Church of the Immaculate Conception

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    BasilicaoftheSacredHeart



    Era una notte fredda, come tante ultimamente. L'inverno era arrivato ormai. Ma nè Albert ne Hillel se ne curavano, dopotutto erano vampiri. Erano morti. E i morti non sentono freddo.

    Le strade erano piuttosto affollate quella sera per questo Albert rimase piuttosto sorpreso quando, entrando, vide la chiesa completamente deserta.

    La navata era lunga e ampia. Le panche tutte poste in ordine.
    La luce dei lampadari e dalle lampade a muro illuminava a malapena la grande sala mentre quella lunare entrava flebile, dall'esterno delle navate, penetrando l'oscurità della notte.

    Sull'altare cerimoniale erano ancora posti tutti gli oggetti per eseguire il rito domenicale.
    Al posto del vangelo, sul leggio, uno spazio vuoto.

    Le candele erano state accese.

    Hillel, come al solito attento a forma e cerimoniale, doveva aver preso accordi per quella sera. La chiesa era riservata a loro e loro soltanto.
    Nessuno li avrebbe disturbati quella notte. Non quella notte.

    Sai perchè siamo qui, Albert?

    Riesci ad immaginarlo?


    Edited by Joker- - 22/2/2016, 18:19
     
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  2. Phanuel
     
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    Ad Albert non era mia importato nulla dell'arte o dell'architettura in generale. Nonostante ciò rimase profondamente colpito da quella cattedrale vuota, completamente estraniante rispetto alla folla di umani che vagava al di fuori dell'edificio. Era passato molto tempo da quando Albert si era unito al suo mentore nel suo pecorso spirituale, e rispetto agli abissi di degenerazione che aveva raggiunto poteva dire di essere tornato quasi come quando era in vita. Hillel gli aveva salvato la vita, e per compiacerlo era disposto a tutto.
    Sì inchinò leggermente prima di iniziare a parlare con il suo Mentore in segno di rispetto.

    Non vorrei peccare d'arroganza, mio signore. È passato molto tempo da quando ho iniziato l'addestramento e ormai ho padroneggiato l'arte del Valeren nei limiti imposti dal mio sangue. Potrebbe suonare infantile, ma sono pronto alla prova che so di dover sostenere.

    Sapeva che ormai il momento per il Patto era giunto: La notte in cui sarebbe divenuto davvero un guerriero di Samiel. Un faro di speranza per il Sabbat e per il suo Clan ormai disfatto e decaduto. Gli tornò in mente il suo sire, Dumah. Sarà ancora in vita? O avrà ceduto alla bestia? Non poteva saperlo. Si mise all'attenti dinnanzi al suo mentore, in attesa delle sue parole.
     
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    Hillel era un guerriero.
    Un guerriero la cui collera era spaventosa.

    Ma un guerriero che possedeva anche una superba maestà.

    Non la ostentava, mai, ma era chiaro quanto questa sua aura di solennità e rispetto, quanto questo suo carisma innato fossero parti di lui.

    Si muoveva con grazia, Hillel. Ogni movimento fluido, lento e calcolato.
    Quasi fosse studiato fino a portarlo alla perfezione.

    Hillel sembrava scivolare sui pavimenti in marmo della chiesa quasi danzasse, tanto era aggraziato, mentre raggiungeva l'abside e si posizionava dietro l'ambone.

    Tirò fuori un tomo, spesso e antico, da sotto la sua tunica. Perché sì, per questo evento, aveva riesumato la sua tunica dell'ordine dei Templari.

    Era parte del simbolismo e della tradizione religiosa umana, questo è vero, ma per quel Salubri aveva assunto un significato nuovo. Quel simbolo che legava i guerrieri degli uomini alla religione ed al loro Dio cristiano si sposava alla perfezione, secondo Hillel, alla dottrina dei guerrieri di Samiel.

    Ai Crociati dell'Ordine.


    Arroganza.

    Ripetè dapprima, con la sua voce musicale.

    L' arroganza sarà un male minore, se non sarai degno.

    Se non sarai pronto, se non sarai all'altezza; non riuscirai a padroneggiare i dettami del Codice.

    A percorrere la Via della Vendetta. La via del Castigo.

    Questa notte io, Hillel, progenie di Ithuriel, progenie di Samiel nomino te, Albert, progenie di Dumah quale Crociato e membro della Confraternita dei Giusti Cavalieri del Santissimo Ordine della Vendetta.


    Alzò le mani al cielo, mento in alto e sguardo fiero, mentre invocava secondo la tradizione, il protocollo all'ordinamento del proprio discepolo.

    Ti senti pronto per questo, Albert progenie di Dumah?

    Domandò, con tono inquisitorio.

    Lo spesso tomo, nel frattempo, era finito sull'ambone. Aperto alla pagina voluta dal proprio mentore.

    Albert sapeva che quello non era il vero codice di Samiel.
    Sapeva che non fosse nemmeno una copia di quel Codice.
    O almeno, non una copia completa. Quel libro, con i suoi contenuti, era frutto della memoria e delle ricerche di Hillel così come del suo mentore prima di lui.

    Albert sapeva di essere stato molto fortunato ad essere stato accolto da un mentore del calibro di Hillel, tanto anziano e tanto saggio.

    Se non fosse stato per lui, sentiva che a quest'ora probabilmente sarebbe morto o peggio, sprofondato nelle fauci della bestia.

    Spesso si chiedeva di Dumah e della fine che avesse fatto.

    Ma quella sera no. Quella notte era tutta per lui.
    In quella notte, sarebbe diventato a pieno diritto un erede dei figli di Samiel il Guerriero.

    Se ne fosse stato degno...

    Edited by Joker- - 11/12/2015, 15:51
     
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  4. Phanuel
     
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    Albert chiuse gli occhi, per ripensare alla sua vita passata. Aveva commesso innumerevoli crimini e fatto soffrire moltissime persone, sempre ignorando chiunque se non sè stesso. L'unico ad aver mai creduto in un suo cambiamento fu proprio Hillel. Dire che Albert venerasse il suo mentore sarebbe stato poco: Nessuno come lui gli aveva mostrato che poteva cambiare, che anche l'ultimo dei criminali aveva la possibilità e il dovere di far parte di qualcosa di importante e grandioso. Nei suoi viaggi con l'anziano Salubri aveva riscoperto il valore dell'umanità, e tutto ciò che ne deriva. Hillel gli aveva mostrato la pietà.
    Sarebbe diventato un valoroso guerriero come lui? Difficile. Albert aveva ideali molto diversi da quelli del suo sire. Lui cercava la redenzione. Per sè stesso e per gli altri come lui.
    Il Sabbat era la via da seguire, ma non come hanno fatto il suo sire e molti altri prima di lui. Avrebbe portato la redenzione anche alla setta, così piena di mostri privi di uno scopo. Non intendeva certamente cambiare il Sabbat: Voleva che i suoi membri capissero a cosa erano destinati, per cosa combattevano. Sicuramente tutti quelli che avrebbe incontrato avrebbero seguito una strada diversa dalla sua, ma finchè queste strade fossero rimaste vicine, Albert avrebbe fatto di tutto per aiutare i suoi compagni a capire cosa significa essere un vampiro. Un guerriero del Sabbat, la spada di Caino.
    Avrebbe portato la giustizia in una Setta corrotta tanto quanto la Camarilla, una setta che ha dimenticato i presupposti della sua esistenza.
    Hillel sapeva bene quali fossero le sue intenzioni e Albert conosceva più che bene le remore del suo Mentore verso la Setta. Gli avrebbe dimostrato di essere pronto. Gli avrebbe dimostrato che il Sabbat era in grado di lasciarlo esprimere al meglio, e che non l'avrebbe fermato. In caso contrario, Albert era pronto a uccidere e a morire per difendere il Codice che il suo Mentore aveva faticato a raccogliere in tanti secoli. Poco importava che non fosse il codice di Samiel: Era il codice di Hillel, e questo per Albert era ancora più importante di un qualsiasi membro leggendario del suo clan.
    Con tutti e tre gli occhi spalancati, guardò dritto negli occhi il suo mentore.

    Sono pronto.
     
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    Sei cosciente dei rigori che affronterai lungo la strada?

    Sei pronto a rifiutare le tentazioni del male?

    Saprai rinunciare alla collera, in favore della vendetta?


    Sappi, Albert figlio di Dumah, che non approvo la tua scelta di unirti alla Spada di Caino.

    Ma sappi anche che rispetto la tua decisione. Poichè è tua.


    Ti avviso, però.


    Se dovessi infrangere i dettami del codice...

    Se dovessi cedere alle lusinghe della Bestia...

    Se dovessi fallire, nel percorrere il cammino del giusto e nel perseguire l'obiettivo che è la Vendetta di Samiel contro le forze del male...

    Se dovessi smarrire la strada...


    Una ed una sola volta, io ti avvertirò.


    Se persevererai nella tua spirale di autodistruzione, rapido, implacabile e senza preavviso giungerà a te il Castigo in nome del Primo Cavaliere.
    E giungerà a te per mia mano.

    Non tollero il fallimento.

    Nè tanto meno tollererò bestie fra i Crociati.

    Non fra i miei ranghi.

    Sono stato chiaro, Albert figlio di Dumah?


    La voce di Hillel, sempre calma e pacata divenne solenne, prima e terribile poi.
    L'aspetto di Hillel stesso sembrò mutare. Avvolto da un'aura di comando e potere. Un'aura possente e terribile, il cui peso stesso sembrava schiacciare le membra e la volontà di Albert. Era uno spettacolo unico e maestoso. Sembrava la rivelazione fisica di uno degli Elohim, gli angeli guerrieri e servi della Parola. La manifestazione della divina collera di Dio.

    La possanza di quella visione indusse Albert nel più puro terrore. Ma non era un terrore generato dalla paura. Quanto più un'adorazione totale e completa della figura che gli si parava dinnanzi.

    Dal petto di Hillel stesso, ma soprattutto dal terzo occhio sulla sua testa, una luce brillante, come una fornace, s'irradiò su tutto il tabernacolo e l'altare.

    Hillel rifulgeva della luce dei cieli, possente e magnifico ed al contempo terribile. Potrà non esserlo stato, ma in quel momento Albert poteva praticamente essere certo di avere davanti agli occhi un fottutissimo angelo di Dio e, per un attimo, temette anche di finire carbonizzato dall'infinita collera del Signore.

    Eppure, da qualche parte, dentro di sè... bramava quel potere... e forse un pò lo invidiava, anche...

    La magnitudine della luminosità sembrò calare, almeno gradualmente.
    O forse la vista di Albert si stava adattando.

    No, impossibile. Gli occhi non possono abituarsi alla gloria di Dio.
    Hillel doveva semplicemente aver deciso di contenere la propria furia e la propria luce in modo da evitare di accecare il proprio discepolo o peggio, incenerirlo.

    Anche la sua voce, infine, torno calma e pacata. Dolce, perfino.

    Sappi, Albert figlio di Dumah, che questa sera rinuncerai al tuo nome terreno.

    Hai scelto il tuo nome Angelico?


    Dopo che Albert avesse risposto alla domanda, Hillel avrebbe proseguito, entrando nel vivo del giuramento.
     
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  6. Phanuel
     
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    Albert rimase immobile, mentre Hillel si mostrava in tutta la sua potenza. In fondo, tutto ciò che c'era da dire era già stato detto. Ripeterlo sarebbe stato un insulto verso sè stesso e verso il suo Mentore.
    Sapeva benissimo a cosa sarebbe andato incontro se avesse fallito: Ma di ciò non aveva paura, anzi. Se fosse caduto veramente in preda alla bestia, se avesse fallito nel suo ruolo di Crociato, la morte sarebbe stata un sollievo.
    Per quanto possibile, Albert cercò di mantenere lo sguardo fisso su Hillel. Mai come ora era in grado di sentirne la potenza.

    Sì, mio signore. Phanuel. Voglio essere la redenzione e la speranza del nostro clan, la stessa speranza e redenzione che Voi avete dato a me. Voglio essere un faro ed un esempio, per gli altri Salubri che ancora brancolano nel buio come me ai tempi dell'abbraccio, ma non solo. So che i miei sono desideri utopistici e che probabilmente non riuscirò nel mio tentativo. Sento però che se nemmeno ci provassi mancherei di rispetto a Voi e a tutti coloro che ci hanno preceduto. Farò in modo che sarò io a cambiare il Sabbat, e non viceversa.
    Sono pronto a ricevere l'ultimo insegnamento, mio Signore.


    Phanuel continuò a fissare Hillel. Era terrorizzato da ciò che l'aspettava, ma sapeva che ciò che stava facendo ora era la cosa giusta. Avrebbe riportato il nome del suo Clan sulla bocca di tutti, e non per i motivi per cui è famoso ora.
     
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    Molto bene, Phanuel. Volto di Dio...

    Questo era il significato letterale del nome Phanuel.

    Hillel tornò all'ambone, dove il pesante tomo rilegato in pelle lo attendeva.

    Iniziò a sfogliarlo, trovando la pagina che cercava...

    La Casta dei Guerrieri fu creata da uno dei figli di Saulot, Samiel, che previde l'ascesa dei Baali e votò il suo sangue a cambiare per combattere la minaccia.

    Hillel aveva preso a leggere un passo del testo del libro quasi fosse in chiesa a dire messa, sebbene fosse chiaro che conoscesse a memoria ogni singola parola di quel testo.

    La stirpe dei guerrieri è ancora legata alla natura essenziale dei Salubri, ancor di più dagli insegnamenti che Samiel lasciò dietro di sè...

    Disse, parlando direttamente alla platea, tralasciando per un secondo il testo del libro.

    La via di Samiel era Sua sola, da percorrere, ma i suoi insegnamenti vennero raccolti nel corso dei decenni e dei secoli. Mentre affrontava i Baali, egli fece voto di ricorrere a qualsiasi mezzo in suo possesso pur di combatterli. Persino quando la loro linea di sangue venne flagellata e castigata, ed il loro culto infranto, Samiel perseguì demoni ed infernalisti, superandoli in astuzia quando poteva e dominandoli fisicamente quando non era possibile. Samiel legò il proprio destino a quello dell'Inferno, emergendo trionfante ancora ed ancora.

    Era palese la venerazione, anzi il fervore, nella sua voce. Lui, che discendeva da un sire come Ithuriel, che aveva vissuto le guerre Baali in prima persona, abbracciato da Samiel stesso e visto gli orrori, e la gloria, di quelle notti...

    Il suo fato giunse alla fine a Chorazin, dove Nergal strappò il cuore dell'antico e lo consumò... Al tempo del suo Amaranthus, gli scritti di Samiel e le sue lezioni avevano messo radici, costituendo le norme di vita dei Guerrieri. Insegnamenti che trovarono terreno fertile nella crescente milizia Cristiana dei Crociati...

    Da cosa pensi che derivino molti dei loro usi e costumi, dei loro cerimoniali, dei loro voti e del loro credo?




    Centinaia di anni dopo la conquista dell'Imperatore Costantino nel nome di Cristo, il sentiero di Samiel vide una completa trasformazione.
    Il Codice moderno può essere visto come un ibrido fra il Sentiero del Paradiso e le idee originali esposte da Samiel.
    I Crociati Salubri percorsero spesso il sentiero del loro progenitore... Fin quando gli assassini che condividono, come noi, il sangue di Saulot, lo presero per sè... E continuano ancora a percorrere la notte...


    Il volto di Hillel si rabbuiò, in un misto di dolore e furore per i compagni persi e per gli assassini del proprio sangue...
    Poi, ripresosi da quell'attimo di smarrimento nei propri ricordi, riprese.

    Il dovere del guerriero è quello di sanguinare acciocchè altri non debbano.

    Il male è la fonte della corruzione. I guaritori possono guarire il mondo, ma prima esso deve essere lavato nel fuoco.

    Aiuto deve essere offerto a coloro che si dolgono, e protezione a quanti vengano tormentati dal male.


    Offri ai maligni soccorso alcuno ma fuoco e sale.

    Lascia che la vendetta ed il castigo siano la tua ambizione ed il tuo orgoglio.

    Combatti gli indegni del sangue di Caino, le loro anime danneggiano Cainiti e mortali.

    Sii il leone, non l'agnello.

    La la rossa mano della giustizia difende al sinistra.

    Un cuore morto trova la propria ragione di vita al servizio degli altri.

    Così come i guaritori sono vincolati, così saremo noi.

    La tua spada sarà quella della verità.

    Il tuo onore deve essere più forte dell'acciaio.

    Il male prospera in un cuore non sfidato...




    Alcune le aveva già sentite. Altre no. Alcune le comprendeva. Il significato di altre gli era oscuro.
    Eppure, quanto potere trapelava da quelle parole. Quanta solennità. Quanta fede.

    E ricorda sempre: La morte è una liberazione, non una punizione.


    Ed ora,
    Continuò alzando le mani al cielo, come un prete che da la propria benedizione,

    Sei pronto per il tuo giuramento?

    Hillel guardò fisso Phanuel, il terzo occhio spalancato. Uno sguardo che gli penetrava fin dentro l'anima. Phanuel poteva sentire mentre il proprio maestro ne scrutava i pensieri e l'animo. Se avesse mentito, se avesse dubitato, se avesse anche solo esitato, egli avrebbe saputo.
    E la spada vendicatrice di Samiel si sarebbe abbattuta su di lui. Qui. Ora.

    Solo una volta che Phanuel avesse risposto alle richieste del proprio mentore, egli avrebbe proseguito.
    E solo allora Phanuel avrebbe notato il cerchio tracciato col sangue che lo circondava... quando vi era entrato?

    All'interno del cerchio.. il simbolo dei Salubri.





    ...Dentro il cerchio della tavola,
    sotto la sacra spada,
    un Crociato deve giurare di obbedire
    al codice che è senza fine,
    senza fine come la tavola,
    un anello legato all'onore.

    Un Crociato è votato al coraggio,
    il suo cuore conosce solo la virtù,
    la sua spada difende gli inermi,
    la sua forza sostiene i deboli,
    le sue parole dicono solo la verità,
    la sua ira abbatte i malvagi.

    Il giusto non può morire,
    se un uomo ancora ricorda,
    le parole non sono dimenticate,
    se una voce le pronuncia chiare,
    il codice per sempre riluce,
    se un cuore lo conserva splendemente...

    GIURA!!!



    Phanuel sapeva cosa fare. Lo sapeva da sempre. O almeno così gli sembrava, così si sentiva.
    Sapeva che per completare la cerimonia avrebbe dovuto ripetere, parola per parola, il giuramento pronunciato dal sire, mentre questi lo recitava.
    Versetto per versetto.

    Questo era per lui l'apice della sua vita da Salubri Guerriero.

    The Blooding by the Code...

    E mentre Hillel riluceva nuovamente della forza dell'alto dei cieli, splendente oltre ogni dire. Possente e terribile come solo gli angeli possono essere Phanuel, in quel momento, trovò la pace.

    La pace che cercava invano da una vita e più...
     
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    A causa dei molteplici impegni del giocatore di Phanuel ed a seguito di comunicazione di allontanamento del forum da parte sua per un periodo,

    La role è da considerarsi CHIUSA ed ARCHIVIATA.



    Il personaggio e la sua scheda verranno archiviati.
     
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