Jerico's Garden

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  1. Babalon
     
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    Benché osservasse più i dintorni che non il cielo intento a rannuvolarsi, fu il rumore delle fronde scosse dal vento carico d’umidità a farle sollevare lo sguardo, abbastanza quanto meno da notare l’incupirsi progressivo della volta celeste, già per nulla visibile adesso.

    < Sta per mettersi a piovere… >

    La voce della Nosferatu uscì a malapena udibile dalla bocca priva di labbra, facendo muovere con la mascella le bendature, riusciva a far trapelare a fatica il suono della propria voce.
    Con ancora la donna fra le braccia e una più marcata sicurezza che la bionda non fosse stata pedinata, iniziò ad avviarsi verso l’uscita del parco, prediligendo adesso allontanarsi dalle panchine, prima meta selezionata in prima battuta.

    Occhi di nuovo sui dintorni, poi sulla giovane, cercando di trasmettere attraverso lo sguardo ancor più dolcezza, una sensazione intenerita dalla fragilità lasciata trapelare dagli atteggiamenti di lei. Schiarì ancora una volta la gola asciutta, ma apparentemente con meno difficoltà rispetto a prima.


    < Posso portarti in un luogo più tranquillo, al coperto, se vuoi. >

    Sebbene stesse aspettando la risposta della presunta cainita al suo fianco, i passi si muovevano già in direzione dell’uscita del parco, per raggiungere il primo vicolo a disposizione, in modo da proseguire il cammino verso il proprio rifugio presumibilmente.
    Mentre quello scricciolo di Sunshine ragionava sul perché e sul come di quella situazione, mordicchiandosi nervosamente l’interno della guancia lacerata, si ritrovò a fermarsi sui propri passi interdetta dalla domanda della bionda, alla quale rispose non poco a fatica dopo un lungo sospiro.


    <perché è giusto che io lo faccia. >

    Non esitò affatto a rispondere alla prima domanda, guardandola dritto negli occhi.

    <sono domande che non hanno ragione di essere in questo momento, non c’è bisogno di avere un motivo per essere gentili, almeno, non per me.>

    Nonostante l’imbarazzo palese nello sforzarsi a parlare, le parole risuonarono, per quanto dette sottovoce, decisamente incisive nel rappresentare a pieno la mentalità della minuta vampira.

    <non fuggo perché non ne ho la necessità di farlo…>
     
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  2. Dark_Singer
     
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    La giovane vampira restò in silenzio, incapace di dire più di quanto i suoi profondi e tristi occhi verdi potessero già comunicare.
    Sotto il palmo delle sue mani e del suo tocco gentile, Sunshine poteva percepire ancora involontari e convulsi tremiti causati dalla persistente apprensione che continuava a opprimere la cainita.
    - "No!" - esclamò all'improvviso, scostandosi con un gesto repentino e scrollandosi di dosso la fragile presa con la quale Sunshine la sospingeva dolcemente per farle strada.
    - "Non.. Non puoi capire.." - dichiarò con voce tremante - "Lui mi sta cercando.. Se ci troverà insieme ci ucciderà.." - proseguì farneticando in preda allo spavento, mostrandosi esitante a fuggire nuovamente.
     
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  3. Babalon
     
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    Si immobilizzò quando la sentì tremare, bloccata di colpo sul posto, un piede ancora in sospeso a mezz'aria che venne però subito riappoggiato al suo, il corpo fragile e ossuto scosso dall'imposizione dell'altra. Le rivolse uno sguardo confuso, il viso dall'espressività totalmente celata dalle bende non rimaneva immoto, se qualcuno avesse potuto scorgerlo sarebbe apparso terribilmente comunicativo sotto quello strato di marcio e garza.

    Indecisione di un istante, poi, il tentativo di cingere nuovamente la mano della bionda, con una presa delicata, ma più salda, tentando di trasmettere una sicurezza ostentata che non le apparteneva di natura.


    < Se ti fidi di me, io posso aiutarti, davvero, posso salvarti. Adesso. >

    Non balbettò ancora, trovandosi a mordere violentemente l'interno della guancia per riuscire a dire quelle parole nel modo più convincente possibile.
    Impiegò un paio di istanti per capire che, probabilmente, quelle stesse parole sarebbero entrare da un orecchio della bionda, ed uscite dall'altro.


    < Lui chi? >

    Cercò di incalzarla ancora, mantenendo lo sguardo fisso alle sue spalle, senza però abbandonare la mano della donna, nel caso fosse riuscita a riprenderla.
    Un breve sospiro prima di riportare gli occhi su di lei e tentare ancora di convincersi di non avere paura, pur avendone abbastanza da vendere, grata per una volta di avere troppi strati di tessuto a nascondere le smorfie del viso che ne avrebbero certamente tradito il timore. La voce flebile di natura, già di per sé rendeva comunque difficile capire per lei stessa se fosse convincente o meno.


    < Anche se non sembra, non dubitare di me così facilmente, sono brava a nascondermi, posso nascondere anche te. >

    Indicò nuovamente la via da seguire con la punta del naso bendato, smuovendo la testolina nella direzione del vicolo da imboccare, scuotendo appena le spalle.
    Tentava persino di sorridere mentre affermava l'ultima parte del discorso, pur sapendo che la cainita non avrebbe potuto cogliere nemmeno questa volta lo spirito di perseveranza e di buone intenzioni.


    < Non ti lascerò qui sola comunque, ergo almeno proviamoci no? Non so nemmeno come ti chiami... E tu non sai il mio nome. >

    Si rese conto quasi a scoppio ritardato di non aver detto nemmeno il proprio nome, bloccandosi nuovamente in un momento d'incertezza, aspettando quanto meno di sentire il nome dell'altra.
    Intuendo che probabilmente questa necessitava di sentire prima una sorta di riconferma da parte della Nosferatu, deglutendo a vuoto trovò il coraggio di presentarsi per prima, un balbettio nel pronunciare il proprio nome.


    < Ecco io... Sunshine, mi chiamo Sunshine. >
     
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  4. Dark_Singer
     
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    "- Io.. io sono Angie.." - diede come semplice risposta alle sue rischieste, mantenendo e comunicando un'espressività tale che chiunque avrebbe potuto intuire come ormai rassegnata ad abbandonarsi alla sola speranza.
    Se non avesse nutrito fiducia nelle parole e negli inviti della piccola creatura, molto probabilmente lei si sarebbe data nuovamente alla fuga.

    Ma Sunshine non poteva avere certezze, per quanto la sua bontà d'animo l'avesse convita di soccorrere quella presunta vampira smarrita in fuga dalle sue pene, di quali rischi avrebbe potuto comportare offrirle e garantirle protezione conducendola al suo stesso rifugio.
    Per quanto non ci fosse modo di contestare l'evidente paura e disperazione che la giovane sconosciuta trasportava con sé, restava però da biasimare la ancora nebulosa natura dei fatti che avevano condotto a Sunshine un'animo così tormentato.
    Un nome non garantisce un'identità, né tanto meno la sua affidabilità. Per quanto nobili fossero le intenzioni della Nosferatu, il buon senso suggerisce sempre di diffidare.

    *      *      *


    - "Sta.. sta arrivando qualcuno..!" - sussurrò la ragazza dopo un'improvviso scatto indirizzato a scrutare dietro le sue spalle.
    In quella manciata di secondi di silenzio che seguirono anche Sunshine provò a prestare orecchio nell'atto di cogliere qualche rumore, ma nulla, non percepì alcun movimento.

    - "Dici, dici davvero? Puoi aiutarmi?" -

    Ora a Sunshine non restava altro che compiere una scelta. Seguire ciò che le lusingava il suo cuore o cedere ai suggerimenti dettati dal suo raziocinio.
     
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  5. Babalon
     
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    Scrutandola con più premura che attenzione, gli occhi della Nosferatu non lasciavano mai per più di pochi secondi i lineamenti della cainita, per capire quanto meno - anche se in maniera blanda – se la ragazza stesse cambiando atteggiamento in un senso piuttosto che in un altro, onde evitare altre reazioni allarmate simili a quelle iniziali.
    Inutile dire, un minimo timore che la paura prendesse il sopravvento su una delle due, facendole reagire in malo modo, attanagliava lo scricciolo deforme ad ogni suo passo.


    < Ok Angie, è già un inizio. >

    Mormorò più a se stessa che non altro, prendendosi un ulteriore momento per pensare, prima di rivolgersi verso di lei allarmata dalle sue parole, parlando questa volta con tono un pochino più alto, ma sempre non dissimile da un sussurro.

    < Dove? Da quale direzione? >

    Pur non possedendo sensi particolarmente superiori alla norma, socchiuse gli occhi riflettendo sul fatto che la giovane bionda l’aveva scorta nonostante la cappa d’oscurazione, ponderando se ci fosse la concreta eventualità che questa avesse sentito qualcosa che lei stessa non poteva udire.


    Con le conoscenze di Occulto e il livello di Intelligenza del pg, Sunshine può pensare che l’altra cainita abbia il dono dell’Auspex o comunque dei sensi sovrasviluppati in qualche modo? Il ragionamento viene effettuato on game sulla base del fatto che questa l’ha vista mentre era oscurata e che ora sta sentendo cose che lei non sente, nonostante stia controllando il perimetro.



    Pur non diffidando completamente della bionda, ma conservando sempre un minimo di spirito di sopravvivenza tipico dei topi di fogna, si alzò in punta di piedi per guardare alle proprie spalle, seguendo lo sguardo proiettato da Angie, ma non scorgendo nulla ritornò a guardare lei, cercando di fare il punto della situazione.

    < Dico davvero si, ma dobbiamo aiutarci a vicenda.>

    Rimase nuovamente in silenzio, facendo un passo indietro, cercando un punto d’ombra nel vicolo adiacente al parco, sempre mantenendo il contatto visivo con l’altra.

    < Devi dirmi chi ti cerca se lo sai, sennò non so io come aiutarti, ma non voglio sapere cos’hai fatto. Non ora. >

    Nessuna stilla d’esitazione, una fermezza vocale degna di nota per la titubante cainita, decisa a continuare a muoversi ed a parlare sempre più piano, cercando man mano un punto ancor più infossato e coperto per poter interagire al meglio con le proprie facoltà.

    < So che la tua natura non è umana, non lo è nemmeno la mia. Se ora mi spieghi che cosa è cambiato in te, posso ragionarci su e vedere come sfruttare le nostre abilità per venirne fuori.
    Prova ad ascoltare ancora e rimani in assoluto silenzio, io sono qui, non ti lascio sola. >


    Un ultimo sussurro verso di lei, quasi inudibile se non dalla stessa Angie, vista la distanza esigua.

    Non potendo portarla dritta al rifugio rischiando di essere seguita o di ricevere qualche colpo di testa dettato dall’ansia, una volta trovato il posto adatto, la Nosferatu avrebbe tentato di oscurarsi, non tanto agli occhi di Angie, quanto a quelli di un eventuale terza presenza, che, seppur non percepita da lei, sentiva incombere più come paura inconscia che non come pericolo concreto.
     
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  6. Dark_Singer
     
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    Probabilmente le percezioni distorte della ragazza non potevano essere altro che il semplice risultato di sensi influenzati da una possibile isteria provocata da una paura sempre più incalzante. Per un attimo Sunshine fu colta da un timore.. e se quell'anima che stava soccorrendo fosse caduta invece vittima di qualche follia? Dall'angolo di quella strada non provenì nessuno, anzi, i marciapiedi e le vie risultavano ancora innaturalmente desolate. Delle goccie d'acqua incominciarono a cadere a terra, lasciando piccole e frammentate impronte umide sull'asfalto stradale.

    Questa idea le si improntò nella mente, mentre la vampira spaurita adesso le si stringeva sempre più vicina, come se fosse spaventata persino dal fatto che la pioggia la potesse ferire.

    Certo.. certo.. ti parlerò di lui.. ma non qua fuori.. lui ci potrebbe star osservando in questo momento..

    Edited by Dark_Singer - 10/1/2015, 16:43
     
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  7. Babalon
     
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    L'isteria della ragazza, i suoi atteggiamenti inconsueti e disagiati, iniziarono a far sentire Sunshine ancor più sotto pressione di prima, al punto da farla dubitare delle proprie idee, o quanto meno, dei ragionamenti che - in altre condizioni - le sarebbe sembrato opportuno fare.
    Decise di ricomparire nel mezzo del vicolo, sebbene non convintissima, ma di rimanere a fianco alla ragazza, una mano ancora infilata dentro la tasca e serrata intorno al coltellino.


    < Io... Ok, però stai calma e seguimi, sennò non ne usciamo vive. >

    Tentò con un tono più duro, pur facendo estremamente fatica anche solo ad articolare le parole in quel modo, andando contro alla propria indole assai più indulgente.
    Sentire la pioggia bagnare le bende sulle mani, non faceva altro che aumentare l'ansia della Nosferatu, impanicata, ma ancora abbastanza lucida da non sforare nell'apparente follia dell'altra.


    < Troveremo un riparo, andiamo. >

    Con la mano destra fece per accompagnare la schiena dell'altra, cercando di farla muovere, guardandosi attorno, la vampira iniziò a cercare un tombino a dispozione: Non l'avrebbe portata al suo covo, ma conosceva abbastanza luoghi bui dove poter rimanere al coperto e discorrere con lei, senza essere per questo facilmente rintracciate.
    La prima entrata verso le fogne sarebbe stata la scelta più opinabile, in qualche modo l'avrebbe convinta e, se fosse stata abbastanza attenta, sperava di riuscire a farla passare il più possibile inosservata, anche se già la presenza stessa di una cainita del sangue dei ratti di fogna, sarebbe dovuta essere sufficiente come garanzia.


    < Dovrai scendere con me ora, qui non ci troverà. >

    Aggiunse poi, tentando di avere il tono più convincente possibile, mentre cercava il tombino dall'apertura più debole che avrebbe potuto portarla eventualmente nel sottosuolo di New Orleans.
     
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  8. Dark_Singer
     
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    Nel mentre Angie veniva sospinta verso l'incrocio stradale da dove era possibile accedere alle fogne grazie a un condotto verticale, circondato pure da altri tombini che indicavano gli impianti di drenaggio, un improvviso fragore metallico provenì da dietro l'angolo della casa che avevano da poco oltrepassato.

    Sobbalzarono, nell'udire quel rumore che aveva colto entrambe alla sprovvista.
    Attorno perseverava a regnare la desolazione, nessuna figura o macchina si mostrò, mentre la causa di quell'ignoto rumore poteva restare qualunque.

    - "Co..cosa è stato?!" - domandò impulsivamente la giovane vampira.

     
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  9. Babalon
     
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    In quel momento anche Sunshine riuscì a percepire il rumore che, poco distante, fu in grado di spazzare via la convinzione di essere riuscita a distanziarsi da un eventuale pericolo.
    Fece appello a tutta la propria forza di volontà per evitare di trasalire oltre, non sapendo che rispondere all'altra cainita, si limitò ad accellerare bruscamente il passo verso il tombino, andando a tentare di sollevare il coperchio dello stesso per accedere al tunnel sottostante.


    < Angie scendi, presto! Io sono qui, ti seguo. >

    Nonostante le parole concitate rivolte alla cainita, indicandole le scalette presumibilmente presenti per la discesa, la Nosferatu fece uscire fuori il suono poco più alto di un sussurro, tanto che fosse percepibile quanto meno dall'altra vampira e non da tutto il quartiere.

    Istintivamente, la cainita iniziò a ponderare con il suo vero unico punto di forza - il cervello - le possibilità che si prospettavano loro davanti, l'idea di portare un eventuale scontro, se avessero dovuto incontrare il presunto inseguitore di Angie, la vedeva ancor più convinta a scendere nel sottosuolo, sperando non solo in un lievissimo vantaggio tattico, ma quanto meno ad evitare di mostrarsi maggiormente in superficie, col rischio di farsi scorgere da qualche umano.

    Atteso che Angie scendesse nel tombino, si sarebbe rapidamente infilata a sua volta all'interno per scendere la scaletta, cercando di richiudere approssimativamente il coperchio in caso fosse riuscita.

    La fuga, anche se apparentemente solo dall'ignoto, per lo scricciolo Nosferatu sembrava la mossa migliore da fare, sopratutto considerando la presenza della poco mentalmente equilibrata sorella cainita.
     
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  10. Dark_Singer
     
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    Nel mentre Mary si voltò a dare l'ordine all'altra cainita ed indicarle il tombino da discendere, tutto ciò che riuscì a scorgere fu l'espressione di terrore dipinta sul volto di quest'ultima prima che scattasse in corsa verso la direzione opposta che avrebbe dovuto prendere, in direzione dell'apparente immenso complesso edile abbandonato.

    Nel frattempo, dalla fonte del sordo fragore metallico, una piccola figura fece capolino.

    La causa di tanto panico non si rivelò altro che essere un innocuo procione, il quale probabilmente durante la sua consueta ricerca di cibo doveva aver rovesciato qualche bidone metallico solo per razzolare meglio tra la spazzatura.
    La pelliccia arruffata dell'animale e un barattolo di alluminio che brandiva ancora tra le zampe, erano le prove incofutabili che inchiodavano il colpevole al misfatto.



    ore: 11:13

    Ti metto al corrente di un dettaglio, finora ho eseguito dei tiri i cui risultati li ho mantenuti riservati, la "disobbedienza" di Angie alle tue indicazioni è stata data dal risultato di un fallimento critico; se vuoi puoi sempre provare a recuperarla, la notte è ancora giovane.


    Edited by Dark_Singer - 17/1/2015, 18:28
     
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24 replies since 26/11/2014, 17:27   216 views
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