Dancefloor

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  1. mahadeva
     
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    Il cainita non reagì, si limitò a continuare il suo lavoro mentre il Salubri si allontanava. Il suo locale era il più famoso fra i cainiti a New Orleans e tale doveva rimanere. Se questo tipo spocchioso avesse visto l'inferno piombato la notte prima lì non la avrebbe, quasi certamente, pensata alla stessa maniera. L'importante era il suo locale, non le sfide immaginarie che uno straniero poteva rivolgergli.

    Sali pure su.
     
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    Samuel arrivò al locale poco prima che le due ore che lo separavano dall'appuntamento scadessero: i mezzi pubblici di N. O. facevano proprio schifo.
    Entrò senza che i buttafuori gli facessero problemi: perlomeno adesso non aveva i vestiti sporchi di merda. Si fece strada all'interno del locale, attraverso la sala da ballo, scostando chi gli bloccasse il cammino. Teneva il berretto da baseball e il cappuccio della felpa nonostante fosse in un ambiente chiuso: era abituato così.
    Al bancone, notò subito il corpulento barista tatuato, che stava mescendo un qualche genere di coktail bizzarramente colorato a una coppia dall'abbigliamento cyber punk.

    Ehy, Perry, fratello. Come butta?

    Si approcciò all'uomo, attirnado la sua attenzione.

    Sto cercando Axel, mi puoi aiutare?
     
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    Axel?

    Chiese l'omone...

    Squadrò bene Samuel poi prima che questi potesse dire alcunché si limitò ad indicargli una ragazza molto carina seduta su un piccolo divanetto in fondo alla sala...

     
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    Samuel diede un colpo con il palmo della mano sul bancone per far intendere che aveva capito, e si congedò dall'uomo con un sorriso e un cenno con le dita.
    Si avvicinò al divanetto indicatogli dal barista e si sedette accanto alla ragazza.

    Axel?

    si rivolse a lei sorridendo e guardandola dritto negli occhi.

    Non sei come ti avevo immaginato al telefono.
     
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    La ragazza sorrise, anche se probabilmente non aveva capito cosa diceva Samuel perché la musica era troppo alta.

    Provò a dire qualcosa ma anche in questo caso la musica impedì la comunicazione, così lei gli fece segno di uscire fuori e in quel momento, alzandosi, il brujah si rese conto che non era il divanetto ad essere piccolo ma la ragazza ad essere enorme, le guardò i piedi e scoprì che indossava delle scarpe basse, ma nonostante questo era alta più o meno un metro e novantacinque.

    Uscirono fuori e finalmente Sonny poté mettere insieme il volto e la voce.

    Sei quello del telefono vero?

    Era una persona certamente peculiare: aveva un bel viso dolce e un fisico proporzionato, peccato fosse totalmente sovradimensionato, la voce al telefono era abbastanza "fedele all'originale": roca e bassa per essere una donna, ma Sonny pensò che se le corde vocali erano proporzionate al suo fisico era ovvio che suonassero così basse, una cosa era certa comunque: non era un transessuale... questo perché non faceva nulla per modificare la sua voce o per farla suonare più "morbida".

    Armand de Revel...dicevi...

    Sonny non poteva fare a meno di notare come la ragazza fosse nervosissima, piena di tic e con un respiro affannoso. Parlava anche molto velocemente, poteva essere francese, italiana o spagnola... Greca forse? Però era palese che avesse passato molto tempo a New York.

    Comunque ho capito, tu devi essere uno dei tipi che lavora con VS. Hai un "Bastone" addosso vero?
     
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    Di certo non era come si era immaginato Axel al telefono.
    Dall'alto del suo metro e ottanta, Samuel non era certo un tappetto, eppure fu costretto ad alzare lo sguardo per poter guardare la ragazza negli occhi.

    CITAZIONE
    Comunque ho capito, tu devi essere uno dei tipi che lavora con VS. Hai un "Bastone" addosso vero?

    Proprio qui, sorella.

    E si palpò la schiena, dove il Bastone era nascosto sotto la felpa, infilato nella cintura.

    La nostra comune amica mi ha chiesto di trovare informazioni su questo tipo, ma mi ha lasciato solo il nome, null'altro.

    Il malessere di Axel metteva a disagio anche Sam, che si chiese come se la stessero cavando i suoi ghoul a New York.

    Tutto bene? Qualcosa ti preoccupa?
     
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    A parte il fatto che non vedo VS da quarantuno giorni tutto bene... A parte questo voglio dire. Sai cosa vuol dire no? Cioè. Ma guarda tu che bella luna.

    Respirò forte.

    Non riesco a concentrarmi... Come ti chiami a proposito?

    Cominciò a sudare e a respirare affannosamente.

    Non riesco a fare altro che a pensare a "quello", mi capisci vero? Sono quarantuno giorni... diventano quarantadue fra diciannove ore e una ventina di minuti più o meno.

    Sgranò gli occhi.

    Senti. - Sguardo che non prometteva davvero niente di buono. - Io ti aiuto a trovare Armand de Revel, ma tu mi "nutri". Eh?

    Congiunse le mani e guardò Samuel dall'alto in basso con una faccia che era più o meno quella di un bambino che scrive la lettera a babbo natale.
     
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    Nu... Nutrirti?

    Samuel sapeva bene cosa significava la vitae per i ghoul. Dare il proprio sangue maledetto sarebbe stato come fornire una dose a un eroinomane.

    Immagino che sia consapevole di tutte le conseguenze che nutrirti della mia vitae potrebbe portare, vero?

    L'importante per Sam era che ogni decisione fosse consapevole e presa in rispetto dle libero arbitrio.

    Se è così, non vedo perché non dovrei aiutarti.

    Fece spallucce.
     
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    A quelle parole le pupille della donna si allargarono e un sorriso magnifico le si disegnò sul viso.

    Ok, prima la vitae poi ti aiuto. Vieni con me.

    E lo prese per un braccio trascinandolo verso il retro del locale.

    Se la segui senza opporre resistenza ti trovi sul retro del locale che è un piccolo vicolo poco illuminato con al massimo un paio di ubriachi spalmati per terra qua e la. La scena descrivila tu visto che sei tu quello che deve "agire".
     
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    Samuel si lasciò accompagnare fino al luogo che Axel riteneva più sicuro.
    Sicuro...
    Sicuro era una parola grossa: era semplicemente il vicolo sul retro, con tanto di disperati drogati o ubriachi, o che altro.

    Senti. Vieni un attimo più in qua.

    Forse la ghoul era troppo ansiosa di ricevere la sua dose per preoccuparsi di matnenere un basso profilo, ma per Samuel restare in mezzo a quel vicolo non era sufficientemente intimo. Non era mai stato educato alla Masquerade, ma certe "regole" erano semplicemente senso comune e responsabilità personale, esattamente quello su cui tutta la società umana e vampirica avrebbero dovuto basarsi.
    Portò Axel in un angolo più buio, estrasse i caini e squarciò il proprio polso. Axel si chinò in terra per suggere dalla ferita sanguinante, ma Samuel la bloccò.

    Non inchinarti. Non devi mai inchinarti a nessuno.

    La fece rialzare, alzandole dolcemente il viso con una mano.

    Sii indipendente. Sii libera.

    Indipendente e libera... Si rendeva conto dell'ipocrisia di quelle parole? Come poteva un ghoul essere indipendente e libero? Eppure erano concetti che il cainita non poteva ignorare. Tutta la sua filosofia si basava sull'autodeterminazione.
    Dovette allungare il braccio verso l'alto per raggiugnere la bocca del ghoul, che non attese altro tempo per ricevere il nettare maledetto.
    Ci volle un po' di tempo, poiché la pressione del sangue era debole, vista la posizione anomala dell'arto, e dopo un paio di minuti, Samuel fu costretto ad allontanare a forza Axel. Ne voleva ancora, glielo si vedeva dall'espressione sul volto sporco di sangue, ma per Samuel la dose era sufficiente.
    Da ciascuno secondo possibilità, a ciascuno secondo bisogno.

    Stai bene adesso?

    Chiese leccandosi la ferita, che si rimarginò magicamente.
     
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    Quando Samuel si strappò la carne del polso notò un dolore intensissimo, come se i suoi denti fossero ricoperti di un ìcore urticante. Era una cosa davvero strana e non gli era mai successo niente di simile in vita sua.

    La giovane donna gustò quel prezioso nettare malsano come se fosse l'unica cosa al mondo che avesse importanza.

    Rimase per qualche secondo imbambolata tremando di piacere.

    Devi essere molto giovane, ma non sei niente male. Ho sentito però qualcosa di particolarissimo in te, c'è un retrogusto che ha l'aroma di tomba, di morte, ricorda un po' quello di VS... ma com'è possibile?

    Quell'affermazione fece trasalire Samuel, manifestava chiaramente quanto fosse contronatura quello che avevano appena fatto. Era evidente che la ragazza era talmente dipendente dalla vitae vampirica da aver sviluppato una sorta di sottile capacità degustatoria in grado di capire orientativamente generazione e genealogia di coloro di cui si nutriva.

    Ma quell'aroma di tomba?
    Di che parlava?

    Non avevo mai sentito nulla di simile in nessun altro, a parte VS.

    2012-06-08 06:22:37 Samuel rolls 3 dice to perc + occulto 1,4,1 (BOTCH x 2)


    Samuel si convinse che era colpa dell'influenza della Maschera su di lui se lei sentiva quel tipo di "retrogusto" nel suo sangue.
    E quel dolore intenso che gli aveva provocato il suo stesso morso? Non ne aveva la più pallida idea.

    Non ne abbiamo mai parlato ma do per scontato che dall'ultima volta che abbiamo ruolato ti sarai certamente dovuto nutrire, sappi cmq per le prossime volte che il tuo morso è dolorosissimo per chi lo riceve, avendo botchato il tiro su occulto Samuel non ha capito che si tratta di una certa "eredità" derivata dal fatto che ha diablerizzato una Giovanni. Ah, visto che ci sono ti ricordo inoltre che sei una dodicesima generazione e che hai un pallino di Auspex... che sebbene non si tratti di una disciplina di clan dei Giovanni era una specialità della defunta Adele.
    Queste di solito sono modifiche temporanee, lo dico al giocatore, il pg non lo sa.


    Ho bisogno di interrompere un'attimo questa entry (perché sono al lavoro) continuo fra un paio d'ore. Se nel frattempo vuoi approfittarne per porre delle domande ad Axel puoi farlo.
     
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    Quel dolore autoinflitto era lancinante. Gli ricordava gli artigli del lupino nella carne del petto. Era il suo morso a infliggere un tale supplizio, avrebbe dovuto capirlo quando il jogger suo ultimo pasto si era lamentato così tanto. Non era mai accaduto prima, e Sam aveva pensato a un caso. Forse era un umano resistente alla sensazione di beatitudine che di solito il Bacio concedeva. Ma se ora le sue fauci provocavano una tale sofferenza? Avrebbe potuto continuare a suggere dagli esseri umani o sarebbe dovuto tornare a cibarsi di animali, come i primi tempi? La sua coscienza avrebbe retto?
    Avere a che fare con Matusalemme non era mai una buona cosa. Creature così antiche e inumane potevano corrompere ogni cosa, anche se sembravano individui a posto. Ci sarebbe stato posto per simili creature nel suo nuovo mondo?

    Da quanto tempo conosci VS, Spilungona? Come ha fatto una bellezza come te a immischiarsi coi morti?

    Le fece queste domande con il sorriso, cercando di scordare il dolore e le implicazioni che da esso derivavano.
     
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    La ragazza sembrava ancora un po’ intontita ma cercò di riattivarsi non senza qualche difficoltà, si era appoggiata al muro che le stava dietro e guardava per aria.

    ah ora lo chiami anche tu VS invece di Maschera Bianca? Un’altro tipo che conosco che lavora per lui lo chiamava Agathe, o Agaat per essere più precisi. Credo che sia una specie di influenza sovrannaturale che lo fa percepire alle donne come maschio e agli uomini come femmina.

    Si rialzò in tutta la sua imponenza, era veramente un essere umano enorme, aprì la borsa e si accese una sigaretta. A Samuel ricordò moltissimo la tipica sigaretta post coito, d’altronde osservata la totale devozione per la vitae vampirica di quella giovane donna era probabile che questa malsana pratica aveva sostituito altri, ben più naturali, interessi, (come il sesso) esattamente come succede negli eroinomani.

    Non mi piace molto essere chiamata spilungona. Non credere che sia facile essere come me... essere una fashion victim del cazzo e non trovare mai le taglie di vestiti e di scarpe.
    E poi quando sei così alta puoi essere la ragazza più attraente del mondo, ma nessun uomo ha il coraggio di avvicinarsi a te.


    Poi sorrise.

    Scusa, parlo con te che non vedi la luce del sole da chissà quanto tempo. Mi sono sempre chiesta come fate quando avete bisogno di accedere ad un ufficio pubblico.

    2012-06-08 10:26:16 samuel rolls 4 dice to perc + 6o senso (Diff 4) 2,2,5,10 (2 successes)


    Quella storia sulla fashion victim fece balenare un idea nella mente di Samuel e capì improvvisamente dove l’aveva già vista: era stata una modella famosa, tre o quattro anni prima... Axelle de Saint-qualcosa forse? Non è che a lui fosse mai interessata l’alta moda, tutt’altro, ma qualche sguardo a qualche bel culo nelle pubblicità l’aveva pur sempre lanciato. Non aveva assolutamente idea fosse così dannatamente enorme comunque. Sicuramente era una storia interessante sapere come fosse finita a fare questa strana vita, alle dipendenze di un fottuto cadavere ambulante... domanda già posta da Samuel alla quale però la ragazza non rispose ma forse se l’era dimenticato e basta.
     
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    Axelle de Saint-Vattelapesca, giusto?

    Sam schioccò le dita, ridendo brevemente.

    Mi pareva che avessi un volto noto... Come ha fatto una modella a conoscere un Matusa di cui non si sa nemmeno il genere?
     
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    Haha un matusa... lo chiamo anche io spesso così da quando ho sentito che molti usano la parola Methuselah.

    La ragazza rise.

    E' una storia lunga... vivevo in francia e facevo la modella, jetset, feste, soldi... sai per una ragazza che tutti hanno sempre preso per il culo al liceo era molto più di un sogno che diventava realtà, era qualcosa di inimaginabile... "André the giant", così mi chiamavano, era diventata Axelle de Saint-Venant, la top model.

    Era tutto merito di un uomo, un tizio che avevo conosciuto una volta in un bar, era un talent... mi fece entrare nella sua agenzia e da li la mia vita cambiò, avevo 19 anni, lui si chiamava Henri ed era, anche lui come me... diciamo... molto alto.

    Divenne il mio giorno e la mia notte, andai a vivere con lui, diventai la sua donna e anche la sua musa.

    Passarono due anni e, dal nulla, una sera di inverno c'era molto freddo, lui si era coperto poco per uscire, cominciò a nevicare e gli venne un infarto. L'ambulanza non arrivò in tempo e lui morì li, tra le mie braccia.

    Caddi in una depressione profondissima, non mangiavo più, una sera un uomo che conoscevo e che era un grande amico di Henri mi venne a trovare e mi trovò in uno stato pietoso, avevo tentato di farla finita già due volte, gli dissi che stavo cercando di farmi morire perché dovevo rivedere Herni in qualche modo... stupida ventenne sentimentale.

    Mi disse che forse non c'era bisogno di morire per rivederlo.

    Scoprii in seguito che era un cainita, come te e come VS, mi disse che conosceva "qualcuno" che poteva aiutarmi e che dovevo tenere duro fino a che non fosse arrivato in città, perché era impossibile da trovare altrimenti.

    Aspettai con trepidazione, e due mesi dopo finalmente mi chiamò, mi disse che non era un trucco e mi portò nell'interrato di un palazzo d'epoca, era a metà tra la stanza del trono di un imperatore bizantino e lo studio di un anatomopatologo.

    E lui era li...Capii subito che non era più un essere umano. Sembrava un ragno, era avvolto in una tunica nera molto stretta che ne rivelava il corpo magro anche la testa era completamente avvolta in del tessuto nero. aveva due maschere, una davanti e una dietro... ora non ricordo quale delle due fosse davanti e quale dietro.




    Mi disse che poteva aiutarmi ma che il pagamento era molto alto. Gli dissi che avrei pagato qualsiasi cifra, mi rispose che avrei dovuto lavorare per lui per molto tempo. Mi avrebbe ricompensato, ma non mi sarei potuta ritirare, prima del termine del nostro contratto.

    Se accettavo dovevo bere da una piccola coppa.

    Il resto te lo puoi immaginare, ho rivisto henri, sono diventata una degli agenti di VS... dopo qualche tempo con lui, mi mandò qui a New Orleans, dove diceva di avere bisogno di una persona che si occupasse dei suoi affari.

    Alla fine non è neanche male. E' solo che ho scoperto tardi che più il sangue è antico e più è forte e da dipendenza... e da questo punto di vista sono stata davvero sfortunata.
     
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37 replies since 12/11/2010, 14:42   542 views
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