Papa's

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  1. .Constantine.
     
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    Il Papa's è un locale affollato di giovani. Sono per lo più universitari e lavoratori, ragazzi e ragazze lì per lasciare l'ancora delle preoccupazioni, il freno del domani e prendere in mano un bicchiere di qualcosa di forte oltre a tanta voglia di non pensare a nulla se non alla sera che stanno vivendo.
    Colori sgargianti e vibranti, emessi in forme quasi psichedeliche e sparato da riflettori ben nascosti dietro massicce colonne capaci di reggere il soffitto nonostante il terremoto delle persone che si dimenano. È sicuramente un luogo capace di prendere alla testa per la sua confusione e di prendere l'anima per il ritmo incessante e martellante che pulsa dalle vene a dentro i propri pensieri. La frenesia di piacere è evidente, tanto quanto le risate, urla, incitamenti e balli caotici di tutte gli ammassati: tanto che siano divisi in gruppetti attorno al bancone, quanto che abbiano trovato un tavolo o siano proprio al centro di una sala da ballo priva di confini!
    Per entrare bisogna scendere alcuni gradini, poichè il Papa's si trovava ad un livello di poco più basso rispetto a quello della strada. Di fatti l'interno è costruito come se fosse stato ricavato, da un vecchio deposito seminterrato o passaggio metropolitano, dove i muri sono visibili.

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    [...continua dal City Park]
    CITAZIONE
    "Ti piacerà, vedrai!" -concluse, prima che scattasse il verde per i pedoni ed attraversassero la St.Charles Avenue.
    Cento metri più avanti si poteva distinguere un insegna luminosa, sotto la quale era affollata un bel di gente, che recava il nome Papa's.

    Sei ancora all'esterno del locale


    Edited by Alterægo - 31/3/2020, 19:00
     
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  2. Crystal Absinthes
     
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    Lo spero anche io che mi piaccia..e sappi che se così non fosse me la prenderei con te. E potrebbe non piacerti ragazzo! disse Crystal,guardando Matt con la coda dell'occhio. Poi rise, mentre attraversava la strada.
    E' quello laggiù vero? Sembra carino l'esterno almeno. Ma che gente cè qui? Cioè, oltre a persone come me e te che si ubriacheranno sicuramente!
    Girò la testa verso il ragazzo e lo squadrò. All'inizio non si era accorto del suo abbigliamento e del suo portamento.
    Bè..simpatico e carino..non si prospetta una serata noiosa.
     
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  3. .Constantine.
     
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    Anche Matt rise alla provocazione scherzosa di Crystal.
    "Fidati! La tua prima notte a New Orleans, baby! Non te la scorderai!"

    "Il Papa's è un locale da pre-serata! Gli shot costano poco e sono belli carichi! Quello che ci vuole per prendere una bella scossa, prima di andare a ballare al Midnite! -aggiunse quasi gridando per l'entusiasmo.
    Poi rise e la prese per mano via via che si avvicinavano al locale e le persone affollate intorno all'ingresso cominciavano a farsi numerose.
    "Seguimi.."
    Solo in quel momento, mentre serpeggiavano tra le persone, Crystal notò che sottò il cappotto Matt portava una maglietta scura, scollata fin sotto il petto ed un tatuaggio visibile da spalla a spalla recitava "Lucky Ones".
    Già da fuori si poteva udire la musica uscire dal locale ed il via vai di persone sorridenti e scherzose tutto attorno metteva a proprio agio.

    "Ehi! Tom, Claire..." -gridò ad una coppia di amici poco più avanti a due passi dall'entrata.
    I due risposero al saluto entusiasti e subito salutarno anche Crystal presentandosi.
    "Lei è Crystal, è nuova in città! E ha bisogno di qualcuno che la metta a suo agio!
    "Hai trovato le persone giuste, dolcezza! -aggiunse Claire, prendendola per mano- "Andiamo dentro, la notte ci aspetta!"
    "Sì! Raggiungiamo gli altri al bancone! -gridò quello che si chiamava Tom, lanciandosi dentro.
    Tutti risero e Crystal si voltò a guardare Matt mentre entravano nel locale, il quale le rivolse un sorriso ed una strizzata di occhio: si prospettava una buona serata.
     
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  4. Crystal Absinthes
     
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    Va bene mi fido! disse sorridendo a Matt.

    "Bè dai detta così mi piace..farò in modo che il Midnite sia la mia casa" disse ridendo, lasciandosi prendere per mano del ragazzo. Lui gli chiese di seguirlo e Crystal si lasciò trasportare tra la gente.
    Ma quello..è un tatuaggio..Lucky Ones. Bello, devo chiedergli che significato abbia per lui..e poi chissà se ne ha altri. Gli sta proprio bene.

    All'entrata del Midnite il ragazzo chiamò ad alta voce una coppia di ragazzi e Crystal riuscì a distinguerne subito i nomi.
    Lui li saluto, presentandogli anche Crystal
    Ciao Tom. Piacere. E ciao anche a te Claire. Bene speravo di trovare le persone giuste. Essere soli in una città così è davvero triste. Ma direi che per suggellare questo incontro ci stiano bene un pò di shot! Oh mi letto nella mente Tom..al bancone!
    Poco prima di entare Crystal strizzò l'occhio a Matt; lo tirò a lei per un braccio e accostò la bocca al suo orecchio.
    Ragazzo..vedi di non abbandonarmi.
    Gli diede un lieve bacio sulla guancia, quasi impercettibile e si coprì la bocca per non ridere troppo fragorosamente.
    Poi con lo sguardo seguì i due amici di Matt entrare nel locale.
     
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  5. .Constantine.
     
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    Il Papa's era un locale affolato di giovani. Per lo più universitari o giovani lavoratori.
    Era un luogo molto colorato e confusionario, ma in modo piacevole, la musica si mescolava alle risate di tutte quelle persone ammassate e divise in gruppetti attorno al bancone, ai tavoli o chi nel centro ballava tra una chiacchiera ed un'altra.
    Per entrare scesero alcuni gradini, poichè il Papa's si trovava ad un livelo di poco più basso rispetto al livello stradale, di fatti l'interno era costruito come se fosse stato ricavato, da un vecchio deposito seminterrato, un locale addobbato di mille luci calde.
    In definitiva un locale molto accogliente.
    Così come lo erano quei ragazzi, come lo era Matt e gli altri tre ragazzi del gruppo di Matt che già stavano bevendo al bancone: si prestentarono anche loro accogliendo Crystal con mille sorrisi e subito un shot di Whiskey. Si chiamavano Lisa, Drew e Pierre.

    "Allora!" -esordì improvvisamente Matt, attirando l'attenzione del gruppo su di lui- "Facciamo vedere a Crystal come ci divertiamo qui a New Orleans! Dico bene Pierre?" concluse rivolgendo un' ennesimo e malizioso sorrisetto a Crystal.
    "Sans aucun doute!" -esclamò Pierre in francese, l'altra lingua più diffusa, oltre alla base inglese, nella Louisiana, prima di rivolgersi al barista: "Ci puoi fare 7 Orgasme, per favore.."

    Il primo shot che aveva ordinato Pierre era verde chiaro con una patina quasi densa più chiara sulla superficie, lo alzarano gridando "Benvenuta a New Orleans!", evidentemente riferendosi a Crystal.
    Seguirono altre chiacchiere e risate e sorrisi poi Matt la prese per mano ed avvicinò la sua bocca al suo orecchio: "Te l'ho già detto che sei splendida?"
    Rise.
    Altri shots. Altre risate. Abbracci, scherzi.
    La situazione stava iniziando a farsi appannata per Crystal, ma questo non era un problema. C'erano tutte le buone intenzioni di prendersi una sbronza quella sera.

    "Ok, ok... come di rito, adesso ci prendiamo un Brainstorm, e poi... via, di corsa al Midnite!" -gridò, euforico Matt, prima di ordinare quello shot, che dal nome era tutto un programma.
    Brindarono di nuovo, lo bevvero tutto d'un fiato e posarono energicamente i bicchieri sul bancone.

    In pochi secondi la testa di Crystal girava come non mai, si sentiva euforica e tutto intorno le pareva così entusiasmante.
    Era impossibile non lasciarsi coinvolgere.
    Qualcuno gridò, carico di energia, mentre Tom si apprestava a trangugiare un secondo Brainstorm di fila al primo.
    Il gruppo partì di corsa verso l'uscita, chi un po' barcollando e ridendo; Matt la prese di nuovo per mano.
    "Resta con me, baby!"

    Uscendo dal locale Crystal si rese conto di quanto in realtà le stesse girando la testa, era come essere sul ponte di una nave in tempesta, ma senza lo scomodo della nausea.
    "Tutto ok! E' il Brainstorm! -le disse Claire mentre si avvicinavo al Taxi che aveva chiamato Drew.

    Salirono tutti e sette sul Taxi Van, un taxi più lungo del normale, apposta per ospitare più persone, diretti verso il Midnite.
    Rispondi pure qui, poi ti dico dove ci spostiamo.
     
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  6. Crystal Absinthes
     
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    E'..bellissimo. Poi già il fatto che bisogna scendere per entrarci dentro. Cavolo..quanta gente; deve essere famoso qui a New Orleans. Bè almeno non è come una di quelle discoteche noiose di Londra dove si chiude presto e l'alcool, dopo una certa ora, non lo servono più. Ma bado alle ciancie..bisogna divertirsi!! pensò, sorridendo mentre guardava quella folla enorme sparsa per tutto il locale. Crystal chiuse per un secondo gli occhi, gustandosi quella musica vibrargli nella testa.
    Matt e i suoi amici si avviarono per il bancone dove Crystal li vide salutare altri ragazzi. Crystal si aprì in un sorriso di risposta quando gli si presentarono, agitando la mano. "Piacere ragazzi!!"
    Poi Matt finalmente parlò:
    CITAZIONE
    "Allora! Facciamo vedere a Crystal come ci divertiamo qui a New Orleans! Dico bene Pierre?

    Crystal gli sorrise dolcemente e girò lo sguardo verso Pierre per sentire la risposta; il ragazzo rispose qualcosa che Crystal non capì perchè in francese e poi lo vide girarsi verso il barista e ordinare da bere.
    "Uh..ottima scelta Pierre. Li bevevo spesso a Londra, soprattutto quando l'unica cosa che volevo era tornare a casa talmente ubriaca da non ricordarmi nemmeno il nome. Hai vinto 100 punti Pierre." gli disse, scoppiando in una risata.
    Si girò verso Matt e gli disse "Vediamo se tu riesci a fare meglio" e rivolgendogli una specie di linguaccia.
    Tutti quanti brindarono a Crystal, inneggiando un benvenuta. Crystal fece un urlo a gran voce per enfatizzare il tutto e bevve insieme agli altri.

    Non fecero altro che ridere e scherzare, fermandosi solo per bere quella moltitudine di shot. Crystal si era lasciata trasportare da quelle personalità così spiccate dei ragazzi che si sentiva come a casa; come se fosse sempre stata lì, con loro.
    Poi all'improvviso si sentì prendere la mano e, girando gli occhi, si accorse che era stato Matt che nel frattempo aveva avvicinato la bocca alla sua orecchia, dicendogli che era splendida.
    "Bè..al parco mi hai detto che ero carina, ma non splendida. Ma..questo è l'alcool a parlare a posto tuo? Perchè se così non fosse adesso avresti guadagnato qualche punto.." disse, passando un braccio attorno al collo di Matt..."Però..grazie, ragazzo!" sciolse quella specie di abbraccio e gli diede un altro lieve bacio sulla guancia. Rise e gli disse piano "Non approfittartene però..non vorrei che tu ti abituassi a tutte queste carinerie."
    Quando si scansò da lui si rese conto di barcollare un pò.
    Forse l'alcool sta facendo il suo lavoro. Ma alla fine che problema è? Siamo qui per questo e io voglio divertirmi! pensò, battendo le mani a ritmo della musica martellante.

    Matt, euforico, urlò che era ora del Brainstorm e che poi sarebbero andati al Midnite.
    "Brainstorm? Ma cosa è?" chiese a Matt "Ah no non dirmelo. Tanto lo berrei ugualmente." E si mise a ridere. Brindarono tutti insieme, bevendo lo shot tutto d'un fiato. Crystal appoggiò il bicchiere sul tavolo, sbattendolo.
    Buono si. Forte però. pensò.

    Quel Brainstorm l'aiutò a divertirsi. La coinvolse completamente fino a riscaldare persino il suo corpo. Si lasciò trasportare dalla musica, muovendosi a tempo. Ogni tanto lanciava qualche sguardo a Matt, curiosa nel sapere se lui stesse guardando. Ogni tanto ancheggiava con Claire, giocando con lei. Si stava divertendo e, anche se avesse voluto, non avrebbe potuto fare diversamente per quanto stava bene.
    Oh si benvenuta Crystal. Benvenuta a New Orleans si disse da sola nella mente. Guardò in alto e lanciò un urlo liberatorio, incoraggiando anche Tom a bere un altro brainstorm.
    Ma poco dopo la folla all'improvviso parve diventare fumo, diventando figure scomposte e un pò troppo in movimento. Le luci aumentarono e il suono della musica divenne rumore. Ciò che Crystal vedeva somigliava a una colonna di fumo di troppi colori. Ma cosa diavolo..? pensò. Si passò la mano sugli occhi e si rese conto che le persone erano tornate intere ma gli girava la testa. Troppo. Si passò di nuovo le mani sugli occhi ma poco dopo Matt la riprese per mano; si stavano tutti dirigendo verso l'uscita, chi barcollando e chi ridendo. Crystal faceva tutte e due le cose.
    "Si tranquillo Matt..rimango con te! Mi gira solo un pò la testa. Tutto qua. Magari sarà complicato rifare i scalini dell'entrata!", allargando un bel sorriso.
    Quando uscirono fuori le orecchie di Crystal furono di nuovo libere dalla musica, ma non fu una cosa molto positiva. La sensazione era sgradevole soprattutto perchè la testa non faceva altro che girare.
    Evidentemente Claire si accorse dello stato di Crystal e provò a tranquillizzarla.
    "Oh ma no Claire, tranquilla. Sto bene davvero. E poi non mi dispiace stare così" disse, gurdandola avvicinarsi a un taxi.
    Oh bravo Drew..così non devo aspettare troppo in piedi. Matt continua a tenermi per mano?! Che fortuna direi a questo punto averlo incontrato!
    Strinse un pò più forte la sua mano e si avviò anche lei verso il taxi, felice di potersi sedere.
    Lei si mise accanto a lui in quel taxi più lungo del normale, adatto per contenere molte persone.
    Si girò verso matt e appoggiò una gamba sopra la sua, sistemandosi gli stivali.
    Perdonami Matt, ma mi stanno facendo impazzire. Non ti metto in imbarazzo con loro così vero? disse, riferendosi a cosa avrebbero potuto pensare i sui amici.
    "Ah..volevo chiederti una cosa prima di essere troppo ubriaca per ricordarmelo. Il tuo tatuaggio, quello dietro la schiena. Cosa significa? Sono una tatuatrice e perciò anche curiosa delle storie dietro l'inchiostro."
    E poi è sexy. Per fortuna anche che non puoi leggermi nella mente. pensò, lasciandosi sfuggire una risatina.
    Poi mise una mano sulla sua testa, facendolo sporgere un pò in avanti. Poi scostò dalle spalle il cappotto e la maglia di Matt per poter rivedere il tatuaggio. E'.....bello! disse.

    Edited by Crystal Absinthes - 24/1/2013, 23:09
     
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  7. .Constantine.
     
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    Prosegue QUI
     
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  8. FallenDreams
     
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    Il Papa's era un locale affollato di giovani. Per lo più universitari o giovani lavoratori.
    Era un luogo molto colorato e confusionario, ma in modo piacevole, la musica si mescolava alle risate di tutte quelle persone ammassate e divise in gruppetti attorno al bancone, ai tavoli o chi nel centro ballava tra una chiacchiera ed un'altra.
    L'entrata si snodava, scendendo di qualche gradino verso il seminterrato, l'interno era costruito come se fosse stato ricavato da un vecchio deposito sotterraneo ma addobbato di mille luci calde.


    Kamilah indossava un abito scuro dal taglio lineare, semplice ma in modo ricercato ed estremamente sexy.
    Mentre scendeva le scale, la corta stoffa scivolava sollevandosi sulle gambe scoprendole leggermente, nettissimo il contrasto tra la pelle della donna e il colore oscuro del vestito. I tacchi alti la slanciavano, rendevano ancora più elegante il suo incedere mentre i capelli sfioravano la pelle nuda della schiena, lasciata scoperta dall'abito.
    Era a conoscenza di avere tutti gli sguardi su di sé in quel momento.
    E non solo.

    Cinque minuti più tardi già qualche gruppetto di giovani ragazzi si era avvicinato a lei, invitandola a sedersi, a bere qualcosa - che accettò, anche se non avrebbe potuto realmente bere -, sapeva di piacere e la cosa le piaceva a sua volta.

    Eppure quella sera non era lì solo per il mero piacere.

     
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  9. Alexander Van Hallen
     
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    Arrivai finalmente al locale. Era un posto assolutamente diverso da quello che ci si poteva aspettare dall'esterno.

    Sembrava un posto frequentato principalmente da studenti e giovani in generale. Nonostante la mia età preferivo sempre la compagnia esuberante di quelli che anche se solo apparentemente erano miei coetanei.

    La curiosità che mi aveva spinto fin li era stata appagata. Ora volevo solo godermi la musica e divertirmi un pò.



    Gettai uno sguardo all'interno, e subito, quasi in modo magnetico, il mio sguardo si soffermò su una giovane ragazza dai capelli scuri. Aveva un qualcosa che la rendeva quasi irresistibile. Di certo ne era consapevole vista la nuvola di adulatori che le ronzavano intorno.

    Mossi i primi passi nel locale, realizzando che per la prima volta da quando ero giunto a New Orleans, mi trovavo in un locale affollato senza che gli sguardi fossero tutti su di me. Ero quasi divertito dal fatto. In fondo avere troppa gente addosso non mi era mai piaciuto.
    Non potei fare a meno di andare verso la giovane, il suo magnetismo mi incuriosiva, ma a differenza degli altri rimasi sulle mie.

    Continuai a camminare verso di lei lentamente, sperando di avere prima o poi lungo il tragitto la sua attenzione, giusto il tempo per farle un leggero occhiolino, quasi impercettibile, arrivando infine a sedermi poco lontano, facendomi spazio tra la gente.

    Guardai per un attimo l'uomo dietro al bancone, e appena ebbi la sua attenzione gli feci un cenno con la mano, accompagnato dlala mia ordinazione.
    Un whisky on the rocks!
    Avevo un'aria cordiale e serena.

    Preso il bicchiere mi voltai di nuovo verso la ragazza osservandola con aria interessata.

    Edited by Alexander Van Hallen - 16/10/2014, 20:16
     
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  10. Irya
     
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    Finalmente mi decisi ad entrare nel locale. Poche volte mi era stata concessa la libera uscita da sola da quando ero arrivata in città e questa era una di quelle sere. Avevo bisogno di divertirmi e di staccare dall'assillo del mio sire. Ero si una giovane, ma lo stare sempre con lui addosso mi opprimeva parecchio e limitava la mia arte.
    Scesi le scale e il fruscio del breve strascico del mio nero abito lungo fu subito coperto dal rumore della numerosa quantità di gente. Non avrei dovuto stare tra tanta folla, era rischioso, ma avevo bisogno che l'ispirazione in me si riaccendesse, che una qualsivoglia musa facesse rivivere in me il fuoco dell'arte. Quando arrivai nella sala mi guardai intorno, notando che molti sguardo erano attirato da una femmina di bellezza elevata, ma mai quanto la mia s'intende.
    Mi sistemai gli occhiali stile anni cinquanta sul naso, con un gesto automatico e, camminando con passo lento e deciso attirai a me alcuni sguardi e ne rubai altri all'attenzione della ragazza, cosa che mi compiacque e non poco. Lanciai uno sguardo alla donna, l'unica mia possibile rivale, se così possiamo dire, in bellezza e raffinatezza, sia nell'abito che nei tratti, per poi osservare l'uomo che al bancone aveva appena preso da bere. Sorrisi quindi, anche lui la stava guardando. Puntai dritta al bancone con un obbiettivo chiaro in mente: rubare l'attenzione di quel maschio all'altra femmina. Appena il barman dietro il bancone mi noto, cosa che avvenne abbastanza rapidamente, ordinai.
    un Cosmopolitan
    dissi con la mia voce estremamente magnetica e nell'attesa del mio drink, che non avrei potuto nemmeno bere, iniziai a fissare il maschio palesemente.
     
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  11. FallenDreams
     
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    NB:
    @Alexander: io so chi sei te nel game... ho avuto disposizioni circa la tua figura. Quindi non stupirti se leggerai nel mio narrato che "conosco" la tua persona.

    @Irya: per te questa role sarà considerata come "introduttiva", quindi valutabile per il passaggio di fascia.

    E' tutto, buon game.

    Non dovette attendere molto prima che il motivo della sua visita al Papa's si materializzasse all'interno del locale.

    Lo osservò scendere le scale che conducevano al piano bar, attenta tuttavia a fare in modo che non sembrasse averlo visto, non ancora.
    Sorrise ad una battuta -idiota- di uno di quei tipi che le ronzavano attorno, dunque fece per voltarsi volutamente in modo che sembrasse del tutto casuale ed incrociò il suo sguardo.

    Lui le rivolse un occhiolino ammiccante e Kamilah, continuando a recitare la sua parte, rispose con un sorriso malizioso.
    Tutto calibrato. Tutto studiato.

    La verità è che ovunque uno scelga di essere, è sempre nel posto sbagliato. - pensò.
    Aveva letto quella frase da qualche parte e nel ripensarci le venne da sorridere, di nuovo, trovando divertente constatare quanto s'addicesse al giovane Toreador in quel momento.

    Quando tornò a volgere la sua attenzione sul giovane Alexander non si stupì nello scoprirlo già rivolto verso la sua direzione.
    Bene Kamilah, si disse, era il momento di giocare le proprie carte.

    Spostò lo sguardo sul bicchiere che stringeva nella mancina, fingendosi imbarazzata, giocando a sua volta su quel gioco di sguardi e ammiccamenti; tornò a guardarlo a sua volta e questa volta aggiunse un "Ciao" nella sua direzione, solo mimato con la bocca.
    Sorrise e si morse un labbro.

    A te la palla, Alexander. - riflettè.
    Ma mentre si preparava ad una risposta intravide un'altra figura che attirò la sua attenzione: una giovane donna stava fissando Alexander a sua volta, nonostante lui ancora non l'avesse notata.
    Avrebbe potuto rappresentare un rallentamento al compimento del suo obiettivo.
     
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  12. Alexander Van Hallen
     
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    Portai il bicchiere alla bocca fingendo di bere, assaporando l'odore del whiskey appena versato durante il gesto.

    Poi, sempre con il bicchiere in mano, notai un'altra ragazza, molto elegante, forse addiruttura troppo per il tipo di locale, scendere le scale. Venne verso il bancone ed anche a lei non parevano affatto dispiacere le attenzioni degli avventori.
    Questa, a differenza dell'altra pareva essere interessata a me, dato il modo in cui mi guardava.

    Notai poi un gesto palese della prima ragazza che aveva evidentemente apprezzato il mio interesse e lo stava ricambiando.
    Ero estremamente divertito da quella situazione. In fondo non avevo alcun interesse che andasse oltre il gioco del gatto col topo.

    O forse era il contrario. Forse ero io il topo e quelle due ragazze i gatti che mi stavano cacciando. La cosa era comunque divertente.
    Non volevo sbilanciarmi però. Almeno non ancora. Cosi dopo aver ricambiato con un ampio sorriso ed un gesto del bicchiere il saluto della splendida ragazza, rivolsi per un attimo lo sguardo verso la nuova arrivata, la quale sembrava decisa a rubare la scena alla mora.

    Era abbastanza ovvio che mi stesse fissando di proposito cercando la mia attenzione. Replicai quasi il gesto di poco prima, sorridendo con fare ammiccante. Verso la nuova arrivata.

    A quel punto, dopo aver fatto ben capire ad entrambe di averle notate, mi spostai dal bancone ad un tavolo, portandomi dietro il mio drink. Feci bene attenzione a scegliere un tavolo in una zona poco rumorosa e soprattutto poco affollata, rimanendo però il più vicino possibile alle due.

    Mi accomodai sul divanetto, ed iniziai a giocherellare col drink mentre studiavo le due ragazze.
    Ero curioso di vedere le loro mosse. Volevo vedere come avrebbero reagito al mio interesse, e al contempo vedere se la competizione tra le due le avrebbe portate ad agire in modo più "forte" per avere la meglio.

    O più semplicemente, avrebbero ignorato il mio gesto. Di certo quelle due erano particolari, e stare li seduto ad ammirarle in ogni loro gesto non mi dispiaceva affatto.
     
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  13. Irya
     
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    Osservai attentamente la scena e sorrisi divertita, la competizione mi aveva sempre divertita, quasi quanto il bello mi attraeva.
    Infondo nel mondo moderno la Nobiltà era ancor più spietata che nell'Ottocento.
    "Vediamo un po' come si evolve questa situazione" pensai, convinta di ottenere ciò che volevo, ossia l'attenzione completa di quel soggetto per appagare il mio ego e forse riuscire anche a trovare una ispirazione per la mia nuova opera. Infondo tutto poteva essere ricondotto all'arte, ma solo poche cose rendevano giustizia alla bellezza, come lei, quell'uomo e si, anche l'altra.
    Lo vidi alzarsi ed andare a sedersi in un tavolo in disparte, tenendo palesemente il piede in due scarpe. Lanciai una rapida all'altra e fissai nuovamente il maschio, i grandi occhi verdi fissi su quel viso che, obbiettivamente, poteva far vanto di compiacere il bello.
    Recuperai il mio drink e mi avviai con passo lento e volontariamente ancheggiante verso il tavolo dove si era seduto lui, la piccola borsetta modello chanel che ondeggiava ad ogni passo, accentuando il suo movimento provocante. Arrivai a pochi passi dal tavolo e dopo essermi accertata che intorno a me e sul tavolo stesso non ci fossero fiori o simili, sorrisi al maschio
    posso sedermi?
    Chiesi semplicemente con il mio pesante accento italiano, sfoderando un espressione e un sorriso degne della Gioconda.

    Edited by Irya - 17/10/2014, 19:21
     
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  14. Alexander Van Hallen
     
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    La situazione era abbastanza chiara. Per motivi forse ovvi, o forse no, senza neanche parlare ma semplicemente con qualche gioco di sguardi ero riuscito ad attirare l'attenzione delle due.

    Era palese che l'ultima arrivata era entrata in competizione con l'altra, tanto da compiacersi visibilmente per le attenzioni che sia io, che molti altri avventori le avevamo riservato.

    Non passò molto prima che mi raggiungesse al tavolo. La osservai mentre si avvicinava con fare talmente sinuoso e provocante da sembrare voluto. Apprezzai ogni momento di quella camminata ancheggiante il cui probabile scopo provocatorio era rivolto a me.

    Giunta in prossimità del tavolo curiosò su qualcosa di non molto chiaro, per poi farsi avanti sorridente.

    CITAZIONE
    posso sedermi?

    Aveva un pesante accento italiano, facendo presupporre che tali fossero le sue origini.

    Ma certo, si sieda pure..
    Dissi mantenendo la mia espressione serena, e accompagnando la frase con un gesto ad indicare il posto davanti a me.
    Sicuramente il galateo avrebbe imposto che mi alzassi, le spostassi la sedia per farla accomodare e cosi via, ma quello non era certo posto dove tali etichette venivano rispettate. Ancor più che il modo di presentarsi della ragazza in primis andava fuori da tali rigidi schemi.

    Lasciai dunque che l'elegante e sinuosa figura si adagiasse al mio tavolo, per poi proseguire.
    E'un vero piacere averla al mio tavolo... il mio nome è Alexander... posso avere l'onore di conoscere il vostro?

    Spostai leggermente il mio drink, per poi portarlo nuovamente alla bocca fingendo di assaporarne un piccolo sorso.
    Infine, tornai con lo sguardo sui suoi occhi verdi, ascoltando interessato la sua risposta.
     
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  15. Irya
     
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    Notai lo sguardo del maschio puntato su di me mentre avanzavo verso il suo tavolo. Sorrisi, un sorriso appena accennato che si allargó quando lui mi fece cenno di sedermi. Mi accomodai con calma, posando il mio Cosmopolitan ancora intoccato sul tavolo e sedendomi compostamente, inclinando le gambe unite, coperte dal lungo abito, leggermente verso destra.

    CITAZIONE
    E'un vero piacere averla al mio tavolo... il mio nome è Alexander... posso avere l'onore di conoscere il vostro?

    Ascoltai la sua presentazione e sistemandomi gli occhiali sul naso in un gesto automatico fissandolo quindi negli occhi con fare calmo
    il piacere non può essere che mio, infondo capita di rado di incontrare qualcuno che possa compiacere la bellezza come ideale in se. Il mio nome è Saphiria De Michelis poi lanciai una breve occhiata all'altra per vedere una qualsiasi sua possibile reazione.

    Non sono l'unica che vi ha notato ed ha catturato la vostra attenzione, o sbaglio?
    Dissi sfiorando il fondo del bicchiere con la mano destra, lanciando un ultima occhiata all'altra e sorridendo, un sorriso che potrebbe apparire perfino beffardo o di scherno verso la donna.

    "Chissà se anche lei è intenzionata ad unirsi a noi?" Pensai, giungendo alla conclusione che sarebbe stato davvero un siparietto divertente se ciò fosse successo.
     
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