Vampire GdR

Posts written by Kajetan Farkas

  1. .
    Il prof annuì e la seguì senza fiatare come uno scolaretto, si affrettò anche di doppio passo per raggiungerla alla porta.

    Stette in silenzio per tutto il breve percorso, poi quando lei si fermò si guardò intorno con attenzione per vedere se fosse effettivamente una situazione tranquilla.
    Sapeva che la sua non-vita era nelle mani di Miller, seguirla lì poteva significare cadere con tutte le scarpe in un agguato o anche peggio.

    La seguì senza pensarci perché, oltre ad essere Miller uno dei vampiri che conosceva in assoluto da più tempo in città, era anche un uomo che aveva una strana, stupida ossessione per il pericolo.

    Inizia dicendomi chi ti sta seguendo.

    E perché.


    Ma nulla Miller, ho paura di essere seguito da qualche settimana a questa parte, ho avuto qualche dettaglio che me lo ha fatto credere, penso siano interessati ai miei soldi, la prudenza non è mai troppa, non credi?
    Disse cercando goffamente di non far trapelare la sua indole paranoide.

    Ora tranquillizziamoci per favore, mi hai detto che ci sono delle questioni su cui volevi la mia opnione su argomenti sensibili, sono ben lieto di poterti rispodenre... di solito mi chiami solo quando vuoi che ti debba risolvere delle beghe.
    Sorrise.

    O è un modo per dirmi che devo risolverti delle beghe?
  2. .
    Kajetan si alzò per fermarla: Andiamo, tranquillizzati, è solo un taglio di capelli.
    Le disse e si toccò i capelli per farle vedere che era vero. Si sforzò per essere il più convincente possibile.
    sul tiro di sotterfugio vorrei usare fdv



    Penso che tu abbia delle cose veramente importanti da dirmi.
    Fece una pausa.

    Dimmele.
    Fece un sorriso.
  3. .
    Prima di agire vorrei sapere se sento il richiamo attivo e in caso se capisco che colui che mi richiama è in zona.
  4. .
    Poi mi pare che abbiamo deciso il luogo del nostro incontro di comune accordo.


    Guarda Sceriffo: veramente no.
    Disse, stavolta senza sorriso.

    L'hai scelto tu il posto.
    Aggiunse.

    Vado a incipriarmi il naso, aspettami.
    Uscì, si cambiò e rientrò circospetto: era lui. Era lui, con il suo completo nero di cashmere da 3000 dollari (diverso da quello che indossava il giorno del suo inseguimento), la sua pelle abbronzata ma soprattutto i suoi capelli corti e neri.

    @master esco, mi allontano molto, mi nascondo in un vicolo, mi guardo bene intorno e, se non c'è nessuno uso maschera dei mille volti per farmi uguale ma con i capelli corti e neri.


    Tornò nel locale, stavolta sfoggiando un bel sorriso.
    Posso sedermi ora?
  5. .
    In che senso come? Volevo dire assecondare le mie nevrosi in questo modo: non facendomi togliere la maschera qui davanti a tutti in particolare se ho l'impressione di essere seguito.
    Disse.

    Sceriffo sei tu che mi hai convocato: cosa volevi dirmi?
    Aggiunse e poi indicò la sedia come a dire: "ora posso sedermi?", era in piedi davanti al tavolo e così si notava molto.
  6. .
    Non è assolutamente mia intenzione mancarti di rispetto, ma non vorrai mica che mi tolga la maschera così, qua, davanti a tutti.
    Disse.

    Inoltre Miller, spero non prenderai questa affermazione come un'ulteriore mancanza di rispetto... Forse è solo la mia paranoia, ma ho paura di essere seguito, saresti così gentile da assecondare le mie nevrosi?
    provo a impietosire lo sceriffo
  7. .
    Sempre gradevole.

    Il prof entrò.

    Senza togliersi la maschera.

    Si avvicinò al tavolo.

    Piacere di vederti dopo così tanto tempo.
    Disse.

    Ho qualche difficoltà a togliermi la maschera qui dentro, mi posso sedere?
    Disse indicando la sedia che era davanti a lui.
  8. .
    Sbuffò di nuovo il prof leggendo il messaggio.

    Cominciò ad imprecare mentalmente per poi calmarsi subito dopo.

    Rispose subito con un altro messaggio.

    Si sta così bene qua fuori, ti va di farmi la gentilezza di venirmi a dare il benvenuto? vedrai che farà piacere a entrambi.

    Poi cercò il contatto visivo e aspettò il momento di essare guardato per farle un cenno con la testa, sorridendo e spostandola verso sinistra.
  9. .
    Sbuffando ma ringraziando il Creatore per la pazienza sovrumana di cui lo aveva dotato il prof prese il telefono, e mandò un messaggio allo sceriffo.

    Sono fuori dal locale, indosso camicia bianca e pantaloni neri. Sono abbastanza sicuro di essere l'unica persona presente davanti a te che si sbraccia per farsi notare. E' sempre un piacere avere a che fare con te, Sceriffo Miller. <3
  10. .
    Ed ecco arrivare Tony, in tutto il suo splendore, si trattava di un volto studiato apposta dal prof su quel sito che ti dice quali sono le features più comuni di un dato gruppo etnico. Un signor nessuno studiato per essere un signor nessuno.

    per chi fosse curioso è http://faceresearch.org


    Era vestito con camicia bianca e pantaloni neri.

    Ed era venuto a piedi e non sembrava avere oggetti con se. Rimase a oltre quindici metri di distanza dalla porta di ingresso attraverso la quale vedeva lo sceriffo posto di fronte alla porta, si guardò intorno e poi gli fece un cenno della mano, senza dire nulla.
  11. .
    🙋 🎅!

    Posso avere anche io la letterina?
  12. .
    Buongiorno. Posso avere la 2?

    Edited by Kajetan Farkas - 16/12/2021, 15:55
  13. .
    Claiborne Avenue.
    Ripetè a se stesso.

    Va bene, ci vediamo in quello Starbucks... ah e non mi tirare tiri mancini, ricorda che ti ho sempre aiutato.
    Disse con una punta di comportamento paranoide.
    Erano parole che rappresentavano abbastanza bene il loro rapporto, era vero che Kajetan l'aveva sempre aiutata, ma sempre a seguito di un tiro mancino o quasi di lei.
    Ripensò velocemente alla vetrata del locale del fu Victor Moreau ripagato ben più del doppio del suo valore, all'affare dell'aeroporto, all'incontro nel parcheggio dell'università... ma poi liquidò il pensiero perché in realtà di quella storia ricordava poco e anzi si sentiva anche stranamente in colpa.

    Non aveva altro da aggiungere alla telefonata, se lo sceriffo non avesse avuto altre domande l'avrebbe salutata e dirottato il tassista nei pressi della caffetteria, nella quale si sarebbe recato indossando una maschera dei mille volti meno appariscente del suo vero aspetto.
  14. .
    Il prof si fece due calcoli velocissimi in testa.
    Era praticamente a Mid City e stava tornando a casa sua a Central City.
    Ma non poteva dire allo sceriffo di essere a Mid City perché altrimenti lei avrebbe capito che proveniva dal Grey Room (anche se ormai era un po' il segreto di Pulcinella) e il Blue Nile era nei French Quarter.

    Doveva dire di essere a Carrolton, che poi era una scusa liscissima perché Carrolton era letteralmente a due passi da Tulane University e se c'è un posto dove ti aspetteresti di trovare un professore è certamente la sua sede universitaria; di conseguenza doveva provare a bluffare.

    Senti Sceriffo, questo affare mi interessa... ma sono senza libretto degli assegni...
    Disse.

    Sto andando a casa... ci vogliamo vedere a metà strada? Ma senti perché non passi da me così ne parliamo, ce l'hai l'indirizzo?
  15. .
    Kajetan era in taxi, spiritualmente esausto ma si godeva ancora gli effetti positivi dell'adrenalina. Si massaggiava lentamente il collo mentre guardava fuori dal finestrino, a quest'ora anche i tassisti più loquaci perdono la voglia di chiacchierare e a lui non dispiaceva affatto.

    Visualizzava nella sua testa il suo pigiama di seta morbidissimo che avrebbe indossato nonappena a casa per poi mettersi a correggere la tesi di dottorato di un suo studente davanti al camino elettrico in attesa dell'alba, peccato non poter passare dalla dottoressa Parsons, il suo sangue a quest'ora aveva lo stesso effetto di un mezzo valium e lui si sarebbe lasciato cullare volentieri da un mezzo valium.

    E invece no.

    Aveva il cellulare nelle mani lo girò sovrappensiero.

    - Miller -

    Il professore trasalì. Si sentiva come un bambino con le mani nella marmellata.
    Fottute telecamere.

    Lasciò il cellulare squillare un momento. Mentre rimuginava tra se e se, era abbastanza sicuro di essere stato identificato ma magari si sbagliava, doveva rispondere.

    Sceriffo carissimo, a cosa devo tale onore?
    Disse cercando di risultare il più simpatico possibile.

    CITAZIONE
    Dottore!

    Perché non muovi il culo e vieni al Blue Nile? Vorrei sentire la tua opinione su degli argomenti sensibili, e so che muori dalla voglia di esprimere le tue opinioni. Ti aspetto in 13 minuti, d'accordo?

    Passarono alcuni secondi prima di rispondere.

    Sapeva che non poteva rifiutare un invito dello sceriffo in persona, sarebbe stata la cosa più sospetta in assoluto e tanto valeva darsi alla latitanza, forse tutto sommato gli conveniva parlare con lo sceriffo finché poteva.

    Voleva metter fine a quella storia ma poteva pur sempre essere una trappola e ritrovarsi di fronte al tizio con la barba rossa e il paletto in mano, ripensò alle sue parole.

    CITAZIONE
    Quel coglione scappando si è giocato l'unica speranza di uscirsene pulito da questa storia.

    Coglione a uno che prende un dottorato in 21 mesi... mah...
    Poi si rese conto di essere ancora al telefono con lo sceriffo.

    Scusa sceriffo non parlavo con te...
    Allora innanzitutto grazie mille dell'invito.

    Mi trovo leggermente indaffarato diciamo, ma ci tengo molto a parlare con te di argomenti sensibili... capisco che non possiamo parlarne per telefono perché altrimenti... "che argomenti sensibili sarebbero?" ma mi spiazza un po' il tuo invito così repentino. Non ci potremmo vedere a metà strada? Potresti venirmi incontro no?


    Disse Kajetan sperando che il discorso tra le righe fosse chiaro.
320 replies since 10/3/2012
.