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Alexander Benoit.
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Alexander non vedeva nulla, ma sapeva che Maryse era li, per questo tutte le sue energie , tutto il suo pensiero era rivolte alla sua protezione. Senza il suo sire lui non era nulla , senza il suo sire era Brujah senza la potenza.
Prima che l’oscurità avvolgesse ogni cosa, aveva visto Maryse andare verso la sua sinistra, cominciò a correre verso di lei, non sapendo bene dove stava andando.
Quella creatura era li e la colpa era solo sua. Fece alcuni passi, forse alcuni metri, quando sentì qualcosa avvolgerlo completamente e spingerlo fuori, cerco opporre resistenza ma tutto fu vano e inutile.
Venne catapultato fuori dalla finestra, senti Maryse chiamarlo e lui non poteva aiutarla cercò con la spada di tranciare quei tentacoli, ma era inutile, non gli importava della sua vita ma solo quella del suo sire.
Scappaaaaaaa!!
Fu l’ultima cosa che gridò mentre qualcosa lo portò via da lei. Sentì un dolore atroce provenire dalla ferita e poi svenne.
Edited by Alexander Benoit - 31/8/2015, 15:28
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.SPOILER (clicca per visualizzare)Continua qui.
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Alexander corse il più in fretta possibile, giungendo finalmente al rifugio di Maryse, solo per avere un'amara sorpresa.
Il rifugio era stato dato alle fiamme.
Del luogo che il giovane Brujah aveva sempre considerato una casa ora non restava che un'abitazione decadente e annerita dal fuoco circondata dagli striscioni della polizia, l'ombra di ciò che era una volta.
Edited by No Life King - 6/9/2015, 12:24. -
Alexander Benoit.
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Alexander impiegò circa venti minuti per tornare al palazzo e quello che vide quando giunse nel rifugio di Maryse lo lasciò per un attimo senza parole. Il palazzo era completamente bruciato , il candito colore aveva lasciato spazio al nero del fuoco.
Un nastro della polizia aveva circondato il luogo mentre una folla di curiosi si accalcava per godersi lo spettacolo. Se fosse stato ancora umano avrebbe pianto e si sarebbe sentito triste aveva passato molto tempo in quel luogo e li che era diventato un figlio della notte e li che si era risvegliato per la prima volta , ora vece sentiva una rabbia quasi incontrollabile stava per esplodere, dovette far forza a tutto il suo autocontrollo per non lasciare che la bestia uscisse fuori. Doveva assolutamente calmarsi troppi erano gli umani intorno e non poteva certamente creare altri casini, anche se l'avrebbe volentieri uccisi tutti quanti.
Ma sapeva una cosa che al momento Maryse era viva, perché se fosse morta lui l’avrebbe sentito e sarebbe morto con lei e un'altra cosa sapeva che Jasmine non era al palazzo.
Alexander pe un attimo pensò a Katherine e sperò con tutto se stesso che si fosse salvata, in fondo il suo rifugio aveva una porta secondaria in caso di emergenza.
Alexander prese il suo cellulare e inviò alcuni messaggi.CODICEIl palazzo è in fiamme avete notizie di Maryse ?
Scopri cosa è successo al palazzo . Scopri tutto su un certo KELIAS
Stai bene ?
Il primo messaggio era per i ghoul sparsi per i vari rifugi e per Jasmine, che molto probabilmente era nel suo rifugio, sperava che avessero notizie del sire. Il secondo fu per il suo contatto e il terzo per Katherine.
Alexander si guardò intorno in cerca di facce conosciute, poi si diresse verso il palazzo svoltando sulla destra, conosceva molti modi per entrare e molti per evitare i curiosi e polizia doveva entrare per cercare indizi, poi forse sarebbe andato dallo sceriffo.SPOILER (clicca per visualizzare)Se non ho il cellulare modifico, spendo un ps per autocontrollo e provo ad entrare ovviamente se il fuoco è spento
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Alexander entrò senza troppi problemi nel rifugio di Maryse. Come già anticipato dall'esterno, il rifugio era stato totalmente devastato dalle fiamme, trovare degli indizi si sarebbe rivelata un'impresa ardua. . -
Alexander Benoit.
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Alexander entrò nel palazzo senza troppi problemi , l’interno come l’esterno era completamente bruciato e sicuramente sarebbe stato difficile trovare degli indizi , ma non era solo per questo che era voluto entrare, Alexander voleva imprimersi nella sua mente quello che aveva portato la sua stupidità, la sua superficialità e questo fece arrabbiare molto Alexander. Se fosse stato ancora umano si sarebbe sentito triste e sicuramente avrebbe pianto, ma ora era un Brujah e voleva solo vendetta. Il luogo dove era nato una seconda volta era ormai andato perduto, ma la cosa più importante ora era trovare Maryse.
Alexander si chinò e prese un po’ di cenere e lasciò che scorresse nella sua mano mentre chiuse gli occhi.
Ti troverò e ti ucciderò te lo prometto.
Alexander si alzò e si incamminò lentamente verso il luogo doveva aveva visto l’ultima volta Maryse, dove era stati attaccati.
Alexander varcò quella che una volta era la porta e si guardò intorno, anche quella stanza era completamente distrutta dal fuoco.
Alexander cominciò a camminare per la stanza in cerca di indizi, smuovendo la cenere e spostando pezzi di legno anneriti, non sapeva nemmeno lui cosa stesse cercando, ma sperava di trovare qualcosa che potesse aiutarlo a ritrovare il suo sire.
Mentre cercava tornò nella mente l’attacco e soprattutto quel nome che aveva portato a tutto questo, doveva scoprire chi era e soprattutto perché quella donna lo voleva morto.
Alexander si diresse verso la porta annerita, la stessa che Maryse aveva cercato di abbattere, si chinò e cominciò a smuovere un po’ la cenere e pensò che se lei fosse morta anche lui sarebbe diventato cenere.
Non puoi essere morta..
Alexander prese il cellulare sperando che qualcuno avesse risposto.SPOILER (clicca per visualizzare)secondo le mie conoscenze dovrei avvisare lo sceriffo ?
Edited by Alexander Benoit - 11/9/2015, 19:15. -
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Delle persone a cui aveva mandato i messaggi l'unico a rispondere fu solo il suo contatto, dando la sua disponibilità per cercare informazioni su Kelias, chiunque fosse. . -
Alexander Benoit.
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Alexander vide solo la risposta del suo contatto e questo non fece che accrescere i dubbi che affollavano la sua mente. La spiegazione per cui Khaterine e Jasmine non avessero risposto potevano essere molteplici, ma Alexander volle scartare la possibilità di una loro morte , perché non voleva accettarla.
Alexander chiuse per un attimo gli occhi ripensando a lei e come l’aveva conosciuta, pian piano si era fatta strada nella sua vita, l’aveva conquistato e alla fine l’aveva preso.
Alexander sentiva che non era morta, lui era legato a lei da un patto di sangue indissolubile, una volta Maryse aveva detto che se lei sarebbe morta anche lui sarebbe morto.
Ad Alexander non importava in fondo aveva vissuto la sua vita da umano con tristezza e pochi erano stati gli anni di felicità, l’unica cosa forse che gli importava era di raggiungere la vetta prima di morire.
Ma ora il pensiero era rivolto a Maryse, poteva essere al sicuro, come poteva essere prigioniera, ma in questo caso lui poteva sentire il suo dolore, se avesse provato dolore.
C’era un codice fra loro, in caso di attacco dovevano mantenere il silenzio, un po’ come i militari. La loro era una comunità, rara forse nel clan dei Brujah e c’era un posto che serviva in caso di attacco , un posto dove rifugiarsi, ma al momento non voleva andarci.
Alexander prese un attimo il telefonoCODICEScopri cosa è successo al palazzo in uptown , se ci sono vittime o altro.
Inviò il messaggio al suo contatto, lui sapeva a cosa si riferiva.
Alexander si alzò e si appoggiò sul nero muro, sporcandosi per un attimo di cenere e fuliggine, chiuse gli occhi e pensò a lei, ai suoi occhi e al suo corpo, penso a lei cercando di ricordare la sua fisonomia, ai momenti passati insieme in questo luogo. Pensò a lei intensamente, voleva tanto che fosse con lui, Alexander sentiva la sua mancanza
Restò minuti, così in silenzio concentrandosi sul sire cercando di far leva su quel legame di sangue che avevano, si concentrò sperando di trovare una via, sperando di cancellare quell’illusione che hai suoi occhi vedeva, ma che poteva essere tutto reale. Alexander sperava che tutto quello che stava vivendo fosse solo una illusione, una illusione di qualcuno che stava giocando con la sua mente.
Si concentrò su quello che era il palazzo, sui suoi muri, sulle sue stanze, nella sua mente si stagliò il ricordo vivo di quello che era il palazzo, sperando che quando avesse nuovamente aperto gli occhi di troverlo nuovamente in piedi.SPOILER (clicca per visualizzare)cerco di spezzare un eventuale illusione creata nella mia mente, qualora ci fosse XD
Edited by Alexander Benoit - 18/9/2015, 17:33. -
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Quando riaprì gli occhi purtroppo ebbe una brutta sorpresa: non era un'illusione, il rifugio di Maryse era veramente stato dato alle fiamme.
Nel frattempo gli arrivò la risposta del contatto, e leggendo il messaggio rimase perplesso da quanto c'era scritto.CODICEIl palazzo dato alle fiamme da qualche folle piromane? E me lo chiedi? Cazzo se ci sono state delle vittime, tutta la servitù è morta tra le fiamme, si è salvata solo la proprietaria del palazzo. Era scritto su tutti i giornali, se mi fai queste domande mi viene da chiederti dov'eri tre giorni fa...
Tre giorni fa? Erano passati tre giorni da quando si era separato dalla sire? Com'era possibile? Non ricordava assolutamente niente. Cos'era successo in quei tre giorni di cui non ricordava nulla? Cosa certa era che la donna che li aveva attaccati c'entrava in qualche modo.. -
Alexander Benoit.
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Alexander aprì nuovamente gli occhi e lo scenario non cambiò. Il palazzo era ormai in cenere e lui doveva accettarlo, in fondo era solo una costruzione, un luogo dove ritrovarsi e nulla più. Sorrise per un attimo un sorriso amaro e pieno di rabbia.
Si staccò dalla parete e si incamminò con passo lento verso la sua stanza quando sentì il suo cellulare vibrare.
Lesse il messaggio del suo contatto e rimase per un attimo sorpreso. Non era passato solo un giorno, ma tre, Alexander si grattò la testa con perplessità.
Un’altra stranezza che si aggiungeva ai vari tasselli. Era stato via per lungo tempo e lui non ricordava assolutamente nulla di cosa o dove fosse stato.
Ma almeno aveva avuto una notizia lieta che confermava che Maryse era viva, anche se la servitù era morta, ma in fondo non gli importava, il gregge era numeroso e facilmente sostituibile.CODICEHo fatto solo una vacanza…..
Scopri inoltre tutto quello che puoi questo piromane e se in caso “ consulta “ anche la polizia. Trovami un contatto con qualche agente , anche se sarebbe meglio qualcuno che comanda. Inoltre trovami un contatto nei bassifondi che sappia qualcosa su questa vicenda. Di Katherine hai notizie ?
Alexander inviò il messaggio e poi con passo lento aprì la porta della sua camera, sapeva di non avere molte speranze di trovare qualcosa ma avevo bisogno di tempo per riflettere. C’era solo un luogo dove Maryse poteva essere, ma doveva stare attento.
Prese nuovamente il cellulare .CODICEMi servono armi, bianche, da fuoco, che non si notino ma che siano letali e un coltello militare, almeno due per tipo . Mi serve un corpetto protettivo, un giustacuore e qualcosa che mi protegga il collo. Queste cose mi servirebbero al più presto il luogo sai dov’è. Inoltre mi servono dei vestiti e tira pugni o guanti chiodati.
Alexander inviò il messaggio all’altro contatto e attese una risposta.
Edited by Alexander Benoit - 20/9/2015, 20:20. -
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Passarono diverse ore prima che Alexander potesse ricevere delle risposte. Il primo a rispondergli fu il suo contatto hacker, dalla sua risposta era evidente che non era riuscito a trovare nulla del piromane. CODICENiente, nessuno che sappia uno stramaledetto accidente su questo piromane. Ma devo crederci? Uno dà fuoco a un palazzo e nessuno in questa città del cazzo ha idea di chi possa essere stato? Che mondo di merda... Katherine che io sappia è con la sua datrice di lavoro.
Il secondo contatto invece rispose in maniera sarcastica alla richiesta del vampiro.CODICEcome no, vuoi pure una fetta di culo?
Ad Alexander venne il dubbio che forse aveva esagerato con le richieste.. -
Alexander Benoit.
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Alexander si diresse verso la sua stanza, toccò appena la maniglia e la porta cadde a terra con tonfo secco, alzando un po’ di fuliggine che sporcò ulteriormente Alexander .
Entrò e si guardò intorno, era come il resto del palazzo , era distrutto e nulla si era salvato. Prese da terra una cornice, la pulì con la mano e vide il volto sorridente di Jim Morrison che salutava la folla , era uno dei suoi cantanti preferiti.
Si guardò intorno lasciando che la cenere sporcasse i suoi vestiti, mentre camminava tentò di ricordare dove era stato, cosa aveva fatto, cosa era successo e soprattutto come era finito in quel cassonetto , tutta quella storia era dannatamente assurda, tutto era iniziato da quella figura.
Alexander sperava solo di non aver combinato dei casini, altrimenti sarebbe stata molto dura spiegarlo allo sceriffo, già non era ben visto e sicuramente aspettava un pretesto per metterlo in prigione.
Si fermò per un attimo e guardò il divano , orami logoro e distrutto , prima dell’attacco era seduto li con il suo sire, ora il suo compito era di ritrovarla.
Sentì il suo cellulare vibrare fortemente, erano due messaggi, serrò la mascella per la rabbia e poi rispose.CODICETrova tutto quello che sai su questo piromane, però mi raccomando una cosa, stai nascosto, non devi assolutamente esporti, non devono arrivare a te in nessun modo, usa tutti i tuoi contatti ma tu rimani nell’ombra.CODICESi grazie, magari al sangue…. Amo la carne… Comunque trovami un giubbotto protettivo e per le armi fai tu, so che hai qualcosa di speciale, quello che riesci a rimediare va bene .
Alexander inviò i due messaggi, poi entrò in camera da letto.
Il letto era andato , la stanza ormai non esisteva più, Katherine era li l’ultima volta che l’aveva vista ,ma almeno sapeva che era al sicuro.
Ma non c’era più tempo da perdere , era giunto il momento di agire e di tornare dal suo sire, ma in questo caso avrebbe preso tutte le precauzione del caso, non voleva un altro attacco. Era tempo di riprendere in mano la sua vita.
Alexander uscì e si diresse verso un rifugio di Maryse poco lontano dal palazzo , sperava di trovarlo in piedi e di trovare un mezzo di trasporto, aveva fretta ma doveva essere paziente, per il momento Alexander aveva deciso di non tornare nel suo appartamento.CODICEStai bene ?
Alexander inviò il messaggio a Katherine e poi Jasmine.
Mise in tasca il cellulare si diresse con passo svelto verso un Rifugio di Maryse.SPOILER (clicca per visualizzare)mi dirigo a un rifugio poco distante dal palazzo. In caso non succeda nulla posti tu il luogo _?
Edited by Alexander Benoit - 28/9/2015, 00:49. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Posto direttamente qui, così non si scrivono troppi topic.
Alexander giunse al secondo rifugio di Maryse, una casa di modeste dimensioni non troppo distante dal palazzo della Camarilla. Ogni vampiro raggiunta una certa età si sceglie altri rifugi, e Maryse non era da meno, scegliendo in questo caso una tipica casa americana di modeste dimensioni che non attirasse troppo l'attenzione rispetto al palazzo dove era solita abitare.
Il giovane brujah poté notare dalle finestre che le luci erano accese, segno che c'era qualcuno, pertanto bussò, rimanendo sorpreso, ma allo stesso tempo contento, quando ad aprirgli fu Katherine.
Alexander?. -
Alexander Benoit.
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Alexander camminò con la testa bassa e le mani in tasca, mentre i pensieri si affollavano nella sua mente. I tasselli di quell’ enorme enigma erano sparsi nella sua testa e nessuna sembrava combaciare con l’altro. Doveva ripartire dall’inizio , dalla donna e da quel nome , ma non sapeva nulla.
Un vento freddo sferzò il suo viso incupito da tutta quella storia, ma sentì solo il vento muovere la sua camicia, ormai quelle sensazioni facevano parte di un passato remoto. Non notò la gente che camminava vicino a lui che l’urtava che gli sbraitava contro, non sentì nessun
rumore, assorto com’era nei suoi pensieri.
Giunse alla casa, senza accorgersene , volse lo sguardo verso il rifugio e notò le luci accese e rimase per un attimo sorpreso, nessuno sapeva di quel posto eccetto lui, Maryse e Jasmine.
Se quella figlia di puttana è venuta anche qui … questa volta la faccio fuori..
Alexander si avvicinò con passo svelto e risoluto all’abitazione guardando sempre le finestre, giunse davanti alla porta rossa e bussò, pronto a prendere a calci qualsiasi cosa o essere che avesse aperto quella porta.
La porta si aprì e Alexander fece per scattare, quando vide Khaterine e rimase fermo per un attimo perplesso, tutto si sarebbe aspettato tranne di vedere lei. La guardò accigliando per un attimo gli occhi , se fosse stato ancora umano sarebbe stato contento, ma tutta quella storia l’aveva reso quasi paranoico .
E si sono io.
Alexander rispose alla sua affermazione, mentre appoggiò la mano sinistra sulla guancia destra. Avvicinò la testa al suo volto e lasciò che il suo profumo inebriasse il suo corpo, era lei, o meglio credeva che fosse davvero lei.
Il suo odore era inconfondibile , l’avrebbe riconosciuto a chilometri di distanza ma in questo momento ogni cosa li sembra irreale.
Ti sono mancato ?
Gli sussurrò nell’orecchio e senza attendere la risposta entrò in casa. Se Khaterine era li forse c’era anche Maryse.
La casa era di medie dimensioni , una tipica casa americana, sulla destra un salone, sulla sinistra la cucina che rare volte veniva usata, delle
scale che portavano al piano superiore.
Alexander era stato li poche volte, non amava molto questo genere di stile. Si appoggiò allo stipite della porta della cucina, in modo da tenere d’occhio sia l’entrata, le scale e i due ambienti. Era rilassato, ma non troppo, era sempre vigile.
Guardò per un attimo Katherine con freddezza, incrociò le braccia al petto e le gambe.
Sembri sorpresa di vedermi… come sono sorpreso io di vederti qui. Pensavo che eri al lavoro visto che non mi hai risposto ai mie messaggi…
Il tono era freddo e distaccato, come se fosse arrabbiato con lei, poi abbozzò un sorriso.
Comunque sono “contento” che tu stia bene … ho davvero sperato che ti fosse salvata.
Alexander si massaggiò il collo, aveva bisogno di riposo.
Dimmi dove sono Maryse e Jasmine e soprattutto cosa mi sono perso in questi tre giorni in cui sono stato via.
Alexander non sapeva più a cosa credere, prese il cellulare ma non c’era nessun messaggio da parte dei suoi contatti, lo rinchiuse spazientito e lo ripose mentre osservava Khaterine.
Vuoi rimanere sulla porta o ci sediamo sul divano ?
Era la prima volta che era davvero arrabbiato con lei, ma non sapeva neppure lui il motivo, in fondo se fosse stato ancora umano doveva essere felice, ma ora non lo era. Khaterine era una sua proprietà e il suo silenzio l’aveva molto indispettito , la guardò per un attimo restando in silenzio indicando con il braccio il divano rosso che era nel salone.
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Oh, beh... Sì, un po' sorpresa lo sono. Dopo quanto raccontato da Maryse e i tuoi tre giorni di assenza ho pensato al peggio per la tua sorte.
Katherine prese in fretta in cellulare guardando i messaggi ricevuti, esibendo una faccia dispiaciuta dopo aver visto il messaggio di Alexander.
Mi spiace, non ho fatto caso ai messaggi ricevuti... Non nutrivo molte speranze sul riceverne da te.
Dopo queste parole andò a sedersi sul divano.
Immagino tu sia andato al rifugio principale di Maryse... Stai tranquillo, Maryse e Jasmine sono qui, sono in camera da letto... Forse è meglio se tu non entri però... Non è proprio un bello spettacolo....
Refuge Maryse |
