-
.
Uscì dal vicolo come se niente fosse, si guardava intorno come una ragazza che guarda le vetrine. Mentre cercava però una mappa si imbattè in un segnale stradale che indicava chiaramente la centrale di polizia più vicina... a giudicare dalle indicazione distava meno di 500 metri.
Si incamminò per quella direzione e non appena ci fu davanti capì, più o meno che cosa stava dicendo il tipo...
Dall'esterno le porte a vetri della stazione facevano trapelare una situazione di grandissimo caos e disordine: telefoni che squillavano in continuazione, pochi agenti, preoccupati e che correvano da una parte all'altra.
Darleen si voltà e notò che nel parcheggio riservato alle forze dell'ordine solo due volanti erano ancora ferme... gli altri otto posti vuoti.
. -
.
Ma che diavolo stava succedendo in quella città ... leggermente accigliata rimase ancora un minuto a visualizzare la centrale per poi entrarvi dentro. Forse nelle bacheche ci poteva essere qualcosa di rilevante qualche scomparso qualche traccia.
Altrimenti sarebbe passata in Emeroteca a guardare i giornali locali nelle ultime settimane possibile che tutto fosse precipitato in così poco tempo??. -
.
Intorno a lei tutto era un turbine di agitazione, telefoni che squillavano all'impazzata, nessuno sembrò notarla, nessuno le chiese di che cosa avesse bisogno.
La portineria era vuota sebbene ci fosse un telefono che squillava, superando la porta si trovò di fronte ad una sala d'attesa, c'erano tre o quattro persone che aspettavano e alcuni poliziotti, c'erano dei piccoli uffici che davano su questa sala, le porte erano aperte, da dentro provenivano delle voci di receptionist che parlavano al telefono a voce molto alta.
Signora si calmi, le manderemo qualcuno al più presto.
Mi descriva l'uomo che l'ha assalita...
Signora stia tranquilla! Ha bisogno di una trasfusione? Mandiamo subito un ambulanza.
Di fronte a Darleen c'erano due corridoi vuoti.. -
.
Ancora uno sguardo in giro per controllare che in quel caos nessuno la stesse guardando per poi imboccare il corridoio di Sinistra se qualcuno le avesse detto qualcosa poteva sempre cavarsela con un semplice 'stavo cercando il bagno' certo che queste città del Sud erano proprio caotica per un momento mentre si addentrava nel corridoio le riapparve alla memoria un ricordo di quando era umana la centrale dove lavora come gurdiacaccia era più fornita di uomini di quella stazione di polizia dove tutto sembrava essere improvvisamente precipitato. . -
.
Si riuscì a intrufolare velocemente dentro al corridoio di sinistra che era effettivamente abbastanza desolato, continuando a muoversi verso il il fondo incominciò a incontrare numerose porte da cui non proveniva alcuna luce. Le porte erano tutte chiuse.
Nonostante il baccano percepì chiaramente un abbaio dal fondo del corridoio.. -
.
Un cane chiuso in una stanza, che altre stranezze doveva vedere in quella centrale, non andava particolarmente matta per i cani le ricordavano un pochino troppo quei grossi bestioni che invasero la città e che fecerò del suo branco brandelli come se fossero noccioline da stringere in un pugno, ma non aveva problemi con gli animali non ne aveva avuti neanche dopo la morte quindi si avvicinò alla stanza e apri la porta per vedere dentro. . -
.
Scese le scale e arrivò in un seminterrato scarsamente illuminato... c'erano dieci gabbie, abbastanza grandi, solo tre di esse erano abitate. All'interno c'erano dei cani poliziotto. Non appena Darleen entrò uno dei cani abbaiò un paio di volte, poi si tranquillizzò notando che la ragazza non aveva intenzioni negative. . -
.
"Ah ecco " sorrise avvicinandosi alla gabbia di uno dei cani, "Eh voi tutti solo qua giù cosa ci fate?" chiese guardando lo stato in cui vertevano le celle per assicurarsi che quei bellissimi esemplari stessero bene. " I vostri padroni dovrebbero farvi lavorare di più o portarvi un pochino più a spasso non sta bene che stiate rinchiusi sempre qua sotto " appoggiò le mani sulle sbarre di ferro piegandosi con le ginocchia quasi volesse richiamare il cane. . -
.
Il cane si avvicino mansueto, la donna emanava un'aura di calma che sembrò tranquillizzare l'animale.
Il cane abbaiò qualche volta, era come se volesse "comunicarle qualcosa".... -
.
La mano si infilò oltre le sbarre ad accarezzare il mansueto animale, gli occhi fissi sui suoi " Bravo bello vieni qui dalla zia e dimmi Cosa turba il tuo sguardo?" gli occhi che si specchiano in quelli del canide che le sta difronte ora nessun'altro verso esce dalle sue labbra mentra attende che il cane risponda alla sua domanda silenziosa, c'è del marcio a New Orleans neanche fosse la Danimarca di Amleto. Le mani appoggiate dietro le orecchie dell'animale e gli occhi fissi sui pozzi di lui in quel dialogo silenziso. SPOILER (clicca per visualizzare)Attivo disciplina : Animalità 1 ( sussurri ferini )
Edited by Darleen Baylef - 29/3/2013, 11:35. -
.
Darleen fissò il cane negli occhi per più o meno 5 o 6 secondi prima di riuscire a percepire la Bestia dell'animale che cominciava a ruggire, ne vide l'alone, rosso, aggressivo balenare in fondo a quegli occhi scuri.
La Bestia di Darleen nel frattempo cominciava a "allinearsi" con quella del cane, in un modo armonioso, come se fossero due chitarre che suonavano la stessa nota, le due Bestie stavano andando in risonanza.
Una volta terminato questo scambio il cane aveva trasferito alcune informazioni importanti alla Bestia di Darleen e sebbene ovviamente lei non avesse sentito il cane parlare adesso sapeva più o meno che cosa esso aveva voluto comunicarle.
Il Cane, che rispondeva ad un suono simile a Rocky o Mochi o una cosa del genere (non era in grado di capirlo chiaramente), aveva percepito un grande impeto di violenza negli esseri umani ultimamente, c'era qualcosa che non andava, ma aveva era tutto pilotato da qualcuno o qualcosa.
Lui aveva sentito con le sue orecchie un sussurro particolare, emesso da un entità che non riusciva a definire che istigava a diventare violenti, a rompere tutto, ad aggredire gli altri. Su di lui non aveva avuto effetto, evidentemente, ma riusciva a riconoscere l'odore particolare che emettono le persone una volta influenzate da questo suono... che poi era un suono ma poteva anche essere qualcos'altro.
Fece capire a Darleen che se lo avesse liberato la avrebbe portata dal più vicino essere sotto l'effetto di questa maligna istigazione.
La gabbia che lo teneva chiuso era chiusa senza lucchetto, lo avrebbe potuto liberare semplicemente aprendo la porticina.. -
.
Sorrise all'animale " Animali intelligenti come me e te non dovrebbero stare in gabbia " disse all'animale aprendo la gabbia " Andiamo" gli comunicò con un'altro semplice sguardo, quindi c'era qualcosa sotto tutto quel delirio che succedeva in città, ora aveva almeno una traccia da seguire e un compagno di viaggio che le poteva indicare la strada. " Bene zombie di New Orleans stiamo arrivando" certo non erano veramente zombie me li avrebbe appellati così per divertimento! SPOILER (clicca per visualizzare)Continua a tenere attivo Animalità 1 ( sussurri ferini ). -
.
Il cane cominciò a muoversi velocemente, uscendo dalla stanza mentre Darleen gli stava dietro con una certa fatica, arrivò di fronte ad una porta tagliafuoco col maniglione antipanico e saltando riuscì ad aprirla per poi continuare la sua corsa indiavolata.
Si ritrovarono fuori dalla centrale di polizia, su un vicolo laterale che si immetteva su Bourbon street, il cane fiutò l'aria e poi abbassò il muso e fiutò per terra, diede l'idea di aver trovato una traccia e corse verso l'altra estremità del vicolo, ritrovandosi ad un angolo con Chartres Street dove la sua attenzione fu attirata da un gruppetto di persone che osservavano un'auto, un taxi per la precisione, da una distanza di una decina di metri senza avvicinarsi troppo. Il taxi emanava un fumo nero, molto denso, come se stesse andando a fuoco, non c'era però alcuna puzza di bruciato. La gente indicava anche qualcosa che stava di fronte al taxi, però Darleen dalla posizione in cui stava non poteva vedere di che cosa si trattava.
Il cane però non si fermò, continuò a muoversi veloce, se si fosse fermata lo avrebbe molto probabilmente perso.. -
.
Cosa diavolo per un momento Darleen tentennò guardando quel taxi, ma non poteva perdere di vista l'animale, cosa poteva essere quel fumo nero?, ne aveva mai visto di quel tipo? Era veramente fumo? Quelle domande le assillavano la testa diede ancora uno sguardo verso il taxi era una situazione così insolita e poi possibile che le persone che vi erano intorno non si erano accorte di nulla? Cercò di focalizzare i volti ma scosse la testa tornando ad inseguire l'animale. . -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Continua da qui
Arrivarono all'indirizzo che avevano segnato poco dopo, l'intensità del vento e della pioggia non era cambiata e neanche il freddo.
Trovarono il vicolo giusto ma non senza fatica, d'altronde sapevano che era una piccola traversina senza uscita di Bourbon Street e basta.
Il biglietto che l'uomo coyote aveva dato loro recitava un nome, sopra l'indirizzo: "Foster".
Guardarono meglio la bottega che avevano di fronte, vista da fuori sembrava più un pawnshop che altro, nonostante l'insegna riportasse la scritta "books". Aveva una grossa inferriata, lunga circa due metri, di quelle a fisarmonica che si aprono in orizzontale, come una porta scorrevole.
All'immediata sinistra del cancello c'era una porticina marrone, ricavata dalla stessa bottega del negozio. Il numero era giusto, la porta era quella.
La stradina era lunga più o meno 100 metri, forse qualcosa in meno, c'erano circa 6 porte oltre a quella ma nessun'altra bottega.
Sopra di loro si stagliava un palazzo di circa cinque piani, ma il citofono della porta al fianco della bottega, dove verosimilmente abitava il padrone di quest'ultima aveva solo due slot, entrambi erano bianchi, non c'era scritto nulla sopra...
a circa dieci metri dal negozio c'era una scala anti incendio che dava sullo stesso palazzo. La fine delle scala distava dal terreno un po` meno di tre metri, la scala infatti era ripiegata su se stessa e solo dall'alto poteva essere attivata e farle toccare la strada.
La cosa da capire era se il palazzo e la porticina comunicassero in qualche maniera.SPOILER (clicca per visualizzare)Questo per dirvi che non sapete se il palazzo e la porticina comunicano in qualche modo, forse la casa del libraio è indipendente dal palazzo ( e quindi dalla scala antincendio) o forse no.
Riguardo la scala non so se mi sono espresso bene: le scale antincendio hanno un meccanismo telescopico, da sopra le puoi fare allungare, da sotto no.
Capite subito che, senza potenza, non potete saltare abbastanza da arrivare alla scala.
Nel frattempo c'era un uragano in corso.
Edited by Alrauun - 28/2/2017, 15:53.
Bourbon Street |
