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La lunga auto nera arrivò di fronte all'entrata est del cimitero di St. Louis e si fermò lentamente, dal finestrino del guidatore aperto usciva un braccio abbronzato e tatuato e il suono di chitarre tipicamente anni ottanta.
Si aprì lo sportello e ne uscì un tipo con una canottiera nera e una sciabola da ussaro ungherese alla cintura, i capelli totalmente bianchi dovuti ad un incanutimento prematuro tipico degli ugrofinnici gli dava un età indefinibile, poteva averne 17 come 42.
Ci mancava la radio col senso dell'umorismo.
Disse riferendosi al fatto, certamente curioso, che si trovava di fronte all'entrata di un cimitero mentre l'autoradio mandava una canzone che parlava dell'entrata di un cimitero.
Fosse stata quella dei pantera almeno.
Aggiunse sempre a voce alta, nonostante non ci fosse nessuno, guardandosi intorno; poi premette il pulsante del radiocomando dell'auto che si chiuse rispondendo con un effetto sonoro acuto. Si spense anche la radio.
Mentre si lasciava avvolgere dalla desolazione innaturale di quel posto ripensò agli ultimi accadimenti... la sua sire che gli chiedeva il solito favore di merda che lui non poteva rifiutare, sebbene fosse stato certo che sarebbe stata un'ovvia situazione scomoda per lui.
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I ricordi si affollavano nella mente del cainita mentre ripercorreva col pensiero i fatti che lo avevano portato quella sera, a partire dalla telefonata di qualche giorno prima, a mettere piede sul suolo del cimitero…
Il cellulare squillò un paio di volte prima che il Magus potesse rispondere.
Kaj, sono io, avrei bisogno di un favore.
Niente di trascendentale, non preoccuparti. Dovresti solo andare al Midnite Club, qui in città.
Porta i miei saluti al padrone di casa e presentati come si deve. È una delle personalità di spicco di New Orlèans, oltre che un Membro del Sangue… Non preoccuparti, chiamo da una linea sicura.
Non posso accompagnarti sta sera, sono impegnata altrove. Preoccupati solo di non fare cazzate… mi raccomando.
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"Non fare cazzate"... maledetta zoccola... mi mette sempre nella merda.
Pensò, ed effettivamente tutte le volte che la sua sire lo aveva chiamato con quel tono di voce ne sarebbe conseguita una situazione in cui lui o aveva rischiato di farsi arrestare, o aveva perso un casino di soldi, o aveva preso un sacco di botte.
Sperò in cuor suo che questa volta ci sarebbero potute essere delle alternative.SPOILER (clicca per visualizzare)Flashback: Qui
Edited by Joker- - 8/7/2012, 15:13. -
Manlio Luxincertus.
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È notte da un po, passeggia lungo le mura del cimitero, è appena uscito di casa, vuole dare un'occhiata al cimitero dall'esterno. Ormai è quasi arrivato al cancello dell'entrata est del cimitero, tiene le mani dentro le tasche del suo giaccone lungo in pelle nera , in realtà è interamente vestito di pelle nera, anche la sua tracolla che porta sempre con sé lo è. "Progetto Eutanasia, non ho altro riferimento, perché hanno voluto che imparassi quelle cose, che facessi quelle cose, oh sono arrivato, forse troverò qualcosa tra i morti, in fondo uno di loro aveva a che fare coi morti" Per Manlio era diventata un'ossessione, i morti che prima nella sua reclusione lo ripugnavano ora lo attraevano, con interesse crescente. Ormai è davanti alla cancellata, ad un passo da essa, esce dalle tasche le sue mani per poi afferrare e stringere con forza le sbarre della cancellata, avvicina il volto, appoggiando quasi la fronte alle sbarre gelide, osserva all'interno, una distesa di bare, di morti. E mentre fissa ogni singola bara lascia sfuggire dalla sua bocca con voce quasi impercettibile "Lo so che siete li, fingere di dormire, ma basta un comando e vi risveglierete, tra di voi sono sicuro che ci sarà qualcuno che avrà le risposte alle mie domande". . -
Manlio Luxincertus.
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Infila la sua mano destra nella borsa che poggia sul suo fianco sinistro ed estrae un mazzo di chiavi, e con una di essa apre il cancello del cimitero, si è proprio così , lui ne è il custode, apre il cancello entra nel cimitero per poi richiuderlo a chiave . Ora è dentro, inizia la ricerca, ha bisogno di indizi , ed il lavoro come custode è un ottimo modo per procurarseli senza creare sospetti. . -
Manlio Luxincertus.
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Passa da una bara ad un'altra, cerca segni di manomissioni, bare aperte, punti dove la terra è stata smossa, buche, qualche brandello di carne o vestito che segnala il loro passaggio, il passaggio degli zombi, e se la fortunato lo vorrà avvistera uno di loro, rivelandogli il loro territorio, "su dai, uscite fuori, ho bisogno di voi, speriamo di trovarne uno morto, e fresco, forse mi condurranno da loro, quei tipi lasciano sempre dietro di se morti ambulanti" pensa man mano che si addentra sempre più nel cimitero cercando un qualsiasi indizio che lo porti a quei vampiri, forse della stessa razza da cui ha imparato la disciplina della negromanzia durante la sua reclusione. . -
.Constantine..
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La vento fischia in mezzo ai rami degli alberi secchi che circondano il campo santo.
I lumicini ancora accesi tremano sotto quel soffio di brezza che creano giochi di luci e le ombre si allungano minacciose.
Il silenzio regna tutto intorno.
Non ci sono tracce di passaggi di cadaveri rianimati, tanto meno alcun segno che il Vile possa ricondurre ad una recente visita dei figli di Caino che va' cercando.
Ma dovrebbe saperlo, il vile, che in quanto tale però non lo sa, che il Clan dei Necromanti non ama lasciare proprie tracce del suo operato nei luoghi pubblici come quello di un cimitero nel bel mezzo di Nola.
O forse, sanno nasconderlo bene.. -
Manlio Luxincertus.
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"niente, nulla, che quel vampiro fosse l'unico? Devo continuare a cercare" i suoi pensieri lo spingono i ad avanzare, ad inoltrarsi più in dentro, verso la parte più vecchia, forse li troverà qualcosa "forse nella parte più vecchia, ci va me o gente, forse qualcuno è passato di li di recente," la zona più vecchia del cimitero è davanti a lui e si appresta ad entrare e cercare tracce di qualsiasi cosa sia successa di recente, impronte di scsrpe sulla terra, acqua e fiori freschi appena cambiati, cancellate dei mausoleo chiaramente che ancora in uso mostrano di non avere i classici segni dell'immobilita come il blocco delle cerniere per via della rugine. SPOILER (clicca per visualizzare)Manlio tenta un tiro di investigare. -
.Constantine..
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SPOILER (clicca per visualizzare)Consta rolls 3 dice to investigate 6,2,3 (1 success)
Qualche tomba mostra segni recenti di passaggio, fiori freschi e lapidi pulite, ma niente che può essere ricondotto al Clan dei Necromanti.
Le cancellate, così come le catene su di questi, non mostrano niente di particolarmente eclatante da poter suggerire la presenza di Cainiti lì attorno.. -
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La luce della luna illuminava le pietre tombali, il cui candore era occasionalmente oscurato dalle nubi che nel loro percorso nel cielo notturno ne offuscavano la luce. La luna non illuminava soltanto le ultime vestigia dei morti, ma anche un uomo solitario. In lontananza si poteva scorgere un uomo alto e pallido. Indossava qualcosa di simile a un vecchio cappotto, e vagava in mezzo alle tombe in modo irregolare, come ubriaco o confuso, seguendo percorsi apparentemente privi di logica.
Quella era davvero una bella notte per ammirare la Necropoli che sorgeva in quel cimitero e passeggiare per le sue vie invisibili a occhio umano.. -
Manlio Luxincertus.
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"niente , niente, solo fiori freschi ed acqua, deve esserci qualcosa" è confuso, era certo di trovare qualcosa almeno li, continua nella sua ricerca, stufa, si siede su una lapide, il suo giaccone in Pelle nera alla Matrix ricopre un pezzo di tomba , chi lo vede noterà il suo abbigliamento particolare, interamente in pelle nera, dopo la sua reclusione non è più riuscito ad indossare altro materiale, solo la pelle gli piaceva sentire, prende la borsa a tracolla sempre in pelle nera come ogni pezzo dei suoi capi, e dalla borsa estrae il suo taccuino personale, scrive alcune cose e poi lo rimette al suo interno, non si è accorto dell'uomo, forse la lontananza , forse perché col capo chino non può vedere più in la, ma non starà per molto tempo fermo ad oziare, deve assolutamente trovare un negromante.
Edited by Manlio Luxincertus - 13/2/2013, 15:48. -
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Raimondo, nel suo vagare, passò accanto alla tomba su cui si era seduto l'altro Cainita, senza degnarlo di uno sguardo, preso com'era dalle architetture del mondo al di là del Sudario. Lo sguardo fisso al suolo per visualizzare la struttura della Necropoli che, come un abisso, si estendeva al di sotto dei suoi piedi, in un'altra dimensione. Come poteva scendere là sotto? C'era una via, sicuramente.
Più da vicino, si potevano notare gli abiti antiquati, e un paio di occhialini davvero particolari, visto che se la lente destra era da vista, quella sinistra era oscurata, come per degli occhiali da sole.. -
Manlio Luxincertus.
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Con la testa china nota alzando gli occhi delle scarpe, e da esse dilungarsi il resto di un uomo man mano che alza lo sguardo "ehi un attimo, dove sta andando? Potrebbe aiutarmi? " dice all'uomo mentre nella sua mente diversi pensieri si affollano "che strano modo di camminare, ma dove sta guardando, e poi guarda quegli occhiali, che strani", decide di muoversi e sta per alzarsi dalla tomba su sui è seduto per andare dietro all'uomo che lo ha appena superato, sensa neanche notarlo. . -
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Raimondo non diede la minima attenzione all'uomo, anche quando questo gli rivolse la parola. Troppo concentrato a osservare ciò che soltanto lui poteva vedere per poter fare attenzione a ciò che era presente nel mondo materiale, lo oltrepassò, ignorandolo completamente. Proseguì in quella sua traiettoria bizzarra, allontanandosi di un paio di metri, quando una folata di vento portò con sé un suono strano. Poteva sembrare la voce squillante di una bambina, ma più probabilmente era soltanto un effetto dell'aria che passava tra i rami dei cipressi. In quello stesso momento, Raimondo si bloccò, alzò lo sguardo dal suolo e si voltò verso l'altro cainita. Quindi si avvicinò a lui, ripetendo all'inverso il percorso quasi zig zagante che aveva compiuto all'andata.
Buonasera.
Salutò l'altro uomo. La voce era totalmente priva di qualsivoglia inflessione o emozione, piatta, noiosa, quasi robotica. Si sistemò il cravattino che aveva al collo.
Cosa la porta in questo luogo?
Domandò con lo stesso tono, o meglio, mancanza di tono. Il volto era totalmente simile alla sua voce. Privo di qualsivoglia espressione, la bocca era un taglio orizzontale in mezzo al volto, e le labbra sottili parevano incapaci di muoversi o di incresparsi. L'unico occhio visibile era fisso e vacuo.. -
Manlio Luxincertus.
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Mentre l'uomo gli rivolgersi domanda, Manlio si alza, si china leggermente verso l'altro "non so se posso dire lei, ma sto cercando qualcosa di insolito, qualcosa che non coincide con la visione dei cimiteri degli uomini, mi ha compreso? Cerco. Segnali di persone che non riescono a conti uare nel loro sonno o meglio coloro che li risvegliato dal loro sonno, è molto importante per me trovarli, ma mi scusi, io sono Manlio, il custode del cimitero è sto lavorando, lei invece che ci fa qui? Il cimitero è chiuso alle visite a quest'ora, come si chiama?" chiede con voce pacata all'uomo, meravigliato del modo di fare di quell'uomo, come se fosse Manlio la persona fuori posto in quel dato momento in quel dato luogo. .
Entrata del Cimitero |
