Strade di Bywater

In effetti lui non era adatto a questo genere d'azione. Aveva avuto l'intenzione di utilizzare la lama come deterrente, ovviamente e l'uccisione di uno di quei tre uomini era ben lontana dalla sua linea di pensiero ma a quanto pareva, in ogni caso, la situazione stava per degenerare e lui qualcosa doveva pur fare. Il problema era proprio questo... come poteva convincere tre uomini a lasciare stare un vecchio quando l'unico reale motivo per cui avrebbero dovuto farlo era... evitare di venire trucidati in modo brutale. Scosse di poco il capo quando si rese conto che Lonegate, probabilmente, era riuscito a vederlo ma alla fine, nonostante tutto, decise di intervenire.

Oh, è mia quella lama... borbottò gentilmente tornando quindi visibile ai tre. Aveva le mani larghe e il resto del bastone fantasma nella mano destra. Passò gli occhi in rapida rassegna su ognuno dei tre prima di portare lo sguardo su Lonegate per un attimo ...Signore, devo ancora una volta chiederle di evitare di... beh, di risolvere la questione in modo brutale. ma senza aspettare risposta portò gli occhi sui tre osservandoli con apparente calma.

Emulò persino un sospiro, come se fossero una seccatura Ascoltatemi bene, dall'attenzione che ponete a quanto vi dico, potrebbe valere la vostra vita... si prese un attimo ...Questa sera avete, com'è che si dice? Cagato fuori dal vaso e siete diventati un problema per le persone sbagliate. Ora... io personalmente preferirei che si risolvesse tutto adesso nel modo più semplice... basta che voi alziate i tacchi e andiate via senza fare più storie. So che sembra ridicolo ma... se così non fosse di qui a qualche momento potrei essere costretto a dover raccogliere i vostri resti in giro per il vicolo! Una seccatura per me, certo, ma soprattutto per voi... ora... sta a voi!

La voce era calma, perfettamente controllata mentre parlava di brutale violenza e uccisioni. Giocava sul fatto che quello fosse proprio il motivo per cui la sua minaccia poteva in qualche modo intimidirli e fargli fare ammenda per la loro stupidità. Ammesso che, Lonegate, fosse comunque disposto a lasciarli andare. Cosa di cui, effettivamente, non era propriamente sicuro.

Si sentiva provato, a dir poco. In quella serata aveva investito parecchie energie (soprattutto mentali) e il presentarsi di un ennesimo problema in un momento in cui la tensione di dover fronteggiare Lonegate l'aveva già privato di parecchia "tranquillità" lo faceva sentire spossato, stanco e quasi "perseguitato" in un qualche modo. Quella era la non vita. Quello significava dover scalare la vetta.

Le parole, scelte con cura, sembrarono trovare terreno fertile con due degli uomini che, con tutta probabilità, si sarebbero salvati. L'altro invece, forte probabilmente dell'arma che con tanta inadeguatezza gli aveva inavvertitamente fornito, sembrava davvero poco incline a capire che sarebbe stato meglio evitare il confronto. Scosse di poco il capo, il Nosferatu, per il momento dimentico di Lonegate poco più avanti rispetto a lui. Gli occhi fissi sull'umano rabbioso mentre, seguendo l'istinto, la vitae dentro di se potenziava le sinapsi, i muscoli e le articolazioni nel tentativo di donare più velocità ai movimenti che di lì a poco avrebbe compiuto.

Era un immortale che si preparava ad evitare un colpo. Ad affrontare il contenzioso tentando di evitare in tutti i modi lo spargimento di sangue. Non perché avesse paura. No, un mortale del calibro di quei tre che aveva difronte non poteva pensare di impensierire un vampiro. Avrebbe forse potuto arrecargli qualche danno superficiale, avrebbe potuto impensierirlo più che ad altri immortali ma alla fine, il suo destino sarebbe stato comunque segnato. Era superiore e ne era cosciente.

Non era per questo che si preparava ad eludere invece che colpire. Era per auto-imposizioni morali. Non poteva uccidere un'essere umano perché così aveva stabilito con se stesso quando aveva dovuto trovare il modo di venire a patti con la sua Natura di Vampiro. La paura della Bestia, ovviamente, era dieci volte più concreta di quella dell'umano.

E fu per questo che attese l'arrivo del mortale, fu per questo che concentrò tutte le sue energie in un unico balzo repentino verso destra nel chiaro tentativo di scartare l'eventuale colpo dell'umano per restarne completamente illeso.

Tentò di scartare di lato al massimo delle sue capacità. Tentò di evitare il colpo cercando di essere più rapido dell'umano ma, ovviamente, lui non era mai stato un combattente. Lui, se poteva, cercava di evitare queste situazioni incresciose nelle quali mettere a frutto le qualità fisiche di cui, in fin dei conti, non era mai stato un abile fruitore neanche in vita. Il colpo lo prese, al braccio e quando sentì la fitta di dolore bruciante capì d'essere stato colpito.

La sorpresa durò pochi istanti perché, repentino come pochi, Lonegate mise la parola fine alla situazione. Il vampiro si teneva il braccio ferito mentre, chiaramente, nessuno dei tre umani era più in grado di reagire. Avrebbe potuto guarire, ma farlo ora sarebbe significato avere tre testimoni della potenza del sangue, quindi con una smorfia di dolore si costrinse ad aspettare. Un digrigno quando dovette lasciare la presa sul braccio ferito per riprendere con se la lama del bastone fantasma che infilò velocemente nell'elsa per concedergli di nuovo l'aspetto di un normale bastone da passeggio. Non una parola verso i tre mentre gli occhi si puntarono sul vampiro.

Assolutamente si, Signor Lonegate... direi che è stato più che... esaustivo. un'altra smorfia di dolore mentre si voltava e si incamminava nei vicoli che, di lì a poco l'avrebbero portato alla macchina. Fu durante il tragitto che si voltò appena verso il vampiro Signore, posso contare sul fatto che quei tre non ricorderanno nulla, vero? Come è avvenuto per i tre luridi pezzi di sterco sul Mississipi, intendo... una domanda dovuta mentre si allontanavano in quanto quella potenza da un vecchio non era sicuramente niente di così eclatante ma poteva comunque destare qualche tipo di sospetto.

In realtà quella era la differenza tra lui e Lonegate. La differenza di potere permetteva al Nosferatu di essere leggermente più approssimativo di quanto non avrebbe dovuto essere lui. Mostrare una forza innaturale a tre teppisti da strada per lui era cosa normale e neanche si preoccupava di ripulire dalle tracce in quanto... beh, era pur sempre Lonegate. Non rispose quindi all'affermazione sui tre avvicinandosi alla macchina.

Era nuovamente in perfetta forma, sebbene avesse nuovamente bisogno di nutrirsi. Non se ne preoccupo' tuttavia restando focalizzato su quanto doveva essere fatto al momento. Era essenziale che Lonegate arrivasse nel ritrovo Nosferatu e parlasse alla Nidiata. Nient'altro era più importante. Tutto il resto avrebbe potuto aspettare.

Continuava ad essere spossato, ovviamente e quantomeno provato da ciò che era avvenuto in così poco tempo così quando Lonegate lo ringraziò lui semplicemente chinò il capo in segno di rispetto La ringrazio, Signore... e quando tuttavia si rivolse a Nikka per offrirle un po' di vitae lui semplicemente restò perplesso. Non era cosa da tutti i giorni offrire la propria ghoul ad un altro vampiro, anzi... a dirla tutta era una cosa abbastanza insolita e per un attimo la paranoia propria dei Fratelli vinse su tutto.

Poteva essere che Lonegate cercasse di vincolarlo? Di renderlo in qualche modo schiavo? Dopotutto non era un'esperto dei funzionamenti della Vitae Vampirica e delle sue proprietà mistiche quindi non poteva sapere cosa fosse possibile e cosa fosse invece impossibile. Alla fine però cedette, dal momento che, questo lo sapeva da Cimitiere, in ogni caso una sola notte non bastava a vincolare un fratello ad un altro.
Lei mi concede un grande onore... borbottò a Lonegate chinando di nuovo il capo in segno di rispetto, poi puntò gli occhi su Nikka verso la quale allungò leggermente le mani, con fare quasi paterno. Scosse persino il capo ...non ti farò male! la rassicurò con un sorriso che mostrava i canini scesi, quasi inquietante in quella gentilezza velata da... fame.

Avvicinò quindi il capo e prese da lei quello che gli era stato offerto, recuperando un po' della vitae utilizzata per "risolvere" lo "screzio diplomatico" avuto poco prima. Una volta finito di suggere quel poco che gli era stato concesso di prendere, leccò le ferite richiudendole quasi con grazia prima di allontanare il viso dalla ragazza per guardarla con lo stesso sorriso ...ti ringrazio molto, Nikka. sentenziò verso di lei senza premurarsi di fare altro. Afferrò di nuovo il bastone (che aveva posto sotto il braccio per nutrirsi) e fece cenno verso la macchina. Occhi a Lonegate Se per lei va bene, Signore... direi che è ora di incontrare la Nidiata. A meno che lei non abbia altri programmi!

Verso Lonegate mentre entravano nell'auto.

Durante il tragitto che li portò al Ritrovo della Nidiata, Gregory avvertì Cimitiere via messaggio del loro arrivo. Perfettamente in orario e con un'ambiente generale di "tranquillità" e "serenità" che era riuscito a mantenere. Credeva di aver fatto, tutto sommato, una buona impressione e se poi Lonegate avesse in qualche modo deciso di parlarne alla Nidiata questo sarebbe potuto essere il primo passo nella scalata del potere locale. Un buon inizio indubbiamente.

Arrivati nel punto dell'incontro, semplicemente tutti scesero dall'auto. Si sorprese un attimo quando Lonegate gli affidò il compito di riportare i suoi Ghoul alla Leblanc. In verità era compiaciuto del fatto che un tale onore (visto quanto sembrava tenere a quei mortali) fosse toccato a lui ma un po' rimpiangeva di non poter essere lì, quella sera, dopo tutti gli sforzi che aveva fatto perché tutto andasse per il meglio. Semplicemente annuì La ringrazio, Signore... rispondendo a quel vago "complimento" che, da un Anziano come Lonegate era già molto. Si fece quindi carico dell'ultimo incarico del vampiro e risalì nell'auto con tutti i mortali.

L'auto si avviò tornando indietro e, durante il tragitto, ebbe modo di pensare a quanto era avvenuto quella sera. Aveva mosso abbastanza bene le prime pedine sulla scacchiera di New Orleans e, con un po' di fortuna, presto lui e Cimitiere sarebbero riusciti a riempire i buchi di potere che c'erano nella scala gerarchica Nosferatu. Lasciarono i ghoul alla Leblanc salutandoli con cordialità prima di tornare, insieme ad Alice, verso Bywater dove avrebbe aspettato l'alba.

Sei stata impeccabile, questa sera... complimenti. era un complimento, ma non attese neanche la reazione della donna. Infilò la mano in tasca per estrarre dal portafogli 1500 dollari dei 3000 che la Nidiata aveva affidato a lui. Li infilò nella tasca della giacca della donna ...pagaci l'auto, il resto è per la buona riuscita della serata. appoggiò quindi la testa al sediolino lasciando scorrere la città fuori dal finestrino. Non erano ancora arrivati. Quando si rivolse alla donna.

Domani sera tieniti libera... abbiamo una visita da fare. Quel Roger Kennedy ho come l'impressione che ci sarà molto utile...