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Lo Snug Harbor Jazz Bistrot non è altro che un accogliente locale, abbastanza intimo, dove è possibile ascoltare del buon jazz ed assistere ad ottime jam session con l'occasione di gustare (ovviamente chi può) alcune delle migliori prelibatezze della tipica cucina cayun o semplicemente gustarsi una bella birra in compagnia.
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Entrando nel locale aveva fatto un cenno di saluto al barman dietro al grande bancone sulla sinistra, specificando che stava aspettando un amico.
'Sera! Sto aspettando un amico...
Ciao! Sì, siediti pure dove preferisci!
Grazie.
Ti porto un paio di birre ed un po' di stuzzichini nell'attesa!?
Avrebbe voluto rispondere con un sonoro "magari", ma si limito a smorzare un sorriso ed annuire.
Dopotutto qualcosa avrebbe dovuto "consumare" per stare al tavolo.
Si sedette ed attese paziente l'arrivo dell' amico.
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Non voglio discutere con te. Adesso però raccogli i tuoi denti da terra e sparisci!
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Il sordo rombo del chopper vibrò nella notte, agitando la calma e silenziosa atmosfera intorno al locale indicatogli da Eve. Imbronciato come sempre, Rick scese pesantemente dal mezzo a due ruote, scrutando minacciosamente l'insolita bettola.
<Snug Harbor Jazz? Cazzo, davvero un Jazz Club?> borbottò sommessamente tra sè. <Fanculo. Meglio di quella merda del Palazzo, di sicuro.> protestò Pugnofacile, il quale ancora non si era abituato al suo nuovo Status ottenuto in seguito all'evolversi degli eventi di quelle ultime notti e della caduta di Harriet in particolare. Ripensandoci però era tutto merito di Eve se gli era piovuta tutta quella merda addosso, così come dei considerevoli vantaggi che aveva ottenuto grazie alla nomina a Primogenito.
Con il passo pesante come quello di un bisonte, l'imponente Brujah si diresse verso l'ingresso del locale, spalancando sonoramente la porta e abbassando la testa per non prendere a testate l'architrave in legno logoro e vissuto. Una volta dentro al Jazz Club, il Brujah si sfilò il giubbotto in pelle, mettendo in mostra la canottiera e sopratutto le possenti braccia scolpite e completamente ricoperte di tatuaggi.
Pugnofacile lanciò uno sguardo molto eloquente a tutti i presenti e in particolare al barista: Se non vuoi problemi, guarda da un'altra parte.
Rick cercò Eve con lo sguardo tra i pochi presenti, poi quando la trovò si diresse al tavolo a grandi passi, mentre il vecchio pavimento in legno gemeva al suo passaggio. Senza troppe cerimonie, si gettò letteralmente sulla sedia, continuando a guardarsi attorno con aria schifata.
<Sul serio, un Jazz Club?> domandò infine, sporgendosi in avanti verso la Gangrel con aria interrogativa.. -
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Si accorse del Brujah solo quando si catapultò a sedere difronte a lei, era ancora sovrappensiero per quel fatto di Signal che proprio non aveva fatto caso alla possente figura di Pugnofacile che si avvicinava al tavolo.
E comunque, in ogni caso, dava le spalle rispetto all'entrata del Jazz club, anche volendo quindi non avrebbe potuto far caso prima a lui.CITAZIONE<sul serio, un Jazz Club?>
Alzò la testa dal tavolo, cercando gli occhi del compagno.
Oh ma che ti aspetti, siamo a New Orleans!
Questi campano a pane e jazz... e quelle cagate mistiche tipo Voodoo...
Rispose scherzando sul luogo comune contenuto nella sua frase.
Mise via il cellulare, ficcandoselo in tasca, cercando di allontanare la tentazione di andare a controllare il registro di chiamate ogni paio di minuti.
Allora...
Che si dice in quel del Palazzo?
Artemisia si comporta bene o dobbiamo fare un patto con un secondo demone per far fuori anche lei? Eheh... scherzo eh. Sia mai.
Ridacchiò, più che altro per nascondere quella mezza verità e sviare il discorso.
Com'è la non-vita di un fottutissimo Primogenito?
Si mise comoda, allungando le gambe sotto al tavolo.. -
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Il brujah guardò Eve con aria di sufficienza, borbottando: <Lo so, è che non sono tipo da Jazz Club. Avrei preferito un posto un po' più allegro, cazzo!>
Rick si guardò attorno con un espressione sul volto a metà tra l'imbronciato e lo schifato.
Quando Eve nominò il demone, Rick per poco non trasalì, sporgendosi di colpo in avanti sul tavolo per fissare la Gangrel dritto negli occhi. <Tieni chiusa quella cazzo di boccaccia! Non voglio più sentir parlare di quella cazzo di storia!> ringhiò Rick a denti stretti, guardandosi attorno con aria preoccupata.
<Si può sapere che diavolo ti salta in mente?> domandò Rick, sempre più vicino. <Tu non hai idea di cosa sia il Palazzo della Camarilla! E' un posto dove giocano tutto il tempo a buttartelo nel culo, con ogni fottuto mezzo. Ogni parola, ogni frase, ogni pensiero è debitamente memorizzato da qualcuno che prima o poi lo userà contro di te.> Il Brujah continuava ad osservare attorno a se, per poi tornare a sedersi in maniera più composta, assumendo un'espressione austera e severa.
<Per quanto Artemisia ci voglia bene, e ci sia grata per il favore che le abbiamo fatto, dubito fortemente che metterebbe a rischio il suo regale culo e il potere che ha guadagnato grazie a noi, per salvarci da qualcosa che va al di là persino dei poteri di un Principe. I fottuti Tremere vanno a nozze con questo genere di stronzate, e sai cosa amano ancora di più? Mettertelo magicamente nel culo!>
Pugnofacile sembrava diverso dal solito, stranamente serio, come se qualcosa al Palazzo lo avesse cambiato o addirittura spaventato. I giochi politici della Camarilla non facevano per lui ed era bastata poco più di una settimana per capire che i poteri che aveva ottenuto li aveva pagati a carissimo prezzo. La sua libertà, non sarebbe mai più stata la stessa di prima.
<Ti do un consiglio, Eve, e vedi di aprire bene le orecchie: occhio a quello che fai, a quello che dici e soprattutto a chi lo dici, perché la storia di Harriett ci ha portato più merda che privilegi e fidati, non esiste Primogenito, Sceriffo o Principe che possa salvarti dal fottuto casino in cui rischiamo di cacciarci.>. -
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Alla sfuriata di Pugnofacile la Ahrimanes trasalì, sgranando gli occhi, sorpresa da quella reazione decisamente inaspettata da parte del compagno.
Oh! Stai calmo fratello!
Gli disse in tutta risposta, ma con poca convinzione, presa alla sprovvista da quella reazione.
In una situazione diversa forse gli avrebbe ringhiato di contro battuta. Ma non lo fece. Non quella volta.
Era forse la prima volta che Pugnofacile alzava la voce, con segni di evidente preoccupazione, nei suoi confronti.
Il grosso Brujah sembrava realmente teso e la convivenza a Palazzo lo aveva forse messo alla dura prova, più di quanto si aspettasse.
Uhmm... come se non fosse già completamente un casino la mia non-vita, fino a questo punto!
Disse poi, più rivolta a se stessa che al compagno.
Alzò poi le mani, come in cenno di resa; più per mettere un "punto" e cambiare discorso.
Messaggio ricevuto, scimmione. Adesso calmati.
In ogni caso i problemi del Palazzo non mi riguardano, non più di tanto.
Artemisia sapeva già che, una volta terminata quella storia, avrei intrapreso una strada "parallela": ho il suo benestare.
Chiarì, tornando a giocherellare con il cellulare, passandoselo di mano in mano e tamburellando sulla cover di quest'ultimo.
Vabè, lasciamo perdere! Non capiresti comunque, sei troppo ottuso! - abbozzò una risata, per sdrammatizzare la piega che aveva preso quel dialogo.
Avrebbe voluto parlargli di ciò che l'attendeva adesso: degli incubi ricorrenti sulla sua fine. E delle possibili strade che aveva pensato avrebbero potuto salvarle il culo morto. Una di queste vedeva Harn. Già.
Ci ripensò visto la sfuriata di prima ed evitò l'argomento.. -
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<Bene.> rispose annuendo severamente Pugnofacile, come a volere chiudere quell'argomento una volta per tutte <Perchè sono stanco di rischiare il mio fottutissimo culo per tirarti sempre fuori dai guai in cui ti vai cocciutamente a cacciare.>
Il Brujah incrociò le possenti braccia al petto, continuando a scrutare Eve con un espressione per nulla convinta dipinta chiaramente in volto. Se conosceva bene la Ahrimanes, sapeva che non avrebbe mollato la presa tanto facilmente; Eve era testarda più di un mulo quando si metteva in testa qualche cosa. E di sicuro qualcosa stava frullando in quella sua testolina bacata, specialmente dopo che si era montata la testa con quella storia degli Animales.
<E quindi cosa avresti in mente di fare adesso, sentiamo!> domandò grugnendo il Brujah, continuando a fissare Eve con aria dubbiosa. <Avrai pure il benestare del Principe, ma di certo non il mio.>. -
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Eve alzò nuovamente lo sguardo dal tavolo.
Si soffermò sul faccione burbero del Brujah una manciata di secondi prima di riprendere a parlare.
Senti, so che vuoi solo metterti l'animo tranquillo adesso che tutta questa storia del cazzo è passata...
Fai bene, non ti biasimo! Ti sei guadagnato un po' di calma, ehehe... dopotutto ti ci abbiamo tirato noi in quel casino!
Ma per me non è finito un cazzo, Rick!
Ricordi di quando ti ho raccontato del mio passato da Sabbat, o meglio del mio abbraccio tra le loro fila... e della mia fuga...
Mise le mani avanti, cercando di calmare il bestione prima che prendesse a sbuffare di nuovo.
Aspetta: fammi finire.
Non ti ho mai detto che loro... beh loro mi cercano ancora! E non si fermeranno finchè non mi avranno trovata ed uccisa, per sempre.
Fece una pausa.
Devo trovare una soluzione! Ed il semplice nascondersi ed avere protezione non basterà per sempre.
Ho in mente qualcosa...
Disse infine, fissandolo negli occhi.
Ma la strada è più buia di quanto immagini, e certamente non più sicura... -
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Rick portò le grosse braccia al petto, continuando a fissare Eve con uno sguardo cupo e riflessivo. Poi, con una mano, il Brujah prese ad accarezzarsi l'ispido pizzetto all'altezza del mento, continuando ad ascoltare le parole della Ahrimanes con fare ancora più perlpesso.
<Forse hai ragione, ma cazzo, l'amicizia del Principe varrà pure qualche cosa contro quei dannati finocchi rottinculo!> borbottò Pugnofacile, lanciando un sorrisetto spavaldo a Eve, come per cercare di rassicurarla. <E poi non ci sono prove della loro presenza in questa città per il momento, se non qualche piccola bravata del cazzo. Sono solo dei poveri coglioni disorganizzati!> sentenziò il Brujah con notevole sicurezza, come se lui fosse un esperto in quel campo. <Abbiamo fermato dei cazzo di infernalisti, credo che non avrei grandi difficoltà a spedire a calci in culo fuori dalla dannatissima città una piccola banda di teppistelli emo del cazzo.>
Il Brujah adesso fissava Eve con un ghigno da spaccone stampato sul faccione poco amichevole.
<Più buia di quello che abbiamo già passato nell'ultimo mese? Puah! Io non credo proprio!> sghignazzò fieramente Pugnofacile, proprio come se il fatto che l'intera faccenda fosse finita bene per loro due era tutto merito del Brujah.
<Avanti, sputa il rospo, sentiamo! Cosa avresti in mente di fare? E bada bene, questo non significa che verrò a salvare il tuo fottuto culo ancora una volta... Sono solo curioso, cagna.>. -
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L'Ahrimanes riprese una posizione più consona ad una discussione del genere e fece per aprire bocca e parlare quando il tizio del bancone si avvicinò a loro, rivolgendo un bel sorriso ad Eve ed un'occhiata di sfuggita a Rick.
Poggiò loro il vassoio sul tavolo da cui tolse due pinte di birra, ambrata, fresca ed invitante e qualche stuzzichino.
Purtroppo nessuno dei due vampiri li avrebbe toccati. Davvero un gran peccato.
Lasciò il foglietto con il conto, che Eve si affrettò a prendere e poi se ne tornò lontano verso il bancone.
Non ci sono prove?
Il vecchio palazzo, sede della Camarilla, l'ho bruciato io per caso? - Eve sgranò gli occhi.
Possibile che Rick si fosse dimenticato quell'avvenimento? A detta sua era già in città quando successe.
Per Eve invece è stato solo un racconto passato di bocca in bocca.
Ok metti pure che questi dannati Sabbat adesso si siano allontanati da New Orleans... cosa ti dice che hanno rinunciato ad assaltare la città!?
E' solo questione di tempo, cazzo! Questi sono dei fottuti figli di puttana... non rinunceranno mai e poi mai! Ficcatelo in testa!
E quando sarebbero tornati a bussare, se le fosse stata ancora lì, sarebbe stata la sua fine.
Solo una fottuta questione di tempo prima che il pack di Trevor mi trovi...
Si zittì e poi sbuffò.
Rick io non ti ho mai detto che tutte i giorni faccio lo stesso maledettissimo incubo: la mia morte. Sempre nello stesso modo. Sempre gli stessi aguzzini! Chiamala 'chiaroveggianza', chiamala 'previsione', chiamala 'FataTurchinadelCazzo' o come cazzo ti pare non so cosa sia ma so per certa che è reale quello che vedo e quello che provo!
Se solo riuscissi ad eliminare il fulcro il risultato cambierebbe, sei d'accordo?
Da sola non ho la forza ne i mezzi per affrontare un pack del Sabbat... ecco perchè ho pensato ad una soluzione estrema: Harn.
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Rick, stranamente scuro e austero in volto, ascoltò in silenzio il racconto di Eve; non mostrava preoccupazione a riguardo, eppure quella confessione lo sconcertò più del previsto. Eve non gli aveva mai parlato dei suoi incubi, né di quelle strane visioni ricorrenti. Eppure, se c'era qualcosa che Rick aveva imparato nella sua lunga non-vita, e che le ultime notti avevano solo confermato, era proprio che niente era impossibile. Che quelle visioni fossero in qualche modo legate al motivo per il quale la Gangrel era stata scelta per divenire un Ahrimanes? Molte domande frullavano adesso vorticosamente per il testone di Pugnofacile, che sul volto inflessibile lasciò ben presto spazio ad una smorfia di disapprovazione.
Quando poi però Eve nominò Harn, il Brujah trasalì nuovamente, balzando in avanti sul tavolo e sussurrando animosamente: <Ehi, ehi! Ti ho detto di non nominare mai più quel nome!>
Pugnofacile si guardò nuovamente attorno con aria preoccupata, imprecando e borbottando sommessamente qualcosa di incomprensibile.
<E' già un miracolo se gli siamo sopravvissuti una volta, e tu, adesso vuoi andare a cercarlo? Ora capisco il perché di quegli incubi! Vuoi proprio farli avverare! No dico, hai visto come cazzo ha strappato Harriett come se si trattasse di un cazzo di foglio di carta per il culo?>
Rick alzò la testa, fulminando con lo sguardo chiunque osasse guardarlo dritto negli occhi.
<Come cazzo credi che possa aiutarti? E soprattutto, perché mai dovrebbe farlo?>. -
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Continuava a tamburellare le dita sul bancone del tavolo, in modo nervoso.
Beh ricordi quando eravamo faccia a faccia con lui, le progenie della sua progenie erano l' anello debole del suo legame mistico con Harriet. Eliminate le progenie, avrebbe cancellato questo suo "gap"!
Per questo voleva farmi fuori... ma io mentendo gli dissi che il mio Sire aveva avuto altre progenie e che uccidermi sarebbe servito a poco!
Spacciando quindi il pack sabbat come miei "fratelli" di sangue potrei trarlo in inganno, portarlo a distruggerli ed eliminare per sempre il mio... di "gap".
Alzò lo sguardo.
Capito adesso?. -
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Il Brujah si sporse in avanti con aria torva e scontrosa, scrutando Eve a lungo negli occhi.
<No, sinceramente non ho capito un cazzo!> rispose ghignando divertito Pugnofacile, con aria strafottente e arrogante.
<L'unica cosa che ho capito è che sei testarda come un fortuitissimo mulo del cazzo e che è del tutto inutile restare qui a tentare di ragionare con te.> aggiunse il Brujah, questa volta in tono di sdegno.
<Ho salvato il tuo culo dalla morte, poi ho salvato anche il mio e infine abbiamo salvato il nostro da Principi e fottuti esseri del cazzo che non voglio nemmeno immaginare o sapere da quale buco del culo del mondo sono venuti fuori. E adesso che ci abbiamo guadagnato qualcosa, adesso che ci siamo meritati un bel premio ed una situazione di vantaggio dopo tutta la merda che ci è piovuta addosso, tu te ne esci fuori con l'idea di muovere guerra a forze sconosciute che aprono anziani in due come carta da culo? Solo perché credi di non essere al sicuro qui? Sai come la chiamo io questa? Mancanza di riconoscenza!> borbottò infuriato Pugnofacile, senza smettere di squadrare la Ahrimares.
Lo sguardo di Pugnofacile si fece più cupo e malinconico <Mi dispiace, ma questa volta io non ti aiuterò; non dopo tutto quello che ho fatto per tirarti fuori dai guai. Questa volta non ci sarò io a guardarti le spalle. Se permetti adesso, vorrei rimanere in circolazione ancora per bel po'.>
Il grosso cainita si alzò in piedi stagliandosi verso il soffitto ligneo in tutta la sua altezza. Guardò malinconicamente Eve per qualche istante prima di dire accennando un sorriso: <Dannazione, sei sempre così testarda. Buona fortuna, e ricorda che se avrai bisogno di un posto sicuro dove rifugiarti, sai dove trovarmi.>
Il brujah lasciò i soldi delle consumazioni intonse sul tavolo, e si allontanò con il passo pesante come quello di un rinoceronte, senza più voltarsi indietro.. -
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L'Ahrimane si sarebbe aspettata una risposta del genere da parte di Pugnofacile.
Ed era più che comprensibile che il grosso Brujah, adesso Primogenito del suo Clan, volesse giocarsi le proprie carte stando comodamente seduto al tavolo - parlando per metafore- piuttosto che smuovere ulteriori "risse da bar".
Ed era anche giusto così. Dopotutto ce lo avevano tirato dentro loro al quella brutta storia; anche se ce ne aveva guadagnato forse più di tutti.
E forse in fondo Eve neanche lo voleva il suo aiuto. Voleva solo... liberarsi di un peso.
Comprensibile amico!
Eve riservò un sorriso sincero a quel grosso gorillone nerboruto.
Ci vediamo a giro... e grazie!
Aggiunse mentre Pugnofacile si alzava per lasciare il luogo.
Attese cinque, forse dieci minuti, seduta al tavolo a contemplare lo schermo del suo telefono; poi si alzò e lasciò il locale.SPOILER (clicca per visualizzare)Ot. Role conclusa. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)CITAZIONELo Snug Harbor Jazz Bistrot non è altro che un accogliente locale, abbastanza intimo, dove è possibile ascoltare del buon jazz ed assistere ad ottime jam session con l'occasione di gustare (ovviamente chi può) alcune delle migliori prelibatezze della tipica cucina cayun o semplicemente gustarsi una bella birra in compagnia.
Shawn arrivò in fretta al locale, che si trovava a pochi minuti dal suo rifugio. Come aveva già fatto molte volte, entrò dalla porta d'ingresso in legno verniciato di verde bosco, passando accanto alle locandine degli eventi in programma.
Shawn si accomodò a un tavolino in disparte, parzialmente coperto da una zona d'ombra rispetto ai faretti che illuminavano il locale. Ordinò due birre, per mantenere le apparenze, ma le bibite si scaldarono, mentre attendeva John. Attese, seduto, accompagnato dalla musica bossanova di una band svogliata, provata dal caldo, nei loro completi scuri. Attese almeno mezz'ora, e la figura ingombrante del suo contatto oscurò quel poco di luce che arrivava al tavolo.
Yo, amigo!
Lo salutò, affannato.
Non era grande, nel senso che non si trattava di un armadio. Era solo grasso e ingombrante.
Perché mi porti sempre in questi posti di merda, con questa musica di merda? La prossima volta ti ci porto io in un posto figo.
Si sedette di fronte all'Assamita. Poteva vedere il sudore che gli macchiava la maglietta sportiva.
Musica che si può ballare, belle pollastrelle che ti sculettano davanti... Oh, sì. Che spettacolo!. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)non ho specificato una cosa nel post di prima ... mi sono dimenticato di scrivere che portavo la rivista con me, posso averla oppure no ? sorry.
Snug Harbor Jazz |
