Seishin Dojo

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    Seishin Dojo.
    Ovvero all'incirca “Luogo dove si pratica il metodo di raffinazione della mente per ottenere la purezza dell’anima”.

    Un nome un po' altisonante, come la Fenice Rossa che Jake usava come logo sull'insegna e sui biglietti da visita, ma era stata una scelta fatta parecchi anni prima in gioventù, sull'ardore del momento, e sopratutto funzionava piuttosto bene come marketing tra i facoltosi bisognosi di una rassicurazione che stavano spendendo bene il loro tempo lì dentro.
    Non che alla fine il Dojo fosse un posto così da ricchi, una stanza ampia in stile orientale, con tatami a terra, calligrafie e dipinti, perlopiù stampe, alle pareti, qualche bō appoggiato alle pareti, e un angolo con un tavolino e qualche cuscino per una seduta più comoda.
    Ma la media borghesia si trovava bene in quella grande stanza, adibita a tutte le arti che sapeva insegnare, dalla ginnastica dolce al combattimento, dalla poesia ermetica e di nicchia alla preparazione del tè.
    Spesso si trovava anche a dover elogiare allievi mediocri, che alla fine venivano lì a spendere i loro soldi per poter sventolare davanti agli amici la loro raccolta di Haiku, nella precisa e rigorosa metrica e con le regole puntuali insegnate, ma arida e tirata via in un pomeriggio.

    Non che alla fine a Jake il suo lavoro non piacesse. Aveva un sacco di punti positivi. Ma d'altra parte, ultimamente, si era trovato a dividere in due grandi gruppi i suoi allievi. I promettenti. E le "pecore". O per dirlo meglio, il gregge.
    Perché il bisogno di sangue aveva cambiato tutto, e se nella fila interminabile di allievi senza speranza, ne prelevava a volte uno per attingere ad una Vena, alla fine non si poteva dire che non fosse uno scambio equo, portare via loro un pezzo di anima, quando doveva sopportarne il tedio interminabile della loro assenza di arte, consumando la propria.. Sempre che ne avesse ancora una.
    Mentre gli altri... I pochi promettenti, ah, quelli li curava invece. Il sapere da tramandare era rimasta una soddisfazione appagante, forse ancora più di prima.

    r2th1v


    Al momento però non c'erano allievi al Dojo. Jake era seduto nell'angolo della stanza adibito al tavolo, per la scrittura o per mangiare, indifferentemente. La teiera appoggiata sopra era perfettamente inutile, nonostante la tazza fosse piena e fumante. Non avrebbe potuto bere quel tè, ma un retaggio ancora troppo recente lo spingeva spesso a ripetere gesti superflui, come preparare il cerimoniale per il tè, a rilassarsi un poco. E ora se ne stava semplicemente seduto sui talloni di fianco al tavolo, a fissare la teiera di fronte come punto di concentrazione e riflessione.
    Ultimamente gli capitava spesso, mentre tentava di venire a patti con la sua nuova natura, con un mondo in cui era stato infilato a forza, senza chiedere il permesso, senza spiegargliene totalmente le regole, senza preoccuparsi che potesse trovarsi male.
    le reminiscenze dell'ultimo pasto l'avevano lasciato mentalmente spossato, a lottare contro l'anima assorbita, a non farle prendere il comando, imparando qualcosa di nuovo su uno dei suoi "poco promettenti" allievi. Un altro piccolo passo verso il Nirvana, verso la conoscenza completa, indubbiamente, ma per arrivarci doveva ancora fare molta strada.
     
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    Ore 21.30


    Eppure era strano che ancora nessuno dei suoi allievi fosse arrivato quella sera. Non le signore di mezza età, che speravano di trovare lontano da casa, dai figli e dal marito, un'ora e mezza di emozioni e sensazione di autorealizzazione, con il legno del bo tra le mani, fingendosi qualche eroina di un film di arti marziali di Hong Kong; nemmeno i giovani yuppie rampanti in camicia immacolata, convinti di trovare nelle parole di Miyamoto Musashi o di Sun Zi il segreto per diventare lo squalo più grosso nel loro piccolo stagno.
    Poco male, Jake a volte mal sopportava la mediocrità di quei personaggi, che non riuscivano a comprendere il vero significato dei suoi insegnamenti, nonostante lui ce la mettesse tutta, e si impegnasse in egual misura con ciascuno dei suoi allievi per instillarli almeno una goccia dell'antica saggezza di cui lui si faceva tramite.
    Eppure non tutti erano simili zucconi.

    Le riflessioni del Fratello vennero interrotte all'improvviso da delle allegre voci maschili che si avvicinavano. Tempo una manciata di secondi, e dalle scale che portavano al piano terra della bassa palazzina dove Jake aveva collocato il proprio dojo, apparvero due uomini sorridenti, che scherzavano tra loro.



    Uno era di colore e di bell'aspetto, dal fisico alto e longilineo. Si trattava di Justin Murphy, il medico di fiducia di Jake.



    L'altro era bianco, decisamente meno bello del suo amico, con quel volto squadrato e le orecchie a sventola. Jack Munson, il broker.
    Entrambi indossavano un karate gi leggero. Erano i suoi migliori allievi.
    Appena i due arrivarono sul limite della materassina, interruppero le loro rumorose facezie, raddrizzando la postura e salendo sul tatami piegando la schiena in sincronia, per salutare con un inchino l'area di allenamento e il loro insegnante.

    Buonasera, Sensei.

    Dissero in coro, per poi avvicinarsi a Jake e mettersi in ginocchio di fronte a lui. Si piegarono in un altro inchino, fino a sfiorare la superficie della materassina con la fronte.
     
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  3. Cypher
     
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    Ancora nessuno. Non sapeva se definirlo un bene o un male alla fine, se da una parte mal sopportava la mediocrità di molti degli studenti, non avere nessuno a cui tramandare le proprie conoscenze tendeva a renderlo inquieto. Sapere tante cose, così tante cose e non poterlo dire a nessuno gli risultava insopportabile, ancora di più ora, ancora di più quando ogni pasto gli dava nuovi spunti di riflessione e meditazione.
    E proprio mentre stava serrando le dita sulle ginocchia, in una impazienza crescente, sentì passi e voci per le scale, e spostò lo sguardo in direzione della porta in attesa dell'ingresso...


    ...dei suoi migliori studenti.
    Un sorriso compiaciuto si disegnò all'istante alla vista dei due uomini, indubbiamente un miglioramento della serata. Non sapeva molto di loro, non erano "gregge" da mungere, non aveva ancora attinto alla loro anima e forse non l'avrebbe mai fatto. Dopotutto gli erano devoti in un tale modo, come sensei, come maestro, come insegnante, che erano uno stimolo intellettuale maggiore per il dialogo che per altri scopi.
    E se pure era difficile da ammettere, facevano da buona ancora per le vecchie abitudini e gesti oramai persi.

    Jake lasciò perdere il tè oramai raffreddato, osservando il perfetto saluto della coppia, e quando quasi poggiarono la fronte a terra rimase qualche secondo ad osservarne le nuche in quella posizione di totale devozione, inebriante quasi quanto il sangue sotto un certo punto di vista. Se il gregge erano contenitori a cui attingere, loro erano contenitori da riempire di sapere.
    Qualche secondo e poi si alzò in piedi, seguendo meticolosamente i gesti al contrario dei due allievi, nella scelta lenta della conclusione del saluto e non quella rapida ed energica. Quello era un Dojo di riflessione, di meditazione e crescita interiore, e il frusciare della stessa tenuta leggera sembrava sottolinearlo.

    Buonasera Justin, buonasera Jack

    Li salutò entrambi con una confidenza cortese, mettendoci quel calore personale che spesso affascinava chi aveva di fronte, eleggendolo a maestro di vita. Non si aspettava la visita di entrambi i suoi allievi migliori, e se anche ne poteva comunque gioirne, era ugualmente strano.

    Un allenamento serale?
     
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    Serale come sempre.

    Il medico sorrise a Jake, alzandosi in piedi. Anche Jack si sollevò, e si guardò intorno mentre girava il braccio destro per scaldarsi l'articolazione.

    Siamo solo noi? Dove sono tutti?

    Domandò, sorpreso.
     
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  5. Cypher
     
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    Un sorrisetto di rimando allo scambio di battute. Che Justin non avesse fatto nessuna domanda in merito al suo "problema" con la luce del sole, era sicuramente un segno della devozione. Forse aveva sentito anche il suo disagio iniziale, per quanto ora gli orari notturni cominciavano a diventare sempre più facili, mano a mano che passava il tempo, e spacciare le ore meno luminose come migliori per la concentrazione era un giochino facile con gli "altri".

    Alla domanda di Jack si guardò intorno di rimando con fare pensieroso altrettanto.

    Bella domanda. Mi piacerebbe saperlo, forse stasera c'è qualche evento in città?

    SI concentrò a cercare di ricordare se qualcuno degli allievi avesse parlato di qualcosa di simile, magari una festa, una serata, qualcosa che poteva portare via tutti insieme.
     
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    Non che sappia.

    Disse Jack, dopo un momento di riflessione.

    E di solito io sono il primo a venire invitato a queste cose.

    Sorrise facendo l'occhiolino.

    Ultimamente ci sono parecchi casi di influenza e altri malori fuori stagione.

    Intervenne Justin.

    Che si siano malati? In effetti mi sembra di aver visto la signora Durance in pronto soccorso questa mattina.

    Spero stiano tutti bene. Ma senza di loro potremo darci da fare seriamente questa sera. Che hai preparato, Jake?
     
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  7. Cypher
     
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    Insomma, niente feste ma una epidemia di influenza e malori? A tutti quanti i suoi allievi tranne i due "preferiti"? Era una ben strana coincidenza, e le coincidenze si sa, non esistono, sono solo percezioni errate della realtà in continuo mutamento e...
    I sofismi mentali vennero interrotti dalla domanda di Jack. E sorrise di rimando con divertimento.

    "Visto che siete solo in due, non mi dispiacerebbe vedervi cimentarvi in un po' di Duilian" letteralmente, allenamento in coppia. Ma non un semplice allenamento, perché per quanto dovesse essere una simulazione di combattimento, si doveva anche avere una netta sinergia con il compagno, per coordinarsi ed evitare di ferirsi. Non faceva mai combattere uno contro l'altro i propri allievi, scoordinati e spesso troppo timorosi o al contrario sicuri di se, avrebbero solo fatto una figura penosa.
    Ma questi due... Ahhh questi due forse avevano capito qualcosa di più.

    Sollevò le mani e indicò a palmi in alto il tatami nella stanza, in segno di invito per entrambi.

    "Mani nude. Tecniche di palmo" che in teoria dovevano essere le meno dannose in caso di errore.

    Unì le mani dietro la schiena e si preparò ad osservare, mentre ancora rifletteva sulle molte assenze. La signora Durance in pronto soccorso, ma chi altri? Si sforzò di ricordare se le scorse sere ci fossero state molte assenze o segni di malanni.
     
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    I due allievi chinarono di scatto il capo, dimostrando il loro assenso, e non persero tempo a porsi l'uno di fronte all'altro. Dritti, con le mani lungo il corpo, si inchinarono per salutare il compagno di allenamento, prima di mettersi in posizione di guardia e cominciare lo scontro simulato.
    I loro movimenti erano ben lontani dall'essere perfetti, ma dimostravano un grande potenziale, ancora da affinare. Quelli erano due pezzi di legno grezzo, e Jake doveva essere sia l'artigiano che lo scalpello che li avrebbe cesellati fino a trasformarli in opere d'arte.
    L'unica nota dolente, a parte l'evidente inesperienza dei due combattenti, erano le risate che si sentivano tra un colpo di palmo e l'altro. Se da un lato era giusto che gli allievi non trovassero pesanti gli allenamenti, e li affrontassero con gioia e spensieratezza, dall'altra, un'eccessiva sguaiataggine poteva essere segno di poca serietà.
     
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  9. Cypher
     
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    Le mani ancora dietro la schiena, Jake lasciò perdere le riflessioni sugli allievi assenti, per concentrarsi su quelli presenti. Studiò i movimenti imperfetti con gli occhi socchiusi, come se stesse valutando del materiale per un'opera più grande. Anelava il momento in cui avrebbe visto la perfezione nei loro gesti, il completo passaggio delle sue competenze ad un'altra persona, il suo desiderio maggiore.
    Le risate gli fecero però aggrottare la fronte e tolse una mano da dietro la schiena, sollevandola con indice e medio tesi in una netta richiesta di silenzio.

    "Gradirei che affrontaste gli esercizi con una concentrazione maggiore" Un tono non di rimprovero, ma comunque non totalmente soddisfatto "Unire la parte esterna con quella interna" citò a promemoria "Se dentro di voi non c'è sufficiente serietà e concentrazione, come sperate che ce ne sia nei gesti esteriori?"

    E poi alla fine, visto che un esempio a volte vale più di mille parole, fece un paio di passi dentro al tatami, chinò la schiena in un salutò e dopo aver preso la posizione di guardia, piegò la mano a palmo in alto e piegò le dita verso entrambi in segno di invito.
    E cominciò a modellare la mente secondo un mondo di caos ordinato, di Ying e Yang in continua lotta, concentrandosi per rispondere alle mosse degli altri due.

    Non so se servono eventualmente tiri di dado e se si quali... Pardon per la niubbaggie e grazie della pazienza ^^
     
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    Ma sì, divertiamoci :P


    I due allievi si irrigidirono quando il maestro li ammonì. Al suo invito a farsi avanti, si scambiarono un'occhiata complice, e si misero in guardia.

    2015-05-03 04:39:14 Jack rolls 1 die for Initiative 10 [initiative roll]
    2015-05-03 04:39:03 Justin rolls 1 die for Initiative 1 [initiative roll]
    2015-05-03 04:38:54 Jake rolls 1 die for Initiative 9 [initiative roll]

    Ordine di dichiarazione delle azioni:

    1) Justin;
    2) Jake;
    3) Jack

    Non ricordo se hai già giocato. A scanso di equivoci, ti spiego come funziona il combattimento.

    Questa prima fase è la determinazione dei turni. Si tira un dado per iniziativa, al cui punteggio si aggiungono i punteggi di destrezza e prontezza. Chi fa il punteggio più alto (in questo caso Jack), sarà il primo ad agire nel turno ma l'ultimo a dichiarare la propria azione (spiegare quello che ha intenzione di fare). Al contrario, quello col punteggio più basso (Justin), è il primo a dichiarare e l'ultimo ad agire.

    Ora dichiaro l'azione che vuole fare Justin, poi tocca a te spiegare quello che hai INTENZIONE di fare per controbattere, poi sarà Jack a dichiarare e agire per primo.


    Jake riuscì a leggere perfettamente le intenzioni del medico, che si stava semplicemente gettando in un attacco frontale, mirando ai fianchi del Vampiro.
     
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  11. Cypher
     
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    Mai giocato no, grazie della spiegazione! Ti lascio i dadi allora, così cerco di capire.



    Concentrazione ed introspezione.
    Se pure non aveva mai attinto dall'anima di questi due, Jake riusciva a leggerli alla perfezione, i movimenti che avrebbero fatto, lo scambio di occhiata che doveva essere forse un accordo silenzioso.
    Una occhiata a Justin studiandolo per un istante, a valutare il suo palese attacco al fianco. Un semplice attacco frontale, leggibile e... Che poteva evitare spostandosi all'ultimo, sfruttando la consapevolezza e la maggiore competenza.
    Scivolare di lato con un movimento lesto all'ultimo secondo ad evitarlo di misura, mentre concentrava invece l'attacco su Jack, con l'intenzione di farsi avanti con il palmo aperto in un colpo dritto al petto a sbilanciarlo all'indietro, con una spinta delle gambe per imprimere maggiore forza, quella di tutto il corpo nella mano.
     
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    Perfetto, allora approfittiamo di questo scontro amichevole per imparare a combattere, così potrai anche fare le tue considerazioni tattiche con maggior consapevolezza, di volta in volta.

    Inizia Jack, che aveva vinto l'iniziativa. Ti attacca usando i suoi punteggi di destrezza e rissa

    2015-05-03 06:40:46 Jack rolls 5 dice to Destrezza+ rissa 3,5,2,7,5 [1 success]

    Ti colpisce. Ora determiniamo il numero di danni. Per farlo (in questo caso che stiamo parlando di un combattimento corpo a corpo a mani nude) si tira un numero di dadi alla forza di Jack + i successi supplementari oltre al primo con i quali ti ha colpito (in questo caso nessuno)

    2015-05-03 06:41:02 Jack rolls 2 dice to Danni 6,1 [failure]

    Il suo colpo non è abbastanza preciso o forte da poterti fare dei danni apprezzabili.

    Ora tocca a te. Siccome mi hai descritto due azioni, prendo la cosa come un SPLIT (l'unico modo per compiere più azioni in un unico turno, senza avere la disciplina Velocità). In uno split puoi suddividere il tuo turno in un numero indefinito di azioni perdendo dei dai per ciascuna di esse. In questo caso, che sono solo due azioni, si va a vedere il pool di dadi per ciascuna delle due azioni: colpire (destrezza+ rissa = 6) e schivare (destrezza+ atletica= 5). Si prende il pool più piccolo (in questo caso quello per schivare =5), e si suddividono i dadi in modo equo tra le due azioni (per questa volta ho fatto da solo, mettendo 3 dadi in colpire e 2 in schivare. Le prossime volte che tenti uno split, sarai te a indicare come suddividere i dadi). Le azioni aggiuntive alla prima si svolgono comunque solo dopo che tutti gli avversari (anche quelli che hanno perso l'iniziativa) hanno finito le loro azioni.

    1^ azione (colpire) 2015-05-03 06:43:02 Jake rolls 3 dice to Destrezza+ rissa (Diff 7) 6,7,4 [1 success]

    Colpisci Jack con un successo. Nota che hai la difficoltà a 7 invece che lo standard 6, questo perché stai combattendo in minoranza numerica. In questi casi la difficoltà aumenta di 1 per ogni avversario aggiuntivo in qualsiasi azione.

    2015-05-03 06:43:17 Jake rolls 2 dice to Danni 5,3 [failure]

    Anche il tuo colpo non è stato sufficientemente potente a fare danni.

    2015-05-03 06:43:35 Justin rolls 4 dice to Destrezza+ rissa 4,3,8,8 [2 successes]

    2015-05-03 06:43:58 Jake rolls 2 dice to Destr.+atletica (Diff 7) 2,3 [failure]

    Tenti di schivare il colpo, fallendo. Per schivare è necessario fare più successi dei successi dell'avversario che tenta di colpirti.

    2015-05-03 06:44:15 Justin rolls 3 dice to Danno 7,3,9 [2 successes]

    2015-05-03 06:44:37 Jake rolls 3 dice to Costituzione 6,9,6 [3 successes]

    Justin ti avrebbe fatto due danni con questo colpo, ma la tua costituzione ne ha assorbito gli effetti, annullandoli. Quando viene fatto un danno, si tira su costituzione. Ogni successo in costituzione annulla un danno.


    Jake riuscì a girarsi verso Jack, evitando che il broker iniziasse un'azione di aggiramento. I due si scambiarono un paio di timidi colpi, che andarono a segno, senza però provocare grande effetto. I due si stavano ancora studiando. Justin invece approfittò della distrazione di Jake per colpirlo con forza sul costato. Il Vampiro accusò il colpo, ma la sua costituzione sovrannaturale gli permise di non perdere il respiro.

    2015-05-03 07:02:42 Justin rolls 1 die for Initiative 10 [initiative roll]
    2015-05-03 07:02:37 Jack rolls 1 die for Initiative 2 [initiative roll]
    2015-05-03 07:02:32 Jake rolls 1 die for Initiative 4 [initiative roll]

    Ordine dichiarazione:

    1) Jack;
    2) Jake;
    3) Justin


    Dopo quel primo scambio di colpi, Jack sembrò voler fare sul serio. I movimenti dei suoi muscoli e il suo sguardo tradivano la volontà di portare una serie di colpi al petto.
     
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