quella situazione, prima di andare avanti.

    Perche questo "Re" mi avrebbe richiamato a se? Vuole usarmi per scappare in qualche modo?

    Rimuginai ancora un poco, per poi fare un'altra domanda, di getto.

    Se è vero ciò che dici... Se te non sei altro che una proiezione di me stesso... Come fai a sapere queste cose?
    Aggiunsi quindi, con tono inquisitorio.

    Non ero certo pronto a credere a qualsiasi cosa mi avessero messo davanti. Iniziavo seriamente a credere di trovarmi in una sorta di test messo in scena dagli inquisitori per verificare la mia fedeltà alla Spada.
     
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    Qualcosa di questa situazione in particolare no, ma sai quello che sanno tutti quelli che hanno il tuo punteggio in occulto, ovvero che sono piani abitati da entità talmente assurde che i vampiri a confronto sembrano normali.


    Rebecca Due annuì con un cenno del capo alla supposizione di Julius.

    Egli scese dal cielo in tempi antichi, Colombo ancora non aveva scoperto l'America. Proveniva da una dimensione oscura i cui abitanti conoscono solo l'odio e la violenza. Giunto nelle vostre terre, iniziò a sottometterne gli abitanti. Per gli uomini si trattava di un'entità troppo potente, non avevano possibilità di sconfiggerla, l'unica cosa che potevano fare era soccombere alla sua furia. Una tribù di nativi americani, tramite una speciale scatola in loro possesso da generazioni, riuscì a mettersi in contatto nel mondo onirico con l'entità che assunse poi il nome di Guardiano, che fece da mediatore tra i mortali e il suo signore, un'entità conosciuta come il Duca. Quest'ultimo accettò di aiutare gli uomini, ma la forza di questa entità superava anche quella del Duca, che, non potendo uccidere l'entità maligna, si assicurò che almeno non potesse più fare alcun danno imprigionandola nella dimensione onirica, lasciando il suo fedele servitore come guardiano per assicurarsi che non potesse mai uscirne. dopo questa breve spiegazione sul Re e il suo carceriera, Rebecca Due fissò Julius inespressiva.

    Ti ho già risposto, il Re ha tentato di chiamarti a se una seconda volta. Se ti trovi qui è solo perché il Guardiano ha interferito con la chiamata dopo aver ricevuto il permesso di poter intervenire dal Duca. Il Guardiano ha il solo compito di impedire al Re di tornare nel mondo della Veglia, ma non può in alcun modo agire contro i sognatori che vengono attirati da quest'ultimo. Il Re non chiama secondo dei criteri precisi, chiunque va bene per i suoi fini, anche se predilige sognatori con capacità particolari poiché queste funzionano anche nel mondo onirico.


    ***




    La falsa Axelle annuì con un movimento della testa alle parole del Ravnos.

    Egli non può tornare nel mondo onirico con le sue sole forze poiché in tempi antichi un'entità chiamata il Duca lo imprigionò nel mondo onirico per assicurarsi non facesse altri danni nel vostro mondo. breve occhiata inespressiva al tono inquisitorio dell'ultima domanda In me sono presenti i tuoi ricordi rimossi poiché l'Entità conosciuta come il Guardiano ha avuto dal Duca il permesso di interferire contro il Re.
     
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    La spiegazione della parte cosciente lo lasciò in disparte per quasi un minuto, passato a testa bassa a pensare. "E' difficile capire se stia mentendo o omettendo qualcosa. Il fatto che stia effettivamente parlando con me stesso non risponde a tutti i dubbi, soprattutto per le informazioni date dall'intervento. Potrei essere portato a fare ciò che vuole senza che me ne accorga." Immagino che il Re voglia mettere i sognatori contro il Guardiano, visto che non può far altro che contenere il Re senza attaccare gli ospiti. "Una scatola..." La scatola è ancora a Nola? Nel caso in cui qualcuno la trovasse comunicherebbe con il Duca o libererebbe il Sovrano? "Nel secondo caso potrei finire nella merda come mai prima. Se riesce perfino a cancellarmi i ricordi potrebbe tentare di usarmi durante la veglia, per liberarsi attraverso il mondo reale." Aver fiducia in simili entità era un vero atto di fede. E l'unico su cui riponeva veramente fede era se stesso. Che fine ha fatto la tribù che ha contattato il Duca? Non credo proprio che questo essere abbia agito senza un suo tornaconto. "Vediamo di capire con cosa abbiamo a che fare, e con la natura. Manteniamoci neutri, vediamo se è il tipo che offre qualcosa o spinge sul campo da gioco." Si guardò attorno. "No. Non può permetterselo."

    Finirà per venirmi un'ernia, lo so. Perfino nei sogni... Bofonchiò, prima di fargli cenno di intesa. Ho bisogno di alcune informazioni. Parli al plurale quando citi i sognatori, facendomi intendere che ci siano altri che hanno nolenti risposto alla chiamata. Se si, quanti? Continuò scandito. Non c'è un modo per impedire al Re di lanciare una nuova chiamata o per sigillarlo del tutto? Per evitare di dover essere richiamato tra qualche settimana... "Vediamo cosa ne esce." Parlando mi hai fatto intendere che questo posto ha delle regole, almeno per Re e Guardiano. Per me invece? Ci sono cose che mi sono vietate, luoghi in questa prigione a cui non posso accedere o che il Re tenterà di nascondere? Mentre per quanto riguarda il Guardiano...di preciso si sa che cosa vuole farci fare il Re a tal merito?
     
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    Sebbene non trasparisse alcuna espressione particolare all'esterno, la mia mente era tutto un vorticare di domande. Tutto quanto mi stava dicendo era troppo difficile da credere e digerire, oltre qualsiasi accettabile logica.

    Rimasi alcuni secondi impassibile, mentre l'idea che fossimo realmente in un sogno si faceva via via strada in maniera più marcata, seppur faticassi a crederlo del tutto.

    E cosi non è la prima volta che mi trovo in questo posto... Cosa è successo la prima volta?
    Chiesi con fare intrigato. Sicuramente sarebbe stato utile per capire meglio la situazione, specie perche non avevo alcun ricordo di quella "prima volta" cui la falsa axelle aveva accennato.

    Nel mentre iniziai a rimuginare sulla questione del sogno, e a chiedermi se fosse realmente una possibilità.

    Dovrei poterlo capire dannazione..
    Pensai tra me e me, mentre scrutavo di nuovo l'ambiente e la stessa Axelle. Se fosse stato realmente un mio sogno, forse mi sarebbe stato possibile manipolarlo a mio piacimento, pensai. Cercai quindi di manipolare in qualche modo l'ambiente, facendo comparire un neon in uno degli angoli della stanza, come in un sogno lucido. Quantomeno sarebbe stato utile avere una chiara idea di cosa potessi e non potessi fare, e senza dubbio mi avrebbe aiutato ad avere qualche risposta in più circa quella situazione...
     
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    Rebecca Due annuì alle parole di Julius.

    È così, il Re ricorre a ogni inganno possibile per ottenere l'aiuto di un sognatore. breve pausa quando Julius chiese della scatola Il Guardiano ha detto di sì, anche se non sa dove, ma la scatola non ti mette in contatto con nessuno dei due, permette solo il passaggio in quello che gli umani chiamano mondo dei sogni e viceversa. Una persona entra ed esce, ma non necessariamente chi torna nel mondo della veglia è lo stesso individuo che è entrato nel mondo onirico. Se ciò dovesse accadere, la persona entrata nel mondo onirico rimarrebbe intrappolata. Uno entra e uno esce, le regole della scatola sono molto chiare e precise. Rebecca fece un sorriso inespressivo prima di ammutolirsi nuovamente.

    Il Guardiano ha detto che stanno ballando la Danza Macabra nelle sale del Duca. Non ha detto altro. altro momento di silenzio L'ultima volta eravate 10 sognatori. Questa volta siete in due.

    Improvvisamente Rebecca Due scoppiò in una risata a tratti forzata.

    Impedirgli di chiamarti nuovamente, dici? Ti basterà distruggerlo, ma non una delle sue manifestazioni, proprio il suo vero corpo. Attento però, neanche il Duca ci è riuscito...

    Questo regno è malleabile e cambia a seconda del volere del Re, non troverai mai una stanza uguale ripercorrendo i tuoi passi. Cercherà di forzarti a percorrere la strada che lui ha deciso per te. Non ha un piano in particolare per il Guardiano, non nutre alcun interesse per lui, il suo unico intento è quello di tornare nel vostro mondo.


    ***




    Axelle continuò a fissare inespressiva il Ravnos.

    Sei stato sconfitto da una delle manifestazioni del Re e rimandato nel mondo della veglia in quanto ospite sgradito.

    In seguito a queste parole, nella mente del ravnos si formarono nuovi ricordi, come se fossero stati sbloccati.

    In uno vi era la figura dell'ormai defunto arcivescovo Costantine, parlava con Ares del... Coniglio di Pasqua? Sul serio? Nell'altro invece era presente una creatura mostruosa impossibile da descrivere con le sole parole.


    Constantine







    Ares si concentrò su un punto in un tentativo di manipolare l'ambiente secondo la sua volontà, ma la stanza rimase uguale, nessun nuovo elemento apparve.

    Axelle continuò a osservare il Ravnos senza cambiare minimamente espressione, limitandosi a un commento.

    Il Re non chiama dei sognatori secondo un criterio preciso, tutti possono ricevere l'invito nel suo regno, tuttavia ha delle preferenze per le creature non umane in quanto dotate di capacità particolari in grado di utilizzare anche nel mondo onirico.

    Edited by No Life King - 27/12/2021, 17:50
     
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    E quindi? Cosa dovrei fare?

    Domandai a metà tra il perplesso e l'indagatore.

    Se fosse stato vero ciò che mi stava dicendo, quale che fosse la natura di questa entità che mi aveva richiamato li, potevo immaginare che il suo intento fosse quello di rompere quella prigionia cui era costretta. Usarmi quindi in qualche maniera per raggiungere tale scopo.

    Anche volendo credere che fosse tutto vero poi, non avevo ancora sentito nulla che mi facesse propendere per una parte piuttosto che per un'altra in questa sorta di guerra tra il "Duca" ed il "Re".

    Per chiudere in bellezza poi, non potevo sapere in alcun modo se la finta Axelle fosse li per conto dell'uno o dell'altro.

    Insomma, un gran bel casino. Nella mia mente l'idea che fosse tutta una messa in scena si rafforzò. Era senza dubbio la spiegazione più logica che riuscivo a dare a tutta quella situazione. Potevo sicuramente avanzare delle ipotesi in merito...

    Forse l'Inquisizione vuole testare la nostra fedeltà e il nostro valore...
    Fu il primo pensiero che mi passò per la mente. Sicuramente avrebbero avuto tutti i mezzi e le capacità per mettere su un simile teatrino...

    Oppure, anche se improbabile, potremmo essere stati presi nel sonno dai servi della Camarilla, ed ora stanno cercando di tirarci fuori delle informazioni...

    La mia mente viaggiava su binari che conoscevo, che potevo comprendere. Tutta la storia raccontata da Axelle mi appariva troppo assurda per poter essere attendibile. Ed anche se lo fosse stata, non ero affatto certo di voler fare qualcosa a riguardo. Non avevo mai sentito parlare di nessuna di quelle cose e certo non avevo alcuna intenzione di mettermi in mezzo ad una presunta lotta secolare tra due entità di cui non riuscivo neanche a comprendere la natura.
     
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    Signore dell'Arpiato

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    Quel fantoccio -o rappresentazione della sua logica a dargli retta- aveva sollevato molti punti, ma senza risolvere quello più importante. A sua detta lui e l'altro ospite erano semplicemente di passaggio, o meglio dovevano esserlo. Il punto della questione era molto semplice: doveva uscire da lì e agire in base alle possibilità, andando controcorrente e osservando come il mondo la fuori avrebbe reagito. D'accordo, penso di aver compreso tutto. Si alzò, guardandosi attorno. Mondo onirico, mh...chissà come lo chiamano gli studiosi della mia razza. "Uno entra e uno esce..." Ripensò alle parole della proto-rebecca, e la guardò.

    Se non c'è altro che per il Guardiano e il Duca dovrei sapere direi che...beh, potrei andare. La destra era salita involontariamente al mento, grattato per il nervosismo e l'assurdo della situazione. "Quale carcerato non ha piani per il carceriere, mi chiedo...è un controsenso. Non si ignora il vigilante."
     
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