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riconoscibile, a causa della sua bizzarra forma ottenuta a seguito dell'uragano, la casa dovrebbe essere abbandonata da tempo. eppure nessuno ha avuto più un motivo... o il coraggio di entrarci.SPOILER (clicca per visualizzare)continua da qui
Capolinea miei signori. disse il ghoul repentino John smith vi ha portato alla destinazione che il domitor di John Smith ha ritenuto più opportuna!
oltre la cancellata, la casa non presentava porte, ma le poche finestre ai lati erano state spaccate, probabilmente dalle sassate di teppisti.
Theophilus ricordava come il Brucaliffo non gli aveva dato alcun indirizzo specifico, eppure l'istinto gli suggeriva che quella casa fosse quella giusta.
ma dov'era la toppa che quelle chiavi potevano aprire?
Nathan dal canto suo era ritornato a uno stato di quiete. la voce nella sua testa, colui che lo aiutava e al tempo stesso lo obbligava in determinate direzioni, aveva deciso di tacere.
non era certo del perchè, ma il viaggio l'aveva passato in religioso silenzio.
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.SPOILER (clicca per visualizzare)Visto che sono "ospite" lascio il primo post a Gaevriel.
Specifico giusto per ufficializzare la mia intenzione. -
Gaevriel.
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A Theophilus riuscì difficile nascondere la sorpresa, una volta arrivati. Certo, la chiave di per sé non faceva intendere cosa dovesse aprire, nè alcun altro indizio aveva fatto pensare qualcosa di diverso. Ma non si poteva certo dire che Theophilus si aspettasse un luogo del genere.
Aveva un aspetto così abbandonato, così fatiscente, così ambiguo e disperato, così... "... così Malkavian." pensò il Cappellaio. C'era solo da sperare che fosse un buon auspicio.
Si girò verso Cross e gli si rivolse con il solito sorriso. "Molto bene, mio nuovo amico e compagno d'avventure. Pare proprio che il luogo dove vi ho invitato non sia il più adatto per una festa galante. Prima di accedere e iniziare le dovute indagini, devo avvertirvi: non eccello nell'arte di nascondermi nè particolarmente in quella di osservare. E sono temporaneamente disarmato. Resta solo da sperare che, Dio non voglia, qualunque cosa dovesse volerci attaccare, abbia il buon costume di annunciarsi, prima." disse, affabilmente. Ma era nervoso all'idea di entrare.
Avrebbe forse dovuto affidarsi ancora una volta agli Occhi del Caos, per valutare la situazione? Theophilus ci rimuginò sopra, ma decise che non aveva ancora abbastanza indizi, nè idee che il Caos potesse confondere alla bisogna.
Non restava dunque che entrare.
"John Smith, mio caro John Smith, spero vivamente che il Brucaliffo non ti abbia dato altre commissioni in questa notte, poiché con il tuo benestare mi sentirei infinitamente più al sicuro se tu fossi qui fuori ad aspettarci. Possibilmente con il motore acceso. Niente di più rassicurante di una via di fuga pronta ad ogni necessità, non sei d'accordo anche tu John, mio caro?" disse, rivolgendo un inchino al ghoul.
Detto ciò si girò verso la "casa", se così si poteva ancora chiamare. Diede un veloce sguardo all'orologio appeso al collo, e lo strinse a sè.
"Beh, forza e coraggio. Pane e formaggio. Dato che sono l'anfitrione, per quanto questo luogo non mi appartenga, né io a lui, ritengo di dover entrare per primo. A meno che qualche arciera coraggiosa non si offra volontaria. No? Ebbene, l'ora del tè è passata da un pezzo, anche se sono appena le 5. Sarà meglio andare." disse tutto d'un fiato.
E, dopo un sospiro, si piegò da un lato seguendo l'inclinazione dell'edificio, ed entrò.. -
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Cross, dopo aver assistito al preludio del proprio accompagnatore, decise di accompagnarlo come promesso.
Magari tu non sarai particolarmente versato nell'arte di nasconderti, ma io si.
Non prendere quanto sto per dirti come codardia ma se ti accompagno occultando la mia presenza avremo il vantaggio della sorpresa.
Considerami il tuo... angelo custode.
Sei d'accordo?. -
Gaevriel.
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Mantenendo l'inclinazione presa per entrare, Theophilus inclinò ulteriormente la testa da un lato, sorridendo.
"Mio nuovo caro amico, mi INCLINO alla vostra sublime strategia! Ovviamente non vi ho chiesto nulla per puro pudore. Non voglio sicuramente farmi gli affari vostri e del vostro sangue, per quanto così simile al mio. E sia! Vi nomino mio invisibile guardiano, nella perigliosa ricerca della toppa perduta! Allons-y!" disse, indicando la casa fatiscente.
Per un attimo maledisse di aver lasciato la pistola a casa. "Male che vada, se mi si presenta davanti un potenziale nemico, posso sempre sparare cazzate!" si disse, per consolarsi "Non ne uccide forse più la lingua che la spada?" gli sfuggì una risata.
Facendo appello ai suoi sensi aumentati, Theophilus fece per varcare la soglia della casa. Una cosa era essere paranoico, un'altra era essere incosciente. E Theophilus era convinto che si morisse più facilmente di incoscienza, che di paranoia.
Dopo aver esaminato lo stipite della porta d'ingresso, o di quel che rimaneva, Theophilus prese coraggio e fece un passo verso l'interno.. -
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i due cainiti, uno oscurato e uno sfruttatore dei sensi amplificati dono del suo sangue, si fecero strada all'interno della casa distorta. l'appartamento aveva probabilmente subito un brutto cedimento durante le ondate dell'uragano Katrina, che l'aveva resa una meta quasi turistica, per non dire una casa maledetta.
la fama del luogo aveva probabilmente infestato l'intero quartiere come una piaga di ratti, e ora i due si ritrovavano testimoni di quello che poteva essere un monumento al declino di New Orleans, alla sua distruzione compiutasi solo in parte.
ma c'era dell'altro.
entrambi lo sentivano a pelle, la sensazione bizzarra di stare entrando nella sala di un edificio monumentale e commemorativo. era come se quella sensazione potesse morderli, da tanto era vicina.
dapprima il sangue. rappreso, praticamente lasciato a marcire in balia degli agenti atmosferici. impossibile dire se fossero passati giorni, ore, o anche solo minuti: la brezza avrebbe fatto in tempo a seccarlo anche in meno di sessanta secondi.
Il piede di Nathan andò quasi a cozzare con quella che si rivelò essere una macchia di sangue dalla bizzarra forma allungata, terminante con cinque strisciate più piccole. una mano ferita, che probabilmente era stata strisciata violentemente per terra.
Non che fosse rilevante in mezzo a tutto il casino, ma le impronte delle falangi corrispondevano precisamente all'anello di una botola, probabilmente conducente a una sorta di cantina/magazzino interno.
Gli occhi di theophilus invece caddero su un disegno che occupava prepotentemente tutto ciò che restava in piedi del muro a sinistra, l'unica parete quasi integra della casa.
il realismo dei dettagli era più che maniacale: era ossessivo, millimetrico. qualcuno aveva passato diverse notti a farlo, e da allora nessuno aveva avuto l'ardire di rovinarlo.
mentre tutta la casa era al culmine del declino, su quella parete piegata dalla distruzione sembrava esserci una sorta di aura protettiva, inviolabile.
Theophilus ricordò le parole del suo sire in quel momento, che parlavano effettivamente di qualcosa di simile. possibile che fosse tutto così preciso?
quale che fosse il punto, entrambi i vampiri conclusero la loro analisi guardando la botola.
è l'inizio di qualcosa, Nathan disse all'improvviso la voce nella mente di Cross, rompendo il suo silenzio. riconosco i simboli, i doni. non perdere un solo istante di questo momento.. -
.
Più che l'inizio di qualcosa pare esserne la fine...
Pensò Nathan osservando la botola e le tracce di sangue che vi si interrompevano dentro.
Non potresti essere meno... vago, di tanto in tanto?
Va bene la storia dei malkavian lunatici, veggenti e sensitivi dagli strabilianti sensi percettivi che interpretano i segni premonitori del futuro e quant'altro ma... giusto finchè non avrò sviluppato le mie percezioni, potresti essere un tantino più specifico su quello che intendi quando parli dei simboli e dei doni che riconosci?. -
Gaevriel.
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Theophilus rimase incantato ad osservare il dipinto. Ignorò completamente il resto della casa, comprese botola e macchie di sangue. Per un attimo, un fugace attimo, lasciò andare la maschera del Cappellaio, e rimase lì, come nudo, ad osservare quell'opera che né le intemperie né il tempo avevano potuto rovinare. Si accorse dopo alcuni minuti che stava stringendo molto forte a sè l'orologio. Accortosene, istintivamente guardò l'ora, e per la prima volta trovò strano che le lancette fossero ferme a segnare le 5. Sembrava passata un'eternità da quando aveva posato gli occhi sul dipinto per la prima volta. Un attimo fugace, e poi tutto tornò come prima. Era OVVIO che fossero le 5, come era OVVIO che stava perdendo del tempo prezioso. La Regina Rossa non glielo avrebbe mai perdonato.
Riscossosi, si girò ad osservare il resto della stanza, e finalmente notò le strisce di sangue e la botola. Rimase per un attimo imbambolato, indeciso se continuare ad osservare e studiare il dipinto, o aprire la botola e scendere di sotto. Alla fine decise di muoversi verso quest'ultima.
"Qualunque cosa ci sia là sotto", pensò, "quando tornerò su quel quadro sarà ancora qui, ad aspettarmi. Perfetto ed immutabile ancor più dell'immortale stirpe cainita." Questo pensiero lo rassicurò e spaventò allo stesso momento.
Incerto se rivolgersi a Cross per fargli notare la botola, dato che non sapeva nemmeno dove si trovasse in quell'istante, decise poi che il probabilissimo cigolio della stessa avrebbe attirato l'attenzione del Malkavian, qualora non fosse già lì vicino. Theophilus si abbassò verso la botola, cercando un appiglio per aprirla.
"Una botola misteriosa, in una casa misteriosa con un dipinto misterioso, sporca di sangue misterioso, alla ricerca di una toppa misteriosa per una chiave misteriosa. Chiaro, no?" pensò, mentre studiava la forma della botola per capire da che lato fossero i cardini.
Una volta trovato un appiglio, Theophilus fece forza e tentò di aprirla.. -
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punto sul vivo, l'essere all'interno della mente di cross stette in silenzio per qualche secondo, prima che Cross sentisse un profondo respiro che proveniva come un eco dalle più recondite zone della sua mente.
Ragazzo... cominciò la voce, con fare paterno ...perchè avere fretta nei confronti del tempo, quando sarà il tempo stesso a portari i suoi frutti in dono?
Goditi l'esperienza, assaporala. Coloro che detengono la storia ti hanno lasciato una briciola di pane al di sotto di questa botola. sarebbe immorale per me predire il futuro di quello che sarà un lungo e tortuoso cammino, ma che riguarderà te e te soltanto.
ad ogni modo... con un altro sospiro la voce si azzittì nel suo stesso eco. e i sensi di Nathan si amplificarono.
come poco prima nell'ospedale, tutti i cinque sensi di Nathan divennero superlativi, e lo catalizzarono verso la botola. Inoltre, nell'esplosione di tutte le sue percezioni, Nathan riconobbe un odore che per qualche motivo gli tornava familiare.
Eppure non ne capiva il motivo.
Theophilus invece, ignorando cosa stesse succedendo a Nathan e il perchè questo accadesse, si avvicinò alla botola. e il mazzo di chiavi iniziò a guadagnare un senso. difatti, per aprire la botola, il Malkavian vide una serratura, e riconobbe nel ferro battuto della toppa lo stesso colore di una delle chiavi contenute nel mazzo.
la infilò, la girò, e facendo questo la botola scattò delicatamente, aprendosi con un meccanismo a molla verso l'alto. Il vampiro si trovò a guardare una scala a pioli, ben piantata dentro un suolo sterrato.
Una cosa che colpì il cappellaio fu' la presenza di illuminazione elettrica, che garantiva una visuale più che discreta di quello che avrebbero trovato.
ma era difficile capire se questa fosse una buona notizia o meno.SPOILER (clicca per visualizzare)Sempre turni liberi.. -
Gaevriel.
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"In linea di massima avere la chiave che apre una serratura è una cosa positiva. Certo, le cose cambiano se la chiave è stata trovata nei pressi di un cadavere. E apre una botola sporca di sangue. In una casa diroccata e abbandonata. Ma, del resto, chi sono io per giudicare?" pensò Theophilus.
Si sporse il più possibile, togliendosi il cappello, all'interno della botola senza scendere le scale. Quindi fece appello al proprio sangue Malkavian per aumentare le capacità uditive e olfattive.
"Ucci ucci sento odor di..." pensò, mentre si concentrava su odori e rumori provenienti da quella specie di cantina.SPOILER (clicca per visualizzare)Attivo Sensi Acuti su olfatto e udito e resto in ascolto e "annusamento" della cantina. -
.CITAZIONEpunto sul vivo, l'essere all'interno della mente di cross stette in silenzio per qualche secondo, prima che Cross sentisse un profondo respiro che proveniva come un eco dalle più recondite zone della sua mente.
Ragazzo... cominciò la voce, con fare paterno ...perchè avere fretta nei confronti del tempo, quando sarà il tempo stesso a portari i suoi frutti in dono?
Goditi l'esperienza, assaporala. Coloro che detengono la storia ti hanno lasciato una briciola di pane al di sotto di questa botola. sarebbe immorale per me predire il futuro di quello che sarà un lungo e tortuoso cammino, ma che riguarderà te e te soltanto.
ad ogni modo... con un altro sospiro la voce si azzittì nel suo stesso eco. e i sensi di Nathan si amplificarono.
come poco prima nell'ospedale, tutti i cinque sensi di Nathan divennero superlativi, e lo catalizzarono verso la botola. Inoltre, nell'esplosione di tutte le sue percezioni, Nathan riconobbe un odore che per qualche motivo gli tornava familiare.
Eppure non ne capiva il motivo.CITAZIONERagazzo... ...perchè avere fretta nei confronti del tempo, quando sarà il tempo stesso a portari i suoi frutti in dono?
Perchè? Ma perchè oltre ad essere giovane nel sangue sono ancora giovane come immortale.
Il concetto di eternità o di immortalità non mi è certo estraneo ma ancora non riesco a realizzare appieno la magnitudine della cosa.
Rispose candidamente il malkavo, quasi fosse lui a dare una lezione di vita all'essere antico che ne abitava i pensieri piuttosto che il contrario.
Ad ogni modo, penso che non mi resti altro da fare se non "assaporare" il momentoSPOILER (clicca per visualizzare)Provo a far appello alla memoria per scoprire cosa mi ricordi quell'odore che tanto mi sembra familiare.
Oltre a ciò, esploro con i sensi l'apertura della botola e mi "affaccio", oscurato, per scrutarne le profondità. -
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L'olfatto di Theophilus venne pervaso da odori ben distinguibili: oltre alla terra umidiccia, che effettivamente componeva la pavimentazione di quella improbabile "galleria", e oltre al sangue che comunque macchiava il pavimento riempendo l'aria del suo effluvio, il cappellaio percepì distintamente l'odore di ...Carne bruciata? possibile?
più cercava di avvicinarsi alla botola più quell'odore prendeva forma. carne putrida e bruciata, ne era certissimo.
Diversamente invece, l'udito non ebbe niente da rivelare. c'era silenzio, quiete. come se una volta li sotto, più che la luce accesa non avrebbero trovato.SPOILER (clicca per visualizzare)2016-02-11 02:35:14 - Nathan tira 5 dadi su intelligenza (difficoltà 7) [1, 3, 5, 8, 8] 1 successo
Nathan invece dovette sforzarsi, nonostante le sue incredibili qualità mentali, per cercare di dare un volto o una forma a quella vaga sensazione di familiarità. se prima l'aveva colpito con forza, ora l'effetto del "già sentito" lo stava solo disturbando. Nel miscuglio di odori, tra il sangue, la terra, la carne bruciata e quello strano ricordo confuso, per un istante smise addirittura di distinguere quella singola traccia.
poi, oltre gli odori e tutte le sue sensazioni, il figlio dei più lontani di Malkav ricordò dove aveva già sentito quell'odore:
Poche ore prima, davanti a casa sua. un istante prima che il suo attentatore scappasse.. -
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E così... Pare che alla fine di questa nottata ci rincontreremo. O almeno, questo fu il primo pensiero a pervadere la mente di Nathan.
Anche se in fondo... è solo odore di carne bruciata. Potrebbe essere lui come no.
Sebbene... bisogna ammettere che io trovi difficile credere alle coincidenze...
La rivelazione non cambiava molto, almeno per ora, sembrava che tutto tacesse.
Forse l'attentato subito davanti casa sua aveva lasciato il proprio attentatore più malconcio di quanto non si aspettasse.
Le misure preventive messe in atto da Lonegate per proteggerlo si erano dimostrate senz'altro efficaci.
Forse il proprio assalitore era morto a causa delle ferite. Forse era tornato al suo rifugio per curarsi e guarire. Forse non c'entrava nulla con tutto questo.
Nel primo caso, non avrebbero incontrato resistenza la sotto.
Nel secondo, avrebbe dovuto accertarsi che il suo misterioso assalitore non avesse avuto la possibilità di provare ad attentare alla sua vita una seconda volta.
Nel terzo, non sapeva cosa avrebbero potuto trovare.
In ogni caso, sarebbe stato saggio prepararsi.SPOILER (clicca per visualizzare)Inizio spendendo 1ps per costituzione.
Al prossimo turno, si vedrà.. -
Gaevriel.
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Mentre cercava di dare un senso agli stimoli olfattivi che stava ricevendo, Theophilus ebbe l'intima rivelazione di quanto quella situazione fosse surreale: si trovava in una catapecchia contenente calcinacci e uno splendido dipinto, dalla cui cantina proveniva un odore di carne bruciata "Con la fortuna che ho ultimamente, molto probabilmente è carne umana". E lui era disarmato.
Indeciso se fare un'entrata ad effetto degna del più grande attore Toreador italiano in trasferta a Washington, o se lanciarsi in un maldestro tentativo di furtività, optò infine per una sana via di mezzo: sarebbe sceso con apparente noncuranza, pronto a sfoggiare cilindro e faccia tosta a chiunque gli si fosse parato davanti. E, se tutto questo andava storto, poteva sempre contare sull'aiuto di Cross. Quantomeno, ci sperava.
Pertanto, stufo di continuare a investigare sullo stesso metro quadro scarso di apertura verso il sottosuolo, Theophilus si alzò, sistemò i vestiti, e iniziò a scendere le scale, facendo comunque particolare attenzione a dove metteva i piedi.. -
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Theophilus scese le incerte scale di quel piccolo rifugio, noncurante di quello che vi avrebbe trovato, e sperando che ancora il suo essere fortunato lo potesse aiutare.
in fin dei conti cosa poteva andare storto?
Calandosi giù per il pozzo il malkavian non vide nulla di sinistro o di pericoloso. a dire il vero non vedeva neanche nessuno. solo un individuo pazzo del resto si sarebbe andato a infilare in un passaggio di una casa abbandonata...giusto?
Ad ogni modo i suoi occhi non ebbero bisogno di tempo per adattarsi: La fioca luce che già si vedeva da sopra faceva parte di un sottosistema di illuminazione, che portava solo poco più avanti.
senza muoversi di un passo riusciva anche a vedere dove la buca si concludeva. Un tavolo di legno dalla dubbia solidità, sopra il quale vi era solo una busta chiusa.
Nathan invece, ancora di sopra, non potè fare altro che guardare il cappellaio mentre questi, a dispetto del possibile pericolo, procedeva a infilarsi in quel pozzo. dal suo punto di vista non sembravano esserci ostacoli o avversari. era tutto calmo, troppo calmo. solo l'odore di carne bruciata, che iniziava a infastidirlo, sembrava essere il loro unico compagno.
E fu' in quel momento che notò un altro dettaglio.
sul bordo dell'apertura della botola vi era incisa una piccola scritta.
Nel grembo di sua madre, protetti da suo padre, sosteniamo la memoria..
hickory Ave 1424 |
