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distinta villetta nel Garden District, comprata da un misterioso, bizzarro individuo.SPOILER (clicca per visualizzare)continua da qui
L'auto di John smith parcheggiò in prossimità della villa, per fermarsi e dare la possibilità a theophilus di entrare mentre questi parcheggiava. di Elliott ancora nessuna notizia dopo le ultime, ma erano solo le cinque, quindi niente di cui preoccuparsi. avrebbe chiamato.
theophilus varcò le porte della villa, e si trovò subito faccia a faccia con il proprio sire, il quale era seduto sulle scale che avrebbero portato al piano di sopra intento a contare i quadri appesi, come se non li avesse mai visti.
eppure cambiano... rimuginava, mentre continuava a osservarli.
santo cielo theophilus! disse d'un tratto. non stare così avanti da occupare lo spazio già noleggiato dalle porte. orsù entra. entra e dimmi tutto riguardo questa folle notte. sai, john... john smith.. è un caro ragazzo ma non si spiega tanto bene...narra, parla, dimmi, decanta insomma: esterna!
Edited by Kabruki - 28/9/2015, 15:28
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Gaevriel.
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Theophilus fece qualche passo in direzione del suo sire e sorrise. In qualche modo, sentiva un senso di sicurezza quando stava vicino al Brucaliffo. Certo, era sicuramente un insigne membro della Camarilla, e come tale gli si doveva rispetto e deferenza, ma per lui era qualcosa di più. Era colui che lo aveva risvegliato.
"Chiedo infinitamente venia per avervi lasciato attendere. E vi chiedo di non volerne al povero John Smith, sono stato io criptico con lui in primo luogo. Tuttavia non avevo alternative, io stesso non solo non trovo il bandolo della matassa, ma ancora non capisco se la reggo in mano o mi ci sono seduto sopra." Theophilus fece una pausa e sospirò "La versione breve della faccenda? Una donna tumefatta, un triplice omicidio di due cadaveri, una chiave senza serrature, un messaggio inaspettato e atteso all'ora del té, ma soprattutto... il Jabberwock. O almeno una sua emanazione, per quel che il Caos mi ha dato a vedere."
Theophilus pronunciò l'ultima frase con tono grave. Si poteva scherzare su tutto, ma non sul Jabberwock.
"Per la versione lunga bisognerebbe entrare nella mia testa, e anche in quel caso non mi ritengo responsabile di ciò che accadrebbe allo spettatore. Oppure bisognerebbe sedersi per una lunga tazza di té. Ma, prima che io mi dilunghi in allegro racconto dell'orrore, immagino che voi mi abbiate convocato per affari urgenti. Che cosa è accaduto
C'era sempre tempo per descrivere la stanza del delitto, mostrare il biglietto dello Stregatto "Sempre che sia veramente suo... anche se il tempismo è troppo curioso e sospetto per esserlo" e per i dettagli.. -
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discussioni di quel rango probabilmente erano all'ordine della notte, tra Theophilus e il proprio sire. la gente normale non era in grado di comprendere gli schemi, totalmente allineati e solo in apparenza dislocati, delle affermazioni del malkavian più giovane.
talvolta theophilus era molto imprevedibile anche per il proprio sire, forse a causa della fine del grande scherzo. ma in quel frangente, ascoltando attentamente quello che la propria prole decantava, l'espressione serafica di Phil dava a intendere che stesse seguendo il filo del discorso.
ah, cl... theophilus... il Jabberwock è un male serio e noi siamo la sua cura più indolore. per fortuna che, quel giorno di tanto tempo fa, io ti ho RITROVATO tra le lande della terra bretone. sospirò nostalgico. nessuna chiave non apre serrature theophilus, nessuna. esistono solo porte lontane, o bauli nascosti.
ad ogni modo si, ti ho chiamato per un motivo importante. non importante quanto debellare il Jabberwock pertanto ti dirò quel che devo dirti e poi deciderai tu a cosa dare priorità. so che sceglierai saggiamente. mise le mani in tasca, e rabattò qualche istante sino a tirar fuori un paio di biglie e un cucchiaio. giocherellò con esse, tenendo in equilibrio le sfere sul manico del cucchiaio.
ho richiesto la tua presenza perchè qualcosa... qualcosa si è mosso.
fece una lunga pausa, prima di continuare vedi, oggi sono entrato in contatto con la rete, e credo che ci siamo. lo stregatto, colui che ti insegnerà a dominare il potere della demenza, è sicuramente qui.
ma al tempo stesso è come se dovessi cercarlo attraverso diversi tramite. un moderno pollicino, se così vogliamo dire, che si lascia briciole di pane attraverso il bosco. e quelle briciole hanno nomi, eventi, zone della città in cui essere in precisi orari. è come se questo essere volesse guidarti alle sue condizioni.
e la prima di queste condizioni è un individuo che ora si trova alla Tulane Medical Center... in questo preciso momento. non so chi sia, ne che voglia... ma c'è.
Theophilus notò come il sire aveva un'aria felice, ma al tempo stesso pensierosa. come se avesse solo in quel momento realizzato quanto fosse difficile per theophilus inseguire una meta piuttosto che un'altra, poichè entrambe molto importanti.
si trattava di decidere.. -
Gaevriel.
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Senza batter ciglio, Theophilus estrasse dal taschino della giacca il biglietto trovato sul tavolo nel suo appartamento e lo diede al suo sire.
"Non ci sarà bisogno di scegliere. Sembra che sia stato proprio lo Stregatto a trovare me, sire. Non so dirvi se era semplice spettatore, o comparsa, o addirittura regista del piccolo teatrino dell'orrore in cui ho avuto l'onore di essere primo violinista, ma è evidente che in qualche modo è collegato agli eventi accaduti nel palazzo del mio rifugio.
Si girò e assunse un'espressione pensierosa.
"Devo trovare 3 cose: una serratura, un cadavere e una donna. Alla terza ci sta pensando il mio ghoul, e per la seconda dovrò rivolgermi all'agente Jimmy. Per la prima non ho alcuna pista, ma, parafrasando le vostre parole, <dove uno non può, due possono>" si girò verso il suo sire sorridendo "Pertanto, vedrò di incontrare quanto prima, e se possibile stanotte stessa, il contatto di cui parlavate. Chissà che non allunghi la lista di cose da cercare, piuttosto che completarla."
Sollevò l'orologio che pendeva dal collo e lo mostrò al Brucaliffo.
"Bisogna fare in fretta, però. Sono già le 5.". -
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Phil, dopo aver ascoltato la propria prole, osservò il bigliettino, rigirandolo nella propria mano.
curioso... non riesco a vedere chi l'ha poggiato sulla tua credenza ribattè il malkavian, concentrandosi a rileggere le parole "B." uhm... immagino che sia una briciola!
ma perchè cercare sia te che notificare a me che entrambi sappiamo? e cosa centrerà in tutto questo Henry Twist?
nella testa di Theophilus si accese una lampadina.
il brucaliffo continuò a parlare, annuendo si, effettivamente sono già le cinque, e la tua ricerca è appena iniziata. trova ciò che devi trovare Theophilus, i nostri alleati scarseggiano, e i nostri nemici affatto.
aggiunse, grattandosi appena sotto un baffo. rimise via il cucchiaio e iniziò a fare il giocoliere con le due biglie, utilizzando una sola mano.
dammi quelle chiavi Theophilus, non vorrei mai non aiutarti, e almeno il mio auspicio è più forte del tuo. disse, tendendo l'altra mano. magari potrò darti un altro indizio, prima di raggiungere la Tulane.... -
Gaevriel.
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"Henry... Twist?" disse Theophilus a mezza voce, mentre porgeva le chiavi al suo sire. "Cosa c'entra Henry Twist?" proseguì, incapace di infilare più di due parole di seguito "Non sarà LUI il contatto, vero?".
"Perché se è lui, ci vorrà ben altro rispetto al semplice auspicio, per avere qualche informazione." pensò, amaramente. "Certo, sempre che ciòche mi ha detto quel disperato fosse la verità. Ma che diamine sta succedendo?" A questo punto non si trattava più di un semplice puzzle da ricomporre. Stava diventando una ingarbugliata matassa di eventi, nomi e oggetti.
E Theophilus cominciava a sentircisi troppo in mezzo. Quasi come se fosse nell'esatto centro dell'Occhio del Ciclone.. -
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si ma no disse il brucaliffo, è lui ma non è lui, come se fosse lui ma senza esserlo. chiaro no?
ma sicuramente è alla tulane in questo momento.
afferrò le chiavi, chiuse gli occhi e si concentrò sull'immagine che il suo potere gli dava.
mmmh... iniziò a dire, soppesando le parole che sarebbero susseguite vedo un appartamento. un appartamento con le finestre sfasciate.
pessimo gusto d'arredamento. ci viveva un uomo che si è divertito ad arredarsi con i coltelli e una donna in un barattolo.
mah.
tentennò ancora, poi divenne totalmente serio credo sia fondamentale. e credo sia ad Elmwood.
ora le opzioni erano diventate tre? poteva aspettare che Elliott trovasse la ragazza, poteva andare al centro medico Tulane come poteva andare a Elmwood, quasi completamente alla cieca.
eppure in qualche modo intuiva che i tre eventi fossero legati tra di loro, indivisibili. un nesso che ora gli sfuggiva, una trama del destino che vedeva eventi apparentemente slegati come un'unica cosa.
e il suo clan in primis aveva difficoltà a non credere alle sensazioni.. -
Gaevriel.
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Theophilus rimase un attimo immobile e pensieroso. Ponderò le tre opzioni che gli si presentavano accarezzando compulsivamente l'orologio che pendeva dal suo collo. Dopo un istante che sembrò un'eternità alzò lo sguardo e si rivolse al sire.
"Penso proprio che andrò al centro medico Tulane. Il mio ghoul si sta occupando di trovare la ragazza di cui vi parlavo, e per ora devo solo attendere sue nuove. Per quanto riguarda l'appartamento... non mi sento di andare senza un'adeguata preparazione. Inoltre, se come penso un unico filo della matassa del Caos lega tutto ciò di cui stiamo parlando, è probabile che il signor Twist abbia delle informazioni utili anche riguardo Elmwood."
Mentre parlava, accarezzava l'orologio e annuiva. Nemmeno lui era convinto che questa fosse la strada giusta da percorrere. "Quantomeno è la più prudente" pensò, per rassicurarsi.
"Vi devo chiedere comunque un favore, sire. A causa di miss Elizabeth sono rimasto temporaneamente senza autista... e meno temporaneamente senza auto. Non ho alcun mezzo per spostarmi velocemente in città. Beh, fatta eccezione peri mezzi pubblici. Ma quando esco in pubblico attiro sempre una certa attenzione su di me. Deve essere il mio splendido sorriso, senza dubbio. Tuttavia, in questa notte di intrighi e misteri preferirei mantenere un profilo lievemente più... di profilo.". -
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il brucaliffo guardò theophilus, come smarrito.
oh!
portò una mano alla testa e con l'altra rimise i suoi giocattoli in tasca. non c'è problema, posso affidarti al mezzo quadriruote di John smith. arriverai velocemente dove devi arrivare arrivando!
il figlio di malkav non aveva altro del resto. e sapeva che il sire non l'avrebbe mai lasciato senza una guardia, nel suo caso John smith.
arriva fino alla tulane e fai ciò che le trame comandano. spero che il futuro ti arrida Theophilus. e così dicendo si rimise a contare i quadri nella stanza.
Alle spalle del cappellaio, John smith lo attendeva ancora sull'uscio.. -
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Con un breve inchino, Theophilus si accomiatò dal suo sire. Si girò dunque verso l'uscio a si rivolse a John Smith
"John Smith, mio caro John Smith, pare proprio che in questa notte avrò l'onore di averti come mio chaperon, come mio Cicerone, sarai il Caronte che mi traghetterà sullo stige della Louisiana tra un luogo di morti, di non morti e di morituri. Fece un inchino al ghoul con tanto di cappello"Spero mi perdonerai se non ho con me le due dracme dovute." aggiunse, sorridendo.
Quindi si rialzò e rimise il cappello sulle 23 come suo solito. Poi consultò l'orologio appeso al collo. Erano già le 5. "Orsù, andiamo!" esclamò, con un certo entusiasmo.. -
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John guardò il malkavian con orgoglio. ma certo Theophilus! io, John smith, ti porterò dove devi andare.
esitò qualche istante, per poi continuare a parlare sul sedile posteriore c'è un pastrano, se vuoi apparire meno. il pastrano di John Smith affinchè nessuno ti tocchi!
poi si mise in macchina a guidare. il pastrano era nero e sobrio, forse anche troppo per contenere l'eleganza esuberante di Theophilus.SPOILER (clicca per visualizzare)ti sposto a breve, nel mentre dimmi se prendi o meno il pastrano.. -
Gaevriel.
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Theophilus guardò a lungo il pastrano con sguardo inquisitorio. Poi lo indossò.
"Massì, che male c'è, dopotutto?" pensò aggiustandolo sulle spalle.
Si sistemò dunque sul sedile passeggero anteriore e attese che John partisse.. -
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SPOILER (clicca per visualizzare)continua da qui
I due intrepidi figli di malkav, accompagnati dall'egocentrissimo umano John Smith e dall'amorfo individuo trovato nel sotterraneo -ora reattivo tanto quanto un sasso- raggiunsero il rifugio del sire di Theophilus. Il ghoul, ripetendo migliaia di volte il suo nome per tutto il viaggio, si era raccomandato con tutti di non toccare il suo domitor, ma solo di parlarci. La cosa particolare era che tale affermazione coinvolgeva anche theophilus, soprattutto theophilus. Come se ci si aspettasse da parte dell'elegantissimo cappellaio una reazione violenta di qualche tipo.
Raggiunsero le scalinate per l'ingresso della casa, e li John Smith, con un rapido inchino, fece retro-front per raggiungere la macchina. Solo voi potete entrare. io, John Smith, rimarrò fuori ad aspettare direttive su compiti che solo John Smith potrebbe portare a compimento.
Ai due figli di malkav non rimaneva che entrare. Appena oltre la porta, finemente arredata ma con i quadri completamente spostati da quel che theophilus ricordava, Phil'Ar Cutter stava seduto compostamente su di una poltrona di taglio ottocentesco, perdendo la propria attenzione su una copia di giornale.
Oh! Theophilus! mio stimato figliolo! esternò allegro, destando la propria visuale dalla carta e soffermandosi sul pianerottolo. Vedo che siete più d'uno, e non ricordo che tu abbia potere di essere in due punti della mia vista, specialmente se l'altro te non ti assomiglia per nulla. Mio caro, posso presentarmi? Chiese, alzandosi ed avvicinandosi ai due. Lo sguardo puntato su Nathan, che si accorse di essere studiato, ma più con curiosità che con timore o paura.
Phil Ar' Cutter. Ma chiamatemi Phil signor...signor? aaaaaaaah! me lo direte! ora accomodatevi, vi prego! potrei sembrare un padrone di casa scortese, ma dubito accettereste qualsivoglia cosa.. -
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Piacere di conoscervi, signor Cutter.
Io sono Nathan Cross, Ultimo dei Figli di Malkav.
Non preoccupatevi della scortesia, concedendomi la vostra ospitalità in casa vostra per questo incontro avete assolto ai vostri obblighi con l'etichetta e la cortesia.
Se volessimo definirli obblighi, s'intende.
Cross si guardava attorno, circospetto ma non diffidente.
Cercava di studiare l'ambiente ed il loro anfitrione.
Mi chiedo se il libro "risponda" alla risonanza di quest'individuo o questo luogo...
Ma non mi fiderei a tirarlo fuori ora per controllare.
Conosci questo Lunatico?
Pensieroso, Nathan colloquiava a due livelli. Uno con i presenti e l'altro nella propria mente con il proprio, ancora sconosciuto, mentore..
Rifugio di Phil 'Ar Cutter |
