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Alkahim.
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continua da qui 
Il posto era un pub in stile americano puro. sedie in legno e bancone finemente intagliato...un ambiente spensierato e golairdico, un buon posot ove passare una serata.
Giulia era arrivata qui poco dopo le 21.30 come previsto da accordi telefonici insieme ad Augustine travestito con una delle sue maschere.
Il loro uomo era seduto ad un tavolo che sorseggiava una birra fresca mentre aspettava guardando l'orologio.
Effettivamente non sapeva chi aspettare non aveva mai visto Giulia prima di allora
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Giulia Rebecca Leone.
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Giulia camminò con Augustine verso di lui e sorrise.
Il signor Phoenix?. -
Alkahim.
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L'uomo si voltò...e guardò la donna
Dipende...chi lo sta cercando? sembrava sulla difensiva, dopotutto era pur sempre un ex carcerato che voleva fare causa al centro di detenzione e al sistema giudiziario per i trattamenti subiti. Era una chiara deformazione, in prigione bisogna sempre essere guardinghi ed attenti non si può mai sapere quali nemici ci si può fare li dentro.. -
Giulia Rebecca Leone.
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Sono Rebecca Davies, ci siamo sentiti ieri notte al telefono, ricorda? Lui è il mio chaperone, ho un poco paura ad andare in giro da sola, la sera, capirà. . -
Alkahim.
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Ah ma prego...accomodatevi.
Disse indicando loro di sedersi al tavolo con lui.
Allora, avete analizzato il mio caso? Pensate davvero di potermi aiutare? Vi prego sono davvero disperato...se lo farete vi dirò tutto quello che volete sapere.
Chiese con tono quasi disperato, come se la presenza di quei due gli avesse dato nuovamente speranza.. -
Giulia Rebecca Leone.
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Come se avesse avuto tempo di esaminare il suo caso nel dettaglio...sarebbe stato sufficiente pagare il miglior avvocato della città, magari portare i testimoni, che per ovvi motivi, alla fine si sono tirati indietro, oppure facendo confessare almeno una delle guardie coinvolte...Non se la sentiva di arrivare alla corruzione diretta del Giudice, ma le sarebbe dispiaciuto se quel poveraccio non avesse vinto la causa.
Ecco quello che succederà: oltre a portare il suo caso in tribunale, le pagherò il miglior avvocato di NO, alzando quindi le probabilità di vittoria; in cambio, lei non dovrà fare il mio nome con nessuno, preferisco essere una filantropa anonima...non mi piace attrarre l'attenzione...e come ultima cosa vorrei delle informazioni sul suo ex compagno di cella...Guillermo Barrera.. -
Alkahim.
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Che volete sapere di lui?
Posso dirvi che a me è sempre sembrata uan persona fin troppo riservata e taciturna, estremamente calma.
Alcuni detenuti volevano farlgi la festa, lo proovcavano per lo scontro ma lui era sempre indifferente....solo quando un detenuto ha provato a pugnalarlo ho visto guillermo evitare il colpo e rigirare il braccio al suo aggressore con notevole abilità...quel tipo sapeva davvero il fatto suo.
La cosa più strana è avvenuta quando uno dei secondini era sceso a notte fonda nella nostra cella....credo volesse ammazzarci entrambi...io mi ero svegliato eh...beh giurerei che quel tizio avesse delle zanne accuminate al posto dei denti....non saprei se fosse un allucinazione o cosa...ma Guillermo si svegliò di colpo e con un pugno gli vece volare via la testa....poi il corpo della guardia sparì in cumulo di cenere....lo so sembra assurdo eppure....giurerei che sono andate così le cose...ma forse mi sono davvero immaginato tutto...nessuno in un tribunale crederebbe a queste cose.
Una cosa mi disse però Guillermo....La vita e la morte sono parte di un ciclo unico...o cose simili...la tua non era ancora arrivata alla fine.. -
Giulia Rebecca Leone.
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Ok. No. Le cose erano peggiori di quel che sembravano. Praticamente erano spacciati.
Fingendosi un poco disinteressata alla storia delle zanne, Giulia annuì.
Allucinazioni di questo tipo sono piuttosto comuni tra i carcerati...specialmente se pensiamo allo stato di paranoia in cui lei e molti altri vivevate. Ad ogni modo, mi interessa sapere dove si trova adesso Barrera, se sa dove vive o se ha parenti a cui posso chiedere...
E prendere in ostaggio, ma senza ucciderli. Almeno, non io. Pensò.. -
Alkahim.
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No...come ho detto era un tipo riservato, credo fosse solo non so se aveva qualcuno da cui tornare ma non credo....però mi aveva accennato che sarebbe andato a trovare un vecchio amico, aveva accennato ad una chiesa....St Patrick se non ricordo male. . -
Giulia Rebecca Leone.
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Giulia si appuntò sul block notes il nome della chiesa. Non era granchè, ma era pur sempre un inizio.
Capisco, capisco...allora ci terremo in contatto per la sua causa e se le venissero in mente altre informazioni utili. Grazie di tutto.. -
Alkahim.
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I 3 si salutarono e si allontanarono dal pub per poi prendere una strada per il ritorno. Nel discutere presero una scorciatoria indicata da Augustine in un vicolo appartato e buio, una zona sicura a suo dire...se non fosse che un sibilio tagliò l'aria e dopo pochi secondi la testa di Phoenix saltò via rotolnado davanti a se, ma niente getto di sangue nessuna fuoriuscita fontana....
Augustine e Giulia si voltarono, e videro un uomo amantato di nero con un cappuccio ed un copribocca simil stile ninja e meidevale allo stesso tempo. Brandiva una spada leggermente ricurva con la lama imbevuta di sangue ed un leggero bagliore verde lo attraversava...
Augustine si fiondò su di lui e gridò a Giulia
Vattene via...da qui, torna dagli altri avvertili...devono sapere...vai.
La Ventrue non potè fare altro che ubbidire...avrebbe voluto restare ma qualcosa in quell'individuo al terrorizzava a morte, più del fuoco e del sole...non sapeva perchè eppure da molto tempo stava provando vera paura.
Si mise a correre freneticamente mentre sentiva a distanza Augustine Urlare di dolore...il combattimento non volgeva a suo favore ma il Nosferatu lo sapeva, Giulia comprese che Augustine si era sacrificato epr permetterle di salvarsi...doveva aver capito subito la pericolosità del nemico e senza gli altri non vi era modo di contrastarlo.
La ragazza corse a più non posso....SPOILER (clicca per visualizzare)Descrivi sensazioni, emozioni e tutto mentre fuggi...un bel post introspettivo e poi ti faccio riunire a tutti gli altri.. -
Giulia Rebecca Leone.
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SPOILER (clicca per visualizzare)Buon Halloween.
Erano passati pochi attimi da quando erano usciti dal locale.
E in pochi attimi era successo l'imprevedibile: Phoenix era stato decapitato da un uomo vestito di nero e dal volto coperto, armato di spada.
Gli occhi di lei erano sgranati dall'orrore nel vedere la testa dell'uomo rotolare via.
Cercò di gridare, ma la voce non riusciva a uscire; vide Augustine lanciarsi sull'individuo e gridarle di fuggire.
Non poteva. Non voleva abbandonarlo. Ma allora perchè stava scappando via?
Entrambi sapevano che il Nosferatu non ce l'avrebbe fatta...ma nella sua corsa, Giulia pregava, sperava che Augustine sarebbe sopravvissuto.
E continuò a correre, e a correre verso la casa di Farkas.
Non vedeva, nè sentiva nulla, gli occhi offuscati dalle vermiglie lacrime.
Dio, no....Augustine...tu no! Perchè?...
Voleva tornare indietro, salvarlo, o piuttosto morire al suo fianco, ma una misera, piccola voce nella sua testa le diceva di scappare, e di non voltarsi mai.. -
Alkahim.
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La corsa continuò senza sosta...senza tregua...fino a che la cainita per poco non si faceva investire da un auto. Fortuna volle che quell'auto fosse un taxi e avendolo fermato Giulia potè salire velocemente sulla vettura ed allontanarsi in fretta dal suo potenziale inseguitore.
Durante il tragitto mille pensieri le pervadevano in testa mille preoccupazioni.
10 minuti di macchina dopo ed era giunta a destinazione.. -
Giulia Rebecca Leone.
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Lasciò più soldi del previsto al tassista, avendoli tirati fuori a casaccio e avendoglieli lanciati in faccia prima di fiondarsi letteralmente in casa del Professor Farkas e sbattere la porta con violenza, chiudendola a chiave. Si lasciò scivolare lungo la porta mentre tentava invano di calmare la sua crisi di nervi, mentre ansimava come se davvero necessitasse d'aria e qualche lacrima di sangue le rigava il volto.
Sotto il trucco ormai sciolto, riapparvero gli occhi da bambina, che la facevano sembrare terribilmente più giovane.. -
Alkahim.
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SPOILER (clicca per visualizzare)continua qui.
Zero HOUR |
