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leva.
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Tra i palazzotti della periferia c'è ne è uno che da di dirimpetto ad uno squallidissimo night club.
E' il classico palazzo di periferia: tre piani in cemento armato con una scala antincendio sul retro che da su un vicolo piccolo e maleodorante.
le finestre piccole e le grate (al piano terra) lo fanno sembrare più una succursale di una prigione che un edificio adibito ad abitazioni private.
All' ultimo piano c'è l'appartamento di Sussurro, al primo vive una vecchia dal passato "avventuroso" silenziosa e schiva non rompe mai; al secondo invece c'è una coppia di giovani drogati criminali qualche-volta-lavoratori: fanno casino e, saltuarialmente, invitano altri della loro specie a fare casino.
Il piano terra è tutto adibito ad ingresso da lì si accede alle Scale e, qualora gli inquilini pagassero le spese condominiali, anche all' ascensore che allo stato attuale è rotto da un 2-3 anni.,
L'appartamento di sussurro è in realtà un monolocale con dei muri tirati su alla meglio. entrando ci si trova in un salottino.
dal salottino si accede alle 3 stanze:
la più grande è la stanza di Sussurro con un letto, scrivania, un armadio (nel muro dietro l'armadio sono contenuti i risparmi di Sussurro e le cose a lui più care: una piccola cassaforte cementata nel muro e poi murata con un sottile strato di cemento) un tappeto.
La stanza di Conte (il Ghoul) è uguale solo che contiene il PC.
poi vi è un bagno con doccia e sanitari vari.
il solottino contine anche una piccola cucina con frigorifero(il frigorifero è fornito con roba da umani) e forno vicino alla finestra che da sulla scala anti-incendio.
(ovviamente tutte le finestre sono state sigillate per evitare che la luce del sole entri.)
C'è anche un accesso al soffitto dove ci sono le antenne e un buon punto di osservazione per vedere che succede nella zona/via.Attached Image
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SPOILER (clicca per visualizzare)Risveglio: -1 ps
la notte era tornata, senza farsi troppo aspettare, sulla crescent city. e tornando sulla stessa, anche Sussurro si destò dal suo sonno maledetto. la non vita reclamò la sua tassa nuovamente, il sorso di sangue che si prosciugò dalle secche vene non morte del vampiro, concedendogli di aprire nuovamente gli occhi, ma privandolo della pienezza del suo sangue.
tirandosi sul letto, si rese subito conto di un paio di dettagli: l'assenza di Conte dal rifugio, dettaglio insolito rispetto alle notti di routine. solitamente era sempre li, attento agli ordini e alle richieste del proprio domitor.
Secondariamente, ma solo dopo qualche istante di ragionamento, si rese conto di un piccolo foglio piegato a mo di piramide sul tavolo appena di fronte a lui.
un messaggio? magari di Conte, che si giustificava dell'assenza?. -
leva.
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Pensato:"Cazzo che succede? Questo non va bene... ah ecco un foglietto vediamo se Conte è stato così intelligente da dirmi per quale motivo non è qui"
Mentre pensavo queste cose mi aggiravo per l'appartamento innervosito ed ho incominciato a vestirmi: vestiti comodi tuta e cappotto.
Mi ero cucito una fondina nel cappotto in cui ho messo la pistola, silenziata, ci manca solo che Adrian debba inventarsi un' altra scusa per quelli del commissariato...
Ah e già che ci sono chiamerò Macchia... si sa mai che il amichetto abbia visto Conte mentre svolazzava nel quartiere.
Bene intanto mi ero vestito, armato, preso chiavi del motorino e zaino.
"leggiamo un po' cosa Conte mi ha lasciato."
Passamontagna, cappello e sciarpa me le metterò dopo aver letto.. -
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Sussurro afferrò il foglietto mentre cercava di pensare al da farsi. chiamare il proprio ghoul, cercare di capire dove fosse finito Conte, organizzare la nottata la fine di renderla fruttuosa.
ma ora la sua attenzione era catturata interamente dal foglietto.
e continuò a esserla, specie dopo averla letta. non tanto per chi l'aveva scritto, quanto per la stranezza del messaggio.
salve capo, sono dovuto uscire per delle commissioni urgenti. a quanto pare ha un impegno con una "sorella", ma non so molto a riguardo.
sono abbastanza convinto che siano cose vostre, quindi non mi immischio.
ha detto di chiamarsi Herra, Hensa... era al telefono, non ho sinceramente capito... ma ha detto che viene lei.
poche righe, ma che spiegavano qualcosa che a Sussurro non tornava.
Quale impegno?
nel mentre che ci pensava, e che decideva se la cosa gli importava o meno, un sordo tamburellare iniziò a provenire da fuori. precisamente dalla tapparella.
Macchia che pretendeva di entrare?. -
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" non ho sprecato anni per tirar sù Conte per poi far sì che vada in giro a farsi ammazzare: lui è MIO. Dopo aver parlato con Macchia gli farò uno squillo...
e poi chi è Herra o Hensa o cosa vuol dire che viene lei? come fa a sapere dov'è il mio rifugio? Se scopro che è stato Conte a dirglielo quell'idiota me la pagherà.
intanto se è vero che questa tizia si presenterà da queste parti meglio fare uno squillo anche ad Andy e dirgli di portare il culo vicino a me... sarà meglio ricordargli però di non parcheggiare con la volante sotto casa ma di stare... vicino."
mentre pensavo a queste cose passavo la mia mano sulla pistola "e lì, nel caso ci siano dei problemi, sparo. Se sono grossi problemi, scappo."
Intanto aprivo a Macchia "sentiamo cosa hai da dire al tuo paparino" ma prima di aprire la finestra chiusi la porta"non si sa mai... dopo aver parlato col mio cucciolo se non mi darà notizie sconvolgenti chiamerò Conte... che bella nottata del cazzo!". -
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Macchia fece capolino dalla finestra nel momento stesso in cui il nosferatu la fece entrare nel suo rifugio. si lanciò deliberatamente sul tavolo, poggiando gli artigli sullo schienale di una seggiola. quel tanto che bastava al vampiro per mettersi a squadrare il proprio ghoul animale, mentre lo stesso si puliva le piume col becco.
dopo qualche istante dedicato alla pulizia, il pennuto si decise a ricambiare l'attenzione del suo domitor.
cosa chiedere tu? "disse" la bestia, nella sua lingua animalesca. gutturale, viscerale, particolarmente sgrammaticata ed essenziale. ma poco altro si poteva pretendere da un animale.
il dono dell'animalità conferiva a sussurro il potere di farsi chiaramente capire dal proprio seguace, e anche di interloquirci.
A patto di abbassare il livello della conversazione a elementi semplici, senza troppo pretendere.
il pennuto rimase a guardare il proprio Domitor, in attesa di ordini.. -
leva.
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Mi schiarii la voce e gli risposi"mio buon amico io deve chiedere cosa te. io chiede te se tu visto qualcuno morto come me in giro questa notte e se tu visto mio amico vivo Conte,tu conosce Conte tu visto lui alcune volte qui in mio nido." Mentre dicevo questa frase presi un panno e pulii per bene le zampette di Macchia e prima di chiudere la finestra guardavo fuori per vedere se ci fosse qualcuno nel vicolo. . -
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la cornacchia non rispose ubito, ma si fece lustrare le zampe con calma.
solo infine, al termine del lavoro, decise di parlare.
conte uscito. camminato. andato in casa prima.
il vampiro non ebbe risposta alla domanda riguardante i morti. forse la cornacchia non ne aveva visti, o più semplicemente non gliene fregava esattamente moltissimo.
Sussurro si dedicò alla cura del proprio animale, almeno per quel momento di quiete che gli era concesso nella notte.
un istante prima che un secco bussare alla porta lo interruppe.
il celato non ebbe tempo di pensare, o di rispondere con un cordiale "chi è", che una voce di donna arrivò alle sue orecchie. una voce che non conosceva, non sulle prime almeno.
Sussurro Aprimi! è tardi, checcazzo!. -
leva.
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"Ma apri cosa? le buone maniere dove sono finite?!?!"
tirai fuori la pistola.
indossai il passamontagna.
apprii la porta e puntai la pistola a chiunque ci fosse dall' altra parte. -
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davvero? disse la donna divertita, assolutamente noncurante della pistola puntata davanti alla sua faccia.
quando sussurro spalancò la porta si trovò di fronte l'improbabile figura di una donna che lo osservava con sufficienza, un minimo di divertimento, e l'aria di chi ne sapeva di più.
Vestita in modo anonimo, grigio, come a fare apposta a voler passare inosservata.
e soprattutto l'aria di quella a cui non gliene fregava un cazzo di niente, sicuramente non della minaccia della pistola.
senti, prima che mi incazzi e te la infili nel culo, vediamo di chiarirci. mi manda la Nidiata, e ho già chiamato per annunciare il mio arrivo. non è colpa mia se ho parlato con un rincoglionito che non capisce quello che dico. Mi chiamo Heisa... mi fai entrare?
La nidiata? e che cazzo volevano i capi ora?. -
leva.
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mi piace il tuo stile, sentiti pure libera di smetterla con le maschere, anzi toglila subito di modo che possa fidarmi di te, Cara.
ora faccio uno squillo a Conte, l'idiota che ha risposto, per assicurarmi che stia bene e poi parliamo di cosa vogliono i miei fratelli.
apriì la porta continuando a puntargli/le l'arma aspettando che facesse cadere la maschera dei mille volti.. -
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la figura alzò gli occhi al cielo, sospirando che ansia di vivere... scrollò le spalle, e dopo essersi guardata a destra e a sinistra si curò di distruggere l'illusione che le permetteva di muoversi. 
l'aspetto, decisamente più familiare al cainita, non rinvenne comunque nessun particolare ricordo nella sua memoria. ma era anche abbastanza plausibile che non conoscesse tutti i vampiri della città... non conosceva nemmeno tutti i membri della sua nidiata in fin dei conti.
contemporaneamente, il telefono di Conte squillò un paio di volte, prima che questi rispondesse.
Hey capo, dimmi!. -
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"fischio di approvazione... fighe così se ne vedono poche! Entra, entra.
no no no come dici? non dicevo a te, cazzone!
Com'è possibile che non riesci neanche a scrivere un nome cazzo?
Da stanotte nuova regola ogni 30 min mi invii un messaggio su sto telefono di merda con scritto "sono vivo" o qualche altra stronzata E SOPRATUTTO GRADIREI AVERE UN RAPPORTO DELLA GIORNATA QUANDO MI SVEGLIO DAL MIO COINQUILINO!
Conte disse qualcosa per scusarsi
Non me ne frega un cazzo, sono cumunque contento che sei riuscito a non farti ammazzare, ora finisci qualsiasi cosa tu stia facendo e poi torna qua.
No, no non sono troppo incazzato.
sì...sì...sì. ok senti quando arrivi me ne parli ora ho da fare non so se sarò in casa per quando sarai tornato.
ok,... bella ci vediamo."
Sbuffai rumorosamente interrompendo la chiamata e mi presi ancora qualche secondo per ammirare la Nosfe.
Allora, dimmi, cara, di cosa volevi parlarmi?. -
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ma-ma io... balbettò conte, esitante. non era sicuramente morente o costretto, anzi. era il suo tono normale, specie nei confronti di Sussurro capo io... ecco... non è colpa mia dai... dovevo andare a controllare i tuoi adepti... han detto che c'era un casino... ma io... ok capo ok... lo farò insomma...
Sussurro percepì un po' di casino dall'altra parte della chiamata, Conte che inveì una o due volte contro qualcuno. percepì un "barbone di merda" urlato, non sapendo bene da chi, seguito da un silenzio di qualche secondo.
infine il ghoul, di nuovo dicevo... tutto apposto. comunque lo... lo farò capo. torno a casa tra un po', il tempo di sistemare il tutto...
ma sussurro non avrebbe ascoltato oltre. si limitò a riattaccare, guardando la nosferatu. la stessa che ora, in barba a quello che era il padrone di casa, aveva già conquistato una sedia, di fianco a Macchia che si allontanò leggermente dalla stessa, intimidito.
non era la sua domitor, e comunque era un vampiro.
allelujah cazzo. iniziavo a mettere le ragnatele. ora chiudi la porta, che dobbiamo raccontarci un paio di cose
Heisa, se così si chiamava davvero, si abbandonò sulla sedia, stendendo le gambe da sotto la gonna sino a poggiarli con poca grazia sul tavolo. un piede sopra l'altro, le mani dietro la nuca a reggere il capo, e l'aria strafottente che non l'aveva abbandonata da prima, anche con il crollo della maschera.
studiava il padrone di casa, e quest'ultimo poteva accorgersi di essere osservato dalla luce artificiale esterna, che rifletteva appena su quei pozzi neri che la celata aveva al posto degli occhi.. -
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chiusi la porta, mentre la chiusi inviai un messaggio a Andy con scritto "se non ti riscrivo tra 10-15 min precipitati di me solo e armato."
Mi tolsi il mio passa montagna, volevo farla sentire a suo agio.
nonostante la paronoia la situazione poteva avere senso: se c'era qualcuno che poteva sapere dove fosse il mio rifugio direi che i Nosfe locali fossero i tipi più adatti e che più logicamente potevano avere questa informazione.
Heisa non mi dispiaceva, rude, niente peli sulla lingua, e sembra sapere cosa sta facendo, se non ci fosse il rischio che stia raccontando una montagna di cazzate e/o che fosse una spia del sabbat qui per distruggermi (o peggio) potrebbe anche starmi simpatica...
Ma prego fai come se fossi a casa tua.
Ciò nonostante non posso mica passare per rammollito.
mi faceva piacere comunque parlare con un altro Cainita per di più del mio Clan Conte, Andy, Macchia sono più o meno amici è vero ma saranno sempre degli inferiori nella catena alimentare, vivono e sono miei amici solo sulla base della mia volontà.
Mentre guardare un altro predatore dritto negli occhi è tutta un' altra cosa e.... non mi dispiace.
ascoltiamo un po' cos'ha da dire questa...ma la pistola meglio tenerla in mano...
Presi una sedia la posi davanti al tavolo in fronte a lei e mi sedetti.
Allora, dimmi pure perchè una sorella viene mandata dall'ultimo arrivato.
il dito ben piazzato sul griletto. Non fare passi falsi, troietta..
Rifugio di Sussurro |
