Rifugio segreto comune

base operativa quest Il diaro del maestro

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  1. Alkahim
     
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    Una tavola di legno laccato di nero, una stanza addobbata con ornamenti veneziani e stile Rococò, vari quadri alle pareti e raffigurazioni classiche della città di Venezia e infine un enorme ed inquietante specchio nero di Ossidiana lucido. Lo specchio riflette ma mette soggezione il solo guardarlo.

    Qui un uomo pelato e vi ha accolto e invitato a sedervi alla sua tavola. Voi sapete solo che è un messo e servitore del vostro comune datore di Lavoro, Lucius Andrea Giovanni. Vi ritrovate tutti sedutia questa tavola, chi per un motivo chi per l'altro e fra di voi non vi conoscete o quasi.

    Il padrone giungerà fra poco....aspettatelo qui seduti signori!

    @Khalid
    Sei stato assoldato con regolare contratto, non tu direttamente ma il tuo mentore ha accettato il contratto e ha indicato te come esecutore ritenendola un occasione per ampliare i tuoi orizzonti, viaggiare per vari paesi, giungere nel nuovo mondo e sopratutto studiare ed esaminare i Giovanni da vicino così da capirne poteri e debolezze dato che è un clan talmente riservato che persino le vostre spie hanno raccolto pochissime informazioni sul loro conto e non sapreste come gestirli in caso di combattimento data la scarsa conoscenza sul loro clan.
    Ti è stato detto che dovrai scortare e proteggere due rappresentanti del Clan in una missione di ricerca e recupero, ma non sai altro e non sai cosa dovete recuperare. Sei giunto qui e qui ti è stato detto che verrà spiegata nel dettaglio la missione. Da quel poco che sai La città vive uan guerra fra sabbat e camarilla in cui per ora la seconda tiene una posizione di vantaggio.


    @Maximilian
    Non ti paice essere qui...è una città che rievoca brutti ricordi di fallimento, di perdite dolorose, e ora sei al guinzaglio per uno sporco necromante che tiene in ostaggio l'anima di colui che hai considerato il tuo solo e vero padre.
    Sai che qui ti verrà spiegata la situazione e che il tuo compito è essere al scorta armata, fare il a lavoro più schifoso e e proteggere con al tua esistenza i due inviati del clan...non conosci nessuno quaggiù ma sai che dovrai mandare giù il rospo.


    @Marco e Raimondo
    Non vi conoscete bene, anzi dell'altro sapete ben poco ma sapete che siete stati scelti ambedue da colui che gestisce gli affari di Venezia e la cosa vi aggrada molto, siete ambedue studiosi di necromanzia ed ambedue seguite la stessa via, vi è stato dettoc he avrete uan missione difficile in terra straneira, che dovrete essere circospetti e che dovrete recuperare alcune cose importanti e che tutto vi sarà speigato a tempo debito una volta giunti a New orleans. Ora ci siete e ci sono due tipi nella stanza alquanto strani...il ghoul sapete per chi alvoroa ma glia ltri 2 chi sono? vi è stato detto che avreste avuto una scorta.


    @tutti
    Breve introduzioen personale, descrivete il vostro viaggio sino a l rifugio e decidete se vi trovavate già a NO o altrove. Dite quali emozioni vi pervadono e date una descrizione di voi agli altri sopratutto il modo di porsi.
    Per questa priam fase non c'è turnazione sentitevi liberi di postare a vostro piacere. prego!
     
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  2. Maximilian Soliman
     
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    Maximilian era arrivato a NO da un paio di notti soltanto, e già la odiava, forse più della missione stessa.
    "Camarillici... Tzè. illusi irrecuperabili." pensò. ma c'era qualcosa di peggio ora. la missione stessa.
    Fare la scorta armata per dei Giovanni... era osceno anche solo pensarlo.
    Aveva ricontrollato il suo nuovo gladio più e più volte. non poteva permettersi di portare i suoi fidi Khopesh e rischiare di essere scoperto da un qualsiasi stronzo con una vaga conoscenza accademica. e nemmeno una pistola al momento.
    Avrebbe chiamato i suoi rifornitori dopo la riunione con gli scopamorti; Ora c'era da infilare le mani nel fango, per salvare l'anima di un glorioso setita. non un setita qualunque... IL setita. il suo sire.
    "cazzo di città, cazzo di setta, cazzo di missione. Jonah lo faccio solo per te..
    Controllò tutto il suo vestiario: il gladio era perfettamente nascosto tra la tenuta di pelle e il lungo spolverino nero anch'esso. si carezzò la barba più volte, guardandosi riflesso in una pozzanghera: non sembrava proprio un membro del suo clan. e forse, per una volta, era una benedizione. Nella tasca interna della sua giacca i documenti di LENNY JASFIRE erano pronti per essere sfoderati al primo curioso rompicoglioni.
    uff... è il momento di andare.
    Uscì dal rifugio che gli aveva procurato il suo ghoul, una topaia abbandonata adatta a nascondersi dalla maledizione della luce. Inforcò la sua meravigliosa Bonneville, unico sfizio che si era concesso al di fuori della causa a set, e partì verso l'indirizzo che lo scopamorti in comando gli aveva comunicato.
    L'indirizzo sembrava giusto e, a occhio, era il primo ad essere arrivato. parcheggiò vicino all'entrata e si fece scortare dal servo nella sala delle riunioni.
    Il pelato lo disgustava a vista, ma non quanto quel sinistro specchio che troneggiava su tutta la stanza.
    Si sedette dove il pelato aveva detto, e rimase immobile, in attesa degli altri "invitati". avrebbe preferito essere in una stanza illuminata a giorno, piuttosto che trovarsi li.
    Ma avrebbe collaborato. Doveva collaborare.
     
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  3. Khalid Husam
     
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    «E Lui che ha creato i cieli e la terra in sei giorni – allora stava sulle acque il Suo Trono –, per vagliare chi di voi agirà per il bene. E se dici: "Sarete resuscitati dopo la morte", coloro che sono miscredenti certamente diranno: "Questa è magia evidente"»

    Khalid recitò a voce alta un passo del Corano, scorrendo il dito da destra verso sinistra lungo le pagine ingiallite del piccolo volume, così da non perdere il filo della sua lettura. L'arresto improvviso della automobile sulla quale viaggiava, era il chiaro segnale che il Figlio di Haquim fosse giunto alla destinazione designata per il suo nuovo incarico. L'Assamita, chiuse quindi il piccolo libro di pelle intarsiato d'oro e di stoffa colorata, riponendolo in una tasca interna del suo Kandura, il lungo abito nero tradizionale dei paesi medio-orientali.

    Erano diverse notti ormai che Dhakir "Il Paziente", il Maestro di Khalid, aveva inviato la sua progenie a New Orleans con il preciso scopo di raccogliere informazioni utili per l'incarico che lo attendeva. Ma in tempi così ristretti, l'Assamita era riuscito a scoprire ben poco di quella insolita città, se non della guerra che imperversava tra una minoranza Sabbat e la numerosa Camarilla. Ma questi pensieri non turbavano minimamente la mente del Figlio di Haquim.

    Un Ghoul aprì lo sportello dell'auto, accennando a Khalid di seguirlo. Con un lieve cenno della testa, l'Assamita acconsentì, scendendo dalla macchina e camminando a poca distanza dal Ghoul con passo composto ma deciso. Khalid si guardò attorno e l'ambiente di quel misterioso ritrovo era permeato di una antica sacralità ed eleganza che ricordava lo stile Veneziano tanto amato dalla Famiglia Giovanni. Tanti oggetti e cianfrusaglie erano chiari ed evidenti richiami alla cultura Italiana e allo sfarzo degli stessi Giovanni.
    Ma di fronte a tutto questo, Khalid si mostrò sobrio e quasi disinteressato, proprio come un professionista che prende sul serio il proprio incarico. Qualunque esso sia.

    Il Figlio di Haquim fu condotto in una stanza, dove un grande ed inquietante specchio nero di ossidiana, faceva da sfondo ad un grande tavolo dove era seduta una figura sconosciuta. Oltre al personaggio seduto al tavolo, un uomo calvo gli diede il benvenuto, invitandolo ad attendere seduto l'arrivo del "padrone".
    Khalid mostrò un composto sorriso di cortesia e rispose con voce ferma ed un forte accento arabo: «As-salam ‘alaykum. La Pace sia con tutti Voi. Accetto di buon grado l'invito a prendere posto presso la vostra tavola.» Khalid prese quindi congedo dalla conversazione con un lieve inchino, camminando lentamente verso un posto vuoto al grande tavolo.

    Per chi lo guardava, Khalid appariva come un uomo di più di cinquanta anni, dalla lunga barba ingrigita e dai lineamenti duri e severi. Quella sera indossava un turbante nero sulla testa ed il lungo Kandura nero, sotto al quale, nell'apertura centrale all'altezza della vita, si intravedeva l'elsa di una spada. Il suo stile orientale era sobrio ed elegante, seppure del tutto appariscente in una città come New Orleans. Eppure i suoi stessi movimenti trasmettevano una eleganza ed un modo di fare molto riflessivo e pacato.

    Il Figlio di Haquim guardò la figura barbuta seduta dalla parte opposta del tavolo: aveva un'espressione evidentemente seccata. Probabilmente era un cainita con cui l'Assamita avrebbe dovuto collaborare in maniera forzosa.
    Per un istante, Khalid accennò un educato sorriso, ma allo stesso tempo enigmatico, per poi distogliere lo sguardo dall'altro cainita e assumendo nuovamente un'aria composta e severa.
     
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    Raimondo giunse al luogo dell'incontro guidando la sua macchina d'epoca. Era ormai tempo che viveva a New Orleans, mandato dal suo mentore a farsi le ossa, a "uscire dallo scantinato", come gli aveva detto Girolamo. Peccato che quello scantinato era stato tutto ciò che Raimondo aveva desiderato, e in quella città barbara era appena riuscito a costruirsene uno nuovo. Uno scantinato in cui poter dedicarsi in santa pace ai suoi esperimenti. Purtroppo con quel "uscire dallo scantinato" Girolamo intendeva dire anche che non avrebbe più pagato totalmente per la parte di tributo che il Cainita doveva alla Famiglia, come tutti i suoi membri, ma che da quel momento avrebbe dovuto pensare li stesso a sporcarsi in quelle faccende triviali e terrene che lo disgustavano. Aveva dovuto sporcarsi le mani, ma ciò non era stato completamente inutile, come aveva temuto in primo momento, anzi, le nuove esperienze si erano rivelate estremamente preziose nella risoluzione del "Grande Indovinello".
    Fu così che si presentò a questa nuova chiamata. Da una parte scocciato dall'essere stato disturbato, dall'altra, pieno di curiosità, com'era nella sua natura. Sarebbe stato un incarico degno di un necromante? Oppure sarebbe stata una questioncina triviale, adatta solo al più bieco del tirapiedi? Lo avrebbe scoperto presto.
    Parcheggiata l'automobile, si lasciò scortare dal ghoul di servizio fino alla stanza dell'incontro.
    Un uomo giovane, dall'aspetto ben curato che indossava un cappotto antiquato e costose scarpe di cuoio. Teneva le mani in tasca, che tradivano dei movimenti, come se stesse maneggiando con qualche tesoro nascosto. Sul naso portava un paio di occhialini ovali dalla foggia particolare, infatti la lente sinistra era oscurata, mentre la destra era trasparente e lasciava vedere un occhio fisso, spento, quasi da pesce. Ma la cosa ancora più particolare di questa figura, apparentemente inoffensiva, era la sensazione di oppressione e cieco terrore che questa si portava appresso, quasi che l'ombra si coagulasse attorno a lui, e che la visione periferica dell'occhio le rendesse simili a delle figure antropomorfe che seguivano il suo cammino per poi scomparire non appena la figura di Raimondo fosse stata messa a fuoco dall'occhio dell'osservatore.

    Ignorò l'invito del ghoul a sedersi, preferendo restare in piedi, apparentemente teso come una corda di violino. Erano presenti altri due individui nella stanza, a cui Raimondo dedicò una fugace occhiata inespressiva, prima di salutarli con voce piatta e quasi metallica:

    Lunga notte, signori.

    Un saluto di cui si erano appropriati i Cainiti dalla più disparata affiliazione, ma di cui solo i Giovanni potevano davvero comprenderne il valore, loro che ricercano la Notte Eterna.
    Raimondo, quindi, distolse l'attenzione dai due uomini per restare a osservare lo specchio di ossidiana, sicuramente usato per qualche genere di rituale. La faccia completamente priva di espressione sembrava una maschera di cera e non tradiva alcuna emozione.
     
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  5. Marco Aurelio Giovanni
     
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    Infine le meritate ferie che aveva accumulato nel laboratorio erano state spese per la famiglia e per un po' di ricerca personale da quando era in America aveva sempre desiderato visitare N.O. dicevano tutti che era piena di magia voodoo e che la società della notte fosse un po' stramba in quella città, non che gli affari delle sette fossero affar suo ma qualche informazione l'aveva chiesta.
    Sapeva che un cugino o qualcosa di molto simile era già a New Orleans da tempo, ma ben poco sapeva di lui si era preparato come se doveva andare in laboratorio, pantaloni grigio chiari e camicia bianca lasciata aperta al primo e secondo bottone, era incuriosito dalla missione quel giusto che gli era servito per accettare certo il Nonno da Venezia aveva fatto molta pressione quindi era meglio evitare di dire di no, era arrivato in Taxi e nel viaggio forse un po' per l'ansia aveva arrotolato le maniche in maniera ordinata, aveva fatto strani sogni durante il viaggio.

    Una volta entrato nella stanza e accolto dal Ghoul aveva osservato i presenti con fare garbato « Buona Sera » lo sguardo era passato su Raimondo fermandosi un po' più a lungo, cercando di intuire se fosse effettivamente lui il parente più prossimo, anche perché uno degli altri presenti era palesemente un arabo dal saluto fatto e dagli abiti indossati, l'altro presente nella stanza era troppo rozzo per essere un suo "Fratello" aveva troppo l'aria da poca pazienza e mani addosso facilmente, nell'insieme un gruppo veramente bislacco.
     
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  6. Alkahim
     
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    Chi seduto chi in piedi i quattro cainiti erano giunti alla meta. Quattro fratelli diversi fra loro in sangue, storia, motivazioni...eppure tutti riuniti dalla stessa persona per uno scopo comune, un obbiettivo da realizzare ma che nessuno dei presenti ancora conosceva.

    Il ghoul si pornuciò:

    Bene pare che siano giunti tutti....vi prego di mantenere le vostre posizioni sui seggi o in piedi se preferite e di non distogliere il vostro sguardo dallo specchio che avete li di fronte.

    L'uomo si avvicino allo specchio nero e prese dalla tasca uno spillo con cui si punse un dito. Poggiò la goccia di sangue nel centro esatto dello specchio e quest'ultima cominciò a espandersi. D'un tratto lo specchio cominciò a riempirsi di venature rosse come rami o radici di una lbero che cresce e si sviluppa velocemente. La supoerficie nera dello specchio cominciò a sciogliersi come cera ma senza colare o alsciare traccia fino ache non rimase solo una superficie chiara e bianca come quella degli specchi normali...ma non vi erano riflesse le figure dei cainiti, non vi era l'immagine della stanza. No dall'altro lato vi era uno studio con mobili di legno pregiati e uno stile seicentesco italiano, davanti a loro una figura in piedi.
    immagine%20006

    Completamente vestita di nero con un costume da carnevale veneziano, la figura era ricurva e si appoggiava con un bastone da paseggio color avorio con un pomo nero di ossidiana come impugnatura, e una inquietante maschera bianca. Non si vedevano gli occhi solo buio ed oscurità, vuoto come se li dentro non ci fosse nessuno.

    @Tutti
    Chi per un motivo chi per l'altro riconoscete la figura come Lucius Andrea Giovanni
     
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    Cugino.

    Raimondo salutò l'arrivo di Marco Aurelio in modo distratto, come se fosse impegnato nello studio approfondito di qualcosa. Era stato facile individuare l'altro membro della famiglia semplicemente per esclusione, valutando l'aspetto degli altri componenti di quella bizzarra compagnia.

    La "magia" compiuta dal ghoul probabilmente avrebbe sorpreso chiunque, costringendo la mascella dell'osservatore a scendere rapidamente e lasciare la bocca aperta ed esposta ai germi contenuti nell'aria. Ciò non valeva per Raimondo. Aveva osservato lo specchio di ossidiana dal primo momento in cui era entrato nella stanza e non aveva più staccato i suoi occhi da quell'oggetto. Eppure i muscoli del suo volto non si erano mossi, non si erano contratti, né rilassati. L'espressione rimaneva immutata e lo sguardo fisso.

    Ossequi, esimio cugino.

    Disse in italiano, salutando la figura mascherata al di là dello specchio.

    @Alkahim: se ho modo di saperlo, Lucius Andrea Giovanni che ruolo e importanza ha all'interno della famiglia? È un Giovanni che si dedica alla Necromanzia o è uno di tipo "finanziario"? Se è un Necromante, è famoso? Come è tenuta in considerazione la sua esperienza? A seconda delle risposte (ovviamente se e solo se ho già sentito parlare di questo cugino) le reazioni e la condotta di Raimondo potrebbero cambiare. Rispondimi pure via mp se sono informazioni riservate e che gli altri non potrebbero sapere (sempre che io, invece possa)
     
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  8. Alkahim
     
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    Lunga a notte a voi, fratelli e cugini miei. Signor Khalid buona sera....Carne da cannone bene vedo che ti sei presentato all'appuntamento, questo eviterà che qualcuno soffra questa notte. Disse puntando lo sguardo in direzione di Maximilian.

    Bene dato che ci siete tutti passerò a dirvi del perchè siete tutti qui. Mi fido ciecamente dei mie famigliari e il del Signor Khalid ho avuto solo buone referenze quanto alla sua serietà e lealtà, quanto al signor Soliman beh...sono certo che non abbia molta scelta e quindi confido che non sarà causa di problemi ma usera i suoi mezzi ed abilità per la buona riuscita della missione.
    Dovete sapere che da poco è stato portato alla luce un vecchio battello dal fondale del Mississipi. C'è stato un lieve interesse storico di inutile importanza salvo che...a bordo di quel battello sono stati ritrovati dei reperti interessanti. Pare che a bordo di quell'imbarcazione viaggiasse un vecchio studioso dell' Arcanum, un mago umano che cercava di scoprre i segreti su noi immortali e in generale sulla necromanzia, ma non poteva prevedere cosa sarebbe successo al battello. Aveva trafugato e raccolto da varie parti del mondo informazioni importati e alcuni reperti legati alla storia della Necromanzia, in particolare del maestro Ashur di Babilonia. Pare che il suo baule sia rimasto intatto e il contenuto del tutto illeso sia dal tempo che dall'acqua...si tratta di 4 oggetti: Un diario, Una sfera di onice nera, Una daga, Un calice.
    Voglio che li trafughiate, altri hanno saputo della loro esistenza e presto potrebbero muoversi...altro non so dirvi, indagate assicuratevi dell'autenticità degli oggetti e se corrisponde a verità prendeteli. Ci risentiremo per dettagli fra 2 notti a partire da questa in cui mi farete rapporto.
    Potete usare Vittorio e le sue conoscenze se vi occorre aiuto ma sappiate che egli non è vostro servitore, è mio!


    L'immagine pare sbiadire nello specchio...
    Confido che avrete ottenuto già dei risultati quando ci risentiremo...se serve usate questo posto come rifugio e base operativa, ma fate in modo che continui a restare un segreto per tutti tranne che per i presenti.

    Con questo tono la comunicazione si chiuse e l'immagine scomparve fino a ritornare uno specchio di ossidiana nera lucida.

    @Raimondo
    Sai che Lucius è l'effettivo signore di Venezia. é giovane ma è il pupillo di ambrogino giovanni e ne fa le veci da tempo ormai. Ambrogino pare sempre occupato e distratto da ricerche personali e pertanto ha smesso i occuparsi della Famiglia nominando Lucius come suo Portavoce esecutivo a tutti gli effetti. Il giovane è chiacchierato proprio perchè ha avuto una ascesa molto rapida e doccupa una posizione di rilievo ma ha sempre fatto tacere le voci sul suo conto con risultati certi.
     
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  9. Maximilian Soliman
     
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    Maximilian ignorò ogni provocazione, rimanendo stoico. Era conscio che non avrebbe portato a nulla di buono fare qualsiasi cosa che non fosse essere accondiscendente, e la sua mentalità glielo impediva comunque. si limitò a un cenno di saluto nei confronti dello specchio, rimanendo impassibile e rispondendo:
    Come pattuito sono alle dipendenze della missione.
    Mentalmente si era già segnato qualche dettaglio pratico, al fine di riuscire a determinare l'entità della ricerca: Diario, sfera di onice, Daga, Calice. qualche informazione su dove erano stati ripescati avrebbe fatto comodo. chi ne era al corrente. quali vacche avevano lavorato per il recupero...
    Era solo questione di tempo insomma...
     
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  10. Khalid Husam
     
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    Altre due figure entrarono nella stanza, e a giudicare dal saluto che si scambiarono, sembravano in qualche modo imparentate tra loro. Se a tutto ciò si univa il loro elegante portamento, e la sicurezza con la quale sembravano muoversi all'interno di quel rifugio, era plausibile pensare che si trattasse di due membri del clan Giovanni.
    Quando tutti i cainiti furono riuniti, l'uomo calvo si avvicinò al singolare specchio di ossidiana e pungendosi un dito con un ago, appoggiò l'indice insanguinato contro la superficie scura dello specchio, la quale cominciò a mutare lentamente fino a mostrare una misteriosa figura mascherata. Khalid rimase affascinato dallo strano prodigio, osservandolo con vivo interesse e con un velo di stupore dipinto sul volto. Il Figlio di Haquim era abituato alla magia, e ne conosceva diverse forme, eppure la magia Giovanni era da sempre un mistero sconosciuto e tanto bramato ad Alamut. Khalid era certo che quel suo particolare incarico sarebbe servito ad Alamut ed al suo clan per fare più luce su quei misteriosi Fratelli chiamati Giovanni. Ecco perché era di vitale importanza la sua massima collaborazione.

    L'assamita non ne era assolutamente certo, ma la figura mascherata che si materializzò oltre lo specchio, doveva essere Lucius Andrea Giovanni, il potente cainita che lo aveva ingaggiato tramite il Maestro Dhakir. Il Maestro gli aveva detto ben poco riguardo quel misterioso Giovanni, probabilmente perché anche ad Alamut dovevano sapere ben poco su di lui, se non che ricoprisse un ruolo di spicco all'interno del suo clan. Ancora una volta, la sua posizione poteva portare numerosi vantaggi ad Alamut ed al clan Assamita.

    Quando Lucius salutò Khalid, il cainita rispose con un educato sorriso di circostanza e mostrando le dita ossute ed il palmo olivastro della mano in segno di saluto. Inchinò lievemente la testa, quando il Giovanni parlò con soddisfazione delle referenze e della professionalità dell'Assamita; evidentemente Dhakir si era impegnato per fargli un'ottima pubblicità.

    Finalmente Khalid cominciò a vederci chiaro nell'intera faccenda: degli antichi manufatti trafugati da recuperare, il cui valore intrinseco era legato alla stessa Necromanzia, che quel gruppo bizzarro di cainiti avrebbe dovuto recuperare. Il Figlio di Haquim passò in rassegna con lo sguardo i compagni, studiandoli dietro uno sguardo duro e severo.

    <Sarà fatto.> disse semplicemente Khalid, con quel suo bizzarro e pronunciato accento arabo. Poi guardò nuovamente i compagni uno ad uno, ed aggiunse:<Non sono solito collaborare con perfetti sconosciuti, ma ammetto che, in situazioni analoghe a questa, trovo sensato il detto delle mie terre: "il vicino che ti è prossimo è preferibile al fratello lontano".>
     
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    Vogliate scusarmi.

    Raimondo parlò con la sua solita voce totalmente inespressiva, continuando a fissare lo specchio nero come la pece. Vi si avvicinò portando la faccia a un palmo dalla sua superficie, esaminandolo attentamente. Voleva capire come funzionava, se lo specchio avesse qualche connessione col mondo oltre il Sudario. Lucius aveva comunicato con loro dal mondo dei morti? No. Il Rossellini l'aveva visto quel mondo, lo vedeva continuamente con i suoi grigi edifici battuti dal vento eterno della Tempesta, i suoi angoli assurdi e le ombre che lo abitando, e lo studio che si poteva intravedere dietro di Lucius presentava caratteristiche troppo materiali per poter essere un luogo dei morti.
    Strizzò gli occhi, avvicinandosi ancora di più alla superficie scura dello specchio, fino a quasi toccarlo col naso. Alzò una mano per sfiorarla con le dita. Finché non avesse esaurito il suo interesse per quell'oggetto, tutto ciò che gli stava attorno sarebbe passato in secondo piano. Provò a toccare lo specchio.
     
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  12. Alkahim
     
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    @Raimondo
    NOn riesci a capire cosa sia salvo che in qualche modo è legato al sudario e noti che la catena del tuo ciondolo, quella che è la catena dell'Ombra, vibra e trema quando ti avvicini molto allo specchio....quasi ne fosse magnetizzata.


    Il ghoul osservò quindi il gruppo.

    dunque come volete procedere signori? Allogerete qui o vi arrangerete per conto vostro?
     
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    Raimondo non si voltò, ma alzò il dito indice per indicare a chi aveva alle sue spalle, in particolar modo al ghoul, che dovevano fare silenzio in quel particolare frangente. Aveva davanti a sé un oggetto interessantissimo, e non sarebbe passato ad altre occupazioni fino a che non ne avesse sviscerato le potenzialità.
    Afferrò il pendente che aveva al collo, e decise di avvicinarlo allo specchio di ossidiana, fino a toccarlo.
     
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  14. Alkahim
     
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    2014-09-05 11:51:14 Raimondo rolls 7 dice to int+ occulto (Diff 8) 5,1,5,2,8, 2,3 [failure]


    Raimondo provò ad avvicinarsi ma come si avvicinò a toccare con la catenina lo specchio quest'ultimo tremò. Tremò per circa 2 secodni e poi qualcosa spinse indietro il Giovanni quasi fino a farlo cadere.
    Il necromante non riusciva proprio a capire cosa potesse essere quello specchio, risultava essere un vero mistero per lui.

    Fu Marco Aurelio ad avvinarsi al cugino e a dire:Forse dovremmo pensare a cosa fare per rispettare le richieste di Lucius.
    Avete già qualche idea in proposito cugino?


    Intanto sia maximillian che khalid erano rimasti iflessibili e muti per tutto il tempo.

    Maximilian, Khalid...un poco più di vita :) fate qualcosa? parlate? proponetevi...
     
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  15. Maximilian Soliman
     
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    che detto a due vampiri fà sempre il suo effetto :D


    Maximilian ignorò quasi completamente il ghoul presente, limitandosi a guardare il Giovanni mentre armeggiava con la propria catenina. qualsiasi cosa questi stava facendo aveva a che fare con qualche deviata capacità del clan dei Mafiosi, e la cosa lo interessava poco. Dal suo volto non trapelavano emozioni se non un'evidente disagio misto a diffidenza.
    Dopo l'intervento di Marco Aurelio tornò a concentrarsi sugli altri vampiri, limitandosi a dire
    Mi adeguerò alle decisioni del gruppo, se si stabilisce sia meglio star qui da un punto di vista tattico, così sia..
    "che poi nulla impedisce di avere una base di riserva per le eventuali... emergenze" si limitò a pensare. poi continuò con la scena muta, aspettando che qualcuno che non fosse la "Carne da Cannone" parlasse e prendesse decisioni.
     
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28 replies since 3/8/2014, 19:28   342 views
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