Salle Mnemach

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    E’ tardissimo, è tardissimo” questo continuava a ripetersi Alice mentre si affrettava a raggiungere lo Sheraton. Amava il suo lavoro ma spesso i suoi turni le creavano non pochi problemi nel gestire i vari impegni della sua non vita. Come quella notte, era in ritardo a una serata importante e questo la metteva ulteriormente a disagio, come se di per se non bastasse già la serata a farlo. Le vie erano piuttosto gremite in quella notte e Alice scesa dal taxi si affrettava per raggiungere l’entrata dell’ hotel. Il vestito lungo e i tacchi rendevano meno fluidi i suoi movimenti. Una volta entrata nell’ascensore dell'hotel si guardò allo specchio. I suoi occhi verdi spuntavano come fari dietro a una maschera nera che le copriva la zona degli occhi, era in merletto, seguiva morbida i lineamenti del viso creando disegni sulla pelle chiarissima della vampira, il nastro di raso era sapientemente nascosto sotto la sua chioma. La sua maschera era più decorativa che coprente del resto i pochi che già avevano avuto modo di conoscerla avrebbero potuto comunque riconoscerla facilmente per i suoi lunghi capelli rossi.
    Mentre l’ascensore saliva si lisciava delle inesistenti pieghe sul vestito, anch’esso nero, composto da un corpetto che le lasciava le spalle scoperte e che si apriva poi in una lunga gonna, il tessuto avvolgeva, senza fasciare, il corpo di Alice. Una volta che raggiunse il suo piano chiuse gli occhi e prese un inutile quanto lungo respiro, poi si voltò verso le porte che si stavano aprendo lasciando finalmente in pace il suo vestito. Fece qualche passo per raggiungere la sala della festa ma già percepiva qualcosa di poco consono, delle grida strazianti la raggiunsero. Per un attimo fu indecisa se continuare o tornare indietro ma la sua curiosità vinse contro ogni altra emozione e allungò il passo. Arrivata nella sala le urla erano già cessate, la stanza era affollata e abbastanza caotica, era evidente che fosse successo qualcosa, ma che cosa? Si domandava Alice, notò alcuni fratelli cercare di dare ordine al caos che si era creato e allontanare i fratelli da qualcosa. Sarebbe stato meglio dire "da qualcuno", solo dopo vide una sorella che veniva portata via con un improvvisato paletto piantato nel petto. La mente di Alice cercava di mettere insieme un puzzle a cui mancavano troppi pezzi per poter delineare anche solo lontanamente l’accaduto. Approfittò della confusione per guardarsi intorno e individuare quanto meno le cariche del principato più rilevanti, si limitò poi al discreto ascolto dei commenti dei presenti per cercare di capire qualcosa in più sull'accaduto.
     
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    Fossero stati gli anni novanta, la "maschera" della bionda Lunatica avrebbe potuto richiamare strane memorie meno pudiche. Fortunatamente, gli anni delle sporche registrazioni amatoriali su VHS sono passati e quindi Rebecca sembra semplicemente una donna con una maschera in stile veneziano. Niente di particolarmente vistoso, ma nemmeno niente che nasconde la sua identità.

    La bionda emerge dalle scale, intenta a parlare con qualcuno.
    "Sì, certo, assolutamente, Mr. Coop..." non fece in tempo a finire la frase, che il nuovo eletto Sceriffo scompare dalla sua vista grazie ai doni di Velocità, andando ad agire su quella situazione che stava diventando troppo scomoda.

    Rebecca inarca un sopracciglio, che non può essere particolarmente notato dato che parti del suo viso sono, appunto, coperte dalla maschera.
    Il suo sguardo va ad analizzare il resto della stanza, i presenti. Ovviamente il biondino del clan Brujah le balza subito all'occhio, così come Vardaman e Jack Brook.
    La Holbourne è una presenza che, per quanto sia scontata la sua presenza, Rebecca non ha la benché minima intenzione di interagirci. Sa bene quanto possa essere caustica, soprattutto nei confronti del clan Malkavian, per qualche motivo.
     
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    Una manica di curiosi sciamò verso le porte sporgendosi, chiedendo, indicando e soprattutto criticando.

    Il veloce cordone li rimandò indietro con fermezza, Malkavo e Brujah che lesti minimizzarono la cosa, o più precisamente spinsero i più vicini a parlarne, ma lontano e a modo. La chiacchiera era ben accetta, disse il custode ad alta voce, ma quello era un ballo. Non una ressa alla fiera dell'est.

    Gruppi si staccarono lemmi, chiedendo chi era quella pazza. Altri ancora sembravano turbati dalla pronta reazione degli Alti Status, senza però osare criticarli. Paura e curiosità, accentuate dalla noia e il saper stare al mondo.

    Brook, uno dei pochi a reagire, finì per essere piazzato dallo Spettro a qualche metro dalla porta, con la richiesta di non far passare oltre i partecipanti al ballo. Il Custode parlò qualche secondo con Deschain e poi si diresse nel mezzo della sala, per spingere la serata a continuare. Julius sussurrò qualcosa a Jb e poi si unì al vecchio Malkavian, spingendo la serata verso la solfa voluta.

    Dopo qualche secondo da solo JB fu messo alla prova dall'arrivo di Michaela, che marciò con il chiaro intento di proseguire oltre.

    Jonathan l'aveva osservata tutto il tempo, e si era goduto ogni singolo avvicendarsi sul volto cinereo dell'Arpia. Sgomento e dolore, poi rabbia. Poté giurare di averla vista estroflettere i canini, ma quando la donna fece per muoversi era tornata al suo solito cipiglio supponente. Una maschera stupenda, di vera sicurezza.

    Alice si avvicinò ad alcuni Fratelli sconosciuti e mascherati, su cui svettavano un orrendo cadavere - Nosferatu, pensò inizialmente - e una donna stupenda, dai tratti Mediterranei. La Custode dell'Eliseo Monteleone, Delgado. Parlavano di qualcuno che aveva perso il...controllo? Doveva inserirsi per saperne di più.


    Ho mosso cose solo per chi ha fatto effettivamente qualcosa.
    Avete a disposizione l'intera sala, un quasi intero principato. Mancano le cariche maggiori come sceriffo e la maggior parte dei primogeniti (difatti potete tutti notare pugnofacile già seduto al tavolo, che ride sguaiato per quanto visto).

    Generalmente se volete parlare con qualcuno di particolare ditemelo e ruolate che lo cercate, e vediamo se lo beccate tra presenti mascherati.
     
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    serata frizzante commentò tra sè e sè, notando comunque la preparazione e la prontezza necessari a riportare tutto con calma alla normalità. Posto che di normalità si potesse trattare, con quella frenesia appena scattata e quell'attacco di violenza a suo pensare smisurata per una semplice perdita di controllo.
    cosa avrebbero fatto quando Kerry perse nel 2004? come minimo avrebbero fatto esplodere la sala conferenze col plastico.

    ma la sottile analisi politica era già andata a sfumare, mentre guardava la Houlburne perdere il controllo e riprenderlo.
    Perderlo, probabilmente perchè la cosa era sfuggita al suo controllo, e perchè la vittima delle sue angherie poco ci mancava che si scagliasse su Artemisia.
    Riprenderlo, perchè evidentemente Vardaman aveva parlato con un'altra Houlbourne per quarant'anni, e tutta l'incompetenza mostrata negli ultimi domini di Artemisia era svanita del tutto per quella sera.
    questa specifica sera.

    incerto sul da farsi ma senza arrendersi a far morire la serata decise di avvicinarsi all'arpia nuovamente. Con garbo, salutando nuovamente ma solo se interpellato direttamente, non prima.

    per quanto riguarda le azioni di sostanza, a sto giro non ne faccio. finché non mi calcola studio la houlbourne e dove sta andando, cosa stia facendo, poi se mi attacca bottone farò altro.
     
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    Lo spazio e il tempo giocano contro di lui. È effettivamente lì oppure la sua stessa presenza è un miraggio ancorato ad una realtà non conclusa e non definitiva in cui tutto può essere ancora scritto e la sua stessa eternità già perduta? Domande degne di grandi filosofi, ma JB la filosofia non l'ha mai studiata e quindi può non considerarla.
    Non può dare sfoggio della sua fantastica meravigliosità in modo diretto, ma viene comunque incaricato di svolgere un compito: essere parte di quel cordone per far defluire le persone a luoghi più idonei e meno caotici

    Ok Custode, non c'è problema ci penso io.

    Si tratta comunque di un momento di tensione e il nigga che è in lui si ammansisce per non causare problemi. Forse la sua faccia da schiaffi avrebbe aiutato a far passare ogni richiesta di allontanarsi come una mera questione conciliativa o esortativa e non un'ordine perentoreo a cui dare obbligatoriamente ascolto onde evitare di rendere la situazione ancora più difficile.
    Ascolta il sussurro di Julius e annuisce con un mezzo sorriso di circostanza, amaro e tutt'altro che allegro.
    Ma il brujah con cui preferisce parlare si allontana e viene sostituito da uno - o meglio una - da cui si proiettano fulmini iracondi.
    Scelta la maschera di circostanza migliore da indossare, mezza via tra risolutezza e cortesia, accoglie l'arrivo della minuta arpia con quanta più grazia il proprio galateo gli concede. Stante il cipiglio non può chiederle di aiutarlo (o meglio aiutare sceriffo e custode) facendo gran dote dell'ars oratoria per veicolare le ciarle e le chiacchiere in luoghi meno prossimi alla zona presidiata. Deve usare tatto

    Lieta sera Arpia, è un onore vederla pur se un dispiacere che ciò avvenga in queste circostanze.

    Preambola con musicale timbro di voce

    mi trovo, mio malgrado, costretto a chiederLe di non proseguire al momento in questa direzione. Il Custode e lo Sceriffo stanno quietando la situazione, come Lei sa meglio di me essendo maestra di queste sala e dei salotti di noi Fratelli. Le chiedo quindi di avere la pazienza di lasciare che il momento si plachi e poi sarò felicissimo di cederLe il passo, visto che come Arpia so bene che lei ha di certo affari molto urgenti da svolgere. Questa situazione è solo momentanea e sono sicuro che se una persona del suo Status accetta questa piccola richiesta, contribuirà in maniera significativa a far capire l'esigenza di calma anche per gli altri.

    Meglio usare quelle due o tre paroline che nella Camarilla valgono la non vita. Come Fratello sa bene quanto un'Arpia sia pericolosa e quanto un'Arpia sappia di essere pericolosa, idem sa anche che per un'Arpia ogni suo affare è di certo l'affare più urgente ed a cui chiunque dovrebbe dar seguito.
    Un povero idiota le farebbe semplicemente muro. JB ama pensare di non esserlo e vede che quella ragazza in questo momento è argento vivo e, se non la trattasse con i guanti e la dovuta gentilezza, di certo a finire in mezzo come sacco da boxe sarebbe lui.
     
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    Si, quel tipo deve essere Jack. La rosa conosciuta tempo addietro.

    È occupato a gestire quella situazione. A lui sembrano avvicinarsi due cainiti. Una donna con la quale ha modi molto accorti e un uomo che sembra in realtà interessato alla sorella.

    Il Brujah vorrebbe intervenire in aiuto di Jack ma non vuole essere un problema in più e non conosce gli ambienti e teme di infilarsi solo in rogne. Del resto sa di non essere tipo da salotto e deve imparare come rapportarsi alle persone e sapere con chi ha a che fare e magari qualche dritta extra.

    Si guarda in giro. C è pure Julius e, sebbene mascherata, è chiaro ci sia quella tale William.

    Seduto divertito riconosce un'altra figura per lui molto importante. Un idolo
    Pugno Facile. Il "non eletto" con un soprannome che è tutto un perché.

    Come un "picciotto" che cerca di capire come muoversi in territorio altrui, Noah vuole raccogliere informazioni prima di muoversi in qualsiasi modo.

    Tra i presenti, Julius gli sembra quindi la persona più adeguata con cui relazionarsi. Prende la strada alla larga per evitare di incrociare altre persone.
    A chi comunque lo guardi, un saluto con il cenno del capo. Vicino al Sapiente, quando "soli", si sfila la maschera.

    Lunga Notte, sono felice di vederti qui..ti ricordi? Posso prenderti del tempo?

    Chiede con fare rispettoso ma forse un po' informale per quanto si sforzi di essere adeguato nei modi. Sta parlando con un pezzo grosso e, anche non lo fosse, l ascendente di quell uomo è palpabile.
     
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    Durante la sua superficiale raccolta d'informazioni Alice captò i discorsi di alcuni fratelli riferiti a qualcuno che aveva perso il controllo, dopo aver visto portare visto portare via una sorella con un paletto nel cuore poteva tranquillamente immaginare, ma chissà cosa l’aveva portata in tale stato. Si avvicinò cautamente verso i fratelli che chiacchieravano, due spiccavano tra tutti spiegando visivamente il concetto di ossimoro, lei bellissima lui raccapricciante, Alice non era di certo impressionabile ma l’impatto era comunque forte. Rimase in qualche modo colpita da entrambi seppur per ragioni diverse. Si avvicinò di più ai due e attese, attese il momento giusto per intervenire, una pausa nel loro chiacchierare, che i due registrassero la sua presenza, un sorriso cordiale l’accompagnava. Solo dopo che il suo sguardo incrociò quello dei due fratelli chinò leggermente il capo in segno di rispettoso saluto e rinforzo quel concetto con un “Lunga notte” lasciò passare qualche secondo per poi aggiungere “serata particolare… Sono riuscita a raggiungere solo ora la sala e devo ammettere di essere un po’ spiazzata” disse guardando incuriosita la sala, poi guardò entrambi “potrei chiedervi cosa è successo se possibile” disse per poi proseguire immediatamente “oh perdonatemi, non mi sono neanche presentata, io sono Alice William del clan dei Brujah” sorrise per nascondere il suo imbarazzo e allungò la mano prima verso l’uno poi verso l’altro. Il tono cordiale, il sorriso luminoso, la postura propositiva Alice aveva speso quel che poteva e sapeva per rendere quell’ intrusione più pacata possibile. Tutto durò forse un minuto, a lei sembrò di più. Durante quel minuto scarso sentì un brivido lungo la schiena, quel tipico disagio che si sente mentre si attende l’approvazione degli altri, per una battuta fatta in un gruppo di sconosciuti, o dopo aver confessato un segreto particolare. Era a disagio si, ma non lo diede a vedere e rimase in attesa sorridendo…
     
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    La donna scruta i presenti, nascosta dalla sua maschera. La sua intenzione sarebbe quella di andare a parlare con la Holbourne, ma l'idea di avere a che fare con una rompicoglioni è gia abbastanza, figuriamoci con due.

    Julius a sua volta le sembra gia impegnato in altro ed ecco che quindi la sua attenzione si muove sulla Delgado. È abbastanza certa che stiano parlando di quando appena successo, in quanto la sicurezza dell'Eliseo è di primaria importanza per l'altra donna. Forse può svoltarci qualcosa....

    Si avvicina verso la donna e verso il cadavere, rimanendo a debita distanza finché non vede un'apertura nella loro conversazione, per poi presentarsi.


    "Buonasera Ms. Delgado." fa un cenno del capo, con un mezzo punto di domanda per quello che riguarda il Nosferatu e l'altra Sorella.
    "Mi chiamo Rebecca Clark, Dama della Luna. È un piacere incontrarvi di persona." dice, sfoggiando un sorriso. Ovviamente la sua presentazione è aperta ed indirizzata anche ai due sconosciuti, i quali però non posseggono (almeno secondo le conoscenze di Rebecca) un titolo e quindi sono meno importanti della Custode.
     
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    Michaela Holbourne - Arpia

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    Espressività 2
    Galateo 1
    Autorità 1

    Status 2






    Michaela si fermò, bloccata dall'adone nero.

    Lo guardò dal basso verso l'alto, ma per nemmeno un secondo JB si sentì superiore a quella ragazzina. Sapeva che dietro l'apparenza c'era un vampiro diretto, e che mai dosava appieno l'uso della sua carica.

    "Signor Brook." Impastò il nome, quasi come se avesse in bocca una caramella amara. "Ho degli affari da sbrigare con gli altri Status, per cui si sposti. Non è un Custode, non è un'Arpia, non è una Lancia. Non è un mio pari." Un passo in avanti, inaspettato. "Mi faccia passare, e faccia da pastore al resto del gregge."

    Lo fissò, e con un acido sussurro aggiunse: "Via, ragazzino. Non vuoi davvero metterti contro di me, vero?" Brook non se lo aspettava, ma soprattutto mai avrebbe pensato di provare paura nei confronti di quello scricciolo. Cosa fare, ritirarsi o affrontarla?

    In tutto ciò la Holbourne non stava calcolando Vardamana, il che fu un brutto errore da parte sua. Infatti il tiepido Repubblicano riuscì, grazie all'Aruspice, a sentire tutto. Anche la minaccia.
    Jb: come avrai capito michaela ti intimidisce alquanto, ma non abbastanza da farti fare un completo dietrofront. E' un pericolo, ma un pericolo che FORSE potresti affrontare.





    Julius Deschain

    YZfOU3D
    Carisma 5
    Aspetto 2
    Espressività 3
    Galateo 3
    Autorità 4

    Status 1
    Voce Ammaliatrice
    Comandante Nato







    Deschain notò uno dei mascherati avvicinarsi a lui, puntarlo. Chiese un attimo all'uomo con cui stava parlando e si sporse verso quello che scoprì essere Noah Williams.

    "Lunga Notte, Zeno. Certo che mi ricordo!" Mezzo passo verso di lui, per fornirgli almeno l'idea di privacy. "Devo ammettere che non pensavo fossi il tipo a cui andassero a genio questi eventi, felice di essermi sbagliato." Guardò la maschera dell'uomo e rise. "Manca giusto l'ascia." E, in successiva. "Dimmi pure, di cosa hai bisogno?"




    Alma Gil Delgado

    3Kuxuyw
    Carisma 4
    Aspetto 4
    Espressività 3
    Autorità 2
    Galateo 4

    Status 2 - Custode dell'Eliseo Monteleone





    Alice si inserì tra i due, e la prima a salutarla fu la bellezza mediterranea. "Lunga Notte, Dama Williams." Non capì quel dama...non era inglese. Forse spagnolo, vista la pronuncia.

    La donna la ispezionò brevemente, ma in modo certosino. Al punto che Alice provò una punta di imbarazzo, che la portò a stringere leggermente i gomiti sui fianchi. "Mh, mh. Nada Mal." Si spostò dalle forme al volto della ragazza. "Alma Gil Delgado, Custode del Monteleone, Progenie del Primogenito De La Fuente." Un altro viso si immise nella discussione, quello di Rebecca. "Lunga notte anche a lei, Dama Clark. L'ho vista arrivare al fianco del prodigo Sceriffo, è per caso una delle sue nuove leve?" Rebecca si beccò lo stesso sguardo che Alma aveva riservato ad Alice, con un responso quasi simile. "Mh, no es lo que yo hubiera elegido."

    Nessuna delle due capì se le stava spogliando con gli occhi, criticando per il fisico, per il vestiario o per l'intera figura. Ma tutte e due furono scosse dal basso pensiero che, vista la stupenda provenienza, quei mugugnii di assenso non erano da considerarsi negativi.

    "Intendete la serie di grida e spinte, seguite dalla scia di bava?"
    Rise con dolcezza, guardando il terribile mostro al suo fianco.



    Noble Adam

    3Kuxuyw
    Carisma 2
    Aspetto 0
    Intimidire 3
    Autorità 2
    Galateo 1

    Status 2





    La prima cosa che entrambe le vampire notarono in Adam - oltre all'ovvio - fu un lieve eau de morte, un fetore di cadavere che portava con la stessa nonchalance con cui Alma indossava quello spacco alto. Per il resto era anche vestito decentemente, il che portava ad uno strano contrasto.

    "Beh, quella..." E rise in tandem alla Toreador. "Una ragazzina è andata in Frenesia dopo aver sbattuto su un muro chiamato Holbourne. Peccato per lei che sia finita più male del dovuto." La voce della creatura era di un ruvido continuo, come se non parlasse da secoli.

    "Noble Adam, Samedì." Porse la mano ad entrambe, tenuta assieme da una sottile pelle con annessi e troppo visibili fasci tendinei. "Ti conosco." Ai danni di Rebecca. "Sei l'amica di Viktor." Gli occhi vitrei si strinsero sulla Malkava, celando chissà quale pensiero.




    Prossimo post: domenica o lunedì


    Edited by Shaitan - 28/2/2024, 19:56
     
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    Da dietro la maschera a teschio, Vardaman incrociò prima la figura di Jb e poi il caos generale. La direzione generale della serata virava verso la calma, ma quel breve scintillio esploso tra le parti poteva divenire la miccia di un discreto smacco politico.
    E Michaela, da arpia protetta dal benestare del principe (oltre che miserabile sextoy su gambe) poteva addirittura rischiare di diventare un paria per la serata.
    Bastonare il portavoce? suvvia michaela, ero quasi meravigliato...
    Riverita, eccola intervenne quindi forzandosi dentro la conversazione, sebbene pacatamente, percorrendo la poca distanza tra lui e lei. Buon cielo che ira divampante in queste serate.
    Avanzò di un passo, andando a fiancheggiare la stessa e approfittando di Jb per creare un "angolo", ostacolandola attivamente nella sua avanzata. Lunga notte, signor Brook. lo abbozzò con un cortese cenno del capo, e tornò su michaela. La voce alta abbastanza da farsi sentire sa, mentre la malkavian... beh, ha fatto quello che ha fatto... mi è capitato di sbirciare dentro la sala dei primogeniti.
    Non sapevo che Artemisia avesse una nuova...
    troia. ...consigliera. lei sa chi è?

    Sotto la maschera Vardaman rideva come un coglione.
    secondo me tra l'angolo, la menzione alla tipa con la mela in mano e qualsiasi cosa esca dalla bocca di JB, lei ci va in frenzy. se è cosa Vardaman vorrebbe provare a dominarla con un "FERMA", ma solo dopo che la frenesia è esplosa (anche a rischio di prendermi una sberla) spendendo wp.
     
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    La spinta muscolare della ragazzina innervosisce il moro. L'animo nigga però si defila, fa finta in questo momento di fare altro, lasciando al solo vampiro l'onere di fare quel che deve.
    Da dietro la mascherina modello zorro che tiene in faccia, la sua capacità di pokerista gli fa comodo.
    faccio riferimento al mio valore in sotterfugio che penso mi permetta di darla a bere a Michela sul fatto che sono tranquillo

    La postura però si scompone un poco, con il piede sinistro che indietreggia di un paio di pollici per mantenere il corpo ritto, riprendendo d'istinto l'equilibrio grazie allo spostamento del baricentro leggermente verso dietro. Stringe i denti, con la mascella che pulsa sulle tempie, per resistere a certi impulsi cedevoli a cui non può sottrarsi.
    La risolutezza della coglioncella spiazza senz'ombra di dubbio l'atteggiamento coriaceo e spesso tronfio del ragazzo di strada, facendosi largo in lui l'idea che quella tizia era più che cretina, oltre che pericolosa.
    Michaele fa la forte, anelando una vittoria di Pirro, scenario precursore di una disfatta ed un declino annunciato se davvero si inoltrasse nella sala senza permesso. Chissà quante altre Arpie il buon JB si troverà ancora a deporre nella sua esistenza? Senza contare che proprio quei due ora lì presenti, seppure in altre vesti, ne hanno tirata una giù in modo rocambolesco!
    L'Arpia dunque lavora attivamente per cacciarsi in un ginepraio senza pari, che inizia con la minaccia dell'unico Fratello che la sta cercando di riportare con i piedi per terra in Eliseo.
    I pugni si stringono e JB sente le unghie (quelle normali, meglio precisarlo per chi dovesse avere strani pensieri) che premono sulla carne. Vuole spingere via dalla testa l'idea, quasi una vivida immagine, di diventare improvvisamente lui lo zimbello della scena perchè ha fatto da muro alla ragazzina. Lo sforzo paga, anche se di una misura tale da permettergli solo di aggiustarsi un attimo e non per prendere una posizione di dominio.
    Rilassa i palmi, le spalle, aggiusta la schiena che diventa dritta e si distende perchè non può farsi vedere debole.
    Lì c'è stato messo da Forrester, il Fratello con più potere in Eliseo, superiore anche a quello di un'Arpia, visto che è suo compito mantenere l'ordine.
    Faccio presente che l'uso del termine "potere" non è casuale. L'Arpia ha più status del Custode, ma il Custode ha il potere di cacciare le persone dall'Eliseo.
    Mi rifaccio appunto alla descrizione che ne viene fornita nel manuale base e nel companion, riportate in calce

    Custode dell'Elysium
    Si tratta di un titolo in larga misura onorifico, sebbene abbia molte responsabilità pratiche. Il Custode dell'Elysium garantisce che le usanze dell'Elysium siano osservate e ha il compito di occuparsi dei siti che il Principe ha definito con questo nome.

    Custode dell'Elysium (Camarilla; Titolo da 1 punto)
    I doveri ed i privilegi del Custode dell'Elysium iniziano e finiscono nei sacri palazzi. Una volta fuori da una zona con status di Elysium, il Custode è solo un altro Fratello. Infatti, alcuni domini di grandi dimensioni, o in settori in cui il Principe decentra il potere di altri Fratelli della corte, ogni Elysium ha il suo Custode personale. Il risultato finale è lo stesso: il Custode dell'Elysium è una figura che ha funzioni sia di accoglienza che di sicurezza in quell'augusto luogo ed è anche l'unica personalità che ha la capacità di rimuovere i trasgressori della civiltà e della sicurezza personale. Coloro che ricoprono questo ruolo - per pochi sono coloro che attivamente cercano di essere custodi di dimore nascoste dove i vampiri possono rivelare la propria natura di Dannati - non hanno caratteristiche comuni. In effetti, alcuni Principi addirittura utilizzano il titolo in maniera punitiva, per insegnare ai vampiri recalcitranti o presuntuosi pratiche lezioni sulla natura del contratto sociale tra Fratelli.

    Sta per aprir bocca, dopo essersi sforzato di resistere al frastornamento derivante dal momento incombente, quando si palesa la figura di Vardaman: un Fratello che rispecchia appieno il modus operandi dei Tremere, molto cordiali e gentili, oltre che capaci grazie al loro essere tutt'uno nella famigerata piramide. Deve essere per quel bel poliedro politico che gli stregoni stanno sempre con il mento tirato su...sopra una spanna rispetto a tutti gli altri.
    Buonasera Fratello.
    Ricambia il saluto con cortesia. Il motivo per cui ha salutato Vardaman e non ha risposto subito alla psiconana è duplice. In primo luogo non gli è facile controbattere immediatamente al ringhio poco sommesso ricevuto. In secondo luogo deve sfruttare la presenza del tremere per mettere al suo posto la ragazzina.
    Capiti a fagiolo!
    Porge la mano per farsela stringere, l'etichetta non viene mai trascurata, mentre l'arrocco proposto dal Tremere andava a creare una perfetta chiusura della situazione
    È arrivato proprio quando stavo per spiegare all'Arpia, la cui autorità nessuno mette in discussione, che non posso far passare nessuno. Sono qui su richiesta del Custode dell'Eliseo, che riceve il proprio incarico direttamente dal Principe come tutti sappiamo, e che per ordine dello stesso nonchè dello Sceriffo Cooper, da poco eletto dal Principe per il suo incarico e con il cui ufficio collaboro da diversi anni stanti anche i cambi fatti, la zona davanti alla quale sono al momento è inaccessibile. Non posso quindi far entrare nessuno, anche se chi me lo dovesse chiedere promettesse, come minimo, un maggiore al sottoscritto. Sarebbe del resto implausibile chiedere il passo, senza dar modo alla prassi della Torre di svolgersi.
    Dai ora dì che non mi devi un cazzo davanti a tutti e che pretendi di passare perchè te la pettini con il filo spinato, puttana! Non vedo l'ora che un'arpia sminuisca in pubblico la politica dei favori, me tajo male!
    Oppure, ancora meglio, dì che pure tu sei stata scelta dal principe e quindi la mia precisazione te la leghi al cazzo! Oddio ci sarebbe da scompisciarsi! Un'arpia che in Eliseo fa la voce grossa su quanto il suo ruolo pesa di più di quello di uno sceriffo

    JB pregusta mentalmente l'eventuale strepitare della ragazzina. Tutti sanno che solo il Principe nel suo dominio può nominare una carica, lei inclusa, ma non è quello il punto e se ci casca di certo avrà su di sè più di qualche sguardo.
    Lascia stare di spiegare che il favore più adatto è il maggiore proprio perchè lasciar passare qualcuno implica appunto un rischio da parte sua che deve andare contro l'ordine del Custode e dello Sceriffo e, per quel che ne sa la sala stessa, del Principe che li ha nominati. Inoltre non è detto che lui debba accettare di fare quel Favore.
    Preferirei comunque che questa richiesta non venisse fatta e che quanto disposto da Custode e Sceriffo venisse rispettato.
    Sorride affabile, con una voce melodiosa con cui cantilena dolcemente quelle parole.
    Non entra minimamente nelle varie e succulente frasi buttate lì, come nulla fosse, dallo stregone. Fa orecchie da mercante, così come si conviene in eliseo, fingendo quindi di avere interesse solo per il compito che gli è stato dato e non già per il fatto che sta scoprendo retroscena peculiari ed a lui ignoti avvenuti in quella sala.
     
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    Julius mi sono dimenticato di ricordarti che in teoria mi conosci come Zeno

    Per il favore mi sembra la gerarchia sia triviale, minore e maggiore


    Noah ha l attenzione del cortese Julius che si preoccupa di concedergli anche una certa discrezione.

    Zeno si stupisce di provare un po' di soggezione nonostante i modi accomodanti del fratello.
    Ciò gli fa chiedere come sarebbe vederlo minaccioso se già così il suo carisma ha tali influssi.

    Noah ad ogni modo sorride divertito e genuino vedendo che il personaggio scelto piaccia.
    Il che rende l idea della sua "semplicità" sotto le apparenze da bulletto.
    Un modo indiretto per confermare quanto detto dal Sapiente. Il ragazzo è decisamente fuori luogo lì.

    Fortunatamente l esperienza di strada concede un minimo di transfert da investire.

    Fratello sembra quasi un "bro". Segue una breve pausa sto cercando di "crescere".. Ma effettivamente non sono abituato a questi ambienti e sono felice di vederti ANCHE per questo.. So cosa significa sapere come muoversi ma lo "stile" qui è.. "diverso"..e non conosco quasi nessuno..

    Fa una pausa.

    Ti vorrei fare qualche domanda se puoi e vuoi dedicarmi un po' del tuo tempo da fratello a fratello stessa accezione precedente ma con una sfumatura di riferimento al loro Clan comune di appartenenza.
    Non tanto un tentativo di cercare empatia ma vero senso di appartenenza da parte di Zeno.

    Vorrei una mano a orientarmi qui dentro.. Sai dirmi qualcosa su chi sono gli "status" e qualche "chicca" su di loro?

    A chi devo stare attento in generale? Hai qualche dritta su come approcciarmi con loro qualora lo volessi fare? Ovviamente un minore per il disturbo. Non sono un approfittatore


    Dice in modo convinto e cristallino. Ostenta quasi involontariamente il suo essere persona d onore e trasparente. Non che lui non sappia mentire ma non con persone che rispetta, se non in casi estremi.

    Ad ogni modo mentre fa le sue domande, guarda alcuni gruppetti di persone cercando indirettamente l attenzione condivisa del Sapiente, affinché potesse dire la sua mentre guardava tali persone.
    Il suo sguardo sostava quindi su alcuni.
    Ad esempio dove c era Pugno facile o ancora la William o Brook. Tra l altro dove c era quest ultimo forse conosceva l Arpia essendo uno status del suo stesso Clan.
    Ovviamente tali sguardi non si fermavano a loro e dava modo a Julius di essere indirizzato anche verso altri.
     
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    La splendida sorella accolse Alice con un saluto dall’accento straniero, spagnolo, forse o almeno così le sembrò.

    Alice sentì gli occhi della donna sul suo corpo, la guardò brevemente ma con un’intensità e una cura che la fecero imbarazzare. Provò l’impulso di chiudere la visuale a quella donna incrociando le braccia davanti a se ma non lo fece, “era stata pesata, era stata misurata, ed era stata trovata mancante” no, forse no, quei versetti non sembravano negativi. Quel vago assenso aveva un valore maggiore perché a darlo non era il solito maschietto arrapato di turno, ma era una donna, anzi una bellissima donna

    Una volta finita “l’ispezione” la donna la guardò finalmente in viso presentandosi. Delgado , non la conosceva personalmente motivo per cui non l’aveva riconosciuta subito, ma sapeva qual’era la sua carica. Cosa che non mancò di precisare. Ormai il dado era tratto inutile pensarci ora.

    Approfittando di una pausa , una nuova sorella si inserì presentandosi, neanche a dirlo anche l’ultima arrivata era per Alice un volto nuovo. Rebecca Clark.

    La Clark, a differenza sua, sapeva dal principio a chi si stava presentando ma fu chiaro invece che non sapesse chi fosse lei ne tanto meno il mostro al fianco della Custode, non era strano il fatto che non conoscesse lei quanto il fatto che, per quanto lei non conoscesse il mostro , il mostro conoscesse lei.
    Si presentò di nuovo a beneficio della Clark e dopo aver stretto la mano della Delgado, del cadavere che rispondeva al nome di Noble Adam , strinse anche la sua sorridendole.

    Custode Delgado è un vero piacere poterla conoscere” rispose alla presentazione della donna “ Si principalmente alle grida, che ho sentito dal corridoio, del resto.. non ne avevo contezza” sorrise accordandosi alla sua interlocutrice e spostò il suo sguardo su Adam seguendo quello della Custode.

    Non fosse per l’aspetto e l’olezzo lo avrebbe definito distinto. L’insieme di tutto però lo portava a risultare agli occhi di Alice quanto meno particolare. Non era la vista più piacevole del principato ma Alice non era così schizzinosa, con il suo lavoro era abituata a vedere e toccare cose abbastanza rivoltanti e ormai lo faceva con una nonchalance che le avrebbe potuto garantire un oscar “ E’ un piacere Sig Adam” sorrise guardandolo nei suoi occhi vacui “ oh, la sorella non ricorderà questo giorno come una splendida festa temo” commentò e poi aggiunse “ mi scusi, cosa intende con più male del dovuto?” chiese al Samedi
     
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    La donna allarga un leggero sorriso sulle labbra.
    "Ottima osservazione, Custode." fa una piccola pausa, per poi aggiungere.
    "Parlavo proprio con lo Sceriffo di questo, di come già in passato ho offerto il mio aiuto alla Corte ed al nuovo Sceriffo. Stavo proprio dicendo come non sarebbe una cattiva idea da parte di Mr. Cooper di rendere la cosa più ufficiale e meno ufficiosa. Staremo a vedere." ammette, facendo in fine una scrollata di spalle come se volesse mantenere il discorso molto alla leggera.

    La sua attenzione viene poi rubata dal Samedi, al quale risponde con una stretta di mano a sua volta.
    "Piacere di fare la vostra conoscenza." risponde, con un cenno di capo a mo' di mezzo inchino.
    "Viktor Crowley? Certamente è una mia conoscenza." dice senza sbilanciarsi troppo sul rapporto che la lega al Clown. "Voi che ruolo avete nella non vita del caro Samedi? Oltre ad avere lo stesso sangue, ovviamente." vuole sapere se questo Adam è una figura importante per il Samedi. Magari è un wannabe primogenito o frusta, o peggio ancora... Sire o Progenie di Crowley.

    Fa un sorrisetto alle parole di Alice, alla quale risponde.
    "Beh, sicuramente lo Sceriffo Cooper non le farà le carezze. A seconda di quello che uscirà dall'interrogazione dello Sceriffo... Quella tizia potrebbe essere trovarsi in un pericolo più grande di quanto possa mai immaginare." scuote poi la testa, sospirando.

    "Un vero peccato che abbia rovinato l'atmosfera di questo party. Un party chiaramente ben curato dagli ottimi gusti del Custode. Mi chiedevo se magari c'era anche il vostro zampino in quest'organizzazione cosi impeccabile." dice, spostando lo sguardo nuovamente sulla Ventrue.
    "Se mai vi potesse servire un aiuto da parte mia, non avete che da chiedere. Come sicuramente gia saprete, mi occupo di sistemi di sicurezza, informatica, telecamere.... E sarebbe solo che un enorme piacere da parte mia, lavorare sotto l'ala di qualcuno come lei, per il Principato. Avremmo anche del tempo per delle chiacchiere informali e private." potrebbe quasi sembrare che Rebecca stia cercando di flirtare con la Custode.

    Edited by .Fiaba. - 29/2/2024, 21:47
     
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    Leggi bene, semplifica la vita.

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    Michaela Holbourne - Arpia

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    Le parole di Brook lasciarono a bocca aperta Michaela. Peccato che si tramutò subito in un sorriso, terribile nel suo essere di semplice facciata. "Quindi ha davvero, e ripeto...davvero proposto di poter andare contro ad un presunto ordine di uno status al costo di un Favore?" Diversi nei pressi si girarono a quella frase, incuriositi dall'andazzo. "Iniziamo con il dire che lei non è una Lancia, per cui non importa quanto sbandieri il suo aver lavorato con questo o con quell'altro ufficio. Non è una carica, e non ne fa parte." Un passetto in avanti, che portò Jack ad indietreggiare. Perché diavolo si sentiva sotto pressione contro quello scricciolo? "Non vedo nemmeno una mostrina appuntata al suo petto, Brook. Quindi cos'è, si sta per caso facendo forte di un potere che lei non detiene? La vicinanza a chi vale qualcosa le ha forse dato alla testa?"

    "Spostati immediatamente. Se non pensi che io debba passare porta qui lo Spettro e me la vedrò con lui. Ma non pensare nemmeno di poter fermare me, un'Arpia, uno Status!" E ancora una volta usò i Fratelli in sala per spostare il carico, che nell'ultima accusa altro non era che una frana in rovina verso il povero cioccolatino. "Incredibile, mai sentito di qualcuno che cerca di accostarsi ad un ufficio e poi propone anche di poter venir meno ad una parola sedicente data per un Favore!" A Jack girò la testa a tutto quel ciarlare, per come le sue parole erano state non travisate, ma shakerate in un intruglio acido ed inaspettato. "Sembra che qualcuno sia proprio a buon prezzo."

    Michaela Holbourne non era certo un genio dei salotti, o un fine oratore, ma diavolo se sapeva asfaltare il prossimo. Mancava di finezza, come ci si potrebbe aspettare dal suo Clan di Furie, ma in quanto ad efficacia ne aveva da vendere.

    Jack dovette stringere i pugni e trattenersi per non ringhiarle in faccia. E ad essere totalmente sincero con se stesso si sentì rincuorato quando la donna tentò di oltrepassarlo. Lo stava lasciando perdere? Aveva smesso di deriderlo, di distorcere ogni sua parola?

    Tanti, troppi dubbi, dilatati in uno stretto istante.

    Ma in tutto questo c'era anche la rabbia per come aveva osato giocarlo e trattarlo.

    Dopo pochi attimi di confronto si ritrovò ad un bivio. Affrontarla ancora, lasciandosi andare. Passare la palla al Custode ed affrontare la folla di curiosi, che sicuramente lo avrebbero tartassato di domande e sparso distorti sussurri per tutta la sera...oppure lasciar perdere tutto e lasciare che fosse la filippica di Michaela a riempire la sala, senza però lasciare il posto.

    piccola precisazione sull'ultima frase. Ho descritto questo bivio perché in una situazione di stress si può essere portati a pensare in modo più diretto. Affronti il pericolo o fuggi? O ancora, ti fai forza e lo ignori? E' ovvio che ci sono mille e più risposte, ma ho voluto riportare questo piccolo descrittivo anche per aiutarti a regolare lo stato attuale di Jb.

    Che, per inciso, accusa il colpo. Sente che continuando così perderebbe sicuramente il controllo, anzi viste le accuse pesanti imbastite ne è sicuro. Quanto segue, il confronto tra Michaela e Jonathan, la registri con la coda dell'occhio ma ti chiedo di tener da conto il tuo stato emotivo. Se hai dubbi chiedi.


    Vardaman era in prima fila a godersi lo scontro tra i due Jaeger, da cui uscì vincitore l'Holbourne 01. Era un'occasione troppo ghiotta per lui, con Michaela fumante disprezzo dopo lo scambio con Brook.

    Così colpì.

    Michaela si bloccò per un secondo, poi buttò in malora tutto avvicinandosi a Jonathan fino a quasi a toccarlo, mentre silenziosamente lo tartassava con Lo Sguardo Terrificante. Il Tremere tremò visibilmente e fece per indietreggiare, ma alla fine riuscì a rimanere fisso sul posto ed affrontarla.

    Vardaman conosceva discretamente i Brujah e la loro Furia, anche se quello che conosceva meglio era l'eccezione che confermava la regola. Proprio per questo rimase di stucco quando vide la donna compiere qualche passo verso la porta, facendosi sfuggire un basso ruggito...

    Stava per succedere qualcosa di terribile.
    Jonathan si becca un ascendente 2, a cui resiste spendendo fdv e tirando. E' comunque intimidito, per un attimo ha temuto il peggio.




    Julius Deschain

    YZfOU3D
    Carisma 5
    Aspetto 2
    Espressività 3
    Galateo 3
    Autorità 4

    Status 1
    Voce Ammaliatrice
    Comandante Nato







    Il biondo si scostò appena dalla discussione, rispondendo al truce ispanico.

    "Dimmi pure." E così lo ascoltò, masticando la sua richiesta con calma prima di spiegargli lo stato delle cose. "Venendoti incontro, per un Minore, posso dirti gli Status presenti." Sorrise con dolcezza alla sua aggiunta. "Un'indiscrezione su certe persone, una singola sul singolo, solo quella sarebbe un Maggiore."

    Mise così in chiaro che non erano al mercato, con i pomodori ad un tanto al chilo.

    "Perché ti dovresti approcciare a qualcuno a cui devi stare attento? Meglio stargli alla larga, no?" Guardò verso destra, dove qualcuno stava discutendo. Si allontanò di un simbolico paio di passi ed invitò Zeno a far lo stesso. "Ecco, evitare chi compie queste scenate sarebbe buona cosa. Non ti ci immischiare."



    Alma Gil Delgado

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    Carisma 4
    Aspetto 4
    Espressività 3
    Autorità 2
    Galateo 4

    Status 2 - Custode dell'Eliseo Monteleone







    "Particolare." Commentò la Rosa. "Vista la mia carica finisco per avere sempre un occhio per chi transita dallo Sceriffato, e ammetto di non averla vista così tanto da quelle parti. Non lì, né tantomeno nelle sale dell'Eliseo." Poi chiese, con apparente curiosità. "Sono molte le Lance in servizio, Dama Clark. Si prefigura di...llevar...como se dice...prendere, si. Prendere il posto di qualcuno degli attuali, in un cambio di posizioni? Con l'ex Sceriffo era mas estazionari."

    Solo Alice, lì accanto, riuscì a leggere il dubbio che la Delgado aveva nascosto tra frasi calcolate e dolce tono. Certe sottigliezze scivolarono oltre Rebecca, abituata a ben altri campi.

    "L'esperienza del senor Forrester basta e avanza per una simile serata, non mi ritengo certo al suo livello come organizzatrice. E sono certa che lui sarebbe d'accordo." Non era una risposta piccata, ma forse per far breccia in quella maschera di garbo doveva essere più fine. Ancora una volta fu Alice a comprendere meglio i retroscena: una leccata di culo doveva essere ben dosata e calibrata. Far i complimenti per un locale al padrone di un'altra struttura lascia il tempo che trova. "No, non lo sapevo. Ma mi lasci un suo contatto, en caso avesso bisogno. In chiave privata, ovviamente...sono sicuro capisca che la sicurezza del Monteleon es ben altra cosa."

    Alma si concentrò sulla rossa.

    "Alcuni ignorano totalmente le..." tentò di ricordarsi la parola in inglese. "...regole, non sono fatti per i salotti. La triste verità. A pochi piacciono, diversi riescono a conviverci, es molti non ne considerano l'emportancia."

    "Ma hablemos de altro...de voi, Dame." Un invito ad entrambe, sporcato dal roco proseguo del Samedì.


    per alice e rebecca, al momento sto evitando tiri ma mi raccomando di tener fede al mio descrittivo e ai vostri valori in scheda quando rispondete.



    Noble Adam

    3Kuxuyw
    Carisma 2
    Aspetto 0
    Intimidire 3
    Autorità 2
    Galateo 1

    Status 2







    "Vedimi come un suo conoscente con molta pazienza." Adam non si scucì molto in merito, anche se Rebecca non mancò di notare l'assenza di Crowley in sala.

    "Sono d'accordo, anche se potrebbe essere stata una semplice mancanza di controllo è avvenuta durante il ballo del Mardi Gras. E in uno in cui sembra che qualcosa bolla nella proverbiale pentola. La svuoteranno, controlleranno ogni possibilità, e solo dopo la puniranno. Finirà per diventare un esempio, a meno che qualcuno non interceda per lei."

    Fissò rebecca. "Qualcuno del vostro Sangue, magari?" Ma era ovvio a tutti che non ci credeva molto, e volesse solo sentire il parere di una Malkava. "Di certo non lo Spettro." Le labbra marce si tesero, senza però sfociare in un sorriso. E come mai sarebbe stato, fatto da un cadavere senza labbra?

    Le presenti contennero un brivido.

    "Rebecca si occupa di sicurezza. Voi, Alice?"







    Edited by Shaitan - 2/3/2024, 16:49
     
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