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Dottor Jergal.
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Mappatura dell'appartamento.
Il locale trova in una zona discretamente malfata della città, è un appartamento di modeste dimensioni, 90-100 mq, particolarmente pulito (a causa delle abitudini assunte durante il periodo militare). Vive al terzo piano. Per tre lati su quattro l'appartamento è perennemente in ombra. Lo stile dell'appartamento è rustico.
• Camera per gli ospiti: camera da letto più piccola, viene solitamente utilizzata da parte dell'uomo come luogo dove riporre gli strumenti chirurgici e medici. Non avendo molti ospiti da ricevere è l'unica maniera con cui può sfruttare quest'area dell'abitazione. E' l'unico ambiente della casa dove le finestre sono rivolte verso un lato dell'abitazione dove ipoteticamente il sole può sbattere.
• Camera di Jeremy : Letto matrimoniale, a fianco dello stesso è presente una barella che solitamente viene utilizzata dall'uomo come luogo ove riposare. La stanza non ha finestre, e la porta è rinforzata e blindata (come quella d'ingresso), in maniera da rendere più difficile l'ingress a chiunque abbia intenzioni poco amichevoli nei confronti dell'uomo. Si trovano qui la maggior parte dei suoi capi di vestiario, quelli più particolari, come i completi da medico, e qualli ordinari, come maglie e pantaloni.
• W.C. : Il bagno è presente, sebbene non sia mai utilizzato dall'uomo. Di quando in quando, a fianco dello specchio, vi sono delle medicine , che vengono riposte nell'armadietto adibito alle stesse. E' anche presente una lavatrice ed asciugatrice, utilizzate principalmente per lavare ed asciugare i capi dopo gli interventi.
• Ripostiglio : Qua sono accumulate tutte le copie del più importante quotidiani cittadino degli ultimi 19 anni (oltre ovviamente a scope ed altra tipica oggettistica da ripostiglio).
• Cucina : Nella cucina sono completamente assenti forchette e coltelli, oggetti che potrebbero essere utilizzati contro il vampiro nel caso in cui qualcuno abbia accesso al suo rifugio. L'impiato di gas è staccato, l'unica cosa di cui si avvale sono una coppia di accendini riposti sul tavolo in legno presente al centro della stanza. Il frigorifero di quando in quando è sfruttato per tenere al fresco vari materiali medici e, soprattutto, le sacche di sangue (da usare sia per interventi chirurgici che per se stesso).
• Salotto-Soggiorno : Un divano angolare marrone , circondato da alcune librerie, sulle quali sono presenti tomi riguardati i più svariati argomenti scientifici.
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Dottor Jergal.
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Gghmh...
[…] Il silenzio della stanza buia improvvisamente si fece da parte per lasciare spazio ad un borbottio a basso tono ed al rumore di un corpo in movimento in progressiva agitazione.
Quello che sembrava un pallido cadavere, tanto in pace nel buio della stanza, adagiato dentro un sacco da morto, riacquistò vita in attimo, sedendosi rapidamente e conducendo, come d'istinto, la mancina al volto e la destra al cuore (dov'era presente, rammentiamolo, il giustacuore che qualche settimana prima si era fatto realizzare da un fabbro mortale su commisione, il prezzo non era stato dei più bassi, ma d'altronde per simili oggettistiche, poco comuni, questo era lo standard da pagare). La Bestia dentro di lui si era finalmente accorta che il sole era calato, il momento del suo risveglio era giunto. Sfuggendo dal destino del torpore, il sangue accumulato nella giornata precedente, muovendosi nel corpo, riattivò quei minimi processi, ancora vagamente simili, da un punto di vista prettamente filosofico, a quelli della sua vita mortale, per permettergli di riaprire gli occhi e riacquisire piena coscienza di sé.
Ci volle come al solito accade quei venti secondi per giungere all'ormai ovvia conclusione: i suoi ultimi venticinque anni non erano stati solo un sogno. Si alzò meccanicamente dalla barella che usava frequentemente come giaciglio, solitamente alternata al letto, soprattutto quelle sere in cui tornava particolarmente sporco di sangue e non aveva voglia di mettere gli abiti da lavoro in lavatrice ed, al tempo stesso, non era suo interesse insozzare il letto del rosso cremisi dei clienti. Accesa la luce, si guardò il vestiario che avev evidentemente bisogno di una lavata, in particolare per quel piccolo pezzo di intestino che era rimasto spiattellato all'altezza del ventre ed aveva lasciato una striscia rossa. Pose l'orecchio sulla porta d'ingresso, blindata, della stanza, per rimanere in ascolto per l'eventuale presenza di rumori sospetti provenienti dal resto dell'appartamento. Ancora silenzio. Aprì con pazienza tutti i lucchetti del caso, recupero il Nokia 110, che nel frattempo si era ricaricato durante il giorno e, senza aver stavolta bisogno dell'aiuto dell'impianto elettrico per muoversi per la sua abitazione, si diresse con scarsa voglia in bagno. Si tolse tutto quello che aveva indosso e, rimanendo nudo, gettò i panni nella lavatrice, impostò la temperatura a 40°, aggiunse quel che era necessario di sapone ed avvio il programma. Si ricordò giusto all'ultimo di tirar fuori dalla tasca il coltello, se avesse messo a lavare pure quello gli sarebbe toccato pagare questo mese pure il costo di una nuova lavatrice, era il caso di fare più attenzione.
Ritornò nel corridoio, cellulare stretto nel destro arto e coltello nell'altro (quello principe), stavolta come destinazione aveva il ripostiglio. Accese la lampadina a "tiro" di quel piccolo spazio e, in attesa di ricevere chiamate per eventuali lavori, con l'orecchio ben teso, si mise a sfogliare il quotidiano di qualche giorno prima.SPOILER (clicca per visualizzare)Quest introduttiva di Doctor Bee
Note: -1 ps per Risveglio
Note 2: mi auguro che sia apprezzato questo stile di scrittura, un pò alla Dune, che non pone il personaggio come "nuovo" dell'ambientazione, ma che piuttosto pare un semplice continuo di precedente testo, in maniera da creare l'illusione del proseguio.. -
Doctor_Bees.
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SPOILER (clicca per visualizzare)Lo stile di narrazione va benissimo
Adoro Dune
Quella che inizialmente poteva sembrare una nottata come molte altre si sarebbe presto movimentata. La luna splendeva sulla città di New Orleans, già illuminata dalle innumerevoli luci elettriche che rendevano impossibile vedere le stelle da un qualunque punto della città, sebbene non ci fosse neppure una nuvola in cielo. Persino nel mondo degli umani si prospettava una nottata lenta e noiosa.
Ad un certo punto il cellulare di Jeremy inizia a squillare. Il numero è privato.. -
Dottor Jergal.
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Era seduto su uno scatolone di giornali sigillato, sul cui fianco sfoggiava in caratteri scuri la data "1998", la quale naturalmente rappresentava la datazione del materiale in essa contenuto. Quando il Nokia, poggiato su un'altro contenitore di fianco a lui cominciò a squillare, egli non distolse immediatamente lo sguardo dalla carta stampata, mantenendolo fisso per altri cinque-sei secondi, preferendo terminare la frase dell'articolo che stava leggendo prima di precipitarsi a veder chi fosse. D'altronde chi ha reale urgenza di contattare un medico a domicilio non riattaccherebbe il cellulare solo dopo un paio di squilli.
Mentre con una mano piegò accuratamente il giornale sfruttando le proprie gambe come piano d'appoggio, con l'altra afferrò l'obsoleto strumento multimediale gettando giusto un rapidissimo sguardo allo schermo:
"Numero Privato"
La presenza di quella scritta non destò in lui alcuna particolare reazione, tra i clienti che aveva avuto annoveravano anche criminali e persone che di mostrare un loro contatto di voglia non ne avevano. Accetto la chiamata ed avvicinò il telefono all'orecchio sinistro, con il capo leggermente piegato e gli occhi rivolti verso il terreno. Ripeté, con tono atono di chi ha già ripetuto una formula molte, moltissime volte.
Un raffreddore ben curato guarisce in sette giorni...
Stette in silenzio, in attesa della controrisposta che, chi abbisognava dei suoi servizi, conosceva per mezzo del suo contatto all'ospedale o per altre vie trasverse. Come al solito, se la risposta si fosse fatta attendere per più di dodici secondi, l'uomo avrebbe immediatamente riattaccato al telefono, quel suo genere di attività d'altronde aveva più rischi che guadagni, e farsi fregare da qualcuno che gli tramava contro, sia tra i mortali che tra i vampiri, era un'attimo.
Avanti..."se trascurato dura invece una settimana", non è così difficile. Si morse il labbro mentre i piedi tamburellarono per un paio di volte a terra.SPOILER (clicca per visualizzare)"se trascurato dura invece una settimana" è la controrisposta, naturalmente. -
Doctor_Bees.
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Parlo con il signor Coleman, Brujah? Sono Jordan Cooper, lancia dello Sceriffo di New Orleans, del clan Brujah.Immagino che per le vacche sia cosìì, Fratello. Non so quanto valga per noi vampiri.
Per quanto la risposta non fosse quella che attendeva, Jeremy era consapevole dell'identità dell'uomo dall'altra parte del telefono. Se fosse stato veramente lui, riattaccare avrebbe avuto ripercussioni.
Senti, voglio essere franco con te ed evitare ogni fraintendimento. Il tuo sire aveva un debito minore nei miei confronti, e ha detto che ci avresti pensato tu a risolverlo. Lo so che è da stronzi, e solitamente non accetto certe cazzate sebbene siano in piena regola agli occhi della Camarilla, ma effettivamente mi saresti più utile tu di lui. Puoi rifiutare tranquillamente, non andrò di certo dalle arpie a dire che non hai voluto onorare un debito. Ma posso pagarti per il lavoro, e aiuteresti anche un membro del tuo Clan. Che ne dici? Possiamo incontrarci all'Elysium stanotte?
Il tono dell'uomo al telefono era stranamente calmo, come se in realtà fosse arrabbiato per qualche motivo e faticasse a trattenere dentro di sè la rabbia.. -
Dottor Jergal.
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"Signor Coleman", non era questo il nome con cui gli umani ormai gli si rivolgevano, sebbene non potesse esserne assolutamente certo, dall'altro capo del telefono vi era un Fratello, uno di cui aveva già sentito la voce in passato. Non parlò, lasciando che l'altro lo travolgesse con un fiume di parole senza impedirglielo; alzandosi dalla sua comoda posizione, uscì dal ripostiglio, cominciando a muoversi su e in giù per il corridoio tenendo le orecchie ben aperte, abbozzando un'accentuata smorfia nel sentir parlare del suo Sire, con il quale gli attuali rapporti erano tutto fuorché buoni.
Il tono particolarmente bizzarro di Jordan ed il fatto che Duke avesse scaricato un suo debito su di lui, potevano voler dire molte cose, tra le quali la faceva da padrone l'idea che potesse anche trattarsi di un qualche sotterfugio per sbarazzarsi della sua prole che tanto lo detestava, e viceversa. Con le problematiche che ultimamente lo riguardavano, se si fosse trattata di una semplice maniera per approfondire una conoscenza con un altro Brujah ed al tempo stesso evitare di aver ulteriori guai, poteva non essere così assurdo prendere in considerazione quanto gli era stato appena proposto. Lasciò che il suo intercolutore si gustasse la sua mutezza per di sospirare, sussurrando poco dopo al microfono del cellulare.
Devo portare con me qualcosa in particolare?
Si limitò a quel punto a domandare, sottointendendo all'altro, che giudicava abbastanza intelligente da capire da solo, senza bisogno di altre parole, che accettava l'offerta. Si diresse nella propria stanza da letto, infilando il telefono tra orecchio e spalla, aprendo l'armadio, mettendosi alla ricerca di qualche abito abbastanza decente da permettergli di presentarsi all'Elysium senza passare per un Nosferatu (per quanto gli stessero vagamente simpatici come Clan, come capitava a tutti, stare in loro presenza non era particolarmente gradevole per la vista, non che lui fosse un figurino dato il miscuglio di cicatrici sul volto, ma c'è mostri e mostri).. -
Doctor_Bees.
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Solo eventuali armi nel caso tu le usassi. Fammi pensare... no, le armi dovrebbero andare. Attualmente mi trovo allo Sheraton Hotel, sai dove si trova no?
Sebbene palesemente irritato da qualcosa, la voce dell'uomo era amichevole.
Te lo dico fin da ora, c'è la possibilità di dover menare le mani. Ma un parere medico potrebbe essermi di grande aiuto. Non ho molti ragazzi tra le mie fila con competenze in quel campo.
Per un attimo si sente la voce di qualcun altro nel telefono, e la voce dell'uomo le risponde.
Ok, mi stan chiamando. Vieni quando vuoi, dovrò rompermi i coglioni tutta la serata in Elysium. Parlare di un lavoro utile mi sarà di grande conforto. A dopo.
L'uomo chiuse la chiamata senza dar spazio a ulteriori domande.SPOILER (clicca per visualizzare)Se non vuoi fare altro posso spostare la conversazione in elysium!. -
Dottor Jergal.
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Il tempo di arrivare.
I pensieri che gli passarono per la testa non erano tanto interressanti da meritare di essere riportati per iscritto, per lo più si trattava di preoccupazioni circa la reale natura dell'incarico, soprattutto l'accenno al parere medico, che solitamente non era esatta materia di interesse per la non vita.
A chiamata terminata, posò il cellulare sul primo ripiano disponibile. Scelse una semplice maglia a mezze maniche color grigio e dei comodi pantaloni scuri, nulla che gli desse l'aspetto del più nobile dei vampiri, ma d'altronde non era l'eleganza la sua peculiarità. Si infilò le scarpe e come ultima cosa prima di uscire e spegnere la luce dalla stanza, recuperò il cellulare ed il coltello militare, arma acquistata qualche tempo prima, d'altronde un'arma diversa dalle sue, seppur robuste, mani, era necessaria se si aveva a che fare contro certe tipologie di creature, quali i Fratelli.
Dalla finestra, rivolta verso l'edificio di fronte, del soggiorno l'uomo notò poco prima che il cielo era sereno, avrebbe potuto utilizzare la moto senza problema alcuno. Diede un ultimo sguardo alla lavatrice dove i suoi panni si stavano ancora lavando, per poi prendere le chiavi dal ciotolino vicino alla porta d'ingresso, uscire dall'appartamento e richiuderlo a chiave alle sua spalle.
Scese le sei rampe di scale, due per piano, uscì dall'edificio per dirigersi al piccolo garage dov'era custodina la sua due ruote. Dopo un rapido controllo all'Harley, vi montò sopra, con il casco, diretto laddove era atteso.. -
Doctor_Bees.
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Continua qui . -
Dottor Jergal.
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Due notti, erano passate due notti dai fatti che lo avevano coinvolto in una disavventura che lo aveva condotto sino ai meandri più oscuri dell'impianto fognario cittadino, arrivando persino ad affrontare a viso aperto un Diablerista folle ed un Nosferatu troppo pieno di sé. Fu soprattuto lo scontro con quest'ultimo che lo costrinse a non svegliarsi la sera prima, in maniera da tranquillizzare la bestia e di distendere i nervi, così da essere più in linea con se stesso al risveglio. Finalmente, quando i suoi sovrannaturali poteri gli fecero capire che era finalmente trascorso abbastanza tempo, il sangue, acquisito per mezzo di una vasta moltitudine di sacche che si era fatto consegnare, dietro pagamento, dal suo contatto, riattivò i processi vitali riportandolo, con una lenta e pigra schiusa degli occhi, alla ragione. Tutti i ricordi di una vita (e non vita), riaffiorarono all'istante dopo la tipica amnesia post rem; si alzò dalla barella, vicina al letto della sua stanza, dove si era adagiato al suo ultimo rientro, dopo la rapida bevuta che lo aveva ricaricato. Al momento di muovere verso l'alto il bacino, dacché disteso, percepì però una leggerissima resistenza elastica nella zona sulla destra del viso, si mosse e con un movimento meccanico leggero se ne distaccò, scoprì solo un attimo dopo, accedendo la luce, di cui ovviamente conosceva a memoria la posizione, che era caduto nel suo sonno , con una sacca di sangue ancora aperta dalla quale si era abbeverato, questo aveva creato, raggrumandosi una patina per metà sulla zona della guancia destra, per metà sul lettino. Scosse il capo, grattandosi via l'emoglobina ricca di ferro, gli occhi gli caddero durante quest'operazione sullo specchio.
Più brutto del solito...
Fu il suo unico pensiero, soprattutto fissando i suoi abiti, sporchi di vitae, lerciume e cose di cui preferiva non conoscere la natura, sembrava essere un fottuto barbone senza futuro. Improvvisamente, un "tremendo" pensiero gli sfiorò la mente, si diede una macca sulla fronte, dandosi preventivamente dell'idiota, aprì i lucchetti della camera blindata, dirigendosi con uno scatto verso la lavatrice e lì, dinanzi a lui, si palesò una scena piuttosto triste. I suoi abiti, sporgevano dallo sportello ed, a causa dell'ammollo di giorni, avevano assunto un aspetto a metà tra il giallognolo ed il bianchiccio del detersivo.
Merda.
Dopo l'imprecazione, approfittò del misfatto (dato che a questo punto avrebbe dovuto rilavare di nuovo tutto), per unire ai già presenti, in maniera saggia, anche i capi che indossava, denunandosi senza alcuna preoccupazione, gettando di quando in quando occhiata nel corridoio, la sensazione che qualche Nosferatu potesse trovarsi nascosto da quelle parti grazie alla sua disciplina non lo faceva stare particolarmente tranquillo, era un grande potere e, prima o poi, in futuro avrebbe dovuto trovare una maniera di contrastarlo efficacemente. Riaccese la lavatrice, prese l'ultima sacca di sangue che era rimasta e, senza pensarci troppo, cominciò a bere, per saziare la Bestia.. -
Doctor_Bees.
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La notte era iniziata con la consapevolezza di essersi dimenticato di aver steso i panni. Questo però sarebbe stato soltanto un problema alquanto marginale per il povero Dottore. Infatti il cellulare del giovane vampiro iniziò a vibrare. Era un messaggio da parte di Jordan, e non lasciava presagire nulla di buono. CITAZIONEDobbiamo vederci. I Tremere vogliono interrogarti su quanto successo l'altra notte. Per quanto io abbia protestato non è stato possibile convincerli. Quantomeno ho avuto il permesso di affiancarti il mio ghoul durante l'interrogatorio. Preferirei che ti presentassi spontaneamente, quegli stronzi sarebbero in grado di trovare il tuo rifugio se iniziassero a cercarlo. Mi spiace non poterti aiutare più di così. Contattami per dirmi dove incontrare il mio ghoul. Fa attenzione.
La situazione sembrava davvero seria.. -
Dottor Jergal.
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All'arrivo del messaggio, leggendo il destinario, non poté fare a meno di rigirare gli occhi all'interno delle orbite prevenitamente, quasi in qualche maniera si stesse aspettando che, le notizie che gli avrebbe dato Jordan, non gli avrebbero fatto alcun piacere. D'altronde si erano lasciati con una questione risolta da un lato, ma un pugno di mosche dall'altro. L'idea che i Tremere potessero da un momento all'altro invadere il suo spazio privato, non gli piaceva affatto, come non li piaceva che questo fosse magari anche una "manovra" permessa e perfettamente "legale" all'interno del mondo della Camarilla. Perciò, dopo aver richiuso lo sportello della sua preziosa lavatrice ed aver impostato un programma di lavaggio a freddo, in maniera tale da non sovrabbondare con detersivi e simili (così da non rischiare di nuovo di ritrovarsi un abbodanza di capi puzzolenti nel caso in cui non se ne fosse occupato per forza il giorno dopo), portò il telefono all'orecchio, mentre a piedi nudi si dirigeva verso la sua camera da letto, per recuperare capi puliti, contattando la Lancia dello Sceriffo, rammentando per altro che l'altro Brujha era fornito di un cellulare non rintracciabile, perciò avrebbero potuto parlare apertamente (inoltre Jeremy aveva un Nokia vecchio stile per lo stesso motivo, rendersi più difficile da trovare). Prima di aprire bocca nuovamente richiuse la porta della sua stanza, con qualche mandata di chiave, senza tutte le protezioni, ma tanto da assicurarsi che nessuno da fuori potesse entrare senza che lui se ne accorgesse.
Lunganotte Jordan. Ho ricevuto il tuo messaggio.
Queste furono le parole con cui esordì il medico, al percepire segnali di risposta dall'altro capo della cornetta.. -
Doctor_Bees.
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Ehilà.
Il tono di Jordan dall'altra parte era fortemente scoraggiato. Il brusio di sottofondo faceva intendere che si trovava in un luogo affollato. Ci mise qualche secondo prima di riprendere a parlare, segno che probabilmente si stava allontanando da qualcuno per poter parlare più privatamente.
Penso sia inutile dirti che ho le mani legate anche questa volta. Ci sarà il mio ghoul quando verranno a parlarti, per cui siamo sicuri che non potranno Dominarti. Non possiamo sapere però se intenderanno leggerti nella mente o usare una delle loro diavolerie, su quello non abbiamo controllo. Non so quanto la cosa possa consolarti, ma intendono proporti una sorta di incarico, per cui non credo abbiano intenzioni ostili nei tuoi confronti. Sono solo dannatamente possessivi per quanto riguarda i loro aggeggini rubati. Fossi in te non mi metterei mai a fare affari con loro, ma la decisione spetterà a te. Quantomeno puoi scegliere tu il luogo dell'incontro. Verrà il mio ghoul, come ho scritto nel messaggio. Purtroppo in queste notti sta scoppiando un altro putiferio, i Sangue Debole hanno ripreso a sparire. In ogni caso il mio numero lo sai. Ah, nel dubbio, ricorda loro che ho un debito nei tuoi confronti. Questi stronzi da salotto si cagano in mano a sentire queste cose. Hai qualche domanda?. -
Dottor Jergal.
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Sentire il tono di Jordan scoraggiato, di certo non lo rallegrò minimamente, per altro la Lancia non fece altro che tristemente confermare quanto già aveva anticipato in precedenza nel messaggio, ovvero che aveva le mani legate. Effettivamente vi erano molte domande che sfioravano la mente del medico in quel momento come molte imprecazioni che t,uttavia, per una volta, si lasciò in bocca, avendo il pieno autocontrollo delle sue emozioni e sapendo che rigettarle in faccia al gentile compagno Brujha, non aveva alcun senso, egli si stava dimostrando effettivamente uno dei pochi Fratelli tutto d'un pezzo ai suoi occhi: lontano dagli intrighi ed altre simil stronzate, impegnato più ad eseguire con diligenza il suo compito, che farsi impunemente i cazzi altrui, l'opposto praticamente di quanto avveniva invece con clan con cui, quella notte, avrebbe dovuto interagire, i Tremere. Dopo aver sbuffato, si limitò ad annuire al nulla, fissando un punto non meglio definito della stanza mentre, con la mano libera, si trovava impegnato ad infilarsi prima mutande pulite, poi pantaloni scuri ed a cercare tra gli altrui suoi capi una maglia a maniche lunghe, che si sarebbe infilato non appena terminata la chiamata.
Dopo qualche attimo dal quesito del suo interlocutore, rispose con tono a metà tra il leggermente nervoso ed il fermo. Il più che buon intelletto del ex-veterano, lo portò a concepire i seguenti pensieri che tramutò in domande.
Se vogliono recuperare il mantolto immagino che si siano diretti anche dal Ventrue. So che non è affar tuo... ma hai mandato qualche uomo anche da lui o sai se già lo hanno preso?
Naturalmente, pur avendo capito la notte precedente che, in una maniera o in un altra, John non stesse lavorando esattamente per se stesso ma per qualcun'altro; tuttavia, non aveva la minima idea, Jeremy, che ad questo qualcuno fosse proprio il suo Sire. Immaginò perciò che fosse stato abbandonato a se stesso.
Dalla sua bocca erano uscite parole di sfiducia nei confronti del Clan Tremere, mi domando perciò quante cose abbia rivelato e quante invece ne abbia omesse, se mi confermi che lo stanno visitando o ci andranno, lo chiamerei preventivamente. Inoltre, la mia seconda domanda è: hai detto che non è possibile capire se useranno altre discipline oltre a dominazione, perciò si, potrebbe essere più sicuro incontrarmi con loro in un luogo pubblico certo ma, a pensarci, nulla è tanto sicuro come prendere appuntamento presso l'Elysium, là usare diavolerie è vietato no? Qualche buco in cui parlare in santa pace c'è e: se non accetteranno sarà una chiara dichiarazione dei loro intenti di volermi leggere la mente , il che non so quanto sia conforme con i regolamenti di convivenza tra i membri della Camarilla, non so un cazzo di questa roba, ma già sono mal visti da buona parte dei Clan, sarebbe stupido da parte loro fare qualche giochetto ad un Brujha, o almeno me lo auguro...e, beh, se accetteranno tanto meglio, d'altronde si tratta di una semplice chiacchierata di affari, no?
Tacque nuovamente, lasciando le due patate bollenti a Jordan, sperando in un rapido chiaramento prima di procedere, sebbene aggiunse, dopo una breve riflessione.
E, grazie Jordan, dell'avviso. Ultimamente pensavo che noi Brujha stessimo diventando teste di cazzo come tutti gli altri, ma mi tiri su il morale, dannatamente su il morale.SPOILER (clicca per visualizzare)Ci ho pensato a lungo prima di scriverlo, parlo riguardo al pensare che si siano diretti da John, perché avendolo fatto sul serio, non vorrei fosse visto come una sorta di meta ma: vendendo l'intelletto del mio pg, il fatto che John stesso aveva detto (con tanto di tiro per convincerci a seguirlo) che non avrebbe dato niente ai Tremere; inoltre presumibilmente se (come da pensiero del mio pg) lui è da solo come me, si dirigerebbero su di lui in maniera molto semplice, il che è rischioso.. -
Doctor_Bees.
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Ah, figurati. Se non ci si aiuta tra di noi, chi lo farebbe? L'idea dell'Elysium è ottima. Resta in linea, vado a proporlo.
Come prima, dall'altra parte della linea ci fu silenzio per qualche secondo. Dopodichè la voce di Jordan si fece sentire ancor più forte di prima.
Ha accettato senza battere ciglio. Non so se interpretarlo come un buon segno, ma quantomeno dovresti essere più al sicuro. Certo, la telepatia è davvero un potere stronzo. Non te ne accorgeresti se lo usassero. Ma non mi sembra un pezzo grosso, dubito abbia il fegato di fare una cosa simile. Qui allo Sheraton andrà benissimo. Passando al Ventrue dell'altra notte, so che il suo Sire ha stretto un accordo con il Sire del Tremere che incontrerai dopo. Non so cosa nasconda, ma ci starei attento. Ora scusami, c'è un nosferatu che continua a darmi occhiatacce, vado a vedere che cazzo vuole. Nel caso abbia bisogno non farti problemi a chiamare. Ti lascio il numero del mio ghoul, 335-XXX-XXX. Quantomeno sono sicuro che sarà vivo dato che ce l'ho qui di fianco al momento. Alla prossima.
Jordan chiuse la chiamata. Ora a Jeremy non restava che decidere se partire immediatamente o prepararsi in qualche modo.SPOILER (clicca per visualizzare)Se non hai niente da fare scrivi qui sotto in spoiler che sposto la conversazione direttamente allo Sheraton.
Crystal Ave Street, n°13 |
