Per le Strade del Garden District

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    Che pessima recitazione...voce scadente....dialogo noioso...bah!
    Stava per risponderle, cercando con molta fatica di incanalare la sua rabbia nel sarcasmo, onde evitare di dare in escandescenze, quando qualcosa toccò la sua spalla. Una scossa attraversò il suo corpo, e lui balzò di conseguenza girandosi al contempo di scatto verso l'intruso e fissandolo con un misto di stupore e gelida rabbia.
    Si sentiva in gabbia. Peggio, si sentiva col cappio alla gola, legato come un salame. Non poteva stare lì. Ma la moto, l'incidente? La bestia scalpitò dentro di lui, agitando i suoi occhi e i suoi tentacoli. Se li uccidi tutti, non potranno catturarti ... Se ne verranno altri, ucciderai anche loro. E poi ancora. Ancora. Rabbrividì, e fece un passo indietro. Ma le mani si stringevano a pugno. La polizia? No, non posso...sono solo burattini... Ma a volte i burattini pagano il conto. Doveva andarsene, e fan*ulo tutto il resto. Ma se risalgo lungo i fili...poi potrò strozzare con le mie mani il maledetto...burattinaio...che mi tiene lontano dalla mia coccinella!!! Era combattuto. Paura, rabbia, curiosità si mescolavano in lui senza soluzione di continuità. Ribolliva, fuori e dentro.
    Ispirò profondamente, con molta fatica, un paio di volte. Cercò di resistere, di stare al loro gioco. Non vedeva altra soluzione al momento. Anche se era dura. Il mostro dentro di lui si agitò ancora mentre continuava a sussurrargli quella che lui sapeva essere la verità.

    Oh...Oh-ohkey.... la voce ridotta ad un sussurrò stentato Fa-facciamo così, faccio un giro dell'isolato, giusto per tranquillizzarmi, ok? Se-se nel frattempo arriva la polizia, avete la targa...ad ogni modo sono Holsen...Holsen Bergström... Sorrise, meccanicamente, quindi fece per girarsi, e aggiunse. E...son stato fortunato...sto bene. Molto. Concluse, allontanandosi. A malincuore.
    Aveva bisogno di stare da solo. Aveva bisogno di scendere nella stanza dai mille specchi, di parlare con la bestia. Di ascoltare la sua verità. Di fuggire da quell'inganno, da quella recita. Per non impazzire. E poi doveva andare. Doveva trovarla. Spezzare i fili. Portarla a casa con sè. Al sicuro, Con sè. Eliminando tutti? Forse.

    Spoiler...se nessuno mi ferma, mi dirigo lungo la strada, girando poi alla prima traversa. Una volta lì, cammino ancora per una ventina di metri, poi mi accuccio in un angolo all'ombra e mi offusco.
     
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    L'uomo lasciò andare Holsen, e la dottoressa aveva già il suo da fare per soccorrere l'uomo che apparentemente, versava in condizioni critiche. Così il Malkavian riuscì a dileguarsi e a far sbollire la Bestia in un angolo tranquillo del quartiere.
    Le luci blu e il suono delle sirene lasciavano intendere che infine i soccorsi fossero arrivati, e tempo pochi secondi, avrebbero trasportato i feriti al più vicino ospedale.
     
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    Raggiunta la strada secondaria, si acquattò in un angolo buio, tremante di rabbia. Ispirò profondamente, tenendo le ginocchia con le braccia, gli occhi chiusi. Sprofondò dentro di sè, richiamando tutti i suoi sensi, fisici e sottili, all'interno. Non fu semplice, dato che la bestia si dimenava, batteva sugli specchi, incitandolo all'azione, alla distruzione, alla morte. Spostò la sua stessa aura dentro di sè, non proiettando così più nulla attorno, completamente diafano a luci, auree, percezioni altrue.
    Scavando dentro di sè, sussultando ad ogni gemito della bestia, a volte tentennando e tornando indietro, giunse infine nella stanza degli specchi. Quando era stato in vita quello era stato un luogo di chiarezza, pace, serenità, beatitudine. Ora rimaneva solo la chiarezza di tutto quello. Ora era un luogo di tensione, di lotta, di disperazione. La Bestia dai mille occhi vi aveva fatto la sua dimora, dono e maledizione del sangue allo stesso tempo. Le sue parole erano sagge, ma taglienti. Rabbia e dolore emavano da lei, insieme ad intuito. Tutto proveniva dal sangue. Dono e Maledizione.

    Sfidò la bestia, lottò, discusse, la lasciò sfogare a sue spese, e tutto questo cercando di apprendere da lei. Cercando di vedere i riflessi, suoi e della bestia, negli specchi. Passò del tempo, e pareva infinito.

    ...

    Sbattè più volte gli occhi, mentre le sirene risuonavano nelle sue orecchie. Si tolse il casco, si rialzò e avanzò lentamente verso il luogo dell'incidente. Nessuno poteva obbligarlo a salire dopotutto. Era curioso, curioso della recita in atto. La bestia sussultò di nuovo, più pacatamente.
    Che entri il protagonista!
    Pensò, convinto a mostrare di stare benissimo per evitare così i controlli medici. Nessuno poteva obbligarlo a salire dopotutto.

    Se devo bruciare altri ps per sembrare umano allora lo faccio.


    Edited by Nym Moondown - 21/9/2019, 23:23
     
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    Con la sua caparbietà, Holsen riuscì a convincere gli infermieri che non aveva bisogno di controlli più approfonditi in ospedale. Del resto i medici avevano già da fare per salvare l'altro uomo.
    Non risultando però in difficoltà fisica, la polizia stradale gli fu subito addosso.

    La prego di seguirci in centrale per rilasciare la sua dichiarazione.

    Gli intimò con cortese fermezza l'agente.

    Quando avremo finito la riaccompagneremo a casa a riposare, non si preoccupi.

    Il Fratello rischiava di restare bloccato tutta la notte per quella storia.
     
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    Immagino siano in due, e che siamo entrambi lí e cmq a portata di orecchio...


    Intrattenne per qualche minuto gli infermieri, facendo qualche acrobazia e mostrandosi sano, stabile nei movimenti, in forze e presente nella situazione. Quindi, dopo che questi li lasciarono perdere per dedicarsi ai veri feriti, sospiró nel vedere avvicinarsi la polizia.

    Oh...caxxo mi eri dimenticato che ci sarebbero stati anche loro!

    Ancora stupito, ascoltó le loro parole, l'ansia che cresceva in lui. Si sentiva braccato, intrappolato. Non poteva fuggire senza essere ricercato, ma non poteva neanche seguirli...é una trappola...una trappola gigante...si vede lontano un miglio...sono stati loro, i ragni nell'ombra, la dama con lo scettro, i tessitori di menzogne, i controllori, i burattinai!!!

    Visibilmente agitato, rispose all'agente, cercando di ritrovare la maschera, la calma e la spensieratezza di quando il suo volto era ancora integro. Con voce accomodante, rispose:

    Buonasera agenti. Mi spiace per quanto accaduto, e spero che quell'uomo se la caverá. Finse sinceritá, in quanto aveva capito che era tutta una recita...quell'uomo era sull'ambulanza a farsi una birra, poco ma sicuro. Inoltre, pur proclamandosi poliziotti, questi non avevano i classici fili con segnali luminosi che uscivano da occhi a bocca, come invece i reali poliziotti avevano...A me non la fate, maledetti!!!

    Questi sono i miei documenti, prego visionateli pure... disse, allungando loro la patente. Non disse chi era, ma indusse i due a coglierlo da soli, onde da un lato usare il proprio nome, dall'altro non apparire sbruffone e arrogante, e attirarsi cosí la loro antipatia É proprio... necessario? Non possiamo sbrigare qui tutte le... formalità? sorriso smagliante, ammiccó ad entrambi Avete i miei documenti, avete la targa del veicolo...non c'é bisogno di molto altro, se non della mia versione...cosa che son bel lieto di darvi qui, ora. accompagnó le parole con un gesto conciliante con le mano
    Avevo un impegno importante stasera...sapete...col Reverendo...ma se doveste avere bisogno di me sapete dove abito, e vi daró il mio numero... Buttó lí la parola, alzando le sopracciglia con fare d'intesa...Forse quegli attori conoscevano il Reverendo. Forse qualcuno dei presenti non era un attore, e avrebbero dovuto seguirlo e stare al suo gioco. Forse...o forse era solo una bestia in trappola, un agnello in attesa di essere trascinato al mattatoio...
    Sorrise, amaramente. Curiositá, ironia, rabbia e rassegnazione si mescolavano in lui...la bestia dai mille occhi si dimenó. Di nuovo.

    Edited by Nym Moondown - 1/10/2019, 18:32
     
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    2019-10-10 11:01:54 Holsen rolls 7 dice to Pers + sott (Diff 9) 7,10,5,6,5, 3,9 [2 successes] + 1 successo per specializzazione.


    Dopo che Holsen diede le sue motivazioni, i poliziotti acconsentirono al rilascio senza fare troppe storie.

    La ricontatteremo per ricostruire l'episodio. Ora può andare a risposare, Signor Bergstroom.

    Disse l'agente, storpiando il nome straniero di Holsen.

    Ha qualcuno da chiamare per tornare a casa? Possiamo darle un passaggio.

    Propose quindi l'agente, prima di voltare brevemente la testa, attratto dal rumore di un taxi che si stava avvicinando alla scena, e poi tornare a dedicare la sua attenzione al Vampiro.
    Dal taxi uscì di fretta un uomo di colore carico di collanine colorate sul collo, ma dall'espressione estremamente preoccupata, che si diresse correndo verso la donna che stava venendo assistita dai paramedici.
    Sul taxi per ora restava un altro passeggero, decisamente peculiare:

    CITAZIONE
    alto sul metro e ottanta capelli castani di media lunghezza, spesso spettinati e barba “da due giorni” poco curata. Fisico asciutto, veste quasi sempre in maniera formale con completi anonimi.

    Ma non fu il suo aspetto anonimo ad attirare la sua attenzione, bensì il fatto che erano comparsi dei fili che lo legavano a lui. Nessuno dei due tirava i fili dell'altro, ma essi, ricongiungendosi in un nodo a metà strada, venivano tirati da un burattinaio comune, che si trovava da un'altra parte, lontano, in direzione del Palazzo della Camarilla. Altra cosa curiosa: dal nodo comune, partivano altri set di fili, che a occhio sembravano appartenere ad altri due burattini, troppo lontani per essere visibili.


    ----------------------------------------------------------------

    Continua da qui


    Il taxi portò Parsifal e Samuel al luogo dell'incidente. Fu un viaggio rumoroso, nel senso che il venditore ambulante non aveva taciuto un minuto su quanto fosse preoccupato per il cognato, la sorella e i nipoti, ma per i biglietti non c'era da preoccuparsi. Glieli avrebbe procurati, anche solo per la sua gentilezza.
    Come previsto, Parsifal dovette accollarsi il costo del taxi, e non appena il mezzo si fu fermato, Samuel balzò, in direzione dell'ambulanza, dove una donna di colore stava piangendo circondata dai paramedici.

    La scena era quella di un comune incidente: un palo della luce si era conficcato nel motore di un'utilitaria verde da quattro soldi, che vi era andata a sbattere frontalmente. Sotto ai rottami del veicolo, si intravedeva una motocicletta che si era praticamente infilata sotto alla macchina.

    Oltre alla donna verso la quale Samuel si stava dirigendo, anche un altro uomo dall'aspetto bizzarro stava parlando con la polizia stradale, vicino alla loro volante. Quello che sicuramente più colpiva del suo aspetto era il volto quasi sfigurato da una profonda cicatrice.

    CITAZIONE
    Veste abiti comodi ma eleganti, griffati, sempre a manica lunga. Ha sempre con sè il suo borsello e, a parte nelle serate più calde, indossa un trench.

    2019-10-10 11:13:08 Holsen rolls 3 dice to Fama 9,1,3 [failure] Non sai chi sia.
     
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    Wow! Ha funzionato, yuppy! Non ci credeva, non ci poteva proprio credere. Aveva funzionato. Nonostante tutto. Il Reverendo vi fa paura eh? Eh? Gongoló, manifestando gioia anche all'esterno, con l'ampio sorriso e un generale rilassamento del corpo. La maschera peró nascose lo scherno, l'ironia, lo sfottio di quei poveri attori e dei loro burattinai...ma erano giá stati fortunati. Avete la vostra vita, andate, e liberatevi se potete!

    Vi ringrazio agenti, sí, la mia fidanzata mi verrá sicuramente a prendere tra poco...abitiamo abbastanza vicino... Disse con tono sicuro, continuando a sorridere.

    Quindi, contemporaneamente agli agenti, voltó lo sguardo verso il taxi, incuriosito come loro. Non fece minimamente caso al tizio pieno di collanine ma focalizzó la sua attenzione sul filo.
    Non puó essere...ancora? Aveva rimosso il grosso dei propri fili tempo addietro, ma questi continuavano a riformarsi. La Camarilla, la societá mortale, il perseguire le proprie ricerche...tutto contribuiva a formare fili. E ogni volta era un duro lavoro rimuoverli.

    Sigh...
    Pensó mentre si avvicinava al taxi, raggomitolando il filo, pronto a rimuoverlo, con le forbici che soleva portarsi dietro per queste occasioni.

    Arrivato ad un certo punto, piú o meno a metá, si fermó. Era giunto ad un nodo, e solo ora notava che il filo che lo legava a quell'individuo dall'aspetto anonimo sul taxi sembrava implicare un rapporto di...interdipendenza?
    Corrucció le sopracciglia, con fare pensoso. Sempre guardando il nodo sospeso in aria dinanzi a sé, scorse altri due fili, che sparivano all'orizzonte. E infine un ultimo, che sembrava condizionare tutti gli altri diretto verso...La Torre d'Avorio?
    Era perplesso. Molto. Rimase immobile per qualche attimo, continuando a fissare il nodo. Aveva smesso di cercare le forbici nel borsello, quella situazione lo incuriosiva. Non era ancora ora di rimuoverlo, forse.

    Magari c'entra con la mia coccinella?
     
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    Parsifal durante il viaggio in taxi sedette imperturbabile di fianco al lamentoso uomo, scrutando immobile il finestrino e senza pronunziare parola alcuna. Non era né interessato ne impietosito dai lamenti dell’uomo, piuttosto era concentrato sullo stato della sua indagine e le eventuali azioni che avrebbe dovuto intraprendere successivamente a seconda di come sarebbe andato questo tentativo.

    Una volta che il taxi si arrestò, pagó l’autista è scese lentamente sistemandosi i lembi della giacca e riprendendo il suo consueto contegno. La scena che gli si parò di fronte era un fotogramma già visto, tuttavia il suo essere abitudinario lo portó a fermarsi sul ciglio della strada ed osservare con cura, dapprima l’ambiente circostante con attenzione estrema e successivamente la scena dell’incidente, avvicinandosi in silenzio a passi lenti e scrutare con espressione vagamente disinteressata i dettagli che gli si presentavano.

    Tenne le dovute distanze di cortesia dall’uomo perché potesse parlare con i suoi parenti, restando momentaneamente in disparte e focalizzandosi sugli agenti e sul bizzarro uomo che stava parlando con loro.

    Fece qualche passo per osservare in silenzio i segni dello scontro e provare, in autonomia, a ricostruire quello che riusciva dell’impatto appena avvenuto, attraverso un oculata osservazione dei veicoli coinvolti e della strada con eventuali segni di frenata e detriti dell’impatto.

    Senza mai rivolgere parola a nessuno a meno che non gliela rivolgessero, come se non fosse realmente li ma solo un osservatore intangibile.
     
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    2019-10-17 14:44:38 Parcifal rolls 6 dice to Int + investigare 6,9,9,6,3, 7 [5 successes]

    Visto il successo straordinario, se vuoi sapere altro oltre a quello che scrivo, fammelo sapere.


    Raccogliendo tutti gli elementi della scena, anche i più piccoli e insignificanti, per Parcifal fu un po' come tornare indietro nel tempo e assistere all'evento in prima persona.
    La macchina stava procedendo a velocità sostenuta, aveva svoltato l'angolo, e l'autista, leggermente al di sopra dei limiti di velocità consentiti nell'area residenziale, non aveva potuto evitare lo scontro frontale con la moto, sebbene ci avesse provato sterzando verso destra. Il veicolo era stato così coinvolto nel doppio scontro: con il palo della luce sul ciglio della strada e con la motocicletta che aveva invaso in contromano l'altra corsia. A giudicare dai danni sul parabrezza, il guidatore non indossava la cintura, ed era stato praticamente scaraventato fuori dal veicolo.
    Curiosamente la moto non aveva lasciato segni di pneumatico a terra. Il centauro non aveva nemmeno provato a frenare. Era come se si fosse distratto, o addormentato, e non si fosse accorto del pericolo finché non si era ritrovato addosso alla macchina.
    La donna piangente era sicuramente la sorella di Samuel, e l'autista, con ogni probabilità, il cognato. Ferito, doveva essere già stato portato via in ambulanza.
    L'uomo sfigurato, anche a giudicare dall'abbigliamento, doveva essere il centauro. Le cicatrici sul volto erano cosa vecchia, non legata all'incidente attuale. Bastò una rapida occhiata per valutare che era stranamente sano fisicamente, nonostante le caratteristiche dell'impatto avrebbero dovuto lasciare qualche osso rotto, come minimo. Qualcuno di estremamente fortunato?

    Nb: Holsen è sotto l'effetto del Blush of Life.

    Se volete itneragire tra voi, fatelo pure. Altrimenti ditemelo che continuo in altro modo
     
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    Siccome a quanto ho capito non ci conosciamo (io sono in cittá da circa 10 anni, non so peró Parcival se é appena arrivato...e il clan non é molto famoso per avere una struttura organizzata...o anche solo una struttura :D) io sarei per giocare...piú che altro mi risulta difficile interagire con un altro pg senza avere almeno un "primo impatto" ingame.

    Parcival : ho chiesto a Deus se potevo avere qualche flashback sulla storia del coniglio e lui ha acconsentito...nulla di piú di qualche immagine o impressione sfocata...di fatto non ti conosco...ma anche se quella storia avviene in un "mondo parallelo" trovo interessante metterlo ingame come sfumatura...alla fine tramite la Rete molte cose sono possibili...


    Guardó l'uomo mentre scrutava la scena dell'incidente, con la medesima espressione tra il corrucciato e l'incuriosito. Quando infine incroció il suo sguardo ebbe un senso di deja-vu. No, stavolta é diverso... batté rapidamente gli occhi un paio di volte, come a riprendersi da una trance. Lui non aveva mai incontrato quell'uomo in una strada...Ma attorno ad un tavolo mal illuminato? No, non poteva essere. Doveva essere uno degli scherzi del suo inconscio. O no?


    Non volendo perdere la sua attenzione ignoró quelle sensazioni e fece qualche passo nella direzione dell'altro, continuando a fissarlo intensamente. Chi sei tu che a me sei legato ma non ti conosco, e che dipendi dalla Torre d'Avorio? O cosa sei forse?

    Oltrepassó il nodo, spostandolo con una mano lateralmente, e arrivato di fronte a lui lo salutó: Buonasera. Lei conosce i feriti? Disse indicando l'ambulanza e il tizio con le collanine? Quindi sorridendo Il mio nome é Holsen, e si dá il caso che sia al momento appiedato... continuó, fissando per un attimo il taxi da cui l'uomo era sceso e allungando la mano per presentarsi.

    Ora che mi avvicino, lo osservo bene. Attivo Audpex 1 vista udito e olfatto e tatto. Vorrei capire siccome é legato a me e alla Camarilla secsi tratta di un mortale, un vampiro o un ghoul o altro ancora... ovviamente la mia percezione é quella che é (senza Auspex 2 ci si deve arrangiare XD)


    Edited by Nym Moondown - 18/10/2019, 14:34
     
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    In attesa di parcival, Deux mi hanno messao il pannello laterale con le stat del pg. Ma è nroamle che abbia solo 5 punti sangue? Ero partito con 10 e ricontrollando mi sembra di averne spesi solo 2 per sembrare umano (eventualmente altri due se ho dovuto spenderli nuovamente dopo essere rientrato dal giretto nel quartiere/offuscamento nell'angolo).
     
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    Parsifal abbandona la quest e il forum. Perciò continueremo da soli. Nel frattempo userò Parsifal come png.

    Per i ps: credo ci fosse un motivo per cui ne hai perso uno in più, ma in effetti non riesco a ritrovarlo. Perciò diciamo che sei a 6


    L'uomo osservò Holsen da capo a piedi, con un'espressione che non rivelava emozione alcuna.

    Diciamo che lo attendo per un affare in sospeso.

    Rispose laconico, con l'aria di qualcuno che stesse facendo una concessione con le sue parole.

    Lei piuttosto, è rimasto coinvolto nell'incidente, non è vero? È stato fortunato. Illeso da un frontale con un'automobile, nonostante il volo. Nemmeno un osso rotto?

    Chiese, rivelando parte di ciò che aveva intuito dalla sua precedente analisi.
     
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    La maschera ben calata sulla fronte, Holsen si avvicinó ancora di un passo, il fare sicuro e lo sguardo che continuava a scrutare quello dell'altro.

    Vero? Pare che abbia anche io qualche vita in piú, come i gatti! Esclamó, accentuando leggermente il sorriso. Porse nuovamente la mano all'altro, con fare plateale e una sicurezza che sconfinava nella sfrontatezza
    Il mio nome é Holsen...lei...é...? Aggiunse

    Se pensi di risolverla cosí, mio compagno di legame, sbagli di grosso...

    Mantenne i proprio sensi ampliati, cercando di cogliere il piú possibile dell'altro. Era incuriosito, ed in parte allarmato per quello che stavano condividendo. Poi c'erano altri due fili che portavano ad altri come loro...avrebbe dovuto seguirli. E poi c'era sempre il dannato reverendo.

    E la sua coccinella!!!

    Come sopra, cerco di capire di piú di lui...
     
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    Scusami, non mi sono ricordato del tuo spoiler precedente


    L'uomo restò qualche secondo osservando Holsen, poi fu come se avesse deciso che dare la mano non fosse una cattiva idea.

    Piacere Holsen.

    La stretta di mano era gelida, cadaverica. Al tatto era evidente che i capillari avevano smesso da tempo di pompare sangue, e non s'era alcun tipo di pulsazione sulla sua pelle.

    Il mio nome è Parsifal.

    Presentandosi, si sporse in avanti col corpo. Un po' troppo perché il gesto potesse essere considerato socialmente accettabili per gli standard di "primo incontro". Voleva forse baciare il nuovo conoscente?

    Un Fratello, mi sembra di capire.

    No. Nessun bacio. Invece sussurrò il più discretamente possibile in direzione di Holsen.

    Curioso che le nostre strade si siano incrociate.

    Commentò, allontanandosi a una distanza meno imbarazzante.
     
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    No problem, immaginavo e per quello ho riproposto...e forse è pure compatibile con Parcy cmq l'avermi ignorato :D


    Mentre si avvicinava e stringeva la mano dell'altro, la figura dinanzi a se iniziò a mostrare il suo vero volto: gli occhi scomparirono, insieme alle righe e agli altri piccoli dettagli del volto, i capelli e la barba si ridussero ad una sorta di casco e il tutto scolorì sul bianco marmoreo. Stava parlando ad una statua non ancora finita. E che non lo sarebbe stata mai. Un fratello.
    Uhm, il mistero di infittisce...chi caxxo sei? Com'è che sei legato a me? Lasciò vagare nuovamente la mente in cerca di risposte, ma non ne arrivarono.

    Quando l'altro so avvicinò si irrigidì, non amando che degli sconosciuti entrassero nel suo campo. Sgranò leggermente gli occhi, in allarme, rimanendo in silenzio.

    Ma non credo sia casuale...c'è qualcosa che ci unisce, letteralmente. Ora capisco il legame alla Torre, ma ci sono altri due fili oltre ai nostri... Sorrise, nervosamente, indicando i fili Se sai come andare oltre a Maya li puoi vedere... Aggiunse, scrutandolo ora intensamente e socchiudendo leggermente gli occhi.

    Dopo un attimo abbozzò un sorriso e chiese:

    Vieni dal mondo del teatro, o lo conosci di persona?
    ...
    Conosci il Reverendo?
    ...
    O forse sei un cliente affezionato del Techno1000?
    ...
    O sei stato in cura psichiatrica?

    Le domande uscirono rapidamente, di getto, e dopo ognuna di loro c'era una piccola pausa. Il tono era leggermente allarmato, e contrastava col suo sorriso. Era così preso dal dover capire il loro legame che non si rendeva conto di stare passando informazioni su sè stesso.

    Edited by Nym Moondown - 22/11/2019, 14:01
     
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