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Herr Nicht.
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L'uomo mascherato afferrò la mano di Ares con vigore. Sembrava una comune stretta di mano, data da qualcuno dalla personalità aggressiva, abituato a prevaricare sugli altri, ma pian piano una strana sensazione di calore scaturì da quella stessa mano che Ares stringeva, diffondendosi per tutto il braccio, fino alla spalla e oltre. Tempo di un istante, e il calore crebbe di intensità, divenendo insopportabilmente incandescente. Tutto il corpo di Ares sembrava avvolto da fiamme che avevano il loro cuore bruciante proprio in quella mano che gli era stata tesa.
Il Templare afferrò il braccio di Ares anche con l'altra mano, stringendolo in una presa d'acciaio.
Curioso che i Lupini si siano fatti così attivi e temerari di questi tempi.
Disse, con un'espressione diabolica in volto.
E curioso che ben due Cainiti di due Branchi differenti abbiano la stessa storia da raccontare.
Il dolore quasi costringeva Ares a mettersi in ginocchio. Il Templare lo stava accusando di qualcosa, ma cosa, di preciso?
Un colpo di spada ben assestato contro il collo di un Garou. O sei stato molto molto fortunato, oppure menti, come l'altro.
Ares era troppo preso dal dolore e dallo sguardo inquisitorio del Templare per poter occuparsi di qualsiasi altra cosa, ma Harahel, che osservava la scena, poté vedere l'ometto in saio inginocchiato a terra dietro Herr Nicht, che alzava leggermente lo sguardo, come un bambino che volesse guardare la scena di un film proibitagli dai genitori.
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le parole del templare apparentemente non colpirono Harahel: stava immobile, una statua di sale volta verso la figura di ombra intenta a cercare lo sguardo dell'arcivescovo. tuttavia, dietro la maschera metallica deforme, il suo orecchio era attento alle parole che si perdevano in sala, e i suoi occhi scorrevano dall'arcivescovo al soggetto in saio.
seppur celato dalla copertura, uno sguardo severo venne scoccato al soggetto inginocchiato, probabilmente colui che era stato citato dal "terrore della camarilla" come bugiardo.
Lo spauracchio inclinò solo leggermente la testa, quel tanto che bastava per far si che la maschera guardasse un punto indefinito a metà tra l'arcivescovo e l'uomo in ginocchio. ma i suoi occhi, celati in parte, ritornarono comunque a cercare lo sguardo di constantine.
Immobile, eretto di fronte alle cariche. le braccia serrate ai fianchi in una posa innaturalmente rigida.. -
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Non sapevo a cosa Herr Nicht si stesse riferendo, ma evidentemente non credeva alle mie parole.
In ogni caso non avevo intenzione di ritrarre la mano. Mi appoggiai a terra su un ginocchio, rimanendo in silenzio e concentrando tutte le mie energie mentali nel cercare di non mostrare debolezza di fronte alla sua sfrontata dimostrazione di potere.. -
.Constantine..
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La forma tenebrosa dell' Arcivesco restava sospesa in silenzio ad osservare, mentre tentacoli di diverse lunghezze scivolavano via dalla sua figura e serpeggiavano dai suoi piedi, allungandosi curiosi - quasi avessero una volontà propria - verso la scena che si stava consumando tra il Templare ed il nuovo arrivato.
Il simulacro di oscurità volse poi la sua testa, lentamente, verso Harahel.
Quasi avesse avvertito lo sguardo dello Spauracchio posarsi su di lui, nonostante la maschera.
Al contempo un tentacolo di ombra si separò dal resto del gruppo, facendosi incontro ad Harahel.. -
Herr Nicht.
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Nemmeno ci provi a rispondere alle accuse che ti vengono mosse? Così poco ci tieni alla tua non-vita? Ah! O sei estremamente saggio o estremamente stupido.
La voce del Templare era rabbiosa, e il dolore bruciante che proveniva dal suo braccio aumentò di intensità, costringendo Ares a prostarsi a terra.
Vediamo quale è delle due. Che cos'è il Sabbat, creatura meschina e sfortunata? Rispondi!. -
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Il templare stava facendo sfoggio della ferocia che lo aveva reso celebre, nel mentre sul mio volto l'espressione seria era scomparsa, distorta dal dolore.
Fissai lo sguardo sugli occhi di Herr Nicht. Potevo quasi vederci del piacere per il dolore che mi stava causando. I miei occhi erano pieni solo della rabbia che stavo reprimendo.
Risposi alla sua domanda a voce alta, la mia voce era esaltata dalla rabbia che avevo in corpo e dal dolore, seppur iniziavo a mancare della lucidita necessaria per rispondere a modo ad una figura cosi autorevole e soprattutto ad una domanda cosi delicata.
Il sabbat è lealta alla setta ed ai compagni... Liberta dal dominio assassino degli anziani!
Consapevolezza della propria natura, e della nostra discendenza da Caino Signore...
Feci una pausa, bloccato per un attimo dal dolore. Poi riacquistai lucidita, ed estrassi a fatica col braccio ferito un pezzo della mascella del garou che avevamo incontrato dalla tasca interna della giacca. Speravo cosi di calmare un minimo la ferocia del templare.
Quest'impostore di cui parlate, Signore, aveva con se una prova delle sue parole come questa? Il nostro arrivo era stato concordato, da Miami vi hanno avvisato del nostro arrivo... NON SONO UN TRADITORE SIGNORE!!
Il dolore era insopportabile ed iniziavo a perdere il controllo del tono della voce, seppur facessi di tutto per mantenere un fare rispettoso.. -
Herr Nicht.
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Sfoggi i tuoi trofei come farebbe un guerriero.
Commentò il Templare, senza mollare la presa, che, anzi, sembrò trasmettere ancora più dolore.
Invece davanti a me vedo solo uno sciocco bambino che non si regge in piedi.
Ora l'ometto inginocchiato dietro al Templare aveva sollevato lo sguardo, e assisteva alla scena con piacere e divertimento. Era solo un giovane ragazzo imberbe.
E che ancora non ha imparato a camminare sulle sue malferme gambe. Il Sabbat è solo uno strumento, una spada. Il Sabbat è Libertà, sì. La Libertà di uccidere il proprio padre. Il Sabbat è l'Abisso, da sfidare con il nostro sguardo impertinente, e da accogliere in noi stessi. Il Sabbat è un mostro con cui lottare, e in cui trasformarsi.
Comprendi?
Una nuova scossa di dolore risalì il braccio di Ares, che difficilmente avrebbe potuto impedirsi di urlare.. -
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di tutto lo spettacolo che si consumava appena al suo fianco, del templare che usava i suoi poteri per torturare il giovane cainita ungherese, della rabbia espressa dal fedelista mentre questi si difendeva con dedizione, a Harahel non poteva interessare di meno.
tutta la sua attenzione era infine volta a quella reazione, quel singolo tentacolo che l'arcivescovo aveva mosso verso di lui. non sembrava essere ne attacco ne minaccia, solo una reazione. che avesse infine incrociato lo sguardo di Constantine?
Forse gli leggeva la mente. poteva essere? non aveva una piena conoscenza del potenziale di Constantine, ma per un muto è facile diventare... speranzosi... per quanto concerne l'esprimersi.
Inoltre, per un arcivescovo, era forse logico pensare che questa fosse usanza.
"è un immenso onore fare la vostra conoscenza, sua eccellenza. se ora potessimo disquisire dei nostri contatti comuni, preferibilmente in privato, vi sarei eternamente grato."
una sola linea di pensiero coerente, fissando la creatura d'ombra nelle cavità oculari, attraverso il vitreo specchio delle lenti. silente, gelido e preciso. Anche se questi non potesse leggere la mente del vampiro, Harahel ebbe modo di essere compiaciuto da se stesso.. -
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Era ormai chiaro ai miei occhi che il simpaticissimo Templare stava solo giocando. Come farebbe un gatto col topo. Manifestava un sadico piacere nell'infliggermi dolore e bearsi della sua superiorita. In una situazione diversa non sarei rimasto li a terra, non lo avrei accettato.
Ma quello era un superiore e la mia fedelta superava di gran lunga la rabbia che il suo gesto da sbruffone desideroso di far sfoggio di potere mi stava provocando.
Comprendo eccome Signore! Comprendo!
Provocato in tal modo dal mio aguzzino, non potevo non provare a rialzarmi.SPOILER (clicca per visualizzare)Non so cosa dovrei fare o meno, cosi lascio a master/herr nicht il divertimento.
Tento di "ignorare il dolore" e rialzarmi in piedi (adesso dovrei essere in ginocchio). Non ho idea se posso farlo, e se si, come. Indipercui fate voi, nel caso ignirate lo spoiler. Ultima cosa, se c'è da spendere sangue e/o fdv, fate pure..
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.Constantine..
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SPOILER (clicca per visualizzare)Come Constantine passo il turno, non ha niente da fare/dire o aggiungere.. -
Herr Nicht.
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No. Tu non hai capito nulla.
Disse il Templare con un misto di rabbia e delusione, prima di mollare la sua presa e subito voltare le sue spalle ad Ares, per poi tornare al suo posto.
Il dolore finì nel momento stesso in cui il contatto con la mano del Templare fu finito, e presto Ares non ne avvertì più alcuna traccia.
Tornato al fianco dell'Arcivescovo, il Templare tornò a voltarsi verso gli altri due Cainiti, e si rivolse a Constantine.
Ignorante e rozzo, dalla mente ottusa. Ma è educato, obbediente. Probabilmente pulito.. -
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Nel momento in cui lascio la mia mano, il dolore cesso quasi istantaneamente. Mi rialzai, tornai sull'attenti senza fiatare. Le parole di Herr Nicht non mi offesero piu di tanto. Sentirmi dare dell'ottuso ignorante lo potevo accettare. Sentirmi dare del traditore no. Finalmente sembrava riconosciuta la veridicita delle mie parole e soprattutto la mia fedelta.
Mi sentii quasi fiero di aver provato la mia fedelta e la mia ubbidienza di fronte ad un vampiro cosi potente ed autorevole.
Senza proferire parola rimisi in tasca il mio trofeo, per poi tornare a guardare Constantine ed Herr Nicht, davanti a me, attendendo disposizioni.
Nei miei occhi brillava una strana luce di esaltazione per la prova cui ero stato sottoposto.. -
.Constantine..
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L'austera figura ossidiana dell'Arcivescovo volse la sua testa sulla figura di Ares, dopo che il Templare ebbe parlato.
Seguirono solo lunghi attimi di silenzio.
Ares Dragan, già membro dei Butchers, ti sei messo di tua spontanea iniziativa a disposizione della Spada di New Orleans.
Non avendo più il tuo Branco originario di appartenenza verrai indirizzato ad unirti al pack degli Arma V.
In che modo quindi pensi di essere di aiuto alla nostra causa? - la voce distorta e gutturale terminó con una domanda.
Congiuntamente esili spilli di ombra si allungavano verso Harahel, quasi come se tutte le ombre della stanza avessero una vita propria ma evidentemente tenute sotto controllo da un' unica grande volontà.
Edited by .Constantine. - 6/2/2015, 17:29. -
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Rimasi immobile nella posizione di attenti, con lo sguardo sulla tetra figura di Constantine.
Sono un soldato, Sua Eccellenza. Sempre stato.
Ed anche se non sono nulla al cospetto degli altri in questa stanza, il mio servizio, la mia fedeltà, la mia esistenza saranno agli ordini della Spada di New Orleans, del mio Ductus e di Sua Eccellenza.
Rimasi immobile nella posizione, attendendo - qualora ce ne fossero - altre disposizioni.. -
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Il vero brujah continuava a rimanere immobile, apparentemente congelato sul posto. quello stoicismo, riscontrabile di solito nelle statue, sembrava voler suggerire a tratti efficienza, a tratti devozione. le vitree lenti della maschera erano inchiodate su Constantine, e non sembravano intenzionate a muoversi.
Dietro di esse però, il cainita studiava apaticamente il territorio attorno a se, oscillando con lo sguardo verso l'uomo in saio, e alternando l'analisi del soggetto a quella sugli spostamenti degli spilli d'ombra. Harahel strinse i pugni, rimanendo ancora più immobile di quanto sembrasse d'origine. roteò leggermente la testa verso la coppia Nicht - Dragan, per valutare l'espressione di entrambi, provocando un leggero rumore metallico. solo uno sguardo, quanto gli bastava per poi tornare convinto a guardare constantine nelle "cavità" ove gli occhi dovrebbero essere posti in un essere dalla conformazione umana..
Holy Cross - Sala vuota |
