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Adagiata al piano principale dell'hotel, questa sala offre un'eleganza senza tempo, con una combinazione di dettagli architettonici affascinanti e un lussureggiante arredamento d'epoca.
Entrando i visitatori vengono accolti da un'atmosfera avvolgente e regale. Le pareti lignee sono rivestite con elementi in tonalità calde di bordeaux o verde scuro, adornate da motivi floreali o damascati che evocano lo stile dell'epoca coloniale. Grandi finestre a bovindo, incorniciate da drappeggi pesanti sono chiuse per non far filtrare la luce esterna, permettendo solo di giorno alla luce naturale di filtrare delicatamente.
Al centro della sala, su un pregiato tappeto persiano dai ricchi toni terracotta o blu intenso, sono posizionati due magnifici tavoli da biliardo dalla fattura sostanzialmente identica, ma che differiscono sul tipo di gioco che consentono di fare. Sono capolavori di artigianato, con una superficie impeccabilmente levigata e bordi finemente intarsiati.
Su uno spiccano i boccini, impilati a croce al centro, mentre i lati non hanno su alcun vertice buche di alcun tipo.
Nel secondo le palle da biliardo sono disposte con cura sul tavolo, appena uscite dal triangolo in avorio che risulta visibile su un mobiletto basso accanto alla sezione delle stecche impilate in file orizzontali e parallele, pronte per una partita tra amici o ospiti dell'hotel.
Intorno ai tavoli da biliardo, sono disposte comode poltrone imbottite e divani sontuosi, invitando gli ospiti a rilassarsi e godersi il gioco o la compagnia degli altri. Lampade da tavolo con paralume di velluto o vetro soffiato offrono una luce soffusa, creando un'atmosfera intima e accogliente, mentre i ricchi lampadari dai cristalli trasparenti ed i leggeri giochi di colori dovuti alla rifrazione della luce formano soffici ed eterei colori arcobaleno.
Le pareti sono arricchite da dipinti d'epoca, ritratti di nobili famiglie del passato o paesaggi incantevoli che evocano il fascino del Sud. Un camino decorato con cornici scolpite e mantello riccamente decorato completa l'atmosfera di lusso e comfort, offrendo calore durante le serate più fresche.
Non c'è alcun bar a cui chiedere qualcosa, ma solo bottiglie di wisky e liquori dal forte carattere, lasciate a disposizione di chi si immette decide di passare lì il tempo.
La sala biliardo di questo hotel rappresenta un rifugio di classe e raffinatezza, dove gli ospiti possono immergersi nell'atmosfera ricca di storia e tradizione della New Orleans coloniale mentre godono di una partita di biliardo in un ambiente di puro lusso.****
Ha staccato dal muro una stecca sulla cui punta sta passando il gesso, mentre osserva il campo del biliardo con le buche. Quello con i boccini nemmeno lontanamente gli interessa, non sa nemmeno come ci si possa divertire a giocarci. Sta fermo a fissare il tappeto rosso del mobile pregiato.
Vestito con jeans e una camicia dalle maniche arrotolate e aperta sul nudo petto al secondo bottone. Quando ha chiesto alla Delgado quella sala le ha promesso di vestirsi a modo, andando a rubare al fratello qualcosa che sostituisse il suo look, insieme ad un centone per potersi permettere la stanza al motel per un altro paio di sere.
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(Ok Jeff, è ora di socializzare con altri fratelli, d’altronde lo avevi promesso alla stronza. Le sue parole con quella voce da gallina ancora mi riecheggiano in testa : staccati da quella chitarra, conosci gente, devi bla bla bla. Non è che non voglio conoscere gente ma l’unica cosa di significativo che mi ha insegnato la stronza e che gli altri fratelli sono pericolosi ed è meglio stargli alla larga il più possibile).
Jeff entrò al Monte Leone, non lo faceva da tanto tempo, da quando la sua Sire lo aveva portato qui per presentarlo alla Camarilla di New Orleans. Quel posto era magnifico, pieno di opere d’arte che riempivano gli occhi e il cuore. Vestito con un completo Blu scuro adornato da soliti bracciali e orecchini, Jeff girava per le sale in cerca di qualcuno con cui scambiare qualche parola, quel tanto che basta quantomeno per non rendersi antipatico alla società con cui viveva. Sapeva comportarsi in ogni situazione sociale, dalle più becere alle più eleganti e formali e allora perché aveva tanta ansia? La collana che aveva al collo ormai era diventata quasi un anello da quanto l’aveva ritorta.
(Ok cerchiamo una situazione favorevole, un qualcosa che possa essere spunto di conversazione o semplicemente per rompere il ghiaccio).
Neanche il tempo di pensarlo ed ecco davanti a lui la sala del biliardo. Un ragazzo era in tento a strofinare il gesso blu sulla punta della stecca.
(Perché no, in fondo quale miglior modo per fare conversazione se non davanti ad un biliardo?)
Il vampiro si fece avanti, salutò il ragazzo davanti a se con un gesto del capo.
- Bella serata questa non vi pare? Piacere sono Jeff Cornell, non credo di avervi conosciuto prima, vi dispiace se partecipo alla partita?-. -
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"Il biliardo, arte suprema dell'anticipazione."
Pensò Julius, poggiato cheto su un alto mobiletto all'angolo di sala.
"O così lo definiva il vecchio baffo, povera anima in pena."
A differenza dell'altro, che la camicia l'aveva dovuta rubare e non aveva la minima dote nel saper portare, indossava un giusto completo da salotto. Camicia bianca con colletto a cinta e polsini stretti, pantalone e gilet blu Klein appaiati a stringere la figura slanciata. Gli stavano bene, sapeva come indossarli e probabilmente non li reputava nemmeno per un'occasione speciali. Sono normali.
"...e comunque prima che rientrassi l'ho vista contare le stecche, e anche segnare i liquori nel mobiletto."
Un avviso candido, il tono del miele. Per il momento rimase in panciolle al posto scelto, lasciando impegnare l'altro a quel gioco di gradi e sponde.
Quando un altro bipede si intrufolò in sala lo osservò candido, occupando la sala con sguardo e presenza. Sorrise appena, poi annuì, appaiò mentalmente il nome al viso e lo invitò a prendere una stecca.
"Lunga Notte, Signor Cornell." La voce di quell'uomo aveva qualcosa di particolare, una perfetta intonazione da molti cercata. "Julius Deschain, dei Sapienti. Si armi pure." Gli mostrò le stecche appese alla rastrelliera.
Veloce e celato sguardo a Brook, a cui toccava spaccare.
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Volto nuovo che fa il suo ingresso in una sala che la sera è riservata a creature di un certo tipo. Personaggi che vogliono poter stare tranquilli a parlare dei fatti loro senza dover mascherare ogni sillaba per potersi tutelare.
Smette di spargere la polvere blu sulla punta in cuoio della stecca, mentre i polpastrelli si staccano dall'affusolato e lungo cilindro per andarsi pigramente a poggiare sulla superficie lignea dei bordi del tavolo da biliardo
Jeff Cornell
mastica il nome lentamente
Se l'hanno fatta arrivare in questa sala significa che è un Fratello.
Aggiunge sollevando lentamente le iridi sulla figura sconosciuta.
Nessun problema, partecipi pure
Risponde alla richiesta del nuovo arrivato, cadenzando inevitabilmente le sillabe con un accento rude, pur se armonioso e musicale. A dire la verità in quella sala la voce di tutti e tre, unita assieme, potrebbe dar luogo ad un coro angelico. La differenza maggiore è solo nella composizione delle frasi che parte dal livello nigga, passa per quello impomatato, fino ad arrivare a quello del vecchietto
Jack Brook delle Rose. Stiamo facendo una classica palla 8
Tipo di gioco evidente, essendoci la otto al centro, la piena a destra e la mezza a sinistra del triangolo. La posizione della battente scelta dal moro invece è molto classico, al centro dietro la linea di testa.
Ci sono stecche con punta in bachelite o in cuoio, qui sono molto forniti.
Spiega, lasciando che le cerulee iridi passino nuovamente dal Fratello al tappeto rosso.
Inutile per il biondo darsi implicite aree su come è vestito. Rimane comunque uno scalino più in basso rispetto a JB in fatto di bellezza, fascino e classe nell'apparire.
Nonostante il nigga indossi abiti non suoi, il taglio risulta comunque migliore di quello presentato da Julius che dovrebbe controllare meglio come gli casca l'abito prima di darsi aree. Inutile la sua ricerca di marchi costosi, indossati a seguito dei consigli di armocromisti strapagati, pur di ottenere un grado di aspetto che non gli appartiene: chi non ha i numeri non se li può inventare.
Al sentirlo cincischiare poi sbuffa con le narici, una sorta di risata smorzata per compassione.
Spero che il tuo gioco sia migliore delle battute.
Per quanto riguarda l'inizio, non serve dirglielo. Ha montato lui il castello, è giusto che sia lui a spaccare. Non a caso ha stretto tutte le biglie per dar loro il massimo contatto, facendo rotolare le quindici sfere sul tappeto e bloccandole con un secco gesto del polso, in modo da fermarle insieme nel modo più compatto possibile.
Si mette quindi in posizione ed esegue la sbracciata. Il gesto è morbidado, rispettoso dell'assioma per cui la forza con cui si tiene una stecca deve essere la stessa con cui si tiene la mano di un bambino. Ha accelerato gradualmente il braccio fino a trapassare la battente, che viene colpita di un cuio sopra il suo centro, lasciando che la corsa dell'asta continui continui nei giusti modi: come è noto se la stecca fermasse la sua accelerazione al momento dell'impatto vorrebbe dire che, ancor prima di colpire la battente, avrebbe iniziato a rallentare. Facendo così invece la bianca accelera subito dopo il break, ma, grazie all'effetto dato, la stecca rallenta la sua corsa e si ferma circa a metà tavolo
Questo poi risulta invaso, con le sfere che occupano ogni parte e si riducono nel numero già dall'inizio.
Che poi, sarò sincero Deschain, questa scelta che hanno fatto è perfetta. Azzeccata come una canzone di Tupac, sai no? Finalmente qualcuno degno di gestire un posto di questa portata! Il cambiamento era essenziale e la scelta della famiglia perfetta
Si vanta, non nasconde l'orgoglio che Custode sia la Delgato e che questa sia del suo clan.
Queste ultime novità mi iniziano a piacere. Anche se non vorrei rimanere indietro con le mie cose e con quella roba che ci accennavamo quando c'era quel tipo strano nella tua zona l'ultima volta che ti sono passato a trovare.
Parla dell'ultima volta in cui JB è andato al cantiere navale da Julius e i due si stavano accordando su una serie di cose mai ben concretizzate.
Dovremmo riprenderla in mano quella roba, non pensi?SPOILER (clicca per visualizzare)Essendo inutile fare tiri perchè è un'autonoma, sarà tutto descrittivo e di solo accompagno alla discussione, susseguendosi varie partite in modo alternato tra i partecipanti. -
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Jeff osservò la situazione, i due sicuramente si conoscevano e lui era il terzo incomodo.
(Cavolo, sono uno scemo, passo troppo tempo con gli umani).
Si rivolse ai due:
- Signor Deschain , Signor Brook è un vero piacere conoscervi. Scusate la mia maleducazione, forse passo troppo tempo con gli umani, comunque si, sono un fratello e anche io faccio parte del clan delle Rose. Non avrei mai voluto interrompervi ma sapete, il biliardo mi sembrava un ottimo modo per conoscere nuovi fratelli.-
La sua voce era sincera e il suo tono pacato, non aveva nessuna intenzione di interrompere i discorsi tra i due nuovi conosciuti.
- Iniziate pure voi Signor Deschain, se non vi dispiace nel frattempo sceglierò la stecca che si confà alle mie esigenze-
Iniziò a ispezionare la rastrelliera cercando la stecca che più gli sembrava particolare, non capiva molto di biliardo o meglio, sapeva come si giocava e quali erano le regole ma non era proprio quello che si può definire un asso. Quella ricerca era più scena per sembrare competente.
- Nel frattempo sarò ben lieto di assistere.-
Jeff notò il bar a disposizione.
- Se i Signori però gradiscono sarei lieto di condividere con loro un buon whiskey -
Si avvicinò al bar e inizio a scegliere la bottiglia più adatta all’occasione aspettando la risposta dei due fratelli.
Edited by Jeff Cornell - 24/3/2024, 19:54. -
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"Battute?"
Scosse il capo, fintamente avvilito. Accantonò quasi subito, rimestando per diversi secondi l'uscita di Brook. "Era davvero fuori da ogni norma l'assenza di un Custode, anni di vuoto che andava colmato." Annuì concorde al resto, evitando di sottolineare alcuni punti traballanti del discorso di Jack. In fondo sembrava davvero felice della cosa, e rimarcare che la Custode aveva avuto quel posto per una folta serie di spinte gli avrebbe guastato la serata. "Famiglia perfetta, dio...delle volte proprio non si rende conto. Ma meglio che faccia queste sparate con me che in una sala piena."
"Adesso spero di essere nelle sue corde almeno la metà di come lo sono con lo Spettro, il Monteleone ha delle sale piuttosto interessanti nell'ala est dell'ottavo piano in cui vorrei mettere su una nostra biblioteca." Disse, ben conscio che metà del Principato non avrebbe amato una stanza piena di libri difficili. Ma non erano problemi suoi, in fondo.
"A proposito di quello, sai che è sparito? Per curiosità ho chiesto a Johnson ed il suo è stato un silenzio piuttosto esplicativo..." Curvò il labbro, non divertito ma neanche intristito da quella assenza. "Perlomeno non abbiamo buttato un Favore, dai."
Virò verso il nuovo arrivato, scuotendo il capo per tacciarne le preoccupazioni. "Nessun problema, si sta qui per chiacchierare. Ma giocate voi due, palla 8 è per due persone e io sono più adatto a commentare." E infatti non si schiodò dal punto scelto, dominando la stanza. Una presenza ingombrante, ma che si accordava di volta in volta. "Giusto un dito, di più sarebbe uno spreco." Riferendosi al whisky, che non avrebbe comunque potuto bere.
Rimbalzò un'altra volta sul pelato tatuato. "Per me sai che è ok, tu ci hai ragionato per bene sui vari passi da fare? Alla fine il grosso del lavoro era tuo, io ci vuole poco ad organizzare...conta che nei quartieri a sud del fiume mi è più immediata come cosa. Per altri dovrei guardarmi intorno, scegliere bene."
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Se non è fastidio a nessuno passerei con il tu...lei, essi, loro, egli sono pesanti da mantenere
Gli scocciava essere poco diretto e rende chiaro che preferisce un dire meno formale stante l'assenza di autorità e teste coronate di sorta
La stecca colpisce, seguendo la corsa così come già descritto. Le palle si muovono sul tappeto rosso sparpagliandosi di qua e di là e aprendo il campo al gioco.
Alza lo sguardo per incrociare quello del nuovo arrivato
Non ho mai reputato un problema passare tempo con gli umani. Anzi penso che chi ci si dedichi abbia una marcia in più visto che bisogna avere cervello per non essere scoperti. Ne frequenti molti?
preambola girando poi intorno al tavolo e valutando le mosse. Incredibile pensare a quanti rimandati nelle scienze matematiche amino un gioco che si basa totalmente su calcoli precisi che vanno dall'algebra alla fisica.
Quindi una Rosa si aggiunge a questo giardino. Finalmente!
Esclama, esaltando il fatto che un nuovo fratello del suo clan si sia fatto presente nelle sale della politica. E dire che come clan fondatore sono davvero poco presenti e, nonostante siano loro il traino della Camarilla che permette alla setta di avere affari politici e di buoni rapporti, nell'ultima decade non hanno fatto altro che staccare steli e lasciar appassire boccioli.
Passo.
risponde con neutro interesse, più un biascicare a mezza bocca lasciato per mera cortesia
Non amo quel tipo di drink. Se comunque nessuno dei due gioca, continuo da me. Tanto è solo per buttare qualche rima che siamo qui, il gioco è un buon contorno
I due possono imparare dal maestro dopotutto!
Che intendi per "nostra biblioteca?"
Il commento lascia parecchi puntini di sospensione considerando che la Hellbourne è un petardo, Cooper un ciccione, Ramirez...sa leggere? Poi ci sono meteore che vagano per l'ambiente dei fratelli senza avere un luogo da continuare a illumiare come quell'O'Neil. Escludendo quindi queste varie personalità minori e maggiori, a JB è chiaro che JD sta usando il plurale maiestatis
Sì, ho sentito anche io. Brutta storia per quel ragazzo, ma si vedeva non starci granchè dentro. Di buono però aveva il fatto che stava cercando di costruirsi delle amicizie, creare collaboratori, probabilmente sopperire alle sue mancanze
Tutti ne hanno dopotutto
che poi quello più contento dovresti essere tu, carta e penna sono tuoi
Ironizza, sottolineando che il lavoro da arpia è il suo. A JB sta bene quello di guardia infame
Sto coltivando da tempo agganci con certe persone. Vuoti lasciati da Oliver che vanno colmati e che, a conti fatti, mi spettano di diritto. Ho con la mia Primogenita certi discorsi che stanno andando bene in porto e dovrei sentire proprio la Delgado per la galleria del Monteleone. Qui ci sono vari quadri, nulla che effettivamente io mastichi perchè non è il mio settore come ti spiegai, ma...
lascia la frase interrotta, forse perchè già se ne sta annoiando
ci sono varie opere da far entrare. Se io mi sto interessando a convincere critici a dare ancor più prestigio alla Big Easy a nostro vantaggio, altri possono interessarsi a sbocchi sicuri.
Lato urbano ho nomi e personaggi da seguire...il discorso è più che altro agli albori anche perchè, i tag che usano fanno schifo e mi si rigirano le mie avvizzite budella ogni volta che vedo quella roba per strada. Già a New Orleans ci sono poche tele, se poi queste vengono occupate anche da chi fa solo roba stilizzata il mio settore sta alla frutta Fratello.. -
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Jeff riempi i bicchieri come da richiesta, dopo di che ne portò uno al fratello più elegante.
- Darsi del Tu non è un problema, sempre che al signor Deschain stia bene.-
Presa una stecca che gli sembrava più adatta si avvicino al biliardo con fare deciso, prese la mira e colpi.
(Il primo tiro è andato, non mi sembra di aver fatto una figuraccia, il resto sarà tutto in discesa).
Rivolgendosi al suo avversario
- Si ne frequento abbastanza, d’altronde con il lavoro che faccio non potrei proprio farne altrimenti. Sono proprietario di un locale nel French Quarter.
Non tutti i fratelli la pensano come te sugli umani, anche io credo siano una grande risorsa da cui attingere, e non parlo unicamente del nutrimento, alcuni sono dotati di una scintilla che li rende di un livello superiore e che sarebbe sciocco non aiutarli a coltivare.-
Assaporò un sorso di whisky e si rivolse ancora al fratello.
- Quindi anche voi Jack vi occupate d’arte, ma che bellezza, e dove posso ammirare una delle vostre opere? -
Rivolgendosi invece all’altro cainita
- Invece lei, signor Deschain di cosa si occupa?. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Vi chiedo cortesemente di proseguire tra voi, purtroppo per un po' avrò problemi a postare e devo mettere prima le risposte come master.
Giocate che Julius se ne è dovuto andare di fretta, richiamato dal Custode dell'Eliseo.
Grazie mille e scusate.. -
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La Delgado si affaccia. Lui la saluta e la Custode chiede, con la cortesia che la contraddistingue, la presenza di Julius per altri affari. Non c'è nulla che il moro possa o voglia fare per bloccare l'amico. L'ha invitato ad una partita, ma gli affari sono affari dopotutto. Il Sapiente lascia le due Rose al tavolo rosso su possono continuare a tirare con la stecca palle in buca.
Ci si vede
Niente lunga notte o simili, lui non è un sabbatico e quel saluto non gli piace. Troppi neonati hanno preso ad usare quella forma e non ne capisce il motivo.
Ti posso rispondere io Jeff, non penso che a lui dia noia. Julius si occupa di creare barche, ha un cantiere e questo è solo la sua facciata. Poi si occupa anche di trascrivere favori, avendo un occhio per l'attività politica del regno. Ciò lo rende a tutti gli effetti un'arpia, anche se non ufficialmente. Ma del resto si sa come funziona quel ruolo, no?
chiaro riferimento alla peculiare questione di come si viene nominati ed eletti alla carica di arpia. Una finezza politica per cui Julius, ad avviso di JB, non dovrebbe avere problemi a dichiararsi tale. Certo che poi bisogna scontrarsi con i vecchiacci al comando, che potrebbero vedere una simile azione sfacciata e priva del tatto e decoro necessario.
Jeff Cornell...Jeff Cornell....hmmmm
riflette ora meglio sul nome, cantilenandolo in bocca al fine di risvegliare l'ippocampo
Tu non sei accostato al Blue Nile? Quel locale all blue che fa musica dal vivo? Hai tipo interesse nel rock e nel jazz, no?
Pare infine ricordarsi, spolverando la memoria dalla grossolana polvere che blocca certi circuiti delle sinapsi ora di nuovo liberi di trasportare scariche elettriche nell'unica cosa con parvenza di vita che ancora un vampiro può vantare.
Bella roba, ci ho portato un paio di tipe per divertirmi, anche se quello che fai non è il mio ambito. Non ci sto dentro, sai cosa intendo.
dice lasciando che lo slang consenta sia guida del concetto sotteso nella sua frase. Nel frattempo sceglie la sua mossa
la 2 in buca laterale
dice preparandosi a colpire la bianca con la stecca. Un colpo di lato, la biglia gira e rotea cercando nella traiettoria la risposta ottimale per la carambola. Però becca prima la 15 striata, vanificando l'intento e facendo anche fallo. Si morde il labbro, trattenendo l'imprecazione. Quello rimane un gioco da matematici dopo tutto.
A te
Sbuffa seccato
Dicevo...io sono più per il rap
ovviamente non per la trap. Va bene avere gusti da nigga, ma non si può toccare di certo livelli così bassi musicali. Quindi, categoricamente, la trap ha una grossa e sanguinolenta X sopra.
Però quello che faccio non è la musica, cioè me la cavo su quella eh, ma non è la mia roba. Io sono uno street artist! Uno dei migliori su piazza ovviamente. Le mie tele sono poche, specie a causa di quegli imbecilli che pensano di essere Banksy solo perchè fanno uccelli stilizzati! Tsk! Se li vedo solitamente li prendo a calci.
JB si sta trattenendo molto. Il turpiloquio è normalmente forte in lui, ma quelle sala gli proibiscono un simile linguaggio e deve virare su forme grammaticali molto sporche in fatto di dizione, però attinenti ad un personaggio difficile per l'autore da interpretare a tal guisa. Al narrato l'arduo compito di indicare che quanto scritto è una serie di parole e frasi fatte di musicalità e linguaggio da ghetto nero.
Dì un po' ma non ti è difficile stare dentro alla fama e al fatto di essere un fratello? Voglio dire, tutti quei riflettori puntati, un sacco di umani attorno, difendere la masquerade è un bello sforzo continuo, no?. -
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Jeff iniziò a girare intorno al biliardo cercando di trovare il tiro giusto. Lo trovò. Colpi la palla che con uno strano effetto che sorprese anche lui, carambolò su un altra mandandola in buca in maniera alquanto inaspettata.
- Oh Jack non farmi parlare della Trapp, si credono tanto fighi ma sono semplicemente caricature di quello che la street culture ha raccontato dagli anni 80. Si il Rap mi piace molto.-
Fischiettando tra se e se un pezzo di Snoop Dog cerca un nuovo colpo di fortuna da trasferire sul gioco. Sta volta la fortuna non è bastata, la biglia si infrange su una sponda tornado praticamente al punto di partenza.
- Interessante, quindi la tua tela è la città, che concetto magnifico-
Sul volto si allarga un sorriso.
- Sono sempre affascinato dall’arte in generale ma sono ancora più affascinato dall’idea che si cela dietro il percorso che ha portato l’artista veicolare il suo messaggio. Che si tratti di musica, di pittura o scultura, l’arte non va mai data per scontata. Sono felice di aver trovato un Fratello con cui poter parlare di queste tematiche. Sai non è che capiti spesso…almeno a me.-
Con la mano invitò il suo compagno di gioco a prendere parte al suo turno.
- Sono nato con i riflettori puntati, ormai non ci faccio più caso, e poi mi piace stare in mezzo agli umani, parlarci e conoscere i loro pensieri, in fondo un tempo lo eravamo anche noi e per quanto mi riguarda alcune abitudini sono difficili da dimenticare. Capisco che può sembrare strano a persone come noi soprattutto se avanti con l’età. Ma non voglio ammorbarti con le mie sciocche teorie.-
Assaporò un altro sorso di liquore.
- Invece, parlando di legami più “familiari” tu di cosa ti occupi? Sò che abbiamo membri nella nostra famiglia di tutto rispetto ma non ho mai avuto il piacere d'incontrarli.-. -
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Osserva il tiro con disappunto, avendo perso il punto. Ci sono un sacco di video su tiktok di biliardo, opere su cui perde una marea di tempo quando non fa nulla di importante. Vedere il tiro fatto in quel modo gli fa alzare lo sguardo verso ulteriori movimenti di biglie che invece dovrebbero essere ferme, ma nessuna di queste si muove.
Infatti non capisco perchè dovresti parlarmi di trapp...io ho solo citato la mia passione per il rap. Di trap non ci capisco granchè, anzi non è uno stile che apprezzo visto che non racconta nulla e non mi da nulla, non la puoi nemmeno usare nei freestyle. Certo ci sono belle ritmicità, che possono dare qualcosa sul momento, ma è come paragonare una manovella triste a fare ginnastica con qualche bella femmina
argomenta anelando scene più da mortale di basso volgo che idonee per l'eliseum, camuffando gli epiteti usati con mere raffigurazione retoriche senza grosso peso in tema di scurrilità. Fa una piccola pausa, mentre riprende possesso del turno
che è who am i di Snoop?
Domanda in riferimento all'intonazione del pezzo fischiettando tra se e se dal Fratello. Sull'amore per l'arte una sommessa risata viene sbuffata dalle carnose labbra
Buon sangue non mente si può dire. Anche se il problema qui è che molti di noi si fermano solo a quello e non vanno avanti. L'arte che il nostro clan deve portare avanti però deve essere più politico, specie ora che siamo ridotti di dimensioni con il roseto. Guardaci, siamo quanti? Pochi, troppo pochi. I deviati, tra poseur e artisti non sanno che pesci prendere e questo soprattutto a causa di quelle teste vuote che ormai non abbiamo più in mezzo fortunatamente. Oliver, Hervoux...quelli sì che hanno dato il peggio. De La Fuente ha lasciato il suo ruolo di arpia ed ha preso il suo seggio, ancora mi ricordo quando la votai e promossi. Non che avesse avversari di alcun tipo o che ci fosse un numero idoneo perchè dovessi buttare rime importanti. In sala c'era uno che ora è scomparso, uno che mi era stato accennato come astro nascente del clan, tale Jerome Lacroix...tu l'hai più visto? Io no.
Quell'altro poi? Come si chiamava...coso...il francese...
schiocca un paio di volte le dita per richiamare il nome, finchè non trova nella memoria la risposta
Michele Blanchard!
Finalmente gli sovviene
Quello è scappato dopo che Oliver ha fatto la fine che doveva fare. Ci sarebbe la possibilità di porsi delle domande a riguardo, ma anche no sinceramente. Ora bisogna andare al Suitton e vedere se il nostro Primogenito vuole fare qualcosa di importante, qualcosa che ci ridia lustro. Spero che tu rimanga sulle scene perchè qui si parla di numeri da ristabilire e di una direzione di clan chiara da prendere. Io non sono uno che mastica bene questa roba, il che è problematico perchè non abbiamo dalla nostra un ruolo che invece ci spetta di diritto, quello appunto dell'arpia.
mette un po' di gesso sulla punta di cuio, mentre si perde in parole in cui sta moderatamente scomodo
Se vuoi incontrare qualcuno si può fare, ci si può organizzare. Ho un'agendina di persone che conosco nel regno, tutto sta a capire chi e quando. Questa del resto è un'attività normalmente da triviale, roba che possiamo chiedere al biondino appena andato via con la Custode. -
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Jeff guardò un po' stranito il fratello.
-Whoo whoo whoo troppi nomi, troppi fatti! Non conosco nessuna delle persone che hai nominato, conosco la signora De la Fuente e la signora Delgado, ma solo di nome, non ho mai avuto il piacere di parlarci. -
Si sistemò il polsino della camicia sotto la giacca, anche se lo portava con grande compostezza il completo non era certo il suo abbigliamento preferito.
- Non essendo un assiduo frequentatore di queste sale non immaginavo la situazione del nostro clan e non so sia un bene parlarne ora non credi?-
Si guardò intorno in cerca di occhi indiscreti.
- Comunque sono qui per aiutare, soprattutto se le mie azioni posso portare anche un minimo giovamento al clan. Non ti nego che sarebbe per me un piacere incontrare gli altri membri del giardino e se per farlo dovrò essere in debito con te di un triviale ben venga, da qualche parte bisognerà pur partire e poi sempre meglio farsi presentare da qualcuno di già familiare piuttosto che presentarsi in solitudine da perfetto sconosciuto.-
Jeff fece un piccolo sorriso al nuovo amico.
- Comunque sembra che questo argomento ti stia particolarmente a cuore, anzi sembri particolarmente arrabbiato. Immagino che per chi sia più addentro alla macchina della politica sia più doloroso vedere certe situazioni. Ma sembra che tu abbia qualche rancore personale, sbaglio? Scusami se queste parole ti possano sembrare troppo audaci, non è mia intenzione impicciarmi dei tuoi affari, ma sembra che tu abbia bisogno di qualcuno che allevi un po' il fardello che porti. Non so se sarò mai io quella persona, ma ti dico che sono qui per restare.-
Fece una risata per sdrammatizzare la situazione.
- Mi piace qui, dove altro dovrei andare?-. -
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Testa ancora bassa verso il tappeto rosso, dove le palle fremono per essere spaccate, ma sguardo che si alza verso il pariclan
Primogenito De La Fuente e Custode Delgado.
Lo correge
Meglio non limitarsi al solo titolo di signora
Aggiunge a mezzo tono
In questo momento siamo in due qui dentro, ma soprattutto non ho detto nulla che non sia risaputo....purtroppo...
Impreca interiormente, mentre continua pigramente la partita che prende un posto secondario nei suoi pensieri.
Il discorso è che non se ne parla abbastanza e noi dobbiamo innanzitutto guardare ai nostri panni sporchi se vogliamo fare il lavoro del toreador, vale a dire contribuire alla rotta migliore della setta di cui siamo uno dei clan fondatori. Abbiamo una responsabilità enorme sulle spalle e non ci possiamo permettere secondi posti. Solo dandoci questa rotta saremo liberi di essere noi stessi, senza ciò cadiamo nella trappola della stasi e della passività. Converrai con me che è qualcosa di assolutamente deprecabile. Il mio fardello, come dici tu, lo può solo alleviare un clan Toreador che non è fatto di soli depravati, ma di persone che sanno fare il loro mestiere. Non si può però fare nulla se abbiamo fuochi di paglia che compaiono, fanno due casini e poi spariscono lasciando agli altri di rimettere a posto la situazione o capire chi ha ricevuto un vantaggio da cosa. I nomi che ti ho fatto sono solo una piccola ed odierna parentesi rispetto alle persone che si sono susseguite. Già se avessimo un'arpia sarebbe bene, ma di certo la Primogenita non può fare un'altra figlia per trasmettere pure a lei le proprie capacità. Se avessimo anche noi Toreador persone come Julius o Vardman, allora saremmo tranquilli negli scambi di cortesia di potere. Quei due sono nomi che vengono pronunciati quando si vuole parlare di persone che si stanno guardando intorno e, nonostante l'età, si stanno dando da fare.
Fa una pausa, muovendosi nervosamente attorno al tavolo e quasi sbagliando apposta il tiro per disinteresse verso la biglia e l'effetto che deve avere nel prosieguo della partita
Noi invece usciamo da un paio di arpie che si sono distinte per stupidità. Addirittura Hervaux è stato così idiota da farsi fregare in pieno eliseo da un neonato Nosferatu ed uno Malkavian...una barzelletta di pessimo gusto, non trovi?
Uomini di carisma e che sanno stare nei salotti buoni, questo le Rose di New Orleans devono trovare. Qualcuno che si butti in strada e inizi a stringere mani e mettere insieme favori, capisci dove vado a parare? Insomma roba che impiega tempo e soprattutto capacità organizzativa non di poco conto, dove le trame sottostanti possono essere svelate e al contempo coperte
Infine, sulla situazione favore triviale, se ne esce con un parco
Nessun problema, più avanti formalizzeremo meglio il tutto.
liquidando al futuro l'attività. -
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Jeff si allento la cravatta quel tanto che bastava per sbottonare il colletto, dopo di che ristrinse il nodo, si sentiva a suo agio con Jack, era uno che parlava chiaro e a lui questo genere di persone piacciono. Aveva capito perfettamente cosa volesse dire il fratello, a clan servivano membri capaci di fare politica, stringere accordi e soprattutto abbastanza scaltri da intessere trame senza farsi fregare dal primo arrivato. La società vampirica è un posto duro dove solo chi è veramente capace riesce a ottenere posti di rilievo, messo sempre che tutto vada sempre nel verso giusto e che non si pestino i piedi sbagliati.
La partita ormai era una mera scusa per chiacchierare e Jeff continuò annoiato a girare intorno al tavolo, non aveva più paura di fare brutta figura quindi iniziò a cercare tiri impossibili per dare spettacolo.
- Capisco cosa vuoi dire, non conosco le persone che hai nominato ma da come ne parli credo siano estremamente capaci. La vita da Arpia deve essere molto dura, avere sempre una maschera e fare buon viso a cattivo gioco per poi essere sempre malvisti perché il tuo ruolo è quello di sapere tutto di tutti non deve essere troppo entusiasmante.-
Assapora il liquore nel bicchiere
- Le difficoltà sono molte, soprattutto per un clan che non gode di numerosi membri. Poi il fatto che chi ha già ricoperto questo ruolo in passato abbia fallito miseramente mette nelle condizioni chi aspira a quel posto di non potersi permettere il minimo errore. Ci vuole tanto lavoro per risollevare le sorti del clan e soprattutto ci vuole l’aiuto di tutti.-
Jeff guardò l’altro fratello un po' pensieroso.
- Scusami, sarà sicuramente una domanda idiota da parte mia, ma perché non reclami tu il posto d’Arpia?
A occhio e croce mi sembri uno che sa quello che vuole e sei consapevole di quello di cui questo clan ha bisogno, a dispetto di quello che hai detto prima mi sembra che tu abbia capito perfettamente come ci si destreggi nei salotti, magari non sarai elegante come il tuo amico Deschain, ma su questo ci si può lavorare.-
Jeff aveva di nuovo una delle sue visioni di successo, sentiva la passione nelle parole del pari clan e sentiva il bisogno di provare a concretizzarle.
- Se fossi in te proverei a vedere se questa cosa sia fattibile. Naturalmente il mio è solo un suggerimento, ma visto che siamo pochi e che non ci sono personalità all’altezza del compito io ci farei un pensierino.-
Jeff si fermò per qualche secondo e ripensò a quello che aveva appena detto al Fratello.
- Scusami, non farci caso, sono cosi abituato a cercare di far esprimere i talenti alle persone che tante volte mi prendo licenze che non dovrei. Perdonami-
Le sue scuse erano sincere, ma in cuor suo sperava che l'altro vampiro avesse un moto d'orgoglio in modo da poter continuare la sua visione..
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