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SPOILER (clicca per visualizzare)
Situata nella zona più ricca della città, a mezzo chilometro dal palazzo della Camarilla sorge quest'imponente villa arroccata su una collina.
Apparteneva ad un magnate dell'editoria che l'aveva fatta costruire negli anni settanta.
Le ville della zona hanno tutte un nome più o meno evocativo, questa no, non c'è nome sul citofono, non ci sono addobbi natalizi a natale, non vengono fatti entrare i delegati comunali.
Nella zona nessuno sa esattamente se e chi ci viva ora, la sorveglianza è stretta, il cancello è praticamente sempre chiuso, ogni tanto, solo ed esclusivamente di notte, ne esce o entra una lunga macchina nera coi vetri oscurati.
Pochi potrebbero supporre che in una zona così "bene" del centro di New Orleans e specificatamente nel terrapieno di cemento sotto alla casa (Prima foto) si celava fino a qualche mese fa una delle raffinerie di stupefacenti più attive dello stato della Louisiana. Ora la produzione di droga avviene in un magazzino relativamente vicino, ma il laboratorio sotterraneo è ancora totalmente funzionante e viene usato da Farkas per i suoi esperimenti alchemici.
La villa ha un accesso carrabile posteriore in una stradina privata dove un tempo entrava il furgone che caricava la mercanzia.
Perché mai Farkas abbia scelto una zona così centrale per i suoi loschi traffici è abbastanza semplice da comprendere: New Orleans è dominata dalla Camarilla che ha fortissimi interessi economici nello smercio di stupefacenti. Più vicino stai alla Camarilla meno devi temere il Sabbat... di certo non la polizia.
Edited by Alrauun - 28/5/2014, 12:53
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Il sole era tramontato da poco, Kajetán era già in laboratorio, occhialoni e camice bianco e con una siringa in mano si prodigava nell'iniettare del liquido incolore in un ratto glabro.
Ripose la cavia in una grossa gabbietta di plastica e poi si fermò per qualche secondo, aspettando la reazione che provasse il suo talento. La pelle del ratto cominciò a raggrinzirsi molto dopo qualche secondo, Kajetan ne descrisse l'effetto a voce alta parlando al registratore accanto a se.
Poi provò ad incidere la pelle della cavia con un bisturi, senza riuscirci.
Il soggetto presenta un'inspessimento dell'epidermide tale da renderne impossibile l'incisione con una lama da laboratorio. Ritengo quest'effetto sia da attribuire all'aggiunta di ormone cheratinizzante modificato nella struttura attraverso l'uso di vitae di soggetto di ottava generazione.
Poi prese una boccetta e con un contagocce ne versò un po' sulla pelle del ratto.
Resistenza all'acido percloridrico.
Disse al registratore, malcelando una certa emozione.
Prese un accendino, lo girò qualche volta tra le mani, poi sospirò e lo rimise a posto in un cassetto.
Avrei bisogno di qualcuno in grado di maneggiare il fuoco per me.
Pensò a voce alta.
Chiuse la gabbietta del ratto e lo lasciò tranquillo.
Rimase qualche secondo a pensare e si accorse che il ratto cominciava ad agitarsi.
Accese una piccola telecamera su un treppiede che era sul tavolo e continuò a fissare il ratto che continuava a dimenarsi, la pelle gli si stringeva addosso, continuava a indurirsi e a diventare più piccola, il ratto era diventato simile ad una salsiccia.
Dopo qualche secondo il roditore esplose come, venendo letteralmente spremuto dalla pelle, che ricadde continuando a stringersi e a solidificarsi.
Progetto epidermide proteiforme: soggetto sessantasei b fallito.
Disse dando un pugno sul tavolo per poi cominciare a sbuffare come un cavallo.
Edited by Alrauun - 14/2/2013, 15:04. -
.Constantine..
User deleted
Nel silenzio del suo laboratorio, Kajetan ripensò alla mail che aveva ricevuto la notte precedente dalla sua Sire.
Gli chiedeva, con la massima discrezione, di ricevere una persona, che si sarebbe presentata da lui quella notte stessa.
La mail era un po' stringata e non spiegava molto, se non che quella stessa persona -di cui non si accennava al nome, sesso o se fosse una mortale od una dannata- aveva un compito importante per lui.
L'Assamita pensò che questa persona doveva essere qualcuno di importante per arrivare a far sì che la sua Sire si scomodasse per annunciarne la visita.
O forse si trattava di un lavoro grosso, con conseguenti benefici.. -
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... o conseguenti rotture di palle.
Pensò Kajetan riflettendo sul fatto che, con incredibile coerenza, tutte le volte che la sire gli aveva chiesto qualcosa era scaturita una situazione in cui lui o aveva rischiato di farsi arrestare, o aveva perso un casino di soldi, o aveva preso un sacco di botte...
L'ultima volta che quella stronza mi ha semplicemente chiesto di occuparmi di un "lavoretto da niente" sono stato confuso con un setita infiltrato e picchiato e interrogato per ore in una minuscola cella del Midnite club.
Stavolta sarà meglio premunirmi...
Aprì un armadietto del suo laboratorio e ne prese la sua Szablya (la sciabola ungherese da cavalleria ussara) e la adagiò al centro di una piccola vasca a tenuta stagna, infilò dei guanti di lattice e prese una siringa usa e getta. Poi si tirò su una manica del camice, si fissò un laccio emostatico e prelevò una dose consistente di sangue che unì ad un enzima che ne alterava la struttura molecolarein modo da farlo "reagire" con l'ossigeno e facendogli rilasciare uno spesso fumo verdastro.
Questo composto alchemico risultava essere estremamente aggressivo a contatto con i tessuti delle creature sovrannaturali ostacolandone la naturale rigenerazione.SPOILER (clicca per visualizzare)La mia arma è stata incantata con il rituale di secondo livello “Burning Blade” e, di conseguenza, infligge ferite aggravate. -1pt sangue.
Poi la infilò in un fodero e si andò a cambiare i vestiti, attendendo il suo ospite.. -
.Constantine..
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Il suono del citofono lo distrasse da quello che stava facendo. Sapeva che avrebbe ricevuto visite e quindi la cosa non lo incuriosì più di troppo: in compenso, certamente, non se le sarebbe aspettate così presto.
Uscì dalla stanza e andò nell'ingresso. Premette il pulsante e attese.SPOILER (clicca per visualizzare)OT. ho mosso il tuo pg per velocizzare le "procedure" e immagino che tu non abbia nulla in contrario.. ^^
L'ombra dei due nuovi arrivati si dipinse lentamente sopra il vetro della porta.
Bussarono.
Aprì.
Erano tre, in verità, solo che uno di loro era talmente basso e minuto da non poter neppure essere intuito guardando solo le ombre.
I due più grossi erano completamente calvi, barba e baffi curati e completamente in disaccordo con la testa lucida: sembrava quasi che i capelli fossero scappati sulla faccia. Erano vestiti di nero e sembravano due bodyguard. Anzi, molto probabilmente lo erano.
Il terzo, quello piccolo, sembrava un topo. Letteralmente.
Il viso affilato e pallido, occhietti vispi e un po' umidicci con in mezzo un naso sottile e tremante su cui poggiava un paio di occhialetti tondi e sottomisura. Completo di tweed verde grigio, papillon bordeaux e camicia troppo bianca. Gemelli ai polsi. Un poveraccio malamente rivestito. Giusto: immancabile valigetta di cuoio nella mano destra, orologio piccolo e sottile come il suo proprietario al polso sinistro.
"Buonasera, signor Farkas. Sono Pibody, segretario della signorina Johnson-Scarletty. Piacere.". Gli strinse la mano con un fare quasi viscido e, in vero, con un arto alquanto sudaticcio: si accomodarono in salotto.
"Sono qua perché devo parlarle per conto della signorina Johnson-Scarletty di una questione di estrema delicatezza e di urgente risoluzione. So bene che quanto sto per dirle potrebbe risultarle assurdo e che la richiesta che le formulerò le parrà fuor di dubbio impraticabile: devo però fare appello al fatto che la signorina Johnson-Scarletty ha saputo da fonte certa che lei, nel suo passato che definire burrascoso sotto certi aspetti sarebbe riduttivo, ha portato a compimento, e con esaudimento pieno delle aspettative in lei riposte dai suoi committenti, incarichi di ben maggiore difficoltà e rischio. Nevvero?".
Prima che avesse tempo di rispondergli, Pibody riprese a parlare mentre si sistemava i gemelli.
"Ebbene dunque, eccoci al punto della questione: lei deve uccidere un uomo.".
Si schiarì la voce.
"Molto semplice come concetto, in effetti. Ma le posso assicurare che oltre al concetto di semplice ci sarà ben poco altro. Il suo uomo... beh, il nostro uomo, dopotutto, siamo noi che l'abbiamo imbarcata in questa impresa; dicevamo: il suo uomo si chiama Christian Schrelher. Sta a Vienna. E non ho certamente bisogno di dirle che più di un individuo ha accennato a un suo essere una persona - come dire? - fuori dal comune, inumana quasi. È un ragazzetto sui... venticinque, trent'anni massimo, palliduccio, un topo di biblioteca.".
Il cellulare di Pibody suonò.
"Mi scusi, devo rispondere. Oh, signorina Peyton, cosa posso fare per te? Uhm, va bene. Glielo riferirò sicuramente. Buonaserata, arrivederci.".
Chiuse la comunicazione e fece un cenno a uno dei gorilla. Gli bisbigliò qualcosa nell'orecchio e quindi riprese a parlare con l'Assamita.
"Mi dica subito se accetta l'incarico o no, signor Farkas. La signorna Johnson-Scarletty, al telefono, è stata molto chiara a riguardo: o accetta con le già troppe informazioni che le ho dato o non se ne fa di nulla. La signorina Johnson-Scarletty non ama che le sue faccende vengano sbandierate troppo se poi allo sbandierare non segue una risposta affermativa. Nel caso accettasse, ovviamente, procederò con i particolari più rilevanti..." concluse sibillino battendo la mano affusolata sulla valigetta.. -
."Buonasera, signor Farkas. Sono Pibody, segretario della signorina Johnson-Scarletty. Piacere.". Gli strinse la mano con un fare quasi viscido e, in vero, con un arto alquanto sudaticcio: si accomodarono in salotto.
Professore.
Lo corresse Farkas.
Piacere.
Aggiunse scrollando le spalle.
Il salotto era una grande sala arredata con mobili dal design tipicamente tedesco.
Il professor Farkas si accomodò su un divano, si accese una sigaretta con un accendisigari elettrico (come quello delle auto) e ascoltò tutto quello che il piccolo uomo aveva da dire senza dire una parola sbuffando il fumo dalle narici.CITAZIONE"Mi dica subito se accetta l'incarico o no, signor Farkas. La signorna Johnson-Scarletty, al telefono, è stata molto chiara a riguardo: o accetta con le già troppe informazioni che le ho dato o non se ne fa di nulla. La signorina Johnson-Scarletty non ama che le sue faccende vengano sbandierate troppo se poi allo sbandierare non segue una risposta affermativa. Nel caso accettasse, ovviamente, procederò con i particolari più rilevanti..." concluse sibillino battendo la mano affusolata sulla valigetta.
A quel punto si sporse in avanti grattandosi il sopracciglio destro fissando il vuoto per qualche secondo.
Il fatto che non abbiate accennato al mio compenso e, nonostante questo, avete la pretesa di conoscere subito la mia posizione riguardo quest'incarico mi incuriosice. Evidentemente non siete abituati a trattare.
E' inutile dire che offrirmi del denaro mi offenderebbe e basta.
No?
Guardò il piccolo segretario senza ironia.
Era, stranamente, la prima volta che qualcuno si rivolgeva a lui per delle questioni di questo tipo, cercava sempre di evitare lo stereotipo dell'Assamita assassino prezzolato, ma non poteva fare finta di essere diverso da quello che era. Lo sapeva probabilmente meglio di tutti... se era stato abbracciato dal clan e ritenuto degno del sangue di Haqim era certamente per il suo potenziale omicida e per la sua incredibile maestria con i veleni, non certo per il suo senso dell'umorismo.. -
.Constantine..
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"No, professore. No. Non c'è stata mai intenzione di ricompensarla attraverso l'elargizione di un compenso di natura pecuniaria, se è questo che lei teme. Sappiamo trattare, contrariamente a quanto lei sostiene, e sappiamo bene con chi stiamo trattando: temeva forse che la signorina Johnson-Scarletty non fosse un'interlocutrice tanto esperta da indagare prima il suo passato al fine di evitarsi spiacevoli sorprese? Beh, non è così; ma sono certo che non le sia passato neppure nell'anticamera del cervello di immaginare la signorina Johnson-Scarletty come una sprovveduta."
Fece una brevissima pausa nella quale si asciugò gli angoli della bocca con il pollice e l'indice destri.
"Non essendo quindi una sprovveduta - e questo mi pare appurato - la signorina ha preventivamente ottenuto informazioni circa il suo precedente operare: sa perfettamente che lei non è persona che si compra col denaro. Solo che non è riuscita - nessuno di noi è riuscito a farlo, in verità, benché, a partire da me, ci sia stata da parte di tutti una profusione di lavoro immane per scoprire dove fosse, ma soprattutto cosa chiedesse in ricompensa - ad apprendere in che modo lei sia solito farsi risarcire per il lavoro svolto. Si è perciò giunti a una conclusione: lei chieda e la signorina Johnson-Scarletty che è una donna ricca, non solo di denaro, ma anche di opportunità, provvederà a ricompensarla. Se sarà possibile, è ovvio, esaudiremo la sua richiesta. Intanto mi dica: accetta o no il lavoro?".. -
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Il professor Farkas guardò l'uomo per qualche secondo senza dire nulla.
Sarebbe come dire, mi corregga se sbaglio, che io intanto devo accettare il lavoro, poi posso chiedere una ricompensa... CASOMAI la sua signorina Johnson-Scarletty avesse voglia di accettare la mia richiesta verrò ricompensato, altrimenti niente.
Sorrise.
In realtà nella sua testa stava già pensando come fare a togliere di mezzo il soggetto elencandosi in mente tutte le possibili soluzioni...
1) sostituirgli il tubetto del dentifricio con una pasta modificata al fluoro-18, fortemente radioattivo. Dopo 110 minuti dal contatto con l'ossigeno perde ogni tipo di tracciabilità.
2) sostituirgli le normali sigarette al tabacco con delle sigarette all'aconitina (la famosa radice che le spie ingeriscono quando vengono scoperte).
Sentì un brivido corrergli lungo la schiena. Se non fosse stato sicuro di avere le ghiandole totalmente atrofizzate avrebbe giurato di aver percepito un flusso di adrenalina liberarglisi nelle vene.
Accetto.
Disse.
Guardò l'uomo con occhi severi.
Confido nel fatto che la signorina Johnson-Scarletty è bene a conoscenza del fatto che nessuno va a chiedere un lavoro ai fottuti ASSAMITI sperando di non pagare il conto alla fine del pasto.. -
.Constantine..
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"No, Professore. Evidentemente, mea culpa, ho fatto della confusione nell'enunciarle i termini del nostro, chiamiamolo familiarmente così, contratto. La signorina Johnson-Scarletty in ogni evenienza troverà il modo di ricompensarla. L'unico problema è che non sempre desiderata adveniunt. 'L'erba-voglio non cresce nemmeno nel giardino del re', per dirla in soldoni. Qualora la sua richiesta fosse troppo assurda o particolare per trovare esaudimento, la signorina Johnson Scarletty le presenterebbe una ricompensa alternativa. Le è più chiaro, adesso?"
Il topastro si guardò il polso. Si alzò per congedarsi.
"Ora purtroppo il nostro tempo è finito. Mi pare di aver intuito dalle sue parole di poco fa che avesse intenzione di accettare l'incarico. Non sia frettoloso e decida con calma. Questo è un recapito al quale, qualunque ora sia, troverà qualcuno che le risponderà e che le fornirà le informazioni necessarie a proseguire nel caso risponda affermativamente. Buonanotte, Professore."
Si salutarono con una stretta di mano viscida quanto quella in cui si erano esibiti all'inizio della serata.
Il Professor Farkas rimase solo nella sua grande casa.. -
."Ora purtroppo il nostro tempo è finito. Mi pare di aver intuito dalle sue parole di poco fa che avesse intenzione di accettare l'incarico. Non sia frettoloso e decida con calma. Questo è un recapito al quale, qualunque ora sia, troverà qualcuno che le risponderà e che le fornirà le informazioni necessarie a proseguire nel caso risponda affermativamente. Buonanotte, Professore."
Farkas rimase qualche decina di secondi sull'uscio osservando le tre figure che si allontanavano e raggiungevano l'auto.
Prima mi dice di dirgli subito se accetto l'incarico, poi mi dice di rifletterci con calma.
Scrollò le spalle e chiuse la porta dietro di se con una leggera pedata.
Non si sentiva affamato.
Potrei rimettermi al lavoro o potrei telefonare alla Baronessa e vedere se può darmi qualche delucidazione sul caso in questione...
Prese il cellulare e compose il numero.. -
.Constantine..
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"Pronto?"
"..."
"Uhm? No. Non dire cazzate."
"..."
"Senti: ti hanno proposto un affare. A te accettare o no. Io so di per certo che non è una committenza che non rispetta i patti. Se ti sembra si sia espressi in modo confusionario sarà perché la telefonata che ha ricevuto gli avrà dato ordini diversi."
"..."
"Ma certo! Probabilmente ti danno il tempo non di pensare o meno se accetterai l'incarico, ma piuttosto per trovare la ricompensa adatta. Dopotutto, lo sai anche te, darsi un prezzo equivale ad accettare. Buonanotte."SPOILER (clicca per visualizzare)OT: i "..." sono i tuoi interventi. Essendo importante ai fini della narrazione solo la risposta della Baronessa sono stati omessi. OT. -
.CITAZIONE"Ma certo! Probabilmente ti danno il tempo non di pensare o meno se accetterai l'incarico, ma piuttosto per trovare la ricompensa adatta. Dopotutto, lo sai anche te, darsi un prezzo equivale ad accettare. Buonanotte."
ho capito... lasciami parl... no asp...
Puttana.
Il professor Farkas rimise il cellulare nella tasca.
Si sentiva come un bambino durante il periodo natalizio.
Dannazione, non so neanche chi è questa signorina.
Si stravaccò a sedere sul divano, aspettò qualche minuto e poi telefonò al numero che gli avevano fornito.
Buonasera sono Farkas. Ho deciso il mio pagamento.
Edited by Alrauun - 22/2/2013, 20:51. -
.Constantine..
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Mezz'ora più tardi l'Assamita si trovava sull'incrocio tra la Robinson e la Bernand, sotto il viadotto dell' interstatale 10 difronte ad un SUV nero.
Classico, pensò mentre si apprestava a salire all'interno della vettura dai finestrini completamenti oscurati.
Per suo fortuna, non c'era Mr. Pibody questa volta.
Ma una ragazza bionda, vestita in modo impeccabile ma non esagerato ed elegante, persino nei movimenti.
"Monsieur Farkas, lieta di conoscerla.." -gli occhi blu della donna incrociarono quelli dell'Assamita
Gli tese la mano: "Permetta che mi presenti, sono Peyton Johnson-Scarletty."
"Posso offrirle un calice di una delle vene più raffinate della città?" -aggiunse, facendo comparire da uno scompartimento dell'abitacolo, adatto allo scopo, due calici colmi di vitae.. -
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Farkas scese dalla sua limousine nera un po' contrariato e disse all'autista di aspettarlo.
Salì sul SUV nero sperando che il grado di blindatura fosse analogo a quello della sua macchina.
Come vide la ragazza seduta dentro fu contento di essersi vestito bene, una volta tanto, sebbene l'ultima volta che aveva indossato un completo di sartoria italiano da 2.000 dollari (analogo a quello che aveva addosso in quel momento) era finito a investigare nelle fogne.
Guardò l'orologio.
Poi incrociò gli splendidi occhi della donna.CITAZIONE"Monsieur Farkas, lieta di conoscerla.." -gli occhi blu della donna incrociarono quelli dell'Assamita
Gli tese la mano: "Permetta che mi presenti, sono Peyton Johnson-Scarletty."
"Posso offrirle un calice di una delle vene più raffinate della città?"
Mi chiamo "fɒrkɒʃ", non "farkas".
Sorrise serio e le baciò la mano.
Prese il bicchiere e si bagnò appena le labbra.SPOILER (clicca per visualizzare)invoco il potere:
ASSAGGIO DEL SANGUE
Descrizione: Questa abilità venne sviluppata come sistema per indovinare la forza degli avversari dai Tremere. Assaggiando la vitae di un mortale o di un Cainita, il Tremere può determinare quanto sangue l'individuo ha ancora in circolazione,il suo stato di salute, se si tratta di un Vampiro, quando si è nutrito l'ultima volta, la sua approsimativa generazione e con tre o più successi se ha commesso diablerie di recente.
Sistema: Il numero di successi ottenuti per tiro determina quante informazione il Taumaturgo può racimolare e quanto queste siano accurate.
2013-02-25 09:58:04 kajetan rolls 10 dice to assaggio sangue (Diff 4) 4,3,1,2,2, 6,4,5,5,2 (4 successes)
hahahaha ma che tiro di merda ho fatto? cmq 4 successi, la diff. di taumaturgia è 3 + livello del potere, quindi 4.
Voglio capire se questo sangue è di un cainita, in qual caso non lo bevo. Se è della tipa, l'assaggio del sangue non crea legami.. -
.Constantine..
User deleted
SPOILER (clicca per visualizzare)Semplice sangue di mortali.
Pregiati, ma mortali. ^^.
22nd Euston Street |
