Un'autonoma molto blanda.

Per tutti, basta che mi state simpatici.

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    Il Sapiente svicolò da una delle anonime porte di servizio poste ai lati della sala, collegamento tra la sala dell'Eliseo e i più tranquilli ambienti adibiti ad uffici del Principato. Scostò con una mano il tendaggio d'arredamento posto all'entrata e si infilò con calma nel tramenio di Fratelli e Sorelle, lanciando la giusta quantità di cenni e sorrisi a volti ormai noti, senza però soffermarsi. Era occupato in questioni e pensieri per lui ben più importanti dell'accozzaglia presente nella sala, anche se ben sapeva quanto l'apparenza andasse di pari passo con la costanza, almeno in quei salotti. Cosa che lo spinse a calarsi ancora una volta in quella spessa risma fatta di gestualità, modi e savoir faire propri dell'arena chiamata Eliseo. Un vello d'intenzioni di un falso candido, posticcio.

    Julius riusciva a rimanere distaccato ma di spicco, testa alta e un fine vanto di sicurezza guadagnata nel tempo. Lasciar scorrere i minuti intervallandoli con chiacchiere ad hoc e mai esagerate, un rimbalzare blando e apparentemente poco impegnato, che però gli consentiva di abbracciare i dintorni e tutto ciò che offrivano.

    Passò il tempo, e la sala iniziò a svuotarsi leggermente lasciando risaltare qualche abitué e alcune nuove leve, ma lasciando anche spazio all'uomo di staccarsi con garbo dal chiacchiericcio a cui si era unito, e far suo un tavolino più appartato nella zona del Circolo Scacchistico.


    Giusto un po' di ambient, pian piano descriverò il tutto a seconda di come vi muovete, a cosa ponete attenzione etc. Supervisiono io, per cui se avete dubbi ditemi in privato.

    Ore 23:00
     
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    Benché non fosse di recente abbraccio, Zeno è ancora legato alla sua vita umana. Il suo quartiere, tirare a sopravvivere e spassi di bassa lega; questo il più a prenderne i pensieri.

    Passa decisamente poco tempo con i suoi simili.
    Fino a ora si è limitato al suo Clan nella "suggestiva" Sugar Factory.
    Posto forse più adatto alle sue corde.

    Tuttavia il "nuovo mondo", quello della notte, è più ampio.
    Già nel suo Clan esistono diverse "ideologie" e modi di porsi al mondo.
    Ebbene esistono anche altre linee di sangue..ne ha sentito parlare.. altri punti di vista..tutte cose bellissime ma a lui non frega na mazza.

    Però.. Però.. Prima era un delinquente di strada. Uno di bassa lega. Ben lontano da essere a contatto con chi muoveva le fila.
    A parte quei "problemini" con gli Zetas.

    Ora però può conoscere chi è, in un certo senso, un gradino sopra.
    Conoscere chi "urina" in giro gli è utile. E li l urina è spesso pregiata.
    Magari può stringere alleanze e trovare aiuti per i suoi intenti. Intenti al momento più utopia che possibile futura realtà.

    Dalla Factory è quindi oggi nell altro ritrovo del suo Clan.. Un ritrovo che possa fungere da mediatore tra la sua linea di sangue e le altre. Lo Sheraton.

    Eccolo: Jeans strappati, felpa con cappuccio e giacca logora..Le scarpe hanno macinato miglia.
    Per quanto stia cercando di smussare i suoi angoli, il fare è gretto, ostenta sicurezza e traspare l "ignoranza" di chi si sente d essere più di quello che sia.
    Un cane randagio rimane un cane randagio, anche se cerca di darsi una pulita dalle pulci.
    Il suo retaggio da gang di quartiere in parte è evidente per quanto lo voglia camuffare con modi più "civili". Più consoni alla nuova identità assunta dopo essere diventato un fratello.

    Scostato delle tende, si guarda attorno.
    Guarda con disprezzo difficilmente celato chi giudica di fascia sociale a lui superiore. Mostra invece il petto alla "feccia" come lui se la riconosce come tale.
    In pratica, un passivo e contenuto distacco dagli "altri" e un fare più cordiale verso i suoi simili. "Cordiale" ma cercando di stabilire la "gerarchia" come lupi in un branco.

    Tra tutte le persone poi una spicca. Troppo.
    Se ne sta lì tutto nel suo charme. Si dà un tono in quel tavolo. In zona quel gioco da cervelloni. Chi si crede d essere? Smorfia trattenuta. Sguardo bieco di chi soffre di sindrome d inferiorità.

    Fortunatamente non è stupido. Sa dove si trova e che non sa chi può esserci davanti.
    Meno male o sarebbe già lì a cercare pretesti per litigare su come lo abbia o meno guardato.
    Invece "respira", tradendo anche la sua "gioventù".
    Prova a essere come si è proposto di essere.
    Si avvicina incuriosito e attratto benché non lo ammetta nemmeno a se stesso.

    Un cenno del capo

    Lunga notte Fratello

    Quel "fratello" sembra quasi più appartenente al suo vecchio slang che indicante la condizione di "cainita".
    Lo guarda con il capo verso l alto e lo sguardo negli occhi. Se avesse una gomma americana in bocca la masticherebbe in modo rozzo. Sebbene non sembra, sta cercando di essere a modo. Forse dovrebbe pensare più all etichetta che cerca di tenere a lavoro. Lo aiuterebbe se non fosse che li gli ormoni volteggiano. Sempre se ne liberassero davvero nell aria.
     
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    “ Nel tuo giorno peggiore, indossa il tuo vestito migliore” con questa frase nella testa, che aveva letto da qualche parte una vita fa, Alice si era preparata per la serata che l’attendeva. Un vestito lungo in raso verde, aperto sulla schiena le scivolava morbidamente sul corpo, le lenti a contatto avevano preso il posto dei suoi abituali occhiali, un trucco leggero ma efficace a dare profondità al suo sguardo le copriva le lentiggini sul viso. Era pronta, o almeno lo era fisicamente. Era la prima volta che andava da sola in Eliseo, fino a ora lo aveva frequentato di rado e sempre in compagnia del suo sire. Per quanto la cosa non l’ allettasse comunque doveva andare, soprattutto adesso che era sola. Era necessario creare dei legami, stringere alleanze anche rischiando che un domani quei stessi legami potessero rivelarsi cappi al collo. Entrò con passo deciso nella grande sala, fingendo noncuranza la osservò attentamente. Non sapeva bene come comportarsi, era nervosa, non conosceva nessuno se non di vista. Cercava di dissimularlo con un atteggiamento distaccato, ma dietro la pochette che teneva in mano si stava torcendo le dita. Attraversò la sala fino a raggiungere la vetrata, camminando lentamente quasi sperando che qualcuno la togliesse da quella situazione di empasse. Dalla vetrata guardava fuori, lasciandosi distrarre per un attimo dalle luci della città “uffa, con un bicchiere di vino in mano almeno avrei un aria sofisticata” pensò e quasi le scappo una risata. Si ricompose subito e si guardò attorno sospettosa che qualcuno l’avesse notata. Da li poteva scorgere tranquillamente gran parte della sala era tutto molto simile alle noiose serate di gala a cui aveva accompagnato il suo amico Philip qualche volta, quelle serate in cui un “miaaa caraaa sei così…. Interessante” detto squittendo da una bionda tinta equivaleva a “non sei adatta a questo posto” dove i sorrisi sono finti come la maggior parte dei seni delle donne presenti. Aveva odiato Philip per averla costretta ad accompagnarlo più di una volta a quelle serate ma almeno si erano rivelate una buona palestra per affrontare questa serata, certo qui una parola sbagliata poteva costarti più caro dell’esclusione al circolo di vela. Il trucco che aveva imparato era relazionarsi 1 a 1, era meglio evitare di avvicinarsi a un gruppo di persone, meglio trovare qualcuno solo e magari anche un po’ defilato, se l’approccio avesse fallito quanto meno c ‘era più speranza che non lo notassero anche gli altri.

    In fondo alla sala seduto al tavolo c’era un uomo, lo aveva già incontrato altre volte ne era sicura, con il suo sire, ma non ne ricordava il nome. Era li seduto a un tavolo solo, ma non traspariva il minimo disagio dalla sua solitudine anzi la sua sicurezza e tranquillità lo facevano risaltare nella stanza e aveva la sensazione che lui ne fosse consapevole.

    Decise di avvicinarsi, in fondo non aveva molte alternative… Mentre si avvicinava al tavolo però venne preceduta da un altro fratello, il quale, probabilmente non aveva un amico ricco che lo portava alle cene di gala a giudicare dal modo in cui era vestito, esitò un attimo prima di andare avanti ma la traiettoria della sua camminata era chiara e da quella parte della sala non c’era altro dove avesse senso andare, inoltre aveva il sospetto che l’uomo si fosse accorto che stava andando verso di lui..
     
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    Il tubo con all'interno la tela dipinta segue il passo dinoccolato. Basculante sulla schiena, con una ritmicitá simile a quella di onde calme sulla battigia della spiaggia, protegge e custodisce ciò che contiene.
    Lungo la strada, lo sguardo periferico controlla disattento attorno a sé, mentre gli occhi sono puntati sullo schermo del cellulare e le dita lavorano alacremente sul touch screen dello schermo, passando da una chat all'altra con grande maestria.
    In una chiede soldi, essendo ormai al verde e non avendo trovato clienti con un buon portafoglio da irretire con chiacchiere e promesse, così da farli allontanare dai propri doveri di marito; in un'altra chiede nude pics alle bambine di tinder, incapaci di reggere il confronto con la sua donna (anche se lei rifiuta di esserlo) eppure utili come sangue in pronta consegna nei momenti di necessità; in altre continua ad allisciarsi questo o quel mecenate di gallerie d'arte, promettendo tal volta lascivi scenari in cambio di un posto in una mostra d'arte.
    Tutto questo continua fino alla reception del rinomato hotel, capace di accogliere generi disparati di persone, inclusi quelli che sembrano appena usciti dallo stadio dopo aver tifato i pelicans buttare sangue e sudore per guadagnare i propri canestri.
    Una volta dette quelle magiche parole d'ordine, che le porte delle sale private aprono, JB mette via il dispositivo elettronico.
    A molti fratelli, anche se parliamo più propriamente dei vecchi e non dei giovani, non piace avere a che fare con la tecnologia del 21 esimo secolo.
    Una seccatura che va rispettata se si vuole partire con il piede giusto. Del resto il nigga man è arrivato allo sheraton per interesse e non per noia della sera.

    Sposta lo sguardo, abbracciando di volta in volta la sala in cui entra: con questo non gli interessa parlare; con quello ci ha già avuto a che fare e al momento gli è inutile; qquell'altro...ugh! Che orrore!
    Passa in rassegna le varie parti dell'eliseo lasciandosi di tanto in tanto ad un leggero cicalio, spendendo qualche decina di minuti e non ore. Non veri discorsi, ma più strette di mano e poc'altro, così da farsi vedere in Eliseo da più gente possibile.
    Contrariamente alle aspettative iniziali, le ore passano e lui si attarda. Il tubo viene tal volta risistemato sulle spalle, di taglio dal lato destro verso il fianco sinistro, senza però venire aperto.

    La sala con gli scacchi poteva essere il punto migliore dove incontrare il vecchio.
    Passa una mano sul volto, da cui toglie il peso del tempo già trascorso in altri ritrovi sottoposti a pax. Inforca lo sguardo ammaliante e il sorriso seducente, prima di introdursi nella stanza.
    Assapora gli odori presenti inalando una boccata, per poi ragionare su quanto quel posto starebbe meglio con un paio dei suoi pezzi ben esposti (e ben pagati).
    Un tavolo che raggruppa il numero maggiore di fratelli incontra l'interesse di JB ed ecco quella presenza che solitamente si mette al centro di molte faccende comparire funghettosa in mezzo ai due gia lì vicino.

    La nostra prossima arpia Julius Deschain raggruppa come al solito un gran numero di fratelli attorno a sé.

    Gli porge la mano. Da particolare enfasi, quasi un timbro musicale, quando lo appella come arpia.
    Risalta il titolo, spesso guadagnato prima che ottenuto pubblicamente, dandogli eco nella stanza.

    Stai amministrando una trattativa privata? Oppure c'è possibilità di buttar giù un po'di rime assieme?

    Rime, o, meno in slang da strada, fare qualche discorso.
    Poi si gira verso gli altri due.
    Baciamano alla donna, porge la sua mandritta all'uomo

    Jack Brook delle rose

    Non li conosce ed il suo ruolo nel regno gli concede il lusso di avere una chiara precognizione di non aver davanti degli anziani.
     
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    Gambe appena accavallate, una piccola agendina rossa aperta sulla coscia e martoriata da un dolce e privato scribacchiare. Passò il tempo intervallando la sonda della sala ad un controllare le parole stilate con la consunta matitina, come se prendesse appunti su quanto stava accadendo. Che, ad onor del vero, pareva proprio il nulla assoluto. Eppure Julius scriveva e osservava, padrone della sua serata.

    A fermare la mano un arrivo imprevisto.

    Si rigirò la matita tra le dita e osservò per bene il nuovo, partendo dal viso per finire sull'intero. "Lunga Notte, Fratello." Julius era vestito in maniera ben più classica ed appropriata al luogo, con dei jeans scuri a sigaretta, una camicia alla coreana e un gilet di qualche gradazione più scuro. Si alzò in piedi e porse la mano, stranamente guantata. "Si accomodi pure. Ho tante sedie e mi piace la compagnia." Offrendogli il posto alla sua sinistra.

    "Julius Deschain, Clan dei Sapienti." Si presentò, spingendolo a fare altrettanto. Dopo essersi trattenuto per qualche secondo sugli occhi di Noah, fissandolo a nudo, notò un movimento a qualche casella di distanza dalla prima linea. "Oh, Miss William! Lunga Notte." Si ricordava. "Rosso e verde, l'agrifoglio." Commentando il robe della donna con un annuire di approvazione e un timbro da malia. Due passi in avanti, le porse la mano e prima che potesse dire altro indicò il posto di fronte al suo, quello dei pezzi Neri. "Ci fa compagnia?" Chiuse il piccolo diario rosso, tenendo il segno con la matita.

    All'arrivo del quarto lascia le sue cose accanto alla scacchiera e sorride, avanzando per stringere la mano dell'ebonica Rosa. "Se non mi occupo io di creare gruppetto, chi mai può farlo?" In dolce ma chiara retorica. "Nulla di che, passavo il tempo scribacchiando, visto che nessuno dei soliti sembrava aver voglia di farsi una partita."" Disse, anche se sembrava tutto fuorché annoiato. "E' l'aria delle feste, si ricordano che dovrebbe esserci qualcosa da festeggiare ma la loro nuova fisiologia li blocca. Il che va a mio discapito." Gli indicò la sedia alla sua destra. "Il posto di Pietro."

    Notò il tubo per tele che portava sulla spalla. "Mi hai portato qualcosa?"


    Scordato di scriverlo. il robe usato nel descrittov è francese, inteso come "aspetto". Lo metto in corsivo così che che risalti.


    Edited by Shaitan - 30/12/2023, 11:08
     
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    L uomo davanti a lui, formale ma accogliente, spiazza il mal celato rozzo Noah.
    Porge la mano e lo invita a sedere.
    Gli si presenta da etichetta.
    Inebetito e catturato da quei modi, asseconda quanto gli viene chiesto con tanto autorevole carisma. Si accomoda dopo avere stretto la mano.

    Ehm si.. Piacere.. N.. Zeno Smith dei Brujah

    Non fa caso a quel titolo "Sapiente".
    Si sente fuori luogo. Non si aspettava tanta sincera accoglienza da parte di una persona così a modo.
    Cerca goffamente di essere all altezza. Come se queste cose gli fossero mai importate. Come una parte di lui non fosse tutt'altro che accogliente appena poco prima.

    Ma è il poco dopo a essere "interessante". Un "William" e Noah è colto dai sudori freddi..si fa per dire.
    Non fa caso al "miss" o che mancasse la "s" finale.. O a chi si rivolgesse il distinto uomo.
    Noah "Williams" è vittima della fortuita coincidenza e della sua coda di paglia, probabilmente..

    ..No no! Non mi sono ancora abituato ma sono sicuro mi stesse sfuggendo solo l INIZIALE!

    Spiazzato nuovamente quando si accorge della nuova arrivata, concretizza.
    Di bell aspetto. I due sembrano conoscersi. La guarda brevemente interrotto da un terzo arrivo. Teatrale, voce avvolgente. Faccia da schiaffi ma al contempo invita a porsi bene nei suoi confronti.
    Sembra uno della strada dai modi.. Uno come lui. Al contempo è però molto diverso.
    Appella Julius come "Arpia" e sembra serio. Quel quadernetto sembra acquisire altro significato.
    Sembrano avere tanta confidenza tra loro.
    Noah accoglie la mano, vede i modi e le apparenze. Si sente sempre più fuori luogo. Si non è la Sugar Factory li.

    Porge la mano alla rosa. Pensa al baciamano. Lui non è capace. Prova comunque a essere a modo rivolgendosi ai nuovi arrivati. Ripete quanto detto a Julius.

    Piacere, Zeno Smith dei Brujah

    Nel mentre scambi tra i due compagni d arme davanti a lui. Noah osserva cercando di trovare un suo posto tra tutti quanti. Si guarda i vestiti. Li confronta con i loro. Cercando di non farsi notare, cerca di sentire se quantomeno non puzza.

    mh..
     
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    Alice non riusciva a credere alla propria fortuna, il carismatico fratello che aveva visto con il suo sire si era appena presentato all’altro che si era avvicinato appena prima di lei , Julius Deschain , il primo scoglio era superato, sarebbe stato difficile dover ammettere la sua dimenticanza, come aveva immaginato l’aveva notata avvicinarsi, Alice aveva la netta sensazione che poche cose sfuggissero a quello sguardo. Inoltre nessuna esitazione aveva attraversato il suo sguardo vedendola, l’aveva riconosciuta subito “ Sig. Deschain è un vero piacere incontrarla nuovamente”disse sorridendo e porgendogli la mano “ la ringrazio” disse, un po’ imbarazzata, in risposta al commento sul suo abbigliamento, anche se sapeva trattarsi solo di galanteria. “ Molto volentieri, l’avverto però, non sono un degno avversario a scacchi” disse sorridendo facendo una battuta sul posto che le aveva gentilmente indicato “ anche se il colore che ha scelto per me, mi si addice” sorrise ancora una volta per voltarsi verso l’altro fratello, non fece in tempo a presentarsi che un altro fratello si aggiunse al gruppetto “ addio approccio 1 a 1” il nuovo arrivato tra l’altro sembrava avere una certa confidenza con il sig. Deschain, il suo aspetto e i suoi modi cozzavano tra loro, a differenza degli altri due nei quali si notava una certa linearità tra stile e atteggiamento. Restò un attimo a fissare i suoi occhi celesti colpita da quel volto irriverente eppure in qualche modo candido. Lo ascoltò scambiare qualche parola con Deschain , prima di presentarsi come Jack Brook. Anche l’altro fratello trovò il momento per presentarsi ,Zeno Smith. Dopo aver atteso che Brook e Smith si presentassero tra loro, lasciò che Brook le facesse il baciamano e allungò prontamente la mano tesa verso Smith per toglierlo da quel momento di incertezza che lesse nei suoi occhi. Era chiaro quanto si sentisse fuori luogo in quel contesto, poteva tranquillamente capirlo. Seppure il suo aspetto era molto più in linea con l’ambiente rispetto a Smith anche lei si sentiva molto a disagio. “ Sig, Brook , Sig. Smith è un piacere conoscervi. Alice William del clan Brujah” disse voltandosi prima verso uno e poi verso l’altro. Una volta finite le presentazioni con un cenno d’intesa verso Deschain si andò a sedere nel posso che le era stato indicato. Una volta seduta poggiò la pochette sul tavolino e raccolse le mani sul suo grembo, lontano dagli sguardi, nascosta dal tavolino che li separava, cominciò a tormentarsi le dita come faceva ogni volta che era nervosa.
     
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    Guarda i tre e ragiona che se fossero stati presenti Jackson e Rick si poteva parlare di riunione di clan. Poi medita che comunque mancavano alcune altre cariche del principato: arpia, sceriffo e flagello, quindi era ancora in zona libera.

    oh, lo sai...

    dice quella frase in slang che significa tutto e nulla. Un intercalare che introduce un discorso, mentre si sfila il tubo dalle spalle.

    Cercavo Lo Spettro, ma riesco ad arrivare sempre nella stanza dopo che se ne è andato oppure c'è ma io mi sono infilato in discorsi che mi fanno perdere la cognizione del tempo. Voglio parlargli delle mostre, sai quella roba d'asta che tiene qui, e gli ho portato una cosa. Sto già facendo degli scambia con De La Fuente per i giri vari di persone da contattare, ma qui il padrone è un altro che gestisce il posto per la corona.

    Svita il tubo e ne estrae una tela arrotolata, una specie di lenzuolo dalla trama fitta e grezza, ottima per tenere il colore. Il tessuto su di sè non presenta alcuna pennellata e si può percepire un odore di vernice che si promana dalla custodia.

    Non è esattamente quello che faccio io, ma portare il pezzo di una casa è scomodo e questa è roba più per prototipo che per vendita. Sai quando si va a far vedere le cose che si sanno fare e quei discorsi lì...
    Inoltre stavo bazzicando qui anche per le novità nel regno. Sai... le nuove promozioni e gli scambi ai vertici! Non pensavo che Duchamp lasciasse e Miller prendesse, ci si fanno sempre domande quando accade questo genere di roba


    avrebbe probabilmente continuato a dire altre cose, magari accennando un certo discorso in sospeso proprio tra loro due, ma frena la lingua rimanendosene buono sui discorsi di politica mondana espressi in un lessico imperfetto e ricco di quella estroversa grammatica di cui si riempie la bocca quando non è in guardia

    Casa Ventrue è ricca di sorprese, vi pare?

    Domanda a tutti e tre indistintamente, anche se punta gli occhi più su Alice e su Zeno, non dilungandosi ulteriormente a interloquire Julius di cui già immagina gli accenni ed i non detti nelle perifrasi e iperbole varie dei suoi discorsi.
     
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    Leggi bene, semplifica la vita.

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    ma Nathan che fine ha fatto? Doveva unirsi.
     
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    so che ha avuto una settimana strong e oggi smontava dalla notte ma mi ha detto che c è
     
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    Scusate l attesa


    Dopo avere visto un amica ho pensato di fare un salto in Eliseo.
    E la prima volta che vado benché ne abbia sentito parlare. Dicono che serva per allacciare amicizie tra i miei simili. E Dio solo sa quanto mi serva.

    Mi presento in questo posto abbastanza in tiro. Prima ero in un locale in con Nicole.
    Maglia a collo alto, giacca elegante e pantalone abinato. Tutto completato con una scarpa nera lucida, nera come tutto il resto. Il cappotto lungo a mezza gamba aperto. I capelli castano chiaro sono mossi ma curati, con la riga in mezzo. Completa l outfit un orologio a cipolla e una collana intrecciata in cuoio nera e un anello in oro bianco con una pietra nera sulla sua sommità.
    Un Dior, accuratamente dosato, mi accompagna durante il tragitto.

    Passeggiando senza meta attira la mia attenzione un gruppetto di persone.
    C è un tipo appariscente che mi incuriosisce. È circondato da altri fratelli come fosse al centro della loro attenzione. Intrattiene tutti, parlando soprattutto con un altro cainita abbastanza eccentrici nei modi.
    A completare il quartetto una sorella ben vestita e di bell aspetto e un altro tipo che tra loro non sembra centrare tanto.

    Incuriosìto mi avvicino e mi siedo in parte ascoltandone i discorsi mentre mi guardo intorno. Tutto cercando di non essere intromissivo
     
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    Inizialmente si concentrò sulla tela di fortuna, aiutando il Toreador a dispiegarla per poterla vedere meglio. "Sfuggente come da suo titolo." su Forrester, a cui seguì un "Oh." in commento all'opera. La fissò per una decina buona di secondi, avvicinandosi a punti della tela per guardarli meglio con l'Auspicio. "Mi piace." Ammise, conciso. "Parlamene un po', Jack." spronandolo, anche con l'abbocco a seguire. "Sai...mi ha fatto venire in mente un'idea che potrebbe aiutarti con Lo Spettro." Si toccò appena il mento. "Per le mostre potrebbe esserti utile anche la galleria Sutton, la curatrice è molto preparata e soprattutto è l'Asservita del vostro Primogenito. Poi da lì il passo successivo sarebbe cercare di prendere contatti con Miss Delgado, la conosci?"

    Restituì la tela, aiutando eventualmente a rimetterla nel tubo, e infine si sedette di fronte ad Alice. "Julius, per favore. Passiamo al tu." Invitò che fu esteso anche a Noah, notando il nervosismo dei due Neonati. "Non importa, gli scacchi non servono a vedere chi è più abile." Attese un cenno di assenso, al seguito del quale avrebbe mosso con pedone in e-4. "E' passato un po' da quando ci siamo conosciuti, perdonami se non ricordo bene di cosa ti occupi." Invitandola a parlare, a presentarsi. "E tu, Zeno?" Tirandolo in ballo. "Nome impegnativo...Ζήνων, Ζῆν. Consacrato a Zeus." Un dubbio lo colse, e non si premurò di nasconderlo. Eppure non disse niente, attirato dalla figura che si era seduta nelle immediate vicinanze, ascoltandoli.

    Per il momento decise di soprassedere, e ritornare sul writer. "Certe cose sono un fulmine a ciel sereno, non pensi?" Domandò un po' retorico. "A proposito, domani piove." Cantilenò leggero, soffermandosi per un attimo su Brook. Come a fargli intendere qualcosa.

     
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    Noah accoglie l invito della sorella baciandole la mano. Goffo.
    Le poggia le labbra, sebbene non dovrebbe, ma quantomeno gli intenti sono buoni.
    Finite le presentazioni, Zeno soddisfatto si sistema per darsi un tono.
    Fiero di essere stato all altezza della situazione.. Almeno secondo lui. Non si rende nemmeno conto che la William le sia venuta incontro per dargli sostegno.

    Nel mentre l artista di strada si mostra per quel che è.
    Viene srotolata infatti una tela e Julius sembra ammirarla e capirne qualcosa. Sembra sincero.
    Zeno dal lato suo cerca di leggere le reazioni altrui per adeguarsi da pecorona. Le sue competenze da ricettatore non possono certo aiutarlo ad apprezzarla. Se non può essere smerciata..però a sentire i discorsi doveva avere qualche valore quell opera.

    Cerca di osservarla per capirne qualcosa. Si impegna per non giudicarla malamente come avrebbe invece fatto in altra occasione. Probabilmente la situazione nuova e l ascendente dei presenti lo rendono meno burino e gretto di come sarebbe. È all Eliseo poi.. L etichetta è da rispettare dicono.

    Julius dispensa consigli e nomi. È un mecenate? Noah comprende meglio l allusione a futura arpia fatta dal writter.
    È un uomo decisamente sociale. Cosi lo definisce in modo riduttivo e ignorante Noah.
    Ignoranza che si palesa anche in merito le novità politiche espresse dalla Rosa.

    Rosa che si rivolge anche a lui. Noah socchiude gli occhi, si porta le mani sul pizzetto e restituisce cenni d ascolto e pensiero con movimenti del capo.
    In realtà non sta pensando nulla. Non ha alba di quella vicenda. Dovrebbe importargli però. Non esiste solo il suo quartiere. Non dovrebbe essere più così almeno.

    ..cosa si racconta in merito?

    Abbozza un tentativo di fare venire un po' meno la sua ignoranza. Dipanare la nebbia sulle novità del regno.

    Intanto Julius pare avere iniziato una partita a quel gioco "non per mostrare abilità" .

    già, mi pare sia una scusa per trincare shot..

    Non è stupido ma distratto e non ha il substrato culturale per capire il senso formativo di quanto detto dal Sapiente.
    Sapiente che nonostante il divario tra loro appare molto a modo. Invita anche Noah a dargli del tu. Mostra cultura e interesse cercando l etimologia di un nome, "Zeno", che Noah prende come oro colato. Che ne sa di quel che dice?
    Lo aveva scelto per lui il suo Sire, come "Noah", altro nome "mitologico", gli era stato dato dai suoi genitori. Chissà perché..il suono probabilmente e l influenza cristiana.

    Vengono fatti accenni sul tempo atmosferico, come metafora dei cambiamenti.

    ..pioggia?

    Chiede ai presenti timidamente ma cercando di apparire sicuro. Un chiaro desiderio di sapere cosa si aspettino accada dopo quel fulmine a ciel sereno.

    Nota l uomo distinto arrivare e sedersi. È ben in tiro ma non sembra essere all altezza dell immagine di se che vorrebbe probabilmente mostrare. Almeno questa l idea di Noah che, se non sapesse fosse un fratello, l avrebbe già adocchiato e seguito fuori di lì per spillargli qualche banconota.
     
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    Alice osserva la tela tenuta aperta dai due vampiri, non si intende molto d’arte, d’impatto la trova piacevole ma molto probabilmente non ne coglie il messaggio intrinseco. Annuisce in segno di accordo quando Deschain esprime il suo giudizio.
    Ascolta i due conversare, uno da consigli e nomi ai quali rivolgersi, l’altro ricerca commenti e opinioni sulle ultime novità politiche.

    Smith invece sembra annuire senza aver reale contezza di ciò di cui si parla, non che lei ne sia una profonda conoscitrice ha giusto quelle che si potrebbero definire informazioni base.

    Immagino si riferisca al cambio del seggio di Primogenito del clan Vetrue“ dice rivolta verso Smith, prosegue poi verso Brook “Di norma le sorprese danno adito a risvolti insoliti e interessanti”sorride, nasconde lo sguardo dietro le ciglia sapientemente truccate per poi aggiungere in tono divertito “ma non trovate ci sia un non so che d'ironico considerando a chi è stata rivolta la domanda!?!?”
    Magari era veramente un caso, forse era troppo nervosa, eppure si sentiva sotto esame, dietro l atteggiamento da ragazzo di strada estroverso e gioviale, Brook sembrava estremamente attento alle loro parole.
    Ecco perché preferisco parlare con un estraneo alla volta, accordarsi con tutti è più complicato
    Il suo avversario a scacchi, dopo aver richiuso la tela insieme all’artista si siede davanti a lei, “certamente come vuol…. Come vuoi” si corresse in fretta rispondendo al suo gentile invito a darsi del tu. Alice si rilassa un po’ trova che Julius sia abile a mettere le persone a proprio agio, quando lo aveva visto parlare con il suo sire o anche prima seduto al tavolo da solo dava l’impressione di essere molto più algido di quanto appare ora.
    Qual è il loro scopo allora?” Chiese candidamente guardando Julius muovere il pedone, e rispose alla sua mossa prima ancora che lui rispondesse a lei, pedone in e6.
    Figurati… Sono un veterinario, un chirurgo. Mi occupo anche della salvaguardia di animali selvatici.” Prosegue rivolgendosi a tutti“ non so quanto vi possa essere utile ma laddove ne aveste bisogno non esitate a contattarmi, voi di cosa vi occupate? ” Chiede guardando gli uomini davanti a lei " Lei immagino sia un artista" rivolgendosi a Brook
    Guardando Julius mentre cercava di coinvolgere anche Smith nella discussione notò per un attimo una sorta di dubbio attraversargli il volto, fu un attimo poi fu distratto da qualcosa, seguendo il suo sguardo notò che“ la distrazione” era un altro fratello seduto accanto al loro e che dava l’impressioni di ascoltarli.
    E’ incuriosita da quel fratello che, deduce non conosca nessuno altrimenti, perché non avvicinarsi a salutare? Ma che senza farsi troppi problemi si siede li accanto facendo il vago, ma neanche troppo, ad ascoltare i loro discorsi
    Poco tempo prima ha visto la stessa scena, un fratello seduto a un tavolo da solo in una sala, la sensazione che trasmettevano era però completamente diversa… Julius era come un magnete che attirava sguardi, al contrario lui sembra essere il ferro che attende di essere attratto.
    Distratta dal nuovo arrivato si perde qualche battuta, sente Smith in un misto tra affermazione e domanda dire” …Pioggia?” Non sa bene a cosa si riferiscono, focalizza di nuovo l’attenzione sui tre vampiri che ha di fronte, meglio restare all’erta stasera.
     
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    Piove... e quando mai è stato sereno?

    Si domanda, mentre approfitta del tempo che gli altri hanno per i loro discorsi, per buttare un occhio al tizio che si è seduto vicino a loro, che poi butta di tanto in tanto uno sguardo anche a loro oltre che al resto della sala. Guarda interrogativo Julius per avere da lui un cenno sull'eventuale conoscenza, però poi ci si interfaccia direttamente

    Può avvicinarsi

    Gli fa un cenno sommesso per consentire l'accesso all'interno di quel gruppo che si è appena incontrato. In cuor suo spera solo che non sia l'ennesimo Brujah, altrimenti sul serio deve chiedere il cambio clan o andarsene...
    Ritorna comunque nella discussione e mette via la tela con il supporto del Sapiente.

    Noi due abbiamo anche quell'altro discorso da concretizzare Jul, se metti troppa carne al fuoco con me rischiamo di fare un incendio più che un barbecue

    Apostrofa la situazione con soffusa e bassa risatina, ilare e gioviale

    L'opera mi è venuta in mente da questo periodo che abbiamo passato e che ho ricollegato con la battaglia di Osowiec

    non saprà un cazzo della maggior parte delle materie scolastiche, ma da quando ha tiktok riesce a fare degli imbocchi molto eruditi quando vuole.

    Vedi il simbolo sull'occhio della maschera? Appunto è una svastica e una falce e martello uniti insieme con una fantasia che li renda meno stronzi e meno precisi, visto che i contendenti erano nel passato di quel futuro. Invece la maschera è sia una prigione che un elemento aggressivo. Se ad Osowiec i tedeschi pre nazi hanno usato merda contro i russi, mettendosi le maschere anti gas e massacrandosi loro stessi con quello che è rimasto nell'aria; i mortali di oggi hanno fatto a gara per quelle cazzo di mascherine chirugiche....

    se magari abbassasse anche gli epiteti volgari in eliseo sarebbe meglio...forse deve comprare un altro pallino in galateo o infervorarsi meno quando parla della propria arte. Effettivamente mentre spiega la tela il nigga che è in lui affiora palpabile nelle parole usate

    ...per proteggersi dal virus, ma poi sono state usate anche per ghettizzare le persone che non hanno potuto dar voce al loro pensiero, no? Quindi ecco perchè la Nostra Signora d'America sta per terra. Insomma una maschera che batte la libertà e gli scopi propri che dovrebbe avere l'America. Voglio che la gente capisca e si chieda da che parte stare anche per il futuro perchè questa è una cosa che c'era nel passato e c'è nel presente. Sta scritta nella storia, che dovrebbe servire per imparare dagli errori passati,no?
    Te l'ho detto comunque, con la De La Fuente già ci sto in contatto. Sono uno che quello che ha se lo smercia da sè potendo, facendosi i giri anche per avere nuove conoscenze, tu questo movimento la conosci bene, no?


    Domanda lapalissianamente retorica, detta con tono d'intesa sul fatto che più conosci, più ti fai conoscere, meglio vivi. Sul discorso Penelope però non fa troppo il prolisso. Quella puttanella gli deve il culo ed il posto in vari modi, specie per gli ululati che ha fuori la finestra sia di giorno che di notte.

    Sai poi quando hai troppi favori non sai più come pagarli e quindi comunque limito i costi. Però Lo Spettro mi può essere utile, ma questa Miss Delgado...hmmm dovrei andare a buttarci due parole. Non mi ci sono ancora presentato, ma ho sentito che sarebbe il caso

    Si gira di pochi gradi con il busto prima che la testa verso Noah

    Allora omone, hai solo il nome da dire? Devi essere nuovo in città non ti avevo mai visto. L'hai preso l'ombrello?

    In risposta ad Alice

    Mia madre? No, lei è casalinga

    Battuta abbastanza squallida o datata. Ridacchia, lasciando intendere che il formalismo post presentazione poteva essere ridotto anche con lui, così come ha invitato a fare già Julius

    Io sono un artista, di gran lunga migliore di altri perchè almeno io dico qualcosa nella mia arte e non sono un imbrattatela come Pieter van Bredael... lui con i suoi calcoli precisi di geometrie perfette dove il cane sta precisamente dove stanno i piedi della massaia e lo schizzo d'acqua è in perfetta prospettiva con la fontana. Lui come altri come lui eh! Ma quelle correnti sono tutte uguali, prive di qualcosa di reale e cariche di scenari dai molti colori.
    Diciamo che tra me e Banksi lui è famoso solo perchè io sono impegnato a non far sapere che non sono sei metri sotto terra.
    Lo scopo degli scacchi è creare generali dell'esercito, strateghi. Calcola che nel medioevo ci si puntavano soldi e ci si dava di coltello...oggi lo fai con dadi e carte.
    Che volevi dire comunque sull'ironia della domanda? Non ti seguo
     
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44 replies since 28/12/2023, 16:29   1207 views
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