Zona Arrivi

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  1. *°Luz°*
     
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    Luz sgranò appena gli occhi, le labbra serrate in un'espressione allibita. Una folle, una folle notturna. Due voci si scandivano in lei, prima una e poi l'altra. Nessun orologio, nessun rumore di pipì da dentro il cesso.
    << Hey.. sei una gran bugiarda. Non stai facendo pipì...>>
    Fissò la porta dietro la quale Nicole si era barricata, che diavolo stava combinando? Forse aveva deciso di farsi una striscia di coca? Mh.. probabile.
    << Che fai la dietro?.. >>
    Si poggiò col sedere sul lavandino incerto. Incrociò i piedi e poi intrecciò le braccia sul petto in una postura da pigra spazientita.
    Che Nicole fosse una figlia di caino? Una dannata trovata per caso. Un vampiro che come lei toccava l'asfalto di NewOrleans per la prima volta.
    << Senti un po.. è notte fonda. Vuoi andare a mangiare... e non vuoi dormire. >>
    Controllò se nella sua borsa ci fosse ancora desert Eagol. C'era...
     
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  2. Aryä
     
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    Sgranò gli occhi, quella ragazza era troppo brusca per i suoi canoni.

    "Aaaaaah, non devi certo stare a sentire se faccio pipì o meno!"

    Diede un calcio alla porta e la aprì, sfasciandola.

    "Non faccio pipì, non posso. Io non ne faccio!"
    "Che cazzo stai facendo??"
    "E ho fame!"
    "Che vuoi fare??"
    "Ho detto... sta zitta."

    Si alzò dal water, non aveva più quello sguardo fuori dal mondo, molto...tra le nuvole.
    Era serissima e rimase immobile, fissandola.

    "Ho fame.." un lieve suono dalla sua boccuccia, quasi come lo stesse canticchiando.
    "Ma.."
    "Zitta baby.."

    Alzò il viso per un angolazione quasi impercettibile, si avvicinò a lei e sorridendo le mostrò i canini.

    "Però sei simpatica dai..
    Uff...."


    Prese la borsa e fece quasi per andarsene..


     
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  3. *°Luz°*
     
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    Luz sentì il colpo sulla porta e il suo palmo prudere. Stava per caricare uno dei suoi pugni, uno di quei pugni che le provocano l'orgasmo da impatto. Un pugno come si deve, insomma.
    << Hey.. calmati se non vuoi vedere il tuo cervellino sparso attorno al cesso >>
    Si diede un contegno e si calmò. Poi la fissò ancora e capì. La pelle chiara, la spalla fredda al tocco, la pipì che non arriva, le voci che vanno e vengono.
    Rise, un rumore appena accennato ma divertito.
    La guardò andare via e quando varcò la soglia di un solo passo, parlò.
    << Anche io ho fame, figlia di Malkav >>
    Luz non conosceva nessuno, Luz non aveva nessuno se non una bizzarra conoscenza al cesso dell'aeroporto. Poteva andare come incontro.
    Non si mosse. la fissò di spalle. Un umana non avrebbe capito ma una figlia di Malkav.. si.
     
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  4. Aryä
     
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    Si fermò, di scatto..Ne un passo avanti e nemmeno uno indietro.
    Girò solamente il volto e la guardò.
    La schedò da capo a piedi e sorridendo capìì..

    "Tu, piccola testa calda"
    "E' una Brujah"
    "Beota, l'avevo capito senza il tuo intervento.."
    "Perdonami.."
    "Smettila di irrompere nei miei pensieri, vedi le figure che mi fai fare?"

    Non parlò, ma riprese a camminare velocemente quando ad un tratto con un possente urlo le disse:

    "Facciamo RIFORNIMENTO..Sarah!"

    Riacquistando il suo essere "allegra" ma con modo..ebbe un'espressione più sincera, più signorile, più femminile, più donna.
    Prese la giacca dalla borsa e la mise addosso..
    In effetti, per gli umani c'era freddo e a volte era piacevole pensare che lei lo fosse ancora.


     
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  5. *°Luz°*
     
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    Luz la guardò, aveva capito e per un certo verso quella situazione si mostrò ottimale. Una Malkavian nuova fiammante in quella lontana città della buona musica. Entrambe sole, entrambe affamate.
    << Facciamo rifornimento..>>
    Rise appena, chinando lo sguardo verso i propri anfibi per un solo momento. Prese la borsa a tracolla e camminarono fianco a fianco fino all'uscita di quell'aeroporto.
    << Mh ho detto anche io una bugia, Nicole.. >>
    Le porte automatiche si aprirono automaticamente al loro passaggio.
    << Non mi chiamo Sarah, o meglio.. non è più il mio nome. Luz, mi chiamano così da tanti anni. Questo è il mio nome..>>
    La guardò, non sorrise ma lo sguardo non era cattivo. Luz non aveva modi gentili, nessuno glieli aveva mai mostrati.
    Dopo la confidenza indicò la sua moto, una bellissima kawasaki ninja. Ted gliel'aveva lasciata, intatta per fortuna, senza alcuna ammaccatura.
    << Quella.. è la mia moto. Se vuoi ti do uno strappo. Possiamo raggiungere il miglior "fast food" di NewOrleans..>>
    Rise, e sollevò il sedile per sistemare la sua borsa. Tolse la desert eagol e la mise nella fondina. Si sentiva più sicura. Richiuse il sedile e guardò ancora Nicole.
    Si mise il casco e poi ne porse uno alla malkavian.
    << Metti questo e muovi il culo. >>
     
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  6. Aryä
     
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    Scrutando la Ninja disse:

    "Una bella 250R nera, ti tratti bene!
    Dai, comunque siamo pari. Sei gentile....mmm a modo tuo, grazie! E mi stai simpatica ma mi sa che non e' la prima volta che lo dico"


    Si infilò il casco e salì sulla moto.

    "Sì, gliel'hai già detto"
    "Vero vero, dove andiamo di bello?"

    Sapeva benissimo cosa dovessero fare ma non conoscendo la zona sapeva che si sarebbero avventurate assieme.
    Aveva trovato qualcuna, una ragazza come lei, con cui potesse parlare e mangiare assieme. Non se lo sarebbe mai aspettato, non il primo giorno, che strana coincidenza!
     
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  7. *°Luz°*
     
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  8. Meridio Camporini
     
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    Meridio scese dall'aereo, partito dall'Inghilterra, verso le quattro di notte. Aveva scelto un viaggio con una compagnia non tanto famosa per evitare di incontrare tanta gente, non era in vena di conversare o di ascoltare chiacchiere inutili.
    Si era goduto il viaggio in un silenzio tombale, a parte lui solo alcuni uomini d'affari si erano imbarcati. In aeroporto prima della partenza si era fatto dare il giornale della città per informarsi sullo stato generale e notando la notizia del massacro sogghignò:

    Devo ancora arrivare e già mi piace questa città..

    Mentre era ancora sull'aereo aveva anche telefonato, appena possibile dopo il decollo, il suo contatto a New Orleans. Infatti estrasse il telefonino dalla tasca e compose il numero di Jeff, il quale dopo qualche squillo rispose:

    Ciao Jeff, come te la passi?? Vedo che sei sveglio.. Sono partito da poco dall'Inghilterra, sono in volo diretto verso la tua città e ho bisogno subito di un favore, non è che mi verresti a prendere in aeroporto?? L'arrivo è previsto per le quattro. Scusa ma non ho nessun altro da chiamare..

    Aspettò una risposta in religioso silenzio, senza lasciar trapelare dal suo volto emozione alcuna, ma nella sua mente un pensiero curioso prese vita:

    So che è su una sedia a rotelle, ma aveva detto che possedeva e guidava una macchina ugualmente, sono curioso di sapere come fa..

    --Edit dopo segnalazione di Alrauun--
    Spero che così vada meglio, non ho contatti nelle pompe funebri.. Ne ho uno ed è il professor.. :P


    Edited by Meridio Camporini - 24/5/2012, 13:10
     
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    In realtà c'è un problema... non esiste un volo dall'italia a new orleans diretto... o sei partito da londra o sei arrivato a new york e quindi sei alla stazione degli autobus che non credo sia il caso, edita e scrivi che hai preso il volo in inghilterra... altra cosa il volo dall'europa all'america va calcolato con 5 ore di differenza... dura 10 ore ma per questioni di fuso orario ad esempio parti alle otto e arrivi all'una... stante che siamo al 24 maggio e non puoi essere partito alle 8 perché in questo periodo a londra fa buio alle nove l'unica soluzione, tirata per i capelli, è che sei partito alle undici e arrivi a new orleans alle quattro, se facciamo che albeggia alle 6 hai 2 ore per trovarti un rifugio.

    Altrimenti viaggi "imbustato" cioè in una bara sigillata che verrà imbarcata deve averlo fatto qualcuno di cui ti fidi e dev'essere aperta da qualcuno di cui ti fidi. E' il motivo per il quale per i vampiri che viaggiano dall'europa all'america è una buona idea avere contatti nelle agenzie di pompe funebri ;)

    Scusa la pignoleria ma i viaggi intercontinentali sono sempre un problema in questo gioco.
     
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  10. Serim Akmir
     
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    Tante tappe, una di seguito all'altra, un susseguirsi interminabile di voli notturni onde evitare la minaccia costituita dal sole.

    Non ho molti indizi su chi e cosa cercare. Forse è meglio se richiedo un fascicolo più dettagliato non appena ho modo di riappropriarmi del computer.

    Attraversando il padiglione dell'aeroporto al quale era atterrato, continuò a riflettere sul compito assegnatogli dai suoi superiori: non lo avevano istruito granché sul gruppo di terroristi che avrebbe dovuto sgominare, gli avevano giusto accennato alcuni luoghi di riferimento nei quali iniziare le ricerche ma per il resto solamente una manciata di fumo.

    Qui mi sa che hanno invertito le carte in gioco.. avevano detto che forse avrei dovuto offrire qualche piccolo servizio al Sabbat locale nelle pause dalla missione di ricerca.. ma una così evidente noncuranza nella stesura dell'operazione lascia ben poche altre alternative. Credo proprio d'essere stato mandato a New Orleans in qualità di supporto alla setta..

    Non era la prima volta che si ritrovava invischiato in una situazione simile: il suo Sire, nonché suo diretto superiore, era solito tenergli nascosta la verità per qualche tempo onde evitare lamentele e proteste di ogni sorta.

    Per il momento credo andrò a riposare.. l'indirizzo ce l'ho.. manca solo un mezzo col quale raggiungere l'appartamento.

    Pensò così nel rigirarsi le chiavi di una sportiva Ducati fra le dita.

    Dev'essere nel parcheggio qui fuori se non mi hanno raggirato anche su questo aspetto della "missione"..

     
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    ma tu guarda la coincidenza, due sabbat sullo stesso volo :P


    Serim aveva cercato di capire come giungere al rifugio del branco a cui era stato assegnato, più o meno, studiandosi la mappa prima di arrivare, ma non sarebbe stato facilissimo... aveva due ore prima che il sole sarebbe sorto. Si incamminò verso il parcheggio ma con disappunto notò che la zona in questione distava svariati kilometri e sarebbe potuto giungere lì solo tramite un a navetta la cui fermata era proprio di fronte a se, davanti all'uscita.

    A pochi metri da lui riconobbe il tipo vestito completamente di bianco che sedeva in aereo dietro di lui, quel vestito così appariscente lo aveva incuriosito. Stava parlando al telefono, il cappotto (bianco) sotto l'ascella che trascinava il trolley (bianco).

    ... purtroppo ti toccherà aspettare un po', non avevo capito che saresti arrivato così presto rispose con la sua voce assonnata Jeff dopo i classici convenevoli.
    Ora scendo, prendo la macchina e vengo a prenderti... ci vorrà un oretta al massimo, mettiti comodo. anzi se ti va prendi la navetta e arriva alla zona "F"... Aspettami li.

    Mentre copriva la breve distanza che lo separava dalla fermata della navetta Meridio chiuse il telefono e fece un rapido calcolo... se ci voleva un ora per arrivare lì ce ne sarebbe sicuramente voluta un altra per arrivare a casa.
    Erano le quattro, l'alba sarebbe potuta giungere facilmente in un paio d'ore... forse meno.

    2012-05-24 07:29:56 meridio rolls 5 dice to coraggio 5,2,8,1,4 (failure)


    Ripetendosi quel "forse meno" in mente sentì come un brivido freddo lungo la schiena... e adesso? E se bucavano una gomma? E se il sole li avesse sorpresi mentre erano fermi ad un semaforo? E se avessero sbagliato strada?

    Guardò verso il parcheggio dei taxi per scoprire che era totalmente vuoto e desolato.

    CITAZIONE
    Si era goduto il viaggio in un silenzio tombale, a parte lui solo alcuni uomini d'affari si erano imbarcati.

    Le varie macchine nere che erano venute a prendere i ricconi con cui stava viaggiando si dileguarono velocemente. Era rimasto solo. Davanti a lui solo un tipo con la pelle dal tono mediorientale

    CITAZIONE
    Veste solitamente con abiti eleganti e ben acconciati

    Vestito di un completo nero senza cravatta e un buffo zainetto da scolaro sulle spalle che aspettava la navetta.
     
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  12. Meridio Camporini
     
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    Contrariato dall'attesa a cui doveva far fronte a causa del ritardo del suo amico, si avvicinò a quel tipo che aveva preso il suo stesso aereo.
    i due si guardarno negli occhi, come se qualcuno dovesse per forza proferire un saluto, ma poi il Lasombra preoccupato per lo scorrere del tempo passò oltre e andò a vedere la tabellina degli orari di transito delle navette.

    Che cazzo aveva da guardare quello??

    Pensò appena gettò nuovamente un'occiata su quell'individuo che nel frattempo guardava avanti a se.

    ..va bè.. Ho problemi più grossi ora.. Ha detto che mi devo dirigere nella zona F..fortunatamente la navetta sarà qua a minuti.. Forza forza.. Non voglio aspettare oltre..

    Il suo animo a quella vista non si agitò ulteriormente ma neppure si acquitò, riuscì comunque a nascondere la sua apprensione e sul suo volto neppure un occhio esperto poteva leggere emozioni.
    Decise di aspettare quei minuti in silenzio, senza proferire parola con quell'estraneo abbronzato, che tutto poteva essere tranne un uomo d'affari.
     
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  13. Serim Akmir
     
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    Ma per quale motivo dovremmo essere sullo stesso volo??? lol

    Comunque.. nemmeno l'aeroporto più grande del mondo ha i parcheggi distanti "chilometri" dai padiglioni..


    Serim si mise ad attendere dunque la navetta che l'avrebbe condotto nei pressi del parcheggio. Una volta arrivato lì, si sarebbe messo in sella alla sua naked e avrebbe raggiunto in meno di dieci minuti l'appartamento in periferia che gli avevano indicato, veramente poco distante dall'aeroporto. Nel frattempo gli passò di fianco un apparisciente individuo in bianco: si scambiarono una veloce occhiata, ma nulla di più.

    Quanti damerini ci sono qua in America? Mi viene quasi l'orticaria a guardarmi attorno..

    Evitò di lasciar trasparire il suo disappunto, tornando a volgere lo sguardo allo schermo dello smartphone: giocare con quegli stupidi passatempi lo aiutava a mantenersi calmo e concentrato sul da farsi più di qualsiasi altra cosa.. escluso l'odore del sangue, ovviamente.
     
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    che ne so io... siete voi che siete spawnati nella stessa zona nello stesso momento. :P


    La navetta arrivò dopo circa un quarto d'ora... ce n'era solo una in attività in quel momento, d'altronde sono davvero pochi gli aerei che arrivano tra mezzanotte e le sei.

    A bordo c'erano altre cinque persone oltre l'autista: una coppietta di ragazzi sulla ventina con i loro grandi zaini da viaggio, due ragazzi con la pelle scura e i lineamenti tipicamente indiani, non avevano bagaglio, probabilmente erano due camerieri di qualche diner dell'aeroporto che staccavano dal turno di notte e un uomo vestito di nero, dopo un occhiata più attenta al suo caratteristico colletto bianco ci si sarebbe potuti rendere conto che si trattava di un prete.

    Mentre preseguivano arrivò un sms a Meridio.

    Piccolo imprevisto, arrivo con un quarto d'ora di ritardo. Sorry, tanto non hai impegni per domani vero? :)
     
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  15. Meridio Camporini
     
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    Meridio salì sulla navetta per primo, scelse il posto che ritenne più opportuno e si sedette.
    Mentre era impegnato ad osservare la città, più precisamente la sua periferia, immersa nella notte, vibrò il telefono, era Jeff:

    Piccolo imprevisto, arrivo con un quarto d'ora di ritardo. Sorry, tanto non hai impegni per domani vero?

    Agitò il telefono in mano per un momento, come se quella notizia lo avesse scosso, in fin dei conti era proprio quello che era successo.
    Nella sua mente subito si formarono pensieri pieni di angoscia:

    Ecco.. lo sapevo.. merda.. già prima il tempo era risicato.. ora che diavolo faccio??

    In un secondo momento decise di riprendere il controllo su se stesso e decise di inviare un sms di risposta al professore, suo amico:

    Tranquillo, torna pure a casa, prenderò un taxi. Me la cavo da solo.

    Non voleva essere troppo duro con quel mortale, in fin dei conti la vita lo era già stata abbastanza nei suoi confronti.
    Mentre richiudeva il telefono un'altro pensiero buffo gli si formò nella mente:

    Peccato, mi sarebbe piaciuto vedere come fa uno senza gambe a guidare..

    Infine la sua attenzione tornò sul problema ancora irrisolto, come fare ad arrivare a casa:

    Dunque, di solito affissi sui tram ci sono i numeri delle compagnie di taxi e, se sono fortunato, ce ne sarà uno nella zona F.

    Iniziò così a guardarsi attorno, cercando possibili numeri di agenzie affissi alle pareti della navetta o nel retro degli schienali.
    Una soluzione ci doveva essere, ce ne è sempre una.
     
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140 replies since 22/7/2011, 12:29   1088 views
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