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Una villetta normale nella zona peggiore della periferia ovest della città.
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Il Brujah si lasciò condurre dalla guida della ragazza. La radio era spenta e durante il tragitto lei lo informò più o meno di quello che si sarebbe potuto aspettare. Gerald Donald era un tipo a posto, uno di quelli che sa sempre un sacco di cose e che non si capisce mai come fa a saperle. Abitava in una vecchia villetta nella zona più esterna di Elmwood, dove ancora sorgono alcune case devastate dal tempo che nessuno ha avuto voglia di sistemare o di buttare definitivamente giù.
Parcheggiarono la macchina sul vialetto della villa e suonarono alla porta che si aprì dopo pochi secondi.
Hey Axelle, qual buon vento ti porta da queste parti?
Chiese facendoli entrare in salotto.
Piacere Gerald.
Disse a Samuel.
All'interno c'era una donna seduta sul divano, una bianca, sulla 30ina. Il salotto era completamente ricoperto di moquette e le pesanti tende di velluto rendevano l'ambiente un po' "antico".
Accomodatevi pure, volete qualcosa da bere?
Chiese mentre Axelle si sedeva sul divano.
Io prendo dello scotch, se lo hai, lui non beve.
Gerald diede un occhiata a Samuel e inarcò un sopracciglio.
La ragazza sul divano rimaneva zitta.
Beh niente, le solite cose, il mio amico, doveva parlarti di alcune cose, non ti preoccupare... è uno a posto.
Sorrise guardando il Brujah con occhi pieni di affetto.
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New Orleans presentava ancora le vergognose cicatrici del fallimento della democrazia borghese e della sua elite imperialista. Il modo in cui il disastro portato dall'uragano Katrina era stato affrontato era stato vergognoso, e la città era sfrgiata dalla speculazione che la morte di tanti innocenti aveva permesso.
Nel suo mondo, non ci sarebbero state risorse per gli aiuti deviate ai fini militaristi di una potenza in decadenza. Tutto il mondo si sarebbe mobilitato per aiutare chi era in difficoltà, secondo i principi della mutua assistenza.
Samuel era immerso in questi pensieri quando, finalmente, incontrò il famoso Gerald.
Gli strinse la mano, presentandosi.
Sam, fratello.
E ascoltò in silenzio i convenevoli tra l'uomo e Axel. Riservò qualche occhiata incuriosita anche alla laconica dona sul divano, rivolgendole un cenno col capo di saluto.
Quando venne chiamato in causa da Axel, Incominciò a parlare.
Cerco Armand de Revel, e mi hanno detto che tu sai dove trovarlo.
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Gerald trasalì, rimase qualche secondo zitto e poi lanciò un occhiataccia a Axelle che rispose con un sorrisetto strafottente.
Armand.
Si limitò a ripetere.
Axelle non sa neanche di chi cazzo stiamo parlando... e non credo di essere sicuro che tu lo sappia.
Immagino sia stata Agathe a dirti di lui. Non c'è davvero altro modo possibile... poi se sei con Axelle.
Ma come cavolo avete fatto a trovarmi... tra l'altro?
Chiese.
Nulla mi si nasconde caro. Puoi nasconderti da quei cretini dei tirapiedi del sabbat ma non da me. Comunque cambia numero di telefono: Perry il barista del Satan's tiene i segreti davvero male... e inoltre anche tu, cristo, ti nascondi proprio male, non appena ti chiamo tu subito mi inviti a casa.
Rispose Axelle.
E' che di te mi posso fidare...
Rispose, poi guardò Samuel.
Sappi che Agathe è una persona pericolosa.
Disse Gerald.
Agathe sarebbe "Il Volto Sghembo"... VS.
Lo interruppe Axelle rivolta a Samuel, il quale ripeté a se stesso involontariamente:
"Baifa".
Isaac...
Disse la taciturna ragazza che era seduta sul divano con aria assorta.
I quattro si guardarono. La sensazione era strana... Ognuno di loro continuava a chiamarla in un modo diverso. C'era un che di sovrannaturale in tutto ciò.
Ci fu una breve pausa. Poi Gerald continuò.
Agathe, o comunque vogliate chiamarla, è una di quelle persone che ti da sempre l'idea di stare muovendo i tuoi fili.
Armand de Revel era uno delle Lunghe Lame... non so se hai mai sentito parlare di questo branco della Mano Nera. Si trattava di un gruppo incredibilmente potente. In particolare il loro Ductus, Marcel Santiago... era un tipo col quale non si scherzava. Erano gente di Montreal, sai una città violenta e terribile, dove la Camarilla neanche mette piede. Sono venuti qui a N.O. perché dovevano colpire qualcuno di molto in alto, qualcuno di intoccabile.
Quella è gente idealista, la mano nera non pensa ai propri interessi, la mano nera serve solo per tagliare i rami marci e lo fa dannatamente bene.
Però questa società è piena di corrotti, evidentemente dovevano colpire qualcuno che aveva a che fare con l'inquisizione perché in pochissimo tempo sono stati accusati di infernalismo e hanno cominciato a dar loro la caccia... è stata una cosa terribile... li hanno snidati come topi. Marcel è stato preso, due di loro credo distrutti, Armand è riuscito a scappare. E credo sia l'unico che si possa occupare di risolvere il problema... c'è qualcosa dietro che non so, domande che non conosco... so solo che Armand può avere le risposte.
Ma tu perché ti sei impelagato in questa storia? Chi te lo fa fare?
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Lasciò che parlasse quanto voleva. Finalmente gli veniva rivelata l'identità di quello che stava cercando: era un membro del branco di Marcel.
Sì, sì. So già abbastanza di queste Lunghe Lame...
Qua siamo tutti amici di Baifa, vedo. Meglio, semplifica di molto le cose.
Perché lo faccio? Perché mi stanno sulle palle quelli che credono di poter giudicare tutto e tutti, e si credono al di sopra della Giustizia. Se un innocente subisce le angherie dei corrotti, io sono lì per difenderlo. Che si fotta l'Inquisizione!
E poi... Io e Baifa abbiamo un proggettino in comune per liberare New Orleans da un po' di spazzatura... Però mi serve sentire Armand. Allora, sai dove trovarlo?
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Si. posso portarti da lui, ma si trova in un posto dannatamente pericoloso... è in un posto dove persino i branchi al servizio dell'inquisizione avrebbero qualche timore ad andare... Se sapessero dove si trova.
Sorrise.
Mi sembra chiaro! E' furbo il ragazzo... mi stavo giusto chiedendo come poteva essersi nascosto fino adesso... Non poteva certo bastare un po' di Oscurazione.
Disse Axelle. E qui Samuel si ricordò che nonostante fosse una ghoul il suo domitor era pur sempre un Methuselah.
Io ti accompagno.
Disse a Samuel.
Ma che posto è? Perché è un posto pericoloso? Pericoloso in che senso?
Chiese a Gregor.
Semplice. E' in piena palude, territorio apertamente dei lupini.
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Lupini?!
Quella parola gli gelò il sangue nelle vene, o almeno lo avrebbe fatto se il sangue che aveva nelle vene già non fosse stato freddo come il ghiaccio.
All'improvviso il petto gli diede un gran dolore, tanto che fu costretto a portarsi una mano là dove aveva subito le vecchie ferite.
Il terrore che provava all'improvviso non era causato solo dall'atavico timore che quelli della sua specie provavano istintivamente verso i nemici del Wyrm, ma anche dall'esperienza personale. Un solo incontro con una di quelle montagne pelose gli era bastato, e aveva giurato a sè stesso che mai avrebbe attaccato briga con un'altra di quelle creature. Sperava di non essere costretto a infrangere questo giuramento.
Axel. È davvero molto pericoloso avere a che fare con quei cosi. Sei sicura di volerlo fare?
Si preoccupava dell'incolumità della ghoul, ma le lasciava la libertà di decidere autonomamente.
Gregor. Non hai nessun modo per contattarlo diversamente? Ho avuto a che fare coi pulciosi e... non mi piacciono...
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E a chi piacciono? e comunque mi chiamo Gerald.
Disse l'uomo sorridendo.
Mi fa piacere che tu sia un ragazzo saggio, con quella roba non si scherza, io fossi in te non ci andrei.
Fantastico! Due cainiti che hanno paura del lupo cattivo.
I due si guardarono l'un l'altro con un aria mista tra sospettosa e imbarazzata... nessuno dei due fin'ora sembrava aver capito la vera natura dell'altro.
Axelle, non è così semplice... tu hai visto Agathe e pensi che tutti i cainiti siano come lei... non è così... inoltre i Garou non li hai mai visti... sono alti tre o quattro metri, hanno dei denti lunghi una spanna,
E fece il gesto di aprire la mano in una spanna di trentacinque centimetri, il fatto che essendo un uomo ben saldo sui piedi le sue mani fossero enormi non fece altro che rinforzare il suo già efficacissimo esempio.
E poi l'olfatto... quelle bestie ci sentono e quando dico "ci" intendo noi vampiri... sentono il nostro l'odore da miglia e miglia di distanza... l'unica cosa che li ferma è la città.
Tu non hai proprio idea ragazza mia.
Poi guardò Samuel con aria grave:
Mi spiace ma questa non è la mia guerra... se vuoi ti spiego dove lo puoi trovare ma non verrò con voi.
2012-06-15 13:26:10 Samuel rolls 3 dice to coscienza 1,1,2 (BOTCH x 2)
Samuel riflettè attentamente e si rese conto che portarsi dietro Axelle era un ottima idea, la ragazza non avrebbe assolutamente rischiato di venire dilaniata dalle zanne di un lupo mannaro, perché a differenza di quello che una persona ignorante poteva pensare i lupi mannari non attaccano mai i ghoul, e inoltre andare nelle paludi della louisiana (che assolutamente non sono piene di alligatori) in piena notte poteva aiutarla a ritrovare il suo contatto con la natura che tanti anni di vita da ghoul le avevano fatto perdere. Massì sarebbe stata una splendida scampagnata e si sarebbero divertiti tantissimo.
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Non è la tua guerra?
Samuel ripetè le parole di Gerald, in tono sorpreso, ma in uqlache modo accusatorio, mentre incorciava le mani al petto.
Scusa, amico, ma tu come fai a sapere tutte queste cose su Armand? E soprattutto dove si nasconde? Qual è il rapporto che vi lega?
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Non andrò nelle paludi piene di Lupi Mannari per incontrare Armand... Ho già detto a chi di dovere e in tempi non sospetti che mettersi contro l'inquisizione del Sabbat era una pessima idea... bastava un po' più di buon senso e nessuno si sarebbe fatto male... e invece guardali ora... 2 sono polvere, uno è imprigionato e mentre parliamo sta subendo torture indicibili e un altro è in mezzo alle paludi piene di chissà quali mostri.
Samuel capì, era tutto fin troppo semplice: Gerald aveva paura. Paura vera, paura di perdere la sua non-vita, e questo perché l'inquisizione aveva imparato a farsi temere. Ma poteva essere davvero così? Quelle losche macchinazioni, quell'intimidazione silenziosa all'interno della fazione per ottenere più potere, gli ricordavano tanto quel tipo di cose che gli avevano detto a proposito degli anziani della Camarilla.
L'impressione che aveva era che se voleva cambiare qualcosa doveva mettersi in gioco. Ma come avrebbe potuto trovare un cainita così bravo a nascondersi all'inquisizione in mezzo alle paludi della Lousiana... che tra l'altro non aveva mai visitato?
Improvvisamente la donna seduta sul divano parlò:
Ti ci porto io.
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Finalmente un compagno con le palle!
Esclamò Samuel, in verità sorpreso dall'offerta della donna, rimasta così in disparte fino a quel momento.
Il Sabbat ha bisogno di gente che abbia a cuore un ideale superiore di giustizia. È questo che ci rende migliori della Camarilla!
Stava imbeccando Gerald, colpendolo indirettamente nell'orgoglio.
Comunque, sorella. Tu come ti chiami?
Domandò alla laconica donna, tornandogli il sorriso.
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Maria.
Disse col volto impassibile. E poi tornò in silenzio.
Anche Gerald rimase in silenzio, mentre Axelle si alzava in piedi.
beh?
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Maria...
Quel nome ricordava a Samuel la sua Sire, Mary. Era stato costretto a esserle nemico, ma lui si era esposto moltissimo per metterla in salvo dalle accuse di tradimento che le venivano mosse. Era riuscito a slavarle la non-vita, nonostante avesse ricevuto il compito di eliminarla. E adesso? Il Brujah si domandava dove fosse andata a rifugiarsi.
E adesso noi, veri eroi del Sabbat, andremo in quella palude a cercare il nostro amico. Poi penseremo a pestare un po' i piedi all'Inquisizione.
Si riscosse dai suoi pensieri senza perdere l'occasione di far pesare a Gerald la sua codardia.
Maria, se davvero conosci bene le paludi come dici, dovrai fare strada.
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Abbiamo una macchina?
Chiese Maria.
Certo, c'è la mia!
Rispose Axelle.
Va bene.
Disse rivolta a Samuel.
Andiamo.
E i tre si incamminarono verso il vialetto che portava alla macchina parcheggiata. Mentre Gerald Donald li guardava allontanarsi rimanendo in piedi, sull'uscio.
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