Rifugio Gregory Fiennes

Il Sonno scivolò via lentamente ma con una cadenza ineluttabile e inarrestabile. Funzionava così tra i vampiri ma aveva sentito da Cimitiere che, con il passare degli anni e l'abbandonarsi agli istinti primordiali della Bestia, i figli di Caino riuscissero a ridestarsi dal sonno sempre con maggiore difficoltà.

Quello per lui non era affatto un problema, dopotutto i dettami morali che si era auto-imposto gli permettevano di tenere discretamente bene la Bestia lontana e, quindi, per lo standard cainita si svegliava dal sonno con facilità e anche molto presto. Nell'oscurità della stanza, le infinite deformità marcescenti e purulente che erano le sue braccia e le sue gambe iniziarono a muoversi. I movimenti quasi a "scatti" come se il meccanismo totale del suo corpo avesse una qualche difficoltà ad avviarsi. Si mise a sedere allungando la mano verso il comodino per afferrare le lenti.

Un grugnito quando gli ci volle più del dovuto per trovarle ed inforcarle sugli occhi socchiusi. Il telefono lampeggiava di una luce intermittente, segno forse che Alice lo aveva contattato? Beh, dopotutto era una ragazza quanto mai precisa e puntigliosa sugli ordini che riceveva e il Nosferatu sapeva bene che non si sarebbe affatto dimenticata di quanto dovevano fare stasera. Allungò la mano, quindi, verso il cellulare cercando di afferrarlo per fare in modo che si accendesse e mostrasse i "segreti" che doveva mostrare.

Gli occhi lessero le parole scritte dalla donna mentre con calma decideva come risponderle. Mosse le dita con un pizzico di indecisione su quello smartphone rispondendo però prontamente al messaggio della ragazza.

Davanti allo specchio con le dita ferme, serrate intorno al lavandino continuò a tentare di raggiungere la concentrazione necessaria ma, nonostante questo, non ci fu verso di cambiare. Lo specchio, ogni volta che apriva gli occhi, gli restituiva sempre il solito orribile ghigno. Capitava, alle volte. E quando succedeva lui semplicemente evitava di pensarci per un po', liberava la mente pensando ad altro e poi alla fine si accorgeva di riuscirsi con più facilità.

Si spostò quindi nel soggiorno dove, chiaramente, voleva prepararsi per uscire. E lo stava facendo quando qualcosa attirò la sua attenzione. Spostò lo sguardo sul pacchetto aggrottando perplesso la fronte mentre con l'indice aggiustava sul naso gli occhiali da vista. Un brivido troppo umano gli percorse la schiena all'improvviso. Si guardò intorno con foga mista a paranoia mentre la palpebra destra prendeva a fremere con forza seguita dal movimento del capo.

Qualcuno era entrato nel suo rifugio, era evidente. Eppure non vi erano segni di effrazione evidenti e la Notte prima, era abbastanza sicuro, che quel pacchetto lì non c'era. Digrignò la bocca in una smorfia di rabbia mista a frustrazione mentre si muoveva verso il pacchetto stesso. Lo osservò senza riconoscere lo stampo e lo afferrò quindi, deciso a capire che cos'era.

Gli occhi del Nosferatu passarono in rassegna velocemente quel pacchetto girandolo e rigirandolo fra le mani. Scuotendolo appena per cercare di capire che cosa poteva esserci dentro. In realtà lo stress accumulato dalla sera prima non era del tutto scemato e, nonostante questa sera pensava di doversi cimentare in qualcosa di più... rilassato, ora era arrivato questo particolare a turbare la quiete della sua psiche.

Un ticchettio frenetico dell'occhio prima di decidersi ad aprire il pacchetto che, ovviamente, rivelò il bigliettino. Aggrottò la fronte un attimo quando si rese conto che era da Lonegate. Assottigliò lo sguardo.

Quel rottinculo di un mortale è entrato qui?!

Sibilò a se stesso più che altro in quello che fu poco più che un sussurro. Dopotutto in quella stanza non c'era nessuno a cui rivolgersi. Ripose il biglietto sul tavolo poco costoso sedendosi allo stesso per esaminare il contenuto del "regalo". E mano a mano che esaminava gli oggetti che gli erano stati mandati ebbe sempre più l'impressione che Lonegate in qualche modo lo stesse "manovrando". Afferrò i documenti a suo nome, chiaramente falsi ma quello che attirò più la sua attenzione fu il plico nel quale c'erano i documenti di Kennedy. Diede una veloce occhiata ripromettendosi di leggerli bene prima di passare al registratore.

C'era qualcosa registrato quindi, dopo essersi accertato che dal cellulare si poteva soltanto ricevere le chiamate, decise di ascoltare, prima di tutto il file audio che gli era stato recapitato. S'aggiustò quindi sulla sedia, portando l'indice alle lenti nel chiaro tentativo di attaccarle alla fronte, poi premette il tasto d'avvio, per ascoltare l'audio.

Ascoltò con calma quanto fuoriuscì dal registratore. Gli occhi fessurizzati sullo stesso come se dalla voce di Lonegate registrata dipendesse al momento la sua vita. Concentrato al limite del descrivibile osservava quasi incantato il registratore andare avanti. Il volto orripilante distorto in un espressione di perplessità acuta. E quando arrivò l'ordine dettato da Lonegate di spegnere la registrazione. Ebbe un attimo di esitazione.

Allontanò un secondo il capo dal registratore chiaramente perplesso su quanto doveva accadere di lì a breve ma il commento seguente su Kennedy durò davvero poco e, quando si ritrovò con il ronzio incessante nelle orecchie, il Nosferatu dovette prendere una decisione veloce. Allungò la mano e afferrò il registratore. Per spegnerlo all'istante. Tuttavia non posò il registratore sul tavolo di nuovo. Spegnendolo aveva soltanto guadagnato un po' di tempo per decidere cosa fare.

Che razza di gioco era quello? Lonegate si fidava del fatto che lui non avesse ascoltato il nastro prima di parlare con il Malkavian? E chi era questo Lunatico che avrebbe dovuto manipolare per il favore del Clan? Scosse ancora la testa con mille domande che gli affollavano la mente e la feroce curiosità che straziava il volto già orribile.

Alla fine sembrò decidersi, posò il registratore sul tavolo e distolse per un momento lo sguardo. Dopotutto Lonegate aveva già dato segno di avere una percezione della realtà oscenamente misteriosa e... no, non si sentiva ancora in potere di sfidare la parola dell'Antico Nosferatu. Distolse quindi gli occhi portandoli sul cellulare che afferrò con calma. Lo intascò, rapidamente senza darvi troppo peso prima di concentrarsi sull'immediato futuro.

Alice di li a mezz'ora circa sarebbe arrivata a prenderlo e non poteva permettersi di tardare oltre. Afferrò i plichi con i fogli e i documenti su Kennedy iniziando a dare una sbirciata veloce nel tentativo di capire, almeno sommariamente, cosa c'era scritto lì dentro.

Aggrottò la fronte orribile senza problemi scartabellando velocemente fra i plichi ma al momento non aveva troppo tempo da perdere nella lettura degli stessi. In quanto, ovviamente, Alice sarebbe arrivata di lì a poco ma quello che riuscì a capire aveva delle implicazioni sbalorditive che... beh, erano sicuramente una possibilità ghiotta. Doveva indagare, aveva ricevuto i giusti mezzi ora toccava a lui fare in modo che il tutto si incastrasse a dovere. Raccolse tutti i plichi e lì ordinò sul tavolo intascò il registratore, i due telefoni (il suo e quello datogli da Lonegate) e i falsi documenti poi si alzò senza troppi problemi per tornare in bagno.

Doveva uscire e aveva bisogno di assumere forme più consone alla serata che doveva passare. Socchiuse gli occhi mentre, ancora una volta, quella sera, provò ad entrare nella sua pelle chiedendo l'aiuto dei Doni di Caino!

Si ritrovò a camminare per strada, ma leggere i plichi in quel momento era davvero troppo proibitivo quindi si limitò a camminare il più velocemente possibile verso il "luogo dell'incontro" dove avrebbe aspettato l'arrivo della sua Ghoul. Nell'incedere faceva persino ticchettare il bastone da passeggio per terra mentre la mente lavorava frenetica nel tentativo di stabilire quanto dovesse accadere di lì a breve.

Era chiaro che Lonegate voleva che facesse delle pressioni su Kennedy ma... per cosa? Questo era quello che al momento preoccupava il Nosferatu. Quindi semplicemente attese l'arrivo di Alice. Entrò nell'auto senza troppi problemi assottigliando lo sguardo perplesso.

Buonasera... Credevo saresti venuta con l'auto di ieri sera, dopotutto non l'avevi noleggiata per tre giorni? Poco male però... borbottò come se in verità l'auto con la quale si muovevano questa sera non era poi così essenziale al fine dei loro "piani". Aprì con calma il plico di fogli borbottando qualcosa prima di alzare gli occhi verso Alice per aggiustarsi gli occhiali sul naso Allora... questa sera tu interpreterai niente meno che mia moglie! Andremo da Roger Kenney, il padre di quella ragazzina che ieri sera raccattammo per strada! Lo scopo della serata è, fare in modo di "agganciare" questo tizio ed entrare nelle sue grazie... abbiamo salvato sua figlia ieri sera appena quindi non dovrebbe essere difficile... sospirò con calma, o almeno finse di farlo. Si prese qualche secondo prima di continuare.

La storia ufficiale è che noi abbiamo un cane, un labrador nero di nome Lucky e che ieri sera io lo stavo portando a passeggio quando mi sono imbattuto nei tre tizi che stavano aggredendo la figlia di questo Kennedy. La mia presenza è bastata a metterli in fuga e io ho riportato la piccola Angelique a casa nostra... La ragazzina era sotto shock, quindi se dirà di ricordarsi cose strane, tipo Lonegate che afferra corpi e li lancia per tutto il vicolo... beh, diremo che la ragazza ha subito uno shock non indifferente e le cose, ovviamente, non stanno come dice... una pausa, poi riprende Il nostro intento era farla riprendere quel tanto che bastava per capire dove abitasse e riaccompagnarla a casa, ma poi lei sfinita si è addormentata, gli abbiamo preso i documenti e io l'ho riportata a casa.

Dopo aver spiegato la storia, per evitare incongruenze, il Nosferatu tornò ad osservare Alice Ora... tu eri preoccupata per la ragazzina e mi hai chiesto di chiedere al padre se fossimo potuti andarla a trovare. Lui ha accettato ed è per questo che andiamo lì stasera... occhi che si riportano piano verso i plichi che ha sulle gambe, desideroso di leggerli durante il tragitto Il tuo compito, sostanzialmente, sarà entrare nelle grazie della ragazzina... Cerca di parlarle, di farle una buona impressione mentre io mi lavoro il padre! Hai preso qualcosa? Cioccolatini? Biscotti? domanda quasi priva di significato. E' ovvio che l'ha fatto.

Torna quindi ad osservare i plichi indicando la strada.

Ora puoi partire... devo leggere un attimo queste scartoffie!

Gli occhi del Vampiro si spostarono con calma dai fogli quando la ragazza rispose alla propria domanda. Assottigliò lo sguardo su di lei un istante prima di annuire soddisfatto Perfetto! era per questo che l'aveva scelta. Alice era intelligente, determinata e precisa ed inoltre sapeva prendersi quel pizzico di iniziativa che non faceva mai male. Tornò quindi sul plico sfogliando velocemente i fogli nel tentativo di capirci qualcosa di più ma, come ben presto riuscì a capire, non era facile decifrare tutto quello che c'era scritto dal momento che non aveva le giuste competenze. Chiuse la cartelletta infilandola nel cruscotto della macchina prima di richiudere lo stesso.

Indicò appena il cruscotto senza troppi problemi prima di alzare le spalle Credo che avrò bisogno di Ford borbottò chiaramente riferendosi al suo contatto nella polizia. Non era in vena di chiacchierare, ma parlava come se lo aiutasse a meditare Quel grasso corrotto figlio di puttana dovrebbe capirne un minimo di questo genere di cose... sempre tra se e se limitandosi a portare gli occhi su Alice poco dopo Comunque, se ti viene chiesto, tu sai che faccio l'Avvocato per l'Esercito ok?

Dopotutto era quello che aveva detto la sera prima a questo Signor Kennedy. Poteva sicuramente essere che la moglie di un qualche militare di stampo "segreto" non conoscesse il reale lavoro del marito ma, ovviamente, doveva essere coerente con quello che aveva raccontato la sera prima all'umano, altrimenti avrebbe dovuto ammettere di avergli mentito e non voleva partire con il piede sbagliato.

SPOILER (clicca per visualizzare)

No, possiamo passare oltre