Crazy Horse

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  1. Alkahim
     
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    Il fumo della bettola riempiva il locale quella sera, musica a tutto volume, noccioline e gusci ovunque...e alchhol a fiumi.
    In quell'inferno di persone vi era di tutto, teppisti, gente altolocata,poliziotti...sembrava una bettola estremamente variegata con tanto di palco con pali da lap dance.
    Sembrava davvero il posto meno adatto per incontrarsi ma ad Alex piaceva così...qui poteva controllare tutto, qui si sentiva al sicuro...lo rispettavano, lo temevano.
    Se ne stava seduto toccandosi una tempia mentre aspettava i suoi ospiti aveva mandato gli inviti ora dovevano solo presentarsi.

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    @Nyth stalker e Awlyn
    Avete ricevuto un biglietto in cui era richiesta la vostra presenza al Crazy horse. La firma era quella del flagello da voi conosciuto e incotrato Alexander Armstrong. Era stato cortese con voi e quindi vi siete sentiti in obbligo quantomeno di recarvi a quell'incontro e vedere cosa voleva...anche perchè è pur sempre un flagello e sapete bene che non è conveniente inimicarsene uno.

    Postate il vostro ingresso, dite come arrivate, cosa indossate e che emozioni e pensieri vi passano per la testa....descrivete bene.


    @White rabbit
    Tuo fratello migliora ma per qualche giorno dovrà restare in ospedale per rimettersi del tutto anche perchè di giorno non sei in grado di occuparti di lui per ovvie ragioni.
    Le spese sono notevoli ma per fortuna qualcuno ha coperto quei costi....sai bene chi è questo benefattore e pertanto hai deciso di accettare il suo invito per stanotte al Crazy horse...ti ha scritto che potrebbe avere del lavoro per te, ben pagato.
    Stessa cosa...descrivi il tuo arrivo...le emozioni , i pensieri che ti passano per la testa...
     
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    Sceso dal Taxi e varcata la soglia del Crazy Horse, Dwight trasalì alla visione di quello che li attendeva all'interno.
    Erano anni che non entrava in un locale così volgare: la puzza di fumo, il pavimento appiccicaticcio e ricoperto di sporcizia, il chiasso delle voci che si sollevava dalla folla al suo interno e la musica a tutto volume che con il suo frastuono contribuiva solo a rendere l'ambiente di sottofondo più caotico. Dwight rimase attonito al fianco di Dwayne, il quale probabilmente si stava sentendo sicuramente più a suo agio in un posto simile rispetto a lui.

    "Credo ci abbiano dato l'indirizzo sbagliato anche stavolta.." si limitò a commentare con una punta di delusione verso il fratello.

    Dopo quanto era accaduto Dwight era rimasto profondamente amareggiato e insicuro da quelle notti e la convocazione di un flagello non lo aiutava certo a tranquillizzarsi. Il biglietto che era stato consegnato loro riportava la firma dello stesso Alexander Armstrong che si era preso il disturbo di "accompagnarli" da sua maestà, una cortesia la sua che ben presto sarebbe dovuta essere ripagata.. forse quella stessa notte..
    Dwight aveva sentito raccontare molte storie e pettegolezzi raccapriccianti che avevano come protagonisti dei flagelli e si aspettava che chiunque si fregiasse di quel titolo era dato per dovute ragioni e l'idea di trovarsi a vis à vis nuovamente con Armstrong lo intimoriva.
    Aveva già adocchiato il tavolo dove il vampiro li stava aspettando, ma Dwight era ancora troppo incerto sull'incontro e sul da farsi che rimase ad aspettare una mossa da parte di Dwayne prima di muoversi.

    Dwight per quella sera aveva optato di indossare quei capi che tra tutto il suo guardaroba lui ritenesse i più "informali" possibili, ma non avrebbe comunque rinunciato allo stile, era ovvio. Indossava un cappotto nero lungo doppio petto modello coreano, sotto un gilet elegante slim fit color ardesia sulla parte anteriore e ardesia lucido sulla posteriore completato da una camicia bianca, i pantaloni in twill slim dai toni grigi in pendant con la il gilet, una cintura e un paio di guanti in pelle nera come accessori e infine un paio di scarpe derby in cuoio in stile classico sportivo.

    Edited by Night Stalker - 28/10/2014, 17:36
     
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  3. Awlyn
     
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    Il viaggio in taxi era stato a dir poco noioso. Il portoricano alla guida aveva tentato per parecchio di intavolare una discussione con loro due, ottenendo in risposta solo silenzio e irritazione. Dopo cinque minuti di domande che partivano dall'abitacolo anteriore e cadevano nel vuoto ben prima di aver superato il confine del plexiglas che separava i passeggeri dal conducente, Evo Ramirez - così diceva la licenza - si tacque definitivamente per riprendere a parlare solo nel momento in cui ringraziò Dwayne per avergli lasciato il resto.

    «Cazzo! Finalmente, ce lo siamo tolto dalle palle.» commentò Dwayne prima di varcare la soglia del locale, senza però ricevere risposta da suo fratello. Non ci aveva ancora fatto caso, complici gli avvenimenti delle ultime notti, ma adesso si rendeva conto che Dwight era visibilmente alterato, come se stesse soffrendo la propria incapacità - non certo imputabile a lui, quanto agli eventi - di raccapezzarsi in quel dedalo di mosse, fatte e subite. Prima Jackson, quindi Armstrong, un duo che - Dwayne non riusciva a non pensarla in questo modo - era costituito da due soggetti tanto diversi nell'aspetto eppure così simili, almeno apparentemente, nelle intenzioni. E questo, in tutta onestà, non rendeva assolutamente tranquillo neppure lui. Jackson sarebbe ricomparso, sicuramente, e avrebbe loro messo ancora i bastoni tra le ruote, prima o poi. Era solo questione di tempo.
    E Armstrong li aspettava dentro a quella bettola con chissà quale richiesta. Farlo aspettare, si disse Dwayne, sarebbe stato controproducente.
    Entrati nel locale ebbe, poi, conferma circa il disagio di Dwight. Suo fratello si agitava sempre in quei contesti.
    «No, fratellino, no. A questo giro non ci hanno dato l'indirizzo sbagliato.» disse con una nota di canzonatoria rassegnazione. «Forse, però, sei tu che non hai perfettamente azzeccato il dress-code.» concluse ridacchiando.

    Partendo dal loro appartamento, Dwight lo aveva rimproverato di essere vestito "come un debosciato": in realtà, come era prevedibile, la scelta di Dwayne era stata la più azzeccata per l'ambiente in cui si erano dovuti recare.
    Aveva deciso infatti di indossare uno stiffelio grigio scuro, slim-fit, a tre bottoni, di misto lana e cotone, con i revers larghi e modificati in modo tale che i risvolti superiori si unissero dietro al collo formando una sorta di cappuccio. Aveva tirato su le maniche in modo da lasciare scoperta circa metà degli avambracci. Al braccio sinistro indossava un orologio di dimensioni ragguardevoli e con un cinturino di pelle abbastanza largo; all'altro polso aveva invece allacciato una serie di braccialetti di cuoio di varia foggia, colore e dimensione. Sotto alla giacca aveva messo una maglietta blu di cotone con uno scollo ampio e una stampa che si intravedeva appena dall'abbottonatura; i pantaloni erano un jeans scuro ed elegante, taglio slim, arricchiti da una cintura di pelle color mattone. Ai piedi, un paio di scarpe spectator di cuoio mattone con la finta ghetta in scamosciato beige.
    Neppure lui era perfettamente inserito in quell'ambiente, ma di certo sarebbe stato visto meglio di suo fratello che, vestito in quel modo, sembrava un damerino appena uscito da un matrimonio.

    «Be', Dido, direi che possiamo cominciare a cercare il nostro uomo. Anche se, a essere onesto, non è che abbia voglia di farlo...»
     
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  4. White Rabbit
     
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    Il tragitto in taxi sembrò interminabile. Con il capo rivolto verso il finestrino Jeremy rimase muto per tutto il tempo, fissando l'esterno. Poche parole scambiate con l'autista mentre la mente vaga senza sosta, rimugginando sugli eventi passati per trarne le migliorni conclusioni possibile.
    Armstrong era stato chiaro sull'indirizzo alla quale trovarsi e ripeterlo all'autista fu sufficiente per ritrovarsi davanti all'entrata a fine corsa. Paga il dovuto e lascia l'abitacolo. Resta per alcuni istanti sul marciapiede, venti metri circa dall'entrata, prendendosi il suo tempo prima di entrare. I capelli biondo cenere, così come la barbetta incolta, sono lasciati al caso. Gli abiti consistono in un semplice abito nero, scarpe in pelle dello stesso colore e impermiabile beige. Sfila via la cravatta rossa e la piega con cura, riponendola nelle tasche del giaccone, quindi libera un paio di asole dai bottoni della camicia e la tira fuori dai pantaloni. Adesso sembra uno sbirro alcolizzato.
    Muove alcuni verso l'entrata, scrutando con attenzione le persone all'esterno. Dunque guadagna l'ingresso e muove lo sguardo sui presenti, esaminando la feccia presente. Quindi se riuscisse ad inquadrare Armstrong si dirigerebe da lui, senza ulteriori attese. Suo fratello è in un letto d'ospedale, non può permettersi indecisioni.
     
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  5. Alkahim
     
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    I 3 cainiti si guardavano intorno alquanto sorpresi quando videro Armstrong far loro un cenno invitandoli a seguirli in una zona privè del locale.

    Qui il volume della musica era decisamente più basso e meno assordante che nella sala...ora potevano parlare tranquillamente.

    Lunga notte a voi...Signori Pendergast...Signor O'Neil.
    Come ben sapete la nostra setta si basa sulla collaborazione reciproca...io aiuto voi e voi aiutate me e nelle notti precedenti ho avuto modo di essere cortese con ognuno di voi...ecco perchè mi aspetto che stanotte siate cortesi con me ed ascoltiate cosa ho da dire.
    Questa città di recente è diventata piuttosto tumultuosa e spesso non possiamo seguire le vicende umane come vorremmo sebbene anche queste abbiano un non poco impatto per mantenere l'ordine cittadino.
    In questi casi capita che si chieda la collaborazione di nuovi venuti per la sistemazione di alcuni affari.
    Recentemente il fratello del signor O'Neil ha curiosato negli affari del cartello criminale messicano degli Zetas sconfinando nei loro territori...un errore comune per i novellini appena giunti in città...

    Il flagello simulò un respiro come se volesse prendere fiato o cercasse di creare suspance scrutando gli occhi di ognuno di presenti con il suo sguardo felino e predatore.
    ...purtroppo il fratello del signor O'Neil è un membro della nota organizzazione Cosa Nostra e il cartello ha letto il suo comportamento come l'intromissione da parte dell Mafia nei loro territori....atto che potrebbe portare ad una vera e propria guerra per le strade della città.
    Ora il vostro compito...se accetterete di accettare il lavoro...sarà di indagare su una terza parte che sembra stai spingendo perchè questa guerra avvenga e scoprire chi la dirige e chi ne muove i fili da dietro le quinte. L'altra parte del lavoro consisterà nel far ragionare i rispettivi capi delle due fazioni sia mafia che Zetas e far si che ristabiliscano la precedente tregua....se non erro sono compiti che riflettono le vostre peculiari capacità.
    Ovviamente i dettagli della missione li riceverete in caso di partecipazione....così come i dettagli sul pagamento di tale lavoro.
     
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  6. White Rabbit
     
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    Non poteva permettersi, nella maniera più assoluta, di non compiacere il Flagello di fronte a lui. Ascoltò in religioso silenzio ogni sua parola, dimenticandosi nei limiti del possibile per un investigatore di scrutare a dovere i due Fratelli, anche loro ospiti del flagello.
    La prima parte del discorso fu sufficiente a fargli desiderare il calore del sole sulla pelle dalla vergogna. Aveva fatto un errore, ecco perché non si poteva permettere di rifiutare. Era stato lui stesso l'artefice della diatriba tra le organizzazioni criminali.
    Attese quindi che il Flagello ebbe finito di parlare, prima di sollevare un sopracciglio e ammettere senza troppi giri di parole

    Io accetto...

    Quindi volge lo sguardo verso i due, premendo tra loro le labbra. E' ora che li osserva, scrutandone i dettagli e aspettando chiaramente di sapere se saranno coinvolti o meno nella vicenda.
     
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    Alex li accolse al tavolo senza troppi scambi di convenevoli, una volta accomodatosi a sedere, Dwight notò che con lì loro c'era un altro individuo. Ad occhio un uomo sulla trentina, piuttosto alto e con un fisico che secondo i canoni comuni sarebbe potuto essere considerato nella "media" per un uomo di quell'età; il suo look trasandato lo rendevano un soggetto poco presentabile, come se prima di venire all'appuntamento si fosse ritrovato coinvolto in una zuffa, a dire il vero il suo abbigliamento gli ricordava un po' Peter Falk, nel ruolo del tenente Colombo: comunque per il resto, la sua fisionomia e i tratti del suo volto non lo rendevano certo un uomo dalla bellezza mediocre, anzi, con un po' più di cura per sé stesso forse avrebbe potuto "brillare" di più con la sua figura.

    Per quanto riguardava Alex invece le impressioni che Dwight aveva di lui restarono le stesse delle notti precedenti.
    Un vampiro cosciente del suo aspetto minaccioso, quasi bestiale, capace di far pesare l'autorità conferitagli dalla posizione della sua carica solo tramite un suo gioco di sguardi. Dwight una volta appropinquatosi al tavolo, non poté far altro che mettersi seduto, disposto ad ascoltare ciò che il Flagello pareva aveva tutta l'intenzione di dire al più presto e chiarire il motivo del perché loro, si trovassero lì quella sera.

    Man mano che Alex proseguiva nel suo discorso, l'ansia di Dwight non potè che intensificarsi.
    Sebbene Dwight fosse arrivato al Crazy Horse con le peggiori aspettative, ciò che il Flagello propose a quel tavolo lo lasciò comunque spiazzato. Se quegli argomenti non fossero stati proposti da un Flagello, Dwight molto probabilmente avrebbe ritenuto quei temi trattati come parte di uno scherzo di pessimo gusto.

    Alex proponeva una questione spinosa, confusa, ma soprattutto per Dwight, quasi surreale.
    Un toreador come lui non riteneva di avere le conoscenze, le capacità, l'esperienza o persino il sangue freddo di poter affrontare un'impresa dai possibili risvolti violenti come quella che gli era appena stata presentata.
    Le poche cose che conosceva a riguardo della malavita le doveva grazie soprattutto a ciò che poteva aver letto su qualche libro o visto al cinema sul grande schermo in film tipo "Il Padrino".

    "Posso!?" - pronunciò Dwight, scandito quasi da un sussurro, rivolgendosi ad Alex una volta che questi parve di aver concluso il suo discorso - "Sono.. Siamo.." - corresse, rivolgendosi solo per un istante verso Dwayne in atto di cercare di catturare il suo sguardo. Un gesto istintivo, volto a ricercare negli occhi di suo fratello una sorta di infusione di coraggio con la ragione di dargli sostegno - ..lieti che la sua scelta per un tale incarico sia ricaduta caduta su di me e di mio fratello.. ma.. con tutto rispetto parlando per la sua scelta, per il signor O'Neil e per suo fratello. Non mi è chiaro al momento come possano due umili mercanti d'arte come noi due, risultare idonei per risolvere tale genere di questione.. E' solo una sciocca perplessità che mi è sorta signor Armstrong, dato che confido che se avete pensato di convocare noi due, avrete avuto delle ragioni più che fondate per una simile scelta. E credetemi.." - disse ora rivolgendosi soprattutto verso O'Neil - "Credo di parlare a nome sia mio che di Dwayne, quando vi confido che saremmo più che propensi ad aiutare. Poiché sebbene io e Dwayne non si sia dotati di conoscenze approfondite per quando riguarda l'ambiente della malavita e dei suoi costumi, mi sento di ammettere che invece comprendiamo più che profondamente l'importanza dei legami affettivi che si può avere verso i propri familiari e quanto sia fondamentale preservare l'incolumità di chi ci è caro.."- concluse di dire con la più completa sincerità ed umiltà riguardo la faccenda.

    Dwight avrebbe accettato volentieri, ma prima aveva bisogno di essere in qualche modo rassicurato sulla situazione.
    L'offerta di compiere un impresa di tale portata e pericolosità non erano a lui familiari, soprattutto quando queste avvenivano a scatola chiusa.

    Non gli interessava troppo la ricompensa, ciò che gli interessava era riscattarsi su quanto gli era appena capitato sia a lui che a suo fratello, ma Dwight non era mai stato un temerario e questa volta non era d'eccezione.

    Il Toreador non aveva rifiutato, si aspettava semplicemente di venire incentivato in qualche modo, prima di decidersi: inoltre nonostante i suoi timori, in cuor suo si stava già consolidando la decisione di accettare, affrontare i rischi di quella impresa e redimersi così agli occhi della società della Camarilla tramite il suo contributo nel rafforzare la preziosa Masquerade.
     
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  8. Alkahim
     
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    Alex scrutò il toreador con aria molto seria...cercava forse una giustificazione per rifiutare? Voleva essere spronato? perchè non aiutarlo allora...

    Per come la vedo io...Signor pendergast....lei e suo fratello sapete valutare, sapete giudicare e sapete vendere un prodotto ricavandoci il massimo del profitto. Trattare con i criminali non è tanto diverso e il Signor O'Neil non è nuovo in quell'ambiente....ecco perchè l'ho convocato.
    Inoltre siete nuovi della città...molti si chiedono cosa sappiate fare e se valete, siete dei pesci piccoli e il mercato dell'arte è remunerativo ma pieno di pesci...e qui a NO commerciare in arte è come nuotare in una vasca di squali.


    Le parole del Flagello erano dure ma chiare...erano giovani e non avevano agganci nell'ambiente di New orleans, per lo meno non quelli che contavano....altri si spartivano le fette più grosse e loro se erano fortunati avrebbero sempre dovuto accontentarsi delle briciole come dei ratti affamati che agguantano i resti di cibo che cadono dalla tavola degli opulenti fratelli più anziani.

    Ora potete...tirarvi indietro se volete, ma di certo non sarà una buona pubblicità per voi con gli altri fratelli e temo che questo influenzerà anche i vostri affari....oppure potete accettare. Chiaramente io non mi occupo di arte e non posso di certo nei vostri interessi ma....si dia il caso che tra le mie amicizie ci sia uno di questi cosiddetti "Squali" che potrebbe essere interessato a gente con le vostre capacità...qualcuno che come voi condivide l'interesse nel campo artistico...potrei organizzarvi un incontro e se gli avrete fatto una buona impressione chi lo sa...potrebbe inserirvi nel circuito di commercio di opere d'arte che conta veramente in questa città.

    ora i suoi occhi passavano sui due toreador in attesa che dessero la loro fatidica risposta.
     
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  9. Awlyn
     
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    Armstrong aveva parlato e aveva parlato chiaramente.
    Fino a quel momento Dwayne era stato in silenzio, chinato leggermente in avanti sul tavolo, un gomito poggiato sul legno e la mano a sorreggere il mento, attento a carpire ogni singola informazione, a studiare il personaggio del Flagello e a interiorizzarne le mosse e le idiosincrasie. Era un tipo schietto, c'era poco da dire, e la prova di questo l'aveva avuta nel momento in cui alle parole melliflue di Dwight aveva risposto quasi con un freddezza, con un distacco emotivo notevole. Era un tipo tosto, il Flagello. E non andava per il sottile.
    Il tizio accanto a loro, tale signor O'Neil, sembrava uscito da una grafic novel: agli occhi esigenti di Dwayne sembrava essere uno stereotipo edulcorato ma, dopotutto, abbastanza ben riuscito del detective da fumetto: un James Gordon troppo giovane, un John Hartigan troppo raffinato. Armstrong aveva chiaramente detto che il nocciolo della questione era tutto condensato attorno alla figura del fratello mafioso del tale O'Neil che stava accanto a loro. Beghe familiari erano e, per lui, beghe familiari sarebbero dovute rimanere, se non fosse stato che Dwight aveva ormai già spinto oltre quel confine la discussione, palesando un interessamento che, almeno in Dwayne, non c'era assolutamente.
    Ma, dato che ormai era in ballo, tanto valeva ballare.

    «Mi faccia capire bene, signor Armstrong...» esordì appoggiandosi leggermente in dietro sullo schienale della poltroncina su cui era seduto, accavallando le gambe e unendo le mani come a formare una piramide con le dita, come a voler rendere più chiara possibile la sua impostazione analitica.
    «Lei starebbe suggerendo che io e mio fratello, sulla base delle nostre dai lei supposte e non verificate capacità di valutazione ed estimo artistico, possiamo muoverci all'interno del contesto malavitoso della città con lo scopo precipuo di raccogliere, ottenere e - in caso - estorcere informazioni a un cartello messicano o alla mafia italiana.» fece una pausa, quindi riprese: «Se ho capito bene la situazione, il qui presente signor O'Neil, un perfetto sconosciuto per me e mio fratello, senza offesa, signor O'Neil, - disse rivolgendo per un attimo lo sguardo al terzo "invitato" di quella sera - ha un fratello che ha fatto un bel casino con la mafia e ha messo riccamente nella merda se stesso, lui e, mi viene spontaneo pensare, lei, signor Armstrong, o altrimenti qualche altro pezzo grosso qua in città. Ora, al di là del fatto che io e mio fratello possiamo o meno essere in possesso di una buona capacità di analisi - e la ringrazio per la fiducia che ci sta accordando sulla base del niente - lei ci starebbe chiedendo di farle la cortesia di aiutare il signor O'Neil a rimettere a posto le cose e, per farlo, ci chiede di esporci a pericoli che, nel tempo, io e Dwight siamo sempre stati accorti a evitare. Il tutto in cambio di un aiuto che, mi dica se ho capito male, si esaurirebbe nel presentarci a un suo amico che potrebbe, nel caso in cui gli avessimo fatto una buona impressione, volerci inserire nel circuito del commercio d'arte che conta davvero qua a New Orleans». Si fermò e diede al suo interlocutore il tempo di assimilare il discorso.
    «Be', signor Armstrong: lei è stato franco con noi e questo è apprezzabile da parte sua. È per questo che io, quindi, vorrei essere altrettanto franco con lei, in modo da evitare inutili giri di parole e di arrivare subito al netto della questione: non le pare che ci siano un po' troppi condizionali nella… chiamiamola ricompensa che riscuoteremmo dopo averle fatto questa cortesia? Troppi per lo meno per farci sentire veramente tutelati di fronte a un possibile pericolo per la nostra vita...».
     
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  10.  
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    La schiettezza nelle parole del flagello si dimostrò più che efficace.
    Con un breve discorso Alex evidenziò quella, che in fin dei conti, non poteva altro che essere considerata come la più nuda e cruda verità dei fatti. Una realtà crudele che obbligava i due Gemelli a confrontarsi con il Realismo più amaro che la società potesse loro offrire; l'indifferenza e l'antagonismo di forze troppo grandi da essere contrastate. Almeno per quel momento.
    Dwight era già consapevole della sua debolezza e dei suoi svantaggi, già prima che il flagello avesse ben pensato di riportare loro come incentivo per spingerli a compiere la scelta da lui ritenuta più giusta.
    Il triste episodio di Joriah Jackson aveva già impartito loro una lezione più che sufficiente da farli tornare con i piedi per terra. Ciò almeno per quanto riguardava Dwight.

    Per il resto del discorso, il Toreador intuì che il Flagello si era informato sul loro conto prima di convocarli. Ciò che invece gli sfuggiva era il motivo per il quale, un individuo come lui, dovesse interessarsi a Fratelli con una competenza e una posizione come la loro.
    Le ragioni potevano essere molteplici: dalla più banale, tipo che potesse includere l'eventualità che Alex fosse un soggetto versato a nutrire interesse nel dare il proprio sostegno ai vampiri più giovani della setta, oppure alle più complesse, che potrebbero implicare un suo asservimento o una sua deliberata intenzione di compiacersi una figura più influente che potrebbe essere interessata a conoscere e a servirsi di Neonati dotati di capacità e di talento, capaci di soddisfarla. Non c'era modo di interpretare con certezza le ragioni che motivassero quell'uomo, l'idea equivaleva la difficoltà di interpretare la realtà scomposta nel dipinto di "Las Meninas" di Picasso.

    Erano state toccate ottime argomentazioni e Dwight stava per riprendere parola, quando invece questa volta fu Dwayne a intervenire.
    Dwight ascoltò in religioso silenzio la partecipazione del fratello, il quale, come suo solito, gli parve essersi "avventurato" a trattare con ostentata caparbietà dissertazioni sulla possibile impresa. Un'azione azzardata certo, ma forse quella sua sfacciata franchezza sarebbe potuta essere apprezzata da un uomo come il signor Armstrong. Per questo e forse anche per un po' di timore, per il momento Dwight si riguardò dall'interromperlo.
     
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  11. White Rabbit
     
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    Il Detective restò sulle sue per la maggior parte del discorso. Orecchie tese e sguardo che, lentamente, penzolava tra i presenti. Più volte si perse a fissare il resto della sala, ma con le parole dei Fratelli accanto a lui ben chiare nelle orecchie. Nel sentirli parlare, argomentare e riflettere non poté che intensificare sempre più sulla loro persona il proprio sguardo.
    Dwight fu il primo e ogni parola venne assimilata con estrema attenzione, tuttavia non ci fu alcun intromissione da parte sua. Restò nel totale silenzio finché anche Armostrng e l'ultimo Fratello ebbero parlato. Si limitò ad un semplice ma educati cenno col capo quando Dwayne lo definì uno sconosciuto, scusandosi.
    Infine, quando a mancare fu solo la risposta del Flagello, tentò di dire la sua, infilandosi prima, poggiando bene lo schienale alla sedia e prendendo parola.

    Signori, scusate.

    Un debole e stanco sorriso affiorò sulle sue labbra.

    Sarò chiaro anche io, così da non rendere più lunga del necessario questa discussione.

    Dunque lo sguardo da qui in poi si sarebbe alternato tra i vari Fratelli a seconda di chi fossero dirette le sue parole.

    Signori Pendergast, i risvolti violenti in questa "missione" se così vogliamo chiamarla sono si probabili, ma decisamente limitati. Dalle vostre parole ho compreso che siete mercanti d'arte e almeno che le vostre opere non siano armi esplosive celate dubito che il Signor Armstrong ci abbia chiamato qui per affrontare con il piombo le due fazioni.

    Fece una pausa, lasciando che la premessa fosse assorbita e compresa.

    Affrontare due organizzazioni criminali, o trovarsi in mezzo ad una guerra del genere, viste le proporzioni delle fazioni in gioco, sarebbe ridicolo. Ma voi sapete vendere un prodotto e la mafia, così come il cartello non si discostano da un imprenditore affamato: l'unico modo per ottenere qualcosa da un criminale è garantirgli un profitto, un guadagno. Certo, con Cosa Nostra sarà più semplice credo, visto che sono più diplomatici in genere. Credo si tratti di trovare le giuste condizioni e muovere la diplomazia, piuttosto che le armi. Se Cosa Nostra va ai materassi sarà difficile risolvere la situazione.

    In gergo, "andare ai materassi" era riferito all'organizzazione della mafia di Chicago in caso di guerra. I picciotto venivano divisi in squadre e alloggiavano in appartamenti nei punti strategici, dotati appunto soltanto di materassi per dormire e sempre pronti all'azione. I plotoni in questione erano sempre pronti ad agire, come dei veri soldati, per questo gli appartamenti son vuoti, visto che occorreva spostarsi e attaccare rapidamente e di continuo.
    La diplomazia, secondo Jeremy, era l'unica strada da percorrere.

    Inoltre si potrebbe unire l'unitile al dilettevole, per convincervi, fratelli Pendergast. La Mafia controlla i falsi, e questo mercato è uno dei più remunerativi in assoluto, e potremo accordarci, in caso la cosa sia fattibile e il contatto di Mr Armstrong - e voi stessi - siate propensi a questo genere d'affari.

    Beh se non altro è stato chiaro anche lui, nonostante non abbia ancora menzionato qualcosa circa il suo guadagno.
     
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  12. Alkahim
     
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    Alex soppesò ogni parola dei presenti e poi rivolse lo sguardo fisso e freddo su Dwayne.

    Non siete obbligati...come detto se non vi ritenete all'altezza siete liberi di andarvene, ma vi pregherei di pensare un attimo a questo...per voi il signor O'Neil è uno sconosciuto? beh lo stesso vale per lui nei vostri confronti...e fino a 2 sere fa anche voi eravate dei perfetti sconosciuti per me. Se avessi voluto seguire il protocollo ora non sareste qui a parlare...sareste in un urna cineraria.
    Vi siete tenuti lontano dai pericoli? ditemi...avete mai affrontato il giudizio di un Fratello più anziano o le voci e le risate di altri fratelli che sbeffeggiano la vostra codardia? Avete idea di cosa sia affrontare un discorso in un Elysium? o pensate che nono dovrete mai più recarvici? pensate che le voci sul vostro conto non gireranno lo stesso su di voi? Credete che rintanandovi a qualche parte esse non vi raggiungeranno?Siete Toreador...quindi sapete benissimo quanto potere può avere una parola di stima nei vostri confronti e quanto distruttiva può essere una di scherno se a pronunciarla è un'Arpia.
    Ecco signor dwayne...siete Vampiri...siete in pericolo ogni santa notte in cui vi svegliate...ma a vostra difesa e protezione c'è la setta della Camarilla che si prende cura dei suoi figli...se essi fanno altrettanto.


    La frase era chiara...niente mezzi termini...erano giovani ma sapevano su cosa si ergeva la loro setta e Alex glie lo stava ricordando, ricordava loro i vecchi insegnamenti sull?elysium e sul potere della parola detta o non detta...e da chi veniva pronunciata.

    E poi signori ditemi cosa preferireste affrontare...dei criminali umani, o la sete ed il diletto spietato delle Arpie in un Elysium? io sceglierei i criminali...senza pensarci due volte...sarebbe sempre meno rischioso.
     
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  13. Awlyn
     
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    Dwayne rimase stupito sfavorevolmente dalla piega che stavano prendendo gli eventi. Aveva davanti due soggetti sciocchi, caparbi e arroganti. O almeno così gli sembravano lo sbarbatello col fratello mafioso e il Flagello.
    Lo sbarbatello sembrava ingenuo; aveva sotteso che la loro missione fosse "dilettevole" e che l'utile si sarebbe trovato nella possibilità di mettersi in affari con il traffico di falsi gestito da Cosa Nostra: certo, era una prospettiva utile e interessante, capace di aprire molti scenari e ingrossare cospicuamente il loro conto in banca; certo, il rischio c'era, ma la faccenda era succulenta e da valutarsi attentamente.
    Il Flagello era sgradevolemente arrogante e supponente, dato che aveva dato ampia dimostrazione di non aver assolutamente ascoltato, o per lo meno compreso, quello che gli aveva detto Dwayne.
    Il Toreador aveva inteso chiedere un paio di rassicurazioni in più su come un interessamento suo e di suo fratello a quel problema di mafia avrebbe potuto giovare loro in un futuro più o meno immediato: fare, per esempio, il nome di quell'amico descritto così fumosamente come uno "interessato nel campo artistico" sarebbe potuta essere una buona mossa da parte del Flagello. Armstrong invece aveva continuato a ribadire che avrebbero fatto bene ad accettare.
    Dwayne pensò che il Flagello sarebbe stato incapace di vendere un pezzo di pane anche a uno che ha fame. E lì sì che la domanda è forte.
    Ad aggravare il tutto, le parole di Armstrong sembravano voler nascondere una minaccia che di velato aveva veramente poco: il Flagello aveva appena messo sul piatto la possibilità di infangare ulteriormente il loro buon nome, oltre che a sottolineare ancora una volta il fatto che avrebbe potuto ucciderli. Si domandò, sinceramente, perché, se era così tanta la sua voglia di vederli morti, li avesse salvati presentandoli alla Sovrana. Un'altra voce da inserire nell'elenco "cose da chiarire".
    Comunque stessero le cose, quell'energumeno non andava per il sottile e non aveva alcune dote diplomatica: doveva essere abituato a trattare con rude freddezza o, forse, non era abitatuato a trattare in assoluto. Bisognava aggirare il problema e cercare di cavarne le gambe, facendo buon viso a cattivo gioco. E sfoderando il miglior sorriso di sempre.

    Tiro Carisma (Spec. Parlata Insinuante) + Espressività (Spec. Conversazione) per cercare di portare un tono di distensione alla conversazione.
    Pregi coinvolti: Voce Ammaliatrice e Santità


    «Signor O'Neil: da quello che sembra lei è ben informato su come si debba trattare con la malavita. O, almeno, questo è quello che ho capito io dal suo discorso...» esordì con un sorriso smagliante e con il tono più accomodante che sapeva dare alla propria voce «E certamente porta dei buoni argomenti a sostegno delle sue tesi. Si vede che è uno che ci sa fare. Non dubito che, anche da solo, lei sarebbe capace di cavarsela egregiamente. Dopotutto, però, se il signor Armstrong - disse indicando il Flagello - ritiene che qualcuno debba affiancarla in questo compito, mi sembra opportuno che io e mio fratello facciamo la nostra parte. Sembra che siamo in una botte di ferro con lei, signor O'Neil, riguardo a questa faccenda...» concluse sorridendo e sperando segretamente che la botte non fosse anche chiodata o, altrimenti, avrebbero fatto la fine di Attilio Regolo.

    Lo scenario cambiava continuamente e con una velocità impressionante: bisognava stare attenti ed essere pronti a qualunque scarto, anche improvviso, che potesse verificarsi. I guadagni si sarebbero contati alla fine. Insieme ai crediti da riscuotere.

    Edited by Awlyn - 20/10/2014, 20:06
     
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  14. Alkahim
     
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    Dunque? quale è la vostra decisione finale? accettate oppure no...niente mezzi termini.
     
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  15. White Rabbit
     
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    Si, sicuramente non saremo qui se avessi potuto sbrigarmela da solo. E il fatto che mio fratello sia in un letto d'ospedale significa che almeno in teoria qualcosa posso saperla, sul crimine organizzato, ma di sicuro non siete in una botte di ferro ne è mia intenzione garantire per la vostra incolumità. Ho voluto precisare che se siete qui non è certo per fare i picciotti ma per risolvere la maniera in maniera ben più silenziosa e sottile, altrimenti tanto varrebbe farli scannare tra loro. Da quel che ha detto lei sembrava quasi una missione suicida, da remunerare con l'oro. Si tratta solo di un po diplomazia... e in questo con voi sembriamo realmente essere in una botte di ferro.

    Quindi si limitò a scrollare le spalle ed attendere il resoconto. Ormai ogni sua parola sarebbe stata superflua, stava ai due decidere se proseguire o meno. Restò immobile, con una gran faccia da culo stampata in faccia. Lui aveva già accettato e si aspettava solo i fratelli, sembrò quindi evidenziarlo.
     
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62 replies since 6/9/2014, 01:29   677 views
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