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.SPOILER (clicca per visualizzare)
Moira venne condotta alla destinazione di Amarylle, un vecchio e lugubre ospedale che dava l'impressione che nessuno ci mettesse piede da anni.
Qualcosa in quell'ospedale le metteva i brividi, anche se non ne capiva la ragione.
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Amarylla.
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Le ultime note di Love me tender lasciarono il proprio ultimo sprazzo dietro di sé, come la cicca di una sigaretta consunta, sulla quale le dita della vecchia si posarono, per spegnere definitivamente la radio. La vecchia alpha romeo si fermò nei giardini cespugliosi e incolti di quello che un tempo doveva essere un ospedale. La decappottabile d’epoca si fermò con un sibilo nell’aria, cambiare il motore era stata una buona idea, altrimenti tutti i residenti della zona, gatti, spiriti e lumache comprese avrebbero saputo dell’avvento di un visitatore in quel luogo improbabile. Le stelle in alto facevano capolino nella volta celeste. Negli occhi di una Myrtle dall’anima più giovane e lasciva, quei puntini luminosi nella notte profumarono l’aria dell’odore del mare, di quell’oceano che aveva solcato all’inizio del novecento, molto prima di essere abbracciata, molto prima di conoscere l’eterna notte. Socchiuse appena gli occhi nell’osservare il manto stellato e per un momento sotto la sua pelle spirò la brezza ingannevole della giovinezza, quella che ti fa inseguire i sogni nell’azzurra lontananza, quella che ti permette di seguire l’astro del mattino. Le parve quasi di ricordare per un attimo la serica carezza del sole sulla pelle, quando al mattino si destava presto per scorgere il sole apparire dietro i monti del mondo nuovo. Per un attimo non si sentì la rossa p**tana, non si sentì la cameriera che lavava i panni d’altri, si sentì solo Moira, una giovane irlandese che seguì un nobiluomo nel nuovo continente all’inizio del secolo. Sospirò Moira facendo roteare all’indietro il collo ad occhi socchiusi e poi destò i suoi sensi acuti. L’udito in un attimo sembrò affilarsi all’inverosimile, i miagolii dei gatti in calore, il verso canticchiante delle cicale, gli scricchiolii di quel vetusto edificio, tutto sembrò in un momento ampliarsi nella propria mente, mentre la vista non del tutto buona della sua ospite fisica sembrò valicarsi per osservare negli anfratti più oscuri e dimenticati. Infine ogni odore si insinuò nelle nari della vecchia gattara dall’animo di una bagascia, e lei distillò uno ad uno i profumi di quel luogo, in cerca di quello del proprio sire. Per un attimo le iridi si soffermarono sulla facciata di quell’edificio a più piani, diroccato, dimesso e dentro di lei Moira la bambina per un momento sussultò, e proprio in quel momento sul volto si dipinse un sorriso sfacciato. <hai visto ben altri mostri Moira… Non farmi ridere.> umettò quelle parole tra le labbra come rossetto scarlatto. La lingua sinuosa scivolò tra le labbra. L’immagine di suo padre prese piede nella sua mente, un’ombra, una sagoma china sopra il proprio letto, nelle notti, delle ombre senza volto, fatta di singulti, di sussulti del letto, un’ombra fatta del tormento di scoprire di essere adulti senza aver avuto il tempo di essere bambini. Sul viso della rossa un’espressione algida e inquietante si delineò per un attimo, giusto il tempo di perdersi in quegli attimi piuttosto prolungati. Non fiatò, non emise un respiro, acuì la propria mente, in cerca dell’acqua di colonia N° 7, presaga messaggera dell’avvento del proprio sire, attenta a non destare il benchè minimo rumore nel circondario. Tensione dei sensi acuti. Attesa nell’ombra. . -
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Silenzio.
Un silenzio reso ancora più inquietante dalla presenza dell'ospedale.
Forse il sire di Amarylle/Moira ci aveva ripensato e non era più intenzionato a presentarsi all'appuntamento?
Mentre questo dubbio si faceva strada nella mente della Lunatica, il rumore di un battito d'ali spezzò il silenzio notturno, e il responsabile dell'interruzione del silenzio si appoggiò in uno dei fari dell'a vettura. Si trattava di un piccione, animale molto familiare ad entrambe le personalità della cainita.. -
Amarylla.
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L'attesa si fece quanto mai inquietante. La decappottabile parcheggiata sul selciato era un naviglio solitario, inglobato dal silenzio e dal buio. Quando l'ombra di un volatile si posò su uno dei fari della macchina d'epoca Moira sorrise. Fu un sorriso sbieco, e poi dei movimenti furtivi, serafici la condussero fuori dalla macchina, senza scatti, sfruttando la dote della propria ospite di avvicinarsi ad una creatura animale senza scatti eccessivi, un dono di una qualche selvaggia animalità. Si trasformò essa stessa in un felino nelle movenze, provando ad osservare se il piccione recasse una qualche sorta di messaggio, e a palmo verso l'alto avrebbe provato a prenderlo qualora vi fosse stato, sapendo che il servitore del proprio Sire era proprio un Piccione. Al contempo le sue doti da spirito errabondo della notte si ampliarono, l'udito si amplificò ancora, l'olfatto vagliò ogni odore, la vista scavò negli anfratti più oscuri di quello scenario. Uno sguardo della mente. Il sospetto che il sire non sarebbe più venuto le ghermì la mente e per un attimo lo sconforto sembrò dipingersi sul viso di quella vecchia Medium posseduta dalla alienazione mentale. I lineamenti assunsero i tratti di chi ha ricevuto una lezione. Sarebbe rimasta Moira probabilmente soltanto se il Sire avesse deciso di mostrarsi, del resto quello era il proprio sommo interesse. Myrtle poverina dormiva congelata altrove, in qualche stanzino della memoria, e presto, come spesso accade, si sarebbe destata in un luogo che non conosceva. SPOILER (clicca per visualizzare)AUSPEX
Affinità animale. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Amarylle rolls 6 dice to 3,10,7,4,10, 3 [3 successes]
La tua impressione è che si sia poggiato lì perché gli andava, non certo per dare qualche messaggio.
Osservandolo, l'animale non dava l'impressione di dover consegnare qualche messaggio, non avendo nulla attaccato alle zampe, e non sembrava neanche intenzionato a riferire qualcosa, che per la Malkavian sarebbe stao problematico comprendere non conoscendo il dono del sangue che tanto piace ai Gangrel e ai Nosferatu.
Perché perdi tempo osservando un misero servo del sangue?SPOILER (clicca per visualizzare)
SPOILER (clicca per visualizzare)Amarylle rolls 5 dice to pront.+sesto senso (Diff 7) 9,1,1,4,5 [failure]
Amarylle rolls 6 dice to int.+occ. 2,3,6,5,5, 5 [1 success]
La figura del sire si palesò uscendo dall'oscurità, col classico bastone da passeggio e la pipa accesa. Sicuramente aveva fatto uso del dono dell'oscurazione per celare la sua presenza, ma non avrebbe saputo dire da quanto tempo era lì.
Con chi ho il piacere di parlare in questo momento? domandò mentre porgeva la mano alla cainita, come se si aspettasse un baciamano.. -
Amarylla.
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Colei che guardava l'uccello sul faro sembra quasi delusa dal silenzio, sparendo dietro la cortina annebbiata degli occhi di una vecchia gattara pazza. Nel momento stesso in cui la voce profonda del Sire risuonò alle sue spalle la schiena della Medium si raddrizzò in un fremito di intimo orrore. <ahhhh> un gridolino che la fece sussultare voltandosi all'indietro e lasciandola totalmente attonita di fronte alla vista di quel luogo abbandonato, prima di tutto e poi del proprio Sire. Ansimò come fosse una povera sventurata, pur non avendone bisogno, capelli rossi e stopposi come la paglia, arruffati, che vennero sistemati dietro le orecchie in un attimo. Un sorriso, il più seduttivo di cui era capace Myrtle venne indossato come una maschera d'occorrenza. Un rossore imbarazzato l'avrebbe colta se solo fosse stata in vita, mentre le mani andarono poi ad accarezzarsi le cosce come per sistemare quel cappotto che la ricopriva, per mostrarsi presentabile. Con un'aria da Madama Butterfly gratificata e totalmente rintontita esitò prima di allungare esitante la mano verso quella del giovinotto di bell'aspetto. La scena fu decisamente raccapricciante, chi l'avrebbe osservata dall'esterno si sarebbe disgustato di vedere quella vecchina imbellettata allungare le proprie virginee e laide mani verso quelle del giovinotto. <oh Maestrooooo!> aavrebbe aggiunto in un tono gutturale durante un tripudio di entusiasmo. <sono la sua cara Myrtle! Solo che credo di aver avuto un colpo di sonno... l'ultima cosa che ricordo è che volevo venire qui per una GITA! E che l'avrei chiamata!> disse gongolando ondeggiando il capo come una bambola di Dresda decisamente oldfashioned. Solo allora allungò la mano in attesa che le sue labbra si fossero inabissate su quella pelle di camoscio slabbrata. Proprio quando le labbra stavano per toccare, o appunto avvicinarsi alla mano di Myrtle, un fremito, che un uomo avrebbe creduto un orgasmo fece mutare l'espressione della gattara in quella spregiudicata di Moira. Assaporò l'aria con le narici, per godere l'acqua di colonia dell'altro. <demian...> e fece per avvicinarsi a lui, viso a viso. . -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Demian rolls 4 dice to riconoscere 5,10,7,8 [3 successes]
Moira...
Furono le parole del sire, quasi con tono deluso.
In altre circostanze la tua presenza mi avrebbe fatto piacere, ma in questo momento la mia attenzione è rivolta principalmente a tua sorella, mi stava per raccontare cosa dovrebbe succedere a breve in questo vecchio ospedale. Come ben sai sono sempre stato affascinato dall'occulto, in particolar modo su tutto ciò che riguarda "L'altra Parte".
Prese leggermente le distanze dalla cainita, appoggiandosi sul manico del bastone e dondolando.
Quindi, a meno che anche tu non sia a conoscenza di ciò che Amarylle stava per dirmi, devo chiederti di farla tornare.
Detto ciò, fece il gesto di saluto con la mano destra.SPOILER (clicca per visualizzare)Moira rolls 6 dice to perc.+emp. 2,4,8,9,3, 5 [2 successes]
La voce annoiata, come la guardava e infine l'invito ad andarsene, Moira non aveva alcun dubbio che in quel momento il sire non nutrisse alcun interesse in lei, era molto più interessato ad Amarylle, o meglio, a ciò che Amarylle sapeva dell'ospedale.. -
Amarylla.
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Fu dalle prime note dell'intonazione del Sire che Moira percepì qualcosa di strano. Lo osservò fissa nei suoi occhi cerulei, non battè ciglio nell'osservarlo, mentre si divincolò dalla prossimità imminente della rossa non più tanto gattara. Fu allora che in un fremito si portò in avanti, come per avvicinarsi nuovamente. Un lieve sorriso le si dipinse sulle labbra e con una perfidia negli occhi aggiunse sibilando <la prossima volta... scopati lei!> disse facendo schioccare la lingua ed indietreggiando fulminea all'indietro. <hai sempre avuto una passione per i cimeli d'anteguerra... Goditeli Demian... C'è chi ama cavalcare le Aston Martin e chi i maggioloni volkswagen.> disse con una serafica rabbia camuffata in gentilezza sul volto. Un battito di ciglia dopo al suo posto c'era una svampita gattara che si toccò la fronte con il palmo della mano. <ma io vorrei capire perchè continuo a soffrire di queste amnesie. Un attimo fa mi stava facendo il... > gongolò la vecchia gattara portando le mani al petto congiunte. <baciamano...> e poi la voce raggiunse un picco di acuto che avrebbe spaccato la migliore cristalliera di Boemia. Cominciò a prendere la rincorsa tra le parole, con una logorrea tipica della sua eccitazione. Lo guardò <dove ero rimasto mio Maestro! Ah sono davvero lieta lei abbia colto il mio invito, mi creda sono più felice oggi che nel giorno in cui quel Democratico di Roosvelt morì> ed un'espressione di ripugnanza le fece arricciare le labbra pronunciando quel nome. <mi scusi ancora per il terribile breve avviso... Mai sia detto che una Amarylle non rispetta l'etichetta, ma vede ho avuto delle visite...> Lo sguardo si farebbe appena più spaventato, mentre come se fosse un vero e proprio gossip di paese si avvicinò a lui <pare che in questo luogo trenta anni fa siano successe cose terribili... anime imprigionate, anime in tumulto... Non si seppe più che fine fecero quegli sventurati, ma oggi ho trovato una lettera che richiedeva il mio aiuto. "la prego mi deve aiutare"... una grafia contorta, di un'anima perversa, stralunata, avvinta dalle tenebre... e poi la firma... John Culler...> il tono cambiò improvvisamente diventando più ilare. <io poi non sono molto sveglia, ma come dire... le cose importanti le ricordo sempre... E mi è parso che quel nome sia proprio quello di uno degli operai, l'unico che sopravvisse all'incidente di trent'anni fa... e allora ho pensato di chiamarla...> sorriso ebete e seduttivo <chi altro, oltre il mio maestro avrebbe potuto aiutarmi...> palpebre che sbatterono più volte tra loro, pur non necessitando gli occhi di essere umettati. <non lo trova.... Eccitante?> pronunciò quella parola quasi trattenendola tra le labbra, biascicandola e poi sputandola fuori come una parolaccia. . -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Scusa il ritardo ma non mi è arrivata la notifica.
Demien rimase indifferente alle parole di Moira, limitandosi ad agitare la mano come per mandarla via.
Oh, nulla di cui preoccuparsi mia cara. Una breve interruzione da parte di un estraneo, ma ci ho pensato io a mandarlo via.
Per il resto ascoltò con grande interesse quanto Amarylle avesse da dire. Amarylle era colpita, era passato molto tempo dall'ultima volta che il sire avesse mostrato un minimo di interesse per lei.
Ah, Jhon Culler, lo ricordo bene. In seguito ai suoi racconti deliranti la polizia sospettò che avesse ammazzato i suoi colleghi nascondendone i cadaveri, ma i corpi dei colleghi non furono mai ritrovati. E ora mi confermi che effettivamente poteva esserci del vero nelle sue parole. Tutto ciò è molto, molto, molto interessante. Cosa potrebbe mai portare i morti ad attaccare i vivi?
Dondolò per qualche minuto sul bastone riflettendo sull'ultima domanda.
Beh, le risposte di certo non le otterremo stando qui fuori. Vogliamo entrare?. -
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Vivienne giunse all'ospedale dove si era recata Amarylle. Il suo aspetto così decadente e lugubre, quindi un luogo perfetto per essere abitato da presenze malevole se si dava retta agli stereotipi sui fantasmi, sembrava quasi un invito a non mettere piede al suo interno. . -
Vivienne LeFay.
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Giunta sul luogo rimase lunghi attimi in sella alla sua moto ad osservare il caseggiato di fronte a lei Deve avere visto giorni migliori sicuramente Si disse sorridendo;scese quindi dal proprio mezzo,l'appoggio delicatamente sul cavalletto e,dopo aver controllato scrupolosamente di non aver dimenticato nulla,si diresse a passo lento verso lo stabile dismesso Chissà a che punto e Jackie Chun Pensò mentre estraeva il proprio telefonino dal taschino della giacca;si fermi a pochi passi dall'ospedale,ricercò il numero di Jack e inviò un messaggio avvisandolo di essere giunta a destinazione;lo rimise quindi nel taschino e riprese ad avviarsi verso il nosocomio Il suo aspetto è così affascinante,quasi quasi chiederei a lavoro concluso di poterlo avere come ricompensa parziale
L'idea la fece sorridere,mentre percorreva gli ultimi metri che la dividevano dall'ingresso,davanti al quale si soffermò e,guardandosi attorno,si appoggiò al muro rimanendo in attesa del partner di avventura Ci sarà da divertirsi sicuramente qui dentro Disse a se stessa con tono basso,lo sguardo pervaso da una labile luce di follia,le braccia posate sul petto,mentre gli occhi continuavano ad osservare l'ambiente circostante. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Vuoi fare qualcosa mentre aspetti?.
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L'ospedale, finalmente.
Pagato il taxi, Jake si da uno sguardo attorno, riabbottona il cappotto e si mette a cercare Vivienne davanti all'ingresso.
Se non la trova, la chiama telefonicamente.. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Attendiamo la risposta di Vivienne..
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.SPOILER (clicca per visualizzare)A questo punto credo che Vivienne difficilmente posterà.
Vivienne non si trovava lì, Jake provò a chiamarla ma il numero risultava irraggiungibile. Dando un'occhiata all'ospedale notò che la porta d'ingresso era aperta..
Ospedale abbandonato |
