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.Constantine..
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SPOILER (clicca per visualizzare)@Kappa: puoi spendere PS per curarti.
Sorrise, compiaciuto nel vedere come il Malkavian in silenzio faceva ciò che gli era stato detto.
Ma certamente Hervaux non aveva previsto che il piccolo e rotondo Nosferatu celasse un velo di malizia nascosto sotto tutta quella mostruosità.
Agli occhi del Toreador un libro si giudica anche dalla copertina.
Increspo appena le labbra.
Aveva intuito quindi il figlio della rosa che il Nosferatu non era proprio un sempliciotto, un babbeo da poter girellare tra le proprie dita come un giocattolino.
"E lo credo bene, monsieur Check..." -ribattè non appena il Nosferatu ebbe terminato.
"Lasciate che vi porga le mie più sentite scuse innanzitutto, a nome dei miei collaboratori..." -lanciò un'occhiata ai due bestioni - "...come vi ho anticipato, siete qui per un errore: i miei uomini stavano cercando dei Sangue debole, inutili Bastardi senza madre ne padre, lasciati a loro stessi per le strade di New Orleans, e a quanto pare hanno erroneamente scambiato voi per alcuni dei soggetti ricercati..."
Una piccola pausa.
Jeff Hervaus si sistemò il colletto della giacca, dandosi un tono.
"Appurato quindi che la vostra presenza qui è frutto di un evidente scambio di identità, vi porgerei di nuovo le scuse ufficiali a nome di questo Ufficio e vi farei accompagnare ai vostri rifugi nel massimo comfort che possiamo offrirvi... - un'altra pausa. Check sospettava che il discorso potesse chiudersi così brevemente- "...tuttavia questo spiacevole errore ha portato con sé altrettanto sgraditi inconvenienti: il qui presente monsieur Kappa, durante la colluttazione con il Flagello Alexander Armstrong ha ferito gravemente e portato a Morte Ultima quest'ultimo con la sua arma!"
Alzò una mano in direzione del Malkavian, come a volerlo frenare prima che potesse parlare, ed aggiunse: "Un episodio spiacevole, che poteva essere evitato, soprattutto perchè riteniamo che il Flagello non avesse avuto intenzione alcuna di attaccarlo ma semplicemente rispondeva all'ordine di cattura. Ora lei mi dirà: semplice difesa. Concordo in parte Monsieur Kappa, ma ciò non toglie che lei abbia ucciso un suo diretto superiore..."
fece silenzio dunque, attendendo un risposta dal diretto interessato o quantomeno saggiarne la reazione.
Attese dunque, prima di riprendere.
Edited by .Constantine. - 10/10/2013, 14:41
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.SPOILER (clicca per visualizzare)spendo p.ti sangue e mi curo.
Kappa impietrì sul posto. ucciso? come? con una fucilata? quel mostro con gli artigli? credeva di non averlo nemmeno toccato!
Ma quello ha attaccato!
cristo. situazione di merda.
chinò il capo, e si strofinò la testa con le mani, senza parlare.
Abituato al gioco tra i fratelli, ma sempre spiazzato.
e ora?
Rialzandosi pensieroso guarda il toreador in fronte a se, aspettando eventuali ordini o conseguenze delle sue presunte azioni.. -
piuma d'oca.
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Il piccolo botolo aspettò che la creatura che aveva davanti utilizzasse le sue armi anche nei suoi confronti.
La pausa era sicuramente commisurata ad una prova, o qualcosa di simile.
Se avesse parlato avrebbe di certo dato adito all'arpia ad irarsi e quindi di coglierli per quello che sono: due nullità di fronte ad un essere che aveva minimo un centinaio e passa di anni, un'ancilla. Il diritto della camarilla parlava chiaro riguarda all'età ed il trattato di thorne era semplicemente un modo degli anziani per mostrare il proprio penilunghismo: proteggere facendosi servire, questo è un ottimo motto.
Oltretutto il Fratello accanto a lui si era dimostrato molto intelligente nel convenire che non avrebbe dovuto rispondere a quella persona avanti a se. Il toreador sul serio voleva far loro credere che un flagello poteva essere distrutto da un mingherlino che si era addirittura slogata la spalla prima di aver ucciso qualcuno con gli artigli, ergo un gangrel?
Tutto questo era di una comicità così acuta che nessuna sua battuta sarebbe stata idonea. Sarebbe scoppiato a ridere se la cosa non sarebbe significata cenere certa.
Se quel toreador avesse letto nella sua mente avrebbe trovato solo un Fratello che, ridendo come un pazzo, lo avrebbe pienamente appoggiato. Invece la sua aura sarebbe stata quella di un essere divertito, giubilante e pieno di euforia.
Aspettò di sentirsi dare dunque anche le sue colpe. Il doppio mento proruppe quando Check abbassò il capo per non incrociare lo sguardo dell'autorità, in maniera simbolicamente di penitenza o di prostrazione.
Ora Check doveva solo aspettare che sua eccellenza gli dicesse la sua colpa e aggiungesse il modo che sarebbe stato congruo ad entrambi per riparare a queste infrazioni alle Tradizioni.
Perchè mai non doveva concedere a quell'eminenza di non credere di riuscire a fregarli?
Perchè mai LUI si sarebbe dovuto mettere in competizione con chi aveva il potere di decidere della sua esistenza facendo valere soltanto la praxis della Camarilla?
Del resto i Toreador, si sa, sono checche vanitose. Quindi, non dandogli adito alcuno per credersi attaccato, sicuramente si sarebbe sentito superiore.
Ah! povero clan della Rosa! Come poco conoscono i Topi di Fogna! Loro non potranno mai capire che spalare letame su chi già ci vive, se non addirittura c'è nato dentro, corrisponde soltanto a dare una casa più confortevole alla vittima. Senza contare che tutta quella storia significava pubblicità e la pubblicità era sempre una cosa utile per far fuoriuscire il nome di chi per vivere vende informazioni.
Sì era quella la mossa da fare con l'arpia, farla sentire superiore montando il suo lato narcisistico all'inverosimile.
Edited by piuma d'oca - 10/10/2013, 21:16. -
.Constantine..
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"Ma non è qui per essere accusato; questo non è un tribunale ufficiale e di certo io non sono colui che emette il giudizio finale..."
Abbozzò un sorriso appena percettibile.
La sua brama di potere sarebbe stata evidente anche ad un cieco con problemi di comprensione.
"E quindi abbiamo convenuto che tale sgradevole episodio può essere omesso dal suo personale fascicolo - mi si conceda la metafora- semplicemente prendendo il posto per una notte in questo compito di Flagelli.."
Fece una piccola pausa.
"Niente di complicato Signori: trovate per me questi tre poveri bastardi... e portatemeli. Monsieur Kappa ovviamente sarà aiutato dal qui presente Mounsier Check, vista la vostra confidenza perché non affiancarvi qualcuno di fidato, no?" -ridacchiò.
"Tre nomi: Violette Johnson, si fa chiamare Purple, fa la spogliarellista al Red Rose giù ai quartieri francesi. Michael "mouse" Payton, gestisce un Internet Point sulla Jefferson, nel Garden District e nel tempo libero si diletta nel creare sistemi di Hackeraggio per l'elusione di sistemi di sicurezza. Il terzo uccellino si chiama Pierre e nient'altro. Credo sia un barbone... e dicono frequenti le zone abbandonate nel Lakeview.
Si alzò poi di scatto abbottonandosi di nuovo la giacca: "Niente di complicato. Una passeggiata notturna..."
Lasciò cadere le ultime parole per dar modo poi ai presenti di fare domande, qualora ce ne fossero.
Eppure aveva tutta l'aria di volersene andare alla svelta.. -
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Kappa era rincuorato. pur rimanendo impietrito sulla sedia sentiva, che il fuoco delle notti a seguire non sarebbe poi sfumato. ma magari era proprio quello che il signore voleva.
qualsiasi cosa volesse dire.
Vale la pena.
vale la pena parlare.
magari sapeva.
magari la rosa sarebbe stata utile.
il degenerato.
così Kappa borbotta tra se e se
siate guardinghi e questa notte danzate lontano da questa falce macchiata di sangue...
per poi riprendere e dire, con voce più chiara e pulita.non ho domande sua signoria. se di questo si tratta ne, se il compito è questo io mi attrezzerò per esserne all'altezza. -
piuma d'oca.
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Il fatto che l'arpia non avesse avuto nulla da ridire sul suo comportamento lo aveva lasciato un po' deluso. Significava che il botolo di pustole avrebbe dovuto fare il suo discorsetto, interpretando il pagliaccio che è in uno svenevole simposio di sentiti complimenti.
Eccellenza, qual impagabile e lungimirante dote di intelletto e conoscenza avete!
Disse esaltante e vezzoso, con un tono tanto denso da sembrare il lettore di un'ode.
Voi, che siete cainita di enorme cultura, sapete che io, il misero infante Check, sono un informatico capace di aiutare il qui presente Fratello Kappa con i signorini, poco ini e molto oni, presenti nell'elenco così precisamente e compostamente presentato. Di più! Vostra grazia ha notato che uno dei nomi ha un parallelismo con la mia persona nel campo dell'informatica.
La vostra capacità oratoria mi ha fatto dunque intendere che io, preso per un errore di valutazione da parte di vostri collaboratori, posso scegliere di fare un favore a Kappa aiutandolo e un favore all'ufficio che presiedete per svolgere un'azione richiesta dalla Camarilla.
Per tal ragione mi viene richiesto di dimenticarmi di una cosa che vede sua eminenza dentro a causa dell'uso delle vostre risorse.
Sapete perfettamente che, se non si parlasse di favori, siccome dovrei spiegare al mio sire come mai mi sono allontanato dai miei compiti serali di informatico, dovrei far presente tutto questo qui pro quo e tutta questa storia salterebbe fuori.
Una storia però che, fuori da queste mura, sarebbe solo frutto della mia immaginazione.
Del resto chi sono io per rivelare un fatto che riguarda una persona di simile dignitas? Nessuno, ecco chi! Come mai potrebbe il neonato di un nosferatu, seppure, devo ammettere, dal nome che riscuote un certo prestigio, avanzare una simile corbelleria? Raccontare una cosa che vostra grazia potrebbe tranquillamente dire essere una menzogna, darebbe non pochi grattacapi al mio sire, il quale perderebbe prestigio nella camarilla... anche se, come si sa, i nosferatu sono, più che hanno, occhi ed orecchie un poco dappertutto. Quindi, quando una nozione data da un nosferatu dovesse essere tacciata di menzogna, il clan solitamente indaga sulla situazione ed è solita punire fortemente chi scredita la capacità di un suo facente parte.... ovviamente, in tal caso, parlo di me. Purtroppo, chiedo venia, non ho e nè mai potrò avere, un dono di lessico pari al vostro.
Mai dunque vorrei una cosa del genere.
Siete altresì riuscito, con un sol colpo, a dimostrare non solo l'attaccamento alla setta di due membri giovani; ma anche a valutare se questi due stessi elementi sono attaccati alle tradizioni della stessa.
Siate pur certo che non mi tirerò indietro di fronte a questa vostra richiesta e che mai sminuirò quella pietra miliare che è il commercio dei favori, da vostra illustrissima grazia mirabilmente difeso anche in codesta sede. Credo, a ben vedere, che non agire in virtù di un favore in una situazione che mi vede esente di responsabilità, sarebbe come definire inutile una pratica voluta fin dalla firma a Thorne.
Quindi accetto di esservi creditore di un favore che anzi vi vorrei subito chiedere indietro.
Vorrei soltanto che, in caso noi riuscissimo in questa incarico, vossia commentasse di tanto in tanto in giro che Check, il neonato nosferatu figlio di Jabeon, è una persona affidabile e sa fare bene il suo lavoro di informatico ed informatore. Tutto qui.
Che il piccolo nosferatu fosse un gran comico era certo. Ma che giocasse tanto d'azzardo era anche palese.
L'arpia ora poteva benissimo dire che non doveva alcun favore a nessuno, addirittura adirandosi. Poteva anche lasciare al nosferatu la possibilità di parlare di quanto accaduto senza segreto. Ciò però significava far saltare fuori non tanto un fatto irrilevante, quanto più la voce della sua incapacità a gestire, controllare e far svolgere al meglio compiti semplici ai propri uomini.
Ma, rispetto ad una richiesta tanto piccola fatta da una persona tanto insignificante, il gioco probabilmente non valeva la candela. Nella mente marcia dell'altrettanto marcio Topo di Fogna venivano visualizzate le possibilità davanti a cui si stava ponendo.
Chi non risica non rosica, diceva un vecchio motto.
Ora lui stava risicando quell'opportunità al massimo di quello che la sfrontatezza del suo coraggio e la sua determinazione gli dicevano.
Aveva davanti un tizio che lo poteva distruggere con un solo schioccar di dita, lo sapevano tutti questo. Ma era anche un cainita di prestigio e di carica che poteva farlo conoscere.
Il piccolo botolo aveva messo l'arpia davanti alle tradizioni della camarilla, alla prestigiosa praxis, ma non poteva far credere di volerlo tenere per delle allegoriche palle. Era un'azione troppo sfrontata e di certo avrebbe fatto indignare una figura che della brama di potere aveva fatto la sua ragione di vita. Doveva dimostrare la sua umiltà con un'insulsa richiesta.
Se l'arpia era intelligente, cosa di cui Check era certo, sapeva che quello che il mostro aveva sproloquiato era corretto. Lui avrebbe di certo dato l'informazione alle nidiate. Queste l'avrebbero potuta usare come un bene voluttuario da dare a chiunque. Ciò a meno che Jeff non screditasse la parola di una nullità. Così facendo si sarebbe creato l'effetto domino, l'unico su cui Check poteva contare in sua salvezza, da parte del suo clan.
I nosferatu, bisfrattati dal mondo a causa della loro orripilante forma, sono però il clan che più di tutti è unito a causa proprio dell'orrore della propria condizione. Indagini su una questione che il toreador trovava noiose e poco consone al su grado e al suo tempo, sarebbe diventato un incubo. Screditare la parola di un nosferatu significava screditare la capacità di quegli esseri di reperire informazioni o di insegnare ad un proprio membro a fare tale lavoro. Nulla c'è di peggio che un mercante di informazioni che è incapace a fare il proprio lavoro.
Così facendo gli stessi avrebbero indagato, non tanto per capire la veridicità della nozione, quanto più la veridicità dell'infamia.
Mille orecchie e mille occhi che potevano esistere già in quel momento. A quel punto il fatto scatenante sarebbe stato inutile. Superflua la fattispecie in discorso, vale a dire della Morte Ultima di un Flagello o di voler sbolognare ad altri un compito noioso rendendolo un sadico giochino avverso due infanti.
Sarebbe diventato interessante invece il fatto che un cainita aveva detto che la nidiata di New Orleans spacciava informazioni sbagliate.
D'altro canto l'arpia poteva tirarsene fuori dicendo semplicemente che un simile esserucolo arrogante non doveva nemmeno ardire a simili richieste. Tale informazione sarebbe filtrata in duplice modo. Il primo era che un toreador aveva menomato il possedimento di un nosferatu senza alcun motivo. Il secondo era che l'arpia voleva favori senza usare la moneta di cui ella stessa è custode.
Sul serio quell'essere avrebbe rischiato tanto pur di non far girare il nome di Check? Sul serio le condizioni erano così tanto opprimenti?
In definitiva, se l'azione fosse riuscita bene, l'arpia non avrebbe nemmeno dovuto mentire dato che c'erano fatti a conferma della veridicità delle sue affermazioni.. -
.Constantine..
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Scacco matto.
Il piccolo Nosferatu aveva spiazzato il figlio della Rosa.
Incerto, increspò appena le labbra lanciando dapprima un'occhiata i due energumeni alle spalle dei Vampiri.
Il Nosferatu sapeva la sua ed aveva parlato bene.
Ma ciò che non sapevano i presenti era che anche il presente Jeff Hervaux altro non era che una pedina in mano di qualcun' altro.
Un burattino con un po' di potere che si divertiva a fare l'Arpia.
Per Hervaux quel posto era come avere una Ferrari, una macchina bellissima di cui potersi vantare ed elogiare e con cui potersi collocare con superficialità al di sopra degli altri. Ma si poteva dire che sapeva guidarla?
Tuttavia non era uno stupido ed il Nosferatu con questa mossa aveva esposto il fianco più di quanto credesse.
"Oh ma certo Monsier Check, ci mancherebbe di non ricompensare il modo adeguato dei Fratelli che portano favori e prestigio alla società.." -annuii sorridendo, non staccando lo sguardo da quello del piccolo Nosferatu.
Dunque fece qualche passo in direzione della porta, tornando sull'argomento del loro incarico: "Bruce vi darà gli ulteriori dettagli del compituccio.."
Fece per uscire, soffermandosi di nuovo sul Nosferatu con il suo sguardo.
Check percepì all'istante di essere al centro della sua attenzione in quel momento.
"Si ricordi Monsieur Check che tutti nascondono uno scheletro nell' armadio. Tutti."
Detto questo uscì dalla stanza.
Seguirono alcuni attimi di silenzio in cui il Nosferatu ed il Malkavian si scambiarono qualche occhiata, poi quello che doveva essere Bruce si fece avanti.
Capelli lunghi ed una barba incolta: "Usciti di qui troverete un furgone nero..." - esordì poggiando un mazzo di chiavi con il logo della Mercedes sul tavolo difronte a loro - "...non avete l'obbligo di ucciderli. Il Signor Hervaux li vuole vivi, o non-vivi, dipende dal punto di vista! Quindi limitatevi a spedirli in torpore. Sarà un gioco da ragazzi, questi bambolotti sono Vampiri da.. sì e no qualche notte! Saranno confusi e spaventati e sicuramente non sono a conoscenza delle potenzialità di cui gli è stato fatto dono..." -grugnì poi qualcosa di incomprensibile tra sé e sé.
"Domande?" -tornò poi a chiedere.. -
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C'è qualcosa che non quadra. Kappa aveva ucciso il flagello. DAVVERO? allo stesso pareva di vedere in check quell'avvocato che lo difese quella volta che, accidentalmente, fece schiantare tutte le carrozze della fiera in cui lavorava.
ah, bei tempi quelli!
iniziando a guardarsi attorno, con fare perso Kappa divagava nelle sue memorie da vivo, ma ritornò velocemente presente.
inarcando un sorriso largo e assumendo un espressione spiritata, guardò il soggetto di sbieco, annuendo ripetutamente e enunciando
"come l'arpia ha richiesto, signore.
Kappa sapeva che sarebbe stato meglio prima informare di ciò il suo sire, se questi già non ne fosse stato messo al corrente. un gioco di potere come questo, considerando la delicata situazione politica che lo vedeva coinvolto con quel toreador...
ecco, forse a quello avrebbe dovuto tirare una fucilata.
non a artiglibelli, il flagello. Ammesso che sia morto per quello, davvero POCO credibile.
evabè.
poco rinfrancato, desideroso di riavere il suo fucile, avrebbe avvisato il sire di quello che era successo una volta allontanatosi.
ora stop. riposo. L'avvocato magari avrebbe parlato, ma Kappa non avrebbe detto probabilmente più nulla se non assensi.
Check, chiunque fosse.
gli ricordava un certo avvocato.... -
piuma d'oca.
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Sa signor Bruce, ho passato una serata davvero meravigliosa. Purtroppo non era questa. Comunque, visto che me lo concedi, dimmi signor Bruce, sei tipo un amante del metal? Perché io lo sono, almeno da quando in vietnam mi hanno messo questa placca al cervello che.... Comunque oltre a questo non ho altro da chiederti. Kappa, amico mio, puoi farmi la cortesia di guidare tu? Io, da quando il padre eterno ha deciso di farmi avere solo idee di m3#d@, ho la testa troppo vicina al culo e ciò comporta la mia grave incapacità a portare un mezzo... O a non usare un seggiolino per bambini quando sono in macchina. fa per camminare, poi si ricorda
Approposito! Inutile chiederlo visto che non siete degli sciocchi, mi servono le mie cose e ovviamente anche il mio amico ne ha necessità. Non vedo l'ora di arrivare alla macchina e riappropiarmi delle mie cose! disse in maniera ridondante. Poi il nosferatu iniziò a trotterellare per arrivare all'auto. -
.Constantine..
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Bruce posò una mano sulle chiavi che aveva precedentemente posato sul tavolo:
"Non c'è problemi ragazzi..." - rispose in maniera indiretta alla domanda di Check rivolta al Fratello Malkavian - "...vi affiancheremo un autista!"
Sorrise, mettendo in mostra le zanne.
"Morgan!" - l'altro bestione si fece avanti e Bruce gli lanciò le chiavi del furgone.
"Seguite lui, le vostre cose sono già state portate all'interno del mezzo. Si dica mai che vi abbiamo privato delle vostre personali cose.."SPOILER (clicca per visualizzare)Se non avete altro da aggiungere la scena si può spostare verso l'esterno.
Continua QUI
Edited by .Constantine. - 14/10/2013, 13:51.
SotterraneiRiservato per la MiniQuest "Quelli sbagliati al momento sbagliato" |
