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Herr Nicht.
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Adso trasalì di piacere alle parole gentili della donna. Le prime di quella sera, dopo l'infuriata del maestro. Trasalì acnora di più alle parole minacciose dell'uomo, questa volta per la paura.
Mi dispiace, signorina Violet... Ma il mio padrone richiede con urgenza la vostra presenza...
Bofonchiò alzando un braccio per indicare in direzione di Herr Nicht, che in risposta si sfilò il cappello in gesto di saluto.
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Carnelian.
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Un misurato sorriso, sornione, verso il vampiro accanto a lei, una risposta silenziosa a quello che ha appena detto. E lo sguardo torna al frate, arriccia le labbra.
Ah, ecco, mi sembrava strano ti avesse mandato qui da solo...
Volta la testa verso Herr Nicht, inquadrato, e si alza, riprendendo la pochette rossa sotto braccio. Ritta sui tacchi in quel vestito da vergogna, lucido, un ultimo momento di attenzione per il frate, sussurrandogli piano.
Occhio qui, fai venire fame...
E gli sorride velenosa, tornando al compagno di questa notte con gli occhi.
Il lavoro chiama, scusami tesoro...
Melensa quanto mai, si muove verso il Salubri non troppo distante, ancheggiando naturale su quei tacchi, passi lenti.
Chiedendosi cosa possa esserci di tanto urgente da venire a cercarla là. Dando per scontato, tra le altre cose, che sapesse inspiegabilmente dove trovarla.. -
mahadeva.
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SPOILER (clicca per visualizzare)2011-09-03 08:23:10 Leto rolls 7 dice to Soggezione (Diff 7, used willpower) 8,1,3,3,7, 6,1 (1 success)
Ho usato ascendente livello 1.
Buh...che sfiga sui dadi. Dato che sono stato sfigato ed utilizzando per Adso la scheda del servo fedele a FdV 4, l'unico su cui ho effetto è lui.CITAZIONEIl lavoro chiama, scusami tesoro...
"E non credi proprio che questo 'lavoro' potrebbe essere il divertimento di cui parlavamo prima? Non vorresti presentarmi al tuo amico? Sai com'è, essendo nuovo in città conoscere altri della mia 'specie' non mi farebbe male!" disse il cainita alla donna appena alzatasi facendolo anche lui.. -
Herr Nicht.
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Herr Nicht si stava spazientendo. Quel Leto voleva proprio fargli perdere tempo prezioso. Tornò a incorciare le braccia tamburellando con le dita, visibilmente irritato. Ancora un minuto di attesa, e avrebbe fatto pagare ad Adso anche quell'inefficenza.
Da parte sua, Adso era confuso. Attratto dalle curve di Violet, che poteva ricordare e immaginare, se non vedere, visto lo sguardo piantato a terra; spaventato, anzi, terrorizzato dall'idea di poter contrariare ancora di più il proprio maestro quella sera (non lo ricordava così furioso da molto, molto tempo, ed il ricordo della punizione dell'ultima volta, gli bruciava ancora la carne); e adesso, anche quello straniero esercitava un certo fascino.
Rimase imbambolato per qualche attimo, indeciso se arrischiarsi di alzare lo sguardo per guardare lo socnosiuto, sfidando le ire del padrone, nel caso di un accidentale sguardo a Violet.
Da questa parte signorina.
Si riprese infine, accompangando la donna dal suo maestro.. -
Carnelian.
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Nota lo sguardo basso, da cane bastonato del fraticello, immagina che sia per via del suo voto religioso che deve tenere sempre un atteggiamento da sfigato eterno.
Una vita di rinunce, di preghiere. Un inferno, insomma.
Curioso il fatto che faccia da servo ad un succhiasangue. Molto curioso.
Sente le parole che vengono da dietro, dal suo compagno di serata, si volta alzando un dito, l'indice, mentre gli risponde.
Un minuto soltanto, poi sono tutta tua...
Sorride maliziosa, e segue il frate fino a raggiungere Herr Nicht. Non ci vuole un genio per capire che non è d'ottimo umore, e del resto è brava a cogliere certe sfumature nelle persone. Abitudine.
Sera caro...sei qui per me, solo per me, nient'altro che per me?!
Esordisce frizzante, esagerata, come sempre.
Ma non per lavoro, vero?. -
mahadeva.
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Nei secoli aveva imparato a valutare le persone anche secondo il punto di vista di chi, a differenza di lui, riusciva a capire cose fosse divertente e cosa no. Ad occhio e croce a Leto sembrò che la ragazza stesse prendendo in giro il Cainita appena arrivato; lo faceva secondo il suo personalissimo modo di fare che aveva mostrato per tutta la sera, ma, per quel che ne potesse capire di divertimento e scherno, lo stava facendo.
Non voleva comunque azzardare, doveva raggiungere al più presto la sede del potere Sabattita in città ma non poteva esagerare nel pressare la donna.
Il cainita si limitò a ricadere all'indietro sul divano, accavallò le gambe e allargò le braccia sullo schienale del divano:
"Sei tu la guida!" disse ridendo.. -
Herr Nicht.
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Adso tornò dal padrone accompagnato da Violet. Nel percorso, il suo sguardo cadde per una frazione di secondo sul deretano della cainita, frazione che non sfuggì agli occhi vigili di Herr Nicht.
Dopo faremo i conti...CITAZIONEMa non per lavoro, vero?
Per quale altro motivo avrei interesse a cercare una meretrice?
Pensò sprezzante, mentre Violet gli rivolgeva la parola e Adso si metteva dietro al maestro.
-Signorina Violet. E' un piacere rivederla.
Salutò, nascondendo l'irritazione dietro una cortesia ipocrita.
-Vorrei che potessimo incontrarci per motivi più piacevoli di questo, ma, ahimé, sono venuto per affidarle una missione, una richiesta proveniente direttamente da Sua Eccellenza il Vescovo Constantine. Mi dispiace toglierla dalla compagnia del suo amico, ma è una questione di una certa urgenza. Preferirei fornirle i dettagli in un luogo più appartato... un'auto ci sta attendendo fuori dal locale.
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Carnelian.
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Si ferma davanti al Salubri, braccia che vanno ad incrociarsi ad altezza tette, la pochette tenuta per un angolo. Scricchiolio di plastica quando si muove, gli occhi che si posano su Herr Nicht, sui suoi.
Mmm...va bene, così sia.
Risponde secca, inventandosi un sorriso accondiscendente che nasconde la poca voglia di obbedire a quella chiamata. Odia gli straordinari, e visto che quella era una serata tutta per sè, non può considerare la chiamata del Vescovo diversamente.
Magari poi vi darò il numero di cellulare, ci mettiamo meno e vi evito di dovermi venire a cercare...
Ancora sorride, e ancora pensa più alla sua privacy, che al disturbo del prossimo. Niente è più sacro dell'intimità, in qualunque perverso modo lei possa intendere quel concetto.
Ah, una cosa...
Si avvicina a Herr Nicht quel tanto che basta per spalmarglisi quasi addosso, e puntare verso il lato della sua testa per sussurrargli all'orecchio.
Il mio amico, là, è nuovo, credo sia bene per lui e per noi che qualcuno ci scambi due parole...
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mahadeva.
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Il cainita rimase serenamente nella nuova posizione occupata sul divano. Guardava il suo bastone sul tavolino basso vicino ai suoi piedi. La musica proveniva dal piano di sotto in maniera ovattata e, quei due ancora parlavano. L'atteggiamento della donna gli sembrò intraducibile dai suoi gesti; non che quella creatura si fosse dimostrata facilmente comprensibile durante la serata.
Attese la prima mossa dei tre pensando a quando sarebbero arrivati per cercarlo i suoi, per così dire, vecchi alleati. Non vedeva nessuno di loro da circa trecento anni ormai, da quando, aveva giurato fedeltà al Sabbat; da quel giorno solo raramente gli venivano consegnate missive sull'andamento delle sue missioni e sui nuovi compiti da portare avanti.
Nei secoli tutto andava sfumando. Camarilla, Sabbat e tutto il resto diventavano vuote parole, ancora di più per chi non le aveva mai realmente comprese in cuor suo. Leto, al di sopra di chiunque altro, poteva sentirsi libero.. -
Herr Nicht.
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-<b>Bene... Sarebbe così gentile da andare a chiamarlo?>
Disse a sua volta all'orecchio di violet.
Era venuto il momento di compiere i suoi doveri burocratici per la setta.
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Carnelian.
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Credeva di essere lei la star del momento, la richiesta del sabbatico la spiazza un attimo. Apre gli occhioni, e stira un sorrisino.
Non volevamo un pò di tranquillità per noi? Comunque, va bene...
Lascia cadere quella frase, restando incomprensibilmente piantata su lui per qualche secondo. Il mento un pò sollevato, un'aria civettuola, pungente.
Torno subito...
Quindi gli da le spalle, e torna indietro verso l'altro, seduto sereno.
Sei desiderato, mi sa che finiamo un'altra volta...mica mi scappi, vero?
Domanda abbassando la voce, vicina a lui. Una domanda retorica, perchè a pelle sente che anche lui aveva piacere a continuare quel loro gioco. Ognuno convinto di essere il predatore.
Un cenno della testa, un invito a seguirla, e fa un paio di passi verso Nicht e il suo fraticello.. -
mahadeva.
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CITAZIONESei desiderato, mi sa che finiamo un'altra volta...mica mi scappi, vero?
Il cainita sorrise di quell'affermazione; era bello, comunque, vedere quella donna fare il suo lavoro.
Mollemente si alzò dal divano che lo avvolgeva e, mentre si alzava, raccolse il bastone che aveva abbandonato sul tavolo. Seguì la donna verso l'uomo che era appena entrato nella sala. Aveva, in tutto e per tutto, l'aspetto di un Sabattita. Doveva essere un sottoposto se era dovuto venire a chamare la donna sin lì; forse un templare.
Camminando fece roteare il bastone per fargli assumere al manico la posizione di testa.
"Salve, Violet" disse al cainita sottolineando il nome della ragazza " mi ha detto che qualcuno desiderava parlarmi. Bene, il mio nome è Leto Sieberg, con chi il piacere?". -
Herr Nicht.
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-Herr Nicht, Templare della Spada.
Disse il salubri in modo formale, senza tradire emozioni.
-Ho sentito che lei è arrivato da poco in città, e già ha trovato il tempo di provocare disordini... Tempo che a quanto pare non ha trovato per presentarsi...
Iniziò, vagamente minaccioso.
-Ma non è mia intenzione essere fiscale... Può presentarsi a me, ora. Io poi intercederò per Sua Eccellenza il Vescovo Constantine. Mi dica quello che dovrei sapere: sangue, sire, provenienza e motivo dell'ingresso in città.SPOILER (clicca per visualizzare)Persuasione+autorità= 6 per Interrogare, nel caso non fosse troppo disponibile a fornire informazioni.
Il cainita prese un attimo di pausa, e assunse un'aria pensosa.
-Potrei anche avere un piccolo compito adatto ad un nuovo arrivato desideroso di farsi perdonare un episodio di "disattenzione".... -
Carnelian.
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Lascia che risolvano le loro questioni, ponendosi a fianco di entrambi, braccia incrociate, gli occhi che si assottigliano e scrutano tutti e due i vampiri.
Soppesa con attenzione quello che dice Herr Nicht, specialmente le richieste formali che fa all'altro. Le sanno un sacco di antico, di austero, sicuramente informazioni necessarie, ma poste in modo pesante.
Poi si fa curiosa di quell'ultima aggiunta, sperando che forse sarà Leto a prendersi la patata bollente che spettava a lei. Forse.
Leto, ecco, ora sa come si chiama il bel tenebroso.
Desiderosissimo...
Sibila a bassa voce, facendo eco alle parole di Herr Nicht, occhi che scivolano su Leto, un angolo delle labbra sollevato, vipera.. -
mahadeva.
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"Allora mi ripresento signor Herr Nicht" disse sorridendo il cainita. "Leto Sieberg, paladino. Del mio sangue e del mio mentore non posso dirle perché mi furono celati. Arrivo da Londra e sulle mie motivazioni da ramingo c'è poco da dire.
Per gli inconvenienti di ieri sera, se a quelli si riferisce, posso dirle che al massimo ho portato ordine nel disordine di un luogo in cui un ospite fu immotivatamene aggredito.
In ogni caso, qualunque lavoro ci sia da svolgere sarò lieto di dare una rassettata!".
Privè |
