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SPOILER (clicca per visualizzare)continua da qui
arrivati all'indirizzo specificato dal bigliettino, sia Jackson che Rebecca furono incredibilmente sorpresi, e il primo dei due piacevolmente. il Cirque de la Noire non era un circo tenebroso e pieno di chissà quali scherzi della natura, ma un semplice Pub dai toni scuri. gli avventori all'interno sembravano persone normalissime, dai classici sedicenni ubriachi ai quarantenni che cercano di dimenticare tutto. all'angolo della strada una zoccola cercava di abbordare un cliente. Un'insegna enorme troneggiava dietro la vetrina, e riportava proprio il nome del bigliettino. ma perchè un pub, in una zona del cazzo come chalmette soprattutto?
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Vedendo il locale non potei fare a meno di sorridere.
In fondo avevo sempre odiato i circhi e sempre amato i pub, quindi quella fù una graditissima sorpresa.
Fermai la moto ad una cinquantina di metri dall'ingresso dopo aver fatto un passaggio a velocità abbastanza lenta davanti al locale per controllare se ci fossero le auto che avevo visto davanti casa di Rebecca.
Se questo è il loro luogo di ritrovo appena entriamo ci avranno già visto... E dato che siamo qui per parlamentare... Meglio cosi a sto punto... Un luogo pubblico ed affollato è il top, diventa improbabile che si ricorra alla forza bruta.
Potrebbe essere la migliore occasione per scoprire cosa vogliono o chi sono questi tipi... in fondo se non posso farmeli amici non vale la pena fargli un favore!
Pensai quasi istantaneamente vedendo il tipo di locale.
Scesi dalla moto, e mi accesi una sigaretta al volo. Inspirai una boccata, poi voltandomi verso Rebecca la espirai.
Bella rossa... visto il posto abbiamo un cambio di programma... Tu aspetterai qui, con le orecchie e gli occhi bene aperti...
Le cose potrebbero mettersi male o peggio...
Quindi io entro che sono il più adatto. Te rimani qui fuori e controlli ogni movimento assicurandoti che non arrivino ospiti indesiderati.
Nel caso non entrare assolutamente, piuttosto attendi il mio ritorno. Se ammazzano me figuriamoci cosa farebbero a quel bel culetto..
Conclusi sorridente e piacione, come a volermi fare grosso del mio coraggio e della protezione che le stavo dando.
Detto questo presi un'altra boccata dalla sigaretta, e guardai Rebecca attendendo un suo cenno di assenso.. -
Rebecca Ferrari.
User deleted
Rebecca scese dalla moto e guardo' attentamente il locale.
Era sicura di trovarsi davanti ad un circo e si era gia' fatta una mezza idea, invece si trattava di un pub.
Doveva cambiare tutto a quel punto.
Rimase con gli occhi fissi sul locale finche' l'uomo non le parlo'.
Si giro' a guardare Jackson e gli annui':
<<Va bene se preferisci cosi ti aspetto qui, non voglio esserti d'intralcio anche se forse ti pitevo essere utile. Facciamo cosi', tu non hai il mio numero, te lo lascio cosi' se ti dovessi servire fammi solo uno squillo e io corro dentro da te.>>
Aspetto poi una risposta dall'uomo.. -
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Mi segnai rapidamente il suo numero sul cellulare, dando a lei il mio nel contempo, poi lo ricacciai in tasca.
Presi una boccata dalla sigaretta, poi mi avvicinai a lei con fare complice.
Tranquilla, quasi sicuramente non succedera nulla di che. Tu piuttosto mandami un messaggio se vedi qualche movimento strano..
E sta attenta a non dare nell'occhio..
Detto questo mi incamminai verso l'ingresso del locale.. -
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Rebecca rimase alla moto, guardandosi attorno con fare curioso. qualsiasi cosa sarebbe succesa, lei non se la sarebbe mai fatta sfuggire.
Diversamente, Jackson entrò nel bar.
Entrando, evitando agilmente un ubriaco che quasi gli tirava una spallata, il brujah entrò nel locale. i toni scuri affaticavano i suoi occhi non morti, ma non abbastanza da costituire un serio problema.
guardandosi attorno, oltre alla gentaglia di chalmette, sembrava che il locale ospitasse anche uomini vestiti in maniera più elegante. a Jackson quelle persone ricordavano per certi versi il suo nipotino di sangue.
dietro il bancone una figura grossa, robusta ma con capelli bianchi e mani rugose. Jackson riuscì ad accorgersene solo all'ultimo.
ma di certo nessun cliente aveva la maschera antigas, o amenità del genere. e sicuramente nessun bambino o nano. da dove iniziare per cercare indizi?. -
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Entrando nel locale presi un'ultima boccata dalla sigaretta, per poi gettarla a terra a poca distanza dalla porta.
Una volta dentro squadrai il locale ed i presenti.
Allora, se i miei "amici" sono qui dentro mi riconosceranno al volo.
Si chiederanno perchè sono qui forse...
O se la daranno evitando lo scontro od il confronto come hanno fatto fino ad ora...
Era giunto il momento di lanciare un messaggio. Mossi i pochi passi che mi separavano dal bancone velocemente. Poi attirai l'attenzione del grosso tizio.
Scusi... Avevo appuntamento con un mio amico qui, ma evidentemente è in ritardo. Posso accomodarmi ad un tavolo mentre lo attendo? Nel caso prendo un Paddy Irish Whiskey... Se lo avete...
Mantenni un fare rilassato e calmo, cercando quasi di fare il simpatico per imbuonirmi il tizio come se a farmi sedere ad un tavolo mi facesse un favore.
In effetti seppur non potessi berlo, già il solo odore di un bel wihskey irlandese era un modo per riportare alla mente i bei ricordi dei tempi dell'IRA e di Belfast. Avrei atteso, tanto valeva rendere l'attesa piacevole.. -
Rebecca Ferrari.
User deleted
Rebecca memorizzo' il numero di Jackson sul telefonino e poi lo ributto' in borsa.
Annui' alle parole dell'uomo:
<<Stai tranquillo e chiamami se hai bisogno di aiuto. Intanto se noto qualcosa ti avviso immediatamente. Stai attento.>>
Segui' con lo sguardo Jackson mentre si recava al locale e quando' spari' dentro diede un'occhiata alle persone li' fuori, cercando di avere un'aria noncurante.
Magari tra quelle poteva esserci il ragazzino o colui o colei che le aveva lasciato la famosa rosa blu.. -
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l'omone alzò la testa e si voltò in direzione di Jackson, con un'aria gioviale in volto, ma al tempo stessa attenta a chi si trovasse davanti.
era una figura strana, sembrava che la sua espressione virasse dal bonario all'incazzoso a seconda di come la poca luce lo illuminasse.
Giovanotto... e a me che cazzo me ne frega? disse, porgendo un bicchiere vuoto a Jackson. lo pose davanti a lui e lo riempì con quanto da lui richiesto. aveva un'odore penetrante, e per quanto Jackson ormai bramasse solo il sangue venne come confortato da quel profumo.
bevi e siediti dove cazzo ti pare giovanotto. aggiunse l'uomo immagino che il tuo amico sappia dove trovarti. e se speri di andartene senza pagare ti giuro che ti sparo in testa concluse ridacchiando, e tornando a servire altri clienti con la stessa cordialità appena dimostrata.
in un certo senso, Jackson si sentiva a casa.
Rebecca invece, guardando fuori, non ebbe nessun indizio che la portasse a credere che si trattasse di un ritrovo di quelli che le avevano distrutto casa. forse, per cogliere qualcosa, sarebbe dovuta entrare... oppure aspettare che qualcuno uscisse.. -
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Quando l'omone verso quanto richiesto, non potei trattenere un grosso sorriso.
L'odore deol Whiskey Irlandese purosangue mi permeò le narici. Era forte e deciso, come me lo ero sempre ricordato. Roba che Nico non sapeva nemmeno cosa fosse... Un odore che aveva il potere di farmi tornare quasi in vita con i ricordi... a quella palestra dove mi allenavo.. ai primi incontri di boxe... alla gioia di tornare a casa e trovare la mia dolce mogliettina ad attendermi.
Quell'attimo perfetto venne rotto solo dalla risposta del barista che evidentemente non era uno che andava per il sottile.
Lo guardai con aria palesemente divertita, sfoggiando un largo sorriso.
Ahahah! Tu mi piaci! Vieni a casa che ti faccio scopare mia sorella!
Dissi palesemente scherzoso, mentre afferravo il bicchiere. Poi senza mutare la mia espressione divertita od attendere risposta dal barista, col bicchiere in mano, mi diressi ad uno dei tavoli.
Scelsi con cura quello più adatto, un tavolo all'angolo della sala, con le spalle coperte su due lati.
Una volta seduto, mi misi comodo. Lanciai una veloce occhiata agli altri avventori per vedere se qualcuno mi stava osservando con aria strana o preoccupata, poi come se fosse una cosa normale, presi la catenina falsa che avevo in tasca (cui mancava però il ciondolo) e la poggiai sul tavolo in bella vista, cosi che tutti potessero vederla.
Era un messaggio, che speravo 'qualcuno' potesse cogliere. Ero li in veste pacifica e speravo questo lo rendesse più chiaro.
A quel punto non potevo fare altro se non attendere un pò. Iniziai a giocherellare col mio Whiskey, assaporandone l'odore ed il gusto, prendendone dei piccoli sorsi che assaporavo in bocca per poi risputare nel bicchiere nel breve lasso di tempo in cui facevo finta di bere.
Ovviamente per tutto quel tempo continuai a guardarmi intorno. D'altronde era chiaro che aspettassi qualcuno, quindi non avrei dato troppo nell'occhio se dopo aver scrutato ogni tizio seduto in giro per il locale, facevo altrettanto con ogni altra persona che varcasse l'ingresso, sia per uscire che per entrare.. -
Rebecca Ferrari.
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Rebecca era indecisa sul da farsi.
Aveva promesso a Jackson che lo avrebbe aspettato fuori pero' credeva di poter essere d'aiuto anche lei.
Certo, non era molto brava a combattere pero'...uff si annoiava a stare li, senza fare nulla. Si sentiva inutile.
Decise comunque che sarebbe stata li ancora un po', avrebbe fatti arrabbiare Jackson altrimenti.
Sempre a quella distanza continuava a guardarenchi si avvicinava al locale.
Se fossero arrivati avrebbe mandato subito un messsggioo a Jackson per avvisarlo se non erano gia' dentro.. -
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Jackson scelse il tavolo, si sedette e si mise in attesa. la catenina sul tavolo, l'attesa che qualcosa si evolvesse. eppure il mondo esterno sembrava non considerarlo nemmeno: gli ubriaconi bevevano, i ragazzi festeggiavano. una notte come un'altra. solo all'ultimo si accorse che qualcosa di particolare stava succedendo.
accadde molto in fretta, al suo tavolo si sedette una coppia di persone, che iniziò a parlare dei cazzi propri come se lui non ci fosse. e al fianco di Jackson apparve di nuovo lei.
eppure nessuno, a parte Jackson, sembrava notarla. lei prese il telefono e scrisse rapidamente qualcosa, che girò al brujahCODICEstai zitto e non ci vedranno. hai fatto?
Rebecca invece, dal canto suo, ormai si stava scocciando di restare fuori dal locale, ancorata alla moto ad aspettare qualcosa. stava per entrare quando notò un individuo avvicinarsi a lei. probabilmente un motociclista, a giudicare dall'outfit.
Ciao rossa... cosa ti porta da queste parti?
Edited by Kabruki - 4/8/2015, 13:44. -
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Vedendo la pupa come ormai la chiamavo affettuosamente comparirmi di fianco sorrisi soddisfatto.
Bingo!
Pensai senza scompormi oltre.
Finalmente ero riuscito a ritrovarla. Nella mia testa una scintilla scattò veloce ed incontrollabile, dicendomi di afferrare il coltello ed affondarlo in quel suo bel pancino putrescente, ma fu solo un'istinto di rabbia che calmai subito. Ero li per cercare di stipulare una sorta di trattato di amicizia, non per combattere una guerra. Cosi con movimenti lenti come se temessi di essere visto dai due stronzi che si erano seduti davanti a me allungai una mano a prendere il telefono.
Iniziai a digitare sul telefono.CODICEPupa mi mancavi..
Ho fatto. PER ORA puoi stare tranquilla tesoro.
Se vuoi stare tranquilla anche domani però la cosa non può finire qui.
Che ne dici di dirmi con chi vado a braccetto?
Siamo amici adesso no?
Ripassai il telefono alla tipa, strizzando un'occhio con aria piaciona nel porgerglielo.
Poi guardai i due seduti davanti a noi.
Ma davvero non mi vedono sti due pirla?!?
Pensai mentre li squadravo quasi divertito. Iniziavo a pensare che quel potere potesse davvero essere utile in fondo.
Tornai con lo sguardo sulla pupa. In effetti chiamarla cosi era un gioco divertente visto che il suo aspetto avrebbe fatto ribrezzo al peggior topo di fogna. Eppure mi intrigava, avrei voluto conoscere meglio quella tizia. Non fosse altro perchè le avevo dato un soprannome.. -
Rebecca Ferrari.
User deleted
Rebecca continuava a guardarsi in giro nella speranza di notare qualcosa.
Si sentiva inutile e si stava stancando di stare li senza fare nulla!
Voleva entrare, dare un occhio anche lei ma aveva promesso a Jackson...
Noto' poi un uomo avvicinarsi. Uff i soliti marpioni che ci devono provare.
Non lo guardo' piu' di tanto, disse solo:
<<Sto aspettando un amico>>. -
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la donna non fece una piega, al tavolo con Jackson mentre questa prendeva il telefono. non sembrava interessata ai due uomini, come se fosse sicura di non essere vista.
la pelle biancastra, le mani sporche di china e le strane cicatrici componevano uno strano disegno che era il suo volto.
riprese il telefono, e continuò a scrivere.CODICEquesta cosa è più grande di me e di te, e per il momento ti basti sapere questo. solo per essere arrivato fin qui stai rischiando la morte ultima.
questo locale è la temporanea copertura di una piccola banda di ravnos che si fà chiamare letteralmente "il circo". non so i perchè e i percome, ma vogliono le stesse informazioni dei tremere.
Comunque non siamo amici. al massimo dovresti ringraziarmi, visto che ti dò modo di salvare la vita di tuo nipote.
girò il telefono al brujah, tornando a osservare attorno a se con paranoia. mentre Jackson si mise a rispondere, con maestria riuscì a borseggiare l'individuo al suo fianco.
l'uomo che invece importunava rebecca, non sembrava intenzionato a lasciar perdere. un amico eh? disse ridacchiando beh potremmo aspettarlo assieme, non trovi?. spostò lo sguardo sulla moto di Jackson, e la guardò con serio interesse bella bestia, ragazza... davvero... hai gusto in fatto di motori... ridacchiò ancora, e si accese una sigaretta, guardandola con interesse.. -
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Presi il telefono in mano quando me lo porse.
Contenni un ghigno semisoddisfatto dall'aver ottenuto un qualcosa. Non molto, ma almeno era un inizio.
Ripresi a scrivere, tutto preso dalla fretta di avere qualche risposta in più.
Scrissi per un pò, in fondo avevo parecchio da dirle.CODICEDunque i 'cattivi' sono questi Ravnos...
"il Circo" dici..
E Jester è uno di loro, giusto?
Apparte questo, te? Chi sei?
Non dirmi che non hai interessi in questa storia pupa, non prendermi per fesso!
Zingari e stregoni vogliono quella pietra...
TE invece la vuoi far sparire. Perchè?
Lavori sola o per conto di qualcuno?
Se ho bloccato le ricerche di Finn è perchè penso che TE o chiunque sia la persona per cui lavori potreste ucciderlo per fermarlo.
A me non frega un cazzo di zingari, stregoni e del segreto che stai proteggendo.
Ma per quanto dici il contrario, io ed il tuo bel culetto siamo sulla stessa barca.
Quindi inizia col dirmi qualcosa di più.
La riporsi il telefono, stavolta con sguardo meno piacione e più serio..
Cirque de la Noire |
