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E' entrata.
La fottuta Malk è entrata senza aspettarlo.
Merda.
Questo è uno di quei momenti in cui sospirare sarebbe stato un ottimo meccanismo anti-stress. Ma ormai non può piu' farlo. E al suo posto, può sentire la bestia che si muove nel sonno. E' abbastanza per tornare a pensare razionale e non darle altri motivi per agitarsi. Jake passa a valutare le sue opzioni.
Ha davvero bisogno di entrare li dentro e andare fino in fondo? No. Non ne ha. Può evitarlo.
Damian non ne sarebbe soddisfatto, ma ha approfondito la questione quanto basta per intuire che fine abbia fatto Amarylle. Potrebbe tornare indietro e tentare la fortuna, e se vale male, poco importa. Meglio tenersi la pelle e rischiare una brutta figura che rischiare la vita.
Brutta figura. La parola gli fa venire i brividi. Ed è l'unica cosa che lo inchioda li. Nel dubbio.
No. Non esattamente, si trova a riflettere. E' piu' l'idea di tornarsene a casa con niente di fatto in mano - dopo tutti i giri di quella nottata - che gli rode il cervello dall'interno.
Fanculo. Entrerà. Mette mano al calcio del fucile nella giacca ed entra dentro.
Se sente il rischio farsi troppo alto, può sempre andarsene da dove è arrivato.
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Jake decise infine di entrare nell'ospedale.
La scarsa illuminazione presente fu sufficiente per vedere le condizioni della reception: polvere e ragnatele ovunque. Ciò che si dovrebbe aspettare da un edificio abbandonato da tempo, insomma.
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L'interno dell'ospedale non è una sorpresa.
Polvere. Ragnatele. Il resto non sarebbe andato a migliorare. Specialmente i fantasmi a infestarne gli angoli bui.
Jake si sentiva immediatamente in allerta, pronto a scattare al minimo rumore. Cercò di contenere la sensazione il piu' possibile.
Da qui in poi, non poteva permettersi mosse false.
Raggiunge la reception, una mano ancora sul calcio del fucile. Probabilmente sarebbe stato inutile; poco ma sicuro era rassicurante.
Comincia a rovistare trai cassetti e le scrivanie. Lanciando sguardi ai muri.
Se avesse avuto fortuna, avrebbe trovato la planimetria dell'ospedale o la mappa con i movimenti consigliati in caso di incendio.
Muoversi al buio sarebbe stato difficile. Sapere come farlo senza perdere l'orientamento sarebbe stato decisamente utile.
Cerca anche altro. Delle chiavi, magari una torcia. Dubitava che avesse funzionato, ma le batterie potevano essersi preservate dall'umidità nei cassetti. Non si sa mai. Poi sarebbe andato a cercare Vivienne e Amarylle.
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Fogli ammuffiti, penne che ormai non funzionavano più, ragnatele con tanto di ragno e insetti di cui si avrebbe fatto volentieri a meno della visione. Nei cassetti non sembrava esserci nulla di utile. Controllando nei muri, trovò appeso con un chiodo quella che si rivelò essere la mappa dell'ospedale. La struttura non era troppo complessa: contando il piano terra, l'ospedale era composto da tre piani, e in ogni piano vi erano due uscite di emergenza. Nel piano terra, oltre alla reception, erano presenti gli uffici dei dottori e le sale operatorie, nel primo e secondo piano invece erano presenti le stanze per i pazienti. Oltre questo, non trovò altro di utile come chiavi o torce.
jake rolls 7 dice to perc.+sesto senso 8,2,2,6,2, 4,7 [3 successes]
Mentre Jake era impegnato a cercare nella reception, un rumore interruppe il silenzio dell'ospedale, come se qualcosa nelle vicinanze fosse caduto per terra.
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Rumori.
Era solo questione di tempo prima che cominciassero le stranezze e salisse l'inquietudine.
Cerca di non sembrare troppo sorpreso, quando lo sente. Se l'aveva previsto, poteva controllare le sue reazioni. Ma piu' facile a dirsi che a farsi.
La Bestia ha aperto gli occhi; quanto altro gli ci vorrà prima di cominciare ad agitarsi?
Jake non vuole stare li a scoprirlo. Non avendo trovato nient'altro di utile che la mappa dell'ospedale, non c'era ragione di continuare a cercare. Era ora di cominciare ad esplorare.
Tira fuori lo smartphone e usa la modalità torcia per orientarsi.
Magari identificare l'oggetto caduto a terra e seguire quella direzione.
Tutto succede per una ragione.
E' una legge dell'universo da cui neanche i fantasmi vengono esentati.
Se hanno buttato a terra qualcosa, le cose sono due: o vogliono spaventarlo, o indicargli una via.
E se sperano di riuscire nella prima, si sbagliano di grosso.
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Orientandosi con la modalità torcia dello smartphone, Jake si avvicinò alla fonte del rumore. L'oggetto caduto era una bambola dal gusto discutibile.
Guardandola bene, aveva una cordicella sulla schiena, si trattava quindi di una di quella bambole che ripetono all'infinito le stesse frasi ogni volta che si tira la cordicella.
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Inutile negarlo.
Quando il fascio di luce dello smartphone inquadra la bambola dal nulla, la scossa elettrica che gli attraversa la spina dorsale è paura. Il puro istinto di un animale che scopre qualcosa nel buio, qualcosa di vivo, minaccioso e pronto a saltargli addosso, fermo a fissarlo dall'ombra. Ma dura quel tanto che basta alla sensazione per scivolare via. Poi Jake torna al calcolo freddo, razionale. E' solo una bambola. Una bambola del cazzo, ma pur sempre una bambola. Niente da cui doversi difendere.
Tutto di essa - le orbite vuote, la ceramica cadaverica, il sorriso inquietante e il groviglio di capelli alla Samara - sono soltanto shock value. Ne piu', ne meno. Ma di nuovo, se pensano che basti a spaventarlo, si sbagliano.
La raggiunge subito dopo e la afferra dallo stomaco, tirandola su, davanti alla sua faccia. Esaminandola.
I buchi neri lo fissano di rimando, mentre esamina il cranio scoperto, la crepa che si è creata nel momento in cui è caduta a terra.
Se c'è un messaggio in tutto questo, non riesce a vederne il significato. Poi la gira di schiena, e capisce.
Parlava. Bene.
Si guarda attorno, fissando l'interno dell'ospedale come se potesse trovarci le presenze che andava cercando.
Erano li con lui, forse davanti a lui, forse nella bambola stessa? Chi poteva dirlo.
Non ci perdeva niente a tentare un si, e provare a comunicarci.
"Dove sono le due Malkavian?" tira la corda, sperando quasi stupidamente che chiunque infestasse quella struttura potesse rispondere attraverso di essa.
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La bambola rise. Le tipiche e stupide risatine che fanno tutte le bambole dotate di cordicelle. Una risata interminabile, tanto che il Sangue Blu si convinse che la bambola si limitasse a fare quello.
Dopo un minuto buono di risatine fastidiose, la bambola finì di ridere e iniziò finalmente a parlare.
Uno, due, tre... Cerca il re!
Quattro, cinque, sei... Fossi in te scapperei!
Il re? Di che re stava parlando? E perché l'ultima rima suonava tanto come una minaccia?
Dopo quelle rime in ogni caso la bambola smise totalmente di funzionare, per quanto si potesse tirare la corda sulla schiena nessun suono usciva più da quel giocattolo per bambine.
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La risatina gli mette i brividi.
Poi diventa semplicemente fastidiosa da fare schifo. Il fatto che fosse l'unico suono nella stanza la rendeva anche peggiore.
L'istinto gli suggerisce di farla finita e sbatterla contro il muro finché non aveva i pezzi per farci un puzzle (e arriva al punto di farlo un paio di volte) ma aveva fatto una domanda e avevano risposto.
E lo stavano prendendo per il culo.
Prima nella risata stessa. Poi nella filastrocca. Era dura ignorare quella voce razionale nella sua testa che gli diceva 'è solo una bambola. non può parlare per gli spiriti' ma due persone erano entrate qui dentro e due persone era sparite nel nulla. Era reale. Non poteva che prenderla sul serio - anche se loro non lo facevano.
Poveri illusi. Non hanno capito con chi hanno a che fare. Borbotta un "Giuro che la prima cosa che faccio è radere al suolo questo buco di merda" in cinese. Poi lancia a terra la bambola, ormai inutile, e passa avanti. Aveva quella che voleva. Una pista: il 'Re'. Qualunque cosa fosse. Probabilmente una trappola, ma parte della soluzione.
Essendo troppo vaga da inseguire ora come ora, decide di tenerla a mente e andare a cercare qualche altro indizio negli uffici dei dottori.
La torcia del suo smartphone che illumina la via.
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Chiedo scusa per il ritardo.
Appena Jake si allontanò dalla bambola questa riprese a ridere. Voltandosi vide che la bambola non si trovava più a terra, ma ora levitava a mezz'aria.
Vuoi giocare?
Dopo aver fatto la domanda, strani e lunghi filamenti neri iniziarono a uscire dalle cuciture, dalla bocca e dagli occhi, fino a toccare terra, raggruppandosi in un punto.
Jake rolls 4 dice to perc.+med. 4,8,7,4 [2 successes]
Ad una rapida occhiata, sembrava che i filamenti, che Jake riconobbe come capelli, si stessero raggruppando per formare una figura umanoide.
Che fai? Aspetti che si concluda tutto?  |
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C'è da ammetterlo. Non se l'aspettava.
Sentirla ridere di nuovo è piu' un fastidio che altro, ma vederla levitare per aria e...qualunque cosa stesse succedendo adesso, gli gela il sangue già freddo nelle vene e gli mette una voglia improvvisa di alzare i tacchi.
"Shit." Apre la giacca con una mano, afferra l'impugnatura dello Shotgun con l'altra, lo tira fuori di scatto e lo afferra con tutte e due a mezz'aria. Poi tira l'impugnatura frontale. Il cla-cik del colpo che entra in canna è una rassicurazione. Lo punta contro il centro della bambola, prende velocemente la mira e tira il grilletto.
La sensazione che la presenza sia cambiata è forte. Probabilmente ha trovato quel Re di cui era stato avvertito. Stando così le cose, non ha intenzione di restare li e vedere l'effetto che fa sparare ad un fantasma. Comincia a correre dentro l'ospedale nella direzione che si era prefissato, alla ricerca di Vivienne ed Amarille, girandosi ogni tanto e tenendo gli occhi aperti, per assicurarsi che non arrivino altre sorprese.
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Jake si allontanò in fretta senza neanche guardare se il suo attacco avesse avuto successo o meno, non aveva alcuna curiosità nello scoprire come si sarebbero evoluti gli eventi quando la bambola avesse terminato.
Percorse un lungo corridoio, tenendo bene gli occhi aperti per evitare sorprese dalle entità, che sembrava avessero deciso di rivelare la loro presenza, arrivando infine alle scale che lo avrebbero portato al primo piano.
Jake rolls 4 dice to perc.+consap. 3,9,2,1 [failure]
Per qualche ragione che non riusciva a spiegarsi, il Sangue Blu non riusciva ad avvicinarsi alle scale. Apparentemente nulla gli impediva di salire al piano superiore, eppure non riusciva neanche a fare un passo verso il primo gradino.
Jake, sei tu?
Una voce familiare richiamò l'attenzione del vampiro, era la voce di Vivienne. La voce proveniva da dietro una porta, non c'era alcuna maniglia per aprirla e neanche una targa che indicasse di quale dottore fosse l'ufficio.
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Era il limite che si era prefissato di NON superare: quello dove perde il controllo della situazione. Dove tutto comincia a passare in mano alle entità. Ma anche se il pensiero gli martella in testa ripetutamente, starci a pensare non risolve il problema. Deve andarsene da li. Trovare una via di fuga.
E le scale che raggiunge non lo lasciano passare. O meglio, non riesce a muovere un solo passo verso di esse. Non ci vuole credere. Abituato ad avere il pieno controllo delle sue facoltà, la cosa lo sconvolge e gli raggela il sangue ancora piu' della trasformazione della bambola.
Comincia a balenare una sensazione che non provava da parecchio tempo. La paura. Cazzo, no. Non ci sta. C'è sempre una soluzione. Mai arrendersi alla paura.
In quel momento, gli arriva la voce di Vivienne dall'altra stanza Sarà reale? Impossibile da sapere senza aprire quella cazzo di porta e vedere con i suoi occhi. Perlomeno stavolta ha azzeccato il suo nome, il che lo rende ancora piu' criptico. Se non fosse che non trova maniglie da girare per aprirla.
Al diavolo. Le dice "Allontanati dalla porta.", carica un colpo in canna, spara ai cardini superiori, ne carica un altro, spara ai cardini inferiori. Prende qualche passo di rincorsa e calcia la porta con tutta la forza che ha. Poi carica un altro colpo (il quarto, tenendo il conto) e punta il fucile nella stanza.
Se non c'è Vivienne li dentro, se non altro è pronto a difendersi.
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Come vuoi. fu la sola risposta della vampira.
Jake rolls 3 dice to perc.+consap. 4,4,7 [1 success]
Il Sangue Blu diede un calcio alla porta, smentendo i luoghi comuni che li vorrebbero come ricconi viziati incapaci di qualsiasi attività fisica, ma l'esito non fu quello previsto. Al momento dell'impatto, la gamba del vampiro perse tutta la sua velocità, col risultato che appena il piede toccò la porta sembrò quasi che il vampiro stesse bussando col piede.
Dopo un breve momento di smarrimento, riosservando la porta Jake poté notare che questa era avvolta da una sorta di nebbiolina nera. Com'era possibile che prima non l'avesse notata? Inoltre, guardando i cardini della porta, notò che non erano minimamente danneggiati.
Jake, sei ancora lì?
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