Crazy Horse

Il Crazy Horse è un locale che un tempo aveva quel sapore "western" che andava tanto di moda. In realtà ora ha subito parecchie contaminazioni (tentativi di riavviare una barca che cola a picco) che l'hanno reso un locale dallo stile abbastanza ambiguo. Un enorme bancone a forma di u domina il centro della sala nel quale si incastona il piccolo palco sul quale, di tanto in tanto, si esibiscono le sgualdrine che il gestore riesce a raccattare per quattro soldi la maggior parte delle quali hanno problemi di droga, con la legge o entrambi. La sala, in barba a tutti i divieti di fumo, è sempre pregna del saturo odore di tabacco e una cappa di fumo aleggia perennemente all'interno del locale che viene tenuto nella penombra interrotta soltanto dalle lampade al neon che ricadono sui tavoli. Il locale è frequentato dalla feccia della feccia che trova divertimento a poco prezzo, contatti e, talvolta, dei bei lavoretti su commissione.

La notte era ancora giovane e Bart aveva tutto il tempo di iniziare a preparare il terreno per il lavoro che aveva deciso di accettare. Quando arrivò al Crazy Horse parcheggiò la sua moto fuori e si rese conto che quel Quartiere era quasi peggio di Parkview. A differenza delle Vele dove era stato soltanto un'ora prima, questo quartiere era già degradato PRIMA che arrivasse l'uragano e, chiaramente, i danni lì erano stati molto più ingenti. Ora le attività stavano provando a riavviarsi ma quel posto a dirla tutta continuava ad attirare solo la merda della società. Negli anfratti dei vicoli c'erano parecchie gang criminali che si gestivano il loro angolo di paradiso e che, fin quando venivano lasciati stare, non creavano problemi se non ai ragazzini a cui vendevano quella merda che avevano il coraggio di chiamare droga. Alla fine Bart entrò nel locale, e subito il puzzo di fumo, sigari e tabacco in generale misto a quello forte del rum di seconda mano investì i suoi sensi. Il locale era abbastanza pieno (in realtà era poco più di una bettola e a riempirlo non ci si metteva molto) e sul palchetto una puttanella faceva il suo numero con le tette molli al vento. Bart si addentrò nella saletta e tentò di gettare uno sguardo intorno per vedere se riusciva a beccare Il Gretto.

Ci mise qualche secondo per notarlo ma poi si rese conto che con la mole che aveva era davvero difficile non notare Il Gretto seduto su un divano con la sua puttanella serale. Le teneva una mano dietro la schiena e con l'altra continuava a palparle il seno procace mentre ridevano e scherzavano con atteggiamenti ambigui. A Bart sembrò assurdo che un uomo così grasso potesse anche soltanto pensare di avere un rapporto sessuale con una donna.

Ora restava soltanto da decidere in che modo agire e cosa fare.

In realtà la donna che veniva palpeggiata dall'enorme omaccione sul divanetto non sembrava minimamente in difficoltà, anzi sorrideva, ammiccava e si muoveva sinuosa come se sapesse esattamente cosa fare. Probabilmente era una puttana di second'ordine che tentava in qualche modo di portare il pane a casa. Bart decise di avvicinarsi, sicuro di aver trovato il Gretto e volle imbastire un bel teatrino per fare un po' di scena e, probabilmente, "ammorbidire" le trattative per dopo.
Ma il cambio di espressione sul viso dell'uomo non fu esattamente come Bart lo aveva programmato. La prima espressione che si dipinse sul volto dell'uomo enorme fu curiosità, seguita poi in rapida successione da stizza e rabbia nel momento in cui gli occhi porcini e incastonati in quel viso informe si spostarono verso Bart, persino le narici erano dilatate e il tutto gli dava un'aria parecchio... "suina".

"Eh? Ce l'hai con me?"

Ma l'intoppo, nei piani di Bart fu evidente in questo momento: L'espressione dell'omaccione non accennò a cambiare ora che aveva posato gli occhi su Bart. Pose la domanda con gli occhi pieni di stizza ed ira che non si premurava di nascondere e quel poco di arroganza nella voce come se volesse spronare Bart a ripetere l'offesa se ne aveva il coraggio. Probabilmente a questo tizio non era bastata la lezione avuta qualche tempo prima oppure s'era dimenticato realmente del Brujah.

Il grassone si limitò a stringere i piccoli occhietti su Bart. La puttanella al suo fianco guardava il vampiro con un'espressione allibita come se non riuscisse ad afferrare quello che stesse succedendo. Pochi istanti e il grassone la spinse per scrollarsela di dosso. Gli occhietti ancora su Bart fissi. Ed ora una vena gli pulsava sulla tempia e un'altra sul collo tirato per la mascella stretta. Era infuriato e no, le parole di Bart non avevano avuto alcun potere su di lui e, anzi, l'avevano fatto infuriare non poco.

"Stupido cazzone figlio di puttana!" sbraitò sputacchiando saliva a destra e a manca mentre infilava la mano all'interno della giacca "Lo sai chi sono io?!" chiese ancora con una sorta di grugnito iroso prima di estrarre dalla tasca quello che... da non crederci, sembrava un distintivo. Gli occhi erano fissi su Bart mentre apriva il distintivo e glielo mostrava "Agente Clark Dawson... polizia!" un colpo di fortuna, insomma "E invece sai chi sei tu? Lo stronzo che passerà una notte in cella... come minimo. Ma penso che potrebbe perfino piacerti... le checche come te di solito riscuotono un bel successo!" riferendosi ovviamente alle eventuali sevizie che si possono ricevere in prigione.

E le parole del grassone colpirono nel segno. No, non era il Gretto... Bart aveva fatto un errore e, tra l'altro, l'errore minacciava di costargli un bel po'. Probabilmente quella palla di lardo s'era rintanato in un locale del genere per farsi spompinare da una di quelle puttanelle (se avesse avuto il modo di trovarglielo in mezzo a tutto quel lardo) e Bart l'aveva scambiato per una persona diversa. Ovviamente non le parole del poliziotto non lo spaventavano dal punto di vista della forza bruta, avrebbe potuto ammazzare quella palla di lardo in meno di quattro secondi, ma semplicemente sapeva di non poter fare niente... era un poliziotto cazzo. Una brutta storia e doveva trovare il modo di risolverla.

Il grassone, nonostante le parole di Bart fossero più accomodanti al momento, non sembrava essersi calmato. Essere offeso in quel modo davanti ad una donna l'aveva toccato e questo era chiaro. Assottigliò ancora lo sguardo mentre si diede da fare non poco per alzare la sua mole da quel dannato divanetto.

"Ci puoi giurare stupido stronzetto che andiamo fuori. Andiamo fuori perché stasera ti farai una bella passeggiata al Distretto e spero tu non sia affezionato al tuo fottuto pigiamino perché ci passerai almeno tutta la notte... di più se riesco a smuovere le persone giuste!"

Sbraitò alzandosi finalmente dal divanetto. Afferrò con forza il braccio del Brujah spingendolo senza troppi problemi e intimandogli con la mano libera di dirigersi verso l'uscita. Un sacco di gente s'era fermata a guardare la scena perché chiaramente avevano attirato l'attenzione. Poterono tuttavia fare solo pochi passi in direzione dell'uscita quando qualcuno si parò davanti a loro.

Bart poté dare solo un occhiata al tizio, ma un occhiata veloce gli bastò: era il Gretto. Ora che lo vedeva gli tornavano alla mente diversi dettagli del suo viso e del suo corpo che il tempo aveva cancellato dalla sua mente. Dopotutto era solo un umano e un Brujah antico come Bart di sicuro non si soffermava a ricordarsi tutti gli stupidi figli di puttana umani con i quali aveva a che fare. Il gretto era enorme, almeno quanto il poliziotto grassone. Aveva le mani alzate e chiaramente aveva intralciato la loro fuoriuscita dal locale.

"Ehi ehi Clark! Fermo lì! Questo è un... un mio amico di vecchia data e beh, deve aver bevuto un bicchierino di troppo stasera! Vero?!" il Gretto cercò conferma da Bart ma non aspettò neanche una risposta, semplicemente si voltò verso il grassone limitandosi a continuare "Senti, amico... perché non dimentichiamo tutto questo e continuiamo a goderci la serata? Dopo per perdonare il comportamento del mio amico ti mando una bella signorina... vedrai che non te ne pentirai!"

Gli occhi del poliziotto si erano fissati sul gretto ma le due vene continuavano a pulsare forte. Sembrava indeciso sul da farsi e soltanto quando il Gretto gli promise una bella cavalcata con una bella troietta sembrò rilassarsi un poco. Si voltò verso Bart, lo osservò a lungo e poi riportò lo sguardo sul Gretto per qualche altro secondo.

"Questo stronzo mi ha fatto fare una figura di merda! Spero per te che la tua amica sia all'altezza... e un giorno dovrai ripagarmi di tutti questi favori!"

Così dicendo lasciò la presa sul braccio del vampiro. Una presa che probabilmente secondo lui era stata salda e irremovibile ma che, ovviamente, Bart aveva appena percepito. Si voltò e tornò al suo posto riprendendosi la ragazza sulle gambe.

"Ma che fai?!" il Gretto sibilò all'orecchio del Brujah prima di fargli cenno di seguirlo. Si allontanò senza troppi problemi verso una zona più appartata del locale attendendo chiaramente che il Brujah lo seguisse.

Il Gretto si diresse velocemente (per quello che gli permetteva la sua stazza) verso una sorta di "retro" nel quale si infilò e fece procedere il Brujah. Intanto, chiaramente, lo ascoltava. Si voltò di scatto con una faccia che sembrava perplessa e incazzata allo stesso tempo, alzò le mani al cielo scuotendo il capo.
"Cosa?! Avevi intenzione di stendere un poliziotto fuori dal mio locale?! Ma va va... e poi cosa? Volevi scomparire dalla faccia della terra per sfuggire alla polizia che ti avrebbe cercato per giorni?" scuote il capo mentre con calma arriva ad una porta. Tira fuori una chiave dall'interno della giacca ascoltando la richiesta del Brujah prima di aprire la porta e indicare l'interno dell'ufficio al vampiro. Era una sorta di sgabuzzino, con una scrivania, due sedie l'una di fronte all'altra, un telefono e un portatile che al momento sembrava in carica."Siediti..." gli indicò la sedia di fronte alla scrivania e lui si sedette su quella al di la della scrivania. Afferrò il telefono e digitò un numero veloce a memoria, attese con pazienza e quando rispose senza troppi preamboli disse "Avrei bisogno di Mary Lewis... si... si certo... fai presto!" posò il telefono incrociando poi le mani sul tavolo. Serrò le labbra prima di rispondere a Bart"Un distintivo da detective... beh, tutto si può fare però queste cose hanno un prezzo e... beh ci vuole tempo!" sembrò pensarci un attimo prima di alzare le spalle "Per la consegna urgente e per la tipologia del prodotto... beh, direi 400$... pagati in contanti!"

Il Gretto osservò Bart grattandosi il mento e quando il Brujah stabilì le sue di condizioni lo guardò un attimo perplesso. Sembrò meditare a fondo sulla questione e in verità, quando tornò a parlare, sembrava alquanto irritato. Tuttavia era chiaro che provasse a controllarsi e a spiegare tranquillamente le sue ragioni.

"Allora, ascoltami bene... qui non siamo al supermarket, le normali regole di compra-vendita non hanno valore qui. Tu vuoi una merce rara e la vuoi di qualità, inoltre pretendi che la merce arrivi in fretta! Per fare quello che chiedi io ho necessità di liquidi e non ho alcuna intenzione di anticiparli. E' troppo rischioso per me... domani tu potresti presentarti qui con 4-5 amici e reclamare la merce senza pagare un tubo. Cosa farei io in caso? Andrei a denunciarti alla polizia?"

Alza le spalle infine prima di continuare. Da tutta l'impressione di non aver bisogno di portare a termine l'affare se non ci sono i giusti presupposti.

"Avere il compenso prima è la mia unica assicurazione... capirai da te che contrattare in questi ambienti è piuttosto dura per quelli come me! Se vuoi paghi adesso... torni domani sera alle 22:00 e vieni qui a ritirare la merce. Quello che posso assicurarti è che sarai soddisfatto!"