Appartamento abbandonato

Vicino al Satan's Mother

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  1. Sambuca
     
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    worldofdarkness009


    Una scala a rampe disegna uno spettacolo di abbandono ed incuria.
    La vernice bianca e rossa è presente solo a tratti, lasciando grossi strati di muro grezzo alla vista di chi la sale. I gradini sono abbastanza polverosi da far notare delle tracce lasciate sopra da qualche pazzo che ancora sale in quell'area del palazzo.
    Niente quadri o opere d'arte qui, a meno che qualcuno non apprezzi le composizione dei ragni, i quali fanno bella mostra di se al centro della propria tela negli angoli delle pareti... lì dove ci vanno maggiormente mosche, bacarozzi e falene.
    Acqua cade a tratti da un tubo rotto di chissà quale piano, forse i topi la usano per abbeverarsi o forse per farcisi il bagno. Non è chiaro se sia di scarico o provenienti da tubature da restaurare... di sicuro non puzza di merda.
    Finalmente si scopre dove è finito l'ascensore del palazzo, fermo costantemente allo stesso piano da chissà quanto tempo... che sia utilizzabile? L'unico modo per capirlo è quello di provare...
    Una porta è socchiusa, una luce giallo-arancione si presenta prepotente dallo spiraglio, sovrastando l'oscurità parziale della zona.

    worldofdarkness022


    La porta è sgangherata, cigolante, quasi inutile. Un tempo doveva essere dipinta di qualcosa che tendeva all'ocra... o al bianco forse.
    Ora è solo un pezzo di ruvido legno deformato dal tempo e dall'umidità che ne ha fatto gonfiare il legno.

    *Gneeek*


    I cardini cigolano, ruotando senza nemmeno un grammo di grasso o di olio. Da lì si ha accesso all'appartamento che un tempo doveva essere abitato da qualcuno. Un ambiente piccolo, non confortevole, avvolto e adorno solo della sua decadenza.
    Alle pareti, lì dove c'era la carta da parati, ora ci sono solo riccioli di una carta appassita che basterebbe un solo colpo di vento a farla cadere via. Le mura, visibili quasi totalmente, sono danneggiate, bucate o crepate. La moquet è staccata dal pavimento e le piastrelle sono poche, quasi la stanza preferisse farsi vedere nuda.
    Le stanze sono quattro: un piccolo ingresso di disimpegno, una stanza con solo un materasso lercio per terra e accanto una porta che conduce ai resti di un bagno... seppure i sanitari sono porcellane distrutte.
    Infine quella che è ora la casa di molti scarafaggi, la cucina dalla macchina per il gas vecchia e arrugginita ancora attaccata. Sopra i pianali da lavoro ci sono i mobiletti, per la maggior parte aperti perchè gli stipi mancano.
    Il mobilio ha molto di fatiscente, inutile, rotto. Dalle due uniche finestre, una in cucina ed una in bagno, non può entrare alcuna luce. La visuale è un orribile muro di mattoni rosso del palazzo di fronte, mentre un vicolo lercio e con grossi cassoni è l'unico spettacolo sottostante.
    Eppure le luci di questo luogo funzionano.

    Edited by Sambuca - 25/7/2014, 11:59
     
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  2. Sambuca
     
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    I due custodi finirono il tragitto davanti ad una porta socchiusa. Era possibile vedere l'interno e le luci erano accese.
    Non serviva un detective per capire che non era un caso, visto che tutto il tragitto compiuto fino a lì era in decadenza.
    Però i due sabbatici potevano benissimo scegliere di non entrare... chi mai poteva imporglielo?

    CITAZIONE
    ore 24:01
     
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    Cattivo maestro, Lupo travestito da agnello, Predicatore d'odio, Profeta di sventura, Infame, Diablerista

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    Finita la chiamata, Padre Blake si riprese il cellulare e lo riposò nella tasca della giacca.

    Quindi, sceso dall'ascensore, si ritrovò su un pianerottolo con una porta socchiusa.

    Il Custode l'aprì, guardando dentro e rimanendo quasi stupito dal grado di estrema decadenza del luogo.

    Un vero cesso - pensò.

    Quindi, non rivolto a nessuno in particolare, disse in tono canzonatorio: John, John, ne sai una più del diavolo...

    Per poi spingere la porta ed entrare nella stanza, continuando a guardarsi attorno con un'espressione divertita.
     
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    Una maschera dice più di un volto.

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    Varcando la porta in fondo allo stretto corridoio del Satan, i due cainiti si ritrovarono in un ambiente sporco e decadente. Sembrava essere abbandonato da diverso tempo, e per certi versi ricordava il vecchio padiglione del Sanatorium. Dorian però non diede molto peso a quei dettagli, dato che certe circostanze terrene a lui non interessavano. Studiare l'anima richiedeva una grande attenzione verso il sovrannaturale e verso la morte; le disgustose condizioni precarie di un certo edificio non potevano certo impensierire un Necronomista.

    Con la sua solita loquacità degna di un morto, Dorian proseguì in silenzio nella penombra, seguendo Blake con passo cadenzato, diretto verso la piccola stanza dalla porta appena socchiusa, all'interno della quale proveniva una fioca luce giallastra. Con una lieve pressione della mano sul pomello ormai ossidato, Blake spinse la porta in avanti ed i due cainiti varcarono la soglia della stanza misteriosa.
     
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  5. Sambuca
     
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    I due cainiti attraversarono la stanza e giunsero in un corridoietto che solo da un lato forniva una flebile luce. Seguendola arrivarono ad un altro locale dell'appartamento in cui c'erano tre poltrone, un tavolino e una coppa in massiccio argento finemente lavorato e lucida attorno a cui vi erano tre candele accese - l'unica luce nella zona.
    l'immagine della coppa la metterò quasi sicuramente dopo. Intanto, per immaginarvi la stanza, potete usare il paint sottostante.

    La stanza di per se era spoglia. Relativamente indifferente nella sua composizione, relativamente inutile nella sua globale planimetria. Non vi erano nemmeno finestre. Forse esse erano state murate, forse non presenti, forse la luce era talmente tanto scarsa che quella penombra riusciva a nasconderle.
    Nulla avrebbe importato di meno in quel momento.
    Innanzi alla coppa, di fronte ad essa e dal lato opposto alla via d'accesso, con la terza poltrona ad essere l'unico oggetto alle sue spalle, la figura di Jhon Constantine veniva ad assumere una forma inquietante e deforme.



    Entrate e sedetevi miei signori Esordì con un invito, ma non pareva minimamente essere tale. Aveva tutto l'aspetto di un ordine a cui, probabilmente, sarebbe stato un peccato dissentire.
    Il Custode si era pronunciato senza alzare lo sguardo dalla fiamma che lo illuminava. Pareva che la stesse sfidando o che forse stesse sfidando qualcos'altro dentro di se. Entrambi i membri del pack degli Oculus sapevano chi potesse essere il rivale ben prima di fare qualsiasi ipotesi.
    Ho intenzione di fare una Vaulderie con voi Alzò lo sguardo, incrociando quello dei suoi pari clan. Anche se credevo sarebbe venuto anche Drago Loki... disse con fil di voce. Ma la cosa ora non importa, a dopo queste peculiarità. la voce tornò pesante e tenebrosa a quel punto. Stanotte ho intenzione di sentire un rapporto sui fatti dal vostro branco, come è mio diritto esigerlo. Prima di tale questione però voglio che sia celebrato uno degli Auctoritas Ritae più importanti della Spada di Caino, la Vaulderie. Oltretutto, prima che questa coppa sia ricolma del sangue di tutti pronunciò con particolare enfasi quell'ultima parola i presenti, voglio che sia letto un passo che massimamente glorifichi il Padre Oscuro. Voglio che il nostro noddista fissò Blake lo interpreti, senza lesinare di parlarci del perchè il più Saggio fece quanto descritto nella lettura che tu, padre Blake, leggerai. Sii probo di parole e magniloquente nel commento. poi spostò le iridi verso Dorian Voglio anche sentire dalla voce del Ductus Dorian a quale opera del Padre sia grato maggiormente, specie per quanto concerne il suo cammino spirituale. a questo punto il suo sguardo parve non guardare nessuno in particolare, ma più probabilmente entrambi.
    Vi è chiaro cosa IO voglio. diede di nuovo particolare enfasi all'ultima parola.
    Non ho fatto tiri a riguardo, ma l'arcivescovo vi pare sincero e autoritario nel tono. Seppure l'autorità può essere scambiata spesso per intimidazione, i vostri personaggi sono certi che non sia quello lo scopo del suo dire. Sta dando semplicemente un comando come gli è permesso di fare dal suo diritto di Arcivescovo.


    Edited by Sambuca - 11/7/2014, 22:09
     
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    <Lunga notte, vostra Eccellenza. Perdonate l'attesa.> esordì Dorian, fermandosi di colpo ad un passo oltre porta non appena riconobbe la figura di John Constantine. Il Ductus squadrò l'Arcivescovo da dietro la pallida maschera in modo enigmatico ed indecifrabile, per poi riprendere lentamente a camminare in direzione delle tre poltrone che si trovavano al centro della stanza.
    Quando fu vicino all'Arcivescovo, Dorian accennò un lieve inchino rispettoso con la testa, andando in fine ad occupare la poltrona alla destra di quella dove sedeva Constantine.
    Il Lasombra sedette rigido e composto come una statua; gli occhi vigili e glaciali che trasparivano dalle fessure della maschera, si soffermarono a contemplare la piccola coppa magistralmente decorata, che si trovava sul piccolo tavolo di legno intarsiato al centro delle tre sedute. Poi, quando il Vescovo parlò, le pupille vitree rotearono di colpo su Constantine, scrutandolo in modo freddo e spettrale.

    Quando Constantine ebbe finito di parlare, Dorian inclinò lievemente la testa di lato, ricordando quasi la figura di un lupo, o un animale selvaggio, quando trama qualcosa. Quindi, il Ductus degli Oculus in Tenebra annuì in risposta alle parole dell'Arcivescovo, aggiungendo con un filo di voce: <Se è questo che desiderate, Eccellenza, sarà fatto.>

    La maschera allora ruotò di colpo verso Blake; i bianchi lineamenti rigidi e perfetti scrutarono il Sacerdote con fare freddo e inespressivo, mentre il corpo sottile di Dorian rimaneva immobile e composto.

    <Prego, Blake. Assolvi le mansioni di Guida Spirituale, come desidera Sua Eccellenza.>

    Edited by Dorian The Face - 12/7/2014, 23:14
     
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    @Master: Il Libro di Nod dovrei averlo con me, lo porto sempre; invece gli altri oggetti rituali (coppa e coltello rituale) non lo so. Ce li ho adesso?

    N.B.: la lezione (filologicamente parlando) del Libro di Nod di Blake è ovviamente leggermente diversa da quella di Aristotle de Laurent, non esistendo una versione ufficiale vera e propria del Libro di Nod



    Padre Blake abbassò gli occhiali leggermente e chinò il capo, in modo da poter vedere l'Arcivescovo senza quel filtro scuro – la vista miope gli restituì un'immagine sfocata ma in qualche modo più autentica di John Constantine.

    Molti pensieri stavano passando nella mente del Custode: Perché questa convocazione, perché proprio adesso una Vaulderie con l'Arcivescovo – a pochi giorni dall'ultima – e soprattutto perché proprio adesso la richiesta di un Sermone di Caino? Che ci fosse una qualche correlazione con gli eventi precedenti della loro notte? Che Constantine sapesse in qualche modo di Myriam?

    La richiesta sorprendeva Florian tanto più che l'Arcivescovo non si era mai interessato più di tanto alle questioni religiose – almeno non pubblicamente – lasciando che fossero Darleen e il Priscus a svolgere quel tipo di ruolo.

    E poi perché quell'enfasi su "tutti i presenti"? Quasi senza rendersene conto, Blake si guardò intorno, scrutando il buio con il presentimento che vi fosse qualcun altro oltre loro. Ma certamente si sbagliava: in quella stanza non c'erano che loro tre...

    ...E le ombre, onnipresenti in un incontro tra membri del Clan della Notte.

    Poi anche Dorian lo invitò a procedere, e Blake rispose con voce calma e profonda:

    Certamente – per poi tirare fuori dalla giacca la propria copia personale del Libro di Nod e iniziare a sfogliarlo in cerca di un passo adatto.

    Il Sacerdote degli Oculus in Tenebra restò così, assorto nella lettura del libriccino manoscritto, per un paio di minuti, quindi finalmente si decise e iniziò a recitare, in modo lento e cantilenante:

    E dalle Tenebre giunse una luce scintillante, fuoco della notte. E l'Arcangelo Michele si rivelò a me. E io non ebbi paura, e gli chiesi perché era venuto. Michele, Generale del Paradiso, Alfiere della Sacra Fiamma, disse: "Figlio di Adamo, Figlio di Eva, grande è la tua colpa, ma più grande è la misericordia del Padre. Vuoi tu pentirti del male che hai compiuto, e lasciare che la Sua grazia ti purifichi?" E io risposi "Non per Sua grazia, ma per la mia, io vivrò con orgoglio".

    Blake girò pagina, saltando un pezzo e continuando:

    E al mattino venne Raffaele su ali splendenti, Luce dell'Orizzonte, Guida del Sole, Custode dell'Alba. Raffaele parlò, e disse "Caino, Figlio di Adamo ed Eva, Abele perdona il tuo peccato. Ti pentirai, accetterai la misericordia divina?" E io risposi: "Non per il perdono di Abele, ma per il mio, io sarò perdonato".

    Ancora il Sacerdote degli Oculus in Tenebra girò pagina e passò oltre: Quando mi svegliai dal mio riposo, vidi un fruscio d'ali – le nere ali di Uriele, il Mietitore, Angelo della Morte, Oscuro che Dimora nelle Tenebre. Uriele mi parlò così: "Figlio di Adamo, Figlio di Eva, l'Altissimo ha perdonato il tuo peccato. Accetterai la sua misericordia, ti recherai al suo cospetto, non più maledetto?" E io risposi "Non per misericordia dell'Altissimo, ma per la mia, io vivrò".

    Sono ciò che sono, ho fatto ciò che ho fatto, e questo non cambierà.


    Blake segnò il punto con il nastrino rosso usato come segnalibro, quindi chiuse il Libro e citò il passo appena letto:

    Libro di Nod, Cronaca di Caino, La Tentazione di Caino.

    Il Cainita restò diversi secondi in silenzio, guardando i presenti con espressione indecifrabile, prima di iniziare il suo Sermone:

    Cosa ci insegna questo passo? Perché Caino agì così, perché rifiutò la grazia concessa dall'Altissimo? Perché questo passo ci aiuta a comprendere la vera natura di Caino – e dunque di noi stessi?

    Padre Blake iniziò quindi a passeggiare per la stanza, spiegando con tono calmo ed erudito:

    Sotto la superficie della ribellione, la Tentazione di Caino ci parla della libertà e del destino. Di come Caino abbia fatto libertà del proprio destino, e destino della propria libertà.

    Scegliendo di rifiutare la grazia del Signore, Caino ha scelto la propria libertà. Caino avrebbe potuto scegliere di obbedire al proprio Padre e ai desideri imperscrutabili, godendo di una vita più facile. Invece ha scelto la libertà e la comprensione che essa recava, e con essa, ha scelto la vita più difficile che comportava. Dolorosa libertà e doloro sapere, contro gradevole schiavitù e ignoranza.

    Scegliendo di rifiutare la grazia del Signore, Caino ha scelto il proprio destino. Scegliendo di rifiutare l'offerta del Signore, Caino ha deciso di portare a termine il ciclo di peccato iniziato con l'uccisione di Abele – ciò che Caino aveva di più caro. Piuttosto che tornare alla condizione iniziale di assenza di peccato, Caino si è fatto carico del proprio peccato, decidendo di viverlo sino in fondo e di dare così un senso proprio alla sua esistenza maledetta.

    Caino ha deciso che esistere era più importante di essere felici. Ha deciso che avere una storia – la propria storia – era più importante che avere un'immutata eternità. Caino è dunque colui che ha rifiutato la ricetta della Via precostituita, del destino già forgiato, per cercare la propria Via – per fare della propria libertà il proprio destino. Caino è colui che ha scelto di vivere appieno la Maledizione, esistendo al contempo contro Dio e perciò per Dio.


    Padre Blake fece una pausa, quindi tirò le somme del suo discorso teologico:

    Cosa significa questo per il Sabbat? Cosa significa questo per i veri Figli di Caino?

    Significa innanzittutto che la libertà è il nostro destino: l'essenza della Tentazione di Caino è cioè un discorso sulla libertà, uno dei pilastri della nostra Setta.

    Significa poi che ribellarsi ai propri Padri – che per Caino erano Adamo e Dio stesso, e che per noi sono gli Antidiluviani – è scelta giusta e ineludibile. Siamo liberi, è nostro compito restare tali, e faremmo bene a dubitare di chiunque cerchi di toglierci la nostra libertà, di chiunque cerchi di soggiogarci, tanto più se l'offerta appare facile e piacevole.

    Significa infine che ogni Cainita è tenuto a vivere il proprio destino, e cioè la propria maledizione: i Figli di Caino sono stati separati per sempre dall'umanità – questo è il volere di Caino, e cercare di mischiarsi all'umanità, o peggio di continuare a scimmiottare i mortali come fa la stolta Camarilla è opera futile e ridicola, che sconfina con l'apostasia.


    Blake concluse, girandosi verso il proprio Ductus affinché anch'egli potesse fornire il proprio contributo alla discussione.
     
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  8. Sambuca
     
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    Il tuo bagaglio lo hai sempre, specie per oggetti cerimoniali che il tuo sacerdote considera sacri (non averli sarebbe come se una persona comune andasse in giro per strada nuda). A meno che non ti privino di tutti i tuoi oggetti, si fa sempre fede che ti porti una sacca in cui riponi i tuoi beni di maggior pregio.
    Per quanto riguarda l'interpretazione, va benissimo che tu ti sia allontanato dal punto di vista del malkavo. Calcolando che Aristotle de Laurent è un Mnemosyne, parte di studiosi di Caino con argomenti molto vicini al credo della Camarilla, mentre il Sabbat è formato principalmente da Jocastatiani; se tu parlassi come de Laurent ci sarebbe un enorme problemi nei tuoi riguardi XD
    2014-07-13 05:54:51 Blake rolls 5 dice to carisma + espressività (Diff 4, used willpower) 9,7,3,3,1 [2 successes]
    rammento che i sermoni di caino danno una sensazione di estasi nelle menti dei sabbatici. Sono rituali e la loro efficacia è dipendente dalla capacità che ha il cainita di dare effetto alle sue parole

    Dal momento in cui Blake cominciò a parlare fino a quando non finì l'orazione sacra, tutti nella stanza sentirono ben salde le loro radici cainite.
    Ognuno poteva udire non solo fuori la voce del padre oscuro, ma anche dentro di se c'era la potenza di quell'essere tanto antico quanto antichi sono i tempi che i non morti vagano sulla terra.
    Le parole uscirono dalle labbra del tenebroso Custode in maniera piacevole. Il suo successivo dialogo a riguardo non fu da meno. Tra quei tre personaggi, Blake era l'unico noddista, quindi non era strano se nessun altro avesse voluto aggiungere nulla a riguardo della lettura.
    Era uso che solo coloro che seguono il sentiero di Caino si sentano spronati ad un dialogo ed una discussione a riguardo. Eppure questi viandanti delle conoscenze religiose, spina dorsale della Spada di Caino, erano anche soventi chiedere ad altri la propria idea a riguardo.

    Nessuno dei tre era minimamente turbato dalla lettura e dal commento. Tutti e tre ebbero un'epifania morale che, grazie al passato e alla tradizione, faceva giungere sensazioni di onnipotenza nelle loro menti non morte.

    L'arcivescovo non disse nulla. Osservò Dorian come se fosse un tacito spronarlo a parlare.
     
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    Durante l'intera lettura dei passi tratti dall'antico Libro di Nod da parte di Padre Blake, Dorian rimase completamente immobile, come un freddo manichino saldamente aggrappato alla poltrona sulla quale sedeva. Le pupille vitree e vigili seguirono gli spostamenti di Blake nella stanza, mentre il Sacerdote predicava impegnandosi in un lungo ed elaborato sermone. Niente lasciava però presagire, che cosa stesse in realtà pensando il Ductus degli Oculus in Tenebra.

    La Faccia trovava infatti tutte quelle parole molto affascinanti, senza alcuna ombra di dubbio, ma in realtà piuttosto lontane dalle proprie vedute spirituali. Dorian infatti, considerava quelle storie come una orgogliosa e colorita fiaba per scaldare i cuori nei ranghi del Sabbat, specialmente tra i nuovi arrivati. A tutti i nuovi arrivati all'interno della Setta, veniva infatti insegnato immediatamente che il Sabbat rappresenta la libertà, la libertà di sollevarsi contro gli Antidiluviani e contro i Dannati che si nascondono dietro ciò che resta della loro umanità.
    Veramente affascinante e stimolante; ma nient'altro che un acuto espediente per mantenere il controllo sulla Setta. E questo i Lasombra lo sapevano molto bene; ma, Dorian preferì non ricordarlo agli altri due Custodi.

    Quando l'Arcivescovo guardò quindi Dorian come per invogliarlo a commentare, la bianca maschera ruotò lentamente fino a fermare il proprio sguardo su quello di Constantine, fissandolo silenzioso ed enigmatico come sempre per un lungo periodo di tempo.

    <Vostra Eccellenza, temo che sfortunatamente, un devoto alla Scienza come me, non sia la persona più adatta per la discussione di temi così vasti e profondi.> disse la voce piatta e atona proveniente dall'oscurità all'interno del pallido volto artificiale, continuando ad osservare Constantine in modo freddo e distaccato.

    <Ma certamente, tutti noi abbiamo molto da imparare dalla grandezza di Caino. Le sue gesta, ci sono di grande insegnamento nelle nostre insignificanti notti.> aggiunse Dorian, inclinando leggermente la testa di lato con aria accondiscendente.

    <Se Caino non avesse compiuto la sua onorevole scelta, oggi non potremmo di certo approfondire o comprendere argomentazioni quali la Morte ad esempio, oppure quale possa essere il destino dell'Anima dopo la morte. La nostra maledizione, apre le porte verso nuove frontiere sconosciute ed inimmaginabili; la sola comprensione della nostra Anima e dei poteri del Sangue di Caino, che si celano entrambi nel cuore, ci porterebbe a saggiare i privilegi di una conoscenza illimitata, a cui un comune mortale non potrebbe nemmeno lontanamente ambire. Se Caino non avesse intrapreso la strada più difficile -come detto dal qui presente Blake- > disse, soffermandosi ad indicare il Sacerdote con una lievissima rotazione della mano guatata <queste conoscenze sarebbero andate di certo perdute. E se non riusciamo a comprendere la nostra anima, allora non comprenderemo mai nemmeno il significato della nostra esistenza. >
     
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  10. Sambuca
     
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    L'arcivescovo ruotò la testa leggermente di lato verso l'oscurità
    Soddisfatto?
    Chiese ad un misterioso interlocutore

    Vostra eccellenza, non era esattamente questo quello che intendevo quando vi ho chiesto di fare delle domande al branco qui riunito, anzi... qui quasi riunito, riguardo il discorso in questione.
    un suono di passi giunse dal buio della stanza, proprio da dove l'Arcivescovo aveva guardato.

    Ho reputato, a ragione, cavaliere inquisitore Bethaniel del clan degli Assamiti antitribù, che ascoltare un Sermone che elogiasse il nostro oscuro e primo progenitore fosse ben più utile di tutte le eventuali domande che avrebbero trovato comunque risposte dal medesimo esito. Se è degli eretici che cercate, come vi avevo già detto, qui non ce ne sono. Se avessero avuto a che fare con la questione sarebbero impazziti
    Ne risultò una figura atletica e munita di un'armatura in pelle che poteva dirsi piuttosto antica nella lavorazione e nei dettagli stilistici. La faccia coperta da una maschera di pelle fu rapidamente scoperta e rivelò il volto di un moro ragazzo, dallo sguardo glaciale.
    Nonostante fosse sicuramente di un'etnia vicina a quella africana, il colore della sua pelle era molto più scuro e molto più vicino al nero che al marrone.

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    Potrei dirmi soddisfatto solo nel caso in cui mi accontentassi di mere domande e non di prove tangibili. Oltretutto, Arcivescovo, la risposta di colui che appelli ductus Dorian non mi soddisfa pienamente.

    ora guardò fisso Dorian, dando attenzione solo a lui.

    Esiste un atto che il Padre Oscuro ha fatto e che nessuno ha mai avuto la forza o il potere di compiere. Un atto che è stato compiuto ancor prima di qualsiasi altra dichiarazione e senza il quale numerosi studi sulla stessa morte non potrebbero mai essere portati. Voglio sapere quale è questo atto così magnifico ed unico che alcuni definiscono essenziale. Voglio inoltre che tu lo dica in modo tale che sia chiaro come il Padre Oscuro sia eccelso nella sua opera... Denudati la faccia da quell'orpello che porti in volto, preferisco guardare facce e non maschera bianche. Quindi toglila ductus Dorian, cortesemente.

    Blake hai visto già questa figura, lo hai visto in un momento di tensione, accanto ad un albero dalle contorte sembianze umane.
    Era il diretto interlocutore di Myriam a quel tempo e fu lui a supervisionare la sua opera. Sapevi però che come Inquisitore lavorava nella zona di Ditroit.
    Di lui sai che è spietato come qualsiasi inquisitore nel fare le sue indagini, ha agito alcune volte impulsivamente (seppure la cosa non lo ha mai danneggiato), gli piace spesso giocare al gatto col topo per acquisire il maggior numero di dati possibili prima di inquisire.
    Non sai se lui conosce la famosa litania dei Pastori di Caino.
    Sai che non siete formalmente inquisiti perchè è venuto nessun giudice a presentare formale richiesta. Oltretutto i Cavalieri viaggiano sempre in coppia, formata solitamente da un taumaturgo e da un guerriero, mentre qui ce ne è uno solo... Appunto Bethaniel!
    Sei abbastanza certo che l'Arcivescovo o sa perfettamente quello che sta facendo, o ha fatto una cazzata spaventosa a rivelare un Inquisitore senza che esso lo abbia fatto per primo.
    Dall'atteggiamento di Constantine sei sicuro che sia la prima delle due ipotesi e forse potresti addirittura pensare che è lo stesso Bethaniel ad averne dato il permesso.
    I cavalieri sono sostanzialmente quelli più diretti. Altrimenti ci sono i giudici, che se compaiono significa che potrebbero inquisire un'intero dominio bloccando una crociata per anni; oppure, nel caso più remoto in assoluto, veder comparire il Grande Inquisitore... ma a quel punto la giustizia sarebbe molto sommaria e parecchi infernalisti sarebbero cenere ancor prima di rendersene conto.

    Dorian sai che tra la mano nera e l'inquisizione corre una sorta di "cordialità" che mal cela odio reciproco. Sai che esistono tre gradi di Inquisizione, anche se hai solo un'idea non troppo precisa della cosa: Giudici, che hanno sostanzialmente il compito di convocare un tribunale e mettere sotto inchiesta il luogo dove vanno; Cavalieri, che lavorano sostanzialmente in segreto e non hanno nessuna remora ad uccidere un cainita perchè, a loro avviso, sta scappando; Grande Inquisitore, colui che coordina l'inquisizione intera. A loro vantaggio ve ne è poi un quarto gruppo che si chiama i Pastori di Caino, a cui il Priscus Mallenhaus chiese supporto per capire come creare un gruppo avverso all'infernalismo e alle altre eresie.

    Se eventualmente volete fare dei tiri potete chiedermeli tranquillamente. Calcolate che la situazione dell'Inquisizione nel mondo non è una cosa che è risaputa a livello globale, ma piuttosto una storia abbastanza segreta. Vi serve un buon punteggio in politica per riuscire a sapere di più su gerarchie e quant'altro.
     
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    Una figura sconosciuta apparve dalle ombre, come evocata dal richiamo dell'Arcivescovo: indossava un'inusuale armatura di cuoio nero, ed una maschera a nascondere il volto. Il cainita in armatura aveva origliato l'intera discussione, celandosi abilmente nell'oscurità della stanza. Stando a quanto disse Constantine, quel cainita era un Inquisitore; una carica alquanto rara e pericolosa all'interno della setta. La figura ammantata di nero si tolse la maschera, rivelandosi come un uomo dalla carnagione scura e freddi occhi di marmo.

    L'uomo si avvicinò lentamente ai tre, sfoggiando un tono supponente ed arrogante, specialmente nei riguardi di Dorian.

    Il Ductus squadrò quindi lo sconosciuto con freddezza da dietro la maschera; le due pupille scure del Custode guizzarono verso l'uomo in armatura contemplandolo con uno sguardo assolutamente inespressivo e privo di ogni emozione umana.

    <Desolato che la mia risposta non ti soddisfi pienamente. Ma come ho già detto, non sono certo noto per le mie doti oratorie.> rispose enigmatico Dorian, continuando a fissare l'Assamita dritto negli occhi, stringendo saldamente i rigidi braccioli della poltrona tra le mani guantate di nero.

    <Quanto all'atto del Padre Oscuro a cui ti riferisci, tu dovresti conoscerlo molto bene. Forse, persino meglio di me.> aggiunse Dorian, inclinando impercettibilmente la testa di lato, mentre si rivolgeva freddo ed atono all'inquisitore di nome Bethaniel.

    <Anche se devo ammettere, che su quest'ultimo punto nutro fortissimi dubbi. Temo infatti, che per quanto tu possa elogiare la Morte come gesto estremo e allo stesso tempo glorioso del Padre Oscuro, la tua misera comprensione non si avvicini nemmeno lontanamente alla complessità di questo gesto, che tu sprechi reiteratamente solo per assecondare le credenze e le dottrine della tua linea di sangue.>

    Ci fu un brevissimo istante, in cui le ombre che avvolgevano la figura di Dorian, sembrarono come scosse da un debole tremito appena percettibile.

    <Per questa ragione, non riesco a comprendere appieno il motivo della tua perplessità, dato che immagino sia tua abitudine uccidere in maniera inutile ed indiscriminata, senza conseguire alcuno studio sulla morte ed i vari piani dell'esistenza. Che senso ha privare della vita un essere vivente, se nemmeno si comprende il significato della morte?>

    CITAZIONE
    Denudati la faccia da quell'orpello che porti in volto, preferisco guardare facce e non maschera bianche. Quindi toglila ductus Dorian, cortesemente.

    <Voi Inquisitori... Siete tutti uguali.> disse la tetra figura mascherata, con un filo di voce. Non era chiaro a nessuno se Dorian trovasse quell'affermazione divertente oppure irritante, dato che rimase assolutamente immobile e composto, esprimendosi nel solito modo distaccato ed indecifrabile. Ma dopo una breve pausa di silenzio, la voce dietro la maschera continuò:<Anni e anni di interrogatori, vi hanno stupidamente convinto che solamente guardando in faccia qualcuno, si possa comprenderne appieno la volontà e le emozioni. Ma le emozioni, per quanto siano l'essenza dell'anima, per un Necronomista non sono altro che uno scomodo impaccio capace di annebbiare anche la mente più acuta. Questo corpo che vedi, non è altro che un involucro, una squallida e vulnerabile manifestazione della carne un tempo mortale. Nient'altro che una deplorevole ma necessaria manifestazione fisica in questo piano esistenziale che precede l'oscuro abisso. Perciò devi guardare oltre; e ti posso assicurare, che a volte una maschera può dirti molto più di un volto. >
     
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    Blake aspetta la risposta dell'Inquisitore o dell'Arcivescovo, al momento.
     
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  13. Sambuca
     
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    devo dedurre che quindi Blake rimane immobile senza dire nulla a riguardo

    Interessante.
    disse con tono asciutto.
    Un Necronomista che non sa che è stato il Padre Oscuro ad aver aperto i cancelli della morte al mondo dei vivi. Un noddista che non si interessa di istruire il branco in cui milita delle antiche leggende.
    Oltretutto un ductus che ha l'ardire di rispondere a tono ad un Inquisitore, opponendosi alle sue richieste in maniera sprezzante.
    Infine ospitano Victor, o meglio Victoria, Sestovna nel loro stesso rifugio. Magari adesso è stata addirittura aiutata per sfuggire alla mano dell'Inquisizione.

    Si volge verso l'arcivescovo
    Non mi pare ci sia altro che mi serva per dichiarare il mio diritto di Inquisitore alla loro Morte Ultima come emissari o aiuti di un eretico.

    Blake ci metti un po' a ricordare quel nome. Non puoi dire di conoscere Victor Sestovna. Sai solo che era il ductus Catarista Tzimisce del pack di Myriam, ma lei stessa non ti ha mai voluto parlare di più a riguardo.

    Jhon Costantine assunse un'espressione cupa. Digrignò i denti.
    Non sono di certo queste delle prove per dichiarare due membri della MIA crociata eretici.
    ribadì con decisione.

    Il male e l'eresia si insinuano e non sono mai palesi od agiscono con mosse eccessivamente palesi. Non capisco perchè dovrei dare retta a quanto state cercando di ribadire Arcivescovo. Quello che chiami Dorian si è opposto ad una richiesta semplice, cercando altresì di fare il galletto su cose che nemmeno comprende. L'altro è altresì rimasto zitto.
    Opporsi alla mano dell'Inquisizione significa essere contro un'istituzione che ha potere per volere del Reggente.
    Se volete darò l'incarico a un Giudice e tutto questo Dominio della Spada di Caino sarà processato con l'accusa di aiutare l'eresia Baharita a dilagare.


    Ci fu una sottile pausa, subito interrotta dalle parole dell'Arcivescovo che continuava a fissare l'Inquisitore. Le tenebre iniziarono a tremolare attorno a lui con inquietante presenza.
    Voglio che lasciate la parola e la possibilità di difendersi a due Veri Sabbat. Sono certo della loro innocenza.

    L'effetto scenico però non parve destare granchè interesse nell'imperturbabilità dell'inquisitore
    Siete certo? parve ironico nella domanda Io ed il mio collega abbiamo conosciuto molti che si sono detti certi, ma alla fine hanno pagato per aver aiutato dei colpevoli.
    fa spallucce
    vediamo cosa hanno da dire. Una sola parola fuori luogo e li porto entrambi a Morte Ultima. Ovviamente questa è una promessa e non è una minaccia. Del resto un necronomista non dovrebbe temere la Morte Ultima, visto che si dice sia sua materia di studio.
    Sentenziò infine con fare autoritario e presenza fisica sulla scenica l'assamita anticlan.
    Molto probabilmente ci vuole molto poco perchè le parole si trasformino in fatti.
     
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    Blake aspettò che ci fosse silenzio per fare un passo avanti e dire, con profonda voce baritonale, che non aveva perduto la sua calma: Sua Eccellenza, Sir.

    Il Custode optò in questo caso per un tono più formale, vista la situazione, guardando prima l'Arcivescovo John Constantine e poi il Cavaliere Inquisitore Bethaniel.

    Chiedo la parola.


    @Master: per la gerarchia, i compiti e le competenze dell'Inquisizione, a che manuale/i ti rifai? All'Appendice di Montreal by Night, ad Archons & Templars, al V20 Companion o cosa? Te lo chiedo perché ogni manuale dà un'impostazione un po' diversa a cosa s'intende per Cavaliere, Giudice, ecc. (Addirittura il V20 mi pare non faccia distinzioni).

    Grazie.
     
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  15. Sambuca
     
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    Vale sempre quello che ho scritto qui:
    CITAZIONE (Sambuca @ 17/7/2014, 12:35) 
    Se eventualmente volete fare dei tiri potete chiedermeli tranquillamente. Calcolate che la situazione dell'Inquisizione nel mondo non è una cosa che è risaputa a livello globale, ma piuttosto una storia abbastanza segreta. Vi serve un buon punteggio in politica per riuscire a sapere di più su gerarchie e quant'altro.

    Comunque l'unico manuale che parla in maniera esaustiva dell'Inquisizione è Montreal by Night.


    L'inquisitore guardò Blake in modo distaccato.
    Dopo qualche secondo però parve come acuire la vista, aggrottando un po' la fronte. Lo sguardo si fece pensieroso.
    Fu però Jhon Constantine a parlare
    Parla pure padre Blake
    L'inquisitore non replicò
     
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91 replies since 9/7/2014, 18:05   1586 views
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