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Percorso il tragitto che separava Michael e Raimondo dal laboratorio del coroner, i due si fermano poco distanti dall'entrata dell'edificio.
Bè, pare che ci siamo.
I miei contatti hanno indicato questo posto come il laboratorio dove è stato portato il nostro corpo in attesa dell'autopsia.
Vogliamo entrare?
Michael scese dall'auto, si accese l'ennesima sigaretta di quella sera, ed aspettò che il cugino lo raggiungesse. Si fermò a pochi passi dalla vettura, scrutando la struttura da un lato poco in vista della stessa, attendendo di scambiare qualche parola col cugino sul da farsi.. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Da casa mi porto il fucile a pompa nascosto in una fondina sotto il cappotto lungo e il libro nella tasca interna del cappotto e la valigetta con il bastone diabolico
Raimondo a sua volta scese rigidamente dalla vettura, per poi stare in piedi, con in mano la valigetta nera contenente l'osso intagliato a osservare l'edificio.
Un momento cugino.
Disse senza tradire alcuna emozione.
Meglio sapere dove andare.
Sonia. Signora Doppelganger.
Chiamò i suoi servitori a raccolta.. -
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All'evocazione di Raimondo i due spiriti risposero materializzandosi dinnanzi a lui. La piccola sonia, vedendo un gatto arancione, iniziò a corrergli dietro chiedendo se conoscesse pallino. Lo spettro, invece, comparve alle spalle di lui, freddo glaciale e miasma malsano che lo accompagnavano. Le orbite vuote del volto senza connotati fissavano rancorosi Raimondo ed il suo occhio. Neri tentacoli si avvolgevano attorno al cainita, desiderosi eppure incapaci di straziarne le carni.
Una specie di sinistro ronzio di sottofondo s'insinuò nella testa del Rossellini, opera dei pensieri alieni e maligni della mente alveare... -
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Sonia, torna qui. Quello non è Pallino.
Raimondo richiamò la sorella, reggendo lo sguardo vuoto e minaccioso dello Spettro, finché Sonia non avesse obbedito.
Il Giovanni quindi si chinò per portarsi allo stesso livello degli occhi della bambina.
Sonia, cara. Abbiamo bisogno di te per vincere a un gioco. Ti ricordi quel cattivone al museo? Stiamo giocando a nascondino, e sappiamo che si trova dentro quell'edificio. Puoi aiutarci a cercarlo? Ci sono anche molti suoi amici che non vogliono che lo troviamo. Puoi dirci quanti sono?. -
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Dapprima la ragazzina non prestò attenzione al richiamo del fratello, intenta com'era ad inseguire il gatto. Poi, quando questi le sfuggì, tornò dal fratello col broncio e brontolando.
Fratellone, perchè non cerchiamo mai Pallino??? Non ho voglia di giocare a nascondino. Sono stufa di fare solo quello che dici tu! Rivoglio Pallino!!! LO RIVOGLIO!!!
La bambina batteva i piedi a terra, urlando ed incrociando le mani al petto. Rivoleva il suo gatto e lo rivoleva ora.SPOILER (clicca per visualizzare)2015-04-21 04:16:05 Raimondo Rossellini rolls 7 dice to WIllpower roll 2,7,10,2,1, 3,2 [1 success]
2015-04-21 04:16:31 Raimondo Rossellini rolls 7 dice to WIllpower roll (Diff 8) 5,4,9,10,4, 1,6 [1 success]
Raimondo, che stava per replicare alla sorella, fu trafitto da dolori lancinanti alla testa. Riuscì a malapena a mantenere la concentrazione ed a non perdere conoscenza. Le fitte sembravano avere due origini completamente distinte. Una, più lieve o quantomeno gestibile, l'altra molto più forte.
Non era sicuro di cosa le causasse anche se di una era abbastanza certo di cosa potesse trattarsi. Il ronzio della mente alveare che gli faceva da sottofondo nel cranio sembrava essere aumentato di intensità. Il dolore alla testa si faceva pulsante.
Tramite la loro connessione il Rossellini si rese conto che lo spettro percepiva il suo padrone reprimere fitte di dolore.
Michael sembrò notare la cosa, ma non disse nulla.. -
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Raimondo si piegò appoggiandosi sulle ginocchia. Il dolore era stato improvviso e l'aveva colto alla sprovvista.
La Mente Alveare voleva comunicare con lui. Forse in modo violento, forse per confonderlo o cercare direttamente di distruggerlo, ma come poteva il Rossellini ignorare l'invito. Non resistette né al dolore né ai suoni confusi, anzi, si abbandonò a essi per cercarne la comprensione.. -
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Il Rossellini si abbandonò al dolore ed al "rumore" ma per farlo non gli bastò lasciarsi andare.
Dovette vincere i propri istinti di autoconservazione e compiere uno sforzo di volontà cosciente per far "entrare" tutto.
E quello che accolse... fu del tutto inaspettato...
Il dolore che si dipanò dall'orbita sinistra era straziante e costrinse il corpo di raimondo ad inginocchiarsi, poggiando le mani a terra.
Se fosse stato una persona in vita a questo punto starebbe ansimando in preda agli spasmi di dolore ma, essendo morto, la scena si presentava come un vecchio inquietante film muto. Il corpo era in preda a spasmi di dolore, sudori sanguigni ne imperlavano la fronte ma non un solo suono, non un solo gemito, nessun respiro affannato...
Le venature nere che increspavano la tempia sinistra di Raimondo si propagarono dall'occhio fino a raggiungere buona parte del viso ed arrivarono persino al collo. Una sostanza di nera tenebra agitava la sua lingua dall'interno della bocca del necromante. La vista si appannò, divenne sempre più sfocata ed infine, cieca.
L'altro lato del suo volto, invece, in preda ad altre forze iniziò un rapido processo di decomposizione. La carne della guancia destra iniziò a sfaldarsi e aprirsi, arrivando a lasciar trasparire perfino i denti sotto di essa.
Qualcosa non andava.
Qualcosa di diverso dal solito. Un'altra presenza si stava facendo strada nella carne, nella mente e nell'anima di Raimondo.
Una coscienza separata e distinta seppur intrecciata alla sua...
Il necromante si risollevò di scatto, colto da uno spasmo così violento da rimetterlo in piedi e lasciarlo piegato in una posizione assurda.
La piega innaturale che assunse la spina dorsale del Rossellini, mentre continuava la sua contorsione, raggiunse il limite fisico della stessa e poi, con un sonoro *CRACK* andò oltre.
MICHAEL!
Esclamò Raimondo, riprendendo coscienza e controllo di sè per un attimo, prima di vedere il cugino trafiggerlo al cuore con forza inaudita con un paletto.
Vedi di uscirne integro - Disse Michael con uno sguardo vuoto mentre trafiggeva la carne del cugino. Raimondo non capì del tutto se si riferisse al suo corpo o alla sua personalità -
Qui me ne occupo io... - Le ultime parole intelligibili di Michael, mentre Raimondo scivolava nel torpore -SPOILER (clicca per visualizzare)Narra pure le sensazioni di Raimondo in questo frangente. Poi provvederò a creare una sottosezione specifica dove ci sposteremo per continuare. Qualcosa come: "Nella testa di Raimondo". -
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La volontà di Raimondo non fece alcuna resistenza a quell'attacco mentale portato su due fronti. In fondo, perché mai opporsi? Lo scopo del Vampiro era quello di accumulare conoscenza, cosa impossibile se si cerca di sfuggire dall'oggetto del proprio studio. Era il suo stesso sangue a obbligarlo ad agire in modo a volte autodistruttivo, pur di spingere la sperimentazione sempre un passo più in là, oltre il limite. Purtroppo oltrepassare il limite poteva voler dire perdersi nel territorio sconosciuto, e questa volta Raimondo aveva rischiato grosso.
Mentre la faccia gli si decomponeva e il corpo gli si piegava, Raimondo non ebbe alcun rimpianto sulla sua scelta malaugurata. Fu la sorpresa e la paura di perdere conoscenza a costringerlo ad alzare la voce invocando il nome del cugino in soccorso.
Il soccorso arrivò tempestivo, in una forma all'apparenza crudele e ostile.. -
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