Motel "Entrance"

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  1. .Constantine.
     
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    Un motel da strada, dove ci si ferma più per necessità che per piacere, riuscendo a soddisfare anche coloro che hanno necessità di un luogo per incontri clandestini. L'esercizio ha infatti molte clienti fisse e clienti occasionalmente fissi. Trip Advisor e siti simili non elogiano questo posto nè per pulizia e nè per servizi, giacchè fornisce il giusto perchè il ministero della salute non gli abbia mai posto i sigilli. I modi di chi ci lavora sono cortesi, almeno di facciata ed a gestirlo ci sono i proprietari: i Goosley.
    Il motel ha 18 camere, tutte con il bagno interno e pay TV (le stanze più costose hanno anche il letto massaggiante con pagamento ogni mezzora); un bar-tavola calda, aperto solo per cena e fino alle 3:00; distributore di ghiaccio ed un paio per gli snack.
    Le camere vengono fatte tutte le mattine dalle 7:30, ma si può mettere il cartello per non essere disturbati, da una compagnia esterna che si occupa anche della lavanderia.
    Il check-out è massimo alle 10:00, poi si paga per il giorno successivo.
    La singola costa 29.90
    La matrimoniale e la singola di lusso 39.90
    La matrimoniale di lusso 59.90
    I bambini sono un extra di 10 dollari cadauno

    Proprietari, solitamente dietro la reception

    • Stan Goosley: il capo di tutto, ci sta saltuariamente e solo di mattina (si da il cambio con la moglie). Ha un carattere sardonico, ma cortese di facciata.

    • Annabelle Goosley: la moglie, ci sta saltuariamente e solo di mattina (si da il cambio col marito). Ha un carattere aspro, ma cortese di facciata.

    • Mark Goosley: il figlio, ci sta praticamente tutte le sere. Ha ereditato il carattere di madre e padre, con un'aggiunta da approfittatore e ficcanaso.



    Dipendenti

    • Larry Foreman: il contabile e manager, copre i turni dei Goosley quando questi non ci sono. Solitamente è presente durante la mattina e raramente la sera. Ha un carattere molto mite.

    • Betty Lafran: barista e tuttofare. Sogna una carriera nel country e dice di saper fare il miglior sex on the beach del mondo (l'allusione che si tratti di un drink è voluta)

    • Timoty Handerson: barista e tuttofare. Tipo mite, gli piace ascoltare



    Edited by Alterægo - 4/4/2020, 20:56
     
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    L' Arrivo.

    Le dita della mano sinistra si serrano sulla frizione, il piede sinistra scala la marcia spingendola verso il basso.. il rombo del motore che sale di giri della sua Glide riecheggia nella notte, prima di posizionarsi sulla sinistra per affrontare la curva asfaltata costeggiata solo dalle famigerati paludi della Louisiana.
    L' Ipod nelle orecchie suona Cochise degli Audioslave, la musica per lei è sempre stata una colonna portante della sua esistenza, anche adesso che il suo cuore non batteva più e il suo corpo era freddo come il marmo, la musica era l'unica cosa che pareva riscaldarle l'anima.

    L'insegna luminosa del Motel "Entrance" qualche centinaio di metri più avanti è logora ed invecchiata da tempo, ma lei non è certo il tipo che fa attenzione a certe cose; un letto ed un tetto che la ripari dal giorno è più che sufficiente.

    Eve rallenta solo quando è in prossimità del parcheggio semideserto, fatta eccezione di qualche auto aziendale di qualche tizio che probabilmente è in viaggio di lavoro e si è fermato per la notte.
    "Perlomeno la cena è offerta dalla casa..." -pensa tra sè lanciando uno sguardo alla finestra di una camera la cui luce è ancora accesa.

    Buonasera.. esclama entrando nella reception e lanciando uno sguardo famelico verso il babbeo seduto dietro il bancone.
    Il babbeo sfigato, grasso e puzzolente, che non ha mai visto una fica da vicino in vita sua è troppo impegnatoa sbavare alla visione di Eve per rispondere.
    Eve accenna un sorrisetto disperato.
    Senti amico, ti faccio vedere le tette se non mi fai pagare la camera per la notte... uhn? Che ne dici?
    Il sorrisetto si fa più provocante mentre lo sguardo del babbeo si fa ancora più incredulo per quello che ha appena sentito uscire dalla bocca della Gangrel.
    Lo prendo come un sì tesoro!
    Detto fatto: si alza la maglietta mettendo in bella mostra le sue curve.
    Il babbeo riesce solo a mugulare un triste "O mio Dio!" prima che Eve si ritiri giù la maglietta e scoppi a ridere mentre il babbeo, ancora estasiato le allunghi le chiavi della camera, senza dire una parola.
    Gentilissimo.. esclama continuando a ridere prima di afferare le chiavi ed uscire, lasciandosi alle spalle lo sfigato incredulo, con la mano, dove stringeva le chiavi, ancora allungata.

    Camera 17... il mio numero fortunato!
    Fortuna infatti volle che la camera 17, fosse proprio di fianco a quella del tizio che aveva ancora la luce accesa in camera.
    Lo sguardo famelico si fa più pronunciato mentre l'idea della cena prende forma nella sua testa; così invece di aprire la sua camera bussa alla porta della 16, trepidante di calarsi nella parte della giovane viaggiatrice solitaria (vera in parte), impacciata ed in cerca di compagnia (totalmente falsa quest'ultima affermazione..).

    Pochi secondi e la porta della 16 si aprì.
    Un uomo intorno alla trentina, forse trentacinque, si presentò alla Gangrel.
    Aveva l'aria stanca, di chi ha viaggiato tutto il giorno, e forse aggiungerei inutilmente, per ritrovarsi la notte a dormire in uno squallido motel... non doveva essere il suo giorno fortunato, almeno fino a quando uno sconosciuta; una bella sconosciuta sola e vestita in modo provocante, ti bussa alla porta di notte.
    Adesso il tizio in carriera sorrideva... patetico, pensò Eve, ha sbagliato Cagna.
    Ciao, scusa il disturbo... -esclamò mettendo un bel sorrisetto innocente alla fine della frase.
    Il tizio in carriera si affrettòa rispondere che non c'era nessun problema, come da copione.
    Prima di rispondere di nuovo, Eve si trovò a pensare che la maggior parte degli uomini in fondo sono tutti uguali, bastano due tette ed un bel culo e loro vanno in confusione.

    Non preoccuparti, dimmi... hai bisogno?
    A dire il vero sì... -rispose Eve calandosi sempre di più nella parte dell'impacciata- Ho la camera accanto alla tua, e.. beh non si apre la porta... o meglio, la chiave gira nella toppa, ma non si vuole aprire...
    Interpretazione perfetta, da Grammy.
    Il tizio abbozzò un sorriso comprensivo.
    Vediamo se ci riesco... forse con un po' di forza riesco ad aprirla!
    Eve si limitò ad indicargli la porta sorridendo e porgendogli le chiavi, mentre lui si apprestava ad impressionarla passando da "eroe della situazione".
    Infilò le chiavi e bastò appena una piccola spinta, minima, che la porta si aprì... anche perché in realtà la porta non era mai stata difettosa.
    Ecco fatto.. -esordì sorridente.
    Sei un grande, ti ringraziò! - mentì, mantenendo il sorrisetto stampato in faccia.
    La cena era quasi pronta ed Eve avvertiva già il senso di smania che la pervadeva, come due amanti che si incrociano ad un festa e che trepidano dalla voglia di scopare in modo selvaggio; per Eve era lo stesso, la Caccia le dava questa sensazione di calore ancor prima di nutrirsi... era come se il cuore le battesse ancora nel petto.

    Il tizio si soffermò sulla porta voltandosi a guardarla.
    Vuoi qualcosa? I distributori hanno solo birra, Coca-Cola e qualche stuzzichino... ma è pur sempre meglio di nulla, offro io... -riprese il ragazzo esibendo un sorriso apparantemente sincero.
    Perché no! -rispose di botto Eve sorridendogli a sua volta.
    Il tizio, evidentemente contento e quasi sicuramente certo che quella sera avrebbe scopato, rise divertito.
    Ok... torno subito!
    Ti aspetto dentro.. -e non vedo l'ora, continuò pensandolo.

    Eve entrò ed accostò la porta alle sue spalle, accese la luce e si tolse il giubbottino di pelle e lo gettò sul letto, rimanendo con una canottiera nera, si guardò attorno rapidamente in cerac di un punto strategico di attacco.
    Poi pensò che molto probabilmente dietro la porta c'era abbastanza posto da non essere vista, così corse verso il bagno, accese la luce ed aprì l'acqua della doccia.
    Una volta entrato avrebbe pensato sicuramente che lei fosse a farsi una doccia e non avrebbe certamente prestato attenzione al resto.
    Piano banale, ma funzionale.
    E così fù un paio di minuti dopo.

    Eccomi di ritorno! -esclamò sorridente mentre entrava nella 17- Sei nella doccia?
    Domandò facendo qualche passo avanti, direzionandosi verso il bagno, dove credeva ci fosse Eve.
    Un altro passo ed Eve scattò verso di lui, gli balzò addosso tappandogli la bocca e gettandolo a terra, prima di conficcargli i canini nel collo ed assaporarlo mentre si divincolava inutilmente sotto di lei.
    La cena è servita.

    La notte dopo il tizio stava ancora dormendo.
    Eve non lo aveva ucciso, non ci aveva nemmeno pensato a dire il vero, voleva solo nutrirsi, cacciando come piaceva a lei.
    Quel tizio si sarebbe svegliato di lì a breve, aveva dormito quasi dodici ore dopo tutto il sangue che aveva perso, era il minimo che se ne stesse buono buono per un po'..
    La Gangrel finì di infilarsi i pantaloni, lasciandoli scivolare sui fianchi perfetti, poi prese la giacca di pelle e si diresse verso la porta.
    Prima di andarsene aveva avuto la buona idea di spogliare il tizio e di cancellare le prove del Bacio, così, una volta sveglio avrebbe creduto di aver passato un' intera notte di sesso con una sconosciuta.
    I vuoti di memoria possono esser rimepiti con falsi ricordi e lei voleva lasciare comunque un bel ricordo di lei.
    Addio stallone.. -gli bisbigliò nell'orecchio, prima di scoppiare a ridere, poi afferrò le chiavi della sua Harley dal comodino ed uscì.

    Seconda notte a New Orleans, vediamo cosa riserva questo posto per quelli come me -pensò prima di mettere in moto la Glide e partire lasciandosi ingoiare dall' oscurità della Louisiana.



    Edited by .FallOutMe. - 9/8/2011, 15:03
     
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    4 ps dopo il risveglio.


    Walter si risvegliò nella sua camera del motel pidocchioso.

    A proposito, com'è che te lo paghi il motel?


    Poe già gli stava becchettando il lobo dell'orecchio, ansioso di poter giocare col suo padrone anche quella notte. Ma l'unica cosa a cui poteva pensare il Gangrel in quel momento era il sangue. E sentiva che la Bestia non sarebbe stata in un angolo ancora a lungo.
     
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    Walter si alzò dal letto dopo aver accarezzato il ghoul per un breve momento.

    Il corvo sembrava voler giocare, ma avrebbe aspettato, il domitor in quel momento aveva sete, una sete pazzesca dovuta al fatto che Walter era quasi al limite, e in quel momento l'unico pensiero del vampiro era quello di nutrirsi. Curioso come Poe si fosse avvicinato così tranquillamente al domitor in un momento in cui poteva diventare pericoloso, forse è una caratteristica dei ghoul quella di ignorare i pericoli provenienti dai domitor... Un giorno o l'altro avrebbe fatto visita al professor Farkas per approfondire meglio le caratteristiche dei servi del sangue, a che servono gli amici tuttologi se poi non si approfitta delle loro conoscenze altrimenti?

    Si posizionò davanti allo specchio presente nella camera e si diede una veloce sistemata ai capelli prima di aprire la porta d'ingresso e uscire, il ghoul ovviamente lo fece uscire dalla finestra, se fosse stato visto con un animale probabilmente si sarebbe beccato un cazziatone dal proprietario.
    Difficilmente il proprietario l'avrebbe fermato per fargli domande sulle sue attività notturne, quello si limitava a intascare i soldi e mormorare, soldi che prima o poi sarebbero finiti.

    Un giorno gli sarebbe toccato affrontare il problema dei soldi, senza quelli poteva anche salutare con la manina il suo attuale rifugio, ma della cosa se ne sarebbe preoccupato a tempo debito.
     
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    Immagino che vuoi andare a caccia. Dimmi come intendi muoverti, che procedo coi tiri e, quindi, potrai descrivere la caccia
     
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    Beh, con 4 ps in corpo direi proprio che la Bestia non si accontenterebbe del sangue di un animale richiamato con Animalità, quindi opterò per andare in città, chiamando un taxi se mi è possibile. In genere punterebbe alle zone con i reietti della società, visto che per la fame che ha anche se scappasse il morto a nessuno fregherebbe nulla, ma dato il bellissimo 0 in conoscenza delle strade credo proprio che girerò a caso.
     
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    Spendi wp per il tiro di Frenesia? Quanti ps prendi a Vena?
     
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    Vera Fede 8

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    Ovviamente uso un pw per il tiro di frenesia. Prendo 3 ps a vena.
     
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    2016-05-04 16:02:24 - Walter tira 3 dadi su Autocontrollo (difficoltà 6) [1, 1, 10] fallimento
    2016-05-04 16:02:08 - Walter tira 3 dadi su Autocontrollo usando forza di volonta (difficoltà 6) [4, 4, 10] 2 successi
    2016-05-04 16:01:43 - Walter tira 6 dadi su Perc. + 6 (difficoltà 6) [9, 3, 2, 9, 1, 2] 1 successo

    Trovi una Vena, ma cadi in Frenesia e la prosciughi.

    Descrivi la caccia

    Sei a umanità sufficientemente bassa da non avere un tiro di degenerazione nel caso di uccisione per nutrirsi in preda alla frenesia
     
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    La caccia, quel fantastico momento nella non-vita che precede sempre l'atto del nutrirsi.

    Una gara di pazienza, primo perché bisogna trovare un "donatore" abbastanza isolato da cui fare il prelievo, nutrirsi è pur sempre una violazione della Masquerade, e se ti beccano sono cazzi, secondo perché bisogna continuamente tenere a freno la Bestia per impedirle di prendere il controllo e fare casini di cui si verrà ritenuti responsabili. Walter ad esempio quella notte non riuscì a tenerla a freno.

    La donatrice della giornata era seduta su una panchina, capelli rossi palesemente tinti e tipico abbigliamento da hipster di sto cazzo, di quelli che ti fanno venire voglia di prenderli a schiaffi finché non si vestono come tutti i comuni mortali, continuava a fissare il cellulare con una certa impazienza, manco si era accorta che Walter era a pochi metri da lei fissandola come un pervertito, cosa che qualcuno avrebbe sicuramente pensato se fosse passato in quel momento. Stava sicuramente aspettando qualcuno. Un appuntamento forse? Che cosa tenera...

    Non rimase a lungo a fissarla, il bisogno di nutrirsi continuava a farsi sentire, avrebbe fatto in fretta, solo un po' di sangue, e per una volta poteva pure evitarsi un motivo per avvicinarla. Fu una cosa abbastanza rapida, la ragazza rimase sorpresa quando qualcuno alle sue spalle le si avvinghiò sul collo, facendo una breve resistenza per i primi momenti prima che gli effetti del Bacio si facessero sentire.

    Ma non sempre le cose vanno come ci si aspetterebbe... Non riuscendo a controllarsi e in preda alla Frenesia prosciugò del tutto la ragazza.

    Oh, scusa tanto, capita...

    Cose che succedono, non si sentiva minimamente in colpa per quanto accaduto, forse un minimo di rimorso poteva provarlo i primi tempi, ma ormai era un vampiro già da un po' e si era abituato molto in fretta alla possibilità che nutrendosi poteva scapparci il morto.

    Si limitò semplicemente a scrollare le spalle e chiudere i segni dei suoi denti sul collo della ragazza prima di allontanarsi in fretta da lei.
     
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    La voce che percepì uscire dalla sua bocca era strana, diversa. Non era una voce completamente umana. Sgradevole, estremamente profonda e cupa, incontrollabilmente potente nonostante avesse avuto l'intenzione solo di sussurrare, più simile a un latrato che a un commento umano. Non riuscire a controllare la Bestia aveva dei determinati effetti sul suo sangue, in questo caso donandogli le corde vocali di un lupo.

    Avrai +1 difficoltà ai tiri sociali concernenti in qualche modo la voce fino a nuovo ordine.


    Walter non ebbe tempo di riflettere sul cambiamento, quando la sensazione di qualcosa dietro di lui lo distrasse, pietrificandolo sul posto. Non era qualcuno di comune: era il predatore più grosso e cattivo che avrebbe mai potuto incontrare.

    Porca puttana! Che casino.

    Esclamò la creatura alle sue spalle, con una voce non tanto dissimile a quella con cui si ritrovava Walter ora. Bassa, cavernosa, ma con un accento di ironia e leggerezza che la rendeva ancora più minacciosa.

    Sai a chi tocca ripulire dopo? A noi, e ci prendiamo anche carne.

    Walter si voltò, e di fronte si trovò un uomo alto, con un impermeabile lungo e un ghigno perennemente stampato sul volto: Fenrir.

    Era impegnato a schiacciare i pulsanti del suo telefonino con gli artigli lunghi cinque centimetri abbondanti.

    Spero che ti sia goduto il tempo che ti ho concesso.

    Disse, rimettendo il telefono in tasca.

    Ora devi venire con me.

    Sorrise, mostrando le zanne perennemente estratte.
     
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    Sai a chi tocca ripulire dopo? A noi

    Eh, che sti aspettavi? Gli onori e gli oneri dello stare in alto... pensò Walter roteando gli occhi verso l'alto.

    Non immaginava proprio il motivo per cui volesse essere seguito, c'entrava Alyssa forse? Forse no, del resto aveva fallito quello che gli era stato chiesto, e probabilmente non aveva intenzione di rivedere la faccia di Walter tanto presto a meno che non avesse l'intenzione di usarla per limarsi le unghie.

    Comprendo, anche se avrei detto che non era nelle tue intenzioni rivedere la mia faccia tanto presto... Seriamente però, non sorridere in quel modo, mette soggezione, e chi non fa parte del nostro clan potrebbe interpretare le tue parole come una minaccia.
     
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    Fenrir rise, divertito.

    Interpretale come vuoi. Per quanto mi riguarda potremmo restare qui a giocare tutta la notte, ma lo Sceriffo ti vuole parlare, e lei non è molto paziente.
     
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    Ma pensa te, addirittura lo sceriffo? Il mio fascino deve aver colpito ancora, del resto con questa faccia e questi addominali è difficile non notarmi.

    Scherzi a parte, che aveva mai da dirgli tanto da mandare Fenrir a cercarlo? Un semplice ghoul sarebbe bastato.

    Tornando seri, se proprio vuole parlarmi non mi sembra il caso di farla aspettare, andiamo dunque, anche se non ricordo di aver mai fatto nulla che potesse attirare la sua attenzione, dopotutto ci sono sempre stato attento alla Masquerade.
     
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    Fenrir sghignazzò ancora nel suo modo inquietante.

    Se fossi in te le comprerei un mazzo di fiori. Chissà che non l'addolcisce un po'.

    Il Gangrel guidò Walter fuori dal parco, verso un'automobile con un'altra persona alla guida. Gli restava dietro a breve distanza, come per tenere d'occhio ogni suo passo.

    Sali. Sedile dietro.

    Ordinò il Boia.
     
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