-
.
Sotto il suo scaldacollo, Aristotele sorrise. Aveva probabilmente qualche anno di più dell'uomo, ed essere chiamato "ragazzo" suonava un po' strano, ma in modo gradevole.
Al commento dell'uomo, annuì vistosamente.
Una volta, tutta la zona era piena di vita. Pesci, crostacei, molluschi, oltre tutti gli insetti e gli animali che vediamo oggi. Bastava mettere la mano nell'acqua e si tirava su qualcosa. Come diceva un mio amico cajun, "la palude si prendeva cura dei suoi". Certo, c'é un'umido che sembra di nuotare, ma almeno si viveva, vero?
Pensa che sono passato giù da Lafitte, e persino lì ora devi avere una barca e mille attrezzature per prendere qualcosa, solo per tirare avanti.
Dici che sono questi ponti, le nuove case, tutte quelle industrie..?
Lasciò una pausa alla fine, in una mezza domanda per scoprire il pensiero dell'uomo. Era nuovo della zona, e per quanto l'inquinamento da industrializzazione fosse una risposta più che scontata, giusto l'altra notte aveva scoperto che quella palude non era solo naturale.
Comunque sei fortunato: secondo Remi la puzza dei miei piedi attira i pesci.
Vediamo se é vero!
Disse ridendo mentre si toglieva gli anfibi, (ma teneva i calzettoni) e stendeva i piedi appena sopra il filo dell'acqua, come a farli rinfrescare.SPOILER (clicca per visualizzare)mi rilasso un attimo e faccio finta di godermi la frescura e guardare il fiume. In realtà voglio provare a concentrarmi per richiamare qualche pesce.
Mentre sembrava godersi il fresco e il momento tranquillo, la mente di Aristotele per qualche istante lasciò il posto a fianco del pescatore. Si immaginò entrare in acqua, in quel mondo attenuato e attutito, in cui le sensazioni venivano trasmesse dal fluido che avvolgeva tutto come una gradevole coperta.. immaginò di scivolare lì dentro, muoversi agile, seguendo le correnti. Ogni movimento, lasciava un pezzo di sé, come un ricordo, come le briciole di Pollicino, un sentiero per altri che fossero venuti dopo. Guizzò mentalmente nell'acqua, fino a visualizzare la macchia scura dei suoi calzettoni che sfioravano l'acqua, e il riflesso spento dell'amo e i movimenti dell'esca... si spinse a tutta forza lì, e con un balzo avvertì la sensazione dell'acqua che si infrangeva sul suo corpo liscio, mentre a contatto con l'aria diventava di nuovo pesante, statico e ruvido.
Aprì gli occhi e tornò a concentrarsi sull'uomo.
E per il resto qui come si sta?
Sai, non tutte le città sono come mamme accoglienti per chi ci vive, no?
Alcune sono luride donnacce che ti fanno innamorare per poi lasciarti affogare nella disperazione, vero?
disse ridacchiando.
E senti, e la Big Easy com'é? Voglio dire, c'é differenza tra vivere là e qua?
disse indicando prima la riva opposta del fiume, poi la loro.
Non ci sono ancora stato.
A proposito, scusami.. io sono Tot. Piacere di conoscerti!
disse tendendogli la mano.
. -
.
Tot?
L'uomo guardò Aristotele di traverso, tirando su con il naso e senza ricambiare la stretta di mano.
Bah. È da quando hanno messo su quella diga che la palude sta andando in malora.
Disse, tornando a concentrarsi sulla canna da pesca.
Avvelenano il lago di proposito. Te lo dico io. Ci buttano scorie nucleari, e i resti dei vaccini. Ci buttano i feti di quelle baldracche liberali che abortiscono.
Sputò un grumo di catarro in acqua.
Ecco quello che fanno. Ma Cog non mi vuole credere. Credeva solo a Herman. È per questo che me ne sono andato da quel buco di culo. Si credono di essere dei fottuti re, e duchi, e conti, su in città. Certo. Si stava meglio di prima quando gli sbirri venivano a pestarti che dormivi. Ma prima Herman, poi Jeb, poi anche Sal e Jen. Spariti. E allora a che cazzo serve tutta 'sta scemenza coi troni e i conti e i duchi e i ciappelani?
Scrollò le spalle.
Proprio a niente, te lo dico io. Cog è re di 'sto gran cazzo, che non mi crede che la diga manda tutto in malora. Ma Herman non c'è più. E nemmeno Jen. Maledizione. E Frank perché è conte, crede di poter fare il gradasso. Il muso glielo spacco io a Frank.
Io son Sam. Vengo dalla Città. Però non te la consiglio. C'è solo merda e topi lì. E conti, anche.. -
.
È un soprannome come un altro.
disse allargando le braccia e facendo spallucce.
Ma non c'era ragione di offendersi. L'uomo era in evidente depressione per la perdita di alcune persone a lui vicine. In particolare, Jen.. Jennifer? Una figlia? Un'amante?
Brutta storia. Spariti nel nulla? Non si sa niente?
Sono solo di passaggio, ma ho un buon occhio. C'é qualcosa che posso fare?
Voleva offrire il suo aiuto all' uomo, non foss'altro per trovare un modo per avvicinarsi a lui ed aiutarlo con la sua depressione. Purtroppo, i senza tetto spesso facevano una brutta fine improvvisa nelle grandi metropoli. Proprio come i topi, erano ovunque, ma nessuno si accrogeva di loro, né quando vivevano, né se morivano.
Tuttavia, era meglio essere propositivi che commisaranti. La vita al bordo della società era dura, e per viverla si imparava a non piangersi addosso.
Ma soprattutto, l'uomo nominò cose nel suo discorso che fecero rizzare le antenne di Aristotele.
Aspetta aspetta..
disse allungando un braccia verso l'uomo, come per fermarlo.
Cog.. sarebbe Cogliostro?!
Ne ho sentito parlare! Ma chi é veramente?
Tu l'hai incontrato?
Aristotele non aveva la più pallida idea di chi fosse realmente Cogliostro, e se all'uomo fosse sfuggita una descrizione non sarebbe stato male.
E la città di cui parli é la Città dei Topi allora?
Ma cos'é esattamente? Una sorta di.. rifugio.. per quelli come noi?
Sì, a questo punto vorrei provare ad andarci, se dici che mi fanno entrare. Puoi dirmi come raggiungerla?
A quanto pare, rifugio o no, la Città dei Topi aveva i suoi problemi. E per qualche ragione, anche uno strano gusto.. fiabesco? Feudale? Non sembrava propriamente sano, ma avtebbe aspettato di saperne di più per giudicare.
Tanto, doveva andarci, c'era poco da fare. Sperava solo che non gli sarebbero stati ostili, come gli avevano detto prima di partire da Caracas.. -
.
Sentendo nominare il nome di Gogliostro, Sam guardò storto Aristotele, come per valutarlo. Poi tornò a dedicare la sua attenzione alla superficie scura del mare.
Sì. Cogliostro... Ne hai sentito parlare, eh?
Disse borbottando, spostando la lenza.
È un megalomane. Ci ha aiutato una volta, e adesso si crede il re. Andava bene finché ci proteggeva dai naziskin, dagli sbirri e dagli spacciatori. Ma adesso non è più capace. Prima la malattia... poi quei pazzi scatenati. Herman che se ne va e non torna più. E adesso tutti gli altri che spariscono.
Te lo dico io che là non c'è nulla per quelli come noi. E presto lo capiscono anche tutti gli altri. Prima lo fanno e meglio è.
Fece una pausa. Guardò il Nosferatu con la coda dell'occhio e poi sospirò.
Ma credo che tu vuoi andare a vedere da solo, e non credi alle parole di un vecchio pescatore ubriacone. Vero?
Vai in centro città. C'è un quartiere che da quando è passato l'uragano non è stato ancora toccato. Troverai gente e non credere di riuscire a passare che non si accorgono. Prima o poi viene qualcuno a chiederti. Se sei sfortunato ti becchi quel pallone gonfiato di Frank. Dice che lui è Conte, e vuole prendere il posto di Herm. Ma lui non è Herm, e la gente non lo ascolta, perché Cog non lo ascolta. Ma lui parla e parla lo stesso.
Tirò su la lenza con un movimento scocciato, e si tirò su in piedi lentamente, con stanchezza.
Bah. Qui non si pesca niente. Da quando hanno fatto la diga l'acqua non è più buona. Sono stati quei dannati messicani, te lo dico io. Arriva qua in America e ci rubano il lavoro e anche i pesci, e le aragoste. Sono i messicani. C'è un piano per sostituirci tutti, lo sai, vero? Ci sostituiscono noi americani con messicani e arabi.
Ma tanto non mi ascolti, vero? Non mi ascolti e vai in città. Bah!
Brontolò, prima di allontanarsi.SPOILER (clicca per visualizzare)Hai le indicazioni per raggiungere la Città dei Topi. -
.
Ti ho sentito. Ma ho bisogno di vedere con i miei occhi, sono fatto così.
Grazie, Sam. Ti prometto che tornerò, e se le cose stanno come dici tu, ti darò tutta la ragione che meriti.
E mentre l'uomo se ne andava, lo salutò:
In gamba! Ci si becca presto. Se vedo Frank, gli tiro un cazzotto da parte tua, ok?
agitando il braccio a mo' di saluto.
Aristotele rimase lì ancora qualche minuto, guardando l'altro senzatetto che si allontanava.
Quando fu sicuro che se ne fosse andato, quasi con disivoltura, intonò il richiamo della nutria, che nei giorni scorsi era diventata un'abitudine.
Il contatto umano umano era stata una piacevole novità, ma ammettiamolo, Sam non era stato di grande compagnia, né per qualità né quantità di tempo.
Aveva ancora voglia di stare con qualcun altro, mentre l'umido fresco gli solleticava i piedi deformi, e intonò queste emozioni nel suo richiamo.
Dopo, si sarebbe dedicato alla caccia.
Stava per entrare in una metropoli, il regno dell'uomo, e voleva scaricare il più possibile i suoi istinti predatori. Voleva sentirsi sazio, e non correre rischi.
Finalmente sapeva come raggiungere la Città dei Topi. Appena pronto, sarebbe partito senza indugio.SPOILER (clicca per visualizzare)come scritto, uso animalità 2 per le nutrie, e mi nutro di quelle che arrivano. Poi dedico un'ora alla caccia: sempre piccoli mammiferi o uccelli sulla zona del fiume. Se sono arrivato almeno a 8 ps, a quel punto parto!. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)2018-07-23 13:01:24 Aristotele rolls 6 dice to Caccia (Diff 2) 3,1,7,6,3, 6 [4 successes]
Prendi 4 ps. Il prima possibile ti sposto. -
.SPOILER (clicca per visualizzare).
Ponte-Periferia New Orleans |
