St. Roch Playground

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  1. .Constantine.
     
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    ylvjJaT

    https://www.google.com/maps/@29.9772128,-9...6384!8i8192

    Il St.Roch Playground è una zona di verde attrezzato.
    Non propriamente un parco, ma qualcosa di simile, una zona di verde tra il grigio della città.
    A confine tra il quartiere variopinto di Fauborg ed i French Quarter.



    Edited by Alterægo - 1/4/2020, 01:05
     
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  2. staceppadefava
     
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    La macchina si muoveva a velocità sostenuta arrivando in breve tempo nella zona della segnalazione. Hugo accostò a lato della strada, spense il motore e la radio. Il disturbo sonoro doveva cessare altrimenti la ricerca si sarebbe fatta più difficoltosa. Osservava l’ambiente: deprimente. Un’area verde, attrezzata con poche cose, l’indispensabile per potersi definire “area verde” ma sostanzialmente una forzatura ambientale all’interno della città, una delle tante.
    Scese dal veicolo, portandosi in tasca la chiave di accensione, per poter osservare meglio la zona. Annusava l’aria mentre si dirigeva verso il confine tra marciapiede e pratino. Guardava, alternando, terra, piante, zone in penombra, cercava movimenti, suoni, tracce.
     
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  3. .Constantine.
     
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    Ad una seconda occhiata, quell'area attrezzata risultò un po' più ampia di come credeva.
    Oltrepassato il marciapiede e gli alberi che ne limitavano il confine, si apriva un'area verde di forma pressoché rettangolare.
    L'area, grande come un campo da calcio più o meno, comprendeva un piccolo riquadro recintato ed asfaltato dove poter giocare a Basket, di fianco una piccola impalcatura, tipo gradinata-tribuna, per chi avesse voluto soffermarsi a vedere la partitella.
    Il resto del Playground era circondato dagli stessi alberelli che ne segnavano l'ingresso.

    In fondo, in opposizione all'entrata da cui proveniva lui, gli alberelli erano stati piantati in maniera più fitta: accanto un piccolo spazio dedicato ai giochi per bambini, altalene, scivoli.. ed un casottino di rimessa qualche decina di metri più avanti.

    Hugo rolls 6 dice to Seguire Tracce 6,10,10,8,5, 7 (5 successes)


    Nonostante fosse buoi tutto intorno, Hugo non dovette ricorrere ai poteri del Clan: l'odore inconfondibile del sangue lo guidò attraverso il buoi del giardino.

    Silenziosamente, e seguendo la scia di sangue che si faceva sempre più forte man mano che si avvicinava, riconobbe, dove il manto erboso si faceva più scuro e l'odore era più vivo, una copiosa macchia di sangue.

    Edited by .Constantine. - 17/4/2013, 15:10
     
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  4. staceppadefava
     
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    L’odore non poteva tradirlo: c’era sangue sull’erba. Si fermò davanti la pozza continuando ad osservare il buio, ascoltandolo, percependo ogni minimo rumore. Il sistema sensorio del Gangrel era concentrato sull’ambiente che lo circondava.
    Immobile e silenzioso, come un felino mentre caccia.

    Si china verso la chiazza di sangue, osserva eventuali piste lasciate dal corpo che ha versato quel liquido, lo tocca con l’indice e l’anulare della mano destra, si sporca i polpastrelli. Lo avvicina alle narici, annusandolo attentamente, cercando di captare segnali importanti sull’origine di quel fluido. Lo lecca con la punta della lingua, studiandolo.

    OFF: Vorrei avere info sul sangue che sto assaggiando e sull'ambiente che mi circonda (rumori, sensazioni, odori)
     
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  5. .Constantine.
     
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    Il Gangrel si porta le dita sporche di sangue al naso.
    Poi lo assaggia con la punta delle lingua.
    Socchiude gli occhi cercando di isolar quell'odore e quel sapore, di concentrarsi per riuscire a ricavarne qualche traccia in più.

    Ha un sapore selvaggio, aspro quasi... non sembra umano, ma nemmeno animale.
    E lui saprebbe riconoscerlo bene se fosse stato di animale.

    La chiazza di sangue sembra isolata, intorno, ad un primo sguardo non sembrano esserci altre scie.
    O forse il forte buio le ammasca e le confonde..
    Avrebbe dovuto ricorrere ad un altro metodo.

    Dimmi se intendi attivare Occhi della Bestia.
     
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  6. staceppadefava
     
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    Hugo percepisce di trovarsi di fronte a qualcosa. Non sa di preciso cosa. Di sicuro non emana un odore tanto forte da destare preoccupazione dato che non riesce a percepirlo. La chiazza di sangue è isolata per quanto può vedere in quelle condizioni. Potrebbe attingere al suo utile pregio di clan, agli occhi modificati dal sangue che gli permetterebbero di vedere al buio senza problemi, ma deve fare i conti con la società, con gli esseri umani che bazzicano quell’area. Probabilmente qualcuno affacciato alla finestra, per un motivo o per un altro, c’è. La tecnologia attuale ti permette di fotografare e far girare un’immagine in tutto il mondo. Gli bastava sapere questo e la tradizione della Camarilla: la Masquerade.

    A volte sarebbe tutto più semplice senza Masquerade…..

    Pensa fra se e se mentre rimane ancora qualche secondo in silenzio e senza muovere neanche un muscolo, attendendo un rumore che tradisse il nascondiglio della sua “preda”.
    Attende poco, gli eventi non mutano. Si volta e cautamente, lentamente e sempre tenendo d’occhio la zona attorno a se, torna verso il furgone. Avrebbe preso una torcia. E sarebbe tornato indietro per osservar meglio la chiazza e per vedere se ci fosse una pista da seguire.
     
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  7. .Constantine.
     
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    Il gioco ne sarebbe valsa la candela.

    Hugo era quasi sicuro che ci fosse altro, che non poteva essere una traccia isolata.
    Se qualcuno - o qualcosa, si ritrovò a pensare - aveva perso del sangue in quel punto, e non era più lì non poteva non aver lasciato una scia da seguire.
    Era pressoché impossibile.

    E difatti, tornato sul luogo, il Gangrel scorge una piccola scia di sangue, delineata da piccole tracce ed anche abbastanza rade tra di loro; segno che chi aveva perso il sangue, si era allontanato di lì molto in fretta.

    La traccia di sangue proseguiva per qualche decina ed anche più di metri.
    Il Gangrel la segue con attenzione, mantenendo vigili i sensi, fino a che non scorge un'altra copiosa pozza di sangue, questa volta molto più visibile: sulla sabbia, della zona delimitata per far giocare i bambini più piccoli.


    Era impossibile non contraddistinguerla, la chiazza di sangue era ben visibile sulla sabbia chiara.
    2013-04-21 07:20:37 Hugo rolls 6 dice to Seguire Tracce 10,8,4,7,9, 8 (5 successes)


    Il Gangrel si china sul posto e ne tasta il terreno.
    Nonostante la sabbia fosse avvallata, smossa, e calpestata, Hugo scorse come un calpestio che pareva essere più recente: la sabbia in alcuni punti, come se il trascinare o il bracollare di passi o zampe -era difficile capire cosa, con esatteza, segnava una specie di sentiero poiché la sabbia, nei punti calpestati di recente era più umida.

    Il Gangrel la segue con lo sguardo: le tracce si muovono fino alla casetta di rimessa.
     
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  8. staceppadefava
     
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    L’epilogo della breve ricerca si apprestava a giungere. La pista portava alla casetta di rimessa. Lo aveva iniziato a sospettare nel momento in cui assaggiò il sangue. O la vittima della perdita del sangue se n’era andata velocemente o si era nascosta. La seconda ipotesi era molto plausibile. Con la torcia segue il suo futuro percorso per osservar bene in cosa si poteva imbattere: nulla di particolare. Avanza sempre mantenendo calma e sensi in allerta. Potenzialmente poteva essere qualunque cosa e doveva stare in guardia. Arriva, silenziosamente, alla casetta. Si ferma davanti all’entrata e fiuta l’aria, il terreno, osserva in maniera maniacale ogni porzione visibile nel raggio di 1 metro dall’entrata. Non era sua abitudine tralasciare niente.
     
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  9. .Constantine.
     
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    Facendosi più vicino, Hugo nota che la porta della casetta era socchiusa.
    Sullo stipite, all'altezza della maniglia,era visibile un ulteriore macchia di sangue.


    Il Gangrel si soffermò davanti all'entrata: si guardò attorno attentamente e con i sensi all'erta.
    Certo che non ci fosse nient'altro al di fuori di lui, là fuori, torna a rivolgere la sua attenzione a quella rimessa.
    A parte la porta su cui sostava, non parevano esserci altre entrate, poiché la vegetazione che era stata fatta crescere di proposito intorno, ne nascondeva comunque gli altri lati.

    Con la punta della torcia spinse in avanti la soglia: nessuna risposta brusca dall'interno.
    Quindi, con rapidità, la aprì del tutto e scivolò all'interno.
    La stanza, era una banalissima rimessa per attrezzi, vi era un piccolo trattorino rasa-erba parcheggiato sul fianco sinistro e ad altri svariati attrezzi per il giardinaggio e la cura del verde in generale.

    Doveva essere la rimessa del Custode, pensò.
    Mentre si muoveva, illuminando l'ambiente inciampò nella rastrelliera.

    A quel rumore improvviso ne rispose un'altro, qualcosa che cadeva, o qualcuno che sbatteva contro una parete: Hugo si voltò di scatto nella direzione da cui provenne puntando la torcia.
    In fondo alla stanza vi era un'altra porta.
    Il rumore veniva da lì dietro.

    Rumore:
    CITAZIONE
    qualcosa che cadeva, o qualcuno che sbatteva contro una parete


    Edited by .Constantine. - 26/4/2013, 11:06
     
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  10. staceppadefava
     
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    Il cainita si blocca appena avverte il rumore: c’è effettivamente qualcosa. Rimane immobile il tempo necessario per realizzare un piano, qualche secondo, non più.
    Fa qualche passo senza una vera e propria direzione, punta la torcia a destra e a manca, nel mentre i suoi occhi subiscono una mutazione: iniziano a diventare rossi come il sangue, assumono un aspetto animalesco [ATTIVAZIONE OCCHI DELLA BESTIA]. Mentre la trasformazione avanza il gangrel si atteggia come se avesse terminato le sue ricerche.

    Bene. Qui non c’è nessuno…che inutile perdita di tempo.

    Parla con tono infastidito, cercando di essere convincente e naturale, sbuffando in maniere scocciata, torna sui suoi passi, con cadenza decisa, doveva far credere che se ne stesse andando. Arriva alla porta e, mentre spegne la torcia, la apre e la richiude rimanendo all’interno.
    Si volta, facendo attenzione a non creare il minimo rumore, osservando ed annusando l’ambiente con maniacale attenzione. Avrebbe atteso finchè l’essere nascosto dietro la porta non si fosse rivelato.
    Mano destra che reggeva la torcia spenta, mano sinistra aperta e lasciata appoggiata sul rispettivo fianco, visione nel buio limpida e precisa. Non poteva sfuggirgli niente.
    Il piano avrebbe funzionato.
     
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  11. .Constantine.
     
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    Silenzio.
    Per un paio di minuti buoni non segue alcun rumore.
    Tutti i sensi del Gangrel sono vigili e indirizzati a qualunque cosa ci sia oltre quella porta.

    Hugo resta immobile con gli occhi fissi sulla porta.
    Comincia a pensare di essersi immaginato di aver sentito un qualche rumore precedentemente, quando questo si ripete: un qualcosa frusciare, poi un tonfo, forse un passo.. le assi di legno del pavimento scricchiolano leggermente.
    Istintivamente Hugo incurva leggermente la schiena, come farebbe un animale che si acquatta, pronto a scattare.

    La porta, che non era chiusa a quanto pare, sembra schiudersi appena.
    Segue un ulteriore lungo attimo di silenzio.

    La porta si apre ancora un po', uno spiraglio di una decina di centimetri dallo stipite; oltre il buio.
    Poi li vede, Hugo rabbrividisce: due occhi gialli e luminosi, oltre la porta lo stanno fissando.
    Ed è una frazione di secondo, una sagoma scura balza fuori ad una velocità sorprendente, troppo veloce per distinguere cosa sia in realtà e si scaglia contro il Gangrel.
    Skinwalker rolls 4 dice to attack 10,10,2,7 (3 successes)
    Hugo rolls 3 dice to des+atl 4,5,7 (1 success)

    Skinwalker rolls 3 dice to damage 10,2,9 (2 successes)
    Hugo rolls 2 dice to Costituzione 1,2 (BOTCH x 1) sono solo danni da urto però


    Ed Hugo si ritrova a terra, il tempo di realizzare di non essere ferito gravemente: quel coso, qualsiasi cosa fosse lo aveva steso a terra.
    Una bella botta; un po' intontito Hugo si rialzò più velocemente che poté.

    Quel grosso Lupo era lì, a poco più di 5 metri di distanza da lui, sulla posizione di attacco: ringhiava aggressivo a denti stretti.
    Pronto ad attaccare nuovamente


    Era ferito, Hugo notò il sangue che gocciolava pesantemente dal suo fianco sinistro. Pareva una ferita piuttosto profonda.
    Hugo scorse la disperazione, in quegli occhi fin troppi umani del Lupo: troppo piccolo per essere un Lupino, ma molto più grande di un Lupo selvatico.
    Qualsiasi cosa fosse, era ferito e pareva molto dolorante e disperato ed il Gangrel sapeva bene, che un animale che si sente in pericolo si attacca a quegli bricioli di istinto di sopravvivenza e diventa molto, ma molto, più pericoloso del normale.
     
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  12. staceppadefava
     
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    Hugo si ritrova in una situazione non proprio facile. Sicuramente l’essere che ha di fronte è un cainita trasformato, il sangue difficilmente avrebbe dato una pista falsa, sempre che quello assaggiato provenisse dal lupo che aveva di fronte.
    Non vuole combattere contro un animale, per quanto poco ci sia di naturale, è comunque un figlio di questa stessa terra. Un suo Fratello. Deve cercare di convogliare la situazione su una strategia diversa.

    Non sono venuto qui per farti del male, Fratello. Fidati di me, qualsiasi sia il tuo problema, parliamone. Sono disarmato e non ti attaccherò ma tu devi fare lo stesso!

    Proferisce con tono calmo e convincente, non voleva di certo mettersi a lottare con lui ma non si fidava ancora completamente. Rimane sulla difensiva, pronto a schivare il prossimo, eventuale, attacco.

    [uso 1 Fdv per l’azione di convincimento]
     
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  13. .Constantine.
     
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    La bocca arricciata in un continuo ringhiare.

    Il Lupo sembra non far caso alle parole di Hugo.
    Quegli occhi gialli continuano a fissarlo, e proprio fissando quegli occhi, così diversi da quelli dei Fratelli che conosce fin troppo bene si comincia a domandare, cosa abbai realmente davanti a sé.

    Ma proprio in quel momento il lupo, tenta di avanzare di nuovo, interrompendo il filo di pensieri che aveva preso Hugo e ricatapultandolo allo stato attuale delle cose: Hugo si prepara a schivarlo, ma il Lupo sembra perdere improvvisamente la forza.

    Quasi scivolando, si accascia a terra, con un guaito lungo e lamentoso.
    Non ci vuole molto a capire che è quella ferita la causa di tutto quel soffrire.

    Il Gangrel esita un attimo, continuando a fissare il Lupo.

    Poi, magicamente il pelo del lupo si fa chiaro, prima di cominciare a ritrarsi, facendosi più corto ed assumendo via via che si ritrae un colore roseo.. la zampa su cui poggia, diventa una mano ed un gomito.. ed infine il pelo diventa pelle.

    Al posto del Lupo adesso c'è una donna, completamente nuda e rannicchiata in una posizione fetale, che sta perdendo molto sangue.. e forse priva di sensi.
     
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  14. staceppadefava
     
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    Hugo osserva il lupo cadere a terra e trasformarsi in una donna. Si era sbagliato sulla natura dell’animale ed ora si ritrovava ad un bivio: porre fine a quella vita o aiutarla con tutti i rischi che ne sarebbero conseguiti.
    Attimi.
    Perché quell’essere era lì?Cosa lo aveva spinto in quella zona?Perchè era ferito?
    Andava presa una decisione senza perdere ulteriore tempo.
    Il ganghe si avvicina.

    Ti aiuterò, stai tranquilla.

    Proferisce mentre si china verso la donna, estrae i canini e si morde il polso. Inizia a sgorgare del sangue. Lo fa colare un poco sulla ferita ben evidente su un lato della creatura. Si aiuta con la lingua per rimarginarla e leccandola, spera possa aiutarla a fermare la fuoriuscita di sangue. Non sapeva bene quale sarebbe stata la reazione, sperava nella riconoscenza.
    Lecca, come un gatto, la ferita della donna, mentre la mancina è adagiata sulla schiena, ben aperta, e la destra su una coscia.
    Non avrebbe voluto infierire su quella persona, ma se la reazione fosse stata poco “carina” avrebbe sfoderato gli artigli, penetrandogli il torace.
     
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  15. .Constantine.
     
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    Inconsciamente, il Gangrel si getta in aiuto della giovane donna.
    Sa di non avere a che fare con un Lupino, ed è forse l'unico motivo per cui non se n'è fuggito a perdifiato da quel posto.

    Inoltre, si chiede perché non lo avesse attaccato, invece di limitarsi ad atterrarlo e basta.
    Aveva il fattore sorpresa dalla sua e se solo avesse voluto, nel peggiore dei casi, Hugo si sarebbe ritrovato a terra con la gola lacerata.

    Trema. Ed è pallida. Ha perso molto sangue ed incredibilmente spaventata.
    Hugo incrocia il suo sguardo, gli occhi sbarrati e colmi di paura.
    Paura di morire e anche la paura di non potersi fidare di quell'estraneo che la sta aiutando.

    "Bayou.." -sussurra.
    E' debole ed inerme.
    Tanto per rendere l'idea, lei è la donna che hai tra le mani.
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    Il sangue del Gangrel sgorga dal polso e cola lungo il fianco nudo della donna, e poi nella ferita.
    E stringe i denti, trattenendo il dolore quando il vampiro passa la lingua sulla stessa, cercando di rimarginarla.

    Ed improvvisamente lei caccia un urlo, ed il corpo della donna viene inondato da una specie di convulsione.
    Si agita sotto le braccia del Gangrel prima di perdere definitivamente i sensi.

    La ferita non si è rimarginata, ma quantomeno sembra aver smesso di sanguinare.
    Hugo porta due dita sul polso della donna: il battito è debole, ma presente.
    L'emorragia era stata fermata ma quella donna aveva bisogno di cure; subito.

    E mentre pensa al da farsi, ripensa a quella parola: Bayou.
     
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