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Sambuca.
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Inserita all'interno di un quartiere di Elmwood, si trova una serie di case popolari. Palazzine con molti appartamenti, che creano uno scenario abbastanza degradato rispetto a tutto il resto di New Orleans. Uno degli appartamenti di queste non desta granchè interesse.
Finestre che si aprono su altri palazzi distanti solo uno o due metri e che non permettono una buona illuminazione naturale dei locali; parquet che forse non era buono nemmeno quando fu comprato, carta da parati di pessimo gusto; solo tre stanze dove vivere.
Edited by Alterægo - 31/3/2020, 22:39
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Kappa sapeva di dover entrare, la sensazione era opprimente ed adamantina.
non sapeva nemmeno dove stava andando, ma sapeva che doveva essere al suo interno.
Il campanello divelto però, non aiutava minimamente a essere cortesi. quindi bussò un paio di colpi sulla porta, forzandosi il più possibile, e trattenendosi dal caracollare all'interno.. -
Sambuca.
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La porta si aprì al solo tocco delle nocche di kappa.
Evidentemente era stata lasciata aperta.
Il malkavian potè vedere un appartamento degno di una sorta di trasloco fatto a metà.. -
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è... permesso? chiese nel silenzio.
le sue domande scalpitavano nella testa, infinite e confuse. le voci urlavano nella sua testa, ma cercò di arginarle, muovendo i primi tre-quattro passi all'interno del locale.
se fosse stato vivo avrebbe sudato, tanto era il nervosismo di esser stato guidato solo dalle sue emozioni. non stava vivendo l'adrenalina come al solito, e non sapeva nemmeno il perchè.. -
Sambuca.
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Nessuno rispose alla domanda di Kappa, nemmeno il vento. Non si sentivano rumori, ma ciò non significa che non ci fosse nessuno... o sì?
Gli bastarono quei primi passi al lunatico per vedere che vicino a lui c'era un tavolino con una lampada accesa. Sopra al ripiano vi era una busta un foglio di carta piegato e chiuso da una graffetta. Sopra, con inchiostro blu, c'era scritto "aprimi".. -
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e chi sono io per non eseguire gli ordini? pensò kappa sospirando, memore della precedente "uccisione" del flagello... si certo. SPOILER (clicca per visualizzare)apro il foglio. -
Sambuca.
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Buona sera mio caro amico delle notti oscure
Probabilmente ti starai domandando cosa o chi o dove?
Forse lo so, ma per risponderti dovrei aspettare.
Comunque, nonostante le numerose domande che l'universo ci pone, domani potrò rispondere alle tue emozioni.
Intanto consentimi di darti ostello in questa abitazione. Trattala come se fosse tua, anche se, probabilmente, in una vita passata poteva pure esserlo... forse ne hai posseduto un mattone o forse l'hai realizzata per intero. Non è ora nè questo nè il tempo di rispondere agli interrogativi.
Chiudi la porta e non dimenticarti di pulirne bene il pomello con i prodotti che ho lasciato nel bagno. è importante che la maniglia sia salva dal tocco degli altri.
A domani.
In fede, Blake
La lettera, scritta in una maniera delirante, presenta la grafia di una mano e non di un computer. La china è probabilmente di una stilografica giacchè ben più presente rispetto a quella rilasciata da una penna a sfera.. -
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..blake... si disse tra se e sè.
kappa sorrise, poggiò la lettera, e andò a prendere i prodotti per il bagno. era importante rispettare le richieste di chi offre addiriittura una casa.SPOILER (clicca per visualizzare)Se li trovo pulisco il pomello. poi chiudo la porta, se trovo una chiave meglio.. -
Sambuca.
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Il bagno è subito accanto alla stanza da letto, con il suo grande materasso a due piazze.
I prodotti sono abbastanza comuni, seppure non nuovissimi. Anzi hanno un velo di polvere non troppo evidente sopra. Kappa pulisce tutto e, nel farlo, nota che nella toppa della chiave c'è proprio quest'ultima. Non ha un anello con altre chiavi, tipo quella della porta d'ingresso allo stabile.
Finito di pulire ormai è però troppo tardi per fare altro. Kappa deve trovare un luogo dove riposare e prendere le dovute precauzioni,. -
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controllando febbrilmente quanto mancasse all'alba, basandosi su dati puramente inventati, Kappa iniziò a chiudere la porta, e si affrettò a sigillare le finestre alla meglio, chiudendo le imposte e (se presenti) le tapparelle. ove non v'era modo di farlo ammassò pile di scatoloni per sopperire alla cosa.
una volta fatto questo si apprestò a spostare il divano nel lato più scuro della casa, lo girò in maniera tale che lo schienale fungesse da ulteriore scudo dal nemico solare, e poi vi si sdraiò, in attesa dell'alba e del sonno.. -
Sambuca.
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Il giorno seguente una sveglia coadiuvò l'uscita dal torpore del lunatico.
Questa suonava in maniera abbastanza pressante e fu messa a tacere da qualcuno.
Blake: le mie povere ossa.... disse la voce proveniente dall'altra stanza, quella dove c'era il letto a due piazze. Il rumore della rete metallica suggeriva che qualcuno si era messo a sedere sul materasso.. -
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Allarmato ma non troppo Kappa accarezzò per un istante il calcio del suo fucile mentre si alzava.
soltanto un'ennesima, paranoica precauzione prima di vedere se il nuovo arrivato era il padrone di casa o un altro "flagello".
sempre tenendo una mano sul fucile, ma senza mai estrarlo, Kappa si avvicinò all'altra stanza.. -
Sambuca.
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Molto tranquillo e appena alzatosi, la figura di Blake si stava seraficamente dirigendo all'esterno della stanza in cui il letto era disfatto.
Blake: "buonasera Kappa. Ti vedo vispo. Lasciamo stare le polveri da sparo e le grandi bocche da cui escono. Ho sempre trovato quegli affari così maleducati. Sai è brutto che sputino. Preferirei andarmi a prendere un sorso di vitae se per te fa lo stesso. Anche perchè volevo chiederti una cosa. Secondo te il mondo è un oblò? il suo andare era claudicante. -
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Maestro Blake. disse Kappa inchinandosi e lasciando all'istante il fucile e ogni paura.
rimase così per alcuni istanti, poi si tirò in piedi per continuare.
difficile risponderle maestro, gli oblò sono tondi, il mondo è sferico. anche se và detto che da esso si vede il mondo come da nessun'altro posto.
la sua parola era legge, e si accinse ad accompagnare il maestro a prendere "un sorso di vitae". notando l'andamento, chiese mesto:
maestro che vi è successo? siete ferito? un oblò vi ha ferito? per me il mondo assomiglia a un mazzo di carte.. -
Sambuca.
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non mi piace quello che dici. Non puoi essere certo che non siamo in un oblò gigantesco e io non posso essere certo di star parlando con un kappa della stessa esistenza in cui esisto io.... sbotto seccato e, dopo un bofonchiare simile ad una pira di fagioli, aggiunse oh! Quante cose potremmo non sapere! Che il signore ce ne scampi!! E possibilmente dovrebbe anche pagare la pigione della sua dimora... All'accenno alla sua gamba se ne uscì abbastanza sorpreso oh! Una storia interessante. È successo poco tempo fa, in un periodo compreso tra il 1800 e il 1900, credo... Forse prima, ma non è questo quello importante. Fu un folletto delle paludi a farmi diventare claudicante. Una bella seccatura, ma io mi sono oramai abituato. sorrise non guardando da nessuna parte precisamente. Osservò la maniglia per qualche secondo. Poi riporto lo sguardo su kappa Dai portami a mangiare che sono digiuno da quando mi sono alzato. Attento però al ferro. Ci sono esseri che lo mangiano ed esseri che lo vivono. Questi ultimi possono causare danni. Oltretutto voglio sapere se hai qualche storiella divertente da dirmi .
Rifugio (?) Mr Blake |
