La zona vecchia

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    Il necromante tentò nuovamente di aprire il sarcofago, spostando la massiccia lastra di pietra. Sta volta, però, sfruttando il potere del suo sangue cainita, che iniziava a scorrere nel suo corpo, tendendo i muscoli ed irrobustendone i tendini, aumentando la sua forza oltre i limiti fisici del suo corpo. In un primo momento il coperchio non accennò a muoversi ma poi, mentre il sangue continuava a pompare nelle sue vene, la lastra iniziò a cedere. Schegge di pietra e calcinacci iniziarono a schizzare dalla linea che separava il coperchio dal corpo del sarcofago, sigillato con uno strato di cemento. Con un'ultimo sforzo, Raimondo riuscì ad aprire del tuto il sarcofago. La pesante lastra di marmo, ormai fuori dalla sua sede, cadde a terra spezzando, sotto il suo peso, uno dei gradini che si trovavano al di sotto del sarcofago, rimanendo in bilico sopra di esso. Poggiata tra il lato lungo del sarcofago ed il gradino infranto. Una nuvola di polvere, formata da calcinacci, sporco e residui umani decomposti, si sollevò non appena il coperchio abbandonò la sua posizione. Un simile cumulo di detriti rendeva pressochè impossibile la visuale ed sarebbe stato impensabile, nonchè nocivo, respirare quell'aria per un umano. La nube di polvere e detriti si diffuse all'interno della stanza, via via diradandosi e diffondendo un tanfo orribile, ma ci sarebbero voluti diversi minuti prima che il pulviscolo si posasse del tutto. Nel frattempo, però, la visuale era tornata libera o quantomeno, ad un livello accettabile.

    Il necromante si avvicinò cautamente all'apertura del sarcofago per esaminarne l'interno.

    Da ciò che era possibile osservare ad una prima occhiata nella tomba non c'era altro che ciò che ci si sarebbe potuto aspettare, un corpo, in avanzato stato di decomposizione, probabilmente di un uomo, a giudicare dai resti dei vestiti. La pelle del volto praticamente mummificata, dove ancora attaccata alle ossa. Per il resto, niente di insolito all'apparenza.
     
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    Il necromante era sempre più deluso e basito.

    Sonia... Sonia! Aiutami a cercare. Vedi qualcosa di strano? Mi interessano un pendaglio con catenella e una scatola.

    Chiamò la sorella, sperando che i suoi sensi più sviluppati potessero essere d'aiuto a cogliere particolari strani nel mausoleo. Nel frattempo lui si chinò sul cadavere per spostarlo e cercare meglio nel sarcofago.
     
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    La sorellina non accennava ad uscire dal suo nascondiglio, era davvero terrorizzata, sta volta Raimondo avrebbe dovuto essere più "convincente" se avesse voluto ottenere il suo aiuto.

    Raimondo ebbe una strana sensazione maneggiando il cadavere. C'era qualcosa che non andava, come... fuori posto. Aveva la sensazione di trovarsi sull'orlo di un baratro eppure, i suoi occhi non vedevano altro che un corpo e le sue mani stavano proprio toccando quelle vecchie ossa macere. Ma allora cos'era, cosa c'era che non andava?

    La sorellina, che fino ad allora era rimasta al sicuro nel suo nascondiglio, trovò il coraggio di uscire per avvisare il fratello: Attento! Se continui a sporgerti così finirai per cadere di sotto! Non hai paura finire lì dentro? Nonostante non fosse più nel regno dei vivi, il legame fraterno che la legava a Raimondo era ancora forte in lei, spaventata o meno, non voleva che al fratello accadesse niente di male.

    I poteri degli spiriti senza riposo trascendevano ancora la comprensione del necromante che pure, aveva tutta la "passione" e le intenzioni di studiarli, incrementando le sue conoscenze in materia. Nonostante ciò, aveva già potuto riscontrare delle analogie con alcuni dei poteri, chiamati "Discipline", dei fratelli.
    La straordinaria percezione dei fantasmi era un elemento che sembrava accomunare tutte le "presenze", sebbene Raimondo avesse notato che i "poteri" percettivi della sorellina andavano ben al di là di quanto erano solitamente in grado di percepire i "normali" spiriti. A volte si era persino stupito di quante informazioni la piccola Sonia sembrava essere in grado di ricavare praticamente dal nulla. Il suo sguardo andava ben al di là dei normali "sensi acuti", che fosse dovuto all'innocenza tipica dei bambini, che non conoscevano l'inganno, o ad una sua peculiare caratteristica, gli "occhi" di Sonia si erano dimostrati spesso in grado di trapassare il velo d'inganno dietro il quale si nascondeva la verità.

    Raimondo percepì la voce della sorellina provenire dalla destra, alle sue spalle, ma quando si voltò per parlarle, e chiederle cos'altro vedesse, una sensazione orribile si impadronì di lui. Un dolore lancinante, umanamente impossibile da sopportare, gli attraversava il petto. Era come se si stesse per squarciare, come se la sua stessa anima venisse ridotta a brandelli.

    La vista gli si appannò, le gambe, prive di forza, cedettero sotto il suo stesso peso, era come se la sua stessa volontà di vivere fosse stata annullata. Si sentiva annichilito, quella sensazione orrenda di vuoto, che lo divorava dall'interno. Svuotato di ogni emozione e sensazione possibile che non fosse dolore o odio, verso ogni cosa, contro il creato stesso. Pura entropia, per chi volesse definirla in modo prettamente scientifico. Anche se, una sensazione tanto forte, avrebbe fatto vacillare e crollare anche il più cinico tra gli scettici, sul fatto di possedere un'anima.

    Era freddo, terribilmente freddo, un gelo che attanagliava lo spirito, però.
    La vista gli venne meno, ma fu in quel momento che vide... e vide chiaramente, la figura che lo stava attraversando da parte a parte, fuoriuscendo dal suo stesso petto. Lo guardava, non aveva occhi per vedere ma sapeva che lo guardava, Raimondo ne era sicuro, sentiva il suo gelido sguardo addosso.

    jpg



    Per un'attimo, credette di fissarlo negli occhi o meglio, dove avrebbero dovuto essere i suoi occhi. Ed in quell'istante Raimondo cadde a terra, in ginocchio, sopraffatto dallapiù orribile delle sensazioni che avesse mai provato. Aveva visto la sua morte. Nell'istante in cui, Raimondo ne era certo, i loro sguardi si erano incrociati, Raimondo sperimentò la sensazione della sua morte ultima. Fu poco più di un'istante, ma sembrò durare molto di più anzi, a Raimondo sembrò che stesse accadendo davvero, gli sembrò di viverla. Fu come essere consumato internamente dal fuoco, ridotto in cenere. Il dolore partì dal centro del suo petto, dal cuore o forse dal recesso più profondo della sua anima, diffondendosi poi in tutto il torso, negli organi "vitali", nel suo stesso cervello, fino a raggiungere tutte le aree periferiche del corpo. Raimondo non credeva di essere in grado di provare un dolore smile. Poi, non appena la sensazione di essere attraversato da quella presenza svanì, il dolore cessòì. Il necromante non era più in grado di vederlo chiaramente come prima, ma sapeva che era successo qualcosa in quell'istante di assenza. O meglio, in quello che credeva essere stato un'istante. Di fatto, la sua percezione del tempo era stata alterata, ma di questo, non poteva essere sicuro. A Raimondo parve essere passato solo il tempo necessario a cadere in ginocchio, non un secondo in più. Eppure, la polvere del sarcofago scoperchiato sembrava essersi posata del tutto, perciò ne dibitava. Che fosse dovuto a quella "manifestazione", o forse era rimasto in una specie di stato catalettico per più tempo di quanto non sospettasse?. L'orologio sembrava essersi fermato, nessun aiuto, quindi.

    Infine, il ricordo di quegli istanti lo travolse, come aveva fatto la nube di polvere quando scoperchiò la tomba. Vide gli avvenimenti come in terza persona, come un osservatore impotente dall'altro lato di uno schermo. Ricordò la figura oscura, ora indistinta ai suoi occhi, dirigersi rapida verso la sua sorellina che, indifesa, gridava aiuto ad un fratello inerte, bloccato, come sospeso in uno stato di transizione.
    La figura l'afferrò, le fece del male, e la portò con se. All'interno del sarcofago, e poi ancora più giù.

    SONIAAA!!!

    L'ultima cosa che ricordava era lo sguardo di lei. Dolore, delusione, terrore. Questo, dicevano i suoi occhi.

    Si rese conto che stava urlando il suo nome, quando riprese il controllo di sè.
    Si rese conto che stava in piedi, davanti al sarcofago in pietra, si rese conto che tendeva la mano in basso, nel vuoto, nell'oscurità, dove avrebbe dovuto trovarsi il cadavere decomposto che aveva toccato solo pochi istanti fa. Eppure, il nulla.

    Nella stanza non c'era traccia del corpo, l'unica cosa rimasta a terra era la lanterna, la cui fievole luce ancora illuminava quel posto maledetto.

    Raimondo l'afferrò, con l'intento di illuminare il varco oscuro che aveva preso il posto del corpo senza vita. Ma non appena si trovò sulla sua soglia, udì una voce. Proveniva dalla destra, alle sue spalle, sembrava... ma no, non poteva essere. Sonia.

    Perchè non mi hai aiutata? Perchè sei stato lì, senza fare niente? Io avevo paura, e tu non c'eri. Ti chiedevo aiuto, ma tu non rispondevi. Mi hai lasciata sola. E lui mi ha fatto male, tanto male.

    Era lei? Era davvero lei? Ma come? Come era possibile? Lui l'aveva vista, l'aveva vista, rapita, cadere nell'oscurità. Eppure era lì, ma era diversa, sembrava fosse un'aliena. La sua espressione era aliena. Che fosse un trucco? Un'inganno? Come poteva essere cambiata tanto, in così poco tempo. E se le fosse accaduto qualcosa di simile a quello che era accaduto a lui? Che fosse stato qualcosa di così estremo perchè un fantasma, una bambina o l'applicazione di un potere maggiore? Ora come ora, gli occhi di Sonia gli sarebbero stati davvero utili.
     
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    Raimondo era appoggiato al bordo del sarcofago di marmo che gli stava sulle spalle. Abbandonato il corpo su di esso, le gambe non lo reggevano. Cos'era quella sensazione? Quel sentimento tanto forte? Quello era... panico?
    L'apparizione di quella cosa e quella improvvisa della sorella l'avevano sconvolto davvero così tanto? La sua mente analitica doveva reagire, combattere quella confusione entropica in cui la sua mente era precipitata... Razionalizzare gli avvenimenti... Aveva vissuto la sensazione della sua stessa Morte Ultima, un'esperienza sconvolgente... Ma si rendeva conto che la sua mente non poteva soccombere alla confusione. Quella era una sensazione essenziale nel suo percorso, si disse. Come studioso della morte avrebbe anche dovuto indagare la propria stessa Morte Ultima, e quella notte la sua curiosità scientifica era stata accontentata, e quando sarebbe tornato al suo rifugio avrebbe potuto ponderare le varie implicazioni di ciò che aveva provato. Avrebbe dovuto essere grato al guardiano di quella tomba.
    Cominciò a recuperare la calma, mentre si rendeva conto che la sua mente poteva ancora generare ragionamenti analitici e ordinati. Le gambe ritrovarono la loro forza, e lui si rimise in piedi, eretto. Guardava la sorella che lo accusava. Il suo volto inespressivo era questa volta distorto in un'espressione di angoscia e dolore.
    Quella larva aliena era davvero sua sorella? Deline l'aveva avvertito che lo Spettro del mausoleo aveva poteri mentali cpaci di confondere e rendere folli. Se quella non era sua sorella, dove era finita? Nell'abisso che si era aperto nella tomba?
    La mente che ritrovava il suo ordine logico fece sì che Raimondo ritrovasse il suo coraggio. Si spinse gli occhiali a fondo sul naso.

    So... Sonia...

    La voce gli tremava. Si fermò per riprendere il controllo prima di proseguire.

    Sei davvero tu?
     
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    Ora dubiti persino di me, fRaTeLlo? Tu? Che diritto hai, TU, di dubitare?

    La piccola figura avanzava in direzione di Raimondo. Il suo sguardo, assente, gelido, esangue, pieno di odio, omicida, alieno. Cos'era accaduto a sua sorella? Cosa ne aveva fatto quell'essere di lei? Chi o cosa era la figura che si trovava davanti?

    La bambina superò il fratello senza neanche guardarlo, dirigendosi al sarcofago. Salì sul bordo dello stesso e, voltandosi, disse:

    Non sei qui per un motivo?

    Lo sguardo sembrava attraversare il corpo del necromante, parlava con lui, ma nn lo guardava nemmeno.

    Seguimi.

    Disse così, e si lasciò andare. Cadendo all'indietro nel pozzo. Inghiottita dal buio.
     
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    Ormai il cainita aveva ritrovato la calma. Se lo Spettro non avesse osato servirsi di sua sorella, rapirla, controllarla o chissà che altro, avrebbe trovato l'esperienza perfino divertente.
    Si sistemò il cravattino e seguì il simulacro di Sonia nell'abisso buio, gettandosi nel sarcofago.
     
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    OT Io avrei tirato la lanterna in fondo al pozzo prima di gettarmici. Sai com'è, tanto per evitare subire danni a causa della caduto o di atterrare su qualcosa di appuntito o che potesse ferirmi. Stò pensando se graziarti o meno... ^^ /OT

    Vabbè, dai. Effettuo un tiro di assorbimento perchè a causa dell'oscurità Raimondo non riesce a rendersi conto della profondità effettiva di quel buco. Così non fa in tempo a "prepararsi" all'atterraggio. Non fraintendere, ad un vampiro, per subire danni a causa di una caduta ci vogliono altezze ben maggiori. Qui il tiro deriva dal fatto che non potendo prepararsi all'impatto rischia di cadere in maniera scomposta, o perdere l'equilibrio e ritrovarsi con la faccia per terra.

    2011-10-22 14:08:22 Caduta rolls 3 dice to Danni da Caduta 4,6,10 (2 successes)

    (2 dadi per una caduta di circa 6 metri (si tira un dado ogni 3m di caduta) + 1 per le condizioni di oscurità)

    2011-10-22 14:09:15 Raimondo Rossellini rolls 2 dice to Assorbimento 4,5 (failure)

    Risultato: 2 successi. Si dimezza arrotondando per difetto (qui non serve arrotondare) visto che si tratta di danni da urto, quindi: Raimondo subisce un danno da urto.

    Per una persona normale, cadere da un'altezza simile, equivale quasi certamente a rompersi qualcosa.


    Il Rossellini toccò terra all'improvviso, atterrando in malo modo. Ma, nonostante un primo momento di indecisione riuscì a recuperare, evitando di subire danni peggiori. Era atterrato con tutto il suo peso all'improvviso e, non potendo preparare le gambe all'impatto, aveva finito col perdere l'equilibrio. Nonostante ciò, fece in tempo a mettere le mani avanti per assorbire il resto della caduta, ripostanto solo una lieve contusione alla caviglia destra, la prima ad aver toccato terra.

    La figura evanescente della sorellina, che lo precedeva, non aveva di questi problemi, e già si inoltrava nel buio.

    Credi che qui troveremo Pallino? ... Fratellone, fratellone! Vieni a spingermi sull'altalena?! ... Che bello! Da oggi in poi sarai il mio amichetto del cuore, ti chiamerò... uhm... Pallino! Ti piace?! Mhew Si si! Gli piace! D'ora in poi, questo sarà il tuo nome! ... Fratellone, hai visto dov'è finito il mio gatto? ... Fratellone, tieni, ti ho fatto questo. Ti aiuterà a guarire prima. Ti piace?

    Ricordi. Voci. Suoni. Nella sua testa. O forse li sentiva davvero? Un altro trucco dello spettro? Ma come faceva a sapere queste cose? E Sonia? Forse era lei...
    Eppure, Raimondo era quasi sicuro di sentire l'eco di quelle parole risuonare tra le mura di quel corridoio buio.

    I suoi occhi pian piano si abituarono a quell'oscurità. Preceduto dalla sorellina, continuava a seguirla, in direzione del fascio di luce che filtrava dall'apertura davanti a loro. Sembrava una porta. Arrivò sulla soglia, la sorella l'aveva già varcata, e l'aprì. Con suo stupore, il necromante non si ritrovò all'interno di una grotta o una buia ed umida cripta. Tutt'altro. L'interno si rivelava essere un raffinato, e completamente arredato, salotto in stile ottocentesco. Pavimento in pietra, con decorazioni stile mosaico. Pareti coperte da pannelli di legno, almeno i tratti vuoti, il resto era riempito da scaffali pieni zeppi di libri. Eleganti lampadari di cristallo appesi al soffitto e lampade ad olio, in ferro battuto, sui muri.
    Sull'estremità più lontana della stanza il fuoco brucia all'interno di un ampio caminetto in pietra. Sulla mensola sopra di esso, un paio di candelabri all'estremità, qualche soprammobile ed un portagioie. Poco distante dal camino, una grande scrivania in legno massiccio, circondata da tre eleganti poltrone imbottite. Sulla stessa, alcuni libri, qualche pergamena scritta di recente, un alambicco contenete inchiostro ed una penna d'oca, ed alcuni oggetti vari, sparsi sulla superficie levigata della scrivania, tra cui un gioiello, un ciondolo. Dietro la grande scrivania, una credenza in legno, con vetrate agli sportelli che lasciavano intravedere parte del contenuto. Alcuni libri, una specie di servizoi da tè, altri oggetti vari, come soprammobili decorativi ed alcuni non meglio specificati, ed un cofanetto.

    Nella stanza c'erano altre due porte, a destra ed a sinistra, in fondo alla stanza. Per il resto, nonostante fosse evidente che il posto era frequentato, la stanza era vuota. Persino la figura della sorellina non si vedeva da nessuna parte.
     
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    OT è tutta imprudenza /OT


    Raimondo maledì la sua imprudenza, mentre cadeva malamente nella fossa. Che l'epserienza di prima gli avesse confuso il pensiero più gravemente del previsto? No, probabilmente era solo la sua mancanza di esperienza sul campo. Aveva passato tutti quei decenni a studiare in modo accademico, ma ora che se la doveva cavare da solo, i libri gli erano di poca utilità.
    Si rialzò, e fece ricorso al suo sangue per curare le contusioni.

    1 ps per curare il danno


    Seguendo la sorella e udendo quelle parole, quelle riminiscenze dal passato, una strana sensazione cominciò a farsi largo nel cuore atrofizzato del cainita. Cosa poteva essere? Dolore... Quando mai aveva provato quel sentimento annichilente nella sua infanzia asettica, protetto dall'affetto morboso delle Ziette prima e dal patrocinio di Don Girolamo poi? Il cuore ricordava le sensazioni provate alla scoperta di quel corpicino a faccia in giù in un canale, la recisione dell'unico vero affetto che avesse mai provato.
    Raimondo fu costretto a riconoscere che lo Spettro stava facendo davvero un bel lavoro, ma ora il lavoro era diventata una qeustione personale: non gli avrebbe permesso di fargli perdere la sorella una seconda volta.
    Entrando nella stanza, si sistemò il cravattino, come se si aspettasse di dover fare la conoscenza con qualcuno. Rimase fermo sulla soglia un paio di secondi, analizzando ciò che gli si presentava innanzi, infine si avvicinò alla scrivania. Avrebbe controllato per bene quei manoscritti e le altre stanze più tardi, ora era concentrato sul ciondolo. Tentò di afferrarlo.
     
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    Raimondo, ora davanti alla scrivania, si rese conto che non erano le pergamene ad essere state scritte di recente ma alcune lettere, sembravano appunti o una qualche specie di promemoria. Libri aperti, qua e la, sparsi disordinatamente sulla scrivania ed un quaderno pieno zeppo di appunti.
    Raimondo conosceva bene quel genere di ambiente e poteva facilmente intuire di trovarsi di fronte ad un qualche genere di studio, di ricerca. Ma fu il ciondolo a focalizzare la sua attenzione. Che si trattasse di ciò per cui eravenuto? Che fosse la catena dello spettro di cui parlava Deline? Possibile che fosse lasciata così in bella vista? Un'altra cosa che aveva notato, avvicinandosi alla scrivania, era l'odore di morte che si faceva sempre più forte, appestando le pagine stesse dei libri e le pareti di quel luogo. Che, nonostante l'aspetto, si trovasse effettivamente all'interno di una cripta piena di cadaveri in avanzato stato di decomposizione?

    Tuttavia, non era quella la sua preoccupazione principale, ora aveva davanti il suo potenziale obbiettivo e poi, c'era la faccenda di Sonia da sistemare.
    Il ciondolo aveva tutta l'aria di essere quello descritto da Deline:

    CITAZIONE
    L'oggetto che interessa a lei, invece, è una collana d'oro bianco alla quale è appeso un ciondolo contenente la foto di una donna. Lo so, lo so, il classico clichè. Ma cosa pretende, per diventare tale una cosa deve pur ripetersi spesso. Comunque, il ciondolo è riconoscibile per via del topazio azzurro incastonato su di esso. Quella è l'ultima catena dello spettro rimasta in circolazione. La prenda e... bè, non serve che le spieghi cosa significa.

    Il Rossellini stava allungando il braccio, quando venne sorpreso da una nuova presenza nella stanza. Raimondo era sicuro che nessuna delle due porte si fosse aperta, eppure, una specie di nuvola di sabbia nera aveva preso consistenza fino a rivelare il corpo del suo "ospite".

    Posso esserle d'aiuto? Qualcosa ha attirato la sua attenzione?

    La figura, avvolta da un mantello scuro, si spostò, avvicinandosi ed ampiando la visuale che aveva della scrivania per riuscire ad osservare le mani del necromante che, fino a quel momento erano rimaste nascoste dal resto del corpo.
    Poi, notando che qualcosa mancava dal piano della scrivania, disse:

    Ah, vedo! Dunque non è qui per le mie ricerche. Quali sono le sue intenzioni? Chi la manda qui?

    Poste le sue domande, e notato il pezzo mancante sulla scrivania, quel personaggio aprì una falda del proprio mantello, lasciando intravedere qualcosa che scosse la mente di Raimondo.
    La prima, era che quello che aveva tutta l'aria di essere un uomo aveva, appeso al collo, un ciondolo del tutto identico a quello che il Rossellini stringeva ora in mano. Non solo, il Rossellini si rese conto solo in quel momento di aver afferrato il pendaglio. Fino a qualche istante fa, avrebbe potuto giurare di essere stato interrotto da quella figura nella sua operazione di recupero, voltandosi di scatto in direzione della figura incappucciata ma ora, non sapeva come, stava stringendo in mano l'oggetto che vedeva al collo del suo interlocutore. La cui identità era ancora nascosta dal cappuccio.
    La seconda, più importante, era la figura della sorellina, apparsa come da sotto il mantello stesso dell'uomo. E che si era posta davanti a lui, che sembrava poggare le mani sulle sue spalle, accarezzando poi, con una mano, le guance della bambina. Gli occhi di lei assenti, fissi nel vuoto.

    Attendendo le risposte del suo interlocutore, che ancora stava realizzando il tutto, aggiunse infine.

    Questa, è sua?

    C'era qualcosa di insano, nella sua voce.
     
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    Raimondo era confuso. Poteva sentire la catenella stretta tra le sue dita, ma al tempo stesso era al collo dell'apparizione. Come spiegare quella strana incongruenza tra azioni e sensazioni, poi? Era tutto un trucco del guardiano del cofanetto? Che quella al suo collo fosse solo una proiezione per confondere il cainita?
    Il fatto che fosse uno studioso solleticava la curiosità del vampiro, ma stava tenendo in ostaggio la sua cara sorellina...
    Infilò in tasca la mano che non stava stringendo la catenella e strinse con forza il collare del gatto.

    Il mio nome è Rossellini. Raimondo Rossellini.

    Si presentò. Il tono aveva perso parte della sua solita piattezza, assumendo una sfumatura nervosa.

    Sono uno studioso anche io. Sarei molto interessato alle sue ricerche e a discuterne assieme a lei. Avrei inoltre intenzione di discutere di "affari"...

    Lasciò la frase sospesa.

    Ma prima gradirei che lasciaste andare mia sorella.

    Una richiesta calma e tranquilla, ma ferma.

    Prima che usi le maniere forti...

    Si ritrovò a pensare. Non avrebbe permesso a nessuno di togliergli la sorella.
     
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    Il mio nome è Rossellini. Raimondo Rossellini.

    E il mio nome è Bond, James Bond. :P


    R-O-S-S-E-L-L-I-N-I. Rossellini, ha detto? Ripetè, più per focalizzare che non una domanda vera e propria. Il corpo dell'uomo pareva fremere, le mani strinsero con forza le spalle della piccola.

    Uno studioso dice, Si, immagino che genere di studi conduca... Una sottile sfumatura d'ira traspariva dalla voce dell'interlocutore di raimondo, un'odio a stento sopito.

    CITAZIONE
    Sono uno studioso anche io. Sarei molto interessato alle sue ricerche e a discuterne assieme a lei. Avrei inoltre intenzione di discutere di "affari"...

    Ma prima gradirei che lasciaste andare mia sorella.

    Ah, fratelli... disse, compiaciuto della notizia
    L'unico affare che potrete mai concludere con me è la vostra vita in cambio di quella della piccola. Tornatevene da dove siete venuto e non fatevi rivedere mai più! In cambio, per avervi lasciato andare, tratterrò con me vostra sorella.

    Il braccio sinistro si sollevò dalla spalla della bambina, indicando la porta dalla quale il Rossellini era venuto.

    Ma voi cercate qualcosa aggiunse la figura incappucciata, come allungando il collo per sbirciare cosa stesse frugando il necromante nella sua tasca E' per caso un collare di cuoio, un collare per gatti? Magari uno così? Aggiunse, tirando fuori dalla falda che ancora celava il resto del corpo della figura quello che sembrava essere a tutti gli effetti il collare di Pallino...

    Se Raimondo avesse tirato fuori la mano dalla tasca per controllare cosa fosse quella sottile striga di cuoio che stringeva tra le mani, si sarebbe accorto che non si trattava del collare di Pallino, bensì di un comunissimo cinturino di cuoio. Quantomeno, quello era il suo aspetto.

    Una storia curiosa, quella dietro a questo ninnolo. Non ne convenite? Dimmi, Sonia, tu la conosci? NO?! Ti piacerebbe sentirla? Il sarcasmo era palese, quell'uomo stava provocando Raimondo spudoratamente, dall'alto di un'arroganza e un senso di superiorità che potevano portare solo a due conclusioni. O il tizio sapeva il fatto suo ed era convinto, quantomeno, di avere la situazione in pugno, o era il più grosso pallone gonfiato che Raimondo avesse mai visto. Daccordo, forse non il più grande ma se la giocava di sicuro.
    Quello che Raimondo non capiva, era il motivo di tanto odio a stento trattenuto nei suoi confronti. Che motivo aveva quell'essere di odiarlo?
    Va bene, al momento la sua presentazione non era stata delle migliori, in fondo, non dimentichiamoci che per lui Raimondo era un intruso ed anche un ladro. Ma bastava davvero questo a motivare la sua reazione?
     
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    E il mio nome è Bond, James Bond. :P

    Temevo io che si sarebbe finiti così xD /OT

    Nel vedere il collare nelle grinfie di quell'essere spregevole, Raimondo rimase basito. Controllò cosa fosse ciò che aveva in tasca, e con stupore notò che era solo un pezzo di cuoio senza valore. Come aveva fatto lo Spettro ad impossessarsi del collare di Pallino? Che fosse soltanto un inganno?

    CITAZIONE
    Tornatevene da dove siete venuto e non fatevi rivedere mai più! In cambio, per avervi lasciato andare, tratterrò con me vostra sorella.

    Una storia curiosa, quella dietro a questo ninnolo. Non ne convenite? Dimmi, Sonia, tu la conosci? NO?! Ti piacerebbe sentirla?

    La vera storia di cosa fosse successo quella notte maledetta in cui era morta Sonia non era conosciuta nemmeno a lui. In circostanze normali avrebbe lasciato che la città andasse a fuoco e con sé tutta la Famiglia pur di acquisire nuove conoscenze. Ma in quel momento era sua sorella ad essere in pericolo, e questo non poteva permetterlo. In ogni caso la presenza poteva stare bluffando. Come poteva conoscere tante cose riguardo il suo passato ma non conoscerne il nome, né il rapporto che intercorreva tra il cainita e lo spirito?

    Ciò non è accettabile.

    Disse perentorio.

    Lei non toccherà mia sorella, né dirà alcun ché di questioni che non le riguardano.

    Necromanzia 3, Sottomissione dell'Anima. Persuasione+Occulto=8+un wp
     
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    2011-10-24 11:04:37 Raimondo Rossellini rolls 8 dice to Persuasione+Occulto (used willpower) 7,9,3,7,2, 10,8,2,9 (7 successes)

    Visto che hai la specializzazione in Occluto: Necromanzia, ritiri i 10.


    Il necromante dubitava della possibilità che la figura conoscesse veramente la sua storia, pensava che stesse mentendo eppure, non poteva esserne sicuro.

    Altri dubbi affiorarono nella sua mente, iniziò a domandarsi: "E SE..."
    "E se", tre lettere appena ma nonostante ciò, il loro potere era grande, soprattutto in momenti come quello.

    E se stesse dicendo la verità? E se fosse riuscito ad ottenere quelle informazioni in qualche modo? Ma come? Quando mi è passato attraverso? Da mia sorella? In fondo, se dice di conoscere la storia della notte della sua morte, e persino io non ne so niente, può aver ottenuto le informazioni solo da lei. Ma come? E in così poco tempo? Quanto sono rimasto "bloccato" in quel mausoleo?

    Ma ora non era il momento di porsi quelle domande, ora doveva agire.
    La rabbia di Raimondo era tanta, e così la sua determinazione. Non avrebbe permesso a nessuno di portargli via sua sorella. O almeno così credeva.

    CITAZIONE
    Ciò non è accettabile.

    Lei non toccherà mia sorella, né dirà alcun ché di questioni che non le riguardano.

    Il potere era stato tanto efficace da avere un "effetto latente" persino sulla sorellina, a quanto poteva notare Raimondo. La piccola si era irrigidita e si stringeva in se stessa. Eppure, dalla figura ammantata, non c'erano stati segnali di reazione alcuna. Lo sguardo assente, che fino ad allora fissava il vuoto, ora si era abbassato e la piccola guardava in terra.

    No? Magari non lo sarà per lei, ma perchè non sentiamo cos'ha da dire la nostra piccola Sonia. Forse a lei interessa sapere che fine a fatto il suo gattino...

    La figura continuava a carezzare le guace della sorellina con la mano sinistra, mentre la destra continuava a stringerla.
    Possibile? Possibile che i suoi poteri non avessero effetto su di lui? Eppure aveva notato una reazione perfino nella piccola Sonia. Che fosse influenzata in qualche modo? Che non fosse nemmeno lei? Che fosse quello che Raimondo aveva definito "simulacro"?

    Ma soprattutto, che diavolo stava succedendo?

    Quello che non è accettabile è la sua intrusione. Il fatto che venga qui a darmi ordini e che voglia impossessarsi di ciò che non le appartiene. Tipico di voi... Giovanni.

    Ma ora basta. Non più! Non più vi sarà permesso fare i vostri comodi! Ed ora, fuori! Fuori dalla mia casa! O la costringerò a guardare sua sorella morire. Sta volta per sempre.

    In quest'impeto d'ira improvviso l'immagine della figura ammantata sembrò come subire un'interferenza. Per un'attimo, a Raimondo parve di trovarsi di fronte ad un cadavere in avanzato stato di putrefazione. Ora che lo notava, l'odore di morte sembrava essersi fatto più forte da quando quella figura si era avvicinata.
     
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    Per la prima volta da quando era immortale, Raimondo si sentiva confuso. Un vortice di emozioni si stava facendo largo nel suo cuore da tempo spento. Un misto di rabbia, apprensione ed il puro panico, che la maschera di cera che era il suo volto faticava a nascondere.

    Pensa, Raimondo... Pensa... Cosa ti sta sfuggendo?

    Deline l'aveva avvertito: lo Spettro era un esperto negli attacchi mentali. Sapere questo lo stava convincendo che tutta quella baraonda non fosse che una buffonata, un bluff... Come smascherarlo?
    Infine un'intuizione che non gli restava che verificare, esattamente come se si fosse trattato di un'ipotesi scientifica.
    Si tolse il pastrano ed agì.

    L'azione consiste nell'estrarre il fucile a pompa e sparare due colpi alla figura incappucciata.
    Aumento destrezza di 1 con un ps
    Iniziativa:2011-10-24 17:31:00 Raimondo rolls 1 die for Initiative 1 (initiative roll)+7= 8 :/
    nel caso: split in due azioni: sparare.
    Destrezza+armi da fuoco= 7
    1^ azione: 5 dadi 2011-10-24 17:33:12 Raimondo rolls 5 dice to sparare 4,8,1,10,1 (failure) -.-
    2^azione: 4 dadi 2011-10-24 17:33:43 Raimondo rolls 4 dice to sparare 10,1,9,5 (1 success) che sfiga immane!

    Danni: 8 dadi 2011-10-24 17:35:30 Raimondo rolls 8 dice to danni 3,3,3,7,10, 10,3,9 (4 successes)

    Ecco, la disfatta... I prossimi dadi te li farò tirare solo a te -.-"

     
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    Al momento sorvolo sull'intera faccenda dei tiri, Iniziativa, schivare, assorbimento eccetara. Capirai perchè.


    Con stupore, Raimondo vide i pallettoni passare non solo attraverso la sorellina ma anche attraverso quelli del suo interlocutore, che la teneva in ostaggio.
    Che fosse dunque davvero uno spettro? O comunque uno spirito? L'unica cosa certa era che le figure che aveva davanti erano incorporee. Purtroppo, la risposta che portava con se la verità non tardò a mostrarsi.

    Tocca a me?

    La voce veniva dalle sue spalle, Raimondo si sentì afferrare il braccio destro mentre l'immagine che aveva davanti a se svaniva. Finalmente la verità… un'illusione.

    Imboscata: Le imboscate contemplano il cogliere di sorpresa il bersaglio per infliggere un primo colpo decisivo. L'attaccante tira Destrezza+Furtività contro Percezione+Sesto senso del Bersaglio.
    Se l'attaccante totalizza più successi, può infliggere un attacco gratuito al suo avversario ed aggiungere i successi extra ottenuti dal suo tiro contrastato al suo ammontare di dadi per l'attacco. Se areggiano, l'attaccante agisce per primo, sebbene il bersaglio possa compiere una manovra difensiva. Se il difensore totalizza più successi, l'imboscata fallisce e si tira normalmente per l'iniziativa.
    (I soggetti che sono già coinvolti in un combattimento non possono cadere in un'imboscata)

    Attacco laterale o alle spalle: I personaggi che attaccano lateralmente il proprio bersaglio guadagnano un dado d'attacco, mentre quelli che attaccano alle spalle ne guadagnano 2.

    Riporto la definizione da manuale di entrambe le manovre per spiegare ciò che il PnG ha intenzione di fare. Tecnicamente è vero che Raimondo è già entrato in combattimento e quindi avrei dovuto eseguire tutti i tiri opportuni prima della sua azione e, nel caso, annullarla per procedere come da regolamento. Ma, per motivi "scenici" (per così dire) ho deciso di proseguire così. Se per te è un problema e vuoi seguire il regolamento modificherò.

    Comunque, parlando della manovra "Imboscata", in questo caso lo definirei più un: "attacco a sorpresa". In pratica, Raimondo rischia di essere colto impreparato dalla situazione. Mi spiego meglio, come descriverò, il Samedi è alle spalle del Rossellini, Oscurato, e sfrutta il momento di stupore di Raimondo che vede svanire l'illusione davanti a se per attaccarlo alle spalle senza che questi se l'aspetti o abbia il tempo di reagire.

    Riepilogo le caratteristiche fisiche attuali di Raimondo:

    Forza 3
    Destrezza 4
    Costituzione 2
    Prontezza 4
    Schivare 1
    Sesto Senso 3
    Forza di Volontà 7-1=6 (Utilizzata FdV x Sottomissione dell'Anima )

    Punti sangue attuali 13 - 4 = 9
    (1 per guarire i danni da urto nella caduta, 2 per aumentare la forza a tre, 1 per aumentare la destrezza a quattro)

    Ora vado con i tiri:

    2011-11-13 10:14:46 Figura Incappucciata rolls 7 dice to Destrezza+Furtività 6,8,8,10,9, 5,8 (6 successes)
    2011-11-13 10:15:53 Raimondo Rossellini rolls 7 dice to Percezione+Sesto Senso 6,10,10,5,10, 3,5 (4 successes)

    2 Successi Extra + 2 dadi per attacco alle spalle

    Avvizzimento
    Descizione Questo potere permette al personaggio di mummificare un nemico, un arto alla volta. Gli arti mummificati sono inutilizzabili, incapaci di trattenere il sangue e causano forti dolori; torneranno normali dopo una notte, sempre che il bersaglio abbia natura soprannaturale. L'effetto di questo potere sui mortali è permanente e canceroso.
    Sistema: l'Avvizzimento richiede che il personaggio tocchi la parte del corpo su cui deve agire. Il vampiro deve poi riportare un numero di successi uguale o superiore al valore posseduto dalla vittima in Costituzione su un lancio in Persuasione+Medicina (difficoltà pari alla Forza di Volontà del bersaglio) e spendere un punto di Forza di Volontà.
    L'uso di questo potere sulla testa di un nemico è fatale nel caso di un umano e spinge in una specie di Torpore della durata di una notte qualsiasi Fratello.

    2011-11-13 10:27:56 Figura Incappucciata rolls 10 dice to Persuasione+Medicina+4 8,7,4,9,8, 5,5,1,10,3 (4 successes)

    L'effetto è garantito in quanto, anche se riportassi due successi sul tiro di assorbimento, rimarrebbero comunque due successia favore della figura incappucciata, tiro comunque.

    2011-11-13 10:30:52 Raimondo Rossellini rolls 2 dice to Assorbimento 3,3 (failure)


    Mentre le figure davanti al Rossellini perdevano consistenza sotto i suoi occhi, il Necromante percepì una mano fredda avvinghiarsi al suo braccio destro, afferrandolo in una stretta implacabile. D'un tratto, un dolore allucinante lo colpì al braccio trattenuto. Sentì le sue ossa scricchiolare, la sua pelle raggrinzirsi, i suoi muscoli avvizzivano e si irrigidivano sotto il peso innaturale di quella stretta. Percepì la sua carne sfaldarsi, come cadesse a pezzi, staccandosi dal suo stesso braccio. Il braccio destro, che gli procurava dolori continui e lancinanti, cadde al suo fianco, esanime e senza vita, ormai mummificato. Il fucile a pompa retto solo dalla sua mano sinistra. Il volto di Raimondo era una maschera di dolore, sudori sanguigni coprivano tutto il suo corpo a causa degli spasmi di dolore provocati dal suo braccio.

    Prima che la situazione sfugga completamente al nostro controllo, le consiglio di rivedere la sua posizione.

    Raimondo, voltandosi, vide la figura rivelarsi in tutto il suo orrendo e decomposto aspetto. Come un corpo infetto e necrotico in avanzato stato di disfacimento. Il Rossellini doveva sforzarsi di riuscire a ragionare lucidamente, gli spasmi di dolore erano terribili e continui, pulsavano nelle vene, salendo su per il braccio, la spina dorsale, il collo, e su fino al cranio. In un primo istante, la vista gli si offuscò, risparmiandogli l'orrenda vista che si parava dinanzi ai suoi occhi. Il dolore attuale cancellò il ricordo dell'esperienza della Morte Ultima di prima. Dolore, ora non esisteva nient'altro, il necromante credette che se si fosse strappato il braccio avrebbe sofferto meno.
    Poi, la vista tornò, offrendo al Rossellini uno spettacolo che occhi umani avrebbero senz'altro preferito evitare.



    $% £&/*[#)=! *é&%$!!!

    Una voce, nella sua testa, sembrava quella di Sonia. Ma cosa diceva?
    Era troppo confuso per capire? Il dolore gli impediva di focalizzare? O forse era la voce? Sembrava provenire da un oscuro e profondo recesso della sua mente.
    Raimondo tentò di ricomporsi quel tanto che bastava per carpire il senso di quelle parole.

    £a cat&Nin@! U§aLA!

    Cosa? Che voleva dire? Come? Raimondo si rese conto di avere la catenina del ciondolo avvolta attorno al polso. Ma cosa farne? Prima sembrava non aver avuto alcun effetto, cosa cambiava ora?

    USALA!!! ORDINAGLI DI AMMAZZARLO! ORA!!!

    Cosa? Chi era, ora? E che voleva? Ordinare cosa a chi?

    Edited by Joker- - 13/11/2011, 23:42
     
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